HAIR ON POINT: I MIGLIORI PRODOTTI DEL 2018

Ogni uomo dedica alla cura dei propri capelli un tempo diverso. Che siate precisi, sbrigativi o perfezionisti, ricordate sempre che esistono prodotti specifici e ottimali per tutte le attitudini e ogni necessità di capello. Ecco una selezione tra quelli che ci sono piaciuti di più in questo 2018:

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COME STA CAMBIANDO NEW YORK? IL RACCONTO DI ANDREA PEDICINI

Una laurea a pieni voti in economia presso l’Universita Ca’ Foscari di Venezia e l’inizio del suo percorso professionale in KPMG, multinazionale della consulenza e revisione contabile. Dopo solo tre anni, spinto da un destino che sembra aver scelto per lui, Andrea Pedicini si sposta a New York per occuparsi di investimenti immobiliari nella Grande Mela. Oggi è un affermato broker immobiliare e rappresenta una clientela internazionale composta prevalentemente da manager d’azienda, imprenditori, ma anche attori e atleti professionisti. Ha da poco concluso la compravendita di un blocco di 21 unità immobiliari a Manhattan per circa 14 milioni di dollari, una delle transazioni residenziali più importanti dell’anno.

Arrivi a New York nel 2010, in piena crisi. Cosa ti ha portato al di là dell’oceano? 

Il mio arrivo a New York è stato piuttosto fortuito e legato ad una serie di eventi che si sono perfettamente concatenati tra loro. Durante l’estate del 2009, quando lavoravo ancora in KPMG, ho fatto un’esperienza di circa quattro mesi in California, era la mia prima volta negli Stati Uniti. Poco dopo il mio rientro in Italia, durante una cena alla quale ho deciso di partecipare all’ultimo momento, ho conosciuto il responsabile estero di un affermato gruppo immobiliare italiano il quale, una volta preso atto del mio curriculum, e forse anche del mio spirito intraprendente, mi ha proposto di spostarmi a New York per occuparmi di investimenti immobiliari. A gennaio ero a New York.

Come hai vissuto il primo impatto con la città e come è cambiata dal tuo arrivo, quasi nove anni fa? 

Di New York, paradossalmente, ho apprezzato subito il ritmo frenetico. È una frenesia non fine a se stessa, decisamente produttiva. Dico sempre che per un giovane che ha voglia di fare non c’è posto migliore al mondo. Nel 2010 era una città che spingeva per uscire dalla crisi che aveva colpito l’economia americana, e non solo quella, un paio d’anni prima. Oggi invece, credo che New York stia vivendo una fase di transizione. Si è chiuso il ciclo inaugurato nel post-2008 e la città è alla ricerca di una nuova identità.

Come si gestiscono i ritmi frenetici di una città come New York?

Innanzitutto prendendone atto. A volte, sopratutto nei miei primi anni, mi è capitato di non rendermi conto dei ritmi con cui conducevo la mia vita. Non puoi lavorare 10-12 ore al giorno e uscire tutte le sere. Bisogna raggiungere un equilibrio e stabilire delle priorità. Oggi la mie priorità sono il lavoro, con tutte le responsabilità che ne conseguono, e la mia famiglia, soprattutto mio figlio che oggi ha tre anni.

Che cosa significa crescere un figlio in una città come New York? 

Credo che crescere un figlio sia sempre un’esperienza meravigliosa, a prescindere da dove questo avvenga. Certo New York offre delle sfide in più rispetto, ad esempio, alla provincia italiana da cui provengo (Andrea è di Pordenone n.d.r). Allo stesso tempo però offre anche molti stimoli in più. Credo che quello che più mi manca sia la vicinanza della mia famiglia d’origine, che non ha la possibilità di vedere mio figlio crescere, nonostante io e mia moglie cerchiamo di andare in Italia almeno due volte l’anno.

Tua moglie è americana, come si conciliano le differenze tra voi? 

Con tanta pazienza! Scherzi a parte, le differenze, soprattutto quelle culturali, possono rappresentare un’occasione di crescita personale importante. Questa è una delle cose che più apprezzo di New York: la possibilità di essere costantemente circondato da culture diverse e di poter imparare qualcosa da ciascuna di esse.

Chiudiamo con una domanda più tecnica. Perché oggi conviene investire nel mattone a New York? 

Da circa un anno a questa parte siamo ripiombati in pieno ‘buyer’s market’ e a gestire il gioco è oggi il compratore, a spese ovviamente del venditore. Per un investitore, il contesto attuale rappresenta un’ottima occasione d’acquisto, a maggior ragione se si presenta sul mercato con la disponibilità liquida per chiudere la transazione in 30-45 giorni. Sono infatti calati sia i prezzi, sia il numero di transazioni e c’è oggi la possibilità di spuntare condizioni di acquisto significativamente migliori rispetto ad un paio di anni fa. Siamo di fatto nella fase recessiva di un nuovo ciclo e il potenziale di rivalutazione da qui ai prossimi anni è decisamente elevato.

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BRAND ALERT: BARENA + LA SPORTIVA

Slow-creation come unico diktat, unito ad un minuzioso controllo del processo produttivo e una crescita responsabile della qualità: dalla collaborazione tra Barena e La Sportiva, azienda leader nella produzione di scarpe da running nasce LA_B una rielaborazione del modello La Sportiva VK mountain Runner da parte del brand veneziano. L’iconica tomaia sock-like ™ con sistema di allacciatura asimmetrico Ghost-Stream integrato, consente un incedere elegante, mantenendo una trazione costante e un’extra tenuta.

LA_B, con caratteristiche di volume e peso ridotte, assicura sempre il massimo delle prestazioni in ogni contesto quotidiano. Barena ha creato due nuove ed esclusive versioni del modello VK: total black e total white. I dettagli sono arancio e blu elettrico mentre il logo Barena compare sul retro della sneaker.

Questo modello sarà in vendita da oggi in edizione limitata (solo 1000 pezzi ma sarà disponibile anche online) presso tre boutique in tutta Europa: The next door, Soft e Nittygritty.

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Piumino da uomo: guida alla scelta di un capo indispensabile

L’arrivo della fredda stagione fa dei piumini da uomo i capi d’abbigliamento da non farsi mancare all’interno del proprio guardaroba.

I piumini invernali da uomo sono un capo intramontabile caratterizzato per il confort e la sua versatilità. In commercio esistono tantissimi modelli di piumini da uomo, con o senza cappuccio, che fanno sentire l’uomo di oggi sempre alla moda.

Ma, il piumino non è solo sinonimo di protezione dal freddo pungente, dal vento e dalla neve, i piumini leggeri da uomo sono un capo di abbigliamento perfetto anche per la stagione primaverile. In questa guida troverai i segreti per un look casual all’ultima moda e alcune regole base per creare abbinamenti perfetti.

Regole base per creare abbinamenti perfetti

Quali sono le regole base per creare un outfit casual senza difetti? Per essere davvero al top senza commettere errori di gusto e di stile, basta optare sempre per piumini sobri, minimal e di buona qualità.

Accanto alle versioni di tendenza con colori flash accesi e in fantasia, ogni uomo può trovare la propria ispirazione con i capi casual, assolutamente pratici e comodi. Via libera ai piumini dai volumi over con imbottitura in piume d’oca assolutamente ben rifiniti e abbinabili sia ad un jeans che ad un pantalone elegante. Con o senza cappuccio, i piumini sportivi sono adatti per praticare jogging all’aria aperta o per concedersi un weekend sulla neve o, semplicemente, per ripararsi dal freddo della città.

piumini sportivi, come questi sul suo sito di Maxi Sport, ci accompagnano in ogni momento della giornata, seconda della mise indossata: tuta in felpa, pantalone in tessuto tecnico, jeans skinny con sneakers alte o con polacchino con pelo reversibile, per un look urban. Ci sono poi i piumini smanicati da uomo adatti sia per la stagione autunnale che per la primavera. Un capo molto versatile adatto per essere indossato con una felpa pesante o con un maglioncino in fresco di lana o con un cardigan in mohair.  Tra i piumini leggeri da uomo, si può optare per quelli in nylon opaco o lucido con le fodere interne a contrasto, o per i piumini 100 grammi reversibili.

Per la prossima stagione meglio prepararsi in anticipo con l’acquisto del piumino primaverile da uomo, la cui vestibilità spazia da modelli morbidi e confortevoli per tutti i giorni a quelli più casual, a quelli con linee più formali e perfette un meeting aziendali, per il look da ufficio e per un convegno.

7 BEAUTY GIFT PER NATALE

Le confezioni regalo in formati speciali con grandi classici della profumeria o le edizioni limitate sono soluzioni che accontentano davvero tutti. I pezzi sono unici perché hanno contenitori che troviamo solamente a Natale e questi pack decorati e voluminosi rendono sicuramente di impatto il nostro regalo conferendogli un tocco di pregio. Ecco cosa scegliere:

BRAUN SERIE 9 

Realizzato con sistemi tecnologici all’avanguardia, si adatta alle caratteristiche del viso, con la speciale tecnologia intelligente SyncroSonic™, brevettata da Braun, che analizza la densità della barba durante la rasatura e la adatta automaticamente 160 volte al minuto.

DEPOT®

La Limited Edition del diffusore per ambiente in un formato più grande ed elegante, con un packaging di classe in legno scuro con logo personalizzato. Disponibile nelle fragranze white cedar e fresh black pepper.

SUSANNE KAUFMANN BATHING TRIO GIFT SET

Tre oli per il bagno contenuti in una deliziosa confezione regalo per trascorrere qualche ora in completo relax.

DAVINES OI BOX

L’idea regalo adatta a tutti i tipi di capelli: le incredibili proprietà dell’olio di semi di Roucou, contenuto nella linea Davines OI, sono la chiave di un trattamento di bellezza universale per la chioma, che risulta lucida e idratata.

UOMO FERRAGAMO

Una versione inedita e particolarmente lussuosa della fragranza di Salvatore Ferragamo. Innovazione, eleganza, made in Italy  del brand emergono nel binomio dei colori del nero e oro in perfetto clima natalizio.

PENHALIGON’S BLAZING SAM

Appartenente alla collezione Portraits questa fragranza è la storia di un americano lontano da casa; a Londra per la precisone ed è adatta agli uomini che oggi vivono velocemente senza timore di parlare a voce alta. Boisé, speziata e orientale. Le note rassicuranti la rendono calda ma anche sexy e profonda.

DOUGLAS

Barber Set: un lussuoso grooming set, completo di scrub, shaving gel, lametta e maschera  after shave, per un uomo che ama prendersi cura di sé ogni giorno.

Men Set: un kit completo per il businessman sempre in viaggio, shaving gel, body and hair shower gel e active deo spray da portare sempre con sé.

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ROOM

Polo RAF SIMONS X FRED PERRY, coat ACNE, trousers LES HOMMES

Sunglasses OAKLEY, Underwear and socks KAPPA

Jacket SIMON CRACKER

Shoes REEBOK

Hoodie REEBOK

Coat and trousers ACNE

Sweatshirt BEST COMPANY, trousers ACNE

Pant LES HOMMES

Hat TOMMY HILFIGER, hoodie AU 197SM, vest jacket GCDS.

Polo RAF SIMONS X FRED PERRY, coat ACNE, trousers LES HOMMES

Art direction: SIMONE BOTTE

Mua: SILVIA ACQUAPENDENTE

Model: MATTEO PIANTONI

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RAMAZZOTTI LANCIA IL BLEND PREMIO

L’amaro Ramazzotti goes to the next level. Dal piccolo laboratorio milanese dell’erborista Ausano, che nel 1815 trovò l’alchemia perfetta in una miscela di 33 spezie, erbe, fiori e frutti l’azienda di beverage è divenuta nel tempo un must da accompagnare al caffè alla fine dei pasti. La sua è la storia di una travolgente saga familiare intessuta dalle normali e dalle straordinarie
vicissitudini quotidiane attraversate da lampi di genialità. A dicembre 2018 c’è un altro step significativo nella storia di Ramazzotti: nasce Premio, il blend che unisce il sapore dell’amaro alla grappa di Nebbiolo riserva invecchiata 36 mesi. Storicamente la ricetta nacque nel 1850 per un desiderio di convivialità del signor Ausano, per il piacere di condividere qualcosa di speciale con le persone amate. Nel 2018 Premio è svelato al grande pubblico.Ogni bottiglia, così, racchiude l’infinita felicità di una creazione nata come dono, il dono di un padre ai propri figli. Caratterizzato dal gusto corposo di Ramazzotti e dalle note di vaniglia della grappa di Nebbiolo, coniuga le note erbacee e balsamiche del primo con la morbidezza della seconda, per un’esperienza di gusto sensazionale. Prodotto in serie limitata, ogni bottiglia è numerata. Premio è il dono ideale per le feste natalizie alle porte.

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RICCARDO MANDOLINI, ENFANT PRODIGE DELLA FICTION

La definizione di ‘enfant prodige’ gli calza a pennello. Non capita a tutti del resto debuttare a teatro a 13 anni e a 18 ampiamente compiuti, già con un’esperienza di cinema alle spalle, diventare uno dei protagonisti di una serie Netflix che si intitola appunto ‘Baby’ ed è visibile in 190 paesi. Senza contare un cast stellare che affianca agli attori più giovani in ruoli teen, personalità del calibro di Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi e Massimo Poggio. Romano, classe 2000, segno zodiacale Acquario, Riccardo Mandolini pur interpretando un ruolo, quello di Damiano nella fiction ‘Baby’ dal 30 novembre sulla piattaforma Netflix, che per molti attori è un punto d’arrivo mentre per lui potrebbe rivelarsi un trampolino di lancio, non si monta la testa anche se qualcuno potrebbe dire che, date le sue credenziali, ha la strada spianata. Un po’ anche perché è figlio d’arte: la mamma è l’attrice Nadia Rinaldi mentre il padre Mauro Mandolini è regista e attore per il teatro e il cinema. Manintown, che ha la vocazione allo scouting di giovani talenti, lo ha incontrato per conoscerlo meglio.

Ciao Riccardo, vuoi parlarci della tua esperienza in ‘Baby’?

E’ stato davvero esaltante lavorare con grandi attori e con interpreti più giovani, un bel mix di talenti. Damiano, il mio personaggio in cui ho messo davvero l’anima, è un ragazzo duro e puro di 16 anni che dalla periferia romana si trova catapultato in un liceo del quartiere Parioli dove nel 2014 è scoppiato lo scandalo delle baby squillo su cui è incentrata la serie. In 6 episodi da 50 minuti l’uno la serie approfondisce questo personaggio che è un po’ un outsider, un, come si suol dire, ‘pesce fuor d’acqua’! Non guida un macchinone status symbol ma si muove in skateboard ed è un personaggio positivo.

Quanto c’è di te in Damiano?

Diciamo che mi riconosco in parte in questo carattere. Il mio temperamento come il suo, è sincero, leale, innocente, un buono insomma ma anche caparbio, ancorato alle sue convinzioni e ‘capa tosta’, senza peli sulla lingua. A calarmi nel personaggio e a plasmare la mia recitazione mi ha aiutato il regista Andrea De Sica, nipote del grande maestro Vittorio e di Christian. Un vero cineasta che sul set con i suoi attori ha puntato sul gioco di squadra e al quale sono molto grato. Ritengo di aver avuto una grossa opportunità a lavorare in ‘Baby’.

Quali sono i tuoi progetti e le tue aspirazioni nella carriera e nella vita personale?

Al momento sono single, ho molti affetti perché vivo fra due famiglie allargate e ho più di una sorella acquisita ma sono molto concentrato sull’acting. Dai miei genitori ho appreso che è un mestiere in cui è dura sfondare e che richiede un forte impegno. Per questo vorrei affinare la mia recitazione frequentando una scuola e poi ci terrei a imparare l’inglese. Adoro il cinema italiano e vorrei continuare la mia carriera in campo cinematografico: i miei idoli sono Stefano Sollima, Paolo Virzì, Gabriele Muccino e Giovanni Veronesi. Ma sono anche molto attratto da Hollywood e la mia suprema ambizione è lavorare lì. Non mi perdo un film di Quentin Tarantino e di Martin Scorsese, sono cineasti che in parte mi hanno trasmesso la passione per la recitazione. Del resto ho sempre frequentato il set fin da bambino grazie ai miei genitori e quello che era un hobby è oggi una professione.

Le tue passioni maschili.

Pratico il nuoto e il calcio.

Un capo must del tuo guardaroba?

Adoro lo stylish streetwear e mi piacciono le proposte di look firmate Stone Island e DSquared2.

Un luogo fisico e dell’anima.

Luogo fisico: il cinema perché nel buio e nel silenzio concentrato di una sala cinematografica posso evadere davvero. Luogo dell’anima: una chiesa. E’ bello pregare qualche volta.

total look: N°21
Camicia e Jeans CALVIN KLEIN T-shirt LES HOMMES Scarpe N°21
Total Look: GUCCI

Photographer Davide Musto
ass. ph. Federico Taddonio
Stylist Andreas Mercante @ ID- Communication

ass. stylist Lorenzo Spitoni
ass. stylist Irene Bruni
Grooming Mara Giannini @ Making Beauty

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LA COLLEZIONE PRE-FALL 2019 DI SIMON CRACKER

Il confronto tra la provincia con le sue tradizioni e la grande città metropolitana, fatta di graffiti e dettagli urbani. Simon Cracker sceglie di giocare tra due realtà per la pre-collezione autunno inverno 2018, la sua terra, l’Emilia Romagna, fatta di artigianato, famiglia e profumi avvolgenti che incontra la fredda “Big City Life” frenetica, attuale e sempre in movimento. Ancora pezzi realizzati con tessuti di recupero, maglieria composta da lane e cotoni riciclati che seguono la filosofia del designer, sempre più deciso nella sua missione NO WASTE!

ph. GIADA PASINI art director SIMONE BOTTE model LORENZO CANCELLI

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MAN IN TOWN TALKS: SEM & STENN

LICK EVERYTHING

Sem&Stenn

Art Direction Simone Botte – Mua Silvia Acquapendente – special thanks to RAB (C.so San Gottardo)

1) Sem&Stenn, si conoscevano anche prima del talent show, tra gli alternativi, quanto è servito Xfactor alla vostra carriera musicale?

È servito a far conoscere quello che facciamo e chi siamo ad un pubblico molto più ampio ma non ha cambiato la nostra natura. Scriviamo, produciamo, pensiamo esattamente come prima.

2) Coppia nella musica e nella realtà, cosa di questo vi aiuta ad andare avanti?

Il nostro rapporto è sicuramente qualcosa di raro, ha aiutato e continua a farlo. Siamo due teste diverse ma che insieme raggiungono sempre un punto più alto di quello che potremmo fare da soli.

3) Il vostro stile, lo avete studiato a tavolino o è spontaneo?

Non indosseremmo mai qualcosa che non ci piace, è più una cosa istintiva: “mi piace, lo metto” Non ci sono ragionamenti più complicati di questo.

4) Avete un suono tutto vostro, parlateci delle vostre influenze e i vostri idoli..

Ci ispirano molto gli artisti che fanno un po’ quello che vogliono come Charli Xcx Tove Lo Tommy Cash Sophie e simili.

5) Siete due bravi ambasciatori dei diritti e dell’amore libero, come vi ha accolto la comunità LGBT?

C’è sempre chi ti ama e chi ti detesta. Anche nella comunità lgbt. Ma questo non influenza il nostro attivismo perché è motivato da valori in cui crediamo realmente. E continueremmo a farlo anche se fossimo soli.

6) News e anticipazioni su un qualcosa che avete in cantiere?

È una fase creativa, stiamo ore e ore in studio a scrivere. Vogliamo che i nuovi pezzi suonino avanguardisti.

7) Un consiglio alle nuove generazioni di musicisti?

Di percorrere strade nuove perché è il solo modo di lasciare il segno

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REGALI DI NATALE: Cesti e limited editions per Food Lovers

Regali “foodie” da appassionati di enogastronomia: regala quello che vorresti ricevere. “Il cibo unisce”, come la tavola avvicina e per questo, a meno di un mese da Natale, spesso il regalo più apprezzato è proprio quello gastronomico, che viene quanto meno assaggiato da chi lo riceve e non rischia di essere accantonato in un angolo della cantina. Per Man in Town abbiamo selezionato i regali più golosi per veri food lovers.

“Disaronno Wears Trussardi”, è la limited edition di Natale che unisce in matrimonio due brand del Made in Italy: Disaronno e Trussardi con tradizione, innovazione ed eleganza italiana dove la texture tipica Trussardi si fonde con il monogramma del Levriero e l’inconfondibile forma della bottiglia, mentre pennellate fucsia, verdi, azzurre incorniciano l’ etichetta per un risultato moderno e contemporaneo. E’ questa la sesta Limited Edition del progetto Disaronno® Icon, che ogni anno vede la collaborazione del brand con le più grandi firme della moda italiana, da 25 euro.

Tante confezioni regalo limited edition per il Natale per Caven di Nera Vini con tante formule acquistabili da e-commerce (http://neravini.com/caven_catalogo_vini.php?brand=caven&settore=confezioni) e nel punto vendita aziendale a Chiuro in Valtellina. Tra le più vendute la cassetta da 3 bottiglie con Sforzato di Valtellina D.O.C.G. Messere, Valtellina Superiore D.O.C.G. Sassella La Priora e Valtellina Superiore D.O.C.G. Giupa a partire da 49 euro.

Pellegrino dedica agli appassionati di vino tanti wine box per Natale: tema dominante delle confezioni è lo stile new vintage, un omaggio agli anni ‘50 e ‘60 del boom economico italiano, un’epoca unica e spumeggiante che ha segnato la storia italiana. Decori vintage, metalli preziosi e legni invecchiati caratterizzano il packaging dei wine box, per un regalo nel regalo: fuori confezioni che diventano oggetti riutilizzabili e da collezionare, all’interno una scelta che varia da  bianchi ai rossi fino al passito di Pantelleria e i grandi marsala.

Confezioni da 18 a 27 euro.

Le limited edition dei liquori Giardini d’Amore sembrano delle vere bomboniere natalizie:  confezioni realizzate interamente a mano che ricordano nei gusti e nei profumi un viaggio in Sicilia. Novità dell’anno si potrà recapitare il regalo direttamente al destinatario con una  gift bag o un raffinato cofanetto che racchiuderanno il liquore insieme a un elegante biglietto di auguri realizzato con carta di riso. Ordinazioni al numero 347.3049160 o scrivendo a [email protected] . Prezzo 50€ (50cl), 30€ (20cl), spedizione compresa.

La cantina maremmana Rigoloccio regala un packaging tutto natalizio ai suoi vitigni internazionali dal DNA italiano. Da colline metallifere di Grosseto che regalano una tannicità particolare ai vini, la confezione regalo che comprende Elegantia (Maremma Toscana Doc ), Il Sorvegliante (Toscana Rosso Igt) e Fonte dell’Anguilllaia (Toscana Rosso Igt) a 125 euro su rigoloccio.it.

L’azienda vinicola Michele Chiarlo delle Langhe ha progettato per Natale una nuova cassetta da regalo: si chiama Prestige ed è perfetta per gli amanti dei vini di queste terre.  Barolo Tortoniano del 2014 e il Barbaresco Reyna 2015 hanno un prezzo di 75 euro acquistabile su michelechiarlo.it.

Un taccuino per appassionati gourmet: ecco Moskardin, che fa il verso al celebre marchio, ma che riporta in copertina il pesce veneto, il moscardino. L’idea è quella di Germana Cabrelle, giornalista padovana nato nel 2008 per la passione di chi ama scrivere e viaggiare. Per il Natale 2018 è uscita la versione Rosso Tramonto a 12 euro.

Salumi stagionati, frutto di un saper fare artigianale, dalla Food Valley in tavola con l’elegante cofanetto “Giuseppe Verdi”, creato per il Natale 2018, con tre tipologie di Salami Allegro: al peperoncino, al Parmigiano Reggiano DOP e al tartufo nero. La scatola in latta, dal sapore vintage, è attraversata da una banda tricolore con una stampa del profilo del Maestro Giuseppe Verdi, nativo della Bassa Parmense e il Castello di Torrechiara, evocato dal logo Terre Ducali. Disponibile a 13,90 euro su terreducali.it

Il re del cioccolato Ernst Knam ha ideato per Natale un nuovo Christmas Tree (foto in cover) su indicazione e disegno della moglie, Frau Knam. All’expertise della lavorazione del cioccolato, approfondita ulteriormente nel corso del 2018 grazie al viaggio nelle piantagioni peruviane, hanno portato alla creazione del Bubble Tree, che con il suo profilo slanciato e accattivante si configura come centrotavola perfetto per le cene e i pranzi di Natale più glamour. In Via Anfossi 10 a 50 euro.

Il Parmigiano Reggiano dell’azienda agricola Bertinelli diventa una crema per i più golosi: dal millesimato 24 mesi realizzato con latte vaccino crudo proveniente da bovine che abbiano partorito da non più di 100 giorni. Rispetto a quello “normale”, questo latte – meglio. Un bel regalo che si sposa con primi piatti e risotti oltre che come appetizer, spalmato su crostini oppure come farcitura di barchette di pasta brisé, accompagnato a mousse di salmone o a frutta fresca, dall’uva ai frutti rossi. bertinelli.it

Una vera chicca natalizia quella di Ink Eat, il Winter Cuddle Kit: concedersi una tazza di cioccolata fumante con marshmallows personalizzati per una dolce pausa relax, già pronta, basta scaldare e lasciar sciogliere. 4 marshmallows con grafica natalizia disponibili in tre tipologie: dark – gocce di cioccolato fondente (70,5%); white – gocce di cioccolato bianco; pink – gocce di cioccolato ruby  a 7,70 euro disponibile su www.inkeat.com

Un flagship store innovativo che ha aperto di recente: Cerdini&Quernardel abbina lo storico champagne della maison con cioccolato e macaron per realizzare delle casse di Natale che fungono da elitario cesto natalizio. Dal semplice albero di Natale di cioccolato (a 24€) ai marron glacè (4 pezzi per 13€) fino a dei veri cadeau che contemplano champagne & cioccolato 800gr e 8 macaron a 161 euro.

Tante le confezioni regalo natalizie da Ikea in stile finlandese dai Vintersaga, i biscotti al pan di zenzero al paj rabarber, ovvero croumble ovvero tortini di pasta frolla da riscaldare al rambarbaro fino ai kafferep, i biscotti con ripieno di lampone. A partire da 1,50 euro su ikea.com

Imbandire la tavola per il Natale è un rito quasi sacro: per questo sull’e-commerce Euronova c’è una sezione dedicata solo a questo con prezzi che variano da 3,99 ad abbordabili 20 euro su euronova-italia.it/it/natale/decorazioni-natalizie/tovaglie-di-natale

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RAY-BAN: PROUD TO BELONG

La campagna di Ray-Ban per le prossime feste attinge al concetto di famiglia e si chiama “Proud To Belong”. Parla di ritorno alle origini, al luogo di appartenenza, e di riscoperta del senso di sé. C’è un legame tra identità e senso del luogo cui si appartiene, ma più che la località geografica è importante cosa e chi troviamo in quel luogo e in che modo questo ci definisce. Non importa quale sia la tua storia o come si sia evoluta. Le amicizie convergono, i ruoli di genere vengono abbandonati, nuovi amori si fanno strada e la razza diventa immateriale, ma quello che conta è esplorare il significato che la tua storia ha per te. Per alcuni di noi è uscire con amici che non vediamo quanto vorremmo, è tornare a essere bambini con la propria famiglia allargata, o guardare crescere le nuove generazioni nel quartiere in cui si vive. È il concetto di famiglia, quella d’origine, quella che scegli, e cosa significhi questa parola per te nel suo senso più moderno. Proud to Belong è la definizione visiva dello stare insieme, dell’accettazione e dell’identità personale, sia che le feste significhino famiglia allargata o outsider sociale. Per le prossime festività, il brand ha scritto una storia su questo sentimento attraverso il rilancio di due suoi modelli leggendari, Meteor e Nina, entrambi nati negli anni ‘60.

Meteor è un modello pratico, moderno ma anche profondamente nostalgico. È l’America che riprende vita nel dopoguerra. È il musicista jazz che al Village Vanguard suona con l’anima. Per te, è la curvatura della baia mentre punti verso il porto da cui sei salpato. Ispirati al modello Wayfarer, i Meteor hanno lenti più rotonde e un ponte più ampio. La scelta è tra una variante in nero decisamente anni ‘60, una versione più unisex con finitura tartaruga o la proposta trasparente color ghiaccio, che porta la montatura nell’era contemporanea.

Nina è il modello che esprime chi vuoi essere, con le persone che ti capiscono. Deciso taglio cat-eye, ponte a chiave e rivetti iconici: è l’essenza della sensualità anni ‘60 distillata in un paio di occhiali. È lo schianto francese che sorseggia spritz in un palazzo romano. È la diva del cinema che avanza in strada nella visuale di un paparazzo. Le originali stampe tartaruga si accompagnano a lenti declinate in una palette di colori intensi e valorizzanti come l’arancione, il giallo o il viola fané – tutti piccoli segnali di individualità.

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K-WAY E SADDLERS UNION

Due bag, due necessaire da viaggio, due guinzagli e due collari. Questa la gamma di accessori della capsule del brand K-way in partnership con Saddlers Union. In vendita a dicembre in esclusiva negli store dei brand, gli otto modelli conciliano il cuoio, trademark di Saddlers Union, con l’iconica gamma cromatica giallo-arancio-blu del tape K-way. Saddlers Union è un brand romano nato negli anni Cinquanta noto per la sapiente tradizione nella lavorazione del cuoio italiano ingrassato e lavorato a mano. K-way nasce nella Ville Lumiére nel 1965 e il suo nastro tricolore è immediatamente riconducibile all’antipioggia per eccellenza. Una precisa visione di stile. Nascono così le Bucket Bag, secchielli in cuoio proposto in due dimensioni e ispirate alla tradizionale musetta per cavalli, cui è stata aggiunta una tracolla. Il necessaire da viaggio è una rivisitazione dell’astuccio utilizzato per gli attrezzi della toelettatura equestre. I brand pensano anche ai nostri amici a quattro zampe: ecco proposti due guinzagli e due collari trés trés chic. Una collezione che riconduce a momenti speciali: quelli delle nostre passioni.

 

 

 

 

 

 

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Incontri online: la nuova tendenza per trovare l’anima gemella

Al giorno d’oggi è sempre più diffusa la tendenza ad affidarsi ai siti di incontri o alle relative app per smartphone, per poter trovare la propria anima gemella o semplicemente cercare l’avventura di una sola notte.

Basta fare un giro su internet che costantemente veniamo assaliti da pubblicità invasive che propongono una moltitudine e variegata scelta di siti per incontri online per persone “single” e non solo. Non c’è che l’imbarazzo della scelta, e optare per quello, o quelli, che più si addicono alle nostre esigenze ma la scelta non è poi cosi facile e per aiutarci possiamo  usare sito come LanottediVenere che fungono da comparatori per questi portali di dating online.

