JE SUIS DALIDA

Je suis toutes les femmes: sono tutte le donne, con le loro gioie e melodrammi.  Così recita una delle più celebri canzoni di Yolanda Gigliotti, in arte Dalida, un’artista scintillante dall’infausto destino. Una cantante appassionata e un’attrice intensa e toccante. A trent’anni dalla sua morte, il Palais Galliera, di Parigi, le rende omaggio con la mostra “Dalida, une garde-robe de la ville à la scène”, che espone, dal 27 aprile al 13 agosto 2017, il guardaroba di scena e privato dell’artista, donato al museo dal fratello Orlando. Dal Jacques Esterel in shantung blu ghiaccio degli anni ’50 all’abito di seta avorio di Balmain, dallo stile chic e discreto di Azzaro ai lustrini di Michel Fresnay degli anni ’80: ogni capo racconta l’evoluzione della donna e dell’artista, che ha saputo interpretare stili diversi sempre con grande classe ed eleganza. L’abito che più di ogni altro stabilisce il ritmo della mostra e che accoglie i visitatori nel salone d’onore è quello in stile Hollywoodiano, disegnato da Jean Dessès, di un vibrante rosso fuoco. Tubini, abiti di scena, fotografie, dischi, look etnici e hippie narrano la storia di Dalida, diva dal sangue mediterraneo, solare e tragica, con un inconfondibile, languido e lento movimento nella voce. Il punto vita definito, i fianchi e il busto proporzionati, le spalle scoperte e la linea della schiena, tutto contribuiva a aumentare il suo fascino sofisticato. La parte scenica del suo guardaroba, che comprende abiti da sera esotici, di pelle, neri e dorati è esposta sotto gli affreschi dorati della grande galerie, mentre nella galerie Ouest si trova la parte più intima e privata, con cappotti e mantelle dall’allure tipicamente parigina. I capi di Dalida dimostrano una grande passione e attenzione verso la moda, che, tuttavia, trascende le comuni tendenze, riflettendo il suo personale sviluppo artistico.

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