A PITTI TOMMY HILFIGER PRESENTA LA COLLABORAZIONE CON ROSSIGNOL PER LA LINEA SCI

In occasione di Pitti Immagine Uomo sono stati presentati i quattro look della capsule TommyXRossignol che comprende abbigliamento e attrezzature invernali da uomo per lo sport, tra cui giacche imbottite da sci, pantaloni da sci, scarponi, bastoncini e un casco. I loghi di entrambi i marchi e la gamma di colori rosso, bianco e blu sono valorizzati in ogni modello, in modo da creare un look ideale per lo sci e l’après-ski e adatto sia per la montagna che per la città.

tommy.com

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Moda maschile, il mondo in una giacca

Elastica e sinuosa, con quel pizzico di jersey che la fa aderire nelle zone strategiche dell’anatomia virile, tagliata in modo sartoriale e con un appeal molto british la giacca riacquista la sua centralità nell’armadio del gentleman evoluto che in nome dell’eleganza non rinuncia mai al comfort. All’ultima edizione del salone Pitti Immagine Uomo per l’autunno-inverno 2017-18 come conferma Antonio Cristaudo, fashion guru e ricercatore di tendenze per la rassegna di moda maschile, la giacca “tende a soppiantare l’abito inteso dagli uomini come una rigida divisa e si combina bene con il cappotto e con il montone, consente di personalizzare il proprio look spezzando il classico completo con un pantalone più informale, ha un’allure aristocratica ma anche decostruita, privilegia le lane inglesi e i disegni check e soprattutto manifesta una forte vocazione a fondersi con la maglieria”. Capospalla e maglieria vivono in simbiosi nelle collezioni di vari marchi presenti negli stand della Fortezza da Basso di Firenze: a cominciare da Lardini dove la grande novità è la giacca cardigan effetto maglia d’impronta militare o quella che si porta proprio sotto il cardigan a kimono accanto alle più preziose giacche intelate che rivelano la matrice sartoriale dell’azienda di Filottrano. “La giacca deve avvolgere senza comprimere” spiega Gabriele Pasini, stilista di una sua linea omonima sviluppata in tandem con Lardini e mostra la sua giacca con i revers a lancia che sfinano e si portano con pantaloni sarouel di foggia esotica. “Non c’è un solo tipo di giacca che suggerisco perché la giacca ha tante anime e permette all’uomo di esprimersi liberamente personalizzando il proprio look”, aggiunge Pasini. La giacca fa l’uomo, e lo fa libero, maturo e consapevole di sé e delle sue scelte estetiche. Sono tante e di tanti tessuti diversi ma tutte destrutturate pur mantenendo quella forma avvitata e accostata al corpo, mono o doppiopetto, le giacche di Brunello Cucinelli che propone un soft tailoring, un casual lussuoso declinato in velluto, cachemire e lane bouclé o gessate. “La giacca è un gesto, è così easy quando lo infili e la sfili, è quasi un rito quotidiano e dice molto di un uomo”, spiega Luca Magliano, stilista emergente bolognese del marchio Magliano selezionato da Pitti Uomo e Mini per The Latest Fashion Buzz, un incubatore di nuovi talenti nato come vetrina del nuovo che avanza. Secondo Magliano la giacca deve essere epurata e ridotta ai minimi termini per tornare alla sua essenza sartoriale ma senza costruzioni o imbottiture. E’ impalpabile come un alito di vento la giacca Zero Gravity di Tombolini che questa nuova stagione si combina bene con il gilet di maglia della stessa fantasia a scacchi della giacca stessa e mostra colori e lavorazioni inedite come l’agugliatura, per il cammello più pregiato. E’ un ordigno di seduzione la giacca di Tagliatore disegnata dal pugliese Pino Lerario che crede molto in una giacca “che veste e non copre” traslata nel binomio cromatico antracite e cognac, con ampi revers e una linea che segue le forme del torace assecondandole: si porta con un dolcevita o con un gilet in tessuto. Molto più generose nei volumi e nelle proporzioni le giacche maglie completamente decostruite di Altea che crea sapienti abbinamenti di fantasie e di colori sul tema del finestrato con echi street e spunti cromatici interessanti. Gioca molto con la maglieria anche Cividini con i cardigan magistralmente tinti in capo mentre la leggerezza è la cifra distintiva delle giacche di Massimo Rebecchi che si ispira a un dandy di nuova generazione amante dei disegni più classici ma rivissuti in chiave contemporanea come il pied de poule e il Principe di Galles con effetti flanelle, per lane pure o pettinate. Poi ci sono i tessuti ad alte prestazioni come quelli hi-tech che sembrano naturali in disegni tradizionali: li propone Traiano un brand emergente ma anche Lumberjack che si concentra sulla modularità e fungibilità dei capi termici alternati alle giacche tradizionali nel weekend ma anche in vari momenti e occasioni. Si chiama Techmerino la nuova trovata di Alessandro Sartori per Z Zegna che fra il casual attivo destinato allo sci e il formale trova nuove frontiere, ampliando gli orizzonti del bel vestire con un nuovo statement sulla giacca.