Cos’è un sito d’incontri?

Un sito d’incontri è semplicemente un portale online che ti permette di conoscere altre persone e con le quali puoi comunicare attraverso una chat e, in alcuni casi, anche con una videochat. Una volta effettuata la registrazione e il login, il gioco è fatto, basta trovare la persona che troviamo più interessante e lanciarsi in una conversazione digitale. Lo scopo finale è, ovviamente, quello di portare la chiacchierata, sempre nel rispetto dell’altra persona, ad un livello successivo: quello dell’incontro reale.

Sebbene anche un sito come Facebook potrebbe rientrare nella categoria, e spesso viene usato come tale, diverse posso essere le alternative come Badoo (tra i primi siti d’incontro), Meetic o applicazioni per smartphone come Tinder (il più conosciuto), Once e Happn, per citarne alcuni.

Come funzionano i siti d’incontri?

Entrare a far parte di un sito d’incontri online non è molto difficile, bastano alcuni passaggi, standard per tutti i siti, e il più è fatto. Una volta sulla home page del sito cliccare sul pulsante “Iscriviti” e seguire la procedura. Una link verrà inviato tramite email sul quale cliccare e completare l’iscrizione. Di conseguenza, verranno richieste, oltre all’inserimento di una foto, anche le informazioni base (nickname, data di nascita, età e città di residenza) e la possibilità, facoltativa, di compilare il proprio profilo utente.

Effettuata la registrazione si può procedere al “login” e cercare gli utenti che riteniamo interessanti o più affini al nostro modo di essere. Molti siti permettono l’utilizzo di filtri predisposti che facilitano la ricerca: scegliere il range d’età, specificare la città, le preferenze sessuali, e tante altre caratteristiche.

Step successivo: una volta trovata la persona giusta bisogna aggiungerla e se l’interesse è ricambiato, si può iniziare a chattare. Da qui in avanti, bisogna portare avanti la conoscenza e trasformare la chiacchierata in un incontro reale.

Quali sono le tipologie di siti per incontri online?

Esistono diverse tipologie di siti d’incontri, per ogni gusto, desiderio e orientamento sessuale, bisogna solo scegliere quello che c’interessa. Di seguito proponiamo alcune delle tipologie.

Incontri online per single: è la tipologia di siti per incontri più comune. Sono quei siti che permettono l’incontro con l’anima gemella o con un partner per una relazione seria e duratura.

Incontri per adulti: sono i siti frequentati da utenti che cercano solo il sesso occasionale.

Incontri generali: nessun target preciso, sito per utenti di età, obiettivi e gusti sessuali diversi.

MILF e donne mature: siti per incontri molto particolari, adatti a tutti quei giovani che desiderano un’avventura con donne mature, cougar e MILF.

Incontri con ragazze straniere: siti d’incontri per sigle con una piccola differenza, l’utente troverà solo donne straniere, molte residenti in Italia.

Chat di incontri: semplici siti tramite collegamento a canale IRC: stanze virtuali frequentate da centinaia di utenti con il quale chattare.

Incontri per scambisti: siti d’incontri destinati alle coppie di scambisti.

Incontri LGBTQIA: siti d’incontri destinati a categorie specifiche di utenti come lesbiche, omosessuali, intersessuali, trans, drag queen e tante altre.

Siti Internet di tradimenti: siti d’incontri frequentati esclusivamente da persone sposate, o da single a caccia di queste ultime, utili solo ai fini degli incontri extraconiugali.

NIKE X MARTINE ROSE

Martine Rose presenta la sua prima collaborazione con Nike, una capsule collection che include tute, maglie da football e una rivisitazione delle scarpe Nike Air Monarch, riflette a pieno questa premessa. Essa, infatti, gioca con proporzioni deformate, un vero e proprio segno distintivo della designer. Allo stesso modo, la collaborazione con Nike rispetta il principio alla base del suo stile: trovare il lato straordinario in ciò che sembra normale e trasformare capi e accessori in “qualcosa di eccezionale”. Molto spesso, questa trasformazione avviene attraverso la sperimentazione con le forme, ed è tutta una questione di contrasti e di rottura. “Fin dall’inizio, non abbiamo mai seguito le regole, in particolare perché ci veniva impedito l’accesso al mondo della moda. Per un motivo o per l’altro, dovevamo trovare nuovi modi per emergere”, spiega la designer. Nonostante i luoghi non tradizionali dove ha tenuto le sue sfilate, da un mercato fino a palestre di arrampicata, per questa collaborazione con Nike, la designer è tornata alle origini e ha optato per un lancio segreto della collezione la scorsa settimana su Craig’s List, piattaforma digitale inaspettata rispetto ai tradizionali canali online.

L’abbigliamento ha dei richiami alla sottocultura inglese ma ruota principalmente intorno ai giocatori di basket. Per la tuta da ginnastica e la maglietta da football, il processo di creazione è iniziato da un’ispirazione che veniva dall’alto, per la precisione da un’altezza di oltre 2 metri. “I giocatori di basket sono supereroi: i loro corpi si sono adeguati alla loro professione. Abbiamo osservato attentamente molti giocatori e le loro proporzioni e successivamente abbiamo rapportato i loro vestiti alle taglie standard.  Per esempio, se volessi indossare una delle loro tute, dovrei trasformarla per adattarla alle mie proporzioni; in pratica, dovrei ricucirla di nuovo”.

Le Air Monarch celebrano un mito americano. “Abbiamo scelto la silhouette delle Monarch,  modello tipicamente americano, e le abbiamo reinterpratate come accessorio da indossare con la tuta in stile inglese”, dichiara la designer. Per dare a questa scarpa tradizionale una forma davvero straordinaria, Martine Rose si è affidata all’indiscussa esperienza acquisita da Nike nel settore delle calzature. “Le collaborazioni si fondano sulla comunicazione. Volevamo che alcune forme risultassero abbondanti nella parte inferiore e che il tallone sporgesse rispetto alla suola, ma inizialmente le nostre proposte sono state bocciate”, continua la stilista. “Tuttavia, abbiamo insistito e, alla fine, abbiamo sviluppato queste nuove forme e idee”. La forma è sottoposta alla stessa reinterpretazione creativa dell’abbigliamento, ma con una sperimentazione più lineare, con taglie che spaziano dalla 18 alla 9 US. Tuttavia, la trasposizione di questa visione in un ambito commerciale ha richiesto una certa ingegnosità. Pertanto, le Air Monarch sono state prodotte partendo da una serie di stampi a cui viene poi applicata la pelle sintetica. Ad oggi, solo un’altra scarpa del marchio è stata realizzata con un metodo simile: si tratta delle Nike Foamposite.

Benché ormai onnipresenti, i capi sportivi sono diventati molto popolari lungo le vie del centro delle grandi città e persino sulle passerelle parigine. Per Rose, non si tratta semplicemente di una tendenza, bensì di una connessione spirituale. “Da molti anni a questa parte, l’abbigliamento sportivo è il simbolo di vari movimenti giovanili in Inghilterra e in America. Ma è il fatto che sia stato accettato come capo di abbigliamento per il quotidiano che lo rende davvero interessante. I capi sportivi vengono solitamente abbinati a vestiti e accessori di qualsiasi tipo”, conclude. “Perciò, ancora una volta, sono perlopiù interessata al modo in cui le persone interagiscono con i vestiti. Dalle loro scelte si capisce chi sono e chi vorrebbero essere. È per me una questione emotiva”.

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THINK POSITIVE! FABRIZIO SCLAVI & FRIENDS FOR ASA

Grande successo per l’opening del nuovo spazio di 10 Corso Como Tazzoli che ha inaugurato i nuovi spazi con la mostra Think Positive!Fabrizio Sclavi&friends per supportare ASA, Associazione Solidarietà Aids. Un happening per pensare in modo diverso alle persone che vivono con l’HIV. Al vernissage hanno partecipato, insieme a Carla Sozzani, i più importanti fotografi italiani noti a livello internazionale, Gian Paolo Barbieri, Maria Vittoria Backhaus, Maurizio Galimberti, Giovanni Gastel, Piero Gemelli, Ilaria Facci, Stefano Zarpellon ed Efisio Rocco Marras. Tutti i fotografi e creativi hanno donato un’opera per la mostra e in alcuni casi realizzato uno scatto ad hoc per raccontare iniziative importanti per ASA, come La Coperta dei Nomi (THE QUILT) ovvero le coperte disegnate e ricamate da amici o parenti di vittime dell’AIDS, affinché il loro ricordo non vada perduto. La serata, condotta da Fabio Marelli, voce di Discoradio, ha visto inoltre salire sul palco Angelo Di Genio, che ha ha recitato alcuni passaggi tratti dallo spettacolo “Processo a Nureyev” di Mario Acampa, e il duo Sem&Stenn con una live performance. Per l’occasione Manuel Ritz, brand con un dna ispirazionale legato all’arte e improntato a comunicarsi non solo attraverso le sue collezioni, ma anche attraverso un racconto di valori positivi, ha realizzato una limited edition di t-shirt per sostenere ASA nella lotta contro l’AIDS. L’art work impresso sulle magliette Manuel Ritz è proprio a firma di Sclavi, che coinvolge il brand dopo la prima già felice collaborazione per una capsule lanciata la scorsa Primavera-Estate 2018. Claim dell’evento e slogan sulla t-shrt U=U Undetectable Untrasmittable per informare che le persone sieropositive sottoposte a terapia antiretrovirale non sono contagiose. Manuel Ritz, proponendo le t-shirt anche nel suo monomarca milanese, vuole trasmettere lo stesso messaggio alla sua clientela, per far avvicinare a una corretta informazione e incoraggiare uno shopping benefico. La serata è stata inoltre accompagnata dalle bollicine di Valdo e dai drink preparati dai migliori mixologist a base di Tito’s Vodka, certificata “Gluten Free” e prodotta e imbottigliata artigianalmente. Tito’s Handmade Vodka, prende il nome del suo stesso proprietario, fondatore e mastro distillatore Bert “Tito” Beveridge che abbandona la professione di geologo e geofisico per dedicarsi totalmente alla sua passione: la vodka, che ama aromatizzare con particolari infusioni per poi regalarla agli amici per le festività. Una storia di passione e dedizione che lo porta a un rapido successo. Già molto sensibile a tematiche LGBT, Tito’s ha sostenuto il progetto chiedendo agli ospiti un’offerta simbolica per i drink e facendo poi una donazione ad ASA. Una serata di grande energia e solidarietà per combattere pregiudizio e stigma verso chi è sieropositivo: Think Positive!

Piero Gemelli – fotografo per THINK POSITIVE

Giovanni Gastel – fotografo per THINK POSITIVE

Giovanni Gastel e Maurizio Galimberti

Da sinistra: Giovanni Gastel, Gian Paolo Barbieri, Piero Gemelli e Maurizio Galimberti

Da sinistra: Piero Gemelli, Giovanni Gastel, Maurizio Galimberti, Gian Paolo Barbieri, Carla Sozzani, Fabrizio Sclavi

Maria Vittoria Backhaus – fotografa per THINK POSITIVE

Valdo – Dal 1926 a Valdobbiadene

Fabio Marelli introduce Sem&Stenn

Fabio Marelli e Fabrizio Sclavi

Valdo – Dal 1926 a Valdobbiadene

Tito’s Handmade Vodka

Tito’s Handmade Vodka

Limited edition T-Shirt by Manuel Ritz x ASA

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A STYLE CONVERSATION WITH GABRIO GENTILINI

Fresco del debutto nella fiction televisiva e del successo della “Bisbetica domata” di Shakespeare al Globe Theatre di Roma, Gabrio Gentilini si divide tra queste due appaganti carriere, sognando il debutto sul grande schermo. Come ogni millennial che si rispetti, ha le idee molto chiare in fatto di stile. Il personaggio che sogna di interpretare? Un villain senz’altro, a patto che abbia conservato qualcosa di puro nel suo animo.

Che ruolo hanno nella tua vita lo stile e la moda?
La moda mi piace e mi incuriosisce molto ma non ne sono vittima e tendo a non seguire le tendenze, mentre lo stile, in generale, non solo nell’abbigliamento, è una cosa a cui do molta importanza. Lo stile di una persona è l’espressione della sua personalità, creatività e prima di tutto del suo animo. Per me lo stile è una cosa che deve partire innanzitutto dal modo di percepirsi e quindi avere consapevolezza di chi si è e come si vuole arrivare agli altri, percepirsi anche fisicamente, non solo nelle forme ma pure nei movimenti e l’abbigliamento insieme all’accessorio sono qualcosa che deve andare a coronare tutto questo, non coprendolo ma valorizzandolo.

C’è un capo feticcio del quale proprio non riesci a disfarti?
In realtà no, non mi piace essere attaccato alle cose. Diciamo però che sicuramente nel mio armadio non possono mancare t-shirt bianche e nere che vestano bene, jeans regular fit e Stan Smith classiche.

Sneakers o Chelsea boots?
Assolutamente sneakers.

Hai un modello, un’epoca, un immaginario di riferimento estetico al quale ti ispiri?
No, in quanto attore mi piace giocare e rifarmi a diverse epoche e riferimenti estetici, anche nella mia vita privata. Ho scoperto di avere una fisionomia e uno stile che si adattano molto al vintage, dagli anni ’20-’30 agli anni ’70.

Che rapporto hai con i social?
Un po’ conflittuale e altalenante; non riesco a starne lontano e non curiosare come si raccontano gli altri sul web ma non sento la smania di pubblicare costantemente dettagli ed avvenimenti della mia vita. Ci tengo abbastanza alla mia privacy anche se mi piace condividere con i miei follower e ogni tanto sento il bisogno di farmi sentire e aggiornarli su quello che mi sta accadendo.

Ti abbiamo visto sia in tv che in teatro (e ti aspettiamo al cinema). Preferisci interpretare il buono o il cattivo?
Un cattivo-buono, si può? Mi piacerebbe tanto interpretare un personaggio cattivo che nasconde un animo buono, puro. Mi viene in mente il protagonista del film tratto dall’omonimo libro “Profumo”, un serial killer che per creare il profumo ideale uccideva giovani vergini dai capelli rossi e nonostante questi delitti efferati lo spettatore alla fine non riesce a non entrare in empatia con lui e in qualche modo a giustificarlo e perdonarlo.

Come vorresti immaginarti tra 10 anni?
Con una mia famiglia, impegnato come attore e performer sia a teatro che sul grande schermo e con in ballo qualche attività che aiuti concretamente il sociale.

Sogni nel cassetto?
Trovare il modo di riuscire ad essere felice sempre e comunque!

Fotografo: Davide Musto

Assistente fotografo: Federico Taddonio
Stylist: Stefania Sciortino
Assistente Stylist: Rosamaria D’Anna
Trucco e capelli: Giulia Luciani per Simone Belli Agency
Per la location si ringrazia Bottiglierie Pigneto via del Pigneto Roma via del Pigneto 106b
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CREME VISO: 5 ALLEATI PER L’INVERNO

Con il nuovo cambio di stagione arriva il momento di uno strategico cambio di crema. In inverno le temperature si abbassano e la nostra pelle avrà bisogno di puntare su consistenze più ricche e nutrienti in grado di creare una barriera per il viso, che impedisca la disidratazione e ci protegga dagli effetti negativi del freddo.

ANTI INQUINAMENTO

Skin Regimen Tripeptide Cream di Comfort Zone protegge la pelle dall’inquinamento e mantiene idratazione e tono per tutto il giorno. La texture massaggiabile rinfrescante e la fragranza naturale funzionale alleviano la tensione e gli effetti dello stress.

ANTI RUGHE
Complex Anti-Âge di Eisenberg è la crema per il viso e il contorno occhi dalla formula ultra-sottile concentrata in attivi anti-rughe, anti-età e idratanti, particolarmente amata dagli uomini che desiderano contrastare il rilassamento cutaneo e la formazione di rughe associato al rallentamento della produzione di collagene ed elastina o da una perdita di peso.

IDRATANTE
Sisley Soin Velours aux fleurs de safran con la sua texture vellutata ultra-sensoriale inedita, che non unge la pelle, ma che anzi la opacizza. In più, la fragranza creata con note di miele e fiori d’arancio rilassa e distende le tensioni.

AFTER SHAVE
La Biosthetique After shave, face&beard care, un trattamento rivitalizzante per viso e barba, con energizzante cellulare, crea uno schermo protettivo 3D invisibile biomimetico sulla pelle.

ANTI FATICA
Clinique For Men Anti-Fatigue Hydrating Concentrate SPF 40 che combatte istantaneamente la fatica, riduce visibilmente i segni del tempo, e difende dagli agenti ambientali aggressive di oggi per un aspetto più giovane. Fornisce alla pelle una carica non-stop d’energia, grazie a ingredienti energizzanti quali Creatina, Adenosine Fosfato, la Caffeina ed illuminanti ottici.

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MIAMI ART WEEK: MONEY, SUCCESS, FAME, GLAMOUR

«Money, Success, Fame, Glamour» il ritornello della famosa hit di Felix da Housecat, cantata da uno strepitoso Macaulay Culkin e una conturbante Chloë Sevigny nel film culto del 2003 Party Monster, è l’unico vero vademecum per il neofita art lover che sceglie di trascorrere la prima settimana di dicembre nella tropicale Miami. Va infatti in scena la più sfavillante settimana dedicata all’arte al mondo, a base di un alto tasso di capolavori, Vip e gossip. Alcuni detrattori ne parlano come di una sorta di Spring Break per soli milionari per l’incredibile avvicendarsi di openings, happenings ma sopratutto parties. Tuttavia quello che rende questo appuntamento uno dei più attesi dell’anno rimane la qualità dell’arte in mostra a Art Basel Miami, l’unicità dei pezzi da collezione a Desig Miami, le mostre museali e l’incredibile shopping experience del Design District. A Miami i superlativi si sprecano: questi i nostri tips.

L’oggetto del desiderio in questi giorni a Miami è lei, la Vip card di Art Basel, la fiera internazionale d’arte che raccoglie il meglio dell’offerta di 268 gallerie da 35 paesi e che permette accesso illimitato ai padiglioni e alla Vip Lounge dove si posso incontrare celebrities di ogni tipo da Pharrell Williams fino a Cardi B. Nella capitale della Florida in questi giorni l’arte regna suprema, con un fiorire di fiere satellite per chi è alla ricerca di artisti emergente. La nostra favorita rimane NADA che si tiene quest’anno all’Ice Palace Studios. Se all’arte preferite il design o più precisamente “l’arte funzionale” Design Miami è il vostro paradiso o il vostro inferno, visto i prezzi da capogiro per questi oggetti unici che rompono le barriere fra arte, design e alto artigianato.

La settimana dell’arte è un evento esclusivo e inclusivo al contempo accogliendo un pubblico globale costantemente in crescita con un numero eccezionale di mostre e installazioni di arte pubblica, sia a Miami Beach tanto quanto al Design District e a Downtown. Il cuore pulsante della scena artistica di Miami passa attraverso le sue note  fondazione familiari come il Margulies Warehouse, la Fondazione de la Cruze la Rubell Family Collection, quest’ultima fondatada Mera e Don Rubell, fratello di Steve Rubell del mitico Studio 54. Quest’anno tuttavia gli eventi che troviamo più significativi sono legati alle personali  museali di due donne. La prima l’italiana Paola Piviche porta i suoi orsi di piume colorate al Bass Museumsu Collins Ave con la mostra “Art with a view”, ma sopratutto la celebrazione, presso l’Institute of Contemporary Art – ICA Miami, dello straordinario lavoro seminale di Judy Chicago, l’artista femminista per eccellenza che con la sua energia e forza interiore è stata d’esempio a generazioni di artiste ma anche curatrici, giornaliste o semplicemente donne.

Se il dolce vento tropicale non si adatta al vostro guardaroba da clima oramai invernale vi consigliamo di fare un salto da The Websterla boutique culto fondata da Laure Hériard Dubreuil e che l’anno prossimo compierà dieci anni. Oppure di visitare i sontuosi monomarca del Design Districtfra cui quest’anno spicca il negozio di Celine: un sogno in marmo blu disegnato dall’architetto svizzero Valerio Olgiati. Il dolce arrivederci della designer Phoebe Philo al retail design. L’attesa tuttavia è concentrata su un’altro brand francese: Saint Laurent. Una collaborazione fra il designer della maison Anthony Vaccarelloe la performer italiana Vanessa Beecroft animerà il Design District dall’1 al 15 dicembre.

La città offre un’infinita possibilità di combinazioni culinarie, da quella raffinata degli hotel a 5 stelle a quella localcaraibica. Noi di MANINTOWNabbiamo selezionato tre classici di Miami Beach. Colazione: i pan cakes più dolci e le macedonie più fresche della città sono da Balance nel cuore della Lincoln Road. Pranzo: piatti vegetariani e vista stupenda sulla laguna da The Lido Bayside Grillil ristorante dell’hotel The Standard. Cena: per prepararsi a una serata di festa fino a tarda notte consigliamo uno dei sushi migliore della città Toni’s Sushi. Non fatevi ingannare dal nome è una vera istituzione dal 1986.

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NON SOLO FITNESS: IL PERCORSO DI GIORGIO MERLINO

La “storia fitness” di Giorgio Merlino parte dal suo primo ingresso in palestra. La passione per lo sport e il benessere fisico c’è sempre stata, ma grazie ai molti mesi trascorsi a Los Angeles ha potuto comprendere che l’attività che lui riteneva fosse solo un hobby, si stava evolvendo in un vero e proprio stile di vita. Ha così iniziato a dedicare molto del suo tempo a questa disciplina, sotto ogni componente fondamentale – training, alimentazione e recupero – capendo che voleva poter dedicare tutto il suo tempo allo studio di questi aspetti. La sua passione si è così trasformata nel suo lavoro, con l’impegno di trasmettere sempre il messaggio di “non arrendersi” alle persone che lo seguono. Seguire i propri sogni è la giusta via per dare il meglio di se stessi. Attualmente ambassador di Nike e trainer in una delle più esclusive palestre di Milano, ecco l’intervista di Man in Town al talent del fitness.

– Come e ̀ nata la tua passione per lo sport e il training?
Quando racconto di come ero, nessuno mi crede! Ero una persona completamente diversa: molto introverso,
pigro, il classico bambino “imbranato” che preferiva saltare la lezione di educazione fisica per paura di fare
figuracce. Mi era stato anche diagnosticato un principio di obesità!̀ Si dice che siano proprio gli avvenimenti
più̀ toccanti a scatenare cambiamenti profondi ed è stato così anche per me. Mi sono detto che era giunto il
momento di cambiare: non solo la mia vita ma, cosa ancora più̀ difficile, cambiare me stesso.

– Come si articola la tua giornata tipo?
La mattina mi alzo dal letto abbastanza presto. Anche nel weekend la sveglia non suona mai dopo le 7:30.
Una bella doccia, colazione dei campioni (caffè, uova, avena e frutti di bosco) e si corre in palestra dove
trascorro gran parte della mia giornata. Se fino a poco tempo fa mi dedicavo solo ad allenare me stesso, da
qualche tempo ho sentito la necessità di trasmettere la mia passione per il Training non solo sui social ma
anche come Personal Trainer. Sono abitudini che mantengo sempre, ovunque mi trovi, a Milano come in
qualsiasi altra città. Ho infatti la fortuna di poter viaggiare molto spesso anche grazie al lavoro di mia moglie
Veronica.

– Raccontaci tua esperienza come primo Nike Training Ambassador italiano
Non mi sarei mai immaginato qualcosa di simile! E ̀ quindi più̀ di un “sogno diventato realtà”. Che si siano
appassionate di sport o meno, intere generazioni sono cresciute con un claim ben chiaro in testa: “Just Do
It”. Non è solo il nome della collezione che indosso, ma ci ispira a dare sempre il meglio di noi stessi.
La mattina in cui sono entrato per la prima volta al JDI HQ di Los Angeles, mi sono quasi commosso. È tutto
testimoniato anche in un video su YouTube.

– Training sportivo ma anche mentale come si può raggiungere un’esperienza di benessere
a tutto tondo?
Come dico sempre, il modo migliore per raggiungere un obiettivo è quello di creare una propria routine,
soprattutto nel fitness. Ci vuole veramente poco affinché qualcosa diventi una vera abitudine. È come un
circolo che può essere vizioso o vincente. Se siamo abituati a uscire dal lavoro e sederci sul divano per
mangiare un sacchetto di patatine, basta invertire il cerchio. Prima che ce ne si possa accorgere, lasceremo
l’ufficio con uno shaker proteico in mano, pronti per correre in palestra con gli amici.

– Come hai integrato nella tua esperienza e vita i 5 aspetti del training movement, mindset,
recovery, nutrition and sleep?
Tutti questi aspetti sono imprescindibili l’uno dall’altro. Alcuni possono essere più divertenti, ma nessuno più
importante.
Non potrei mai immaginare di allenarmi senza almeno sette ore di sonno alle spalle – è necessario dormire le
giuste ore di sonno perché aiuta il raggiungimento degli obiettivi, soprattutto nel fitness. Dormire risulta infatti
fondamentale sia che l’obiettivo sia la perdita di grasso corporeo, sia lo sviluppo muscolare.
È importante avere aver ben chiaro l’obiettivo fisico del periodo, ma cerco sempre di dare il massimo e
superare i miei limiti. Senza questo pensiero, mi sarei già annoiato da tempo. Penso di essere una persona
dotata di una grande forza di volontà, ma cerco di impegnarmi ogni giorno per migliorare questa mia
caratteristica. Il mio suggerimento è sempre quello di impostare e mantenere una routine.
Quando vado ad allenami non posso uscire senza essermi portato in sacca il mio pasto post-workout o
senza avere a portata di mano un foam roller o il numero del mio massoterapista di fiducia.

– Che obiettivi si possono raggiungere con il giusto training?
Tutto ciò che si vuole. Non ci sono limiti se non genetici, ma sono più marginali di quanto le persone
possano pensare. Non smettero ̀ mai di ripetere, e spero prima o poi di poter convincere chiunque, che il
fitness è come la matematica: 1+1= 2. Non ci sono scappatoie e pochissimo margine di errore.

– Cosa significa per te il claim “Just don’t quit”
E’ la risposta a tutti coloro che mi dicono che non riusciranno mai a fare uno squat, a cambiare le proprie
abitudini alimentari o che non troveranno mai il coraggio di abbandonare il lavoro che odiano per seguire la
passione di una vita. Conosco molte persone che hanno fatto tutto questo. Io sono una di quelle!

– Sui social sei molto seguito, che messaggio vuoi lanciare con la tua storia?
Ad un primo sguardo, può sembrare che sul mio profilo Instagram io parli solo di come mi alleno, di quanti kg
ho preso, perso o sollevato quel giorno. Avendo un po’ di pazienza a conoscermi meglio, potrete capire che
tutto ciò in cui credo veramente è di porsi un focus ben chiaro, non avere alcuna paura di raggiungerlo e
circondarsi di persone che tengono veramente a te. Nulla è più forte e contagioso della positività.

Il talent Giorgio Merlino indossa NIKE.

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AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA

Dieci chef d’eccellenza hanno cucinato della ricette pensate per chi vive il sintomo della disfalgia lo scorso novembre, per i 10 anni del centro clinico NEMO dell’ ospedale Niguarda , specializzato nelle malattie neuromuscolari. “Aggiungi un posto a tavola è la terza serata di un progetto ambizioso, teso a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’importanza di prendersi cura anche degli aspetti nutrizionali delle persone con malattia neuromuscolare e sostenere così il team multidisciplinare di NEMO che lavora per migliorare la qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie, in collaborazione con Identità Golose, il congresso internazionale della buona tavola di Milano. L’intero ricavato andrà al centro clinico Nemo: per accreditarsi tutte le info su www.iosononemo.it o scrivendo alla mail [email protected]

Alberto Fontana, presidente del Centro Clinico NeMO sottolinea: “Il nostro team di operatori da dieci anni lavora per preservare e salvaguardare la possibilità di continuare a far sperimentare ai pazienti il piacere del gusto e della condivisione, creando le condizioni ottimali per rispondere ad ogni più piccolo bisogno e garantire così la migliore qualità di vita anche dal punto di vista della nutrizione

Ad ispirare il progetto è stato il libro Nutrirsi con gusto, un libro di ricette “particolari”, nato dal coinvolgimento di due professionisti della cucina, Mauro Uliassi e Paolo Piaggesi, con i medici del Centro Clinico NeMO. Alla serata hanno partecipato Andrea Ribaldone – Osteria Arborina, La Morra (CN); Christian Milone – Trattoria Zappatori, Pinerolo (TO); Diego Rossi – Trattoria Trippa, Milano; Eugenio Boer – Bu:r, Milano; Eugenio Roncoroni – Ristorante Al Mercato, Milano; Franco Aliberti – Tre Cristi, Milano; Matteo Monti; Misha Sukyas; Paco Magri – Ristorante Dordoni, Cremona e Paolo Lopriore – Ristorante Il Portico, Appiano Gentile (CO).

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AJ BUCKLEY – Star di “SEAL Team”

Manintown ha intervistato in esclusiva la star della serie di successo “SEAL Team“, che ha anche lanciato Paperclip, una linea innovativa di borse per pannolini di fascia alta pensata per i papà dei giorni d’oggi.

1. SE POTESSI DESCRIVERE LA TUA PERSONALITÀ CON TRE AGGETTIVI, QUALI SCEGLIERESTI E PERCHÉ?
Sognatore – Ho vissuto la mia vita seguendo i miei sogni, non importa quanto siano stati grandi o quali ostacoli io abbia incontrato.
Resiliente – In questo business ho sentito “No” molto più di “Sì”, ma non mi arrendo mai e non fa altro che alimentare la mia etica del lavoro.
Family Man – non c’è niente di più importante nella vita.

2. QUAL È IL REGALO PIÙ GRANDE E LA LEZIONE DI ESSERE UN GENITORE?
Penso che il regalo più grande sia riuscire a vedere il mondo attraverso gli occhi di tuo figlio e la più grande lezione imparata è che devi avere pazienza. Anche Babbo Natale è reale.

3. POTREBBE RACCONTARCI DI PIÙ SUL PROGETTO PAPERCLIP, PROGETTATO PER I GENITORI?
Il mio socio in affari ed io eravamo frustrati per la mancanza di attrezzatura per il cambio dei bambini nei bagni degli uomini. Una volta dovevo togliermi la maglietta e posare mia figlia per cambiare il pannolino sul pavimento del bagno. Così abbiamo progettato una borsa con un tappetino pieghevole, che consente di cambiare il tuo bambino ovunque, in qualsiasi momento. Volevamo disegnare una borsa che i genitori avrebbero comprato e renderla unisex, così tutti si sarebbero sentiti a proprio agio nel trasportarlo. Mai avrei pensato di vendere borse per pannolini, e invece.

4. SE POTESSI VIVERE IN UN LIBRO, QUALE SCEGLIERESTI E PERCHÉ?
La storia infinita perché non finisce mai.

5. SEI UNA PERSONA DAVVERO DI SUCCESSO, MA C’È ANCORA QUALCHE COSA CHE VORRESTI RAGGIUNGERE NEL PROSSIMO FUTURO?
Non sono mai compiacente e sento che sto solo iniziando. Mi piacerebbe avere un ruolo dietro la macchina da presa e dirigere un giorno.

