Barba e capelli: tre indirizzi per un nuovo look

La riscoperta del rito della barba rappresenta sempre di più una ricchezza da valorizzare costantemente e le destinazioni dedicate al pubblico maschile non smettono di sorprenderci. Abbiamo selezionato tre quartieri diversi della nostra città in cui scoprire i barber shop che rendono contemporanee le abitudini del passato, adattandole però alle esigenze di noi uomini moderni.

Tonsor Club – Barbiere per uomini gentili

Creatività dadaista e genio del taglio si incontrano. Già presente nello storico quartiere di Brera, Tonsor Club raddoppia la propria presenza, questa volta nel pieno centro di Milano. La ricca selezione di servizi come i tre tipi di taglio e 6 rituali dedicati alla barba, accontentano i gusti  e ovviamente le barbe di tutti. Nella nuova apertura di via Cannobbio sono disponibili anche Supermano e Superpiedi, due servizi rispettivamente per una finissima manicure e pedicure già in voga per il gentlemen moderno. Il plus: sorseggiare un drink, sfogliare un buon libro mentre si ascolta un brano jazz, per staccare dalla quotidianità.

Dove:  Via Cannobbio 39, Milano

Barberino’s – Classic Italian Barber

Ci troviamo nella vecchia Milano per scoprire rituali, gestualità e le autentiche abitudini del men’s grooming, dalla rasatura con panni caldi al trattamento viso, dalla manicure al classico taglio da uomo secondo la più antica tradizione italiana.
Ogni servizio è “fatto su misura” e calibrato a seconda della sensibilità della pelle e della tipologia di capelli di ciascun cliente. L’arredo fa davvero rivivere l’atmosfera delle antiche barberie italiane di un tempo, ispirato ai lussuosi mosaici che caratterizzavano i boudoirs degli alberghi di lusso del passato che ispirano calma, cura ed eleganza.

Dove: Corso Magenta 10, Milano

Bullfrog

Tra la storica Brera e la moderna Porta Nuova incontriamo il brand che dal 2013 porta in Italia il concept dei barber shop newyorkesi, contaminandone le atmosfere con influenze legate alla nostra tradizione. La sua filosofia è basata sul saper garantire un servizio autentico, funzionale, veloce ma di altissima qualità. Iogni shop troviamo sempre l’ormai iconica linea di prodotti che si arricchisce oggi di un ingrediente super cool con il Bullfrog Botanical Lab: tre formulazioni a base di estratti di canapa, capaci di mandare in fumo lo stress e legalizzare in pochi gesti un aspetto rilassato e rigenerato: il Gel Esfoliante , il Siero Idratante e la Maschera Notturna.

Dove: Largo la Foppa 4, Milano

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A model’s talk: Jonathan Morón

Come hai deciso di intraprendere la carriera di modello?

E’ successo tutto per puro caso, sono cresciuto in una piccolissima città della Spagna e ho sempre voluto fare il veterinario. Durante un viaggio a Madrid per strada mi notò uno scouter di New York, il che era stranissimo per me per cui decisi di dire di no al momento. Tutto ciò però fece nascere in me una grande curiosità per il mondo della moda, per cui mi presentai in un’agenzia sempre a Madrid, provai a fare un casting e mi presero!

E la tua passione per la recitazione invece com’è nata?

La definirei quasi come una vocazione, io in realtà sono molto timido e confrontarmi con la telecamera mi ha sempre fatto un po’ paura. Cinque anni fa decisi di studiare recitazione perché era ciò che realmente mi affascinava. Ho recitato come protagonista in due cortometraggi e ho girato un documentario su Carlo V per la televisione pubblica spagnola dove interpreto il re da giovane. Ho poi ripreso il lavoro di modello, sono venuto a vivere a Milano e mi piacerebbe iniziare a fare l’attore anche qui.

Cosa ne pensi di Milano?

Mi piace tantissimo, è una delle mie città preferite e la considero una seconda casa.

E invece cosa ci dici della Spagna?

La Spagna e in particolare la mia città mi piacciono molto, ma se dovessi scegliere tra Madrid e Milano, opterei per Milano.

Un posto che ti sentiresti di consigliare?

Ho sicuramente un debole per Lisbona e il Portogallo, anche perché la mia famiglia è originaria di lì. Ha una cultura bellissima e i piatti tipici sono fantastici. Chiunque vada a Lisbona non può non provare il “bacalado a la dorada” e il “pastel de nata”. 
Come posti da visitare consiglio Sintra, che è un luogo molto speciale per me, essendo dove ho fatto la mia prima campagna come modello.

Un capo che non può mancare nella tua valigia?

Qualcosa di molto basic, sicuramente una bella camicia bianca, un blazer nero o azzurro, dei jeans e delle belle scarpe. Non possono mai mancare quando viaggio.

Come curi la tua immagine? Ti alleni molto o segui una dieta specifica?

Si mi alleno molto, ma non seguo una dieta. Sicuramente mangio sano, faccio sport quasi ogni giorno e bevo molta acqua. 

Hai qualche progetto in programma?

Ne ho molti, sia a Milano che a Parigi, anche se non posso raccontare nulla per ora posso dire che sta andando tutto benissimo.

Ph: Antonio Avolio 
Style: Stefano Guerrini 
Assistant: Fabiana Guigli, Davide Spinella 
Grooming : Matteo Bartolini @Freelancer Agency using R+CO 
Model: Jonathan Moròn @The Lab Models
Interview: Martina Belluschi

ENGLISH VERSION

How did you decide to undertake a modeling carreer?

It all happened by chance, I grew up in a small town in Spain and my dream job was to become a vet. During a trip to Madrid I was stopped by a scouter from New York, but it was such a surprise that I initially said no. Thinking about it, I was intrigued by the world of modeling and fashion so I took a casting in an agency and they engaged me!

What about your passion for acting?

I would define it more as a vocation, even though I’m a very shy person and I was scared by the camera at first. Five years ago I decided to start acting studies, as I’ve always found them fascinating. I was the protagonist in a short film and I took part in a documentary for the Spanish tv, in which I interpreted Carlos V. I also moved to Milan to continue my modeling carreer and I hope to start acting in Italy as well.

What do you think about Milan?

I love it, it’s one of my favourite cities and I consider it a second home. 

What can you tell us about Spain instead?

I really like Spain, especially my hometown, but if I had to pick between Milan and Madrid, I’d probably choose Milan. 

A place you would recommend?

It would definitely be Lisbon and Portugal in general, since my family it’s from there. The culture is great and the food is amazing. If you happen to go there, you totally have to try the “bacalado a la dorada” and the “pastel de nata”. As for places to visit, Sintra is a very nice one and I consider it special since it’s where I shot my first modeling campaign.

An item you always carry with you when traveling?

Something very basic: a nice shirt, a black or light blue blazer, jeans and a pair of sneakers. 

How do you take care of your image? Do you train a lot or follow a specific diet?

I do train a lot but I’m not following a specific diet  at the moment, I just pay attention to what I eat and I drink tons of water. 

Any future plans?

I have many plans, both in Paris and Milan, even though I can’t say much about them, I can tell everything is going great.

Ph: Antonio Avolio 
Style: Stefano Guerrini 
Assistant: Fabiana Guigli, Davide Spinella 
Grooming : Matteo Bartolini @Freelancer Agency using R+CO 
Model: Jonathan Moròn @The Lab Models
Interview: Martina Belluschi

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Andrea Carpenzano: Il campione

Chi è veramente Andrea Carpenzano? Le versioni sono tante, quella del “bad-boy” di Roma, oppure il giovanissimo attore, considerato la nuova promessa del cinema italiano anche se lui non si rivede in nessuna di queste. Dice di essere stato fortunato ed aver incontrato persone giuste che lo hanno instradato ad un mestiere a cui lui non pensava proprio. La sua carta vincente è la trasparenza che ne fa un vero e proprio personaggio senza sovrastrutture.

Nel film diretto da Leonardo D’Agostini ora nei cinema, si racconta la storia di Christian Ferro (Andrea Carpenzano), giovanissimo, pieno di talento, indisciplinato, ricco e viziato, appunto il CAMPIONE, una rockstar del calcio tutta genio e sregolatezza, il nuovo idolo che ha addosso gli occhi dei tifosi di un’intera città e della serie A.  Andrea, che non era mai entrato in una palestra prima d’ora racconta : ”ho avuto occasione di toccare con mano che cosa vuol dire, alla fine non mi è dispiaciuto nemmeno troppo” . “Poi mi sono allenato con una squadra di calcio, o almeno ci ho provato, perché anche se ti sforzi, se sei una “pippa”, tale rimani.”

Valerio Fioretti invece interpretato nel film da Stefano Accorsi, è un personaggio solitario e schivo, con problemi economici da gestire e un’ombra del passato che incombe sul presente, è il professore che viene affiancato al giovane goleador quando – dopo l’ennesima bravata – il Presidente del club decide che è arrivato il momento di impartirgli un po’ di disciplina. Tra i due all’inizio saranno scintille, ma presto si troveranno l’uno accanto all’altro, generando un legame che farà crescere e cambiare entrambi

Leggi l’intervista completa https://manintown.com/andrea-carpenzano/2019/01/29/

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SOTTO IL PRIMO SOLE

 

Non è mai troppo presto per cominciare a pensare alle prossime vacanze. In primavera, con i primi weekend fuori città diventa opportuno rifornirci di nuove protezioni solari che ci accompagneranno per tutta l’estate. Se iniziamo ad esporci in spiaggia o in montagna cominciamo con le protezioni più alte ma non dimentichiamoci di usarle anche in città. Ci sono formule adatte a tutti i giorni oppure specifiche per chi  abbandona la palestra e inizia a praticare sport all’aria aperta.

 

Acqua dell’Elba 
Protezione SPF molto alta con complesso protettivo ad ampio Ilspettro di filtri UVB e UVA. Il complesso Ultra Marine Complex con Alga Corallina, Cocktail Marino arricchito di Acido Ialuronico e minerali d’alga mediterranea, contribuiscono a prevenire irritazioni, foto-aging e invecchiamento prematuro della pelle.

Caudalie Spray Solaire Lacté SPF30
Spray viso e corpo che assicura protezione dalla testa ai piedi. Lenitivo e idratante grazie all’acqua d’uva bio, consente un’abbronzatura luminosa e duratura in modo graduale. Senza alcol, siliconi e non comedogena è una formula adatta alle pelli sensibili.