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AirDP Occhiali & Sneakers Glamour al Pitti Uomo di Firenze

AirDP, il concept brand che vede fra i suoi fondatori Alex Del Piero, ritorna a Pitti con i suoi occhiali e una novità assoluta: la prima collezione di sneakers camaleontiche in materiale plastico, trasparente, colorato e traspirante. Il concept della leggerezza e dell’innovazione è tangibile nell’occhiale LELE firmato AirDP by AirEyeWear, realizzato in un polimero d’avanguardia – ultem mutuato dal settore aeronauticio e biomedicale.
Inoltre, nasce AirDP by iShu+ (Intelligent Shoes Hidro-repellent Unit): sneakers ad alto contenuto tecnologico. Materiale high-tech coperto da Brevetto Internazionale, trasparente, traspirante, antiallergico e flessibile; valvola unidirezionale nel tacco, fulcro tecnologico del circuito di traspirazione tra suola e tomaia; tomaia traforata e profumata.
AirDP: il proprio desiderio di individualità è soddisfatto dalla possibilità di personalizzare e trasformare la propria sneaker AirDP by iShu+ con un calzino.

airdpstyle.com

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Liu Jo UOMO a Pitti Immagine 91 per presentare #AnUrbanTale

Liu Jo UOMO ha celebrato il lancio della nuova campagna ADV e l’apertura del nuovo store di via Calimala 14 a Firenze con l’evento #AnUrbanTale. Una location nuova ed esclusiva, il Dome ha infatti raccontato attraverso gli scatti iconici la nuova campagna Primavera estate 2017 e la collaborazione con l’ambassador del brand, Francisco Lachowski – Top Model e Influencer. La campaign, realizzata da Bryan Mollinedo, ritrae il modello in pose di vita “privata”, momenti di un quotidiano che sembrano quasi rubati, da quanto autentici: un’atmosfera da film, delle icone cinematografiche americane come Robert Redford o Clint Eastwood, incornicia una collezione che è pura e dosa con attenzione tocchi casual ed eleganza.

www.liujouomo.it

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New Balance lancia la 247: una scarpa… da non perdere

New Balance lancia una nuova silhouette lifestyle – la 247 caratterizzata da un design moderno e urbano che si fonde alla qualità e all’artigianalità del marchio, dando vita a questo modello ultra contemporaneo.
Questo modello prende ispirazione dai alcuni modelli iconici di New Balance: i dettagli asimmetrici sulla punta fanno riferimento al modello 1300; il design del collarino alla 574 e alla 576 mentre l’intersuola è la versione rivisitata della 998, resa più leggera grazie alla tecnologia NB Running RevLite.
Per celebrare lo stile e l’importanza che il marchio conferisce alla categoria lifestyle, New Balance ha organizzato durante il mese di gennaio sette eventi di lancio contemporaneamente in sette diverse città: New York, Los Angeles, Londra, Parigi, Shanghai, Tokyo e Seoul. In Italia, il lancio ufficiale è avvenuto in occasione della 91esima edizione della fiera Pitti Uomo a Firenze, con un cocktail party in collaborazione con il negozio Flow Run, all’interno di Palazzo Strozzi.

www.newbalance.it

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HAMAKI-HO: la nuova collezione invernale 2017-18

I cappotti over sono i protagonisti della collezione Hamaki-Ho che parte da canoni stilistici classici e li rivisita nei volumi e nei dettagli.
Un viaggio nelle geometrie dagli Anni ’60 ad oggi, un cammino che ci accompagna lungo i luoghi di produzione dei migliori tessuti italiani.
La pulizia delle linee e i tagli over contraddistinguono anche le camicie proposte senza bottoni e con colli alla coreana da abbinare a pantaloni dal fit regolare. Il richiamo all’army è anche nella scelta della palette colori che predilige calde nuance beige e cammello, il respiro del verde e il blu.
Con la Collezione Fall Winter ‘17, inoltre, Hamaki-Ho omaggia le sue origini con una “black basic capsule”.

www.hamaki-ho.com

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PALTÒ: Nella collezione F/W 17-18 c’è un omaggio a…

Paltò si propone sul mercato come la Fabbrica del Cappotto: obiettivo del progetto è il recupero dei valori del vestire italiano i cui simboli principali sono tradizione, eleganza ed esclusività.
Paltò si è ispirato da subito ai miti del cinema italiano ed internazionale cercando nei frame dei film più amati il linguaggio della storia e della passione. E la prima dedica in collezione va indiscutibilmente a Marcello Mastroianni. Nel ventennio della sua scomparsa, a lui viene omaggiato “Marcello”, un cappotto a manica raglan, proposto in volumi ampi e vestibilità loose.
La palette dei colori guarda alle sfumature vegetali dei verdi militari fino alle note calde del color tabacco e delcioccolato, mixati con accenti blu navy.