6. QUALI SONO I TUOI PENSIERI PRINCIPALI DURANTE IL GIORNO?
Famiglia.
Allenamento.
Lavoro.
Dormire.
Ripetere.

7. COSA TI HANNO INSEGNATO LE TUE RADICI IRLANDESI?
Non prenderti mai troppo sul serio.

8. C’È UN PENSIERO CHE VORRESTI CONDIVIDERE CON I LETTORI DI MANINTOWN CHE STA NUTRENDO ATTUALMENTE LA TUA ANIMA?
Non aver paura.

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GIVENCHY: LA SPRING SUMMER 2019 SARÀ LEONINA

La pre-collezione Spring 19 di Givenchy sarà un omaggio al segno più fiero del mondo dello zodiaco: il leone.
Il tema identifica le sue radici nella più antica tradizione del brand parigino, il re della savana era infatti una grande passione del conte Hubert de Givenchy, fondatore del brand scomparso lo scorso marzo, ma è anche ispirato al segno zodiacale di Clare Waight Keller, direttrice artistica del brand.
La nuova punta di diamante della maison, prima donna alla guida della maison francese, riprende ancora una volta il mondo dello zodiaco dopo averci deliziato con una collezione di gioielli ispirati ai 12 segni dell’oroscopo.

Il suo innovativo spirito urban si trasferisce così nei capi, giacche, bomber in pelle e denim, felpe con cappuccio in ecopelle e T-shirt nere oversize, maglie a maniche lunghe o corte, che per la prossima collezione spring 19 si arricchiranno inoltre della storica firma di Hubert de Givenchy ricamata in rosso.

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CHURCH’S LANCIA LA PELLETTERIA

Debutterà a partire da Dicembre, sia all’interno delle boutique sia online, la nuova linea artigianale di accessori  per l’uomo moderno ed elegante firmata dal celebre marchio di Northampton. Il brand, che ha appena presentato la sua prima linea di pelletteria parte da questo presupposto «Siamo artigiani del cuoio da quasi 150 anni»  e ancora, come sostiene l’amministratore delegato di Church’s, Anthony Romano, «La collezione accessori è una naturale estensione dell’universo Church’s secondo i canoni di un’eleganza maschile e uno stile senza tempo».

L’esclusiva collezione di accessori dove l’eleganza moderna incontra l’artigianalità è interamente realizzata in vitello stampato St. James . Dalle borse da lavoro ai porta documenti fino alle borse con tracolla e zaini da weekend, ogni articolo è realizzato a mano con questo tipo di pellame esclusivo, declinato nelle tonalità di nero, caffè, talco e smeraldo. Ogni pezzo richiede fino a 150 passaggi fatti a mano per rendere perfetto ogni più piccolo dettaglio, utilizzando un processo di stampa a grana, chiamato per l’appunto “St. James”.

Ecco nel dettaglio i nuovi arrivati:

CRAVEN: Una borsa ideale per tenere al sicuro il nostro computer senza rinunciare ad un tocco cool. Le sue linee pulite nascondono le tasche interne e offrono spazio sufficiente a trasportare il pc e i documenti di un’intera giornata di lavoro.

BUCKINGAM: La valigetta che significa “affari”. Perfetta per la settimana di lavoro è estremamente capiente, grazie allo scomparto anteriore con cerniera, la tasca interna e una serie di scomparti per carte di credito e materiale di cancelleria, che la rendono ideale per l’ufficio.

CRAWFORD: Sottile ma con un look deciso, custodisce i documenti con impeccabile disinvoltura, rinuncia al classico manico incardinato sulla parte superiore a vantaggio della versatilità della propria forma piatta.

GUILFORD: Raffinata borsa da lavoro e al contempo borsa da weekend da usare in occasioni in cui sia richiesto un codice d’abbigliamento smart casual.

CLARENDON: Reinterpretazione della classica borsa messenger, Clarendon presenta uno stile tradizionale e una fattura squisitamente artigianale. Un classico che risulta versatile per ogni occasione.

PORTAFOGLI e PORTACARTE: Dai pratici portafogli con zip ai classici porta carte e porta monete, per custodire gli oggetti con stile.

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TKY: IL NUOVO CONCEPT STORE VALENTINO

La casa di moda italiana Valentino ha svelato il 27 novembre, il nuovo progetto retail TKY all’interno della sua storica boutique di Tokyo, situata nel centro commerciale di lusso Ginza Six. Ideato dal direttore creativo della griffe, Pierpaolo Piccioli, con la complicità di Sarah Andelman. Il nuovo allestimento del negozio sarà visibile fino al 9 dicembre prossimo con uno spazio dove arte, musica, visioni e tradizioni future, prendono vita insieme.

Con il concept store TKY di Ginza Six, Pierpaolo Piccioli e Valentino si lanciano nell’affascinante impresa di fondere due concetti giapponesi, il ma, lo spazio invisibile e il wabi-sabi, l’idea di transitorietà e imperfezione con l’unità di spazio e la Bellezza classica italiane. Il concept store TKY riapre un’immaginaria via della seta pensando ad un ‘estremo oriente’ che si trasforma in ‘estremo occidente’.

I differenti spazi e capsule esploreranno la creatività e le antiche tecniche artigianali giapponesi attraverso l’input della visione della Maison. Diversi gli artisti e i brand invitati a rappresentare nuovi modi di reinterpretare la tradizione, rendendo omaggio alla lunga storia delle differenti professionalità del Giappone e onorando l’eccitante ed eccezionale trasformazione della società nipponica nel corso dell’ultimo secolo. L’interpretazione di Doublet dell’immaginario Valentino conferisce alla street culture di felpe e t-shirt una nuova dimensione, in cui l’iconografia dei tatuaggi si trasforma in ricami meravigliosi e dove i simboli di Valentino diventano una nuova giungla di significati, luoghi e immagini.

Undercover cannibalizza la storia dell’arte e la pittura del Rinascimento per produrre una serie di pouch Valentino di grande praticità e con uno stile provocatorio contemporaneo. Kouroki porta la famosa e straordinaria qualità del denim giapponese del dopoguerra nella tradizione del classico denim sartoriale Valentino. La collezione capsule Valentino esplora e reinventa l’iconografia giovanile dei Manga, trasformando gli animali della tradizione della Maison: la farfalla, il dragone, la pantera, la tigre e il serpente in animati personaggi manga, con un’identità propria. Oltre alle collaborazioni moda, il concept store TKY offrirà ai suoi ospiti un assaggio di differenti opere nate dalla manifattura tradizionale dell’artigianato giapponese.

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INTERVIEW: ANTONIO PERFETTO

Un sorriso capace di catalizzare l’attenzione di migliaia di follower e una spontaneità che lo rende autentico sui social e nella realtà sono senza dubbio le caratteristiche con cui si presenta Antonio Perfetto, classe 1990, appartenente a quella generazione di millenials impegnati e che lavorano sodo per portare avanti le proprie ambizioni. Non solo social nella sua vita, ma soprattutto il lavoro come digital manager e gestione di celebrities che prima dei social è la sua grande passione.

Ti senti più manager o influencer?

Decisamente manager, quello dell’influencer è stata una conseguenza data dalla condivisione dei momenti della mia vita e del mio lavoro ma sin dai tempi dell’università sognavo di poter lavorare nel mondo del digital e quindi ad oggi l’impegno più grande e soprattutto la mia vera passione è proprio il lavoro in agenzia che mi vede protagonista nella gestione di piani digital per le aziende e nell’organizzazione di progetti con alcuni volti noti della televisione come Caterina Balivo, Filippa Lagerback ed Elena Santarelli.

La professione di influencer ha una data di scadenza?

In questo settore è fondamentale la capacità di riadattarsi e crescere ma anche avere un buon management alle spalle che porti il personaggio a non fossilizzarsi. Come in altri campi vincono l’intelligenza e il talento di ognuno, se hai pochi contenuti con il passare del tempo tenderai naturalmente a dissolverti.

Tre caratteristiche vincenti per chi vuole avere successo sui social

Autenticità, costanza nell’affrontare questo lavoro che è composto da grande strategia e impegno, onestà intellettuale e circostanziale al mezzo. Crescere in maniera organica e senza trucchi sui social è fondamentale.

Viaggi spesso per lavoro, cosa non manca mai nella tua valigia?

Il “pigiama camicia” con bottoni e un paio di pantofole da camera, che possono sembrare banali ma non lo sono. Quanto all’outfit un paio di jeans, t shirt bianca e felpa con il cappuccio perché sono molto freddoloso nei viaggi in treno o aereo. Infine patch viso di Carita nei viaggi intercontinentali, da applicare prima dell’atterraggio per arrivare freschi a destinazione.

Hai una beauty routine specifica?

Ho due creme da cui non mi separo mai, una idratante e una contro la dermatite perché ho una pelle molto sensibile. Per i capelli uso lo shampoo detox di Phytorelax con argilla, ottimo per il cuoio capelluto e le lunghezze. È un marchio italiano che conosco da vicino e che mi piace anche per il fatto che non effettua test sugli animali.

L’accessorio fondamentale per un uomo?

Le collane, possibilmente che si intravedano dalla camicia a meno che la tua professione non ti porti a lavorare con la cravatta. Penso che l’uomo con la camicia chiusa fino all’ultimo bottone abbia sempre qualcosa da nascondere.

Il tuo posto del cuore?

Non ne ho uno ma diversi, dalla Pasticceria Cucchi a Milano ad Aversa che è casa e il luogo in cui ho trascorso una bellissima adolescenza e infine l’Asia che ha una cultura grandissima e mi ha ispirato molto. Anche con Los Angeles ho un rapporto particolare.

Dove ti vedi tra 10 anni?

Prima di tutto vorrei essere più sicuro di me  e spero che l’ ambizione mi porti a sviluppare la mia professione e costruire una mia agenzia. Allo stesso tempo mi piacerebbe lavorare bene come protagonista sui social, qualora questo ambito non si riveli una bolla e il pubblico continui ad appoggiarmi.

Photographer: Cosimo Buccolieri

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MANINTOWN PER LA GIORNATA MONDIALE DELL’AIDS

In occasione del 1° dicembre 2018, Giornata mondiale per la lotta contro l’AIDS, ASA Associazione Solidarietà AIDS organizza una mostra-happening che inaugura il nuovo 10 Corso Como Tazzoli, un segnale importante per la città di Milano che si arricchisce di nuovi spazi aperti per l’intrattenimento culturale.

Per questa speciale iniziativa testimonial d’eccezione è Fabrizio Sclavi, che ha mobilitato amici e colleghi di sempre tra i migliori fotografi e creativi internazionali per sensibilizzare sul tema dell’AIDS e del pregiudizio verso le persone che vivono con HIV. Sclavi ha realizzato quattro immagini che raccontano in modo ironico e comunicativo il virus e le attività che ASA dal 1985 ha messo in campo a supporto dei malati.

All’appello lanciato da Fabrizio Sclavi e Federico Poletti per questo importante progetto hanno subito aderito Gian Paolo Barbieri, Maria Vittoria Backhaus, Maurizio Galimberti, Ilaria Facci, Giovanni Gastel, Piero Gemelli, Alessandra Spranzi, Oliviero Toscani con Fabrica, Paolo Ventura, Paolo Zambaldi e Cosetta Giorgetti, Max Zambelli, Stefano Zarpellon ed Efisio Rocco Marras. Tutti i fotografi e creativi hanno donato un’opera per la mostra e in alcuni casi realizzato uno scatto ad hoc per iniziative importanti per ASA, come la campagna #undetectable, che mira a combattere l’ignoranza spiegando che le persone sieropositive sottoposte a una terapia antiretrovirale efficace non sono più contagiose

Ogni anno ASA, referente nazionale del progetto storico promosso dall’organizzazione americana The Names Project Foundation, cura la manifestazione La Coperta dei Nomi (THE QUILT) dove espone le coperte disegnate e ricamate da amici o parenti di vittime dell’AIDS, affinché il loro ricordo non vada perduto. Quest’anno, grazie alla mostra curata da Fabrizio Sclavi e Federico Poletti, ASA mette in mostra le “Coperte dei Nomi” attraverso un’installazione in 10 Corso Como Tazzoli insieme ad alcune fotografie emozionali realizzate dai fotografi coinvolti nell’iniziativa.

Max Zambelli
Efisio Rocco Marras

Gianpaolo Barbieri
Ilaria Facci

Durante la serata sarà lanciata una campagna di crowdfunding per realizzare l’archivio digitale di tutte le “Coperte dei Nomi” che ASA conserva (circa 400), rendere fruibili i Quilt e conservarne la memoria. Alle ore 18.30 Fabio Marelli, speaker di Discoradio, introduce gli ospiti e gli autori protagonisti. Alle ore 20.00 l’attore Angelo di Genio recita alcuni passaggi tratti dallo spettacolo “Processo a Nureyev” di Mario Acampa. Ore 20.30 Lettura Nomi Coperta dei Nomi. Alle ore 21.30 Sem & Stenn, reduci da X Factor, cantano dal vivo alcuni loro pezzi per sostenere l’iniziativa e sensibilizzare il pubblico.

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CINECULT: ESSERE DIVINA DI LUCA PELLEGRINI

Presentato Fuori Concorso al Lovers Film Festival di Torino e qualificato ‘Film d’essai’ sta facendo il giro di varie sale italiane il brillante e originale docu-film ‘Essere divina-Divine Being” scritto, diretto e coprodotto dal talentuoso e acuto cineasta Luca Pellegrini, già autore di sceneggiature che hanno riscosso ampi consensi fra il pubblico.

E ora Pellegrini si cimenta con successo nel raccontare le storie e le situazioni che nascono intorno al corso ‘Pane e piume’, la prima scuola italiana, con sede a Milano, per diventare una drag queen(ricordate il film Priscilla?). Con il contributo di Platinette e della purtroppo scomparsa Karl du Pigné, all’anagrafe Andrea Beradicurti, storica icona romana della scena delle drag queen(più che una drag una pioniera del travestitismo artistico) questo variopinto, scoppiettante ma anche riflessivo lungometraggio che ha richiesto una faticosa gestazione di quattro anni di lavoro, ripercorre il laborioso e complicato processo mirante attraverso corsi di postura, trucco e parrucco e molto altro ancora, a ‘tirare fuori la drag che c’è in noi’.

Il tutto documentato e narrato con semplicità eloquente attraverso le testimonianze di alcuni allievi, venti in tutto, donne di varie età e provenienza, uomini gay ma anche esuberanti eterosessuali ansiosi di mettersi alla prova issati su tacchi vertiginosi. Senza contare i quattro insegnanti, i sagaci componenti del gruppo ‘Nina’s Drag Queen’, professionisti del campo. Essere divine non significa solo travestirsi con parrucche, guepière e calze a rete ma vuol dire soprattutto immergersi in un’esperienza che coinvolge-e travolge-la nostra intimità consentendoci di esprimere noi stessi davvero in piena libertà.

Una metamorfosi che nell’epoca dei selfie e dell’ostentazione del sé in tutte le sue forme, suona quasi come una provocazione e una reazione nel segno dell’autenticità, a tanto esibizionismo gratuito. L’autore Pellegrini delinea un quadro di interessante e varia umanità e soprattutto i profili psicologici e introspettivi di persone che puntano a scoprire e conoscere meglio sé stessi catapultati in una rutilante mise en scène che va oltre gli schemi e i cliché per reinventare la nostra identità. Bella prova. Fresca e originale, ben confezionata e restituitaci con un immaginifico realismo attraverso un montaggio vivace, ben orchestrato e acuto. Da vedere.

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HAPPY BIRTHDAY MICKEY MOUSE!

A novembre 2018 l’iconico personaggio Disney ha compiuto 90 anni. Dell’inguaribile ottimismo e della determinazione che lo contraddistinguono non ci stancheremo mai. È il capo del club Disney: ha ispirato mostri sacri dell’arte come Andy Warhol, Keith Haring, Damien Hirst.

Keith Haring, Mickey Mouse.

Dal debutto sul grande schermo che lo vedeva capitano della nave in “Steamboat Willie” nel 1928 ha vissuto mille avventure, e sarà così ancora per molto. Influencer d’antan, Topolino per la celebrazione del suo 90° compleanno sarà presente nelle collezioni di oltre 90 brand tra cui: Marcelo Burlon, United Colors of Benetton, Superga, Vans. E questi solo nel ready-to-wear: il mondo del food, dell’orologeria, dei giocattoli e dell’interior design si uniscono a questa importante ricorrenza.

Un’icona senza tempo che non smette mai di ispirare i creativi e i designer di tutto il mondo. Le celebri orecchie del topo sono così presenti nelle stampe degli stilisti, oppure i suoi iconici guanti diventano le lancette che segnano il tempo dell’orologio da polso. Le interpretazioni dell’icona Disney sono moltissime e divertenti: ideali per l’uomo che ama indossare con disinvoltura e un pizzico di autoironia un ricordo speciale della propria infanzia.

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5 METE PER APRIRE LA STAGIONE DELLO SCI

Con l’inverno quasi alle porte molti di noi si stanno preparando a respirare aria di montagna, specialmente gli amanti dello sci e dello snowboard, che sono disposti anche a viaggiare per trovare la pista perfetta. I vari comprensori sciistici si differenziano per ampiezza e difficoltà delle piste ed è possibile trovare una soluzione per tutti i tipi di portafoglio e livelli di esperienza. Holidu, il motore di ricerca per case vacanze, ha deciso di stilare una classifica delle più importanti località sciistiche d’ Italia e d’Europa, comparando i prezzi di skipass e pernottamento in case vacanza. Ecco 5 bellissime mete dove inaugurare la stagione con una spesa contenuta:

Pinzolo

Stupenda località sciistica nell’Alta Val Rendena, in provincia di Trento. La piccola cittadina, che ospita poco più di 3000 abitanti, è perfetta per destreggiarsi sugli sci in 32 km di piste, per ogni difficoltà e livello. Pinzolo, oltre ad essere intima e accogliente, è anche la destinazione meno cara: gli amanti della montagna pagheranno solamente 41€ di skipass giornaliero e 35€ per l’alloggio, in alta stagione.

Val di Fiemme

Il comprensorio sciistico che ospita la Val di Fiemme, nel cuore delle Dolomiti, è da lasciare a bocca aperta gli amanti della montagna, anche per quanto riguarda il portafoglio. Questa bellissima valle annovera ben 11 paesi e aspetta solo di essere scoperta! Si aggiudica quindi il secondo posto tra le mete sciistiche più convenienti, con quasi 112 km di piste, per la maggior parte di difficoltà facile, perfette per gli appassionati un po’ più inesperti. Durante l’alta stagione lo skipass giornaliero costerà solamente 50€, prezzo abbordabile considerando l’offerta, mentre il pernottamento, sui 28€ a persona, è il più economico in assoluto.

Via Lattea Internazionale

La medaglia di bronzo se l’aggiudica il comprensorio sciistico della Via Lattea, tra le mete più convenienti e con lo skipass più economico in assoluto, soli 38€. Il prezzo si associa ad un’offerta ampissima: ben 212 piste per un totale di 400 km. Tra le località comprese troviamo Sestriere, Sansicario, Cesana e Pragelato. In bassa stagione,gli alloggi vanno da 47€ a persona a notte.

Monterosa Ski

Al quarto posto troviamo il comprensorio del Monterosa, leggermente più costoso della Via Lattea, considerando i 50€ per lo skipass. Il prezzo per gli sciatori inizia ad aumentare, questo anche a causa della grande offerta di piste, che si diramano tra l’Italia e la Svizzera, raggiungendo 180 km in totale. Il prezzo degli alloggi è competitivo; si parla, infatti, di circa 38€ a persona a notte. Tra le località incluse troviamo Champoluc, Gressoney la Trinite, Antagnod e Alagna. Il nome del comprensorio deriva dal massiccio montuoso del Monte Rosa, situato nelle Alpi, secondo per altezza dopo il Monte Bianco.

Folgaria

Per il quinto posto ci troviamo ancora in Trentino, a Folgaria per la precisione, che con i suoi 74 km di piste è un sogno che diventa realtà per gli sciatori di tutti i livelli. Nonostante il prezzo dello skipass vari di poco tra alta e bassa stagione (42€ – 41€), il prezzo degli alloggi, invece, varia sensibilmente, garantendo un grande risparmio in bassa stagione; si passa, infatti, da 47€ a 29€. Folgaria è uno dei comprensori sciistici più adatti soprattutto per chi vuole imparare a sciare, offrendo ben 22 piste blu e 6 campi scuola. Oltre ad essere molto amata d’inverno il paese offre eventi tutto l’anno.

 

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Idee di arredamento per piccoli spazi: letti e librerie

Per un monolocale da studenti o una casa piccola, in cui lo spazio debba, necessariamente, essere ottimizzato per favorirne il migliore utilizzo possibile, il letto estraibile è sicuramente una delle scelte migliori. Che sia solo per un ospite, o da utilizzare nella camera dei bambini, quest’opzione di arredamento per la stanza da letto offre molteplici vantaggi.

Nella camera dei ragazzi, lascia un raggio d’azione e di spazio, per giocare, decisamente più ampio rispetto a quello disponibile se fosse presente un letto fisso. Sia esso un letto singolo o matrimoniale, il meccanismo del letto estraibile è di facile deduzione: alla base di questi tipi di letto è presente una specie di cassettone nel quale è contenuto il secondo letto, da estrarre quando serve. Ovviamente, il movimento dev’essere leggero e scorrevole, specialmente se l’utilizzo del letto estraibile è quotidiano. Questa tipologia di letti coniuga perfettamente estetica e praticità e sono pensati per adattarsi alle moderne esigenze di appartamenti piccoli ma funzionali, in grado di sfruttare al meglio ogni angolo della casa. La scelta tra questo tipo di arredamento è, ovviamente, ampia e variegata. Potrete optare per un letto a castello con ulteriore letto estraibile, se i figli sono due ma con l’amico diventano 3, oppure un letto chaise long con secondo letto estraibile, o ancora una soluzione più elegante in massello. Il letto estraibile offre quindi una soluzione di spazio e di stoccaggio in una singola unità compatta, adattandosi così ad ambienti di dimensioni ridotte.

Come diceva il celebre Marco Tullio Cicerone

“una casa senza libri è come una stanza senza finestre”

Senza volerci dilungare troppo sulla celebre citazione, né sulla sua ovvia veridicità, cerchiamo di immaginare una libreria da riempire. Anche qui, le soluzioni non mancano e le tipologie di librerie sono varie e variegate. Di certo, il primo passo per l’acquisto di una libreria è quello di scegliere colori e stile che non cozzino con il resto dell’arredamento. Si può scegliere una libreria già pronta all’uso, oppure, per avere più margine di espressione e scelta, si può optare per una libreria componibile. Sicuramente quest’ultima opzione offre maggiori possibilità di adattamento a spazio ed ambienti, perché più facile da conformare alle dimensioni della stanza. Soprattutto quando l’ambiente è irregolare, ad esempio con un soffitto basso o in pendenza, come nelle mansarde, il modulare è senza dubbio la soluzione migliore, vista la facile adattabilità all’ambiente. La libreria componibile gioca tutto sulla sovrapposizione (se sviluppata in verticale) o affiancamento (se sviluppata in orizzontale) dei vari elementi. Si può dare slancio ad uno spazio monotono con una libreria flessibile. La libreria modulare può essere regolata non solo in altezza e in larghezza, ma anche in profondità. Questo particolare la rende particolarmente versatile e consente di utilizzarla non solo addossata ad una parete, ma anche ad esempio come divisore all’interno di una stanza. Anziché tirare su muri e polvere, si può utilizzare una libreria come divisorio tra una stanza e l’altra. Una libreria modulare può crescere col tempo, per dare spazio e visibilità alla vostra nuova collezione di libri e cd. Nessun limite alla fantasia, purché il tutto sia armonico e piacevole alla vista.

DISARONNO WEARS TRUSSARDI: LA LIMITED EDITION 2018

Siamo arrivati alla sesta edizione delle collaborazioni Disaronno, è infatti dal 2013 che il liquore italiano più venduto al mondo presenta a collezionisti e amatori una bottiglia in collaborazione con i brand dell’alta moda italiana.
Abbiamo avuto il piacere di ammirare la storica bottiglia in vetro martellato decorata con i cuoricini di Moschino, il baroccato di Versace, il motivo paisley di Etro, lo storico zig zag stripes di Missoni e, quest’anno, l’inconfondibile texture di Trussardi che incontra il monogramma Levriero.
Le collaborazioni Disaronno uniscono due dei simboli del lifestyle italiano (fashion & beveraggi) portando in alto la nostra tradizione in Italia e all’estero.

“La Limited Edition rappresenta da anni un momento clou per la visibilità del nostro marchio”, commenta Augusto Reina, Amministratore Delegato di Illva Saronno Holding. “Disaronno è apprezzato in tutto il mondo come un simbolo dell’Italian Style e siamo orgogliosi di presentarci quest’anno con una veste particolarmente raffinata ed elegante che riflette pienamente il nostro animo contemporaneo”.

“La storia di Trussardi è fatta di innovazione, scoperta, contaminazione. Vestire l’iconica bottiglia Disaronno, oltre a consolidare il legame fra due aziende che rappresentano l’italianità nel mondo, va a sottolineare ancora una volta che Trussardi continua a essere un brand lifestyle a 360 gradi” replica Tomaso Trussardi, Amministratore Delegato dell’omonima azienda.

A cavallo con le festività di fine anno, l’edizione limitata sarà disponibile in due diverse confezioni mignon, entrambe composte da tre bottiglie in formato mini da collezione.
Non sapete come accogliere i vostri ospiti per le cene natalizie? Un Disaronno sparkling è quello che fa per voi, un cocktail semplice ma efficace composto da una parte di Disaronno, tre di prosecco e decorato con un rametto di ribes.

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ALLENARSI COME CASSIUS CLAY DA AUDACE MILANO

Dopo il successo di Londra e New York, arriva anche a Milano Clays, una tipologia di allenamento ispirata alla boxe che scopriamo presso Audace Palestre Milano Repubblica. Il nuovo corso di gruppo ideato da Ciro Santucci, Ceo delle palestre Audace Milano trae ispirazione dal pugilato (deve infatti il suo nome al celebre pugile) ma è aperto a tutti perché in realtà non richiede specifiche competenze sugli sport da combattimento.  Sacchi e pungiball sono gli strumenti del nostro allenamento, contengono fluidi per rendere l’esercizio più sfidante e l’impatto meno traumatico. L’atmosfera è accattivante perché ci si muove con playlist create su misura e un sistema di luci studiato ad hoc che accompagna i nostri esercizi.

Questo corso è perfetto a fine giornata per scaricare le tensioni e rappresenta allo stesso tempo un valido allenamento a circuito. Dal pugilato infatti sono stati selezionati i movimenti più intensi, come saltelli, chassé, ganci e montanti al sacco organizzati in piccole sequenze alternate di esercizi, ad esempio 3 minuti al sacco o 3 di allenamento funzionale con un successivo minuto di recupero. Tutto questo lo rende un ottimo workout cardiovascolare che garantisce anche un notevole dispendio calorico.

Oltre a Clays, da Audace troviamo la sala training per il bodybuiliding, un’area cardio animata da dj set e varie “fitness boutique” dedicate esclusivamente a una specifica tipologia di attività come cycling, yoga, pilates. Infine attraverso la app del club verranno registrate tutte le informazioni sul nostro training, dal tipo di esercizi svolti fino al numero di lezioni frequentate. Così si potranno monitorare progressi, risultati raggiunti e vedere i punti acquisiti direttamente dallo smartphone accedendo a un programma di vantaggi per i soci più fedeli e a sconti sul nostro abbonamento. Mai come in questo caso allenarsi ripaga, anche il nostro portafoglio!

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MACAN MUSIC WALL: LA MUSICA E’ UN VIAGGIO INFINITO

È uno dei più importanti appuntamenti musicali dell’anno in quella che, per una settimana, sarà la capitale italiana della musica. Succede dal 19 al 25 novembre con Milano Music Week, sette giorni di incontri, concerti, mostre, open day, formazione, con la musica come protagonista assoluta.
Per l’occasione è l’opera di arte pubblica di Porsche Italia ispirata alla nuova Macan ad essere stata scelta per inaugurare la Milano Music Week. Con il suo straordinario impatto visivo, Macan Music Wall parla il linguaggio delle emozioni attraverso la musica. Perché “Music is a neverending journey” a bordo della nuova Porsche Macan.

Nel primo giorno dell’evento, lunedì 19 alle ore 12.00, questo grande happening verrà inaugurato in via Troilo, in zona Navigli, proprio di fronte al Macan Music Wall – “Music is a neverending journey”, il murale di 400 metri quadri che Porsche Italia ha voluto regalare alla città di Milano dedicandolo all’universo della musica, con un viaggio virtuale attraverso i generi e gli strumenti musicali. Lo ha fatto prendendo spunto dalla nuova Macan, un’auto che rappresenta la libertà di vivere fino in fondo le proprie emozioni. L’opera, realizzata dal collettivo di artisti Orticanoodles, vede come soggetto principale un cuore umano, simbolo di vita e di emozioni, posto al centro di un cosmo fatto di musica. È dal cuore che, come in una mappa stellare, partono le suggestioni, i flussi, le tendenze, ed è intorno ad esso che ruotano pianeti, che rappresentano i diversi generi, e vivono le costellazioni, disegnando gli strumenti musicali e i simboli della community che la musica crea.
La spettacolarità dell’opera, che arricchisce la parete interamente ripristinata di un palazzo nel cuore della movida milanese, non si esaurisce nella rappresentazione artistica piena di forme e colori che si può ammirare alla luce del giorno: l’utilizzo di speciali vernici fluorescenti rende l’opera visibile anche nel buio della notte, dove la sua essenza onirica si esprime con l’intensità e la magia di un cielo stellato.
La musica come viaggio infinito non è solo il titolo del murales. Per vivere un’esperienza artistica assoluta, sul canale Spotify di Porsche Italia è possibile accedere all’esclusiva playlist “Music is a neverending journey”.

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L’OROLOGIO COME ELEMENTO DI STILE

L’orologio uomo negli ultimi anni è divenuto un vero e proprio accessorio che completa l’outfit: elemento di stile, eleganza e di cura dei dettagli, gli orologi sono un regalo di qualità e di gran classe per una persona speciale, un amico, un marito/compagno ma anche un regalo aziendale di grandissimo pregio.

Molti business men ed intenditori prediligono acquistare o farsi regalare lussuosi orologi da collezione, e indossare orologi di lusso adatti per ogni occasione o evento. Scopriamo in questa guida come scegliere l’orologio che valorizza l’outfit di ogni manager e uomo d’affari.

Orologi di lusso: come sceglierli?