Filorga UV-BRONZE BODY SPF30
Olio secco invisibile che si assorbe istantaneamente, nutre intensamente la pelle e dona un aspetto satinato che sublima l’abbronzatura. Alta protezione associata a un trattamento rigenerante per una pelle più tonica e più soda. Il TAN-STIMULATOR COMPLEX favorisce un’abbronzatura intensa e duratura.

Shiseido Sports Invisible Protection Mist
Grazie alla tecnologia Invisible Feel, che sfrutta gli oli volatili per distribuire con uniformità la formula prima che evapori, lascia una sensazione di pelle fresca e asciutta estremamente confortevole. A contatto con l’acqua (il mare, l’acqua della piscina o il sudore), il suo velo altamente protettivo con SPF 50+ non è solo impermeabile ma si rafforza grazie al complesso WetForce.

 

Uriage Hyséac 3-Regul Trattamento Globale Colorato SPF50+
Perfetto per chi si espone al sole in città, è un trattamento globale che svolge una triplice azione regolatrice per sconfiggere brufoli, punti neri ed eccesso di sebo. L’elevato fattore di protezione SPF 50+ protegge maggiormente la pelle dai danni del sole e limita l’effetto rebound.

La Roche-Posay Anthelios Shaka Fluido
Ultra-resistente  e adatto a tutti i tipi di pelle, anche quelle sensibili. I solari della gamma ANTHELIOS hanno inoltre il 100% di filtri organici, nel rispetto della vita acquatica e non determinano lo scolorimento dei coralli né compromettono la fotosintesi delle micro alghe.

Dr Sebagh Sun& City Protection SPF 50
Un prodotto multitasking che agisce non solo come schermo  solare, ma svolge anche un’azione di difesa dalla luce HEV diurna (smartphone, tablet, laptop) responsabile del peggioramento delle condizioni della pelle e dell’invecchiamento prematuro.

Ren Clean Screen mineral SPF 30
Realizzato per il 99% con ingredienti naturali, è un sunscreen per il viso vegano e senza siliconi, da utilizzare quotidianamente, con ampio spettro contro i raggi UVA e UVB e contro la luce blu. Perfetto per proteggere la pelle dai danni dei radicali liberi, fortificandone la naturale barriera.

 

Aesop Protective Facial Lotion SPF25
Idratante e leggero, sviluppato per fornire una protezione quotidiana contro gli effetti dannosi dei raggi solari. Perfettamente equilibrato per proteggere il viso e il collo, lasciando respirare la pelle, raggiungendo una copertura ad ampio spettro attraverso l’aggiunta di filtri che assorbono le radiazioni UVA e UVB.

 

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VITE, RICORDI E TRACCE D’ARTE: QUATTRO CASE D’ARTISTA

Visitare una casa d’artista è un’esperienza immersiva completa, un viaggio nel passato dal sapore eterno. Non solo opere, quadri ma anche oggetti e tracce di vita quotidiana che creano un incontro ravvicinato con chi ha segnato i punti salienti della storia dell’arte diventano, in Europa e nel mondo, un’icona perpetua e indelebile. Ecco per voi una selezione di grandi maestri, dalla Normandia, culla impressionista e città di Claude Monet, ai Paesi Bassi con il surrealista René Magritte, passando per Città del Messico con Frida e per Parigi con le sculture di Rodin.

Il Museo Frida Kahlo – Città del Messico

Viaggio nella tormentata e iconica vita della pittrice messicana nella sua “Casa di Azul”, costruita dal padre di Frida Kahlo (1907-1954, Coyoacàn- Città del Messico) nel 1904. Rosso, giallo, blu, verde. Tra questi colori trascorre parte della sua infanzia, già segnata dall’incombere di problemi di salute, giovinezza e età adulta. Non una vita facile ma pienamente viva e dalla particolarità intramontabile. Presenti, inoltre, rimandi alla sua storia con Diego Rivera (che dopo il decesso della moglie decide di donare la casa al Messico per dar vita a un museo in suo onore) attraverso oggetti e simboli come le ceramiche tradizionali e gli utensili artigianali. Sculture in pietra e burattini di cartapesta, il suo celebre letto a baldacchino e i tipici mobili in legno testimoniano la sua passione, il suo dolore, la voglia di amore fino alla fine, di trasgredire e di esprimersi. Spirito libero e figlia della rivoluzione messicana, è un esempio di storie che segnano le tracce sulla sabbia del tempo e di come il concetto di ARTISTA respiri, senza dubbio, tutt’oggi in lei.

La Casa di Auguste Rodin – Parigi 

Laboratorio, abitazione e studio dello scultore Auguste Rodin (1840-1917) Un po’ spostata dal centro della capitale francese la grande dimora, costruita in stile Luigi XIII, è stata il luogo che ha visto nascere i suoi capolavori e dove visse con la compagna Rose per tutta la sua vita. Considerato come il principale scultore della sua epoca e il progenitore di quella che sarà la scultura moderna. Il corpus di opere presenti è davvero vasto, motivo per il quale è bene pianificare in tempo la vostra visita e conoscere il patrimonio artistico che andrete a vedere per apprezzarne al meglio la sua unicità. L’anima nella scultura e della scultura, le sue oltre 600 opere esposte, tra cui inediti gessetti, evocano il suo amore per l’arte e la sua immisurabile dote. Il Musée Rodin gode di un grande spazio verde all’esterno, il Jardin Rodin è una vera e propria parte integrante del palazzo, tipico dello sitle rococò.

 

La casa di Claude Monet – Giverny

Benvenuti nel paradiso impressionista di Monet (1840-1926) dove visse per 43 anni immerso tra il verde e i suoi laghetti di ninfee, un piccolo villaggio per un grande pittore. Luogo simbolo e fonte ispiratrice delle sue opere: ne riprende le rive dell’Epte, la chiesa di Vernon, i pioppi e i covoni di fieno. Nel cuore del villaggio di Giverny, comune francese nella regione della Normandia, nascono i capolavori impressionisti di Monet che, pianificando la vostra vacanza in Francia, avrete modo sicuramente di vedere. La casa non presenta direttamente le sue opere ma facendo un giro, ad esempio, alla Fondazione Monet e al Musee D’Orsay di Parigi sarà d’obbligo fermarsi davanti i suoi tocchi di pennello.

La casa di Jackson Pollock e Lee Krasner – Long Island

Simbolo del rifugio della coppia americana, segnata da alti e bassi tra alcol e arte. La casa, a meno di due ore di macchina da Manhattan si trova immersa nella natura che avrebbe dovuto allontanare Pollock dai ritmi sfrenati di New York salvandolo dalle sue dipendenze. Più piccola rispetto alle altre case d’artista che abbiamo citato ma profonda per la storia che si racchiude dentro e per tutti gli amanti dell’Action Painting di cui oggi ne è il rappresentante più emblematico. Casa originariamente priva di riscaldamento e acqua che Pollock (1912-1956) ebbe, però, modo successivamente di ristrutturare grazie ai compensi ottenuti dalle sue personali. Punto d’incontro tra artisti, la casa del pittore statunitense (e della moglie che decise di “uscire di scena” per lui) presenta un pavimento in legno ricoperto dalla vernice, la sua vernice che era solito schizzare e versare. La sua tela era il suo campo d’azione, la sua pista dove agire liberamente.

 

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SU LA MASCHERA

 

La pelle maschile ha bisogno di ingredienti di bellezza mirati, contenuti anche nelle maschere viso che risultano validi alleati per esfoliare, defaticare o purificare la pelle. Peel-off, in crema oppure in tessuto? Ecco la nostra selezione.

 

 

COMFORT ZONE DE-STRESS MASK

La maschera viso perfetta per pelli stressate e particolarmente esposte agli agenti atmosferici (vento, temperature rigide, prolungata esposizione solare). Include estratti di ALOE e CALENDULA per attenuare i rossori e il complesso brevettato NATURAL CALMING COMPLEX dagli effetti antinfiammatori. Dopo 15 minuti di applicazione, la pelle appare più idratata e rimpolpata.

AHAVA PEEL-OFF MASK

Maschera peel-off rinfrescante che minimizza l’affaticamento e rimodella l’ovale del viso. Arricchita con l’eccezionale alga marina Dunaliella Salina, fonte di beta-carotene e antiossidanti per aiutare a diminuire le linee sottili, levigare e ammorbidire le caratteristiche della pelle. La polvere di carbone di bambù nero elimina i punti neri e regala freschezza.

REN GLYCOL LACTIC RADIANCE RENEWAL MASK

Potente maschera esfoliante formulata per rinnovare la texturedella pelle. Migliora visibilmente il tono e la luminosità della pelle, attenuando l’apparenza di linee sottili e rughe e l‘iperpigmentazione.

 

NATURA BISSE OXYGEN FINISHING MASK

Una maschera defaticante che combatte i segni dello stress. Ossigena profondamente, purifica e decongestiona. Ripristina la vitalità e lo splendore della pelle e decongestiona le pelli irritate.

 

MELVITA NECTAR PUR MASK & SCRUB

Le maschera esfoliante bio effetto fango è il trattamento indispensabile all’interno di un rituale di bellezza purificante e riequilibrante. Esfolia e associa l’efficacia dell’olio essenziale di menta piperita riequilibrante ad una polvere assorbente per ridurre l’eccesso di sebo.

 

L’OCCITANE MASCHERA PURIFICANTE

Arricchita di attivi naturali della Provenza e con una texture fresca come «fatta in casa», per donare alla pelle tutto quello di cui ha bisogno. Trattamento detox per pelli miste e grasse.

 

 

FILORGA OXYGEN-GLOW MASK 

Maschera perfezionatrice express ad azione rapida con attivi peeling-like. La texture è cremosa e ad effetto illuminante.

 

 

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MONTBLANC X PIRELLI: PERFORMANCE E DESIGN NEL VIAGGIO

Montblanc e Pirelli hanno da sempre una forte identità legata al viaggio e all’innovazione che ha contribuito a rendere gli spostamenti di oggi più confortevoli. La continua espansione globale delle due aziende ha consolidato il ruolo di leader nei rispettivi settori per cui Montblanc realizza raffinati prodotti di lusso che completano l’esperienza del viaggio da oltre 110 anni; pensiamo alla pionieristica penna stilografica senza fuoriuscita di inchiostro alla produzione artigianale di pelletteria. Come fornitore di pneumatici High Value, Pirelli è presente nelle competizioni sportive con tecnologie all’avanguardia ed eccellenza produttiva.