www.palto.it

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Intervista a: Travis Scott

Jacques Webster, alias Travis Scott, non è un uomo di molte parole, ma quando parla arriva dritto al punto, così come le sue canzoni, che scalano la vetta delle classifiche di tutto il mondo. Il suo nuovo album, Birds in the Trap Sing Brian McKnight è costituito da forti melodie e importanti contributi vocali, con i Weeknd, Young Thug, Cassie, Kid Cudi, un grande mentore per Travis insieme a Kanye West, ai Swizz Beatz, Bryson Tiller e altri del calibro di Kendrick Lamar e Andre 3000. Ha prodotto un album con una missione ben precisa: soddisfare i fan con la sua trap music, un genere di rap accelerato, cui è stato egli stesso uno dei primi fautori insieme al gruppo di rapper di Atlanta Migos, Young Thug e Gucci Mane. La copertina dell’album, scattata niente meno che da Nick Knight, mostra Scott come un personaggio a metà strada tra un uccello e un angelo caduto, avvolto nel fumo bianco intento a fare qualcosa di maestoso. Non è più il pupillo promettente o un prodotto confezionato del settore, è finalmente pronto a volare libero e a diventare il prossimo storyteller nella musica rap. Spesso ha a che fare con la moda, (è amico di Riccardo Tisci) e ha recitato nel recente film di Yves Saint Laurent, per la collezione primavera/estate 2017, disegnata da Anthony Vaccarello nel quale indossa un abito che prende fuoco irradiando fiamme, elemento che fa riferimento al suo soprannome, “La Flame“. Ci siamo avvicinati a questo personaggio a tratti schivo, per svelare le sue passioni, che comprendono anche il design, l’architettura e, inaspettatamente, la medicina.

Qual è il tuo rapporto con la moda?
Credo che sia interessante, è qualcosa che fa parte di me, perché mia madre lavorava nella moda e penso che questo abbia contribuito a farmela scoprire sin da piccolo.

Come definiresti il tuo stile? La musica fa rima con lo stile?
Il mio stile non ha confini, rappresenta sempre quello che sento. Personalmente ritengo che la musica sia un’estensione di te e deve abbinarsi al tuo stile.

Come ti sei approcciato al fashion system?
Ho proposto qualcosa che non c’era, un genere nuovo: la musica trap, un rap più adatto ai party. Il primo successo lo devo al mixtape “Days before Rodeo”, poi hit come Skyfall sono diventati dei tormentoni. Ho iniziato ad esibirmi durante la New York Fashion Week e a Parigi, per suonare alle feste di Alexander Wang, Givenchy, Adidas e altri.

Molti artisti collaborano con gli stilisti. Vorresti creare il tuo marchio di moda?
È un’idea interessante, ma mi sto concentrando sulla musica. Sto facendo delle collaborazioni con altri designer. Con Helmut Lang apriremo dei negozi alla fine di gennaio. Sto lavorando alla progettazione delle mie collezioni Travis Scott.

Puoi raccontarci qualcosa del tuo ultimo album?
Birds è il modo in cui mi sentivo nel momento in cui stavo componendo, mi sentivo male, stavo facendo un album contro tutto e tutti. Volevo far sapere alla gente  dove mi trovavo in quell’istante. Adesso mi sento come se mi fossi tolto un peso dallo stomaco, più leggero, pieno di energia per il 2017. Ora mi sento al posto giusto e nel momento giusto.

Qual è la tua canzone preferita di tutti i tempi, e perché?
Mi dispiace davvero per MANINTOWN, ma è impossibile rispondere. Ho troppe canzoni preferite!

Il palco richiede un sacco di energia, qual è il tuo segreto per essere sempre al meglio?
Ho solo un segreto: tantissima Sprite. Ha un sapore così buono, che mi fa andare avanti.

Come interagisci con il tuo pubblico?
Il mio atteggiamento è molto accogliente. Sono molto riservato e protettivo con i miei fan, mi relaziono con loro, ciò che mi interessa è farli divertire, soprattutto durante i concerti dal vivo, mi piace fare di tutto per essere il più vicino possibile a loro.

Quali sono le tue influenze musicali?
Un sacco di musica psichedelica, rap duro, beat che catturano la mia attenzione.

Chi consideri il tuo mentore?
Direi che tutti i miei amici più cari di oggi sono stati i miei mentori, ma ho un paio di figure ispiratrici, quali Kid Cudi e Kanye West.

Cosa rappresenta West per te?
Kanye è uno dei miei migliori amici, è una figura importante nella mia vita e continuo a imparare molto da lui, ogni volta che ci incontriamo.

Chi sono i tuoi artisti hip hop emergenti preferiti?
Made in Tokyo e 21 Savage – è stato bello averli nel mio album.

Vorresti essere un mentore per alcuni di loro?
Sono sempre disponibile ad aiutare gli altri artisti, cerco sempre di farlo.

Quando hai deciso di diventare musicista?
Quando ero un ragazzino, ho sempre voluto fare musica, ho preso da mio padre.

Cosa sognavi di diventare quando eri più giovane?
Volevo essere nefrologo, un medico specializzato nella cura dei reni e delle malattie renali.

Dove vuoi arrivare in futuro?
Voglio continuare a fare grandi tour, sperimentare nel mondo del design e dell’architettura. Crescere sempre di più. Senza limiti.

