John Richmond lancia un’esclusiva collab con il Cone Club di Baja Sardinia

John Richmond celebra la stagione calda insieme a The Cone Club (uno spazio temporary a metà tra lido e ristorante deluxe, parte del 7Pines Resort Sardinia di Baja Sardinia, a poca distanza da Porto Cervo) con una speciale collaborazione.

Il locale ospiterà infatti, dal 22 luglio e per i successivi 58 giorni, un pop-up store del marchio e un lounge beach privée unico nel suo genere, personalizzato in puro stile Richmond, lontano da qualsivoglia convenzione o etichetta, intriso di spirito rock ‘n’ roll.

Cone Club Sardinia
Il pop-up store e il lounge beach privée del Cone Club di Baja Sardinia, personalizzati dal brand (ph. courtesy John Richmond)

La location del Cone Club (appena inaugurato dal resort extralusso nel cuore della Costa Smeralda, di proprietà del gruppo Hyatt Hotels Corporation) è decisamente suggestiva, unisce il fascino e l’atmosfera ricercata, decisamente glam, di uno stabilimento balneare privato all’esclusività del ristorante pieds dans l’eau, conciliando svago, cucina d’autore e buona musica.

In vendita nel pop-up store del marchio i must della stagione calda

Il pop-up, dall’architettura informale ma raffinata, offre una serie di capi e accessori del marchio, scelti con cura per riflettere l’appeal vacanziero del luogo, accarezzato dalla brezza marina. La collezione comprende occhiali da sole, beachwear, teli mare, ampie tote bag e altri imprescindibile must di stagione.
La signature caratteristica del designer inglese si estende anche al lounge beach privée, con un suggestivo décor pronto ad accogliere gli ospiti del club, che potranno dunque saggiare l’estetica sui generis del brand, grintosa e sperimentale. Vestirà con outfit personalizzati, in fresco lino e denim, anche lo staff del locale.

John Richmond collab 2022
ph. courtesy John Richmond

The Cone Club, un angolo idilliaco nel cuore della Costa Smeralda

Il Cone Club gode di una posizione a dir poco privilegiata, estendendosi su un tratto di costa modellato per secoli dal mar Tirreno, fino a scolpire nella roccia il promontorio dalle forme sinuose occupato dalla struttura, con le isole della Maddalena che si stagliano all’orizzonte e gli eleganti yacht attraccati nelle vicinanze.
Un ambiente idilliaco, immerso nella natura, dove il sentore del mirto si confonde con quello dell’acqua color smeraldo e i profumi delle portate offerte dal 7Pines Resort Sardinia, semplici ma votate all’eccellenza, che si avvalgono delle materie prime fornite da coltivatori e pescatori locali, affidate agli chef Nicholas Hahn e Clemens Kriegerowski. La destinazione ideale per edonisti che vogliono godersi i piaceri di una vacanza curata fin nei minimi dettagli, passando dal relax in spiaggia alle feste notturne, indossando magari gli abiti realizzati ad hoc da John Richmond.

Haroun Fall

Siamo abituati a vedere Haroun Fall, attore 26enne di origini senegalesi, nei panni degli alter ego televisivi, cinematografici e teatrali interpretati finora, da Sharif, problematico amico del protagonista di Zero (prima serie italiana targata Netflix dal cast quasi totalmente black, una parte che l’ha fatto conoscere al grande pubblico nostrano) allo studente de La Classe (pièce che l’ha portato sui palchi di tutta Italia per tre anni consecutivi), ai ruoli in serie e film come Cobra non è, Arrivano i prof, L’amore strappato.

Haroun Fall actor
Total look Louis Vuitton

Per Manintown, invece, fa suoi con estrema nonchalance i must-have di quello stile dégagé, dagli accenti marcatamente casual e street, che va oggi per la maggiore. Eccolo dunque, nelle foto di Davide Musto, abbigliato ora con ampi completi e bucket hat monogrammati firmati Louis Vuitton, ora con gilet di maglia e pants dal côté sartoriale by Missoni. E ancora, si aggira nel florido giardino dell’hotel TH Roma – Carpegna Palace indossando pullover check su jeans dal taglio slim (Moschino), oppure improvvisa un’acrobazia vestito con una salopette in denim e sneakers voluminose griffate Dolce&Gabbana; dimostrando, ancora una volta, di possedere un notevole eclettismo, che gli permette di immergersi – e spiccare – in qualunque situazione.