Condividendo la passione per innovazione, performance e design, i due marchi oggi presentano una speciale collezione di trolley in edizione limitata. Ispirata allo spirito del viaggio, la collaborazione fa leva sulla tradizione di dinamicità e velocità che contraddistingue Pirelli dal 1872. I trolley superleggeri con ruote performanti e manico di precisione sono disegnati per tutti quei viaggiatori che cercano efficienza, affidabilità e funzionalità durante i loro spostamenti. L’estetica elegante è ulteriormente valorizzata da raffinati dettagli iconici, incluso l’inconfondibile motivo del battistrada Pirelli P Zero.
Ciò che rende questo bagaglio unico è sicuramente la struttura in leggero policarbonato blu, oltre alla rifinitura in pelle nera gommata e le ruote rotanti a 360 ° con cuscinetti a sfera e distintivo logo Pirelli giallo e parentesi colorate ispirate al colore dei pneumatici da competizione del brand.

 

 

 

 

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IL MEGLIO DEL FUORISALONE 2019

E’ l’evento più atteso dagli amanti del design, dagli addetti al settore, dai curiosi, da chi vuole prendere spunti e catturare idee per la propria casa, la MILANO DESIGN WEEK attira da sempre migliaia di visitatori da tutto il mondo.
Evento nato nei primi anni ’80 dalla mente di aziende operanti nel settore del design e dell’arredamento, negli ultimi anni la Milano Design Week si arricchisce di eventi collaterali che includono anche altri rami, tra cui l’automotive, l’arte, la moda, la gastronomia, la tecnologia.
L’edizione del 2019 ha stupito con le sue infinite proposte, qui il nostro BEST OF:

LIFE IN VOGUE 2019- THE INTERIOR’S CUT

Gli uffici della redazione di Vogue Italia smantellati per la design week per ospitare 8 creativi di fama internazionale che hanno reinterpretato le stanze di lavoro con oggetti e arredo di design.  David/nicolas, Massimiliano Locatelli, Pierre Marie, Ana Kraš, Rafael de Cárdenas / Architecture at large, Jonathan Anderson, storagemilano e Studio Proba hanno accettato la sfida lanciata dal direttore di Vogue Italia Emanuele Farneti, lavorando ad un progetto davvero speciale, in cui ogni ambiente assorbe energia e personalità proprie. Dalla parete minimal del direttore creativo somigliante ad un quadro di Miro‘, realizzata da Ana Kraš, fino alla più elegante dai toni dorati, la “newsroom office” ideata da Storagemilano, che nasconde un’angolo segreto dedicato al relax, in cui potersi sdraiare, come in mezzo ad una giungla, e godersi i suoni della natura, il canto degli uccelli, il profumo delle piante.

quando: Dal 9 al 12 aprile – dalle 10 alle 20 (il 9 aprile dalle 12 alle 20)

dove:  in Piazzale Cadorna 5/7

CANADA GOOSE – evento

Canada Goose si avvale della collaborazione di due importanti artisti, il sound designer Kouichi Okamoto e l’esperta calligrafa Aoi Yamaguchi per raccontare la Nomad Capsule Collection. Una limited edition di giacche da pioggia che protegge l’esploratore più impavido dalle imprevedibili sorprese atmosferiche; quattro capi uomo e donna studiati in collaborazione con GORE-TEX, i modelli Nomad Jacket – Rain Shell e la Nomad HyBridge Lite Jacket combinano la profonda esperienza di Canada Goose con i materiali innovativi di GORE. La capsule è stata lanciata inizialmente in Giappone, dove la pioggia è elemento guida e grande fonte di ispirazione, come rappresenta lo speciale wall in cui, durante l’evento, era possibile gettare dell’acqua per veder nascere delle scritte japan, in cui lo sfondo musicale a tema raccontava i suoni della pioggia e degli elementi naturali nella loro forma più pura. La collezione Canada Goose è disponibile in limited edition ed esclusiva italiana a partire dall’8 aprile a Milano presso Antonioli e a livello internazionale nei flagship store di Canada Goose, online e presso i partner selezionati del brand.

LUISA BECCARIA

Nella meravigliosa boutique di Via Formentini 1 in zona Brera, Luisa Beccaria aggiunge un posto alla sua tavola imbandita, ricca di fiori, di bicchieri di cristallo, di tovaglie in lino colorate, immersa tra le piante come in una casa di campagna, l’atmosfera che si respira in questo luogo è davvero magica. Non solo abiti ma oggetti per la casa, accessori, sandali, fermagli, cerchietti, se entrerete farete fatica ad andarvene.

quando: 8-14 aprile dalle 10.00 alle 19.00
dove: Via Formentini 1 – Brera

GABRIELLA CRESPI DA DIMOREGALLERY

Forse l’ambiente più suggestivo della design week 2019, con una serie di stanze tra le più instagrammabili e perfette per un set di moda in stile boudoir. Montagne di sabbia in luogo di tappeti, tavoli/scultura che riflettono la luce, lampade dorate come grandi funghi tropicali, camere da letto in stile savana, con pareti animalier e letti in bamboo e candelabri i cui bracci si allargano in grandi e preziose conchiglie di mare.

dove: Dimoregallery, via Solferino 11
quando: da martedì 9 a domenica 14 dalle 11.00 alle 20.00

ELLE DECOR AT WORK

Una successione di ambienti pensati per il worker, animati da installazioni digitali interattive che coinvolgono il visitatore in una realtà immaginifica orientata al luogo di lavoro del futuro. Molto interessante l’area “The exchange” in cui indossando un visore VR, ci si può immergere in uno spazio di lavoro virtuale, come in una skype call, con il collega posto dall’altra parte del mondo. Indossando i visori si entra in una realtà condivisa, con schermi di appunti e scambiandosi documenti e file. Il vostro collega è un avatar blu che vi sorride, direi meglio della realtà!

dove: Palazzo Bovara Corso Venezia 51
quando: dall’8 al 18 aprile ingresso gratuito

LOUIS VUITTON – OBJECTS NOMADES
Nella splendida cornice di Palazzo Serbelloni, l’esposizione Objects Nomades di Louis Vuitton si apre con una tendenza modaiola, il fluo negli arredi per foglie tropicali e divani dalle forme di un fiore. Suggestiva la visione di centinaia di lampade di carta ispirate alle lanterne Bell Lamp di Edward Barber & Jay Osgerby, quasi fossero delle piccole e bianche lanterne di carta cinesi che, allontanandosi verso l’alto, portano via un desiderio per riportarlo, esaudito, sulla terraferma.

dove: Palazzo Serbelloni, Corso Venezia 16, Milano
quando: dal 9 al 14 Aprile

LEONARDO HORSE PROJECT

13 cavalli di design intorno alla maestosa statua equestre disegnata da Leonardo, che per la serata è diventato schermo su cui proiettare un video-mapping sulla storia della scultura, dai disegni del grande artista fino appunto al Leonardo Horse Project. Uno spettacolo straordinario che ha permesso agli ospiti di interagire coi cavalli e vivere in un’esperienza immersiva la storia del Cavallo di Leonardo. Da maggio i cavalli di design lasceranno l’Ippodromo e prenderanno casa in 13 angoli della città di Milano, dove rimarranno fino ad ottobre. Il lighting dell’evento e il cavallo di Marcel Wanders è stato sponsorizzato da Grandi Architetture & Partners

dove: Ippodromo Snai San Siro
quando: fino a fine aprile

LIVING OBJECTS DI ARTEMEST E TED

Per fortuna c’è ancora chi vive casa come uno spazio in cui sognare e dedica la zona notte ad un film cult della storia del cinema: “Ieri, oggi, domani” del maestro Vittorio De Sica. La romantica stanza rosa in cui Sofia Loren si sfilava le calze in un sensualissimo spogliarello rimasto nell’immaginario collettivo, ispira il progetto di cooperazione tra Artemest e Ted interior. Una splendida villa anni ’30 che si fa teatro di vita e leggenda, in cui performer hanno animato lo spazio con giochi e balletti; il contesto domestico da sogno, decoro e illuminazione di designer provenienti da tutta Italia, un’immagine di vita contemporanea ma assai legata alla tradizione, il gusto retrò e il design più contemporaneo.

dove: via Giovanni Randaccio 5, Milano
quando: dal 9 al 14 aprile, dalle ore 11.00 alle 20.00

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HIGHLIGHTS FROM MILAN DESIGN WEEK 2019

Dal 9 al 14 aprile Milano ha ospitato il Fuorisalone 2019, occasione in cui artisti trasformano la città nella vera e propria capitale dell’arredamento e design. Da Brera a Via Tortona, da Lambrate a Isola, i quartieri della città si popolano di designer e appassionati provenienti da tutto il mondo per ammirare le più inventive installazioni e per partecipare ai party più esclusivi. Di seguito una selezione degli eventi e delle collezioni più creative che sono state presentate la scorsa settimana.

LOEWE
L’esposizione Loewe Baskets coinvolge dieci maestri artigiani internazionali per la celebrazione dell’arte del vimini, della trapuntatura a mano e della calligrafia. Gli artisti sono stati invitati ad offrire un’interpretazione personale del tema dell’intreccio utilizzando i pellami Loewe, grazie ai quali hanno creato una serie di objets d’art esclusivi che possono essere acquistati presso lo store di via MonteNapoleone 21.
Loewe ha inoltre commissionato la creazione di una collezione di accessori ad alcuni artigiani spagnoli. Tra questi, Álvaro Leiro, grazie alla sua esperienza nella lavorazione della canna e delle fibre naturali, ha realizzato una serie di borse in pelle paragonabili a opere d’arte.