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Photographer: Mike Piscitelli
Fashion Stylist: Nicolas Klam                        
Stylist Assistant: Ali Miller
Groomer: Phil Brown
Shot at the Mondrian, Los Angeles

Les Petits Jouers: finalmente una linea di accessori per Uomo

In occasione di Pitti Uomo 91, Les Petits Joueurs, brand della talentuosa designer fiorentina Maria Sole Cecchi, lancia la prima collezione di accessori maschili.
Piccola pelletteria come portafogli, porta carte o documenti ma anche zaini da viaggio, eleganti borsoni o porta laptop, realizzati in vitello, nappa saffiano oppure in denim. Alcuni modelli di zaino presentano interni dove poter caricare il proprio smartphone.

www.lespetitsjoueurs.com

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Sulle mani, nell’anima. Quello che indossi rivela chi sei

L’Uomo, in equilibrio funambolico fra emozione e raziocinio, fra logica e sentimento. Capace di “indossare” l’interiore racchiudendolo in un gioiello che abbia una storia, un vissuto.
Quinto Ego prende l’anima maschile e la declina fondendola, colandola, lavorandola a bulino, disegnando mondi che vengono forgiati nella materia. L’argento ossidato e l’eterna simbologia degli archetipi. Per vivere il contesto urbano con una sorta di scudo protettivo.
Materia argento. Ossidato, secondo una procedura che l’azienda di Carrara è stata fra le prime a varare. Cesellato, creato dalla fucina delle mani, in particolare quelle di Matteo Squassoni, capaci di capolavori come il pendente pugnale che sembra scaturire dal fuoco, o la fede barocca con piccoli gigli alternati a onici. Un mondo che sfiora la mitologia, accarezza i simbolismi templari, le croci celtiche, i gigli fiorentini, affonda nel patrimonio iconografico e culturale rendendolo estetica dura, pura, gotica, a tratti noir, a tratti dolcemente vitale.
Lo scudo, emblema di protezione spirituale e forza d’animo, aggrappato alla pelle di un bracciale tagliato a vivo, potente nella sua espressività; l’elmo, simulacro di protezione, appeso al collo. Il cuore si, ma con l’incursione di teschi che sorridono, per non prendere la vita troppo sul serio.
Un po’ hipster, un po’ glam addicted, ma con una scorza ruvida che lo rende affascinante, poco prevedibile, originale. Disposto a credere nel possibile, ma saldo e centrato su sé stesso. Inseparabile dai piccoli gioielli che lo accompagnano nel quotidiano perché rivelano in modo sottile la sua personalità. Come l’anello catena, ispirato ai grandi classici della gioielleria, spogliato della sua lucentezza abbagliante e reso più affine ai colori della metropoli, all’asfalto, al metallo brunito, magnificato dallo splendore sordo dei brillanti neri. Un pezzo importante, concepito per la mano maschile, per contemperare bellezza e forza. Ogni stagione della vita trova il suo parallelo: la pelle color corteccia con un tappeto di foglie autunnali, appoggiate sulla superficie; il fragore dell’estate nelle ancore stilizzate, nei timoni, negli anelli da mignolo con campiture color verde giada sormontate da croci in bassorilievo.
Niente di edulcorato; ogni pezzo viene filtrato e ri-editato secondo la filosofia di Quinto Ego. Nucleo del marchio, una fanciulla che camminando in un bosco trova sul sentiero preziosi avvolti in foglie d’edera, una creatura quasi fantastica, sospesa nel suo mondo onirico. L’anima di un uomo che è ancora capace di sognare, ma quasi di nascosto. Cesellatore di emozioni, ritratte dagli anelli che porta.

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BOSIDENG: COLLEZIONE UOMO AUTUNNO INVERNO 2017

Praticità, attenzione ai dettagli e modernità: sono questi i caratteri distintivi della collezione uomo Bosideng per la F/W 2017.
Declinate in una palette colori raffinata e contemporanea, le proposte si dividono in tre temi principali: uno fatto di tessuti in triplo strato, armature tecniche effetto melange, gilet removibili in ripstop, il secondo arricchito da parka e field jackets di ispirazione militare e il terzo che rappresenta il lato più trendy e contemporaneo della collezione, grazie anche alle tasche dei capi, studiate appositamente per portare gli strumenti hi-tech necessari alle esigenze di un uomo 2.0.

www.bosideng-italy.it

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Nuovi codici di eleganza maschile. L’active tailoring firmato Patrizia Pepe

Quali le frontiere della nuova eleganza maschile?
A Pitti Uomo 91, manifestazione leader per il menswear di scena a Firenze due volte l’anno, si possono osservare e cogliere le tendenze della prossima stagione, per capire come evolve l’eleganza da uomo. Tra le diverse proposte, una direzione appare essere molto chiara: il nuovo formale per lui sarà sempre meno rigido e si contaminerà con lo sport, per diventare più funzionale e seguire l’uomo nella vita quotidiana. Così Patrizia Pepe, azienda fondata nel 1993 da Patrizia Bambi e dal marito Claudio Orrea, interpreta in chiave active il tailoring maschile, con una collezione costruita intorno ai capi timeless del guardaroba, sono resi più attuali da dettagli e influenze sportswear e street. Fil rouge della collezione autunno/inverno 2017-18 è l’eleganza dal tocco sempre un po’ rock e grintoso, che nasconde dettagli e rifiniture, come le zip catarifrangenti sull’abito classico, le gommature sui jeans, fino ai tocchi fluo sulle calzature, tra il ginnico e il classico. Un active tailoring per affrontare la giungla metropolitana, che si declina in cappotti e montgomery in panno, ma personalizzati da rete in nylon, abiti slim fit con interni sorprendenti per il mix di cromie e per la tecnicità dei materiali utilizzati. Un guardaroba all’insegna del comfort e di una confezione che punta sul dettaglio e su accostamenti imprevisti tra tessuti più classici e morbidi e quelli sportivi e iper tecnici. Così, l’abito elegante è spezzato da morbidi pull in maglia o abbinato a T-shirt con effetti a rilievo, mentre il pantalone sartoriale può essere accostato a una giacca in nylon e dal taglio sportivo. Interpreta bene il mood di questa collezione la nuova campagna scattata dal fotografo Mauro Puccini, che ha colto i movimenti acrobatici di una tribù metropolitana di parkour, vera e propria arte che fonde la disciplina atletica con lo stile di vita urbano, capitanata da un inedito Marco Bocci. Il risultato è un racconto dinamico e corale, dove si fondono perfettamente i codici di una nuova eleganza con la passione e la sfida dei propri limiti fisici. Un vero e autentico active tailoring.