Sia che si tratti di accessori da collezione uomo che di orologi per uso quotidiano o da lavoro, in ogni caso il loro valore è giustificato proprio dai dettagli stilistici e dall’accuratezza nella lavorazione dei maestri orologiai.

Qualità, innovazione tecnologica, precisione ingegneristica e maestria artigianali sono i fattori competitivi che rendono gli orologi di lusso delle vere e proprie “opere da collezionare”.

Orologi automatici o al quarzo? All’interno della nicchia del luxury, si può optare per l’acquisto di un orologio automatico che si ricarica con un semplice movimento del braccio o della mano, mentre quelli al quarzo necessitano della batteria che fornisce l’energia sufficiente per funzionare. Altrimenti, si può optare anche per quelli manuali meccanici, che devono essere caricati ogni giorno.

Chiarite le differenze e scelta la tipologia che meglio soddisfa le proprie esigenze, è bene valutare la componente qualitativa che assume un ruolo rilevante e determinante nella selezione del giusto orologio di lusso da collezionare o da farsi regalare.

Il brand è un’altra variabile a cui assegnare un peso non indifferente: ci sono tantissimi marchi di lusso specializzati nella produzione di orologi raffinati che si distinguono per la cura dei dettagli, per la scelta dei materiali, per l’ingegneria e l’innovazione tecnologica.

Gli orologi di lusso targati Montblanc

Tra i vari brand di lusso specializzati nella produzione di orologi uomo, gli orologi automatici del noto brand Montblanc sono dei “gioiellini” da collezionare, da indossare in ogni occasione, e a seconda dell’outfit indossato.

Dal completo con giacca color navy al mocassino, dal jeans alle sneaker, gli orologi automatici Montblanc fanno la differenza e mettono in risalto la propria personalità audace.

Si tratta di veri e propri accessori senza tempo, realizzati a mano dagli abilissimi maestri artigiani svizzeri. A partire dai singoli componenti, ogni orologio Montblanc viene assemblato con cura e con la massima attenzione ai dettagli stilistici.

Grazie al movimento del braccio o della mano, gli orologi automatici si ricaricano automaticamente e non necessitano di alcuna batteria, a differenza di quelli al quarzo.

Si tratta di un complesso meccanismo che si accompagna, in ogni caso, alla ricercatezza e alla raffinatezza estetica: gli orologi automatici Montblanc si distinguono per il loro design unico e prezioso, e sono adatti per ogni outfit formale e sporty chic.

Per un outfit di tendenza, gli orologi della TimeWalker Collection sono un vero accessorio di lusso da valutare attentamente; chi ricerca un modello minimal, potrà optare per la serie Montblanc Star Classique Collection.

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4 BEANIE PER L’AUTUNNO INVERNO 2018

Il berretto di lana è ideale in autunno per dare al vostro outfit quel touch di stile in più, oltre a tenervi al riparo dal clima incerto di queste giornate. Ecco la nostra selezione dei modelli dalle collezioni Fall-Winter 2018.

Ce n’è per tutti i gusti: dal modello con pompon a quello con logo, per aggiungere un dettaglio ricercato al vostro look.

RAF SIMONS
Berretto con logo.

PRADA
Berretto con applicazione frontale con logo.

GUCCI
Berretto lavorato a maglia.

MARCELO BURLON
Berretto con pompon.

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BEAUTY ALERT: BOY DE CHANEL

Se già qualche tempo fa, il designer Marc Jacobs aveva lanciato il trend dello smalto, bisogna sottolineare che attualmente sono molti i marchi beauty di ogni fascia di prezzo che si stanno inserendo in questo segmento emergente. Da questo mese arriva sull’e-commerce italiano  e da Gennaio nelle Fragrance & Beauty Boutique della maison BOY DE CHANEL, una collezione di “soft make up” che accompagna gli uomini nella loro routine quotidiana per un’immagine più curata ed una maggiore fiducia in se stessi.

Con un packaging blu notte dal design essenziale la linea racchiude tre prodotti: il fondotinta Le Teint, il balsamo labbra Le Baume Lèvres e la matita per le sopracciglia Le Stylo Sourcils (utile anche per riempire i difetti della barba). Il fluido colorato (disponibile in 8 tonalità), invisibile all’occhio e al tatto, è pensato per rivitalizzare il colorito del viso e correggere le imperfezioni, oltre che idratare la pelle con una formula a base di estratto di kalanchoe antiossidante e un fattore di protezione solare Spf 25. Il balsamo labbra in stick, invece, idrata e ammorbidisce le labbra con olio di jojoba e burro di karité garantendo un effetto opaco che lo rende invisibile.

La collezione ha già spopolato in  Corea del Sud, paese pioniere in questo frangente dove il make-up maschile è ormai pienamente accettato. Ulteriore conferma che la bellezza non è una questione di genere, ma di stile.

 

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YATCH DA SOGNO: LE NOVITA’ DI FERRETTI GROUP

Da 50 anni Ferretti Group è un punto di riferimento per la nautica di lusso e non solo. Un nome che è entrato nell’immaginario collettivo, grazie a modelli memorabili spesso associati a icone di stile come Brigitte Bardot, che in Costa amava dare gas al suo Riva, o Sean Connery, che tre anni dopo avere rinunciato al ruolo di 007 acquistò lo storico modello Rudy.

Riva, è solo uno dei marchi del Gruppo, insieme a Ferretti Yachts, Pershing, Itama, Mochi Craft, CRN e Custom Line, che è stato definito la “Rolls Royce del mare“, per l’incredibile attenzione e cura del particolare, esclusività del design e costante innovazione di prodotto. Non a caso i modelli Riva sono protagonisti sin dai tempi della Dolce Vita insieme a personaggi del jet set internazionale, come Anita Ekberg (che possedeva un Tritone con tappezzeria zebrata), Elizabeth Taylor, Richard Burton, fino a Jean-Paul Belmondo, Kirk Duglas, Roger Vadim George Clooney.

In particolare i modelli Riva sono stati utilizzati spesso in film di grande impatto, da pellicole storiche come Mambo (1954), dove a bordo di un Ariston ci sono gli splendidi e tenebrosi Vittorio GassmanSilvana Mangano e Michael Rennie, passando per film d’azione come Indiana Jones e l’ultima crociata, e più recentemente Ocean’s Twelve e Golden Eye, interpretato da Pierce Brosnan, che per la prima volta veste i panni dell’agente segreto.

 

Una storia costellata di successi che si rinnova ogni anno, come dimostrano le novità presentate a Cannes e al Monaco Yacht Show, dove hanno debuttato due nuovi modelli: Riva 110’ Dolcevita e Riva 66’ Ribelle. Il primo è caratterizzato da un profilo supersportivo e da un design impreziosito da vetrate sagomate e inserti cromati, Riva 110’ è paragonabile a un lussuoso loft, aperto da ogni lato sul mare, capace di offrire al suo interno 270°di visibilità assoluta grazie a vetrate a tutt’altezza. Oltre all’innovativa struttura “spider frame”, una delle principali particolarità del modello risiede nella totale vivibilità degli spazi: le aree esterne di flybridge e prua sono infatti collegate tra loro e creano così un “infinity deck” di circa 34mq di aree conviviali da estrema poppa a estrema prua, in un’unica soluzione di continuità.

Riva 66’ Ribelle, ultimo capolavoro Riva contraddistinto da una dichiarata volontà di uscire dagli schemi abituali, introduce nuovi elementi sia estetici, sia funzionali e si connota per l’utilizzo dei materiali pregiati tipici della tradizione del cantiere, come il mogano e l’acciaio inox. Ma le novità non finiscono qui. Proprio sulla Croisette di Cannes Ferretti Group ha presentato altri importanti modelli: Ferretti Yachts 670, Custom Line 120’, Custom Line Navetta 42, première affiancate da una flotta di ben 25 modelli. Una strategia precisa, che ha riscontro anche nei numeri in crescita con ricavi pari a 420 milioni di Euro, (+22% rispetto allo stesso periodo del 2017), come spiega l’Amministratore Delegato Alberto Galassi: “Mai come in questo momento il successo è di chi si muove veloce nello sviluppo di novità e tecnologie d’avanguardia, e il mercato oggi guarda con sempre maggiore interesse agli yacht di grandi dimensioni. È proprio nel segmento delle navi da diporto, che stiamo investendo capitali, risorse, e tutto il nostro know how per consolidarci come punto di riferimento mondiale per eccellenza e design”.

Non a caso Ferretti Group ha vinto ben sei premi ai World Yachts Trophies 2018 di Cannes dove sono stati premiati per lo stile, il design e le novità tecnologiche Ferretti Yachts 670, Riva 66’ Ribelle, Riva 110’ DolceVita, Custom Line 120’, Custom Line Navetta 42 e Pershing 9X. Tra i nuovi nati della serie planante ha riscosso grande successo il  Custom Line 120’ per il design aggressivo e filante e dalla forte personalità, dove si incontrano stilemi dell’automotive con quelli dell’architettura residenziale. E’ la prima barca che consente di collegare direttamente i flybridge alla zona di prua tramite dei corridoi laterali con accesso anche da controplancia, creando un unico ampio ponte di 100 mq. Navetta 42 è la più grande Navetta Custom Line mai costruita, la prima imbarcazione nella storia del marchio a superare le 300 GT. Il super yacht propone un concept di ambienti interni completamente personalizzabili che sfrutta al meglio i volumi generosi della nave. Ne risultano una migliore organizzazione dei flussi a bordo, privacy totale per l’armatore e i suoi ospiti e ampia libertà di movimento per il comandante e l’equipaggio. Uno yacht con spazi extra comfort: una vasta suite sul ponte principale è a disposizione dell’Armatore, mentre il layout del ponte inferiore prevede un allestimento con 4 VIP rooms con doppi servizi per gli ospiti. Infine CNR Latona 50 affascina per il perfetto equilibrio tra le linee filanti degli esterni, la prua slanciata, gli ampi volumi degli interni e il raffinato color azzurro dello scafo. Lo stile Liberty e i dettagli preziosi, frutto di una sapiente maestria artigianale, donano continuità a tutti ponti grazie a linee fluide e sinuose, costante stilistica che accomuna tutte le aree dello yacht. Tante novità per un Gruppo che rappresenta un fiore all’occhiello del Made in Italy.

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CHRISTIAN LOUBOUTIN LANCIA LA SUA PRIMA COLLEZIONE DI CINTURE

Non solo scarpe e borse, per la spring/summer 2019 la prestigiosa maison francese Christian Louboutin amplierà la sua gamma leather goods anche alle cinture uomo.
La prima collezione belt comprenderà quattro diverse categorie di cinture interamente prodotte in Italia. Louboutin è pronto a sbarcare su uno degli accessori più importanti dell’outfit maschile, e per l’occasione propone dei prodotti adatti a qualsiasi stile, che sia esso business casual, urban o formale.

Ricky Design: disponibile in tre diverse finiture, back rust gold, black red e black incarna a pieno l’anima Louboutin grazie alla firma a mano, agli iconici strass tono su tono e alla pelle rossa, da sempre rappresentativa del brand.

Etarnalou style: una cinta adatta a tutte le occasioni, è disponibile in black e brown ma la vera novità sta nella fibbia, dalle ipnotiche forme metalliche in rosso o argento.

Louis Style: Una vera e propria celebrazione alle scarpe che hanno fatto la storia della maison. Le Louis sono anche le prime sneakers disegnate da Christian Loubuotin. La fibbia è adornata dai celebri spikes e le piccole curve metalliche, che insieme al pellame raffinato costituisce un accessorio must have del gentleman Louboutin, rigorosamente da abbinare alle Louis sneakers.

CL Logo: semplice, classica e logata. L’elegante design della fibbia è perfetto per un look forte, la cintura è reversibile da rosso a nero e altri colori. Un accessorio semplice che donerà ai vostri outfit quel qualcosa in più.

La collezione sarà disponibile da dicembre 2018.

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EBAY: UN UNBOXING DA RECORD

Secondo una ricerca di mercato dedicata alle abitudini di consumo degli Italiani a Natale commissionata dal noto marketplace, l’anno scorso sono stati quasi 32 milioni i regali ricevuti e non apprezzati dal destinatario. Seppure ben quasi il 30% degli Italiani dichiari di iniziare a pensare già a Novembre ai regali di Natale, saranno quasi 15,5 milioni quelli che si ridurranno all’ultimo per acquistare i doni natalizi, con il rischio d’incorrere in acquisti frettolosi che potrebbero risultare sgraditi.  Il modo migliore per evitare questo fenomeno? Giocare d’anticipo e pensare per tempo al regalo giusto da fare.

Ebay ci ha mostrato un esempio di questo cambio di abitudini lo scorso 6 Novembre all’interno della suggestiva cornice del Palazzo del Ghiaccio di Milano, invitando 500 ospiti tra cui web star e influencer con un obiettivo preciso: scartare tutti insieme, nello stesso momento, il primo regalo di Natale, dando vita a un vero e proprio unboxing simultaneo da record. Un evento unico concepito per celebrare l’inizio dello shopping natalizio e dare ufficialmente il via alla campagna “RegaliFirstMinute”. Per chi volesse portarsi avanti, sul sito del marketplace troveremo un buono sconto del – 10%  nella sezione dedicata, valido fino al 12 Novembre . Chi ben comincia, è a metà dell’opera!

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Quali sono gli orologi maschili che andranno di moda per la stagione invernale?

Quali saranno gli orologi che andranno di moda questo inverno? Non lo si dice spesso ma sono domande che si pongono anche gli uomini. L’orologio è uno degli accessori maschili a cui tutti teniamo di più e che rappresentano meglio il nostro stile e la nostra personalità. Per non farci trovare impreparati da questo inverno che arriva andiamo a capire quali sono i trend in fatto di orologi per gli uomini in questo finale di 2018 e inizio di 2019.

L’orologio, inoltre, è probabilmente l’unico pezzo di gioielleria che gli uomini portano, eventualmente insieme a qualche collanina o a qualche braccialetto. È necessario sceglierlo bene e magari comprare o un orologio scomponibile (ovvero con il cinturino intercambiabile) o più orologi per adattarli ad un look che spazia dal casual all’ultra formale. Partendo dai fondamenti, le prime cose da considerare sono il cinturino ed il quadrante.

Il cinturino dell’orologio

Una delle caratteristiche principali di un orologio è il cinturino, in particolare il materiale del cinturino che è molto legato allo stile personale ma che è anche dettato dalle mode e dalle tendenze del momento. Allora come sarà il cinturino dell’orologio di questo inverno? Il grande dilemma è sempre lo stesso: pelle o acciaio? Colorato o unicolor?

Gli orologi di tendenza per la prossima stagione

Per provare a capirci di più possiamo passare in rassegna le novità Breil, brand leader del settore, per notare che i materiali nei modelli che vengono proposti si mischiano spesso per proporre nuovi orologi pratici, giovanili ma ugualmente eleganti come il Twenty20 con il suo mix di canvass e pelle disponibile in diverse tonalità ma con lo stesso preciso impegno a “svecchiare” l’idea di orologio elegante che abbiamo avuto fino a ora. Per chi, però, alla sensazione dell’acciaio sul polso non sa assolutamente rinunciare è possibile aggiungere un cinturino di acciaio che può essere alternato con quello di base a seconda delle occasioni e del proprio stato d’animo per non doversi trovare di fronte a una scelta definitiva.

Il quadrante dell’orologio

In merito al quadrante molti stilisti hanno preso ispirazione da un repertorio vintage, riadattando e riproponendo vecchie glorie di decenni passati. Ritornano quadranti e casse molto grandi con forme bizzarre, perfino ottagonale. I colori più gettonati spaziano dal verde pallido, all’intramontabile color argento al rosso. Tutti colori che ben si abbinano con la stagione invernale riuscendo a conciliare la sobrietà con un tocco di stile.

Le produzioni di lusso puntano ad usare anche materiali come l’oro bianco accostato a diverse sfumature di colore. La fantasia in questo Inverno 2018 non ha limiti!

Look e orologi: cosa ci aspetta?

Insomma, probabilmente, la tendenza di questo inverno sarà il mix di stili e materiali diversi che cambiano gli schemi e i significati associati ai diversi tipi di orologio per scrivere nuovi codici di stile tutti da scoprire. Inoltre la necessità di abbinare un diverso tipo di orologio ad ogni look è molto forte, quindi preparatevi a scegliere diversi cinturini per lo stesso orologio e non sarà un male ripescare la moda anni Ottanta riadattata in chiave assolutamente moderna.

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FALCONERI RIELABORA LA MAGLIA FULMINE

La storia dello sci si intreccia ancora una volta con Falconeri, la celebre azienda di cashmere e filati naturali che anche quest’anno supporta questa grande disciplina sportiva rielaborando un capo unico che porta con sé la tradizione italiana e la gioia di un successo.

Il brand per la terza volta consecutiva conferma il suo supporto alla Fisi sostenendo tutte le discipline legate a questo sport e credendo nel talento dei suoi protagonisti. Anche per questo motivo l’azienda di cashmere e filati naturali riedita una maglia simbolo di una delle più celebri piste italiane: la 3Tre di Madonna di Campiglio. Il famoso “Canalone Miramonti” resta da sempre per gli appassionati del circo bianco un luogo di culto, il tratto conclusivo delle gare di slalom speciale. Proprio su quella pista infatti, nel 2005 si è svolta una delle più celebri manche di Coppa del Mondo che ha visto come assoluto protagonista Giorgio Rocca, oggi tra i brand ambassador del brand inseme alla campionessa olimpica Sofia Goggia e al plurimedagliato Christof Innerhofer.

La storia di questa maglia cominciò negli anni cinquanta, quando la manifestazione sportiva si svolgeva sulla distanza delle tre discipline classiche: lo slalom speciale, lo slalom gigante e la discesa libera, e al leader della classifica combinata veniva assegnata la maglia gialla con richiami di rosso e blu, colore d’ispirazione al maillot jaune del leader del Tour de France. Indossarla significava dunque essere il primo e la vittoria dava diritto ad ottenerla per sempre. Negli anni è stata conquistata dai più grandi campioni dello sci alpino come gli austriaci Karl Schranz e Tony Sailer e gli azzurri Paride Milianti e Bruno Alberti.

 

 

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ELDORATO DI GIOVANNI DE GARA

Ancora una volta nella storia dell’umanità il Mare Nostrum è in tempesta : grandi forze hanno ripreso a dibattersi da un capo all’altro delle coste, culla di civiltà, crocevia di popoli e culture.
Alle porte del terzo millennio le forze dominatrici che si combattono tra i flutti del Mediterraneo sono quelle occidentali, dei mercati, delle religioni e la più debole di tutte: quella della democrazia.
L’incubo migratorio che ha attraversato l’Europa negli ultimi anni si era attenuato per poi riproporsi violentemente in questi ultimi mesi sotto forma di pedante propaganda e istigazione all’odio del diverso, in un vento di campagne elettorali senza termine. Il braccio di ferro tra l’Italia del ministro degli Interni Matteo Salvini e l’Europa, in merito alle “quote migranti”, ha messo in contrapposizione gli equilibri dei singoli stati europei ed ha scatenato una tempesta nel Mediterraneo. Nota con il nome di Mare Nostrum è stata anche l’ operazione militare aperta il 13 Ottobre del 2013 e conclusasi nel giro di un anno, dove forze aeree e navali furono dispiegate per salvare ben 150.000 tra profughi e migranti provenienti dal Medio Oriente e dal Nord Africa.
Gli sbarchi da allora sono calati notevolmente, ma il nodo della questione resta e si è stretto soprattutto sui valori e i sui principi. Gli umani generano flussi naturalmente e sono portati ad incrociarsi. Il mestiere dell’uomo è antico quanto la sua storia, quanto le sue prospettive, quanto la sua curiosità. E quale è il suo lavoro? Essere nomade, sempre in viaggio verso un luogo deputato a migliorare le sue condizioni. Il suo istinto è nomade, nomade è la forza creatrice di qualsiasi civiltà. E la terra lo ha sempre accolto. Oggi, momento in cui osserviamo deteriorarsi la qualità del nomadismo così come quella dello stato sedentario, la paura del migrante cresce. Esso è generato dalla precarietà e gli stati si chiudono. Le grandi civiltà si ripiegano così in loro stesse e quel flusso che una volta generava nuovi mercati, la costruzione di nuove città, l’arrivo e il trasporto di merci, persone e cultura, oggi alimenta la paura e minaccia l’equilibrio e la pace del Mediterraneo e dei vari stati.

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Come l’arte ha interpretato tutto questo? Un’interessante riflessione giunge dal fiorentino Giovanni de Gara, sensibile osservatore, il quale posa il suo sguardo su questa finestra e diffonde un messaggio universale a questa nostra civiltà, che in preda alla paura sembra essere diventata sorda e cieca di fronte al suo stesso tracollo. Con delle coperte isotermiche, precisamente quelle dorate che vengono utilizzate per il primo soccorso in caso di incidenti o calamità naturali per avvolgere i corpi dei profughi recuperati in mare, l’artista ha deciso di ricoprire le porte delle chiese. Di fronte alla precarietà e alla chiusura, le “coperte d’oro” di De Gara che ricoprono le porte dei templi cristiani, brillano di un nuovo messaggio.
Il progetto porta il nome di ELDORATO, da un gioco di parole evocativo che rimanda sia all’ Eldorado, meta leggendaria degli avventurieri alla ricerca di una terra dell’oro, sia al significato di El (Lui, Il Signore), “il dorato”, “il dio dorato”, “l’oro salvifico” che accoglie e protegge.
L’oro di Dio, quello dell’accoglienza, le porte del Signore. L’operazione è partita da Firenze grazie alla collaborazione con lo storico dell’arte Tomaso Montanari, dello scienziato Stefano Mancuso e la grande disponibilità di Padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte di Firenze, che ha visto per primo le porte della sua chiesa ricoperte con l’oro delle coperte isotermiche dell’artista.
Il viaggio è poi proseguito e prosegue tuttora da Parma a Lampedusa, Palermo e Bologna, fino a Pistoia, dove Giovanni De Gara si è incontrato con lo scrittore Daniel Pennac poco prima che questi si imbarcasse sull’Acquarius. Come suggerisce lo storico Montanari, collaboratore dell’artista, questa è “una preghiera per rimanere umani”, un’occasione per meditare sulle nostre origini e verso dove siamo diretti. Un modo per riflettere su noi stessi, sulla nostra natura e sull’umanità.

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PREPARAZIONE ED EQUILIBRIO: CHRISTOF INNERHOFER

Sugli sci dall’età di tre anni, Christof Innerhofer è uno sciatore alpino italiano, campione del mondo di supergigante nel 2011 e vincitore di diverse medaglie olimpiche e iridate. Lo abbiamo incontrato in veste di ambassador del brand Falconeri alla presentazione della nuova maglia Fulmine dedicata ai campioni dello sci e rivisitata dal brand di filati naturali che da anni  celebra e punta l’attenzione su questo sport.  Dopo diversi mesi di allenamento tra le sue montagne dell’Alto Adige, tre settimane in Argentina e una piccola frattura alla mano, oggi l’uomo jet è pronto per la Coppa del Mondo che si disputerà a Beaver Creek (USA) il prossimo Dicembre.

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Come riesci a trovare un equilibrio allenandoti spesso in paesi diversi?

La difficoltà più grande in questo lavoro oltre alla preparazione per le gare è proprio il fatto di doversi adattare velocemente a luoghi sempre diversi, al jetlag e trovare un equilibrio fuori dalle mura domestiche. La mia quotidianità è alzarmi presto al mattino, alle 7 in estate quando sono a casa e faccio preparazione atletica ,andare a dormire molto presto la sera quando ad esempio mi trovo all’estero, controllare molto l’alimentazione e cercare di dormire sempre 8 ore per notte.

Lo sci richiede una grande preparazione atletica anche in palestra, quale esercizi consiglieresti per potenziare le gambe?

Al momento sto seguendo un programma di forza-resistenza. Per le gambe mi piace molto il sumo squat, lo faccio con un manubrio di 52 kg (peso per un professionista ndr),  in questo modo non vado a sovraccaricare la schiena oppure sempre per le gambe gli affondi frontali ai cavi.

Hai un regime alimentare molto controllato, ti concedi ogni tanto qualche strappo?

Devo necessariamente bilanciare tutti i nutrienti necessari per riuscire al meglio nelle gare e sentirmi forte mentre mi alleno ma allo stesso tempo sono amante della buona cucina, soprattutto quella tipica delle mie zone. Riesco a rinunciare facilmente ai dolci, soprattutto quando sono fuori mentre quando sono a casa mi concedo i canederli insuperabili di mia mamma.

Dopo tanti anni sugli sci preferisci la praticità dell’abbigliamento sportivo o ti piace stare al passo con le tendenze della moda?

Mi piace molto indossare anche capi non necessariamente sportivi come i cardigan, i dolcevita e le camicie. Adesso sta finalmente arrivando il periodo dei maglioni di lana e di cashmere che scelgo nei colori del blu, grigio o bianco. Nelle mezze stagioni mi piace molto la giacca di pelle, in questo momento ne ho una color petrolio che è la mia preferita. Come accessori sicuramente le cinture e sneakers alte a stivaletto.

Il tuo rapporto con i social?

Utilizzo instagram per tenermi in contatto con i miei followers e postare alcune occasioni della mia quotidianità e soprattutto i viaggi che sono la parte che riscuote maggiore successo. Non sono fissato però, non ho troppo tempo da dedicarci e allo stesso tempo preferisco la vita reale.

Un viaggio che hai fatto e che ti ha particolarmente colpito?

Ne ho due che si trovano in parti del mondo opposte e diversissime tra loro, l’sola di Ko Tao in Thailandia e Vancouver in Canada.

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A 150 anni dalla morte del maestro, la musica e le ricette di Gioachino Rossini raggiungono i 2.173 m di SkyWay Monte Bianco

Appuntamento nel teatro in quota per sabato 3 novembre: cantanti, musicisti, chef ed eccellenze italiane daranno spettacolo tra ghiacciai e pareti di roccia. Il prossimo sabato 3 novembre si celebrano i 150 anni dalla morte di Gioachino Rossini sulla vetta più alta d’Italia: la location è suggestiva, lo Skyway Monte Bianco, l’avveniristica funivia che collega Courmayeur ai 3.466 metri di Punta Helbronner. A salire in alta quota saranno non solamente le celebri arie del grande compositore, ma anche le sue ricette. Trio di star per i piatti degli chef Bobo Cerea di Da Vittorio che presenterà i Maccheroni alla Rossini di Pastificio Mancini, Moreno Cedroni della Madonnina del Pescatore con le sue Capesante con carciofi e foie gras e Robert Vifian chef-sommelier del parigino Tan Dinh, che delizierà con la faraona alla Rossini. Tre chef iper stellati che insieme a Agostino Buillas, del Café Quinson, che darà il benvenuto con una specialità valdostana, costituiscono un quartetto d’eccellenza ad alta quota. Creatività, gusto e passione da assaporare in una location “di frontiera”, sospesa tra Italia e Francia, nel panorama di vette della stazione intermedia di Skyway, il Pavillon du Mont Fréty (2.173 m).

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“L’idea è quella di portare il celebre ‘Salon du samedi soir’ che Rossini teneva a Parigi, per una sera sul tetto d’Europa, un evento per il pubblico di oggi, ma che sarebbe stato gradito al maestro” spiega Daniele Vimini, Vice Sindaco del Comune di Pesaro e presidente del Rossini Opera Festival. “La sua musica e i migliori prodotti della tavola, oggi come nel XIX secolo, faranno da cornice al racconto degli eventi che lo celebreranno nel 150esimo della morte”.

Gli ospiti, accolti all’arrivo a Courmayeur con un “White Carpet” e con l’affascinante musica di Rossini, riceveranno un’accoglienza memorabile: tutte le cabine della funivia, che sono trasparenti e ruotano lentamente per offrire una vista a 360° sul paesaggio, ospiteranno a bordo un talentuoso musicista. Inoltre, nelle postazioni food & beverage, i cantanti d’opera saranno pronti ad intonare le celebri melodie del pesarese più famoso del mondo. Un innovatore straordinario che ha rivoluzionato i canoni del suo tempo, sia sul pentagramma che a tavola. Sarà l’occasione per raccontare i prossimi eventi in calendario: a partire dalla 40esima edizione del Rossini Opera Festival, che nell’anno delle celebrazioni rossiniane sarà ancora più speciale. Una serata che rende omaggio alla natura “doppia” del compositore: immenso musicista, Stendhal lo aveva ribattezzato “il Napoleone della musica”, ma anche raffinatissimo Gourmet. Un innovatore che ha rivoluzionato i canoni del suo tempo sia sul pentagramma che in cucina.

Daniele Antonangeli
Daniele Antonangeli

 

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Model: Marta Mp Management Milano

Styling: Andrea Barra
Styling Assistant: Fabianan Guigli
Photography: Janette Gloor www.janettegloor.com Photography assistant: Delia Frauenfelder

Make-up: Nina Tatavitto
Location: www.montegeneroso.ch

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Sleeveless coat: Lamberto Losani, LeatherTrousers: Simon Cracker, Leather Jacket: Vladimiro Gioia, Leather Bracelets: Absidem, Sleepers: Menghi

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Knitwear: Aniye By, Leather skirt: Lamberto Losani, Earring: Natalia Criado, Scarf: Stylist Own, Bag: Fabio Rusconi, Gloves: Sermoneta, Shoes: Baldinini

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Knitwear: Lamberto Losani, Ecoleather Skirt A-Lab Milano, Double leather suspenders: Absidem, Shoes: Vic Matie, Sunglasses: More ThanThis.