MARNI
Con Marni si approda invece sulla Luna, grazie allo spazio allestito nello showroom di Viale Umbria. Obiettivo del Marni Moon Walk è infatti il compimento di un viaggio in cui fascinazioni primitive si fondono con l’immaginazione del futuro.
I visitatori hanno avuto modo di vedere da vicino una serie di prodotti inediti, realizzati attraverso l’utilizzo di materiali mai esplorati prima. Tavolini simili ad astronavi, alieni tribali, panche che ricordano dei totem sono solo alcune delle creazioni frutto del lavoro accurato e minuzioso di artigiani colombiani con cui Marni collabora da tempo.Tutti i prodotti possono essere acquistati durante l’esposizione e parte del ricavato sarà, poi, devoluto per finanziare il progetto Future Brain promosso dall’associazione Heal onlus a sostegno dei bambini ricoverati nel reparto di neuro-oncologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

ICEBERG
In occasione della Design Week milanese Iceberg presenta una partnership con Surf The Road, realtà fondata da giovani artigiani di Gabicce, in provincia di Pesaro. Oggetto della collezione sono tavole da skateboard limited edition, più precisamente 30 tavole adatte per il longboard e comprende sia singole tavole che trittici.
Tutte le tavole sono realizzate a mano, con un processo produttivo completamente artigianale che parte dal taglio e passa dall’intreccio dei vari strati di legno con fibra di vetro, per garantire la robustezza e l’elasticità necessaria. Le grafiche delle tavole riprendono il mood racing della collezione P/E 2019 del brand del gruppo Gilmar.

COCO CAPITAN X CAMPER
L’artista spagnola Coco Capitàn e Camper, uniscono la loro creatività per la creazione di “Lost Sailor”, una collaborazione ispirata dal mare.
Combinando la sua passione per la navigazione, le uniformi nautiche e la bellezza del Mar Mediterraneo, Capitàn presenta una selezione di capi unici Camper con dettagli che rimandano appunto al mondo della navigazione e personalizzati con messaggi proprio dell’artista stessa.
Ispirata dalle sue precedenti esperienze a Maiorca, Capitàn unisce contrasti di colori bianchi e blu con materiali riciclati, proprio per dare un tocco personale a questa fantastica collezione.

VERSACE
In occasione del Fuorisalone 2019, la maison di Capri holdings ha deciso di collaborare con l’interior designer Sasha Bikoff e l’artista Andy Dixon con una mostra all’interno di Palazzo Versace, in via Gesù.
L’estetica di Bikoff trae ispirazione dallo stile di città cosmopolite come New York e Miami, dal Rococò francese del XVIII secolo combinato allo Space age degli anni ’60, fino al Modernismo francese degli anni ’70 e allo stile Memphis Milano degli anni ’80. Gli iconici motivi della label vengono riproposti su un enorme tappeto con vortici dai toni pastello; nuvole e isole dalle tonalità neon contribuiscono a rendere ancora più fantasy l’allestimento.

CANADA GOOSE
L’esposizione era composta da Kanji giapponesi, creati con inchiostro reattivo all’acqua, simboli che rappresentano ognuna delle 50 parole che nella lingua asiatica descrivono la pioggia. Gli ospiti erano incoraggiati a spruzzare l’acqua per scoprire la scritta nascosta, ad accompagnarli uno speciale sound design creato appositamente per l’evento.
Per lo sviluppo di “50 Words for Rain” Canada Goose ha collaborato con l’acoustic designer giapponese Kouichi Okamoto. L’artista si ispira da sempre alla pioggia: dal rumore che fa, al modo in cui si sente sulla pelle, a ciò che significa quando cade.


ISSEY MYAKE
In occasione della design week Issey Myake ha deciso di collaborare con l’artista olandese  Jólan van der Wiel nella creazione di Journey of a Raindrop. Realizzato per raccontare, attraverso una serie di installazioni che utilizzano acqua e aria, il viaggio che compie una goccia d’acqua in tutte le sue forme, da sempre elementi chiave della cifra stilistica del brand.

 

 

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SPRING BREAK: VIAGGIARE CON STILE

Aprile è il mese ideale per partire soprattutto per chi ha bisogno di staccare un po’ dalla routine quotidiana e godere di un sano relax. L’arrivo della primavera, del resto, è il momento più bello dell’anno, per indossare la prima t-shirt tanto desiderata e postare un ciliegio fiorito su Instagram. Se il vostro proposito è quello di pianificare un po’ di giorni fuori porta tra amici, innamorati e famiglie ecco selezionate per voi 5 mete europee, da nord a sud passando per mari e monti.

Palma di Maiorca – Spagna

Principale città dell’isola di Maiorca e capoluogo delle Baleari. Splendide spiagge, relax e vita notturna. Da sempre comparata con l’eterna rivale Ibiza, Palma offre una perfetta fusione tra divertimento, buon cibo, storia, cultura e anche arte, basti pensare che la Cattedrale di Santa Maria ha oggi la navata gotica più alta del mondo e vede, inoltre, lo zampino di Gaudì. Non dimenticatevi di gustare i suoi prodotti tipici dalle zuppe ai trempò, le sue fresche insalate. Pronti per le cene spagnole con L’arròs brut, succulento piatto di riso, carne e verdure. Forse non troverete un clima estivo, ma non dimenticate di portare con voi qualche costume.

 

Costa Azzurra – Francia

Amata da Picasso, Matisse e Renoir la Costa Azzurra è uno splendido angolo del mediterraneo dove passare un buon weekend tra sole, colori e sana leggerezza. Dalle case color pastello alle barche dei pescatori di Cannes a Valbonne, il villaggio da cartolina provenzale con i balconi fioriti e le tipiche case in pietra. Come non fare, poi, un salto a Nizza? Il suo bellissimo lungomare costeggia per oltre un paio di Kilometri la Baia degli Angeli. Buon cibo e buon clima, non solo tradizione turistica ma città d’arte che vanta una storia profonda. Le temperature miti vi permetteranno di scegliere outfit leggeri, comodi e alla moda. Ottime le camicie e pantaloni in lino, mocassini scamosciati e ovviamente gli occhiali da sole.

Lago d’Iseo – Italia

Il Lago d’Iseo si trova in Lombardia, vicino ai principali capoluoghi della regione. Quasi 66 kilometri mozzafiato da percorrere in bici, auto, moto e battello. Sarete Immersi nella natura che ha ancora un ruolo fondamentale nel territorio e lo si respira dalla sua splendida predominanza tra riserve naturali, numerose specie di uccelli e imponenti aree rocciose. Presente tra i più romantici e belli borghi d’Italia vi è la cittadina di Lovere sul versante nord occidentale del lago d’Iseo. Comodi, leggeri ma non troppo scoperti. Buona idea un parka di media pesantezza o un leggero piumino per la sera. Sneakers pratiche, zainetto in spalla e borraccia alla mano.

Berna – Svizzera

Proponiamo l’elegante capitale dai tetti rossi caratteristici e il suo caratteristico centro storico con i suoi sei kilometri di porticati. Ecco Berna, capitale della Svizzera e parte del patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO. Storia e cultura tra una passeggiata per vedere la Zytglogge(Torre dell’orologio) e i tipici bar. La sua atmosfera medioevale vi coinvolgerà. Il look ideale è quello più semplice e che vi fa sentire a vostro agio. Jeans o pantalone con un bel maglioncino, magari colorito per fronteggiare le (abbastanza frequenti) giornate uggiose.

Cambridge – Inghilterra

La città inglese, oltre la prestigiosa e tra le più antiche Università del mondo ha molto da offrire. Artisti di strada e piacevoli passeggiate nei mercatini, non respirerete l’affollato caos di Londra e avrete modo di visitare bellissimi parchi dove fare pic-nic e cenare nei pub che popolano, da tradizione, la città. Vacanza adatta a tutta la famiglia in termini di storia, tempo di qualità speso tra visite e piacevoli posti da visitare. Consigli per il look difficili da dare, il Regno unito ha un meteo estremamente variabile. Portate una selezione di t-shirt per il giorno da indossare con dei cardigan o delle felpe stile college e una sciarpa, perfetta da abbinare a comodi boots di pelle in perfetto stile inglese.

 

 

 

In copertina: Total Look Safe Milano SS19

 

 

 

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IMPRESE POSSIBILI: ALEX BELLINI

Alex Bellini è un esploratore italiano diventato noto al pubblico per le sue imprese estreme, tra cui le traversate oceaniche a remi, in solitaria e in completa autonomia. Noi lo abbiamo incontrato presso lo store North Sails a Milano al rientro dalla sua ultima missione, questa volta un po’ diversa rispetto alle precedenti. Si chiama “10 Rivers 1 Ocean” e conferma il suo impegno verso la conservazione e la salvaguardia degli oceani dagli effetti dell’inquinamento della plastica. L’itinerario prevede una prima tappa sul fiume Gange (dalla quale Alex è già rientrato) e altre nove in cui veleggerà su imbarcazioni create, di volta in volta, con materiale riciclato e assemblato in loco, sui 10 fiumi più inquinati dalla plastica di tutto il pianeta e sul Pacific Garbage Patch nell’Oceano Pacifico. Raccontare e sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema ecologico ed economico che rappresenta la plastica e che riguarda la salute del pianeta è inoltre un progetto che North Sails sposa in pieno, per favorire un nuovo senso di comprensione e di educazione del consumatore al cambiamento e alla tutela dei mari dall’inquinamento.

Alex da dove parte l’idea del tuo ultimo progetto?

Questo progetto è forse quello che più di tutti si discosta dallo sport. Sulla base delle esperienze passate e in particolare la traversata del Pacifico che feci nel 2011, mi sono avvicinato al problema della plastica negli oceani e da allora ho realizzato che tutte le mie imprese future avrebbero dovuto raccontare queste problematiche, per enfatizzare la connessione uomo natura ed evidenziare che quando essa manca si ottengono effetti molto gravi. Ho cominciato a progettare questa esperienza a Marzo 2018, sulla base della ricerca condotta da uno scienziato tedesco sui fiumi più inquinati dalla plastica. Da lì ho stilato il mio percorso dei 10 fiumi da navigare e ho cominciato con il Gange, dove la navigazione è durata 30 giorni. Questo corso d’acqua ha un rapporto particolare con le popolazioni che vivono sulle sue sponde che da un lato lo venerano, ma allo stesso tempo lo trascurano mettendolo in grande difficoltà. Guardando negli occhi la popolazione di queste terre non si percepisce vita in loro. Gettano carta e rifiuti nel fiume per consuetudine senza domandarsi il perché o porsi particolari problemi.

Come ti prepari alle tue imprese?

Dove la parte fisica è importante come lo sono state le corse in passato o le traversate degli oceani c’è sicuramente un grande allenamento alle spalle. Questa volta è stata una preparazione diversa, fatta di costruzione di relazioni con ambasciate, istituzioni e ong locali.