www.patriziapepe.com

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GOLDEN GOOSE DELUXE BRAND SBARCA A PITTI

Golden Goose Deluxe Brand è “approdato” alla Stazione Leopolda di Firenze per festeggiare il 10° Anniversario dell’iconica sneaker Superstar.
Il brand Made in Venice, Special Guest della 91° edizione di Pitti Immagine Uomo, ha creato un allestimento carico di energia ed emozione, trasformando la Stazione Leopolda in un palcoscenico ad alto tasso di energia per il lancio dell’esclusiva capsule collection 10th Anniversary Edition che celebra la sneaker Superstar mostrando una variante deluxe disponibile in soli 1.000 esemplari destinati ai clienti storici che hanno creduto e sostenuto il progetto fin dall’inizio.
La capsule collection include anche altri capi come la biker jacket, felpa, le t-shirt, l’accappatoio e la Landed Edition, declinata nei 7 modelli principali di sneakers GGDB.

www.goldengoosedeluxebrand.com

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Nuovi modelli di fashion retail

Se la moda complice il web con il recente fenomeno del See Now Buy Now sta conoscendo una delle sue più profonde rivoluzioni, anche il mondo del retail ripensa le sue logiche con nuovi modelli di servizio. Per lo sviluppo commerciale dei brand diventa sempre più importante ripensare a una strategia retail che si deve confrontare con il marketing e i tempi dei social media. Ne parliamo con Stefano Martinetto, che ha lanciato nel 2010 Tomorrow una piattaforma di distribuzione internazionale integrata a diversi servizi per offrire ai designer un supporto completo.

Dalla fondazione nel 2010 di Tomorrow l’azienda è in continua crescita e rappresenta una sorta di unicum nel panorama del fashion business. Ci racconti qualche dettaglio su come sta evolvendo.
Tomorrow è un’azienda cresciuta in dimensioni e fatturato e profittabilità, oggi contiamo 80 dipendenti – con i temporanei arriviamo a 115 persone – e produciamo utili da tre o quattro anni con un ottimo giro di affari che si aggira sui 65 milioni di euro di gross upsails. Nel 2015, i Soci Fondatori di Tomorrow Saturday Group con cui io e Giancarlo Simiri abbiamo dato via al progetto hanno manifestato l’idea di cedere le loro quote, perché già soddisfatti del piazzamento di mercato ottenuto. Così io e Giancarlo, dopo attenta valutazione, nel novembre dell’anno scorso abbiamo personalmente acquistato le loro quote. Grazie al Fondo di private equity Three Hills Capital Partners guidato da Mauro Moretti, io e il mio socio Giancarlo Simiri abbiamo acquisito il 47,5% delle quote dei nostri soci co-fondatori che sono rimasti col 2,5. L’investimento ha permesso di acquisire le quote e mettere a riserva un capitale per espandere il business, aprendo un ufficio a New York e Hong Kong, assunto circa 18 persone, e pensare a delle acquisizioni che stiamo tuttora valutando.