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Sleeves: Cividini, Body: 10×10, Ecoleather pants: Angelos Frentzos, Shoes: Baldinini, Socks: Gallo, Leather Neckpiece: Absidem

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Knitwear top: Cividini, Leather Shorts: Cristiano Burani, Leather Bomber Jacket: Bad Deal, Bag: Hibourama Accessori

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Ecoleather Overall: Versace, Knitwear: Momonì, Polo: Saverio Palatella, Shoes: Versace, Necklace: Natalia Criado, Sunglasses: More Than This

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Leather dress: Lue De Betolì, Knitwear: Cristiano Burani, Shoes: JF London

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Knitwear: Avant Toi, Ecoleather Overcoat: Simon Cracker, Leather trousers: Nicholas K, Earring: Natalia Criado, Shoes: Jf London

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Knitwear: Simon Cracker, Dress: Trash & Luxury

CR42 FALCO: il nuovo gin dedicato a Giandomenico Brunello e al suo biplano della Seconda Guerra Mondiale

Fratelli Brunello, distillatori veneti dal 1840 lanciano un nuovo gin amarcord dedicato a Giandomenico Brunello, pilota classe 1916 e terza generazione della famiglia , che con il suo biplano CR 42 FALCO solcava i cieli dall’Africa al NordEuropa durante la Seconda Guerra Mondiale,  insignito di Croce al Valor militare. Proprio grazie alla sua passione, nei suoi viaggi era sempre alla ricerca di  nuovi ingredienti e aromi con il pensiero un giorno di riproporli “Made in Veneto”. Si tratta di un gin a 45°, tra le botaniche, oltre alle classiche ginepro e limone, spiccano l’alloro e le foglie di mirto tipiche del Mediterraneo, e il dragoncello. L’infusione avviene in alcol agricolo prodotto da cereali italiani, al naso, oltre alle botaniche, si affiancano le note delicate di fieno, miele e camomilla, seguite da aromi mediterranei. La bottiglia da 700 ml si presta a un gioco vedo non vedo grazie alla parte inferiore in vetro satinato e alla superiore in vetro trasparente. L’ etichetta che fascia la bottiglia riporta la texture del cuoio, a ricordo del classico caschetto da pilota. Il coraggio di Giandomenico Brunello è leggendario: riconosciuto con la Croce al Valor militare, documentata così: “Al Sergente Pilota Brunello Giandomenico – da Montegalda (Vicenza) – Pilota d’assalto compiva rischiose azioni belliche emergendo per ardimento e noncuranza del pericolo” dal 27 maggio al 30 giugno 1942.
Al termine del conflitto Giandomenico non lasciò andare questa sua passione e, pur non trascurando le attività della Distilleria di Famiglia, tornava a solcare i cieli, atterrando in continente e presso le isole, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, come nuovi ingredienti e aromi con il pensiero un giorno di riproporli “Made in Veneto”. L’infusione delle botaniche avviene in alcol agricolo prodotto da cereali italiani, per tutto il tempo necessario affinché esprimano al meglio tutte le proprietà aromatiche e organolettiche. Al termine il gin riposa senza forzature per un’ottimale decantazione, lasciandolo il più naturale possibile.

Un gin originale il cui ingrediente speciale è il tempo, elemento che da 178 anni identifica e su cui fa leva la Distilleria Brunello, assieme al talento nella speciale dedizione alla ricerca delle botaniche più appropriate, ottenendo così un gin equilibrio ed unico.

 

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COME CURARE IL VISO IN AUTUNNO

Sensorialità e beneficio sono i dictat della routine maschile e ad essi si aggiunge il bisogno ulteriore di proteggersi dagli agenti atmosferici a cui siamo sottoposti nella frenetica vita di città. In una stagione come quella attuale la nostra pelle, anche se più spessa e resistente ha bisogno di cure e attenzioni maggiori per rimanere sempre idratata, pulita e luminosa. Ottenerlo non richiede fatica, ma solo qualche piccola cura come una buona detersione, esfoliazione e idratazione. Per i veri edonisti rituali skincare con più fasi, mentre per i più veloci prodotti multifunzione e on the go. Ecco cosa scegliere:

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Comfort Zone: Skin Regimen

12 prodotti da combinare tra loro per dare vita a un regime skincare personalizzato in quattro step: due prodotti per la detersione, una lozione illuminante (essence) da applicare prima della terza fase di correzione, personalizzabile con il tipo di siero e di crema necessario alla propria pelle e infine una quarta fase con la crema notte per resettare la pelle e prepararla alla giornata successiva. Questa linea è un’ottima protezione contro gli agenti inquinanti delle grandi città.

201709_03_CERAMIDIN_CREAMDR JART: Ceramidin

Crema leggera a base di microcapsule di ceramidi idrata la barriera cutanea dall’interno, prevenendo la disidratazione cronica. La pelle secca e ruvida si rimpolpa immediatamente grazie all’azione idratante a rilascio prolungato. Accresce le naturali funzioni della pelle rendendola più liscia e morbida.

Bioetyc Uomo

Una linea di trattamento completa specifica per l’uomo. Questa routine di trattamento è semplice con formulazioni smart, efficaci e rivitalizzanti.

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Beauty routine semplice e rapida con prodotti che offrono benessere cutaneo, afterfeel leggero e confortevole in assenza di residuo untuoso.

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Ideato specificatamente per ridurre gli effetti dell’affaticamento digitale degli occhi, contiene Super Hyaluronic Acid, una versione ad alto peso molecolare che assorbe il doppio della quantità di acqua dell’acido ialuronico tradizionale.

 

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Uriage: Age protect multi-action contour eye contour

Texture cremosa agisce su tutti i segni dell’età e protegge dalle aggressioni quotidiane: luce blu, inquinamento, stress, stanchezza.

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Prodotti composti con erbe naturali, olii ed estratti specifici per la pelle maschile. Lasciano una piacevole sensazione di freschezza.

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SIMON CRACKER SS19 #TEENDRAMA FASHION SHOW Backstage by Mattia Giordano

Simon Cracker presenta #TEENDRAMA collezione SS19 (no gender), un percorso di ricordi dall’infanzia che anche gli adulti vogliono rivivere, vogliono sentire nuovamente sulla pelle, mascherandosi e ingannando il tempo con un cocktail di cliché e stereotipi incorniciati e messi in mostra come in un museo. La passerella diventa un lampo temporale, dove dalla nascita, caratterizzata dai tessuti e modelli infantili, si arriva a tutte le fasi dell’adolescenza, la ribellione, l’anarchia dei tredicenni fino ad arrivare alla fine, il ballo del diploma, il lancio nell’età adulta. La SS19 trae ispirazione dalla generazione X che non si vuole staccare dalla mamma. Complice la crisi, la ricerca del lavoro e diversi fattori personali, più del 50% dei ragazzi, oggi, non vogliono lasciare la casa in cui sono cresciuti, per paura di diventare adulti. Altalenante sarà quindi questa doppia personalità, la parte adulta e quella bambina, che giocano sulla passerella, sfidandosi a vicenda. Anche la palette cromatica si focalizza sui toni “kids” e pastello, che riporta al ricordo dei giocattoli in gomma dei neonati, ai pattern nelle copertine dei quaderni di scuola, ai libri illustrati da colorare. L’attaccamento alla mamma, quasi ossessivo, e l’attaccamento della mamma al figlio, come nelle vicende della serie tv Bates Motel e di Psycho ancor prima, il rapporto di Norman e Norma la madre, ha ispirato per creare dei capi che unissero le due figure, la madre e figlio nella stessa silhouette. Un percorso che porta alla realizzazione di abiti perfettamente interscambiabili tra lui e lei.

Commenta Simone Botte, founder di Simon Cracker: “Immagino una squadra di mammoni ed eterni ragazzini. Ho lavorato su alcune caratteristiche infantili, tute da neonato, pannolini e vestiti troppo grandi per essere indossati da un bambino. Da qui prende forma la collezione in cotone naturale e popeline stampato, texture e grafiche infantili, personaggi noti tra nerd come le tartarughe ninja, imperdibili gadget per eterni bambini e collezionisti. Proprio in collaborazione con Nickelodeon ho voluto celebrare i 30 anni delle ninja mutant turtles, che si ritrovano su diversi capi della collezione”.

Tra le novità della stagione è il consolidamento del progetto NORMAL PEOPLE, che ha l’obiettivo di vestire tipologie di persone dalle taglie differenti con lo stesso capo, che si può adattare alle singole esigenze, grazie alla sua particolare costruzione. Per questo sfilano in passerella persone reali selezionate tramite street casting, normal people che indossano con nonchalance i capi artistici, ma easy to wear della collezione Simon Cracker.

http://simoncracker.strikingly.com/

Instagram @simoncracker/

Analogic photos by Mattia Giordano

Instagram @mattiagiordano

http://www.mattiagiordano.com/

Models. 3MModels

GRANDE COME TE

Mascherarsi da adulti e girovagare dentro scarpe troppo larghe e pesanti. La realtà di oggi dove grazie ad un armatura ben studiata ognuno può essere quello che vuole.

Mia soltanto è la patria della mia anima. Vi posso entrare senza passaporto e mi sento a casa; essa vede la mia tristezza e la mia solitudine ma non vi sono case: furono distrutte durante la mia infanzia, i loro inquilini volano ora nell’aria in cerca di una casa, vivono nella mia anima.

Marc Chagall
Photo. Szilveszter Mako
Style. Dario Amato
Grooming. Vanessa Icareg
Model. Birk
Agency. Special beauties

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BRAND ALERT: SFERA PER FRANKLIN & MARSHALL

T-shirt e camicie stampate, felpe in peach cotton con cappuccio e fantasie camouflage su pantaloni cargo sono le protanigoniste della nuova capsule collection creata dall’ormai consolidato” king of trap” Sfera Ebbasta insieme all’anima varsity del team creativo di Franklin & Marshall.

44816317_1929744863790355_677551822751137792_nLo scorso 24 Ottobre, il flagship store di Verona ha ospitato un evento grazie a cui i fan di Sfera di hanno potuto aggiudicarsi i capi in tiratura limitata e incontrare il proprio idolo in una serata davvero movimentata che ha raccolto followers dalle età più trasversali, segno del successo del giovanissimo trapper.

Insieme a loro, c’eravamo anche noi e con l’occasione Sfera ci ha rivelato la sua interpretazione di stile, rigorosamente customizzata: “ Il mio stile è davvero unico , lo personalizzo ogni giorno, mixando tantissimi capi e brand, per me è impossibile fossilizzarsi su un unico marchio. Porto sempre con me una collana, accessorio fondamentale e anche se parto tre giorni viaggio con quattro paia di scarpe e altrettanti cambi. Il mio outfit deve sempre essere diverso.”

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KOMONO lancia la Signature Collection

Un brand che mostra sin dall’inizio un DNA artistico e che in giapponese significa piccole cose/accessori. Una storia nata nel 2009 dall’incontro da Raf Maes e Anton Janssens in Belgio che decidono di puntare su orologi e occhiali dall’aspetto luxury, ma a prezzi decisamente accessibili. Una storia di successo che festeggia un importante traguardo. Così per lanciare la nuova Signature Collection KOMONO ha chiamato 9 giovani artisti per la creazione di opere esclusive che interpretano in modo visionario alcuni modelli di orologi, veri pezzi iconici del marchio. Ogni artista ha quindi potuto esprimere la propria identità e il proprio stile attraverso opere esclusive e visioni originali ispirate alla collezione e alla filosofia stessa di KOMONO. La Signature Collection si compone di modelli dalle linee essenziali in metallo argentato, cinturino e quadrante nero. Un design minimal ed elegante che si adatta e si abbina facilmente nel guardaroba di chiunque. Proprio questa apparente semplicità nasconde uno studio attento e ricercato che i nove artisti proveniente dalle parti più diverse del mondo, dal Belgio all’Argentina passando per Spagna e Polonia, hanno riletto in modi e linguaggi molto diversi tra loro. Commenta Anton Janssens, Ceo&Founder di KOMONO: “Per noi è importante sostenere i giovani artisti per ridare indietro energia e creatività che ci riporta alle origini del DNA del brand e alle persone che ci hanno ispirato. Sono contento di poter far conoscere nomi nuovi attraverso questo progetto. E proprio Anversa con la scena di giovani creativi che vengono a studiare alla Royal Academy of Fine Arts è per me un riferimento e un legame importante con Komono e la città”. Partendo proprio da Anversa, città dove è nato il brand, Louise Mertens artista e graphic designer, ha lavorato su foto ricche di texture ed effetti pittorici. Da Londra il duo di fotografi Kim Jakobsen To e Hamish Wirgman rivelano una “verità” vulnerabile condivisa con il soggetto attraverso l’atto di fotografare, uno sguardo che è allo stesso tempo intimo ma anche voyeuristico. Una rappresentazione più dark e fragile della mascolinità è quella di Nicasio Torres, artista e illustratore di Las Palmas (Gran Canaria) e ora di base a Barcellona. All’opposto l’illustrazione colorata e ironica di Debby Woo, artista e illustratore di Taiwan ma di base in Francia, che tratta temi cari ai millenials, ma dal punto di vista delle donne. E sempre un focus sulla femminilità e sulla forma femminile deformata è al centro delle opere di Amber Vittoria da New York che mescola digital e illustrazione tradizionale. La costante attrazione per la tensione fisica e mentale caratterizza il lavoro di  Csilla Klenyanszki, ungherese di nascita ma olandese di formazione. La sua attuale ricerca si concentra sul gender, sulla relazione uomo-oggetto e sul tempo. Si muove tra Tokyo e New York Frankie Cihi, che lavora su forme naturali e organiche per celebrare la fugacità della vita e il senso del tempo. Colori caldi e della terra invadono l’opera dell’argentina Daiana Ruiz che ha interpretato il brand col suo spirito latino-americano e grande libertà espressiva. Collage surreali e ironici quelli di Barrakuz (al secolo Beata Śliwińska dalla Polonia) che gioca sulla ripetizione di forme, aggiungendo elementi 3D al tradizionale collage. Infine la fotografia di Arcin Sagdic esplora i confini tra il reale e l’immaginario, arte e scienza in fotografie dai contorni indefiniti e illusionistici. Tanti linguaggi e opere differenti dimostrano il potere della contaminazione artistica e la forza delle nuove generazioni di artisti.

 

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Gin Mare, il piacere del lifestyle mediterraneo

Per tutti gli amanti del gin, proprio a cavallo tra Spagna e Italia, Gin Mare, uno dei più famosi e caratteristici in cui lo spirito della Catalogna si unisce con quello mediterraneo, che è richiamato non solo negli ingredienti, ma anche nello stesso nome, mare. Un concetto che rimanda al “Mare Nostrum”, ovvero il Mar Mediterraneo capace di unire tutte le comunità che bagna, influenzandone la gastronomia, il clima piacevole e lo stile di vita. Il segreto del successo di Gin Mare risiede proprio nel delicato equilibrio delle botaniche. Sono ben otto le diverse componenti botaniche lasciate a macerare nell’infusione dalle 24 alle 48 ore. Poi il mastro distillatore provvede a miscelare i distillati così aromatizzati, arrivando a proporre un gin dalle caratteristiche organolettiche uniche e insolite, particolarmente adatto per la preparazione di originali cocktail e anche usato da numerosi chef per la preparazione di piatti speciali. La selezione delle componenti botaniche è accurata, per cui ogni elemento proviene da paesi diversi: il basilico è rigorosamente italiano, il timo proviene direttamente dalla Grecia, il rosmarino dalla Turchia, mentre gli agrumi e le olive sono spagnole. A tutto ciò si aggiungono i classici elementi del gin, quali ginepro, coriandolo e cardamomo, che insieme alle preziose sfumature mediterranee ci riportano alle coste della civiltà occidentale. Sono inoltre presenti elementi della Spagna come le arance amare della Valencia e quelle dolci di Siviglia, fino ai limoni di Lleida. Un processo di estrazione e distillazione che segue tecniche tradizionali e ritmi tipicamente mediterranei in un antico villaggio di pescatori, Vilanova i la Geltrù, tra la Costa Brava e la Costa Dorada, a 50 km da Barcellona. Così Gin Mare è riuscito a fare proprie queste botaniche esaltando in modo unico i sentori degli elementi mediterranei, una qualità che lo rende ideale per costruire i più svariati long drink. Con Gin Mare si scopre un concetto di Mediterraneo inteso come attitudine e lifestyle votato alla ricerca del piacere (dal buon cibo a un ritmo di vita rilassante). Un bien vivre che ha conquistato paesi diversi, espandendosi oltre i confini spagnoli. Il video mostra il team di Gin Mare e l’antica distilleria, facendoci scoprire alcuni locali più particolari di Barcellona dove la fantasia dei bar tender ha dato vita a cocktail originali, tutti rigorosamente a base di Gin Mare.

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Il tempo delle sfide: Gianmarco Saurino

Lo hanno definito l’astro nascente della fiction. Un appellativo più che meritato e confermato dai ruoli di Massimo, protagonista in ‘Non dirlo al mo capo 2’ con Vanessa Incontrada e dall’attuale impegno nella parte di Nico sempre da protagonista in ‘Che Dio ci aiuti’ arrivato alla quinta stagione con Elena Sofia Ricci e che uscirà in televisione nel gennaio 2019. Ma per Gianmarco Saurino, classe 1992, segno della Bilancia, nato a Foggia ma romano d’adozione, la recitazione, senza nulla togliere alla televisione che gli ha dato la popolarità davanti al grande pubblico, è soprattutto teatro con una compagnia di drammaturgia contemporanea fondata con un amico. Irrequieto e romantico, Saurino è un vero ciclone sempre alla ricerca di nuovi stimoli. Noi di Manintown ve lo raccontiamo.

Quali sono i principali progetti di lavoro su cui sei concentrato al momento e nell’immediato futuro? Attualmente accanto alla fiction televisiva sto portando avanti un impegno in campo teatrale, ho recitato moltissimo, soprattutto ruoli classici calcando diversi palcoscenici specialmente italiani. Ora con la mia compagnia abbiamo rivisitato il mito di Orfeo ed Euridice in chiave contemporanea facendone una pièce interessante che debutterà il prossimo anno a Catanzaro e a Castrovillari in Umbria per poi partire in tournée.

Aspirazioni nella carriera e nella vita personale? Il mio sogno nel cassetto è il cinema, adoro il lavoro di Matteo Garrone e mi piacerebbe davvero tanto lavorare con lui. Nella mia vita personale cerco di diventare un essere umano migliore: per questo mi sono iscritto alla Facoltà di Psicologia che seguirò con interesse, forse influenzato dalla mamma che si è laureata in questa branca di studi ma purtroppo non ha mai esercitato. La psicologia è affine al mio lavoro e può farmi crescere e aiutarmi a migliorare. Per il resto essendo perennemente insoddisfatto cerco stabilità nella coppia: sono felicemente fidanzato da due anni.

Come sei caratterialmente e come ti definiresti in poche parole? La mia inesausta ricerca di nuovi stimoli mi porta nel bene e nel male a cercare la versione migliore di me. Sono ambizioso, stakanovista e sensibile.

L’esperienza più esaltante della tua vita? Recitare a teatro in un monologo tratto da Victor Hugo e intitolato “Ultimo giorno di un condannato a morte”, un lavoro teatrale impegnativo, profondo e challenging, perché amo le sfide. L’opera tornerà a Roma a febbraio del 2019.

Passioni maschili: amo le moto, ho una Triumph nera ‘ereditata’ da mio padre e pratico vari sport: lancio col paracadute, CrossFit, pallavolo, nuoto.

Un capo must del guardaroba: gli stivali anfibi Cult neri tipicamente anni’80, sono belli e comodi e mi definiscono.

Un luogo fisico e dell’anima: luogo fisico: il Gargano. Luogo dell’anima: qualunque luogo, un divano in inverno e un parco sotto un albero d’estate dove posso rifugiarmi a leggere.

 

Photography: Davide Musto

Stylist Andreas Mercante

Ass. Photographer Hike Mad

Grooming Belli Simone Academy 

 

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SPORTWACH DA AVERE AL POLSO QUESTA STAGIONE

Gli sportwatch sono diventati ormai indispensabili, non solo a livello amatoriale, ma anche professionistico. Svolgono il ruolo di veri e propri “coach motivazionali”, spingendo gli atleti a programmare degli obiettivi sempre più alti. La capacità di essere multifunzionali, certifica la loro utilità in termini di preparazione atletica e infine sono utili non solo per migliorare le nostre prestazioni sportive, ma anche per tenere sotto osservazione il benessere fisico, come i vari controlli del livello cardiaco e del sonno. Ecco alcuni modelli da tenere in considerazione:

Vantage-M 

Polar Vantage M e Polar Vantage V

Il nuovo Polar Vantage M è uno sportwatch completo che offre funzioni avanzate per l’allenamento in qualsiasi sport, dotato dell’innovativa tecnologia Precision Prime™ per la rilevazione della frequenza cardiaca dal polso. La nuova funzione Training Load Pro permette di andare al cuore della nostra prestazione, analizzando a fondo ogni aspetto del carico di lavoro.  Leggero, impermeabile, assicura un comfort ottimale in qualsiasi sport ed un design accattivante, con display a colori in alta definizione. La batteria ha un’ultra-durata con 30 ore di autonomia in allenamento continuo.

Vantage VPer atleti ancor più ambiziosi invece il modello Polar Vantage V include oltre al Polar Precision Prime™, il  Running Power, che misura la potenza di corsa direttamente dal polso e nuove funzioni Smart Coaching esclusive come Training Load Pro e Recovery Pro. L’interfaccia Polar Flow for Coach garantisce una totale interattività tra l’atleta ed il suo coach. Il touchscreen è a colori in alta definizione, impermeabile con GPS integrato, ha una batteria di ultra-durata con 40 ore di autonomia in allenamento continuo.

 

Garmin Instinct™

Garmin Instinct è un outdoor watch GPS dall’animo audace, con tecnologia affidabile e votato all’estremo, sia per gli ambienti outdoor che per luoghi più urban. Ricevitore multi-satellitare, bussola elettronica a tre assi, altimetro barometrico, autonomia della batteria in grado di garantire fino a 16 ore con GPS attivo. Sullo sterrato, in mountain bike o in snowboard. Ottimo da utilizzare durante una sessione di trekking o una corsa a perdifiato lungo il pendio di una montagna.

 

Apple Watch Nike+ Series 4 (GPS + Cellular)

Riprogettato per aiutarci a migliorare come veri atleti, grazie a un ampio schermo possiamo visualizzare con facilità il prossimo allenamento e gli esclusivi quadranti Nike. Una nuova corona digitale consente un feedback tattile mentre si naviga tra le app. Le statistiche relative agli allenamenti sono più accurate per mezzo dei sensori incorporati. Infine grazie al cinturino ad alte prestazioni Nike Sport, possiamo portare il nostro allenamento a un livello superiore mentre nella versione Nike Sport Loop, i filamenti rifrangenti lo rendono ideale di giorno e di notte.

Suunto 9 Baro Titanium e Suunto 9

Con una carica che permette fino a 120 ore di tracciamento continuo dell’attività, Suunto 9 Baro Titanium è estremamente affidabile, in più offre la rilevazione altimetrica attraverso un sensibile barometro integrato. Infine, propone una robusta lunetta in titanio e cinturino con motivo cesellato a triangoli, che richiama il patrimonio dei prodotti “progettati per l’avventura” del marchio.

Suunto 9 invece è un orologio multisport con GPS. Il sistema di gestione intelligente della carica con promemoria intelligenti garantisce una durata dell’orologio in linea con le più alte esigenze. Solido e resistente è ideale per allenamenti e competizioni impegnativi di lunga durata, e per avventure estreme.

 

 

 

Dall’ 11 gennaio 2018 riparte la terza edizione del Master in Filosofia del cibo e del vino, sinergie tra enogastronomia e comunicazione

Stretta la collaborazione tra l’Università Vita-Salute San Raffaele e la redazione Food del Corriere della Sera per il Master in Filosofia del cibo e del vino: iscrizioni aperte fino al 30 novembre 2018. Un master per insegnare ai giovani come raccontare il cibo: dal prossimo 11 gennaio riparte la terza edizione del Master in Filosofia del cibo e del vino, nato dalla stretta collaborazione della Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, l’Italian Signature Wine Academy (Iswa) e il gruppo bancario Intesa Sanpaolo. Ma quest’anno il corso interdisciplinare, grazie all’apporto della redazione Food del Corriere della Sera, che ha lanciato da pochi giorni anche il suo inserto speciale Cook, sarà in grado di formare dei comunicatori a tutto tondo che sappiano muoversi nell’enogastronomia. L’obiettivo infatti è quello di formare figure professionali che possano inserirsi sia in realtà aziendali che in media specializzati del settore. Un percorso di studi trasversale, che spazia da filosofia, etica, antropologia, storia, geografia dei territori e letteratura, a marketing,foodwriting e nutrizione. Tra i docenti, lo storico della gastronomia Alberto Capatti, i filosofi Massimo Donà (direttore del master), Massimo Cacciari, Andrea Tagliapietra e Francesco Valagussa, lo scrittore vincitore del Premio Strega Tiziano Scarpa, la condirettrice del corso e responsabile editoriale della redazione Food del Corriere Angela Frenda, il caporedattore centrale del quotidiano di via Solferino e critico enologico Luciano Ferraro e altre firme del giornale. Il percorso sul tema della nutrizione è affidato ai responsabili del Progetto Eat (dedicato all’alimentazione sostenibile), portato avanti dal Gruppo Ospedaliero San Donato Foundation. Un corso post laurea per valorizzare l’unicità del Made In Italy nel settore agroalimentare e vitivinicolo e riposizionare i prodotti sui nuovi canali del mercato. Da qui partiranno le future leve del grande settore food italiano.

 

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Irina Razumovskaya: a new inner geometry

«Mi lascio guidare nel mio lavoro da emozioni e memorie di impressioni, ma non posso costringere il mio osservatore a sperimentarle allo stesso modo. Mi piace lasciare un’interpretazione aperta, poiché questo è il modo in cui io stessa amo vivere l’arte» Così descrive la propria pratica artistica Irina Razumovskaya che presenta i suoi raffinati lavori in ceramica nella mostra “Inner Geometry”  fino al 26 ottobre 2018, presso la galleria Officine Saffi, punto di riferimento milanese per l’arte ceramica contemporanea. Razumovskaya nasce a Leningrado, in URSS, nel 1990. Quando ancora ha pochi mesi di vita la realtà attorno a lei subisce un processo di cambiamento così radicale e rapido da risultare quasi prodigioso. La sua città natale riprende il nome imperiale di San Pietroburgo e la sua nazione quello ancestrale di Russia. Pur se troppo giovane per appartenere alla generazione della Ostalgia – cresciuta a cavallo di due sistemi politici e culturali, e immortalata in film come “Good Bye, Lenin!” (2003) di Wolfgang Becker o più recentemente da Natalya Kudryashova in “Pionieri-Eroi” (2016) – ciò nonostante la ventisettenne scultrice sembra subirne un fascino discreto. Riferimenti all’estetica del Vchutemas – la scuola d’arte moscovita che negli anni Venti divenne il centro di riferimento per l’avanguardia – riecheggiano infatti nell’uso di forme geometriche pure per le sue sculture in ceramica, restituendo un’idea quasi romanticizzata dell’estetica sovietica. Ma questa è per lo più un’opera di mediazione culturale tra generazione. I “dashing 90s”, con la loro carica dirompente di rigenerazione ma anche la loro instabilità, sono infatti quello che l’artista per lo più ricorda della sua infanzia. Riflessioni di matrice filosofica sull’invecchiamento, l’ineluttabilità del deperimento della materia, l’osservazione analitica di strutture architettoniche opposta a visioni sintetiche di paesaggi, sono alla base della ricerca artistica di Razumovskaya. La fascinazione per una bellezza non comune, per l’inatteso, la portano a descrivere nelle sue opere i profili essenziali di oggetti domestici, di parti di macchinari, o ancora dettagli di edifici con tutte le loro possibili sfumature di granulosità. Le semplici forme geometriche, punto di partenza di ogni sua scultura, vengono alterate dall’artista con successive modifiche e rotture. Durante la smaltatura il controllo iniziale sulla forma va progressivamente e inevitabilmente sciamando, man mano che la struttura evolve indipendentemente all’interno del forno di cottura, divenendo qualcosa d’altro, rispondendo a regole di una forma diversa di geometria. «Nel mio lavoro cerco di evitare il dinamismo, mentre favorisco la simmetria. Mi piace che i miei pezzi non abbiano un significato scontato e siano animati da una propria vita interiore». Con Inner Geometry” Irina Razumovskaya colleziona immaginari reperti provenienti da oniriche rovine contemporanee, edificate su visione di forme e simboli inconsci, ribadendo così la sua ferma convinzione che il lirismo consista più nel celare che nello svelare e che l’arte trovi la sua massima espressione “tra le linee” di una poesia, tra le crepe della ceramica, nel mistero, nel suo pieno senso etimologico di ciò che non deve – o non dovrebbe – essere rivelato.

Irina Razumovskaya
Inner Geometry
26.09 – 26.10.2018
Officine Saffi
Via A. Saffi, 7 – 20123 – Milano
www.officinesaffi.com

Photo Courtesy of Officine Saffi

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Roma celebra il potere del video e del fashion film Dal 19 al 28 ottobre VIDEOCITTÀ e ASVOFF

Sin dagli anni Cinquanta Roma è una meta di riferimento per l’industria del cinema mondiale, dai kolossal del dopoguerra alle produzioni di Cinecittà, la città mostra una vocazione e tradizione che ha segnato e definito la sua identità. Nel segno lasciato da questa importante tradizione è il progetto VIDEOCITTÀ, una rassegna culturale di oltre sessanta eventi che animeranno la capitale tra il 19 e il 28 ottobre 2018. Un progetto che vuole guardare in modo innovativo al cinema e al mondo dell’audiovisivo per farli dialogare con nuove forme creative, artistiche e tecnologiche. Un programma ricco di eventi e appuntamenti che ha coinvolto anche diverse aziende moda come Fendi che presenta “Lux Formae”, progetto site specific di videomapping dell’artista ungherese László Zsolt Bordos, considerato uno dei pionieri delle arti digitali, prodotto da Solid Light per Videocitta’. Nella notte di sabato 27 ottobre l’imponente edificio del Palazzo della Civiltà Romana all’Eur (headquarter della maison romana) si trasformerà nella tavolozza dell’artista che utilizzerà le proiezioni come un pennello high tech, portandolo a nuova vita e rivelandone gli aspetti inediti. Alla Curia Iulia, da venerdì 19 ottobre a domenica 28 ottobre, Gucci insieme a Makinarium (realtà romana che si occupa di effetti speciali per Cinecittà) propone una mostra che prende spunto proprio da quella tanto discussa sfilata in cui i modelli tenevano tra le mani riproduzioni iperrealistiche delle proprie teste. Ispirandosi anche alle tradizionali processioni funebri per i Senatori dell’età Romana, in cui i parenti recavano una maschera di cera del defunto, l’esposizione accosta antiche statue romane, ai modelli e alle teste ricostruite, con videoproiezioni. Last but not least Bulgari presenta la X edizione di ASVOFF – A Shaded View on Fashion Film, negli spazi di Palazzo Altemps, dal 20 al 22 ottobre. Il festival, che è stato il vero pioniere nel promuovere l’arte del fashion film e ideato da Diane Pernet, festeggia con Bvlgari il suo decimo anniversario a Palazzo Altemps con tre giorni di proiezioni, workshop e talk. L’edizione romana di ASVOFF è curata da Alessio de’Navasques – e celebrerài suoi primi dieci anni negli spazi di Palazzo Altemps, scrigno rinascimentale e sede del Museo Nazionale Romano che per la prima volta ospita un evento dedicato all’immagine immateriale e alla contaminazione contemporanea tra moda e arte. Per festeggiare il ritorno a Roma ASVOFF ha lanciato un video contest, una competizione dedicata alla Città Eterna e al suo indissolubile legame con le arti visive, il costume e l’immagine in movimento, dal tema “Your personal love affair with Rome”.  I migliori corti selezionati saranno valutati da una giuria composta da personalità del mondo dell’arte, della moda e del cinema tra cui l’attrice giapponese Rila Fukushima, la fashion designer e dj Pam Hogg, la modella e chef Cuba Tornado Scott, l’artista e cineasta Pierre Bismuth, il curatore del Padiglione Italiano alla prossima Biennale di Venezia Milovan Farronato, l’attore Alessandro Roja e il critico cinematografico Marco Giusti.  La premiazione avverrà durante l’ultima serata del festival, la Awards Ceremony, lunedì 22 ottobre dalle 18.30. Numerosi progetti sperimentali ed eventi renderanno Roma ̀ancora una volta una fonte inesauribile di ispirazione.