Haroun Fall interview
Total look Moschino

Haroun Fall serie
Vest and pants Missoni, shoes Doucal’s

Haroun Fall shooting
Denim dungarees and sneakers Dolce&Gabbana

Haroun Fall Netflix
Total look Louis Vuitton

Manintown cover
Vest and pants Missoni, shoes Doucal’s

Haroun Fall fashion
Vest and pants Missoni, shoes Doucal’s

Credits

Talent Haroun Fall

Photographer Davide Musto

Stylist Stefania Sciortino

Ph. assistant Valentina Ciampaglia

Make-up Iman El Feshawy @makingbeautymanagement

Location TH Roma – Carpegna Palace Hotel

Nell’immagine in apertura, Haroun Fall indossa total look Louis Vuitton

Smiths & Co, il tempio milanese dell’hairstyling

Smiths & Co è un salone nato a Milano nel 2020 che, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, persegue costantemente l’obiettivo di garantire il benessere della propria clientela, curandone fin nei minimi dettagli l’hairstyle.

Un salotto di amici nel cuore di Milano

L’hair salon si trova in via Carlo Pisacane, nel cuore di Porta Venezia, centralissimo quartiere milanese che compendia i tanti volti della città, quello cosmopolita (con i mille sapori della cucina internazionale), quello arcobaleno (con la quotidiana celebrazione di diversità e inclusione nei numerosi locali LGBTQ della zona, in aggiunta al Pride più grande d’Italia), quello legato a shopping e moda, tra marchi noti, boutique di ricerca e atelier di designer emergenti.

Emiliano Vittorio, il suo ideatore, ha ideato questo spazio come un autentico salotto di amici, più che come un “semplice” parrucchiere e barbiere. Nel fare ciò, si è avvalso dell’aiuto di Massimo Giorgetti, fondatore e direttore creativo di MSGM, amico, cliente affezionato e, per l’appunto, responsabile dell’interior design di Smiths & Co. Lo stilista ha voluto infondere un tocco contemporaneo a quella che era originariamente una galleria d’arte, di cui sono stati mantenuti i pavimenti e l’impronta spiccatamente architettonica, aggiungendo al tutto alcune sue ossessioni, ad esempio le poltrone del maestro Gio Ponti per Molteni, oppure le lampade di Achille Castiglioni e Jean Prouvé, o ancora un caldo bancone in legno, a contrasto con le pareti di cemento; immancabili, infine, le piante, che punteggiano l’ambiente.

Prodotti che rispettano l’ambiente e attenzione totale al cliente

I prodotti usati sono green, tutti biologici e biodinamici, in grado di trattare al meglio ogni tipologia di capello. Il team di Smiths & Co si distingue per la naturale inclinazione alla consulenza e valorizzazione della singola personalità, sposando una filosofia che ruota attorno al concetto di etica e rispetto (anche dell’ambiente, come visto) e offrendo alcuni dei trattamenti più avant-garde sul mercato sia italiano che internazionale.

Smiths & co parrucchiere Milano
L’interno dell’hair salon di via Carlo Pisacane (ph. Mattia Greghi)

Fondatore e senior stylist del progetto è il già citato Emiliano Vittorio, veterano del settore con alle spalle vent’anni di lavoro nei più rinomati saloni meneghini e londinesi; una lunga esperienza che, oltre a fornirgli un notevole bagaglio di competenze e ispirazioni, ha instillato in lui il desiderio di costante sperimentazione, tesa a raggiungere un hairstyling d’eccellenza. Lo affianca una squadra di salon director e colour specialist, perennemente alla ricerca di novità e trend in materia.

Non solo hairstyling: arte e design nello spazio di Porta Venezia

A caratterizzare il negozio è la cura minuziosa dei particolari, evidente anche nel décor del locale, votato a un’estetica minimal, raffinata e contemporanea. Cromie tenui e tonalità naturali contribuiscono a creare un’atmosfera sofisticata e, allo stesso tempo, confortevole, con elementi di mid-century design che accentuano la singolarità del luogo. L’arredamento è definito da una studiata contrapposizione di pattern, tra i profili geometrici di mobili e parti in legno e il ricco pavimento. Smiths & Co. si pone così come un punto di ritrovo per tutti coloro che ambiscono a ritagliarsi momenti di benessere e attenzione per sé, immersi in un ambiente che mette al centro di tutto la ricerca della bellezza.

Smiths & co parrucchiere Milano
(Ph. Mattia Greghi)

Smiths & Co

V. Carlo Pisacane 59, Milano
https://smithsmilano.com/
T: +39 02 0995 081

Nell’immagine in apertura, le poltrone del salone milanese Smiths & Co (ph. Mattia Greghi)

Gianluca Saitto: sinestesie tra moda e fragranze d’autore

Nell’ambito della rassegna di moda AltaRoma, Gianluca Saitto ha presentato la collezione Spring/Summer 2023 a Roma, nella cornice del Laboratorio Olfattivo Store di via delle Carrozze 18. Per l’occasione, lo stilista milanese si è lasciato ispirare dalla simbologia legata al fenicottero; col suo caratteristico piumaggio, quest’uccello è stato capace di suggestionare, nel tempo, vari popoli e culture. Se gli Egizi credevano infatti che fosse sacro al dio del sole Ra, per gli induisti era l’emblema dell’anima che passa dalle tenebre alla luce.