La peculiarità di Tomorrow?
Nel business delle showroom e della distribuzione ci sono validi player unipersonali ma manca un consolidatore. Nel 2016 abbiamo sviluppato una nuova strategia per Tomorrow, che è quella di uscire dalla pura gestione delle vendite, come agente e distributore, oltre ad essere finanziatore degli stilisti, che era già una caratteristica di Tomorrow. E abbiamo deciso di diventare una realtà diversa che si riassume nel payoff: multibrand, multiservice omnichannel. Multibrand, perché siamo un vero e proprio Department Store B2B e la showroom di Parigi lo comunica in modo efficace. Abbiamo dei visual merchandiser, una fashion direction, quattro piani diversi con le categorie: Designer, Advanced Contemporary, Contemporary, Accessori + lifestyle. Siamo anche un multiservice, perché abbiamo raccolto una straordinaria quantità di informazioni molto pratiche, grazie a una distribuzione wholesale internazionale, 4000 punti vendita e ai 67 brand in portfolio, che ci permettono di analizzare il mercato e i suoi player. Si tratta di una quantità di dati utilissimi per le scelte di merchandising e distribuzione non solo dei nostri clienti, ma anche per tutte quelle realtà che non necessariamente sono all’interno di Tomorrow. Da qualche mese è inoltre entrata nel CDA di Tomorrow London Alessandra Rossi, come consigliere d’amministrazione e responsabile per tutti i progetti digitali e di comunicazione dell’azienda. Con il suo ingresso abbiamo sviluppato un ramo interno dell’azienda con l’obiettivo di gestire consulenze per diversi marchi in tema di branding, distribuzione, politica e-commerce e social media. Il tutto è mirato al trade marketing e all’ingresso del marchio nei negozi (la strategia di advisory è tutta focalizzata non al consumer ma B2B). Abbiamo costruito un team interno per offrire questi servizi diventando sempre più multiservice. Omnichannel è un obiettivo: stiamo investendo una quota importante sulla digitalizzazione e riorganizzazione interna dei processi di Tomorrow, dall’acquisizione ordine in formato digitale, che potrebbe svilupparsi in un vero e proprio digital showroom, fino alla gestione delle inventory. A differenza di tutte le altre showroom noi gestiamo lo stock delle collezioni tramite nostri magazzini. Puntiamo quindi a un live broadcasting delle collezioni. L’idea è che un buyer possa guardare dentro il nostro magazzino per riordinare i pezzi e il prodotto, ma anche il magazzino stesso possa essere di supporto nei confronti del sell out, essendo live su una piattaforma di affiliazione online: un progetto in progress e un’impresa enorme, che implica nel medio periodo un investimento importante nella digitalizzazione di Tomorrow. In quest’anno abbiamo anche iniziato a guardarci intorno per acquisire società di servizi per completare la nostra offerta o più forti di noi su certe categorie di prodotto.

La figura di Renzo Rosso nel Cda di Tomorrow sicuramente per voi è un punto di forza, come è nata la sua proposta?
Renzo Rosso mi è stato sempre di supporto, una figura di vero mentore. Dopo un periodo di collaborazione diretta tramite Marni ha ritenuto che il servizio offerto fosse di qualità e ha pensato che l’espansione di Tomorrow meritasse un investimento. E’ stato lui a interessarsi a Tomorrow, chiedendo di investire nel nostro progetto e abbiamo formalizzato il suo ingresso con il suo fondo famigliare Red Circle srl all’interno della holding che controlla Tomorrow. Rosso ha accettato di far parte del CDA di Tomorrow, che è costituito da me, Giancarlo Simiri (Operating Board), Renzo Rosso, Mauro Moretti (fondatore di Three Hills Capital Partners socio investitore), Julie Gilhart (prima Fashion Director di Barneys New York e molto sensibile sulla social responsability e sostenibilità del mondo moda) e Alessandra Rossi.
Con Renzo Rosso e la sua azienda vedremo dove saranno possibili alcune sinergie: se i nostri designer volessero produrre una capsule di Denim ora potranno farlo, così come saranno valutate sinergie di brand e distribuzione tra le due aziende. Rosso avrà inoltre accesso allo scouting continuo che Tomorrow porta avanti e potrà seguire le performance di alcuni stilisti con cui decidiamo di collaborare. E avvicinarsi anche alla creatività inglese, visto il nostro DNA e sede a Londra. Grazie a Rosso si apre una porta su un mondo più grande per i nostri designer che potranno avere accesso a una serie di servizi, dal branding alla parte finanziaria e di investimento.

Come vedi la commistione del modello showroom col nuovo mondo digital?
Da distributore fisico sto guardando al digitale per sviluppare il mio business, anche se è un pericolo che il digitale possa soppiantare il fisico. Ritengo che la digitalizzazione dei processi sia inevitabile. Tuttavia ritengo che l’emozione di una sfilata resti unico. La showroom virtuale può supportare il buyer nella quantificazione degli ordini. Una sorta di magazzino virtuale in cui il buyer può fare una sorta di memo visivo su capi e sulla quantità, una volta finito il momento emotivo della sfilata. Questo è il mio obiettivo, ovvero fornire la miglior esperienza virtuale. Un buyer internazionale ha bisogno dell’esperienza e della visita in showroom: l’emotività del momento, dei molti viaggi nelle capitale internazionali della moda durante il corso dell’anno, la partecipazione alle sfilate, il mood del fashion insomma, sono qualcosa di assolutamente insostituibile. Con il virtuale possiamo aiutare i buyer che vengono a Parigi o Milano per le main season, ma potrebbero così comprare a distanza anche le precollezioni. E’ un processo lungo e complesso, che coinvolge la parte tecnologica, ma anche i contenuti che rendono unica la shopping experience.