 

www.videocitta.com

www.ashadedviewonfashionfilm.com

 

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WEEKLY DIGEST

The fashion news you need to know, from around the world.

opedOp-Ed | The Perils of Fashion’s ‘Fake-It-Til-You-Make-It’ Culture. Continue reading here.

bestiaModa Argentina: BAFWeek Primavera/Estate 2019. Continue reading here.

1539190362174445-McLaren_CCLe ali della McLaren 720S. Oggetto volante non identificato. Continue reading here.

01Cycle-1-jumboWorshiping the False Idols of Wellness. Continue reading here.

SOHO HOUSE MILAN POWERED BY APPLE MUSIC

L’appartenenza alla community è uno dei modus vivendi più in voga della società contemporanea.

2019_09_19_SohoHouse_AppleMusic_PreviewDJ_0008Soho House è un progetto di condivisione fondato a Londra negli Anni Novanta per i creativi di tutto il mondo con lo scopo di dare ai suoi membri la possibilità di viaggiare anche in città dove non posseggono un’abitazione.  Le Houses a livello globale attualmente sono 22 e sono pensate per accogliere i membri dell’esclusivo Club quando viaggiano in tutto il mondo. Seppur diverse nel design (ogni casa è studiata per amalgamarsi bene con l’architettura del quartiere in cui è localizzata), le abitazioni condividono lo stesso principio: quello di far sentire a casa i propri ospiti . Lo scorso settembre a Milano si è tenuto un party esclusivo organizzato da Cities Without Houses Milan in partnership con Apple Music (uno dei principali podcast di musica in streaming mondiale) per l’annuncio del lancio della Soho House milanese, che verrà inaugurata nel 2020. L’appartamento  sarà dotato di SPA, un giardino sul tetto, una sala di proiezioni e camere da letto. Sorgerà a Brera, quartiere bohemien della città meneghina. La festa per l’annuncio dell’apertura della Soho House ha fatto ben intendere l’atmosfera unica che si respirerà negli spazi di questa community, grazie agli ospiti presenti (un gruppo di happy few tra designer, dj, fashion editor, influencer and much more) e alla loro contagiosa energia.

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Leggi anche -> Paolo Lugiato, l’analisi della svolta di Apple

VENEZIA INTERNATIONAL TATTOO CONVENTION

I Big del tatuaggio si sono dati appuntamento lo scorso weekend nella città dei Dogi alla Venezia International Tattoo Convention, che anno dopo anno si sta qualificando come un punto di riferimento per gli appassionati di questa vera e propria Body Art. Una tre giorni non solo di ink, ma anche di Arte Contemporanea, Live Music e mercatini. E le cifre sono molto eloquenti: questo business produce introiti per un valore di 100 milioni di Euro per 30.000 imprese. Oltre 150 tra i più importanti artisti del tatuaggio mondiale provenienti da ben 29 Nazioni hanno meravigliato il pubblico con la loro arte. I Tattoo Contest hanno certamente rappresentato uno dei momenti più avvincenti di questa kermesse: i tatuatori si sono sfidati sul palco del salone centrale a colpi di creatività, divisi per categorie e stili. Vediamo adesso alcuni tra i tattoo artist presenti alla manifestazione che ci hanno maggiormente colpiti in redazione.

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Silvano Fiato dell’Eternal Tattoo Studio di Genova non ricorda un giorno della sua vita senza tenere la matita in mano per disegnare. Poco più che adolescente, scopre che può trasferire questa passione sulla pelle. Da qualche anno si dedica a tatuaggi iperrealistici che lasciano senza fiato per la loro maestria d’esecuzione.

-I vibranti colori di Julian Siebert , TATTOO artist di Monaco, prendono ispirazione dalla natura e dalle opere d’arte. E’ celebre soprattutto per i suoi capolavori a larga scala.

– L’iperrealismo di Sandry Riffard, artista d’oltre Manica, è declinato in soggetti Black and White connotati da un fascino dark, macabro e molto intenso.

Little Andy spazia tra i soggetti new traditional e il ritratto, ma ciò che certamente lo contraddistingue è l’uso “lisergico” del colore.

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IL CIRCUITO PERFORMANTE

Lo sappiamo bene, braccia muscolose e scolpite sono uno dei maggiori desideri degli uomini amanti della palestra e dello sport. Valorizzarle e riempirle al massimo è la mission di questa stagione perché una volta accantonata l’estate si ricomincia a costruire il fisico per l’inverno.

Abbiamo incontrato il trainer Saverio Ricciuti  da Performante Fitness, uno nuovo spazio a Milano dove ottenere le migliori performance per l’allenamento e gli altri sport in modo funzionale alla vita quotidiana. Tra nuovi bilancieri, sbarre e manubri scegliamo 2 kettlebell da 8kg (attrezzo ginnico consistente in un peso di forma sferica con una maniglia) per mettere a punto un circuito per braccia e addome esplosivi. Ogni esercizio va ripetuto per un minuto senza pause tra uno e l’altro, con un minuto di recupero alla fine dell’intera sequenza. Il circuito va ripetuto almeno 4 volte.

 

Push up ad raw

Dopo aver svolto un push up con le mani appoggiate sulle kettlebell tirare prima una e poi l’altra facendo forza sul braccio e la gamba opposta verso fianco come se stessimo eseguendo una remata.

 

L sit up

Dalla posizione supina svolgere un sit up tenendo una sola kettlebell prima con la mano destra e appoggiando il braccio opposto a terra col palmo rivolto in basso e poi ripetere il movimento con l’altro braccio.

 

Push press

Piegare leggermente le ginocchia e posizionare le kettlebell in orizzontale all’altezza della clavicola. Sollevatele fino a portarle in posizione verticale sopra la testa.

Russian twist

Seduti a terra con la schiena leggermente inclinata, restare con il busto a circa 45° dal pavimento e torcerlo da una parte e dall’altra ruotando il bacino in direzione opposta alle spalle.

 

Tirate al mento da terra

In piedi con busto diritto, addominali e glutei contratti per stabilizzare il bacino, impugnare le kettlebell e tirare verso le spalle sollevando i gomiti più in alto rispetto alle spalle.

 

American swing

Piegare leggermente le gambe come per andare in squat, facendo uno slancio in avanti col busto e portando la kettlebell sopra le testa. La schiena è sempre diritta durante il movimento (da squat ad allungamento). I talloni sono ben piantati a terra.

 

 V crunch

Dalla posizione supina sollevare le gambe e mantenerle dritte formando un angolo di 90 gradi con il pavimento. Tenere la kettlebell con entrambe le mani e le braccia tese e portarla verso le caviglie.

 

 

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Arredare casa con stile, comodamente online con CasaFacile.it

Come arredare casa è sempre un tema abbastanza dibattuto tra giovani coppie o, in generale, persone che devono dividere per un qualsiasi motivo la stessa abitazione. Anche se non tutti ci facciamo caso, ognuno di noi ha dei gusti abbastanza precisi e predilige uno stile piuttosto che un altro: infatti, c’è chi non rinuncerebbe mai a un arredamento classico e sobrio e chi invece non potrebbe vivere in un ambiente che non sia vistoso ed eccentrico.

L’interior design con poco budget

Curare gli interni di un’abitazione richiede una buona miscela di creatività e funzionalità. Lo stile deve corrispondere ai propri gusti e l’organizzazione della casa deve garantire una buona qualità di vita. Di questi tempi, inoltre, è bene valutare soluzioni che permettano di valorizzare la propria abitazione senza spendere un capitale, magari sfruttando le proprie qualità creative.

Stabilite un budget e stilate un elenco delle vostre priorità. Ad esempio, per l’acquisto di complementi d’arredo il tutto e subito potrebbe non essere una scelta vincente, soprattutto se si rischia di comprare elementi di scarsa qualità o di dubbio gusto. Una valida alternativa potrebbe essere rappresentata dai mercatini dell’usato o dalla ristrutturazione di vecchi mobili di famiglia, in attesa di acquistare i complementi d’arredo più vicini ai propri gusti. Oppure la conversione di bancali di legno in tavoli, sedie o divani. O ancora l’acquisto a pochi euro di accessori – come lampade, tende e cuscini – capaci di valorizzare anche l’arredo più scarno.

Attenzione anche alla disposizione degli elementi: un mobile o un divano possono dare maggiore risalto all’ambiente se collocati in una posizione piuttosto che in un’altra. Ad esempio sfruttando la luce in ingresso di una finestra per illuminare l’angolo del salotto.

La soluzione è online

Come in molte cose, anche per venire a capo dell’annoso problema dell’arredamento della casa ci si rivolge sempre più spesso a internet per trovare un’offerta quanto più ampia possibile che dia maggiori possibilità di trovare un punto di incontro tra i gusti e le inclinazioni di ognuno e le esigenze economiche che, purtroppo, al giorno d’oggi non possono essere assolutamente sottovalutate. Casafacile.it è uno di quei siti internet che ci vengono incontro quando non riusciamo a trovare quel divano o quel tavolino perfetto per il soggiorno del nostro nuovo appartamento.

Si tratta di uno dei migliori tra i tanti prodotti editoriali utili a trovare soluzioni per l’arredamento casa poiché, sia attraverso il suo sito internet che attraverso una rivista cartacea, propone una vasta gamma di opzioni per arredare la propria casa, prodotti che svariano tra i vari stili e prezzi e che puntano a mettere tutti d’accordo. Ci sono sezioni dedicate a tutti gli angoli della casa e per ogni stanza è possibile trovare oggetti di ogni tipo o consigli utili su dove cercare la soluzione migliore. Insomma, se proprio non dovessimo trovare al primo colpo la soluzione, troveremo certamente dove cercarla meglio.

È chiaro che, nonostante l’offerta molto vasta che propone il web in fatto di arredamento casa, l’elemento principale resta sempre l’occhio e l’inclinazione degli abitanti della casa che, al di là dei fattori estetici, devono rendere l’abitazione quanto più simile a se stessi per trovarcisi veramente bene e a proprio agio.

CINQUE MOTIVI PER VEDERE “A STAR IS BORN”

Lui è un musicista country affermato, in declino a causa della sua dipendenza dall’alcool. Lei di giorno fa la cameriera mentre la sera si esibisce in un drag bar, lui s’innamora di lei, della sua voce e la aiuta a lanciare la sua carriera.
Bradley Cooper e Lady Gaga hanno sbancato al botteghino nel quarto riadattamento cinematografico di “A Star Is Born”, consacrando in modo definitivo la carriera di attrice di Lady Gaga e lanciando quella di Bradley Cooper dietro la macchina da presa. Mentre a Hollywood già si parla di un successone ai prossimi Academy Awards, la domanda che si stanno facendo tutti è “vale davvero la pena di vedere di film?” Che siate amanti o meno dei musical la risposta è assolutamente sì. Ecco perché:

1) Bradley Cooper alla regia.

Dopo aver recitato in 35 film in soli 17 anni di carriera, Bradley Cooper ha deciso di mettersi dietro la macchina da presa e esordire come regista. Il risultato? Ottimo, ma non eccezionale. Il film attira l’attenzione dello spettatore sin dalla prima scena, e la scenografia scritta con Eric Roth e Will Fetters si sposa perfettamente con le canzoni originali. Tuttavia rimane un’aria patinata tipica dei musical hollywoodiani che, nel caso di una storia così attuale, perde di credibilità nello spettatore.

2) Lady Gaga acqua e sapone è fenomenale.

Dal suo album di esordio The Fame (2008) Lady Gaga ha sempre saputo attirare l’attenzione mediatica su se stessa grazie anche al suo eclettico trasformismo. Il suo esordio come attrice protagonista ha però visto la cantautrice newyorkese spogliarsi delle sue mille maschere e mostrarsi al naturale, con le sue fragilità e imperfezioni che sono confluite in un’interpretazione eccellente. Stando ai rumors, il merito è proprio di Bradley Cooper che ha voluto vederla senza trucco sin dal primo giorno di riprese. Il risultato? Grandioso. Lady Gaga continua le sue battaglie dando voce alle donne che non si sentono a proprio agio con se stesse.
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3) Tratta di argomenti importanti.

Il film tratta di diversi argomenti importanti e attuali, come depressione, alcolismo e declino, che girano principalmente intorno al personaggio interpretato da Bradley Cooper. E’ molto interessante come il declino del cantante country vada a pari passo con la crescita del successo della sua amata. Il filo conduttore rimane la storia d’amore, il regista ha però il merito di aver trattato argomenti sociali importanti e necessari, ma soprattutto di averlo fatto con estrema professionalità.

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4) La colonna sonora.

Dimentichiamoci i musical noiosi, dove le canzoni sembrano sempre le stesse e hanno la sola e unica funzione di portare avanti l’intreccio narrativo. La colonna sonora (curata da Lady Gagà) è pazzesca e sono i numeri a dimostrarlo. Il debutto alla #1 nella Billboard 200 con oltre 231.000 è valso alla cantante un nuovo record: 5 album in top 1 in una decade. Un’artista incredibilmente versatile capace di eccellere in diversi stili musicali, (Dance, Edm, Jazz e Country) e ora anche nei musical, il talento di Lady Gaga è finalmente innegabile.

5) A Hollywood si aspettano già una pioggia di candidature agli Oscar.

Il film è un successo al botteghino e la sfida non era di certo semplice. Lady Gaga interpreta la protagonista di un film che è stato già girato quattro volte, interfacciarsi con due mostri sacri del musical come Barbar Streisand e Judy Garland poteva avere due risultati, una caduta a picco verso il dimenticatoio o un grande successo. Ad Hollywood sono per il secondo risultato, infatti si parla già di piogge di candidature ai prossimi Academy Awards. Il dado è stato tratto, ora aspettiamo solo di vedere Lady Gaga in una veste diversa dal suo personaggio musicale, magari  in quella di un’attrice da record.

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ALESSANDRO TERSIGNI: E ORA VIENE IL BELLO

Segni particolari : bellissimo. La sua fama di Adone sulla scena dei nuovi attori italiani accompagna il bel tenebroso Alessandro Tersigni fin dagli esordi quando era fotomodello e già sognava di fare l’attore, forse anche ispirato dalla passione del padre per la recitazione. Cordiale e stringato, 38 anni, Bilancia, Tersigni è uno di poche parole che va dritto subito al segno senza perdersi in chiacchiere. Nel suo curriculum spicca la tappa al Grande Fratello del 2008 che gli ha offerto delle grandi chance in termini di visibilità. Nel 2009 debutta finalmente al cinema in “Scusa ma ti voglio sposare” di Federico Moccia. È nel 2010 che interpreta i primi personaggi importanti: per esempio è “Nercio” nella seconda stagione della serie “Romanzo Criminale” di Stefano Sollima. Manintown lo ha incontrato per raccontarvelo.

Progetti di carriera attuali e futuri : Sono attualmente impegnato totalmente sul set della fiction ‘Il paradiso delle signore’ che va su Rai Uno in fascia quotidiana pomeridiana e durerà fino a marzo 2019. Nella fiction sono Vittorio Conti, un pubblicitario molto visionario che porta una ventata di innovazione nel grande magazzino centro della soap e nato da un’idea di Emile Zola, ma che nella serie è ambientato negli anni’50. Il teatro mi piace ma nel futuro amerei molto lavorare sul Grande Schermo con registi italiani: mi piacerebbe rimanere italiano perché sono molto legato alla mia terra. Sono nato e vissuto a Roma, città che amo anche se è molto cambiata.

Aspirazioni nella vita personale: Sono ancorato alla famiglia che è un grande valore, ho un figlio di un anno che è un dono e insieme la lezione più grande che ho appreso dalla vita. Avere un figlio ti cambia perché ti fa capire che non tutto è effimero e che qualcosa come un bambino può perpetuare il nostro transito terrestre.

Esperienza esaltante della vita: calarmi nei panni di un vigile del fuoco durante un corso: ho capito il valore autentico della vita e che per fare questo lavoro o si è matti o bisogna avere un gran cuore.

Come ti definiresti in tre parole? Simpatico, estroverso e galante.

Quanto conta l’estetica nel tuo lavoro e nella vita? Se fai l’attore può aiutarti specialmente all’inizio, ed è un’arma in più ma da sola nella vita lascia il tempo che trova. Io non sono vanitoso, ho solo 2 specchi in tutta la casa.

Un lato che ami e uno che odi del tuo carattere: detesto essere permaloso, apprezzo la mia onestà intellettuale e materiale nei rapporti umani.

Un capo must del guardaroba: un paio di jeans che indosso sempre e dai quali non mi separo mai perché mi fanno sentire a mio agio.

Passioni maschili: calcio amatoriale, la musica, dal Jazz al Pop al Rock senza limiti.

Luogo fisico e dell’anima: luogo fisico: Bali in cui sono stato nel 2004 e nel 2005. Luogo dell’anima: il cielo dove ripongo i miei pensieri più intimi e le mie speranze, perché il cielo è il centro dell’energia cosmica.

 

Manintown lo ha incontrato per raccontarvelo anche tramite il servizio esclusivo di Davide Musto.

 

Photography: Davide Musto

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L’ispirazione è potere: Lenny Kravitz per Dom Pérignon

“Quando penso a Dom Pérignon, penso a persone che stanno insieme, che si uniscono. Penso alla comunicazione che permette di avere ispirazione o essere ispirati a fare qualcosa. Non hai bisogno di un’occasione. La vita è l’occasione”, così Lenny Kravitz spiega il concept per il progetto speciale con Dom Pérignon. Da qui è nata l’idea di una mostra dal titolo “Assemblage” e della campagna pubblicitaria che l’artista ha scattato per interpretare la maison. La collaborazione tra Lenny Kravitz e Dom Pérignon è una relazione che dura da circa 10 anni. “Tutto inizia con l’incontro casuale con lo Chef de Cave Richard Geoffroy – spiega Kravitz – che mi ha fatto conoscere i Millesimati della Maison e il saper fare di Hautvillers, un luogo centrale per l’ispirazione di Dom Pérignon. E’ nata un’amicizia e un mutuo scambio che ha ispirato entrambi nelle rispettive discipline. Abbiamo capito che un giorno avremmo potuto fare qualcosa insieme, pur arrivando da diversi background”. Kravitz si rivela così un creativo versatile che spazia dalla musica al design, passando per la fotografia, passione che gli  è stata trasmessa dal padre giornalista per CNBC news, che a 21 anni gli regala la macchina fotografica. La campagna pubblicitaria per Dom Pérignon si focalizza sul tema del potere dell’ispirazione, comune a tutte le espressioni artistiche, e che stimola i creativi a superare i propri limiti e la stessa maison a rinnovarsi con i suoi Millesimati. Da qui è nata l’idea di ricreare e mettere insieme una cerchia di amici e persone eccezionali che si uniscono per la gioia di stare insieme, un gruppo in cui le idee prendono forma e dove immagini di divertimento e celebrazione definiscono l’attimo. “Essere il direttore creativo di Dom Pérignon significa innanzitutto poter costruire progetti fra amici”, ci tiene a sottolineare lo stesso Kravitz che ha organizzato un dinner party nella sua casa di Los Angeles. Tra i personaggi e amici della sua cerchia invitati e catturati dal suo obiettivo sono stati Susan Sarandon, che conquista con il suo sorriso e presenza magnetica, Harvey Keitel, una vera  leggenda del cinema, Abbey Lee Kershaw, attrice in ruoli intensi che si unisce con Zoë Kravitz illuminando il gruppo con la sua eleganza festosa. E ancora Benjamin Millepied, artista che personifica lo spirito contemporaneo della danza, il designer Alexander Wang, fino al Hidetoshi Nakata, famoso calciatore impegnato in progetti filantropici, nonché ambasciatore della tradizione giapponese nel mondo. Racconta ancora Kravitz: “Non conoscevo tutte le persone coinvolte, come ad esempio Harvey Keitel, ma alla fine è stato un incontro di diverse esperienze, un assemblaggio per l’appunto di personalità singolari che si sono unite grazie a Dom Pérignon. Per questo mi ha molto ispirato il libro fotografico che ritrae i personaggi dello Studio 54 del fotografo Ron Galella che ha colto la vita notturna di New York. Così ho scattato di notte con il flash durante un dinner & dance party nella mia casa a Los Angeles, dove tutti gli invitati si sono conosciuti in modo spontaneo, interagendo e condividendo insieme le proprie esperienze, non seguendo un copione.” Con questa mostra, che arriverà prossimamente in Europa, Kravitz festeggia 54 anni con il suo nuovo album Raise Vibrations e un tour in giro per il mondo: un album che esprime la piena maturità artistica di un artista ricco di commistioni culturali e di talento in ambiti anche molto differenti.

 

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BUON COMPLEANNO BAR BASSO!

Nel 13 ottobre 1967 ricorre una data di apertura storica nel mondo dei cocktail bar, ovvero quella in cui venne inaugurato a Milano, a due passi dai bastioni di Porta Venezia, il leggendario Bar Basso. Mirko Stocchetto acquistò appunto dalla famiglia Basso questo posto che da lì a breve sarebbe diventato un punto di riferimento della “Milano da bere”.

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L’intuizione di Stocchetto fu semplice e geniale, ovvero condividere la sua arte della preparazione dei cocktail, all’epoca esclusiva dei bar dei grandi Hotel, con il pubblico milanese. Ma il suo estro non si fermò a questo: decide di sostituire il gin con il prosecco nella preparazione del Negroni, da miscelare con il Vermouth Rosso e il Bitter Campari. Oggi quella miscela alcolica conosciuta come “Negroni Sbagliato” è un cocktail bevuto in tutto il mondo, e ha reso il Bar Basso un’icona mondiale. Per farne un’esperienza speciale, lo Sbagliato viene servito al Basso nel famoso bicchierone, accompagnato da un altrettanto celebre maxi cubetto di ghiaccio. Alcuni giovani designer emergenti a partire dagli anni Ottanta iniziano a frequentare il Bar, che nel frattempo è gestito da Maurizio, il figlio di Mirko, e ne diventano amici. Quei giovani designer di lì a pochi anni fanno carriera: stiamo parlando nientemeno che di Marc Newson, Jasper Morrison, Thomas Sandell, RossLovegrove e James Irvine. Nel 1999 insieme decidono di organizzare un party che infiammò la settimana del Design meneghina. Da quel momento il bar diventa il punto di riferimento per tutti i designer e creativi. Il compleanno del Bar si avvicina: come ha deciso di festeggiare Maurizio Stocchetto? Aggiungendo luminosità al locale! Un gesto rivoluzionario, basti pensare che dal 1967 ad oggi all’interno del Bar Basso pressochè nulla è cambiato. Con la collaborazione della prestigiosa azienda canadese di interior design Gabriel Scott guidata da Gabriel Kakon e Scott Richler, è stata progettata un’installazione di luci nella versione Long Chandelier creata ad hoc per la celebrazione dell’anniversario del locale. Bar Basso organizzerà un grande party supportato da Campari e battezzato “Compleanno Sbagliato”: ancora la data è segreta ma sarà sicuramente successiva al 13 ottobre. E voi, siete stati invitati?

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LARDINI: AN HISTORY 40 YEARS LONG

Quarant’anni fa, quattro fratelli guidati dalla passione per lo stile e l’eleganza fondano Lardini. Sarà il coraggio e la voglia di mettersi in gioco, conditi dalla creatività e dall’intuizione imprenditoriale, a far sì che l’azienda raggiunga numerosi traguardi importanti: la prima collezione di giacche in cashmere nel 1993, la creazione del marchio Lardini nel 1998, l’introduzione delle collezione Lardini Donna nel 2012. Grazie alla qualità pregiata dei materiali impiegati e allo stile inconfondibile, Lardini è oggi un marchio rinomato a livello internazionale e distribuito in oltre 700 stores multibrand worldwide.

Lardini ha celebrato il suo quarantesimo anniversario, nella suggestiva cornice dello Sferisterio, la storica e celebre Arena della città di Macerata. Una serata speciale, in cui la famiglia Lardini ha voluto ringraziare tutti i suoi dipendenti e i loro famigliari per il percorso fatto in questi anni, esprimendo un valore aziendale davvero entusiasmante ed inedito.

Il marchio rappresenta la maestria della tradizione sartoriale che affonda le proprie radici in un know-how straordinario fatto di storia, territorio, coraggio, made in Italy e amore per la qualità. Custode di una conoscenza manifatturiera che è rimasta ormai in mano a pochissime aziende, il brand ha la propria sede presso Filottrano, paese medievale in provincia di Ancona, anima e luogo del cuore del band.

Per celebrare i 40 anni dalla sua fondazione, l’azienda lancia in esclusiva una collezione ad edizione limitata, disponibile in boutique, e si racconta attraverso un film che celebra i passaggi più importanti della sua storia.

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UNLOCK THE CITY TIMBERLAND – INTERVISTA A COMA_COSE

Lo scorso 3 ottobre Carl Brave, Coma_Cose e Rkomi hanno infiammato il palco di Unlock The city, l’evento voluto da Timberland per presentare le nuove sneakears cityroam.
Il viaggio dal sapore urbano è iniziato con la pubblicazione di video-documentari con protagonisti i tre artisti, che hanno raccontato come e quanto la città abbia influenzato il loro percorso.
Grazie alla partnership con Asian Fake, label musicale rap, durante l’evento è stata inoltre presentata una capsule collection di tre t-shirt dedicate ai musicisti coinvolti nel progetto, già in vendita nel flagship store di Milano.
Abbiamo avuto poi l’occasione di fare due chiacchiere con i Coma_Cose, il duo che racconta la città di Milano da un punto di vista diverso, attingendo tanto dall’urban quanto dalla nostra tradizione cantautoriale.

“Da dove nasce il nome Coma_ Cose?”

L’imput primario è stata la voglia di cambiare vita. Il nome vuole proprio esorcizzare la parola Coma, quel Coma in cui ci trovavamo Francesca ed io un anno e mezzo fa che è il bivio tra un lavoro precario e qualche bozza di canzone nel computer. A un certo punto ci siamo chiesti “Cosa facciamo?” quindi partiamo con questa esperienza e chiamiamola Coma e abbiamo poi successivamente aggiunto Cose.

“In un universo musicale dove la descrizione di città di appartenenza passa soprattutto per lo scimmiottamento del modello statunitense, voi avete portato originalità e freschezza. Ci potete parlare dell’universo milanese nella vostra musica?”

Noi cerchiamo di raccontare la nostra vita e cerchiamo di raccontarla in maniera sincera, questo vivendo a Milano è venuto molto naturale. Probabilmente quello che ci diversifica è la nostra poetica che è molto italiana in primis, ci piace quello che hanno fatti i nostri predecessori della scuola più classica del cantautorato italiano e cerchiamo di farli convivere con noi.
Questa è la freccia del nostro arco che ci distingue da quello che c’è adesso in circolazione.

“ Se doveste paragonare la vostra vita a quella di un film quale sarebbe e perché?”

Buffalo 66, io sono un vecchio matto e Francesca si prende cura di me.

“Credo ci voglia del sangue freddo per omaggiare Battisti, tuttavia con Anima Lattina ci siete riusciti in pieno. Avete altri punti di riferimento così forti?”

Ci piacciono molto Guccini e De Gregori. Abbiamo ascoltato tutta la musica cantautoriale italiana, e continueremo a cercare di omaggiarli con ironia.
L’artista da cui prendiamo più ispirazione è Guccini per la sua sfacciataggine, ha un istinto punk e una metrica da rapper.

“Se doveste raccontare ad un alieno la vostra musica e definirla con 3 aggettivi quali scegliereste?”

Terrestre, almeno già restringiamo il campo. Aliena, e universale così abbiamo preso tutti.
L’alieno arriva e dice “Ah sono terrestri, però sono alieni, stai tranquillo però alla fine è universale”

“Qual’è il vostro rapporto con i social network?”

Facebook ci piace definirlo come quando incontri un tuo amico delle medie si è sposato e ha tirato su famiglia. Instagram ci piace ma non siamo dei matti dei social, li utilizziamo il giusto.

“Timberland ha scelto voi, Carl Brave e Rkomi per Unloack the city. Non sembra anche a voi che l’approcio in generale alla musica indipendente stia attraversando un ‘epoca d’oro?”

Sicuramente sì, rispetto a 3 o 4 anni fa quando il panorama era più Indie Rock si è trasformato in una cosa più urban e che arriva a più persone. E’ cambiata la metodologia di far uscire gli artisti allo scoperto. Poi per colpa o per fortuna ci sono stati tanti anni di talent che hanno portato al collasso del talent stesso, questo ha fatto sì che gli artisti indipendenti riuscissero a fiorire.

“Ci potete dire qualcosa in più su questa collaborazione con Timberland?”

E’ stato sicuramente un piacere che ci abbiano contattati. E’ bello avere conferma che siamo degli artisti apprezzati in questo momento. Noi parliamo di città, quindi siamo contenti che ci abbiano riconosciuti come artisti che la sanno raccontare. Si sono proposti a noi con un linguaggio vicino al nostro, quello urbano, e abbiamo subito sentito affinità. Ci piace anche il brand, tendenzialmente ci vestiamo sempre casual e sportivi e crediamo ci rispecchi.

“Quanto è importante il binomio musica/moda nel vostro progetto?”

La moda non ci interessa particolarmente, sicuramente ci piacciono i bei vestiti, apprezziamo tutti e due l’estetica e crediamo sia molto importante in generale nella vita. La parola moda però ci fa un po’ paura, siamo molto attenti a noi stessi ma ci interessiamo poco di quello che succede fuori. Sicuramente dal punto di vista iconografico troviamo molto interesse, le cose più classiche della moda come per la musica.

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WEEKEND SUL GARDA: 3 STRUTTURE DA NON PERDERE

La sua fama risale ai tempi di Dante, quando l’illustre fiorentino ce lo raccontava nel canto venti dell’Inferno. Oggi il lago di Garda o Benaco continua ed essere una delle mete più gettonate, amatissimo dagli italiani e dal turismo internazionale, soprattutto tedesco. Cerniera fra tre regioni, Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige a volte viene definito il mare del nord Italia per via della sua estensione e del colore delle acque. Si conferma ogni stagione il luogo ideale per un weekend fuori porta grazie ad un’offerta sempre più sofisticata di strutture wellness e spa da sogno. Partendo dalla punta più settentrionale eccovi tre strutture assolutamente da non perdere!

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Du Lac et Du Parc Grand Resort

 Ci troviamo a Riva del Garda nella provincia di Trento e immerso in un fantastico parco secolare di settanta mila metri quadrati, questo resort vanta molteplici tipologie di sistemazione e servizi particolarmente curati che vengono offerti ai propri ospiti: ad attendervi, troverete, oltre  all’Hotel Du Lac, anche 34 bungalows immersi nel parco e le strutture Murialdo Suites & La Villa, capaci di coniugare al meglio lo stile classico con quello moderno. Ad arricchire l’esperienza, lo sport all’interno della struttura e nella pittoresca cittadina associato al relax dell’Armonia Spa & Fitness, uno spazio wellness molto curato con vista sul parco.