La missione che fra tutte ti è rimasta nel cuore?

Ogni esperienza è unica perché è stata  la miglior cosa che potessi fare in quel momento. A 20 anni, correre sulle dune del deserto del Sahara, due anni dopo la traversata dell’Alaska. Non riesco a definire in assoluto la migliore perché ognuna rappresenta il tentativo di spingere il limite più in là. Quella che certamente mi ha insegnato di più è stata la traversata dell’Oceano Pacifico in barca a remi, dove ho dovuto fermarmi a 30 ore dalla fine per problematiche varie tra cui il meteo e questo mi ha insegnato a gestire il fallimento e rassegnarmi davanti alle cose che non posso controllare. Abilità fondamentale che tutti dovremmo coltivare.

La tua definizione di paura?

La paura è la giusta combinazione di attenzione e conoscenza del pericolo. Non so se si imparerà mai a gestirla pienamente, ma il mio percorso mi spinge costantemente ad affrontarla. Dovrò forse avere davvero paura quando mi renderò conto di non avere più nessun timore perché allora vorrà dire che sto per mettermi nei guai.

Che rapporto hai con i social?

I social sono fondamentali per me che sono un esploratore moderno, forse non sono figlio della generazione dei social media ma li trovo veramente efficaci anche per sensibilizzare l’opinione pubblica. È un’occasione che non possiamo perdere, non solo per l’orgoglio di essere seguiti ma soprattutto per dare messaggi importanti come la salvaguardia del pianeta nel mio caso. Questo è il motivo per cui  li uso per documentare tutte le mie esperienze.

 

Crediti foto: Mauro Talamonti

 

 

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FUORI SALONE 2019: LE MIGLIORI INSTALLAZIONI

È tempo di Salone del mobile a Milano, e tutto ruota intorno al design, all’architettura e alla creatività. Eventi, mostre e installazioni invadono la città, da via Tortona a Porta Venezia, da Bovisa a Sant’Ambrogio, da Isola a Brera, passando per Ventura-Lambrate, via Durini, Porta Romana, l’Università Statale e le 5 vie. Gli appuntamenti del Fuorisalone sono davvero centinaia e non mancano ovviamente le installazioni. Ecco le nostre preferite:

 

“MAESTA’ SOFFRENTE” di Gaetano Pesce

Nel 2019 ricorre il 50° anniversario di un’icona del design italiano dal forte significato politico: la Up 5&6 disegnata da Gaetano Pesce e prodotta da B&B Italia. La Up 5&6 è trafitta da centinaia di frecce per ricordare gli abusi che la donna subisce quotidianamente, e la condizione di prigionia e sottomissione viene enfatizzata dalla presenza di sei teste di belve che ricordano la crudeltà dell’uomo. Con il patrocinio del Comune di Milano l’opera è esposta Piazza Duomo per tutta la Design Week 2019.

 

 

A Friend di Ibrahim Mahama

Si chiama A Friend, l’installazione realizzata dall’artista Ibrahim Mahama: un invito a riflettere su cosa Porta Venezia rappresenta e ha rappresentato nei secoli, declinato nel significato di soglia, di delimitazione urbana e, conseguentemente, nell’incontro con l’esterno e lo straniero. Promossa da Fondazione Trussardi ed è stata inaugurata martedì 2 aprile, nell’ambito dell’art week intorno alla fiera miart, e resterà visibile al pubblico fino al 14 dello stesso mese.

 

Unfluencer di Freitag

Freitag si è chiesto se anzichè parlare di bellezza non fosse importante parlare di “design cattivo”. In fondo nessuno è immune da influenze negative ed errori, a tutti è capitato di comprare qualcosa di inutile e insostenibile. Per smascherare l’ipocrisia, il brand svizzero, con l’artista Georg Lendorff e il supporto degli scenografi di Ortreport, ha creato l’installazione “Unfluencer – De-sinning the Designer”. Proiezioni su migliaia di fili appesi al soffitto rendono sfocata la percezione dei passanti, offrendo un rifugio ideale per un momento di riflessione. I visitatori possono anche confessare i loro peccati in fatto di design e acquisti, soli e in modo anonimo o in un colloquio a due.

Pratofiorito

Un giardino temporaneo ideato dall’architetto Davide Fabio Colaci in collaborazione con gli studenti del Politecnico di Milano e il progettista del verde Dario Valenti. Questo progetto nasce per stimolare la biodiversità urbana, infatti unisce specie animali e vegetali e attività appartenenti all’iniziativa “Bee The Future”, supportata da Eataly , dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità, dall’azienda sementiera Arcoiris e l’Università degli Studi di Palermo, Dipartimenti di Scienze Agrarie e Forestali.

The Green Life

Un progetto ideato dall’olandese Sabine Marcelis che ricopre sia gli spazi esterni che quelli interni della Rinascente. L’evento è pensato per chi ha a cuore il mondo dell’ecologia ed è stato realizzato grazie al posizionamento di sedici ulivi centenari tra la piazza e il negozio. Vi sono inoltre otto sculture mobili nelle vetrine, dischi di plexiglass colorati ruotano attorno ad alberi di specie diverse. Presente inoltre un’installazione al Design Supermarket e una grande vastità di piante all’interno dello store.

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MEET MR. GLENN MARTENS

Un approccio sistematico senza sistema è quello che sembra essere il successo di Y/Project. Parte di ciò che può essere chiamato il Rinascimento parigino, dove brillano nomi come Vetements e Jaquemus, questo brand belga sta scuotendo veramente il modo in cui ci approcciamo allo streetwear e al tempo stesso alla couture: una mescolanza post-moderna di età romantiche, forme oversize, elementi chiave dell’iconico streetwear degli anni ’90. Glenn Martens, la mente del brand, nonché nominato per l’LVMH Prize, ha assunto il ruolo di Creative Cirector di Y / Project nel 2013, dopo che il suo cofondatore, Yohan Serfaty, è scomparso. Da allora il marchio è cresciuto anno dopo anno, grazie al suo design all’avanguardia cocepito  per chi non teme di esprimersi. Questa stagione autunnale la collezione pompava i volumi con un approccio più maximal alla silhouette, mettendo insieme un gioco magistrale sulla dualità, riferimenti storici che si specchiavano con il look delle icone di hip hop di oggi. Senza dimenticare un vivido immaginario artistico che Glenn ritiene essenziale per la sua creatività e il suo modo di rivoluzionare la moda contemporanea.

Chi è l’uomo per il quale disengi? 

Sicuramente per un uomo eclettico e senza età. Nella nostra linea di abbigliamento ci sono vibrazioni streetwear ma anche elementi classici, strutture e forme concettuali e anche una sorta di trasformabilità. Puoi invertire le giacche, chiudere o aprire i pantaloni in modi diversi, questo ti permette di cambiare il modo in cui ti vesti secondo il tuo stato d’animo. Siamo tutti fatti di personalità diverse in uno stesso tempo, con i nostri vestiti ti puoi divertire e dichiarare la tua individualità.

Come descriveresti il ​​tuo approccio alla moda?  Non esiste alcuna regola specifica, può accadere osservando le persone nelle strade che ci circondano, prendo spundo da qualsiasi riferimento indipendentemente dall’era o dalla sottocultura. Questo divertente mix è l’unico fil rouge, con il mio team facciamo quello che vogliamo, in maniera libera, cercando di trovare un equilibrio e un risultato convincente. Confesso inoltre che mi piace guardare come i vestiti influenzano il nostro atteggiamento quando li indossi, questo rivela molto delle persone.

Se dovessi scegliere i tuoi trademark quali sarebbero? 

Mi piace guardare le cose in diverse prospettive, mi piace avere un approccio minimal ma con un tocco sartoriale.  Da Y/Project si flirta con proporzioni, atmosfera urbana, riferimenti storici e si gioca con forme allungate.

Cosa rende Y/Project un marchio di successo? 

Penso di lavorare in maniera onesta, proponendo una collezione molto genuina e per questo straordinaria. Non guardo mai quello che fanno le altre maison. La bellezza delle cose nella moda può succedere senza una vera e propria ragione, non seguo percorsi specifici a parte trasformare quello che “annuso” in qualcosa che amo, mi piace anche essere connesso al nostro pubblico e capire quello che pensa.

Il tuo denim davvero si distingue, lo consideri un elemento fondamentale della collezione?  Certamente cerchiamo di utilizzarlo sempre ed è uno degli elementi che più arricchisce la collezione, che aggiunge valore e suggerisce un diverso uso di proporzioni, può anche essere considerato couture, secondo me. Ad ogni modo non mi piace concentrarmi su un solo segmento della collezione, c’è sempre un approccio sperimentale su tutto, con altri grandi protagonisti come la seta e la maglia.

Come traduci le tue passioni nel tuo design?Prima di studiare presso la Royal Academy of Fine Arts di Anversa ho conseguito la laurea in design d’interni ed è per questo che l’architettura è parte mio background e una delle mie passioni. Sono inoltre nato a Bruges, una città nota per lo stile gotico dei suoi edifici e sono proprio i ricordi d’infanzia ad aver i in qualche modo formato la mia estetica, fatta di austerità, eleganza, costruzione ed opulenza. Oltre alla mia città natale, penso a Venezia, la città più bella del mondo, un epicentro nevralgico per le arti. Sono stato all’apertura della Biennale a giugno, è un appuntamento che non perdo mai per sviluppare idee, essendo l’arte un’altra delle mie passioni. Detto questo le idee possono anche venire dal clubbing a Berlino o facendo trekking nella natura. Recentemente ho anche apprezzato molto un viaggio in Scozia perché credo che il contatto diretto con la natura sia essenziale per me, mi tiene con i piedi per terra e mi libera la mente. Qual è stato il concept  dell’ultima collezione? 

Tutto è sofisticato, versatile, con una buona dose di anni 90 e un’atmosfera nostalgica. Quegli anni giovanili sono il periodo migliore da ricordare e da dove attingere per creare. La ricetta della collezione comprende anche un riferimento alla California, alla royalty europea del passato, tutti personaggi enigmatici e intriganti che incontrano con fantasia i re del rap di quegli anni d’oro, con pellicce finte, bomber, pantaloni e shorts in jersey. Ci sono maglioni con larghe spalle ed allungate, jeans ricamati con catene d’oro. Oppure un trench chiuso da una costellazione di fibbie, pantaloni con fili di ferro che si modellano sulla silhouette. Maglie da calcio, t-shirt e sciarpe da tifosi con l’immagine di Henry VIII e Anna Bolena, Napoleone e Giuseppina, Luigi XVI e Marie Antoinietta, multi-cinture e un charm-scultura a forma di una mano utilizzata come ornamento. Un omaggio ad Anversa, la mia alma-mater.