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MANINTOWN & L.L. BEAN @ PITTI UOMO 91

MANINTOWN presenta L.L. BEAN Heritage Experience: un evento per conoscere la storia di uno storico outdoor brand americano, che debutta per la prima volta in Italia. Uno special event per degustare specialità toscane e immergersi nell’heritage e stile di vita L.L.Bean.
Nel 1912 Leon Leonwood Bean gettava nel Maine le basi per la nascita di L.L.Bean, divenuto nell’arco di un secolo un impero dell’outdoor. Zaini, borse, abbigliamento e accessori rigorosamente handmade: l’offerta si rinnova e si amplia di stagione in stagione, ma il caposaldo resta l’iconico Bean Boot, compagno di vita all’aria aperta nella natura come in città. Un brand che ha il sapore dell’autenticità e il colore della nature del Maine, dove è nato e dove è interamente prodotto a mano da artigiani locali. Un marchio impresso nel vissuto degli americani, tanto da diventare un neologismo, grazie ai Bean Boots, gli stivali con il gambale in pelle color cammello e la tomaia in gomma testa di moro, nati per la pesca e divenuti sinonimo di vita a contatto con la natura e di avventure in contesti urbani. Zaini, borse, accessori, abbigliamento, attrezzature per vivere all’aria aperta in piena sicurezza, in campagna come in città, in montagna come a bordo di un kayak: L.L.Bean rimanda a un universo di prodotti studiati per durare, garantiti al 100%.
All’evento parteciperanno influencer e blogger con l’obiettivo di vivere un’esperienza in stile L.L.Bean, facendo conoscere la straordinaria storia del brand tramite l’hashtag #llbeanheritage.

llbean.com

HERITAGE EXPERIENCE EVENT
WEDNESDAY 11th JANUARY 2017
FROM 17.00 to 21.00
TRATTORIA COCO LEZZONE
Via del Parioncino 26 R – FIRENZE

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manintown meets am crew

Spazio alle collaborazioni internazionali grazie al progetto di capsule collection con l’emergente brand danese The AM Crew, che si ispira alla vita notturna di Copenaghen. Qui, un piccolo gruppo di influencer e personaggi del mondo della moda, dell’arte e dell’entertainment, si ritrova per formare una società segreta il cui motto è “Sleep all day. Party all night. Never grow old. Never die. It’s fun to be a vampire.” (tratto da, The Lost Boys, 1987). Il gruppo di amici si chiama The AM Crew. La loro divisa è l’iconica giacca in pelle stile biker, dal mood rock’n’roll. Il retro di questa jacket si caratterizza per il logo con, “L’angelo della morte”, illustrato dall’ar- tista Daniel van der Noon. Simboleggia la notte, il buio e la ribellione.
MANINTOWN, complice la passione per la musica, ha collaborato con The AM Crew per realizzare una limited edition jacket. Una sintesi tra il minimalismo estetico scandinavo e alcuni elementi teatrali, come il logo riconoscibile sul retro e la fodera rossa interna. Un brand che nasce con l’idea di produrre capi no season e in limited edition, poi distribuiti in modo selettivo, per rompere i classici schemi dei marchi del fashion system. Proprio come MANINTOWN, il progetto The AM Crew è nato grazie alla passione di un gruppo di amici: il fotografo e street style influencer Adam Katz Sinding (Partner, Global Ambassador), l’imprenditore scandinavo e tv producer Casper Christensen (Partner, Global Ambassador & Investor), Frederik Frank (Partner, Logistics), Vlatko Dukic (Founder, Partner, Design & Production) che segue lo sviluppo del prodotto e Signe Christoffersen, responsabile per le PR del brand.

le21eme.com

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K-WAY: capi-spalla per tutti i gusti

La collezione Q3Q4 2016 di K-Way® rappresenta un ulteriore progresso del brand verso una proposta sempre più varia, per un mercato in continua evoluzione, senza mai tradire i valori che hanno decretato il successo del marchio. Una collezione completa, in grado di soddisfare ogni esigenza di stile, protezione e funzionalità.
La proposta K-Way® per l’inverno 2017 si arricchisce di tre famiglie di prodotti: i capi Wool Padded, realizzati in lana 2 strati con l’aggiunta di una calda imbottitura interna, la famiglia Wool 3Layers, caratterizzata dall’utilizzo di un tessuto brevettato in lana 3 strati, e la famiglia Bonded. con tessuto interno in pile ed esterno impermeabile, traspirante e antivento.
K-Way® propone anche i modelli Gastone, Jonas e Hugo che coniugano efficacemente il look cittadino con la tecnicità di capi sportivi, grazie alla funzionalità del Micro Twill, del Thermo Super, Thermo Heavy, e al design urban.
Completano la collezione i capi della linea R&D Direct, haute couture del marchio: pezzi da collezione tra cui giacche ispirate alle divise di Buckingham Palace, capi dagli inserti supertecnologici in Nylon laserato, lane sfrangiate a mano.

www.k-way.com

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MANINTOWN MEETS SARAGHINA EYEWEAR

Cresce e si declina con nuove sfumature il mondo lifestyle di MANINTOWN, grazie alle collaborazioni creative che sono sempre più importanti per coinvolgere il pubblico tramite vere e proprie shoppable stories. Pensate per collegare web, retail e new media.

Dall’incontro con il mondo pop di Saraghina Eyewear sono nati due modelli da sole, con montatura nera in nylon super leggero e lenti a doppia sfumatura giallo/viola e grigio/arancio. Due modelli in esclusiva per MANINTOWN ideati per moderni globetrotter, che saranno presentati in anteprima a Pitti Uomo 91, a Firenze e poi distribuiti tramite selezionati multibrand e store online. Saraghina Eyewear nasce dall’intuizione dei fratelli Angelo e Silvia Di Stefano, che grazie alla loro esperienza nel settore e alla forte passione per il prodotto, sono riusciti a realizzare una linea di occhiali dal design inconfondibile, caratterizzati da linee originali e da coraggiosi accostamenti cromatici tra montature e lenti. Non solo occhiali made in Italy capaci di garantire qualità a un prezzo giusto, ma un vero stile di vita in cui sono protagonisti l’ironia e il colore. Saraghina propone oltre 60 nuance di montature e 50 tipologie di lenti, che formano un variegato caleidoscopio di emozioni. Un equilibrato mix fra tradizione e innovazione, che emerge anche dal packing: un box in metallo simile a una scatola di sardine, ideale per preservare tutta la freschezza del prodotto.