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Aqualux Hotel Spa & Suite Bardolino

A Bardolino, nella provincia di Verona un moderno resort in cui acque incredibilmente azzurre, clima dolce, ulivi e vigneti si fondono alla filosofia di un bien vivre basato sulla sostenibilità e sullo charme.  In questa struttura, il viaggio nel benessere comincia con l’eccellenza dell’offerta della SPA, che ci propone numerosi trattamenti firmati Phytomer e Natura Bisse . Il cuore dell’hotel invece è l’ampia corte che ospita l’AquaExperience, otto piscine interne ed esterne di acqua termale riscaldata. Le piscine indoor sono contraddistinte da forme e dotazioni particolari: si distinguono quella a forma di T rovesciata, e quella a forma di coppa di champagne, meritevole di molteplici scatti per i nostri social.

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 Palazzo Arzaga Hotel Spa & Golf Resort

Nel bresciano, a Calvagese della Riviera, un resort  le cui camere e suite sono in parte decorate con affreschi originali del XV secolo, mentre altre presentano soffitti alti e luminosi o romantiche travi in legno a vista. Tutte le sistemazioni sono ampie e spaziose e dotate di ogni comfort e la maggior parte di esse si affaccia sul paesaggio circostante o sull’ampio campo da golf. L’indiscutibile vantaggio della posizione lo rende un luogo in cui regnano una sorprendente quiete e una rara tranquillità, dove rigenerarsi e dedicarsi del tempo, grazie anche ai suoi infiniti spazi esterni: una spettacolare terrazza con piscina e zona relax, un’elegante Spa by Clarins e per i golfisti due campi rispettivamente da 18 e da 9 buche.

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LA MODA ENTRA IN SCENA ALLA GALLERIA CAMPARI

Tanti marchi italiani, nel tempo, hanno intrecciato il proprio business con la moda. Marchi il cui core è completamente diverso, ma che hanno ritrovato nell’universo del costume un’anima affine.
E’ il caso di Galleria Campari, chepresenta la mostra Storie di Moda. Campari e lo stile. Il nuovo progetto espositivo, aperto al pubblico da oggi, venerdì 5 ottobre 2018, a sabato 9 marzo 2019, dedicato all’esplorazione di una delle anime che compongono l’universo Campari: la profonda relazione tra il marchio e il mondo della moda, intesa come espressione di arte e costume.

Franz Marangolo, Bitter Campari, anni 60, © Galleria Campari
Franz Marangolo, Bitter Campari, anni 60, © Galleria Campari

L’exhibition è stata curata dalla giornalista Renata Molho, critica del costume e della moda per il quotidiano Il Sole 24 Ore dal 1991 al 2012. Docente di giornalismo di moda, autrice della prima e unica biografia di Giorgio Armani, Essere Armani (2006 e 2015, Baldini & Castoldi) e delle monografie 21 – Costume National (2007, Assouline) ed Etro (2014, Rizzoli). La curatrice struttura un percorso in cui i concetti di “stile” e “stili”, di cui la comunicazione Campari si è fatta testimone, bozzetti pubblicitari, fotografie, grafiche, abiti, riviste e accessori. Divisa in quattro sezioni tematiche, Elegance; Shape and Soul; Futurismi e Lettering, la mostra mette in dialogo opere provenienti dall’archivio di Galleria Campari con prestiti da case di moda, musei e fondazioni. Tra le altre, opere originali pensate e realizzate per Campari da Fortunato Depero, Bruno Munari, Marcello Dudovich, Franz Marangolo, accostate e integrate alle creazioni e ai bozzetti dalla Fondazione Gianfranco Ferré e agli abiti scultura dalla Fondazione Roberto Capucci.

La mostra rimarca anche lo storico legame tra Campari e il mondo del cinema. Il legame con la settima arte è presente anche in una serie di accessori disegnati da grandi stilisti per personaggi e occasioni cinematografiche, come le scarpe che Salvatore Ferragamo realizza per Judy Garland, o gli stivali cuissard, iconicamente rossi, di Fendi, indossati da Zoe Saldana in The Legend of Red Hand, cortometraggio firmato dal regista Stefano Sollima per Campari per il progetto Red Diaries 2018.

Roberto Capucci, Abito Fluorite, 1995, Foto di Fiorenzo Niccoli
Roberto Capucci, Abito Fluorite, 1995, Foto di Fiorenzo Niccoli

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MASHABLE SOCIAL MEDIA DAY | DIGITAL INNOVATION DAYS 2018

Innovazione digitale, Web content editing, Social Media Strategy: molte di queste locuzioni al giorno d’oggi stanno diventando sempre più prioritarie nel mondo del lavoro, sebbene appartengano esclusivamente alla realtà virtuale. La capitale meneghina, da sempre anticipatrice di tendenze, ospita dal 18 al 20 ottobre 2018 una rassegna di tre giornate dedicate alla rivoluzione del digital marketing. I Mashable Social Media Day | Digital Innovation Days 2018 avranno luogo allo spazio IULM, che si è da sempre distinto come Ateneo nei settori della Comunicazione dei Nuovi Media. Mashable, organizzatore della kermesse, è il terzo blog più popolare al mondo: il suo primo evento è stato organizzato negli States alcuni anni fa, e di lì a poco replicato in altre parti del mondo. L’edizione made in Italy giunge alla quinta edizione e rimane fedele al concetto di raccontare l’innovazione attraverso strategie concrete e case study di successo presentate da professionisti del settore.

logoUn’occasione importante dove attraverso workshops, public speaking, and much more, si creerà un forte buzz tra freelancer, aziende, imprenditori e start up per confrontarsi, crescere, e perché no, collaborare.Ecco in breve i numeri dell’edizione alle porte: 150 Relatori, 105 Speech, 15 Workshops, 88 Brand ambassador. Tra i temi caldi di quest’anno ci sono: Influencer & Micro Influencer Marketing, Blockchain & Cryptovalute, rapporto tra TV & Social Media Marketing, Smart Working & Sharing Economy, Strategie di Facebook Advertising, rapporto tra Pubblicità tradizionale e nuovi media, nuove frontiere della comunicazione sia in ambito E-commerce che nel settore Retail, utilizzo strategico dei dati e molto altro ancora. Condivideranno progetti, esperienze e strategie, i manager e le personalita’ piu’ creative di aziende e agenzie di comunicazione di fama mondiale come MTV, Google, Microsoft, L’Oreal, Mediaset, Huawei, SAS, Armando Testa, Sony Interactive Entertainment Italia , Costa Crociere, Coty International, Drive Now Italia, Perfetti Van Melle, Deutsche Bank , Banca Mediolanum, Quora, Ogilvy & Mather, Open Influence , Talkwalker e Foodora. Segnaliamo anche un’interessante “Startup competition” all’interno della manifestazione con premiazioni per i primi tre classificati.
More info at: https://mashablesocialmediaday.it/

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WEEKLY DIGEST

The fashion news you need to know, from around the world.

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Charles Aznavour, le crooner ultime s’est éteint : retour sur l’interview vérité qu’il accordait l’an dernier à Vogue Hommes. Continue reading here.

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La destinazione europea più in voga degli ultimi anni non la immaginereste mai. Continue reading here.

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Hedi’s Celine was a dressed up riposte to streetwear’s stranglehold. Continue reading here.

A LIFETIME IN FASHION WITH ANDRÉ LEON TALLEY.

MACCHIA J. SPONSOR UFFICIALE DI “SPORTSCAR TOGETHER” THE ITALIAN TOUR E DI PORSCHE FESTIVAL CHE CELEBRANO I 70 ANNI DELLA CASA AUTOMOBILISTICA TEDESCA

Automobili e moda non sono mai stati così uniti.

Macchia J. , marchio nato nel 2004 nel fashion district di West Holliwood a Los Angeles dall’idea di Matteo Macchiavelli è da diversi anni legato alla casa automobilistica Porche. Quest’anno celebrano insieme due importanti eventi: le celebrazioni dei 70 anni del marchio e il Porsche Festival. In occasione dell’anniversario di Porche, Macchia J. diventa sponsor ufficiale del marchio, dando il via ad una meravigliosa iniziativa: “SPORTSCAR TOGETHER- THE ITALIAN TOUR” che ha animato l’estate con diverse tappe in giro per il nostro paese, in associazione con il FAI; l’iniziativa è dedicata a tutti i clienti Porsche e agli iscritti dei Porsche Club.

34894236_10155264938636695_3000269032621342720_nLo Sportscar Together – The Italian Tour, che ha preso il via nel mese di maggio e si concluderà ad ottobre,  si snoda su oltre 1200 chilometri divisi in sei tappe, da nord a sud, lungo le strade più emozionanti della nostra penisola e attraverso panorami mozzafiato, respirando la cultura e la bellezza italiana, con una chiusura speciale, il 6 ottobre al Porsche Festival, sulle curve spettacolari dell’autodromo di Imola. 70 vetture d’epoca parteciperanno ad ogni tappa del tour, ogni team, composto da due ospiti per vettura, riceverà in omaggio la capsule collection Macchia J. per Porsche Italia.

Una capsule collection a tiratura limitata composta da due capi: un capospalla antipioggia in nylon tecnico e resinato, stampato a termofusione a caldo con i sistemi più evoluti per collegare il mondo dell’abbigliamento luxury al motorsport. Allo stesso modo è stata realizzata una polo dedicata all’evento sempre con le stesse tecniche futuristiche.

A conclusione di questo tour spettacolare, il 6 e 7 ottobre sul circuito di Imola  avrà luogo il Porsche Festival,  due giorni intensi, dedicati al brand. In occasione del Porsche Festival si svolgeranno le finali della Porsche Carrera Cup Italia che saranno trasmesse in diretta su Italia Uno e Italia 2, e in questa occasione la “Guest car” schierata da Porsche Italia, vedrà anche il logo Macchia J tra i partner protagonisti sulla livrea iconica dedicata ai 70 anni del marchio.

 

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RIPORTARE IDENTITÀ A PERSONE E LUOGHI ATTRAVERSO L’ARTE CONTEMPORANEA, CI PENSA MY LITTLE HOUSE

My Little House, la residenza domestica itinerante nata nel 2014 da un’idea di Fulvio Ravagnani, che lavora sulla disintermediazione dell’arte contemporanea, dopo Milano, Catania e Taranto, arriva a Rivello, un piccolo paese della Basilicata, per volontà di Paola Bressan, che mette a disposizione la sua casa, diventa mecenate di questa edizione e fa un dono bellissimo alla comunità. L’artista prescelto è Francesco Orazzini, che da anni vive in Messico. Il lavoro è iniziato dal muro esterno, dalla facciata della casa, mani colorate, simbolo di presenza, di alleanza, di comunità, molto amato dalla proprietaria, compone una scala, elemento caratteristico del paese, per poi arrampicarsi fino a una finestra ed entrare. Tra le mani si snoda il filo di un gomitolo rosso, che invita a seguire un percorso, una sorta di gioco, che intreccia storie e sguardi. Il filo invade il soggiorno della casa, e si ricompone materializzando un’ultima mano, che lascia la sua impronta, una traccia indelebile al centro del paese. Noi di Man in Town abbiamo incontrato Francesco Orazzini e gli abbiamo fatto qualche domanda:

 Francesco Orazzini @courtesy My Little House

Cosa ti ha portato a scegliere di fare un’esperienza come My little House?
La dinamica del progetto avrebbe messo il mio lavoro in una di quelle prove che sto inseguendo sempre di più, quella di uscire dalla zona di comfort dello studio e andare oltre a un atteggiamento personale e solitario,  insomma mi avrebbe  immerso in  un’azione  molto più diretta e viva  dove le persone sono  parte importante della realizzazione, e mi è piaciuta la sfida. inoltre la proposta è arrivata in un momento molto particolare, in cui cercavo di riavvicinarmi all’Italia. Creare un’opera che vivesse anche dell’intimità della mia nazione d’origine mi è sembrato emblematico.

Cosa ti ha stupito di più di questo progetto? Cosa non ti aspettavi?
E´ particolare la maniera in cui due perfetti estranei si possano incontrare e nel giro di poche ore trovarsi ad aprire i propri mondi e divenire complici di una creazione. Le persone che accettano di cimentarsi in questa esperienza sono probabilmente predisposte,  ma non è per nulla scontato in questo mondo. Poi non mi aspettavo assolutamente che il progetto finisse per abbracciare anche la strada fuori dalla casa di Paola, e che arrivasse a coinvolgere nel discorso tutti gli abitanti del luogo, con un delicato intervento nel centro storico. L’atmosfera che si è creata è stata per me incredibile.  In un certo modo mi sono sentito proiettato dal nulla in un’intimità profonda del collettivo, e questo mi ha dato molta soddisfazione.

Paola Bressan e Francesco Orazzini @courtesy My Little House

Qual è l’insegnamento più importante che ti porti via da questa esperienza?
Che in Italia i treni non funzionano benissimo, ma che comunque l’arte rimane un gran ponte, un canale attraverso il quale si possono creare molte situazioni, aprire un dialogo con/tra molta gente, coinvolgere e confrontare, farsi domande e scoprire cose. Può riportare identità a persone e a luoghi.

 

E ora che è finita, progetti per il futuro?
Mi affido come sempre a quel grosso e simpatico punto interrogativo, ma ad ogni modo torno in Messico,  dove generalmente rincorro la enorme quantità di eventi culturali che ci sono nella città, ad ascoltare,  a dare lezioni di disegno in scuole, istituti e centri culturali,  a illustrare libri,  realizzare murales per progetti sociali e continuare a fare mostre introverse, sforzandomi di riportare sempre di più il mio lavoro anche in Italia.

Murales esterno 7 @courtesy My Little House

MY LITTLE HOUSE #4: RIVELLO (BASILICATA)

Artista in residenza. Francesco Orazzini  –   www.francesco-orazzini.com
A casa di: Paola Bressan, Corso Vittorio Emanuele 16, Rivello (Basilicata)
La casa è visitabile sempre su appuntamento.

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JACQUEMUS: L’ENFANT PRODIGE DELLA MODA FRANCESE

Simon Porte Jacquemus ha le idee molto chiare si da ragazzino, a soli 18 anni lascia il sud della Francia per recarsi a Parigi a studiare moda, con in testa un’unica una musa femminile, l’attrice e cantante francese Isabelle Adjani, un’icona di stile fragile ma determinata. Dopo un anno trascorso con grandi sacrifici da parte della famiglia in una scuola di moda a Parigi, Simon è profondamente deluso dal mondo della capitale. Così in seguito alla perdita della madre decide di abbandonare la scuola e di lanciare il suo marchio Jacquemus (un omaggio al cognome da nubile della mamma). Debutta dunque con una collezione minimalista quasi clinica, ma in realtà, come ha raccontato, “il minimalismo è stato più una necessità che un concept studiato”. Le difficoltà economiche, infatti, lo portano a ridurre al minimo la scelta dei materiali selezionati tra i tessuti che trovava al Marché Saint Pierre, e lavorati presso un piccolo laboratorio di una donna che confezionava tende.  Proprio a lei chiese di realizzare la prima gonna a vita alta, senza bottoni, ma con una zip laterale e senza le tasche, perché tasche e bottoni costavano troppo.

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La svolta arriva però con la terza collezione grazie alla quale viene notato da Rei Kawakubo a Tokyo in uno showroom che lo rappresentava. L’incontro con Kawakubo e il suo compagno Adrian Joffe gli ha cambiato la vita. Joffe gli offre un lavoro in negozio, dove lavorerà per due anni tutti i giorni, mentre crea la propria collezione di notte. Due stagioni dopo, Joffe inizia a ordinare la sua collezione per Dover Street Market a Londra, vendendola con grande successo e da quel momento la strada diventa meno in salita. In poco tempo  la linea Jacquemus è già in vendita in negozi del calibro di Opening Ceremony, Maria Luisa Hong Kong e Biffi a Milano.

Possiamo definire il suo uno stile classico, che rielabora i concetti semplici dell’estetica francese come righe, chemisier, blazers, in un’ottica che si muove tra commerciale e concettuale. Allo stesso tempo però la sua moda è figlia degli anni novanta, proprio come lui, che sceglie i codici identificativi di quel decennio, mixando genuinità, sensualità e autenticità pop. A ogni stagione in ogni sua collezione c’è un tema nuovo e a raccontarlo c’è sempre una donna. Nell’ultima linea, Riviera, presentata  ai giardini dell’Ambasciata italiana a Parigi, il designer manda in scena una serie di capi ispirati alla Riviera italiana degli anni 80, tra abiti sfrangiati, maxi camicioni copricostume, giacche sartoriali da portare come abiti, mini bag di coccodrillo e sandali dal tacco a charms. Ancora una volta collabora con The Woolmark Company. La lana, infatti, è sempre presente nelle sue collezioni, che di solito la prediligono per vestiti e abiti, ma in questa stagione è caratterizzata da colori più audaci, che di solito non vengono utilizzati per questo tessuto. Tutti questi pezzi sono etichettati “Jacquemus x The Woolmark Company”.

Simon Porte Jacquemus and Emily Ratajkowski
Simon Porte Jacquemus and Emily Ratajkowski

Lo stilista resta uno spirito indipendente e continua il suo percorso nel modo più autentico, come lo scorso febbraio alla fine del suo show, eccolo uscire a ringraziare il pubblico con una felpa che dice “#newjob L’Homme Jacquemus”. Questo hashtag ha tenuto il mondo della moda sospeso, tra curiosità ed eccitazione. Rumors e speculazioni non si sono fatte attendere, tra chi lo vedeva da Cèline e chi lo sapeva già da Versace. Sebbene fosse plausibile si è scoperto poi che quella frase preannunciava semplicemente la sua prima linea maschile. Come afferma Jacquemus “Il mio uomo e la mia donna non sono una coppia. Lei è sofisticata e sensuale, lui molto più giovane e ingenuo, ma in senso positivo. Indossa capi colorati, semplici e informali”.

Carattere che ben riprende l’attitude del giovane stilista, che è un giovane uomo “sans chichi” ossia “senza tanti froufrou”, ma che va sempre dritto al punto.

 

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FERRARI TRENTO: AMBASCIATORI DELL’ARTE DI VIVERE ITALIANA.

Era il 1902 quando Giulio Ferrari realizza il  sogno di dare vita ad un Vino Trentino capace di competere con le più grandi eccellenze dello Champagne Francese, il resto è storia.
Il sogno di Giulio Ferrari si è con gli anni tramutato in realtà, non avendo figli decide di affidare la sua azienda a Bruno Lunelli, titolare di un’enoteca con cui collaborava. L’azienda ha continuato la sua scalata verso il successo senza mai abbandonare l’attenzione alla qualità nella quale credeva il suo fondatore, oggi è guidata dalla terza generazione che giorno dopo giorno si fanno ambasciatori dell’italianità nel mondo. Tra loro c’è Camilla Lunelli che abbiamo avuto il piacere di intervistare dopo aver visitato le loro cantine aperte in occasione del lancio della Sauna Perlage Ferrari, in collaborazione con Qc Terme. Un progetto unico nel suo genere, rivestita all’esterno con oltre 150 bottiglie Ferrari incastonate in posizione remouage, tecnica di rotazione periodica delle bottiglie volta a eliminare i depositi originatisi in seguito alla fermentazione. Per l’interno abbiamo visto invece il riutilizzo di casse in legno e più di 500 tappi di sughero sistemati nella seduta. Abbiamo inoltre preso parte ad un pranzo stellato presso la meravigliosa Villa Margon, una delle più importanti residenze signorili della zona, edificata nel 500 e oggi appartenente alla famiglia Lunelli.
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Quali sono i motivi della partnership con Qc Terme?

Siamo entrambi due aziende fortemente italiane, entrambe di origine famigliare e devo dire che quando abbiamo cominciato a collaborare insieme c’è stata una sintonia molto forte. Credo che una cosa che ci accumuni sia l’attitudine all’accoglienza, Qc Terme è per sua natura un luogo di accoglienza e questo ci accomuna molto. Per noi è fondamentale non solo quando accogliamo gli ospiti nelle nostre cantine, nei nostri ristoranti o nei nostri vigneti, ma è un po’ il senso di piacere e di condivisione che speriamo di poter accompagnare con una bollicina Ferrari.
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Quanto è importante per voi il Binomio Ferrari con la concezione di lifestyle?

Per noi è sicuramente un aspetto molto importante, ci tengo a puntualizzare che il nostro focus principale è la qualità del prodotto. Quando siamo sereni di aver fatto un lavoro di qualità allora andiamo a lavorare molto sul messaggio di italianità che ci sta a cuore. Ci piace proporci, principalmente all’estero, come ambasciatori dell’arte di vivere italiana. Lavoriamo spesso in collaborazione con Qc Terme e  con altre eccellenze italiane. Questo messaggio all’estero viene apprezzato molto, noi italiani spesso non abbiamo piena conoscenza di quanto il nostro stile di vita, che passa da la nostra cucina, i nostri vini e le nostre produzioni di eccellenza, sia apprezzato all’estero.

Questo messaggio di italianità vi ha portato ai brindisi degli Emmy Awards, ci può dire qualcosa rispetto a questa collaborazione?

E’ un segno molto importante di quanto stia cambiando l’approccio a livello internazionale alle bollicine. E’ inoltre il quarto anno consecutivo che ci scelgono. In tutta franchezza, 20 anni, fa la bollicina di qualità nell’immaginario specialmente american era solo lo Champagne. Adesso è normale che ci siano anche le bollicine italiane in eventi di questo calibro. Noi siamo felicissimi tra le altre cose, crediamo che gli Emmy Awards siano lo specchio di un cambio dei tempi, di una televisione che sta cambiando forma, che è sempre più dinamica e che non è più la serie b del cinema ma qualcosa di diverso.

General view of atmosphere at the 2015 Creative Arts Governors Ball at LA LIVE on Saturday, Sept. 12, 2015 in Los Angeles. (Photo by Colin Young-Wolff/Invision for the Television Academy/AP Images)

Avete già una varia gamma di prodotti di prima scelta ma ci sono delle novità alle porte?

Ci sono delle grandissime novità molto importanti per noi in quanto riguardano l’alta gamma. Ma non posso anticipare nulla. Ci faremo risentire tra poco perché è una novità che uscirà veramente a breve.

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TEX. 70 ANNI DI UN MITO

Ci sono personaggi che resistono al passare del tempo. Alcuni diventano parti fondamentali della cultura di un paese, accompagnandoci anno dopo anno, sempre lì testimoni immobili della nostra storia e che attraverso le loro avventure ci stanno accanto.
Quest’anno uno dei protagonisti principali della fumettistica italiana compie 70 anni: TEX.

Cop_TEX_695 (1)Il 30 settembre 1948, infatti, veniva pubblicata la prima striscia di fumetti ideata da Gianluigi Bonelli e disegnata da Aurelio Galeppini, il ranger più amato del fumetto italiano e uno tra i più longevi al mondo.
Settant’anni dopo, Sergio Bonelli Editore celebra l’eroe con una grande mostra dal titolo TEX. 70 ANNI DI UN MITO, aperta dal 2 ottobre 2018 al 27 gennaio 2019 al Museo della Permanente di Milano e patrocinata dal Comune di Milano. Curata da Gianni Bono, in collaborazione con la redazione di Sergio Bonelli Editore, la mostra racconta, attraverso foto, disegni, schizzi, materiali rari o assolutamente mai visti prima, come Tex sia diventato un vero e proprio fenomeno di costume. I visitatori potranno così ammirare, tra gli altri pezzi, la prima vignetta di Tex declinata in varie lingue, il ritratto di Gianluigi Bonelli e famiglia realizzato da Tacconi,fotografie di Aurelio Galleppini e anche la mitica macchina da scrivere di Gianluigi Bonelli: l’Universal 200 con cui sono state scritte le primissime storie di Tex, decorata con disegni a penna dallo stesso Gianluigi e oggi conservata nella sala riunioni della Casa editrice.

TEX. 70 ANNI DI UN MITO.
2 ottobre 2018 – 27 gennaio 2019
Museo della Permanente di Milano
Via Filippo Turati, 34
20121 – Milano

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5 APP PER IMPARARE A CORRERE

Si dice che per dimagrire non ci sia nulla di meglio che la corsa. Ma come bisogna correre per perdere peso in modo ottimale? E soprattutto, con quali strumenti possiamo misurare i nostri sforzi e monitorare i risultati? I tempi del contapassi sono ormai superati, e poiché esiste ormai una app per tutto, analizziamo le 5 più popolari che ci aiuteranno in questo sport tanto faticoso quanto funzionale.

Runkeeper

Questa app ci consente di monitorare la corsa, ma anche una semplice passeggiata o un giro in bicicletta. Fornisce tutti i dati riguardanti la distanza, il tempo, il ritmo impiegato, le calorie bruciate e la frequenza cardiaca. Le statistiche vengono archiviate in modo tale da misurare le performance nel tempo. Disponibile gratuitamente sia per Iphone, per Apple Watch e per tutti i dispositivi Android.

Runtastic

Runtastic traccia tutte le attività tramite il GPS. La distanza percorsa, la velocità, l’elevazione e le calorie consumate non saranno più un mistero. Abbiamo la possibilità di avere un allenatore vocale con voce reale, che segue l’allenamento passo dopo passo, archiviando tutti dati relativi alle attività. Esistono diverse versioni di quest’app, gratuite e a pagamento, e sono disponibili per iPhone, Android e Windows Phone.

Nike + Run Club

Anche quest’app offre tutti i dettagli riguardanti la propria corsa, come il percorso tracciato dal GPS, ma anche dei programmi di coaching personalizzati. La corsa viene monitorata e archiviata e i risultati possono essere condivisi con gli amici tramite social. Per coloro che hanno un dispositivo iOS, l’app Nike + Run Club si integra con l’app nativa Salute. Oltre che per iPhone è disponibile anche per i dispositivi Android.

Strava

Oltre a monitorare le corse, Strava rileva anche i giri in bici. Si possono programmare i percorsi e ottenere tutte le statistiche principali relative alle corse. C’è la possibilità di raggiungere nuovi obiettivi partecipando alle Sfide Mensili proposte e condividere i propri risultati tramite social. Oltre alle sfide, Strava indica, tramite la geolocalizzazione, anche i posti più frequentati nelle vicinanze. L’app è disponibile sia per iOS che per Android.

Endomondo

Con Edomondo si può avere un personal trainer a portata di mano, che motivi l’atleta durante qualsiasi attività. Utilizzata da più di 25 milioni di utenti, Endomondo traccia qualsiasi sport basato sulla distanza, registra le pulsazioni cardiache e manualmente si possono registrare anche tutte le attività indoor. L’app è disponibile per dispositivi iOS, Android e Windows Phone.

 

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LEVI’S X JUSTIN TIMBERLAKE: FRESH LEAVES

Si apre la stagione autunnale di Levi’s con Fresh Leaves, la nuova capsule collection ideata  insieme a Justin Timberlake che rappresenta una moderna rielaborazione dei pezzi iconici del brand ispirati dall’amore per la musica del cantante e attore. Simbolo di un’autentica espressione di se questo brand è sempre stato indossato da musicisti con una voce originale e dai loro fan in tutto il mondo, proprio per questo la scelta di Justin che incarna l’autentico spirito del marchio.

888Il nome della collezione invece deriva dall’idea di Timberlake di creare qualcosa con una spinta più fresca da lasciare alla prossima generazione. Il risultato è un insieme di capi basati sui grandi classici del brand ma rivisitati, mescolati e abbinati con un tocco fresco e moderno. La collaborazione è avvenuta durante il San Francisco Eureka Innovation Lab con il team di designer di Levi’s tra una sessione di disegno e di musica presso gli showroom del brand a Los Angeles chiamati Haus of Strauss. Il risultato sono 20 pezzi con un fit iconico ma con uno sguardo moderno e inaspettato.

La collezione ci regala uno spunto moderno e gioca con le proporzioni, presentando modelli oversize e maggiori lunghezze, e aggiungendo cappucci su felpe e t shirt. I pezzi chiave includono l’inserimento del modello 501® Slim Taper, nuovissima aggiunta nella famiglia 501 ispirato proprio al modo di indossare i jeans da parte del cantante. Altro pezzo di punta è la trucker jacket in denim con il motivo camo stampato utilizzando l’ultima tecnologia laser di Levi’s Project FLX.

La capsule collection sarà venduta in tutti gli store Levi’s del mondo, sul sito e presso alcuni rivenditori selezionati dal 4 Ottobre.

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GENTLEMEN’S RIDE: IL RADUNO DELLE DUE RUOTE

Il Distinguished Gentleman’s Ride (DGR) è un raduno per motociclisti che annualmente ha luogo in tutto il mondo contemporaneamente, nell’ultima domenica di settembre. Pur chiamandosi “Gentleman’s Ride” è aperto a persone di ambo i sessi. I partecipanti sono tenuti a vestirsi in maniera elegante e comportarsi in modo consono al proprio abbigliamento. I tipi di motociclette ammessi sono café racers, bobbers, classics, modern classics, flat trackers, scramblers, old school choppers, brat styled, classic scooters e classic sidecars.

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L’obiettivo dell’evento è quello di migliorare l’immagine dei motociclisti e dal 2013 subentra la raccolta di fondi per la ricerca sul cancro alla prostata. Dal 2017, inoltre, una parte dei ricavati è destinata alla prevenzione dei suicidi maschili. The Savile Company quest’anno,  opererà in qualità di sostenitore e sponsor ufficiale del prossimo raduno di Milano e ha deciso di costituire per l’occasione un suo speciale team di cui puoi farne parte anche tu!

Per l’occasione, con l’aiuto di Matteo Adreani, coordinatore e ambassador del DGR in Italia è stato creato un elegante panciotto e un versatile borsone che si aggiudicheranno i vincitori dell’evento. Chi sarà il vincitore di questa edizione? Dopo l’inaspettata vittoria di Lorena Bega, motociclista nel dna e vincitrice del concorso di stile dell’edizione 2017 i nuovi gentleman dovranno darsi ancora più da fare.

 

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Seeking relax: Alle terme in Val d’Orcia

Vivere fuori dal mondo non ha sempre un’accezione negativa, anzi, può diventare un vero e proprio lusso. È così che ci si sente visitando Bagno Vignoni, celebre località della Val d’Orcia dove i residenti sono solo 27. Splendidi panorami di colline, viti e cipressi compongono questo borgo medioevale così caratteristico e intatto che ricorda il set di un film. Già in passato, la vicinanza con la Cassia e la Via Francigena, percorsa dai fedeli per il pellegrinaggio a Roma, rendevano questo luogo una sosta ideale per ritrovare le energie.

Non solo paesaggi però, ma anche le virtù rilassanti e curative dell’acqua termale, che si scoprono all’Hotel Posta Marcucci.