Laboratorio Olfattivo fragranze Roma
L’allestimento dell’evento organizzato da Gianluca Saitto nella boutique romana di Laboratorio Olfattivo

Un percorso esperienziale tra ready-to-wear e profumeria di nicchia

Gianluca Saitto collezioni
Gianluca Saitto sistema uno degli outfit presentati nello store del marchio, a Roma

Del resto l’etimologia della parola è assai indicativa, evoca la fenice che rinasce dalle proprie ceneri. I molteplici significati cui rimandano gli abiti si configurano dunque come un trait d’union ideale tra questi ultimi e le fragranze del marchio, in un’operazione in equilibrio tra moda e profumeria artistica.

Alcuni ospiti e momenti della serata organizzata dai due brand

Nella boutique di Laboratorio Olfattivo è andato in scena un autentico percorso sinestetico snodatosi fra tre anticipazioni della proposta SS 2023 del designer e altrettanti profumi. Protagoniste assolute la brezza marina di Salina, preziosa isola siciliana incastonata nel brillante Mar Mediterraneo; il viaggio a Bali del maestro profumiere Jean-Claude Ellena, alla base del luminoso blend di Baliflora; e Nun, il fiore di Loto associato alla simbologia della rinascita, in un modo che ricorda l’ispirazione del fenicottero, animale simbolo della stagione primavera/estate 2023 di Saitto.

Gianluca Saitto designer
Un abito della nuova collezione S/S 2023 Gianluca Saitto

Jane Alexander Roma
Jane Alexander

Nell’immagine in apertura, l’allestimento della boutique romana di Laboratorio Olfattivo, che ha ospitato una preview della collezione S/S 2023 di Gianluca Saitto


Call me by your name – Editorial

Stratificazioni, coat avvolgenti, soprabiti dalla linea scivolata, trench con dettagli a contrasto signé – tra gli altri – Zegna, Brioni, Etro, Vivienne Westwood, Vìen. Sono gli ingredienti di stile dell’editoriale Call me by your name, realizzato per Manintown da Davide Musto.

Manintown magazine fashion
Trench and body Vìen, boots RBRSL

Manintown magazine
Trench and body Vìen, boots RBRSL

Manintown magazine fashion editorial
Denim jacket, shorts and knit leggings Andrea Pompilio, shoes Green George, denim hat Borsalino

Etro mens knitwear
Knit top Etro, hat Bonfilio

Brioni total look
Total look Brioni

men hats luxury
Hat Bonfilio

Credits

Model Jason Chuck @boommodels

Photographer Davide Musto

Stylist Davide Pizzotti

Ph. assistant Davide Simonelli

Grooming Maura Eleonora Vanja Corbetta @theagencyaldocoppola

Nell’immagine in apertura, Jason indossa trench e body Vìen, stivali RBRSL

Invicta x Dsquared2, debutta ad agosto la capsule collection A/I 2022

Un’azienda italiana che ha fatto degli zaini (considerati alla stregua di una tela bianca su cui sbizzarrirsi attraverso scritte col pennarello, tag e adesivi, complemento indispensabile degli anni scolastici di migliaia di studenti) il proprio marchio di fabbrica, e una label di prêt-à-porter che, da oltre 25 anni, furoreggia sulla scena fashion internazionale grazie al mix inconfondibile di estro e saper fare artigiano. Si sa che, alle volte, gli opposti non solo si attraggono ma, insieme, possono valorizzare i rispettivi punti di forza, dando vita a operazioni tanto inaspettate quanto convincenti. È il caso della nuova co-lab tra Dsquared2 e Invicta, produttore dei mitici zainetti di cui sopra, una selezione di accessori e capi ready-to-wear a tutto colore, svelata durante la sfilata uomo della griffe per l’Autunno/Inverno 2022, #D2Hi_king (con un’appendice nello show femminile A/I 2022 #D2takeatrip, sotto forma di un backpack ad hoc).

Zaini, accessori e capi ready-to-wear nella collab tra i due marchi

A ben guardare, le filosofie dei due brand hanno in comune più elementi di quanto si possa pensare: entrambi, infatti, prendono ispirazione dal tema dell’avventura, della scoperta. Se gli abiti d’impronta outdoor, che attingono alla natura del Canada (paese natale dei fondatori Dean e Dan Caten), contraddistinguono da sempre le collezioni Dsquared2, Invicta si è radicato nell’immaginario collettivo negli anni ‘80;  è stato allora che i suoi zaini sono divenuti un must assoluto, simbolo della voglia di ricercare esperienze, culture e approcci diversi al vestire quotidiano.