 Quale ruolo giocano i social in questo settore?  Oggi è più che mai una realtà e dobbiamo abbracciarla completamente. Le strategie social possono fare la fortuna di un brand in termini di comunicazione e vendite. Mi piace anche l’idea di poter usare Instagram come strumento di ricerca creativa e che seguendo persone che non conosco, ma che hanno qualcosa di interessante da dire, posso venire a conoscenza di culture a me non note e posso essere seguito a mia volta, creando una rete di networking che non ha confini fisici. Y / Project ha un seguito da record. Puoi spiegarci perché?  Posso dire che mi sento molto fortunato del fatto che molte persone ci stanno seguendo. Siamo un piccolo nuovo marchio, ho creato il brand nel 2013 e da allora siamo cresciuti, ma non troppo. Cerco di rimanere concentrato, intuitivo e di non fare per il momento una collezione più ampia cercando di alimentare il mio seguito con un approccio emotivo. È una collezione gender fluid, anche se come brand abbiamo iniziato a fare la donna tre anni fa, le ragazze amano ancora indossare con ironia le collezioni uomo. Il brand è spesso descritto come: concettuale, couture, sexy e cool. Se potessi scegliere una definizione per Y/Project, quale sarebbe? Unisce universi differenti, sfidando e celebrando la diversità, è un melting pot di elementi contrastanti che in qualche modo creano armonia. Ed proprio questo ciò che mi piace.

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La barba, uno stile di vita

L’esperienza insegna che tra i vari momenti fondamentali nella vita di un uomo, un posto a sedere particolare lo merita la rasatura della prima barba. Di padre in figlio vengono trasmessi trucchi e strumenti per ammansire e curare quei peli, spesso fastidiosi, che crescono sul viso. Parliamoci chiaro: un uomo è sempre un uomo, ma una barba ben curata e morbida lo rende un “superuomo”!

D’altronde, la saggezza popolare non sbaglia: “Chi bello vuol comparire, un poco deve soffrire.” Parafrasando un detto notoriamente femminile, la barba rappresenta di sicuro la canonica “croce e delizia” di ogni uomo e come tale, per dare il meglio di sé, ha bisogno di tanta cura. Balsami, pennelli, creme e dopobarba ad hoc vengono usati per ammansire il quasi universale unico segno di vanità maschile.

Di prodotti per la barba ce ne sono in gran quantità, pensati per i differenti tipi di pelle e di pelo, e ogni uomo impara sin da ragazzo, con l’esperienza, quale sia la combinazione più giusta per lui. A partire dalla pasta lavabarba per finire con le lozioni, il mercato offre le più svariate soluzioni per ogni tipo di bisogno (anche economico). Ma si sa: anche gli strumenti migliori rimangono inerti se non posti nelle mani giuste.

Il barbiere

Un capitolo a parte merita l’artista capace di trasformare cespugli di rovi in morbide siepi: il barbiere. A lui sono state dedicate opere d’arte sin dai tempi più remoti (ben prima del famoso e ormai scontato Barbiere di Siviglia): esistevano barber shop sin dalla Grecia classica passando per l’Impero Romano, mentre presso gli antichi Egizi i barbieri collaboravano strettamente con la classe sacerdotale. Presso le sue botteghe gli uomini si potevano riunire in tranquillità, senza donne di mezzo, per parlare di politica, sport e società.

Negli ultimi anni, da quando è tornata in auge la moda delle barbe folte e ben curate, i barbieri hanno di nuovo molto materiale su cui lavorare e sviluppare il loro estro. Più di tutto, adesso come mai in passato, questi artisti hanno a disposizione i più svariati strumenti per prendersi cura delle barbe dei loro clienti e sarà curioso continuare a vedere cosa si inventeranno.

Cura della pelle ed efficacia del trattamento

Insieme alla rinascita della moda delle barbe folte, ma curate, le case cosmetiche hanno cercato di sviluppare prodotti che fossero allo stesso tempo pratici ed efficaci, mantenendo una maggiore attenzione per la pelle del viso. Da questo principio, come per la cosmesi femminile, sono uscite in commercio linee per la barba che iniziano ad essere arricchite da princìpi naturali (quali p.e. aloe, olio di oliva o olio di argan).

In quest’ottica si inseriscono le proposte della notissima Bullfrog, in collaborazione con i punti vendita (fisici e online) del marchio Womo: qualità ad alti livelli e garanzia del risultato si uniscono a formare prodotti di pregio per aiutare, a casa come nei suoi barber shop, l’uomo moderno che è tornato a fare della barba un must have del suo stile.

ARTE PER LA MODA: LE NUOVE COLABS

Nuova stagione, nuova collaborazione. La prima che vogliamo evidenziare è proprio quella di LACOSTE,  che recentemente ha fatto squadra con l’icona pop e artista Keith Haring. È stata fatta un’accurata rassegna delle opere di Keith, dalle più famose a quelle meno conosciute, per poi selezionarne alcune da riprodurre sui capi di questa collezione speciale composta da capi sia per adulti che per bambini. In linea con il trend che vede un ritorno agli Anni 80 nella moda, il brand ha puntato su molte opere street art dell’artista americano realizzate proprio in quegli anni con lo stile che continua a contraddistinguere i suoi lavori.

A comporre la linea Keith Haring x LACOSTE ci sono le iconiche polo, t-shirt, felpe, costumi da bagno ma anche orologi (per i più giovani) e altri capi. Le stampe sono state messe sia in bella vista e con colorazioni vivaci, come sulle t-shirt, sia in alcuni dettagli che rendono unici i pezzi della collezione senza eccedere nelle stampe, riprodotte ad esempio solo sul retro delle sneakers piuttosto che sul colletto delle polo. Una collezione che LACOSTE ha fortemente voluto per rendere omaggio a Keith, al suo spirito libero e alla sua arte fuori dagli schemi.

 

Un altro marchio di tendenza che non è nuovo in fatto di collaborazioni è Supreme. Per il connubio moda-arte ha collaborato con il duo Gilbert & George presentando una capsule collection già disponibile negli store. Gilbert & George, artisti tra i più influenti nel settore dell’arte contemporanea, hanno messo a disposizione il proprio talento per realizzare una serie di hoodie, t-shirt e skateboard in edizione limitata per il brand americano. Un totale di 27 pezzi intitolati “1984 Pictures”.

Restando sempre nel campo dell’arte, un nome che sta risuonando nel fashion system è quello di Sterling Ruby. In questo caso non si tratta di una collaborazione perché il poliedrico artista americano dopo essersi occupato di pittura, di scultura e di fotografia ha deciso di lanciare una vera e propria linea di moda. Il brand da lui fondato e che lo vedrà in veste di direttore creativo si chiama S.R. STUDIO. LA. CA. e sarà presentato durante la prossima edizione del Pitti Uomo in programma a giugno 2019. L’evento, ormai appuntamento fisso per i protagonisti del settore moda maschile, ha scelto Sterling Ruby come Special Guest offrendogli così una vetrina importante per il suo debutto come fashion designer e per la presentazione al pubblico della sua linea ready-to-wear.

 

 

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SHAPO LOVES SASHA: COME BORG & MCENROE

Un amico scrittore, bene informato sulle vicende di racchetta e palla gialla, sostiene che il tennis sia un continuo remake di sé stesso. Per chi lo gioca, a prescindere dal livello, ma anche per chi lo osserva studiandone l’evoluzione. In fondo l’imperativo di fine ‘800 “mandare la palla di là una volta in più dell’avversario” resta la più efficace tra le chiavi di successo. Lo sapevano Bjorn Borg e John McEnroe, con ogni probabilità più il primo del secondo, lo sanno Sasha Zverev e Denis Shapovalov, con la stessa probabilità più il tedesco del canadese. Il gioco è questo: verniciare di attualità i rivali più rivali degli anni ’80 per capire se le stelline next gen possono giocare a essere come loro quarant’anni dopo. Perché le cose che tornano, nel tennis come nella moda, hanno quel sapore ‘riposato’ che il giorno dopo piace anche di più. Lo sport si nutre di rivalità come queste, faccia a faccia che traggono beneficio dalla contrapposizione di stile. Per la serie che l’uno senza l’altro non sarebbe mai diventato ciò che è riuscito ad essere. E viceversa. Ghiaccio e fuoco, insomma, ma spesso con un cuore in mezzo. Come quelle magliette, decisamente molto yankee, con scritto “John loves Bjorn”. Non siete tipi da mercatini delle pulci? Tranquilli, il guizzo di un designer di Soho starà già pensando alla versione 2019: “Shapo loves Sasha”.

A questo punto del ragionamento scatta inevitabilmente il gioco del “trova le differenze”: Johnny Mac non è mai stato biondo come Shapovalov e Bjorn non è nato nella terra di Karl Lagerfeld come Zverev. Fin troppo evidente. Altrettanto facile mettere in evidenza quei punti di contatto che nota pure l’ultimo arrivato tra gli allievi della scuola tennis. Prendete il rovescio di “Iceman” Borg, togliete il legno della sua racchetta, sovrapponete il colpo del suo erede dai materiali moderni: esecuzione bimane 2.0. Fa anche più impressione studiare la volée mancina di “Superbrat” McEnroe e metterla a confronto con l’esecuzione di Shapovalov, nipotino tennistico cresciuto in Canada: “Ctrl-Alt-C” come la formula per copiare, “Ctrl-Alt-V” come la combinazione per incollare. Decisamente meno elementare, invece, scoprire che le prime volte di uno contro l’altro siano pressoché simmetriche: nel 1978 McEnroe batte Borg a Stoccolma (casa sua), nel 2017 Zverev fa fuori Shapovalov a Montreal (casa sua).