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La struttura della casa è semplice, incastonata nel verde di un bel giardino che si affaccia sulla valle dall’alto, offrendo una vista suggestiva. Di fronte troviamo la Rocca di Tentennano, a testimoniare come questi luoghi siano imbevuti di un passato ricco di storia. Pienza, Montalcino, Radicofani, il Monte Amiata, Buonconvento, San Quirico sono località vicine, accessibili, ricche di testimonianze architettoniche di stampo medievale e rinascimentale. Spiccano nel cuore della struttura due vasche esterne, la prima con acqua non filtrata per non modificarne gli equilibri consolidati nel tempo che possiede una temperatura fra i 35 e 38°C, mentre quella della seconda si aggira fra i 28 e 32°C, creando così un’alternanza di calore molto piacevole. Quest’acqua ricca di calcio, ferro e zinco è ideale per lenire artrosi e reumatismi e si distingue da secoli per la sua salubrità. Ricaricarsi però, vuol dire anche dare nuova energia al proprio fisico e oltre a farlo con le acque termali è possibile trovare nuovo vigore con le lezioni di Tanya e Michael Aprile, istruttori di yoga con esperienza decennale di pratiche olistiche per riacquistare quella consapevolezza e presenza che ci aiuta a vivere a pieno le nostre giornate.

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La tavola completa il percorso di benessere insieme al ristorante panoramico, con una vista sulla valle che non ci lascia indifferenti. I sapori sono prevalentemente toscani e la selezione delle materie prime è fatta, seguendo criteri qualitativi che devono caratterizzare non solo i prodotti, ma anche le persone che li realizzano, scelta che ben rispecchia quel concetto di Economia del Bene Comune tanto cara al proprietario Michil Costa. Per lui è infatti fondamentale trovare sempre nuove occasioni di interpretare un pensiero economico che vada oltre l’obbligo del mero profitto.

Soggiornando in settimana, dopo la cena del mercoledì sera avrete occasione di provare il bagno sotto le stelle, un momento unico per gli ospiti di immergersi nelle vasche prima del riposo notturno ed esprimere (con un po’ di fortuna) un desiderio alla vista di una stella cadente.

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5 FRAGRANZE PER IL BACK TO OFFICE

Quale periodo migliore di quello del back to office per scegliere una nuova fragranza da indossare durante la prossima stagione? Se siete tra quelli che amano uscire dai soliti schemi, troverete diverse proposte per questo autunno. Gentlemen, seduttori, sportivi o eclettici ? A voi la scelta.

 

The One Grey by Dolce&Gabbana

Un sorprendente incontro di opposti dove l’aromatico del cardamomo si fonde con il sentore terroso del vetiver. In testa note agrumate di pompelmo, nel cuore lavanda e vetiver mentre in coda le calde note di tabacco e legni grigi che ricordano l’inconfondibile sensualità di The One for Men arricchita questa volta con ambra grigia per un’intensità maggiore.

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Nella nuova composizione il vetiver affonda le sue radici sin dalle origini rendendola sensuale, calda e vigorosa. Il pepe nero diventa pepe di Sichuan che è verde e brillante, mentre il bergamotto raccolto poco prima della maturazione andrà a sigillare questo nuovissimo jus.

ROMAMOR UOMO 75ML RESORomamoR Uomo by Laura Biagiotti

Opera del naso Guillaume Flavigny, è un’elegante combinazione di aromi speziati (cardamomo, pepe nero, noce moscata) con il carattere unico e tipicamente maschile del vetiver e del muschio vellutato.

PXS_100MLPure XS by Paco Rabanne

Eau de toilette orientale vibrante, magnetico e fresco con un continuo in-and-out tra freddo e caldo, dolce e intenso. Due sensazioni al limite che si sfiorano, si attirano e si fondono. Il primo accordo: una freschezza esplosiva mentre il secondo sprigiona una sensualità intensa.

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MY KIND OF LOVE by Kilian

 Quattro “bombe” che certamente faranno esplodere la voglia di passione e tentazione, provocazione e trasgressione, tipica della gioventù. Boys in particolare possiede un accordo di Cola ottenuto utilizzando noce moscata, cannella, lime e vaniglia. La struttura si completa con una overdose di note legnose come il cedro, per conferire la giusta sensualità.

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Andrea Tarella: natura fatta ad arte

Un’artista con una forte passione per la natura: Andrea Tarella ci racconta come è nata la sua passione per l’illustrazione e come coltiva l’amore per la natura. Proprio in questi giorni Andrea ha raccontato il mondo della profumeria artistica e di ricerca tramite un live sketching a Pitti Fragranze.

6 instagramQuando è nata la tua passione per l’illustrazione?

Ho sempre disegnato fin da bambino, è una passione che ho coltivato costantemente sfruttando ogni momento libero. Anche oggi, quando non disegno per “lavoro” disegno per piacere personale. Praticamente il mio tavolo di lavoro è sempre occupato.

 

Il tuo primo ricordo che avresti intrapreso questo lavoro? 

Durante la prima ”Vogue Fashion Night” ho avuto l’occasione di lavorare nello store di Love Therapy di Elio Fiorucci. Avevo un piccolo tavolino e disegnavo acquerelli per i clienti. Elio era alle mie spalle, mentre disegnavo ininterrottamente per ore fino a notte fonda. Quando tutto finì mi dissi che forse potevo fare della mia passione un lavoro.

 

Come nasce la tua passione per lnatura? 

Sono cresciuto a Verbania, dove basta poco per ritrovarsi immersi nei boschi delle montagne o nei canneti delle numerose zone umide. Da ragazzino passavo le estati nella nostra casa in montagna circondato da animali, passando le giornate a vagare da solo nelle valli. Successivamente, leggendo i romanzi di Gerard Durrel, ho iniziato a calcare le sue orme circondandomi di animali e piante e passando il tempo a osservarli.

 

Quale la figura o le persone che sono state importanti per la tua crescita artistica e professionale. 

Sono state tante le persone che negli anni mi hanno incoraggiato a coltivare la mia passione e a impegnarmi affinché potessi farne una professione. Ho avuto la fortuna di essere sempre incoraggiato e supportato dalla mia famiglia in tutte le scelte che ho fatto.

 

L’illustrazione è tornata molto di moda anche grazie al web e ai social. Come vedi questo fenomeno?

È impossibile negare quanto il web e le varie applicazioni social abbiano aiutato artisti e liberi professionisti come me a emergere e ha crearsi un mercato. Se una volta era importante avere un buon portfolio e un sito funzionale, oggi è quasi prioritario avere un profilo Instagram che esponga in modo chiaro e immediato il tuo lavoro e il tuo stile.

 

Come definiresti il tuo lavoro?

Figlio della casualità. Spesso e volentieri sperimento mentre lavoro, arrivando a dei risultati completamente diversi dall’idea iniziale.

 

Alcune collaborazioni che per te sono state particolarmente importanti per la tua carriera.

Ho avuto la fortuna di poter collaborare con Prada per un bellissimo progetto, che mi ha dato la credibilità per iniziare e continuare questa strada. Sono molteplici i progetti che mi hanno coinvolto e regalato tantissima soddisfazione, dalle collaborazioni con la famiglia Lardini alle animazioni realizzate per la Camera Nazionale della Moda.

Oltre all’illustrazione, quali progetti per il futuro e un sogno che vorresti realizzare

Sono anni che gestisco un’associazione ambientalista che si occupa di formazione e progetti di sensibilizzazione delle scuole e sul territorio. Negli ultimi anni mi occupo di progetti di orticoltura e apprendimento delle tecniche pittoriche rivolte a ragazzi con disabilità psicofisiche. Pur essendo un ambito molto distante dall’illustrazione e dal mondo della moda è una parte molto importante della mia vita che sicuramente continuerò a portare avanti e che desidero coltivare.

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Foto a cura di Andrea Tarella, Live Sketching da Pitti Fragranze

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WEEKLY DIGEST

The fashion news you need to know, from around the world.

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A Simple Life. Mennonites living in Belize exist apart from the goverment, with limited technologies and surrounded by farmable land. Continue reading here.

 cd28cc81-f395-4d01-a47f-3bedacc12e15L’intervista a Cesare e Arianna Casadei, 60 anni di passione per le scarpe. Continue reading here.

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Que faut-il retenir de la première collection de Riccardo Tisci pour Burberry? Continue reading here.

THE BEAUTY LOCKER: ELISA TAVITI

Abbiamo incontrato Elisa Taviti, fashion blogger toscana classe 1987, durante i preparativi per l’imminente settimana della moda milanese. Per lei, al rientro dalle vacanze è indispensabile  attuare una strategia di bellezza per affrontare al meglio i nuovi impegni della stagione. Dopo un esordio scintillante a Venezia la vediamo infatti coinvolta nei primi progetti autunnali con i brand più noti del sistema fashion e del beauty. Eccovi allora svelati i suoi rituali di bellezza quotidiani.

 

Su quale aspetto della beauty routine ti concentri dopo le vacanze?

Dopo le vacanze la mia beauty routine si concentra particolarmente sulla pelle del viso e sui capelli a cui tengo molto. Come skincare uso peeling, sieri e creme super idratanti ad azione illuminante e idratante dopo le stress del sole e del mare. Per i capelli punto sui trattamenti che vadano a rafforzare il cuoio capelluto cercando di riparare le conseguenze di sole e acqua salata. Utilizzo maschere illuminanti e rigeneranti insieme a shampoo e balsamo specifici.

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Un prodotto indispensabile per i tuoi capelli?

Un olio che li idrati e li illumini da utilizzare sempre a fine piega

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Quanto tempo dedichi alla tua beauty routine?

Al mattino dedico 15 minuti alla mia beauty routine mente la sera preferisco prendermi più tempo, mi rilassano molto i rituali per la cura della mia pelle prima di andare a dormire. Per la notte non possono mancare The Renewal Oil di La Mer e il siero Advanced Night Repair di Estèe Lauder.

 

Un profumo che ti rappresenta?

In questo momento sono nella fase Gabrielle di Chanel e Nomade di Chloè. Ma amo cambiare spesso i profumi, vado molto in base all’umore.

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Il tuo lavoro ti porta ad essere costantemente in viaggio, cosa non può mancare nella tua valigia?

Nella mia valigia non può mancare un caricabatteria portatile, mascara e blush per un ritocco veloce, una paio di occhiali da sole, forse anche 2, perché sono una vera addicted, una pochette per la sera, blazer nero e un paio di tacchi alti.

Questa stagione è iniziata alla grande con l’esperienza sul red carpet a Venezia, cosa ricordi di quel momento?

Il Red Carpet a Venezia è stata un’esperienza davvero unica, non avrei mai pensato all’inizio del mio percorso di poterlo vivere. Ero molto emozionata ma allo stesso tempo carica di una sana adrenalina, quindi molto felice. A tal proposito devo assolutamente ringraziare il brand Kerastase che crede in me da 8 anni e mi ha permesso di  vivere questo momento, tutte le persone che mi seguono, mio marito Riccardo compagno di lavoro e nella vita e ovviamente la mia famiglia che mi supporta e mi sprona sempre a dare il meglio.

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BE READY FOR FASHION WEEK

La Camera Nazionale della Moda Italiana e The Blink Fish ritornano con il loro ultimo fashion film: Be Ready. Creato come tributo al caos della fashion week, ci troviamo a seguire la modella Nastya Timos determinata ad essere in ottima forma per l’arrivo della settimana milanese dedicata alla moda.

“You  are not  walking. You  are catwalking. Walk  like everybody is envying  you.”

La troviamo quindi a provarsi freneticamente diversi indumenti, dilettandosi nell’arte del selfie e allenandosi senza sosta. Il risultato è un’allegra e divertente interpretazione dell’energia che caratterizza la fashion week ed i suoi preparativi.

“You  are the  new black.”

The Blink Fish e la Camera Nazionale della Moda Italiana collaborano dal 2016 per creare una presenza online sempre più forte e per dare supporto al design locale. Nel caso di Be Ready la stylist Georgia Tal ha lavorato con dieci brands con sede in italia, dagli emergenti ai più conosciuti, ossia Arthur Arbesser, Gabriele Colangelo, GCDS, Giannico, Lucio Vanotti, Marco de Vincenzo, Paula Cademartori, Sara Battaglia, Stella Jean e Vivetta.

 

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Rahul Mishra trionfa nel menswear della Indian Couture week.

Rahul Mishra ha trionfato con il suo debutto menswear alla Indian Couture Week con una collezione che sembra parlarci di nuovo ed antico, tutto maestosamente concepito sotto la stessa idea di eleganza.
Maraasim significa “relazione” in Urdu ed è proprio così che il premio Woolmark 2014 e Brand Ambassador dell’Istituto Marangoni di Milano, dove il designer ha speso un anno di studi, ha voluto chiamare la sua prima collezione menswear. Vi è infatti un continuo richiamo alla tradizione Mughal, la magnifica India intellettuale dalle architetture maestose, tessuti pregiati e meravigliosi dipinti, raccontata attraverso una visione contemporanea.
“L’estetica Mughal non è stata frutto della creatività di un unico artista né di un gruppo di artisti, piuttosto si è trattato di una fusione di pratiche artistiche persiane, influenze europee di commercianti e missionari e la ricca tradizione indiana. Non si può creare nulla in isolamento, è stata la contaminazione di idee che ha portato a un’estetica del tutto unica e unificata, estetiche che erano tutte espressioni di un’autentica gioia per la creazione della bellezza.” spiega Mishra.
Un vero tributo alla cultura Mughal quella della collezione Marasmi che, vuole anche esplorare il complesso rapporto tra natura ed architettura sia nel tradizionale che nel moderno. Queste due realtà se mescolate riescono a creare opere d’arte su tessuti fatti a mano. Una significativa  testimonianza dei particolari più fini inerenti all’artigianato indiano. Pochi Designer hanno un dialogo così forte con la propria cultura tanto quanto Mishra che per l’occasione ha impreziosito la collezione con dettagli a goccia di rugiada Swarovsky, una collaborazione forse destinata a ripetersi.

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Luke Guldan: l’attore di “The Good Place” fotografato da Richard Gerst

Quando in una serie televisiva i protagonisti sono due personaggi molto amati, come Kristen Bell, la mitica Veronica Mars in tv e amatissima per aver dato la voce ad Anna in “Frozen, e Ted Danson, carriera ricchissima che comprende due serie di culto come “Cin Cin” e “CSI”, difficile per un esordiente farsi notare. E invece nell’acclamato show “The Good Place” Luke Guldan riesce a farsi apprezzare per il suo fascino da ‘ american boy’ e per la capacità di calarsi in maniera credibile in un ruolo inconsueto, quello di un demone. Originario di Milwaukee, ma cresciuto a Brooklyn, Luke si è concentrato da ragazzo sul mondo dello sport e del fitness, ottenendo riconoscimenti, articoli e copertine di giornali specializzati, come Men’s Health e Muscle & Fitness, passando per GQ e Cosmopolitan. La passione per la recitazione lo porta ben presto sia sui palcoscenici teatrali, sia in televisione e al cinema, ottenendo dopo apparizioni in “Gossip Girl”, “Law and Order: Special Victims Unit” e “Blue Blood”, il ruolo di Chris nella serie “The Good Place”, trasmessa dal 2016 dalla NBC. Ha fotografato per noi l’affascinante Chris Richard Gerst, fotografo, che ha sede a New York, molto apprezzato per i suoi ritratti e la capacità di esaltare in maniera naturale il sex appeal giovane e fresco dei suoi soggetti. Per saperne di più del lavoro di Richard vi rimandiamo al suo sito www.gerstvisuals.com, mentre per conoscere meglio Luke eccovi la nostra chiacchierata con il promettente attore americano.

 

Puoi raccontarmi come e quando hai deciso di diventare un attore? Recitare è qualcosa che hai sempre voluto fare?
Già da piccolo. A sette anni. Avevo queste cravatte che amavo indossare. Ne avevo appese per tutta la mia stanza. Le indossavo e creavo come dei personaggi. Ricordo che stavo di fronte allo specchio e le mettevo, in genere senza camicia, anche se avevo solo sette anni. E ho continuato a tenerle, come un tratto ricorrente nella mia vita… mi piace stare senza camicia. E le cravatte non sono in genere un accessorio che un bambino indossa di solito, sono più da adulti. Ma le indossavo e creavo questi personaggi imitando gli adulti che vedevo nella vita reale o in televisione. Ho capito, pensandoci, che è quello il momento in cui ho iniziato. Con le cravatte.

Fai parte di una serie tv importante, con due attori famosi come protagonisti. In che modo questo ruolo ti ha sorpreso, e cosa hai imparato da questa esperienza?
È stato fantastico lavorare con Kristen Bell e Ted Danson nello show “The Good Place” (da noi va in onda su Italia1, ndr). E tornare a lavorare alla terza stagione mi ha dato l’opportunità di vedere come loro lavorano seguendo l’evoluzione della serie e quindi del loro personaggio. L’unico modo per descriverlo è ‘puro divertimento’. Ho imparato che le cose succedono in fretta e devi essere preparato. Sempre preparato, ma mai pronto.

Dimmi qualcosa sul personaggio che interpreti. Ti somiglia?
Chris Baker è fantastico nel suo lavoro, ha un bell’aspetto, ha successo, sta benissimo con un completo e riesce a toglierselo rimanendo affascinante, ed è un demone. Quindi io non somiglio per niente a Chris. Tuttavia c’è qualcosa di simile, l’unica cosa in effetti, entrambi amiamo andare in palestra.

Cosa ti piace della recitazione e cosa no?
È sempre diversa, anche quando interpreti lo stesso personaggio ci sono continuamente cose che non ti aspetti, nuove esperienze, collaborazioni, ti puoi ritrovare in un ambiente in cui lavori con così tante persone, per far si che ogni cosa prenda forma velocemente, è eccitante. Mi piace il processo. Inoltre, hai l’opportunità di interpretare ruoli diversi dalla tua persona, ad esempio di recente ho interpretato un go-go dancer nello show “Tell Me A Story,”che sarà in onda dal 31 ottobre sulla CBS. La sola cosa che non mi piace della recitazione o che può essere un po’ difficile riguardarsi durante una performance. Non da un punto di vista superficiale, quanto da una prospettiva creativa. Il nostro gusto è in continuo cambiamento ed evoluzione. Quindi, vedere un vecchio film o una vecchia performance può essere un po’ strano a volte, perché non sei più in quello stesso spazio creativo con la tua vita. Il tuo processo e le tue esperienze sono cambiate. Così come il tuo gusto.

Progetti e sogni per il future?
Vorrei viaggiare. Ho intenzione di organizzare un viaggio in Europa. Compresi Italia e Sicilia. Voglio vedere tutto, Inghilterra, Spagna, Scozia e Amsterdam. Sogni? Ho un copione per cui vorrei trovare dei finanziamenti e realizzarlo. Non vedo l’ora che inizino la terza stagione di The Good Place” e il nuovo “Tell me a Story”, il prossimo Ottobre- Posterò alcuni behind the scene e update sulla mia pagina instagram. Quindi seguite @lukeguldanofficial!

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“I HAD A DREAM” THE EXIBITION AT MOLESKINE FOUNDATION

La linea che separa l’arte dai brand che realizzano gli oggetti che usiamo quotidianamente non è sempre così netta. Molti label si approcciano al mondo artistico con iniziative e fondazioni, volte alla ricerca e al supporto di nuovi o vecchi talenti. Tra queste, Moleskine. Il brand collabora con la Moleskine Foundation, un’organizzazione completamente indipendente dalla società, ma il cui contributo è vitale per la Fondazione, che può così dedicarsi a iniziative d’impatto sociale.

Lo scorso 30 Agosto, la Moleskine Foundation ha inaugurato la mostra “I Had a Dream”, presso la Rinascente in Via del Tritone a Roma,  visitabile fino al 26 Settembre. Un’esposizione che raccoglie 54 taccuini realizzati dagli studenti che hanno partecipato ai workshop di AtWork, il progetto della Fondazione nato a Dakar che, partendo da lì, viaggia per il continente africano, incoraggiando i giovani al pensiero creativo.

Un format dedicato a chiunque voglia mettersi in gioco, che si abbraccia perfettamente con i progetti della Moleskine Foundation che mira allo sviluppo dell’Istruzione di Qualità e della Creatività, punti fondamentali per dare il via a quei cambiamenti positivi che ci aiuteranno a lavorare per un futuro migliore.
La mostra testimonia la varietà del pensiero creativo al giorno d’oggi, con lavori provenienti da 10 paesi.
Tutte le opere sono divise in sette isole tematiche, e attraverso queste pagine riusciamo a percorrere nuovi sentieri, scopriamo nuove identità, leggiamo di comunità lontane, memorie comuni e sogni condivisi.

 

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COOKING WITH MARIJUANA

“Verde” stavolta non sta per “Invidia”, ma per Marijuana. Dopo l’esplosione del fenomeno dei legal weed shop cresce in Italia il numero dei consumatori della cosiddetta “Cannabis Light”, legale in quanto contiene meno del 0.6% di THC, che è il cannabinoide psico attivo ad oggi illegale.

Il CBD è il cannabinoide del quale sono ricche le varietà di erba Light. E’ legale e non è psico attivo. Il CBD ha proprietà analgesiche, miorilassanti ed è impiegato in molte cure sperimentali per diverse patologie. Dopo questa necessaria introduzione tecnica, elencheremo adesso le ricette per un pasto a base di ganja legale con cui farete sicuramente colpo, oltre al grande piacere di consumare un prodotto naturale in libertà. Abbiamo anche associato ad ogni piatto una tipologia di cannabis dal sapore diverso, al fine di esaltare al meglio il vostro piacere gustativo durante il pasto.

Da bravi mediterranei, iniziamo con la prima portata: i fusilli al pesto di cannabis light su crema di robiola aromatica (ringraziamo l’autorevole blog giallozafferano.com per la ricetta).

pesto

Ecco (senza che nessuno pensi male) le dosi per 4 persone.
600g foglie di cannabis
40g pinoli
60g parmigiano reggiano
20g pecorino romano
1/2 spicchio di aglio senza anima
2/3 di un bicchiere di olio evo
Sale aromatico ai fiori di cannabis
Olio aromatico ai fiori di cannabis
2 fiori di cannabis
250g pasta di semola
2 robiole
Sale e pepe

Procedura:
1. Lavate con cura le foglie di cannabis e i fiori separatamente.
2. Nel frattempo fate bollire una pentola di acqua e in un altro contenitore mettete dell’acqua ghiacciata (ancor meglio se avete acqua e ghiaccio).
3. Immergete le foglie nell’acqua bollente per pochissimi secondi e poi subito nell’acqua freddissima dove le lascerete in immersione finché non si saranno raffreddate.
4. Mettete le foglie fredde e gli altri ingredienti nel bicchiere del frullatore e frullate fino a quando non diventerà una crema omogenea.
5. In una ciotola stemperate 2 robiole e mescolatele con 2 cucchiai di olio aromatico alla cannabis e 1 pizzico di sale e pepe.
6. Fate cuocere la pasta e scolatela un po’ più indietro che al dente, conservando una parte dell’acqua di cottura.
7. Mettete in una padella fredda, la pasta, il pesto e accendete il fuoco iniziando a spadellare. Aiutatevi con un po’ di acqua di cottura alla volta.
8. Quando la pasta al pesto di cannabis avrà perso l’acqua e sarà diventata crempsa potrete servire su un letto di robiola aromatica.
9. Come guarnizione utilizzate una foglia di cannabis fritta in olio, gocce di olio aromatico e un pizzico di pepe.

Per questi fusilli suggeriamo lo strain Banana OG, dalle note molto “verdi”, “clorofillose” e decise. Può risultare pungente.

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La nostra cena 420 Friendly prosegue con la torta “Nemesi”, tra l’altro gluten free e dunque perfetta per le persone celiache. Qua la cannabis è presente nel burro, dunque ancor prima di rivelare in esclusiva la ricetta di questa prelibatezza, ecco quella per preparare il burro alla cannabis.

Ingredienti:
28g di fiori di cannabis, macinati finemente.
1 litro d’acqua.
450g di burro di alta qualità.

Attrezzatura:
Forno
Fornelli
Teglia da forno e carta da forno
Padella
Garza o colino
Contenitore per la conservazione

Procedura:

Preparazione:
Riscaldate il forno a 110°C.
Distribuite la cannabis tritata sulla teglia in modo omogeneo, infornate e cuocete per circa 30 minuti. Questa procedura è chiamata “decarbossilazione” e vi aiuterà a velocizzare il processo di infusione in seguito. Mescolate la cannabis con un cucchiaio ogni 15 minuti.
Portate ad ebollizione 1 litro di acqua e aggiungete il burro. Mescolate in modo che il burro si sciolga completamente e sia perfettamente unito all’acqua.
Aggiungete la ganja a questo composto, abbassando contemporaneamente la fiamma al minimo. La miscela dovrebbe essere portata a lieve ebollizione.
Lasciate bollire dolcemente il composto per 3 ore circa, mescolando regolarmente. Alla fine dovrebbe ridursi e raggiungere una consistenza più densa, lucida e burrosa.
Lasciate raffreddare il composto, quindi fatelo passare attraverso una garza o un colino. Versate il materiale filtrato in un recipiente di plastica a chiusura ermetica. Ricordate di spremere tutta l’erba rimasta nel colino per estrarre ogni residuo.
Conservate il burro in frigorifero, fino a quando raggiunge una consistenza solida. L’acqua in eccesso resterà separata dal burro e potrà essere eliminata facilmente con un tovagliolo di carta.

Come strain per la preparazione del burro suggeriamo Cheese Cake ( caratteristica per aggiungere al classico aroma Cheese delle note dolci, che ricordano la celebre Sour Tangie. I bud sono scuri come la classica Cheese CBD).

Una volta preparato il burro, passiamo alla torta “Nemesi”.

Ingredienti:
330 gr cioccolato amaro
180 di burro da squagliare a bagno maria
5 uova
100 gr di zucchero
a parte:
120 gr zucchero
100 ml acqua

Procedura:
Squagliare il burro a bagnomaria.
Montare le uova con lo zucchero.
A parte mettere lo sciroppo al fuoco con acqua e zucchero. Portare ad ebollizione.
Unire lo sciroppo con il composto di cioccolato e burro e poi successivamente alle uova e zucchero montati.

Infornare per 45 min. a 180 gradi.
Alla fine come guarnizione aggiungere lo zucchero a velo.

Suggeriamo di accompagnare il dolce ad un delizioso cocktail: il frozen marijuana Margaritas (grazie al sito potent.media per la ricetta). Come strain stavolta proponiamo Santamaria. I gusti di questo strain cambiano di volta in volta, ma ad accomunarli c’è la selezione dei gusti più fruity sul mercato, selezionati nei migliori lotti.La Santamaria di questo periodo è una Passion.
Molto fruttata con un retrogusto fresco ed amaro.

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tequila

Ingredienti:

Tequila bianca infusa con cannabis
1 tazza di cubetti di ghiaccio
1 tazza di succo di lime appena spremuto
1 tazza di miele
Sale da cocktail, a piacere

Ricetta:

Aggiungere i cubetti di ghiaccio, il succo di lime, il miele e la tequila infusa di cannabis in un frullatore. Mescola in alto per 15 secondi. Aggiungere sale da cocktail al bordo del bicchiere e versare in un miscuglio. Aggiungere la scorza di lime grattugiata sopra, a piacere. Servire freddo.

Special thanks to:
Marta Brinchi Giusti, Art Direction
https://www.behance.net/martabrinchigiusti

Damz, Owner di Greenova, legal weed shop di Roma, per i suggerimenti sugli Strain
greenova.bigcartel.com

Poco Loco Bar (Lanzarote, Spain), per la ricetta della torta “Nemesi”

https://www.instagram.com/pocoloco_bar/

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SEPTEMBER ESCAPE: L’alto Salento

Il Salento è certamente una delle bellezze italiane invidiate da tutti gli altri paesi europei e del mondo. I suoi panorami incredibilmente vivi, accesi dai bianchi delle pietre dalle terre rosse della campagna e dai toni blu del Mediterraneo, regalano a questa località un fascino irresistibile. Nel mese di Settembre, come ogni anno , cala il sipario sull’effervescente movida estiva insieme alle temperature che diventano più dolci rendendola una meta perfetta per un mini trip di fine estate, tra zone interne e sulla costa.

Sembra scontato ma è opportuno ricordare che il metodo migliore per visitare il territorio è l’auto, sia perché così sarà più facile raggiungere più destinazioni sia perché ogni spostamento vi permetterà di godere della bellezza dei panorami rendendo il viaggio stesso un’esperienza.

Partendo da Brindisi e percorrendo la statale litoranea verso nord troveremo una serie di spiagge di sabbia lunghissime in cui si alternano tratti liberi e altri attrezzati. Torre Guaceto è uno dei piccoli gioielli che incontreremo per primi, una spiaggia dorata che colora un paesaggio ancora intatto, all’interno della riserva marina gestita dal WWF. Proprio in queste zone, non a caso, il regista Ferzan Ozpetec girò il film Allacciate le cinture.  Spostandoci verso nord si arriva invece nella zona marina di Ostuni con la sua Rosa Marina e Pilone che sono spiagge sobrie ma eleganti e ancora più su Torre Canne (all’interno del parco regionale delle Dune costiere)  e Fasano, con alcuni lidi tra i più cool della costa come Cala Masciola, la rinomata spiaggia del luxury resort Borgo Egnazia.

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Spostandoci invece all’interno, per visitare agevolmente le città limitrofe risulterà utile e altrettanto piacevole soggiornare in una masseria, l’abitazione tipica pugliese circondata dalla bellezza del paesaggio dell’entroterra. Proprio a Ceglie Messapica tra Val D’Itria e Salento si trova la Masseria Oreglia, struttura esempio di un attento restauro conservativo immersa nella natura e in una dimensione di totale relax. Il complesso è formato da un gruppo di appartamenti tipici rinominati secondo l’antica suddivisione degli spazi in cui era divisa la masseria quando venne costruita a inizio 800. Troveremo ad esempio  la mangiatoia, la stanza del massaro, l’alcova e al loro interno un arredamento studiato nei minimi particolari con pezzi unici di antiquariato. A completare il tutto una piscina a cascata con vista spettacolare sui numerosi uliveti.  Per gli appassionati, la struttura organizza visite guidate in cantine vinicole con degustazione e in altre masserie che producono prodotti caseari.

Dopo Ceglie, sarà immancabile una tappa ad Ostuni, la città bianca del Salento, per via del suo caratteristico centro storico che nei tempi passati era interamente dipinto con calce bianca. Per chi è esperto delle isole greche sarà inevitabile il paragone con Santorini anche se qui si respira un’atmosfera più autentica e la città possiede un centro estremamente raffinato.

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Data la vicinanza, in questo mini viaggio ideale non può mancare Alberobello, nota per i Trulli (dichiarati patrimonio UNESCO) che sono bianche costruzioni coniche in pietra, presenti a centinaia nel quartiere collinare Rione Monti. Tra tutti spicca Il Trullo Sovrano del XVIII secolo a due livelli, situato sul punto più alto della città. Immancabili qui, una serie consistente di scatti per coronare al meglio il nostro feed di Instagram!

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