Nella capsule collection in questione, i rispettivi loghi (la foglia d’acero della maison canadese e la “I” in corsivo dell’etichetta italiana) la fanno da padrone; sono riprodotti su patch ricamate che arricchiscono cartelle (ça va sans dire), cappellini, felpe, magliette e ghette. Gli zaini, in particolare, riprendono le silhouette dei pezzi iconici di Invicta. Lo zaino Jolly è dunque una rivisitazione dell’iconico modello rettangolare lanciato negli Eighties, proposta ora in versione color block, con spallacci imbottiti realizzati per l’occasione usando una specifica fettuccia jacquard gialla, e rifinita da metallerie co-branded. Scritte personalizzate si stagliano sulla tela, enfatizzando l’aspetto used degli zaini di una volta, vissuti, logori ma, proprio per questo, unici nel proprio genere.

Anche il backpack Monviso, entrato nella storia dell’alpinismo, viene rivitalizzato dall’incontro con i codici della maison, declinati in inaspettate combinazioni cromatiche e logo over co-mixed. Il design mantiene invece la funzionalità dell’originale, pensato per riporre comodamente ogni oggetto, tra spallacci imbottiti e chiusura a coulisse provvista di cordino tecnico tubolare. Cappelli da baseball (un classico della casa) e ghette, poi, riprendono le stesse, energiche tonalità degli accessori citati.

La collezione sarà disponibile da agosto in tutte le boutique Dsquared2, sull’e-store ufficiale e presso rivenditori selezionati.

Dodge Dunlap

Una creatura dall’aria ultraterrena eppure carnale, che ricorda per tratti e modi quei «mischievous fairies» di cui parlava Shakespeare in Sogno di una notte di mezza estate. Il modello Dodge Dunlap, per Manintown, si presta ad interpretare uno spiritello sedizioso, decisamente sfrontato, che si aggira nel giardino fiorentino di Palazzo San Niccolò (s)vestito di succinti completi in lurex, giacche effetto ali 3D, bustier sottili come carta velina, blazer e camicie generosamente sbottonate, completando il tutto con accessori dal sapore fetish come harness metallici, collane a catena e guanti in lucente pelle nera.

Manintown black & white editorial
Crop top and underwear Wayeröb, boots Çanaku, earring, lace at the waist cristallonero, shibari leather wire Sirainer

John Richmond editorial
Total look John Richmond, earring cristallonero, shibari leather wire Sirainer

gilet fashion men
Patch overlay jacket Di Liborio, boots Bruno Bordese, leather leggings stylist archive

Bruno Bordese sneakers
Total look John Richmond, boots Bruno Bordese, earring cristallonero, shibari leather wire Sirainer

men's style editorial 2022
Patch overlay jacket Di Liborio, boots Bruno Bordese, leather leggings stylist archive

elegant look men
Cropped shirt and bustier Leonardo Valentini, papillon Mani del Sud, boots Çanaku

Manintown editorial men
Total look John Richmond, earring cristallonero, shibari leather wire Sirainer

harness men fashion
Total look John Richmond, chain harness Sirainer

John Richmond men shirt
Total look John Richmond, earring cristallonero, shibari leather wire Sirainer

men fashion shoot Manintown
Cropped shirt and bustier Leonardo Valentini, papillon Mani del Sud, boots Çanaku

Credits

Model Dodge Dunlap @Independent

Photographer Davide Musto

Stylist Alfredo Fabrizio

Producer Alessandra Gubinelli

Photographer assistant Valentina Ciampaglia

Stylist assistant Federica Mele

Make-up Giada Pinferi

Location Palazzo San Niccolò, Firenze 


Nell’immagine in apertura, Dodge indossa total look John Richmond, chain harness Sirainer

In my intimacy – Editorial

Volto noto della tv (ha partecipato a vari programmi, tra cui la 16esima edizione del Grande Fratello), 36 anni, il pallino per il fitness tradito dalla fisicità imponente, con muscoli cesellati dalle ore trascorse in palestra (è personal trainer, oltre che modello), per Manintown Michael Terlizzi si mette letteralmente a nudo, posando per intensi ritratti in bianco e nero che trasmettono forza e delicatezza, in egual misura.

Michael Terlizzi model

naked men fashion editorial

Michael Terlizzi fashion

Michael Terlizzi modello

Michael Terlizzi social

In these images Michael wears underwear, clothes and accessories Emporio Armani

Credits

Model Michael Terlizzi

Photographer Davide Musto

Stylist Alfredo Fabrizio

Photographer assistant Davide Simonelli

Grooming Claudia Blengio @simonebellimakeup

Nell’immagine in apertura, Michael Terlizzi indossa tank top Emporio Armani

Skam Italia, a settembre arriva su Netflix la quinta stagione

Skam Italia non ha praticamente più bisogno di presentazioni. Partita in sordina come adattamento nostrano dell’omonimo show televisivo norvegese, la serie è diventata rapidamente un autentico fenomeno mediatico, seguitissima – e assai apprezzata – dagli adolescenti (non solo loro, in realtà…) per la capacità di trattare, con intelligenza, leggerezza e un linguaggio ad hoc, temi particolarmente sensibili per il pubblico più giovane, dalla sessualità all’ansia sociale connaturata a un’età per molti aspetti critica, dal razzismo al rapporto ambivalente con la popolarità, agognata e temuta in egual misura.
L’atteso quinto capitolo arriverà a breve in Italia, in esclusiva su Netflix: saranno infatti disponibili dal 1° settembre sulla piattaforma i nuovi episodi del serial realizzato da Cross Productions, considerato dagli addetti ai lavori una delle migliori trasposizioni dell’originale scandinavo.