A proposito di icone di quel periodo, ricordate i CHiPs? Mitica serie televisiva anni ’80 con la coppia di poliziotti in motocicletta sulle maxi autostrade californiane. Ragazzini incollati alla tv, mamme pronte al rimprovero: “fai i compiti e spegni”. L’effetto di Zverev e Shapovalov nelle vite da adulti degli appassionati di tennis è paragobabile all’irruzione di giovani cloni dei tenenti Poncherello e Baker – da non confondere con Becker nel senso di Boris – con moto e uniformi sì aggiornate ma che innescano un vero e proprio colpo di scena revival. Quella sigla che torna, una smorzata che muore come una volta, le spalline nella giacca riproposte sul mercato. Tanto per spolverare le emozioni lasciate nella sacca da tennis giù in garage quel giorno di tanto tempo fa.

Si dice ‘diffidare delle imitazioni’ ma non è questo il caso. Sulla coppia “Sashovalov” – crasi fantasiosa di Sasha (Zverev) e Shapovalov –  è corretto fare affidamento. Sono loro i giovanotti forti forti pronti a prendersi il centro del palcoscenico. Il piccolo Borg (Zverev) l’ha già fatto chiudendo la stagione con il titolo di Maestro dei Maestri dopo aver messo insieme tre tornei categoria Masters1000 tra 2017 e 2018. “Mini Mac” (Shapovalov) – che scritto così fa venire in mente un hamburger per inappetenti – ha dimostrato di possedere la scintilla giusta – semifinalista più precoce della storia in un 1000 –  nonostante sia ancora un pezzo di strada indietro. Tant’è che nei due head to head – come dicono quelli che frequentano il sito ufficiale dell’Atp – Shapo non ha tolto nemmeno un set al tedesco col cognome da zar. L’anagrafe però gli offre una giustificazione ottima: sono due gli anni che lo dividono da Ice Sasha. E due giri di calendario a questa età hanno lo stesso peso di un’era geologica. Come quella trascorsa dalla mitica finale di Wimbledon 1980 chiusa 8-6 al quinto da Borg su McEnroe e poi raccontata in mille occasioni tra film e libri.

Qualcosa di non riproducibile. Eppure, non la prendano male i federeriani, non sarebbe niente male rivedere un tennista di fuoco (Shapovalov) e uno di ghiaccio (Zverev) giocarsi il titolo su quell’erba lì. Tanto per alimentare il lumicino della leggenda. Sui prati, invece, uno di fronte all’altro il canadian pallido e il tedesco con la catenina d’oro non si sono ancora trovati. Diciamola tutta: è un gioco di specchi sul quale soffia un sano narcisismo. Alexander – di cui Sasha è una sorta di diminutivo – e Denis – nome completo – sono super consapevoli di ricordare due miti pop della racchetta. Tant’è che la griffe che veste il tedesco non si è fatta scappare l’occasione di disegnare una linea vintage fatta di quelle righe orizzontali in campo bianco che hanno reso Borg icona totale pure di stile. Con un guizzo messo lì per marcare comunque una propria cifra: il calzino tirato su fino al ginocchio. Suggerimento di Pharrell Williams, sembra, musicista/stilista assiduo frequentatore di tribune tennistiche. Elementi che mischiati al suo tennis esplosivo e precoce hanno attirato sul fenomeno dinoccolato le attenzioni degli sponsor, dagli orologi alle auto passando per alcuni marchi di abbigliamento anche non sportivi.

Suit Z Zegna

Così Alexander, a proposito di rapidità, è entrato nella lista Forbes “30under30” già dallo scorso anno. I consulenti d’immagine del canadese, dall’altra parte della rete,  sembrano essere qualche passo indietro. Potrebbero ridurre il gap fotografando il loro prodigio nel bel mezzo di Times Square, magari, come quel James Dean della racchetta (McEnroe) in sneakers bianche e abbondante impermeabile scuro. Ribelle con una causa, anche giusta: ricordare che la volée basta toccarla e al resto pensa l’erba. La superficie che Shapo preferisce nonostante il Canada non pulluli di campi in erba. Il suo prossimo obiettivo è incontrare Federer e Djokovic, cosa mai successa. Con Nadal invece ha avuto modo di perdere ma anche di vincere: bilancio in parità. Proprio come Zverev con Roger e Nole, mentre Rafa lo ha sempre battuto.

Denis Shapovalov

Pronti a sfidare i classiconi con la forza delle tendenze che tornano: Sasha in abito gessato, Shapo in total denim. Giusto per sottrarre alla torta della ribalta una fetta di luce per volta. Missione possibile con quelle faccette pulite da primo piano stretto. Madre Russia, anzi madri russe: Irina quella di Zverev, Tessa quella di Shapovalov. I ragazzi dai capelli d’oro hanno una radice comune e parecchio quadrata. Insomma, la meglio gioventù che gioca a somigliare alla old gen  è una realtà parecchio presente.

Ma resti bene inteso: Borg e McEnroe rimangono Borg e McEnroe. Non tanto per Bjorn, più freddo, quanto per John. Lui potrebbe prenderla male: “io e Borg come questi giovanotti? You cannot be serious…”.

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FAIR PLAY NELLA SCHERMA: MARCO FICHERA

Classe 1993 e una vita dedicata alla scherma, Marco Fichera originario di Arcireale ha già collezionato una medaglia d’argento ai giochi olimpici di Rio De janeiro, un bronzo agli europei 2018 e il premio Fair Play 2018, conferito a chi ha saputo promuovere valori di lealtà e correttezza sportiva.
Un vero orgoglio all’italiana che promuove i principi sportivi di lealtà.

Total look: Brunello Cucinelli

Quando hai iniziato a praticare lo sport della scherma ?
L’inizio della mia attività è stato quasi del tutto casuale, il mio vicino di casa praticava scherma e da lì è iniziato il tutto. Avevo 7 anni e poco a poco è diventato un lavoro, sin dall’età di 14 anni ho iniziato a vincere, a 17 anni sono entrato in polizia nelle fiamme oro grazie alle quali ho avuto modo di trasformare la mia passione in un lavoro

A 22 anni hai vinto un argento alle olimpiadi di Rio e solo due anni dopo un bronzo agli europei, quale sarà il tuo prossimo traguardo?

I nostri cicli sono sempre in base alle olimpiadi, dopo Rio abbiamo iniziato subito a programmare le olimpiadi di Tokyo del 2020. Durante questi 4 anni ci sono appuntamenti che valgono comunque tanto, come gli europei o le qualifiche delle olimpiadi che si terranno a maggio.

Recentemente ti è stato assegnato il premio fair play e con ciò che è successo a Bogotà hai dato una splendida lezione di sportività ed eticità, ce ne vuoi parlare?

Noi facciamo uno sport in quale il punto valido è quello sul bersaglio. In quell’occasione stavo 2 a 1 contro l’avversario a 7 secondi dal finale, ho portato uno stoccata non sul bersaglio ma a terra e nessuno si era reso conto, neanche l’arbitro. Io però avevo la certezza di ciò che era successo e quindi l’ho accusata. Noi sportivi grazie alla nostra sensibilità riusciamo a renderci conto quando un punto non è andato a segno, e quindi ho insistito chiedendo la prova video perché ci sono altri valori che vanno aldilà del risultato, dalla vittoria e dal prestigio che ne consegue. Grazie alla moviola l’arbitro si è reso conto dell’errore. Ho perso la vittoria, ma ho vinto come persona.

E il tuo rapporto con la moda?
Io come tanti uomini ho un rapporto conflittuale con il vestirsi, ma se devo essere onesto negli ultimi anni mi è sempre più piaciuto ricercare look diversi e soprattutto essere a passo con i tempi. Ho avuto diverse esperienze con alcune aziende e ne sono contento perché la cura del look fa parte della cura della persona.

Dove ti vedi fra cinque anni?
Sto studiando scienze politiche e dopo la laurea voglio iscrivermi a giurisprudenza, faccio sport e ho diversi interessi. Non so dove sarò tra cinque anni, ma sicuramente sarò impegnato. Per esempio sono molto vicino al sociale con due associazioni importanti, l’associazione Francesca Rava si occupa di assistenza a ragazzi che vivono in situazioni disagiate all’estero e in Italia, con loro abbiamo dato un grande contributo per la realizzazione di alcune scuole colpite dal terremoto nella zona del centro Italia, mentre Aida aiuta i ragazzi con il disturbo dello spettro autistico.

Photographer: Alan Pasotti
Stylist: Stefano Guerrini
Stylist’s assistant: Vittoria Parola, Fabiana Guigli
Grooming: Fabiana Albanese
Thanks to Cristina Florence Galati

 

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I DETERGENTI VISO DA AVERE QUESTA PRIMAVERA

Il gesto base per avere una pelle luminosa e compatta è  quello di una profonda e accurata pulizia del viso ogni mattina, per rimuovere impurità e cellule morte dalla pelle, così da attivarne la rigenerazione. Anche in questo campo, possiamo scegliere tra una vasta selezione di detergenti in base al nostro tipo di pelle, senza rinunciare a texture e fragranze ultra sensoriali. Ecco la nostra selezione tra le ultime novità di stagione.

 

 

WASO RESET CLEANSER SQUAD

 

SKINCEUTICALS REPLENISHING CLEANSER CREAM

 

 

AESOP GENTLE FACIAL CLEANSING MILK

LULLAGE MICELAR GEL CLEANSER

 

 

FOREO MICRO-FOAM CLEANSER

LA ROCHE-POSAY THERMAL SPRING WATER

 

ALMAK DETERGENTE VISO ESFOLIANTE

 

 

MELVITA PURIFYING CLEANSING JELLY

OLEHENRIKSEN THE CLEAN TRUTH FOAMING CLEANSER

 

NUXE FACE AND BODY ULTRA-RICH CLEANSING GEL

DOLOMIA MOISTURISING CLEANSING MOUSSE

 

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OCCHIALI DA SOLE: TREND GUIDE PER QUESTA STAGIONE

Forme da ciclista, aviatore o con proporzioni esagerate: questi i grandi trend degli occhiali da sole da uomo per questa primavera, ma non solo, il mercato degli accessori non esclude nessuno regalando anche agli amanti delle forme più classiche un’ampia scelta di modelli e colori. Ecco quelli da scoprire subito:

 

 

 

 

 

Foto di copertina: Alessandro Magni

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Interview: Lucas Peracchi


Classe 1988 e una vita dedicata allo sport, Lucas Peracchi dopo una breve parentesi televisiva si dedica oggi al mondo del fitness e del surf portando avanti un notevole seguito sui Social.
Noi di man in town lo abbiamo intervistato e ci ha raccontato delle sue passioni, del suo lavoro e dei progetti futuri.