Grazie alla creatività di Saraghina nascono due modelli dal sapore sportivo, accesi da un twist cromatico delle lenti. Ideali compagni di viaggio per i lettori di MANINTOWN.

www.saraghinaeyewear.it

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Zanotti firma una limited edition davvero speciale

Lo stilista italiano Giuseppe Zanotti, il cui brand è sinonimo di lusso ed eleganza a livello internazionale, firmerà insieme a Zayn Malik, il cantante britannico ex One Direction, una limited edition “Giuseppe for Zayn” composta da quattro modelli, due sneaker e due stivaletti, le cui nuances variano dal verde bottiglia al nero e che interpretano perfettamente il binomio stile e contemporaneità incarnato dal duo creativo.

www.giuseppezanottidesign.com

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Il fotografo del misticismo: Pierre Barbrel

Accalmie du centre

Una formazione nell’ambito moda e un passato da fashion designer assistant. Il passaggio da davanti a dietro l’obbiettivo è stato graduale o fulmineo?
La definisco una transizione veloce, perchè il mio sogno è sempre stato quello di diventare un artista.
 Ho deciso di studiare moda perché era il giusto compromesso tra una vita economicamente sicura e l’espressione creativa. Quando sono entrato nel vivo del lavoro ho capito di essere molto lontano dalle mie aspirazioni. Per inseguire i miei desideri ho deciso, quindi, di concentrarmi unicamente sull’arte.

Definito da alcuni critici il fotografo del misticismo, all’interno delle sue opere si percepisce la dimensione anti-iconoclasta. Come è giunto all’affermazione di una propria identità artistica?
Le ispirazioni arrivano da ciò che mi ruota intorno e i lavori finali sono prodotti dalle esperienza, dai sogni e dagli echi.
 Sono affascinato dalla religione e del suo modo di enfatizzare la trascendenza. Con i miei progetti cerco di ricreare i segni presenti nell’epifania finalizzata alla conoscenza.

Il cambiamento è anche il fil rouge dell’opera ”Liminaritè”, datata 2014, che racconta lo switch dalla pubertà all’età adulta. In che modo ha affrontato la tematica?
La vita è fatta di cambiamenti: crescere, costruire, restare in piedi. Io sono ciò che ho costruito con le mie esperienze e mi rapporto al mondo che mi circonda.
 In Liminaritè gli adolescenti sono immersi in calme e infinite acque, come in un matrix, senza limiti e senza riferimenti di tempo o spazio. Percepito come embrionale e lontano, il corpo condivide l’esperienza della sua trasformazione in un’incubazione onirica. L’acqua è come una porta tra l’infanzia e l’età adulta, il passato e il presente, la vita e la morte, il sogno e la realtà.

Anche l’elaborazione dei suoi scatti è data da un susseguirsi di lavorazioni come il collage, il disegno e l’intervento digitale che, come ha affermato, portano alla fotografia nella sua esistenza primaria. Quanto tempo impiega per il completamento di ognuno di essi ?
Ogni lavoro non è completo fino al raggiungimento della mia soddisfazione. Sai quando inizi, nel momento in cui l’idea pervade la tua mente, ma non sai quando finirai.

“Fear of Breakdown” è una serie di 24 foto che ricostruisce frammenti di memoria come in un album dei ricordi. Sostiene di essersi ispirato a alcune opere letterarie, quali?
Il mito di Icaro e il peccato originale tratto dalla Bibbia mi hanno ispirato per Fall from Heaven, dove affronto la tematica del castigo per giungere alla cognizione. Aggiungo Fear of Breakdown di Winnicott, che mi ha affascinato per come la separazione del neonato dalla sua genitrice crei l’identità dell’individuo.

Premiato due volte da Art Capital e già membro della fiera, su quali progetti sta lavorando attualmente?
Sto lavorando a un progetto che esplora la femminilità. analizzando i cambiamenti della triade Vergine- amante e Madre, per esprimere le molteplicità dei volti di una donna.

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Nuovo percorso espositivo per l’Archivio-Museo CSAC di Parma

CSAC cortile. Foto Laboratorio CSAC

L’Archivio-Museo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma ha presentato un percorso espositivo rinnovato in sette delle sedici sezioni visitabili all’interno della suggestiva cornice dell’Abbazia cistercense di Valserena, a pochi chilometri da Parma: una selezione inedita di oltre 600 opere tratta dallo straordinario patrimonio di oltre 12 milioni di pezzi custoditi dallo CSAC e suddivisi tra le collezioni di Arte, Fotografia, Progetto, Media e Spettacolo.

CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione
Abbazia di Valserena

Strada Viazza di Paradigna, 1 (Parma)
www.csacparma.it

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