Il teaser ufficiale della quinta stagione di Skam Italia

Al centro della quinta stagione, le vicende di Elia (interpretato da Francesco Centorame), che dovrà compiere un significativo percorso di accettazione, supportato in questo dagli amici di sempre, complici fondamentali, le cui vicende sono destinate inevitabilmente a intrecciarsi e sovrapporsi. Torneranno i volti già noti della serie, personaggi come Federico Cesari (Martino), Beatrice Bruschi (Sana), Giancarlo Commare (Edoardo), Rocco Fasano (Niccolò); e ancora, Mehdi Meskar (Malik), Ludovico Tersigni (Giovanni), Ibrahim Keshk (Rami), Martina Lelio (Federica), Pietro Turano (Filippo), Greta Ragusa (Silvia), Nicholas Zerbini (Luchino). Accanto a loro, le new entry, dal già citato Elia a Viola (alias Lea Gavino) e Asia/Nicole Rossi.

Skam Italia 5 Netflix
Francesco Centorame, Rocco Fasano, Federico Cesari e Pietro Turano in un episodio della quinta stagione (ph. courtesy Netflix)

Skam Italia Netflix trailer
Un frame della nuova stagione del serial (ph. courtesy Netflix)

Per quanto riguarda la regia, Ludovico Bessegato cede il testimone a Tiziano Russo, restando però showrunner e aurore di punta con Alice Urciuolo. La formula che ha garantito l’ottima riuscita della versione italiana di Skam, insomma, non verrà intaccata, per la gioia dei fan, giovani o meno.

Skam Rocco Fasano
Rocco Fasano (ph. Davide Musto)

Nell’immagine in apertura, una scena della nuova stagione di Skam Italia (ph. courtesy Netflix)

Picturesque – Editorial

Un adone contemporaneo dal fisico statuario, velato appena da tessuti eterei, top in maglia e camicie see-through, è il dominus dello shooting firmato Davide Musto, publicato sull’issue Youth Babilonia.

fashion editorial Antonio Marras
Hood Antonio Marras, ring Albert M., underwear and top strass stylist’s archive

men fashion shoot sexy
Hood Antonio Marras, ring Albert M., underwear and top strass stylist’s archive

fashion editorial Manintown
Headpieces and top Efek, pants Antonio Marras, bracelets Albert M., boots Bruno Bordese, underwear stylist’s archive

fashion shoot Manintown
Total look Di Liborio, boots Collini Milano, belt Efek

fashion shoot artist
Total look Collini Milano, headpieces Efek

fashion shooting pictorial
Total look Di Liborio, bracelet and rings Albert M., necklace stylist’s archive

Credits

Model Sager Kurusinkal

Photographer Davide Musto

Stylist Alfredo Fabrizio

Photographer assistant Valentina Ciampaglia

Hair&make-up Eleonora Mantovani @simonebelliamakeup

Nell’immagine in apertura, Sager indossa cappa Antonio Marras, anello Albert M., underwear e top di strass stylist’s archive

Nowhere to run – Editorial

I modelli Giacomo Affede e Nacho Penin interpretano per Manintown due skater decisamente stylish, indossando completi sartoriali, camicie stampate, giacche check e maglie zippate negli scatti black&white di Davide Musto.

skate fashion photography
Giacomo (left): jacket, shirt and pants Dior Men, shoes Zegna; Nacho (right): total look Givenchy

skate style mens 2022
Giacomo (right): jacket, shirt and pants Dior Men, shoes Zegna; Nacho (up): total look Givenchy

skater fashion 2022
Left: shirt and pants Hermès; right total look Gucci

Manintown fashion Youth Babilonia
Nacho (right): total look Louis Vuitton; Giacomo (right, on skateboard): top, pants and belts Salvatore Ferragamo, sneakers Givenchy, sunglasses Zegna

Credits

Photographer Davide Musto

Stylist Emily Lee @W-MManagement

Photographer assistant Davide Simonelli

Stylist assistant Francesca Minardi

Grooming Chiara Bussei @W-MManagement

Models Giacomo Affede, Nacho Penin @IMG

Nell’immagine in apertura, Giacomo (a sinistra) indossa giacca, camicia e pantaloni Dior Men, scarpe Zegna, Nacho (a destra) total look Givenchy

Internet e le app da parte degli attori: come avere successo in rete

Il mondo della recitazione, soprattutto quando si parla di teatro, ma non solo, è da sempre stato considerato un settore decisamente “fisico” e sociale. Un attore ha infatti quasi sempre bisogno di un pubblico, un palcoscenico o una location in cui recitare, un copione e di colleghi attori, registi, addetti luci e molto altro. Gli attori, infatti, sono spesso solo un tassello del grande puzzle che dà vita a uno spettacolo teatrale o a un film. Nonostante ciò, però, nei millenni questa forma d’arte si è senza dubbio evoluta restando al passo con la tecnologia.