La tv ti ha dato una certa notorietà. Ora però ci sembra tu voglia fare altro. Qual è il tuo percorso attuale? Che progetti hai?

“Il mio progetto attuale è quello di crescere a livello fitness. Mi sto specializzando come preparatore atletico e personal trainer e vorrei continuare a lavorare in questo settore che è sempre stata la mia più grande passione, non nego che se capitasse qualcosa nel mondo televisivo potrei valutarlo.

Hai un notevole seguito sui social e sei considerato un influencer. Nel tuo approccio sui social tieni conto anche di questo?

“I social sono un’ottima possibilità al giorno d’oggi, tengo conto del fatto che ho molti followers e cerco di sfruttare questo plus per farmi pubblicità anche per quanto riguarda il mio lavoro, nel mondo del fitness questo è un grande vantaggio.

“Ti vediamo spesso in giro per il mondo, qual è l’ultimo viaggio che hai fatto?

“Viaggiare è qualcosa di magico e cerco di conoscere sempre nuovi posti e nuovi culture. Ultimamente Sono stato alle Maldive con Mercerdes, la mia ragazza.  Un paradiso terrestre dove spero di poter tornare molto presto.”

Sei un appassionato di Surf, quale località ci consigli per praticare questo sport?

“Sicuramente il Portogallo, mi piace molto perché è un posto con località naturalistiche che ti permettono di praticare questo sport in tranquillità. Una di queste è Peniche che si trova a Nord di Lisbona, qua si tengono anche i mondiali di surf.”

Che tipo di allenamento segui per tenerti in forma?

“ Tenersi in forma necessità di dedizione e passione, mi alleno spesso e gli allenamenti che preferisco sono il corpo libero e la ginnastica.”

Come è stato trovarsi come modello su un set?

“Sono molti anni che lo faccio, all’inizio ero un po’ imbarazzato adesso invece ho preso confidenza con l’obbiettivo e continuo a farlo cercando semplicemente di essere il più naturale possibile. “

Un sogno da realizzare?

Vorrei riuscire a coronare i miei obbiettivi lavorativi,  mi piacerebbe dare inoltre una mano alla mia famigliae lo farei comprando la casa dei miei nonni in collina a Piacenza, un’abitazione che non è più loro e che mi piacerebbe che tornasse in mano alla mia famiglia.

Photographer: Alan Pasotti
Style: Stefano Guerrini
Stylist Assistant: Davide Spinella
Grooming: Chiara Giangrossi
Accesorize: Model’s own

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TECHNO ISTRIANA: L’ESTATE CROATA

La Croazia rappresenta la destinazione ideale per chi è alla ricerca di angoli naturali incontaminati, una tradizione culinaria semplice e gustosa concentrata soprattutto sulle pietanze di pesce fresco, ma anche selvagge notti di clubbing. Lo stato balcanico infatti sempre più sta acquistando credibilità per la scena musicale, in particolare quella elettronica e techno, sia da club sia da festival. Partiamo con le nostre music pill segnalando un club sensazionale, il Klub Deep di Makarska. Il cafè si trova in una grotta in prossimità della spiaggia vicino alla città portuale della costa dalmata: una location spettacolare dove si alternano dj set e performance di notevole qualità artistica. Questo il tip per chi ama rilassarsi.

Per chi ama invece muoversi fino all’alba a ritmo di bpm spinti “tra mille bolle blu” la Croazia è certamente il place to be. Il festival Dimensions è sicuramente un valido motivo per mettersi lo zaino in spalla e partire all’avventura musicale. Ha luogo nei pressi delle spiagge istriane di Pula in un anfiteatro di origine romana. A Forte Punta Cristo dal 28 agosto al 1 settembre 2019 leggende del calibro di Jeff Mills, Joy Orbison, Mr Scruff si alterneranno on stage mandando i clubber su di giri. Sempre a Pula, a settembre però (dal 4 al 9), un nuovo sound allestito per l’outlook Festival, che orbita attorno ai generi drum & bass e dubstep, dunque più old school. I soundsystem di Shy Fx e Andy C saranno pronti ad accogliervi. Tornando alla techno segnaliamo Sonus Festival, dal 18 al 22 agosto a Novalja: due mostri sacri come Chris Liebing e Richie Hawtin saranno gli headliner, nient’altro da aggiungere. Qualche style tip per il festival? L’outerwear recycled per essere i più hype della spiaggia innanzitutto! Exkite realizza impermeabili utilizzando tele di kite riciclato dalle tonalità accese che compongono geometrie ipnotiche. Ai piedi le Air Max High Voltage frutto della collabo tra  DJ Sgamo e il team DCJ. Infine sopra la Hoodie di Neighborhood, stilosa al punto giusto. E voi cosa aspettate a prenotare il vostro biglietto?

 

 

 

 

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KINGS OF THE NIGHT

 

Di casa a Milano, ma famosi anche oltre i confini. Abbiamo scelto di farli diventare modelli per un giorno, parliamo di due dei più seguiti e amati dj del momento: Marvely Goma The Perseverance e Thomas Costantin.

Hoodie and trackpants by Iceberg

MARVELY GOMA in arte “THE PERSEVERANCE”

Marvely è un ballerino e attore, dj e producer, mente visionaria del duo creativo THE PERSEVERANCE, boss del progetto AKEEM – uno dei migliori party del sabato sera a Milano-. La sua musica è un mix di sonorità urban con contaminazioni elettroniche UK: Marvely è uno dei dj ed ospiti più attivi delle fashion week milanesi, collaborando con molti brand, fra i quali come PHILIPP PLEIN, ICEBERG, TRUSSARDI, VERSACE. In costante evoluzione e ricerca, attualmente sta lavorando ad un nuovo progetto musicale.

I classici della tua playlist?

Kate Bush, un’artista da sempre in anticipo sui tempi, i suoi brani sono sempre proiettati al futuro

-Tutto ciò che fanno Pharrell Williams & Chad Hugo, produzioni, featuring e il progetto N.E.R.D.

Kanye West, qualunque album o canzone: è semplicemente un genio!

George Michael con ‘Amazing’ o ‘Flawless’ e altre cento

-Qualunque brano dell’universo GOLFWANG con Tyler, the Creator, The Internet: consiglio a tutti Steve Lacy e Rex Orange County.

Seguilo su IG: @principebarocco

Shirt, pants and boots all by Versace

THOMAS COSTANTIN

Brand del calibro di Gucci, Moschino, Valentino e Dior lo hanno già intercettato: è uno dei nomi più in voga tra i dj milanesi. Comincia a suonare a soli 17 anni e oggi è diventato resident al Plastic, il più famoso club milanese, dove con il suo sound sofisticato ed elettronico a tinte vintage anima tutti i sabati sera. Ha deciso di diventare dj per ascoltare la musica prediletta e spesso anche composta. Sotto il suo pseudonimo THO.MAS ha lanciato un remix di Giant Steps del duo Mangaboo (Francesco Pistoi\Giulietta Passera), nel 2018 il suo primo EP: Fire a cui hanno collaborato artisti del calibro di Jerry Bouthier e i B-Croma. A marzo 2019 uscirà il suo primo album “Variations” , con 14 pezzi inediti , dove si troveranno collaborazioni con artisti come Leo Hellden (Tristesse contemporaine / camp claude) ed Air! Capitaine . Sono previsti due video e qualche data live , la prima come presentazione del disco.

Printed silk shirt by Valentino

I classici della tua playlist?

Atoi – The Fight
B-52’s – Song for a Future Generation
Bicep – Just
Cheers Elephant – People
The Knife – Pass This on

Seguilo su IG @thomascostantin

Photos by Simon

In copertina: Sahariana jacket and sneakers Adidas Y-3, denim jacket and jeans by Trussardi

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VETTURE ELETTRICHE: UNA SCELTA SOSTENIBILE

Comodità, design innovativo e, naturalmente, ecologicità: questi sono certamente i grandi plus dei veicoli elettrici. Ce lo dimostrano i dati, negli ultimi anni infatti c’è stato un esponenziale aumento di vendite dei veicoli elettrici, segno di una maggiore presa di coscienza da parte dei consumatori rivolti, sempre di più e trasversalmente a più ambiti, ad uno stile di vita sano nel rispetto della natura e dell’ambiente quotidiano che li circonda.

Attorno al fenomeno EVs – electric vehicles – son stati compiuti studi e ricerche per capire come sfruttare al meglio il loro potenziale, la loro diffusione nel mondo e l’importante impatto che hanno oggi sul mercato automobilistico, nonché consigli su viaggi on the road da fare in maniera eco-sostenibile, così come è possibile vedere su http://comparethemarket.com che ne stila, appunto, una classifica.  Parlando dei leader mondiali, al primo posto troviamo gli Stati Uniti con oltre 17.000 stazioni di ricarica e 29.000 colonnine elettriche. Gli USA hanno visto in questi ultimi anni un alto incremento nelle vendite dei veicoli elettrici a marchio Tesla, dei quali parleremo nel dettaglio più in basso, segno di crescita di un mercato nuovo e di come anche le più rinomate case automobilistiche di tutto il mondo stiano cercando di convertire porzioni della loro offerta verso un settore in crescita e green.  L’Europa non rimane di certo indietro, è oggi wolrd-leader con ben otto dei suoi pesi collocati nella top 10 generale, basti pensare che la Germania ha oltre 11 mila aree di ricarica per le auto e oltre 28.000 colonnine, seguita dall’Uk con quasi 7.000 stazioni e 10.000 colonnine di ricarica.

 Tra i vari modelli di veicoli elettrici si aggiudica il primo posto la Tesla Model S 100D Dual Motor AWD. La casa automobilistica dalla bandiera a stelle e strisce crede fortemente nell’importanza del consumo di energia sostenibile e, con le sue auto elettriche, gode oggi di un primato assoluto sul mercato con la sua percorrenza massima di 632 kilometri. Seguono, insieme, Hyndai Kona Electric 64kWh e la Kia e-Niro 64kWh con una trentina di kilometri massimi percorribili in meno. Quali sono le auto elettriche che si ricaricano invece più velocemente? Chi cerca una ricarica veloce ed efficace può puntare su Volkswagen e-Up! e Renault Zoe R110 ZE 40,  per le quali bastano circa due ore per una carica totale.

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