Passando dal teatro alla sala cinematografica, da goffi effetti speciali realizzati con carrucole e lanterne fino ad arrivare al CGI di oggi, che sembra riuscire a simulare in quasi tutto e per tutta la realtà, la recitazione è sempre riuscita a restare al passo con i tempi, diventando a volte anche essa stessa pioniera di modernità. Non tutti però sanno che Internet e il mondo del digitale sono in grado di aiutare non solo le grandi produzioni, ma anche gli attori emergenti.

 

L’avvento del mondo dell’intrattenimento online

Il mondo dell’intrattenimento sembra infatti essere stato tra i primi a cogliere appieno la grande opportunità offerta dallo sviluppo della rete e di nuove tecnologie legate al digitale. In poco tempo, infatti, abbiamo visto approdare su Internet tantissime realtà che per secoli sono state tipiche del mondo dell’intrattenimento tradizionale. Non a caso oggi possiamo ascoltare la musica dei nostri artisti preferiti con app come Spotify, senza quindi dover acquistare nessun disco, oppure esplorare la sezione dei giochi e le varie sottocategorie, come i giochi di ruolo sparattutto o platform, come il classico Tetris oppure i giochi di carte com Uno oppur Blackjack, o possiamo leggere un libro con le orecchie invece che con gli occhi utilizzando servizi come Audible che offrono direttamente sui nostri smartphone centinaia di audiolibri.

Non stupisce quindi sapere che anche il mondo del teatro e del cinema hanno oggi anch’essi un grandissimo successo in rete, soprattutto sotto forma di servizi streaming in diretta oppure on demand come il celeberrimo Netflix. Tutti questi servizi hanno però spesso un elemento in comune: sono pensati per la fruizione di una determinata forma d’arte e non per gli artisti stessi. Se pur con più fatica, però, la rete ha offerto moltissime chance anche gli artisti permettendo loro di far notare il loro talento su piattaforme come SoundCloud o DeviantART e non solo. Ancora oggi, infatti, anche gli attori possono sfruttare la rete per farsi notare.

 

Casting e non solo su computer e smartphone

Lo sappiamo bene, per trovare un impiego gli attori devono quasi sempre partecipare a casting. Un tempo era però alquanto difficile scoprire quali casting avevano luogo nella nostra zona e come parteciparvi. Per fortuna grazie a Internet oggi è tutto molto più semplice: sono diversi i siti web e i profili social specializzati nella segnalazione di casting che illustrano anche tutti i prerequisiti necessari per parteciparvi. Ma non solo, grazie ad app come CastingUp possiamo perfino trovare il casting che fa per noi direttamente sul nostro smartphone senza dover nemmeno accendere il pc e rispondere direttamente agli annunci su app.

Le app non aiutano però gli attori solo a trovare nuovi provini a cui partecipare, ma anche a prepararsi per prove e spettacoli anche in casa propria. Facendo una rapida ricerca sui principali app store come Google Play troveremo diverse app come Script Rehearser pensate proprio per gli attori. Quest’app, ad esempio, rende molto più facile mettere alla prova la propria parte anche in solitaria e senza altri colleghi che possano leggere il resto del copione. E non solo, queste app sono anche molto spesso gratuite, diventando così l’ideale per quegli attori novizi che non hanno un grande budget a disposizione, ma che vogliono lavorare sodo.

Sfruttare i social per sfondare nel mondo della recitazione

Soprattutto negli ultimi anni, però, Internet ha iniziato a offrire nuovissime opportunità di successo per gli attori che vogliono farsi notare, ma non sanno come farlo. I principali social media e siti di videosharing come Instagram e YouTube sono infatti delle vetrine perfette per gli attori che vogliono mostrare al mondo le proprie capacità. Sia in formato video più corto, cioè tramite i cosiddetti reels, o con video di lungo formato più adatto a pubblicazioni su YouTube come ne parliamo su Manintown, è infatti possibile dare prova della propria bravura senza partecipare a casting o fare parte di alcuna produzione. Tutto quello che serve è una telecamera, un buon sistema di illuminazione e un pizzico di talento. 

Sono molti gli attori che si sono fatti notare in questo modo o che tramite i social hanno trovato altri colleghi con cui collaborare e dare vita a piccole o grandi produzioni. I social, in questo modo, riescono a rendere anche più democratico il successo, perché permettono di sfondare anche a persone che per un motivo o per l’altro potrebbero avere difficoltà a partecipare a casting o i cui punti forti non sono necessariamente quelli ricercati dalle produzioni del momento. Sui social, ne abbiamo scritto anche noi di Manintown, infatti, è quasi sempre il pubblico a notare gli attori, saltando così la selezione da parte dei professionisti del settore come registi e produttori. Anzi, se un attore riesce a raggiungere un buon numero di follower e ad avere successo è facile che sarà poi contattato da questi stessi professionisti! 

Certo, trovare lavoro come attori non è per niente facile: la competizione è tanta e le possibilità di farsi notare sono poche, ma non bisogna farsi scoraggiare: grazie a Internet sono sempre di più le risorse a disposizione degli attori che possono così trovare nuovi modi in cui farsi notare e inseguire il proprio sogno. 

MILLEFIORI ® Milano: le fragranze d’ambiente contemporanee

Millefiori® nasce alla fine degli anni ’90 con una visione sperimentale e contemporanea orientata alla proposta di fragranze per ambiente di tendenza e non convenzionali, ideali per valorizzare l’home décor. Ispirato dalla città di Milano, centro dinamico e creativo del design, Millefiori diventa un brand esperienziale, per esprimersi attraverso profumi unici e uno stile attuale.

Millefiori Milano 2022
Millefiori® Milano White Paper Flowers

La collezione Millefiori® Milano è composta da fragranze moderne dalle esuberanti tonalità cromatiche, pensate per profumare la casa, aggiungendo un tocco di stile e colore. La linea Millefiori® Selected, con i suoi flaconi satinati, dalle linee slanciate ed essenziali, cattura note di tendenza dal mondo delle profumeria e racchiude inaspettate combinazioni olfattive.
Per chi è alla ricerca di un tocco distintivo, del flair italiano e di accostamenti inconsueti, questo marchio rappresenta la combinazione perfetta di straordinarie esperienze sensoriali e design accattivante.

Per questa stagione, due invitanti novità si uniscono alla collezione Millefiori® Milano: Honey & Sea Salt e White Paper Flowers. A partire dal principio secondo cui gli opposti si attraggono, Honey & Sea Salt prende vita da una seducente combinazione di note dolci e salate.

La luminosa e rasserenante White Paper Flowers cattura invece l’unicità che si trova nei momenti di pace e riflessione; con le sue note fresche e fiorite, evoca un inconfondibile senso di chiarezza. Una combinazione di profumazioni d’eccezione e design raffinato: queste nuove combinazioni olfattive saranno il tocco perfetto per qualsiasi ambiente.

Nell’immagine in apertura, la fragranza Millefiori® Milano Honey & Sea Salt

MANINTOWN editorial – One man show

shooting moda uomo 2022
Total look Simon Cracker, boots John Richmond, hat Bonfilio

Come da titolo, il modello Rocco Serio è protagonista assoluto delle immagini scattate da Davide Musto per il servizio pubblicato sull’issue Youth Babilonia, chiamato a interpretare alcuni pezzi chiave della collezioni di griffe come Acne Studios, Dsquared2, Giuseppe Zanotti, Annakiki e John Richmond, tra monumentali cappe imbottite, balaclava ricamati, copricapi estrosi, dress stampati.

fashion editorial menswear
Coat John Richmond, shirt Dsquared2, shorts stylist archive, boots Giuseppe Zanotti, hat Bonfilio

editoriale fashion 2022 uomo
Hood Christopher Raxxy

Credits

Model Rocco Serio @FashionArtWise

Photographer Davide Musto

Stylist Alessandra Gubinelli

Photographer assistant Valentina Ciampaglia

Stylist assistant Federica Mele

Hair Sara Petrucci @makingbeautymanagement

Make-up Eleonora Mantovani @simonebelliagency

Nell’immagine in apertura, Rocco indossa total look Simon Cracker, boots John Richmond, cappello Bonfilio

Celebrating the Best of Every Season: la nuova campagna di Roku Gin

Roku Gin, un incontro tra Italia e Giappone al Four Seasons milanese per la nuova campagna del marchio

Martedì 21 giugno, nel giardino del Four Seasons di Milano, Giappone e Italia si sono incontrati nella adv 2022 Celebrating the Best of Every Season di Roku Gin, svelata appunto nella cornice del prestigioso hotel meneghino. Sbarcato in Italia nel 2018 e subito divenuto protagonista del panorama beverage tricolore, il marchio ha ideato per quest’anno una campagna a 360 gradi, incentrata sulle stagioni del paese del Sol Levante, di cui è in effetti un prodotto emblematico. Il claim è d’impatto, semplice e e diretto: The Best of Every Season.

Roku Gin Suntory
Roku Gin, marchio dell’azienda nipponica Suntory

A dominare il primo evento di lancio della campagna, tenutosi come detto nel luxury hotel di via Gesù, è stata la bella stagione per eccellenza, reinterpretata nel corso della serata dal bar manager dello Stilla, Luca Angeli, in quattro cocktail unici, a base di Roku Gin, ça va sans dire. Tradizioni estive nipponiche e sapori della stagione calda nostrana, dunque, si sono fusi nella rivisitazione del classico Gin Tonic, con le ricche note di Roku esaltate da un liquore artigianale all’erba cedrina; e ancora, in Roku Roots, drink ideale per rinfrescarsi dalla calura del periodo. In una drink list dedicata dal brand all’estate giapponese non potevano poi mancare le botaniche, ossia tè sencha e gyokuro. Il punch firmato Luca Angeli e il Rose Highball, disponibile alla spina nello Stilla bar, rappresentano un omaggio a queste preziose foglie, nonché alla secolare tradizione jap del tè.

Roku Gin, la tradizione nipponica di casa Suntory reinterpretata in chiave contemporanea

Il vero dominus della serata è stato però Roku Gin, cioè la tradizione di casa Suntory proiettata nell’epoca contemporanea. Questo distillato, infatti, racchiude l’anima del primo gin giapponese, introdotto sul mercato nel 1936, quando Shinjiro Torii (giovane fondatore dell’azienda), presentò Hermes Gin, prevedendo che la bevanda alcolica prodotta nello stato un giorno sarebbe stata amata in tutto il mondo. Il suo era un gin senza compromessi d’impronta inglese, basato su 8 botanicals che più classici non si poteva.

Lanciando Roku nel 2017, i master distiller di Suntory hanno voluto regalare nuova vita alla creazione di Torii, avvalendosi degli (strepitosi) elementi che la natura del paese mette loro a disposizione. L’obiettivo – raggiunto – era valorizzare la ricetta originale senza snaturarla, amplificandone le caratteristiche intrinseche, espresse già negli anni ‘30 da Hermes.

L’ideogramma impresso sulla bottiglia di Roku sta per 6, il numero dei botanicals locali presenti nel distillato in questione, raccolti a mano. Ciascuno di essi rappresenta una stagione, dalla primavera all’autunno, che insieme simboleggiano il legame indissolubile tra Roku e Impero del Sol Levante. Vengono raccolti durante lo shun, ossia lo specifico momento dell’anno (racchiuso talvolta in una manciata di giorni) nel quale un elemento della natura esprime al massimo le proprie peculiarità. Nel dettaglio, in primavera vengono raccolti fiori e foglie di sakura; nella stagione successiva i due tè sencha e gyokuro; in autunno il pepe sansho; in inverno lo yuzu.

Roku Gin botanicals

Il meglio di ogni stagione, raccolto, infuso e distillato nel gin firmato Roku

Sono perciò fiori e foglie del sakura, celeberrimo, coloratissimo ciliegio nazionale, raccolte solamente per due settimane ogni anno, a racchiudere l’essenza della primavera, conferendo a Roku il suo appagante aroma floreale. I due botanicals vengono distillati in un alambicco di acciaio e sottovuoto, con la tecnica della distillazione a freddo, che permette di mantenere inalterate le delicatissime caratteristiche del Sakura (scelto per accentuare le note floreali già presenti nella ricetta originale).

Roku Gin botanicals

L’estate, invece, trova il proprio corrispettivo nel tè verde; i due selezionati, sencha e gyokuro, regalano il loro miglior raccolto – detto Summer Flush – proprio in questa stagione. Queste varietà donano al gin di Suntory la nota erbacea, leggermente amaricante, che si avverte sul finale. L’uso del tè è motivato dalla volontà di rafforzare gli accenti lievemente amari e speziati che Torii aveva individuato ricorrendo a cannella, cardamomo e angelica. Il ginepro, ovviamente, resta al centro della scena.

L’autunno chiama il pepe sansho, assai particolare, raccolto e distillato fresco; un procedimento che, a differenza di quanto si possa immaginare, regala speziature agrumate, delicatamente pungenti, a Roku Gin. L’inverno, infine, è anche in Giappone la stagione degli agrumi: a rappresentarlo è lo yuzu, tipico agrume dell’arcipelago dalla fragranza inebriante; della sua distillazione, in un alambicco discontinuo di rame, viene conservato solo il cuore, dov’è presente la maggior concentrazione di olii aromatici. Pepe sansho e yuzu esaltano quelle punte agrumate che Torii diede a Hermes selezionando scorze di arancia amara e limone.

Roku Gin caratteristiche

Umbria Film Festival, a Montone dal 6 luglio la 26esima edizione

Umbria Film Festival: dal 6 al 10 luglio la XXVI edizione

Cinque giornate consacrate alla settima arte, che il comune di Montone organizza da tempo per presentare al pubblico il meglio della produzione cinematografica internazionale: la XXVI edizione dell’Umbria Film Festival torna ad animare, dal 6 al 10 luglio, il suggestivo borgo del Perugino. La manifestazione, da oltre cinque lustri, accompagna l’estate umbra, nel segno del cinema. A presiederla, il presidente e cittadino onorario Terry Gilliam (regista e sceneggiatore dal palmarès stellare, autore di capolavori come BrazilLa leggenda del re pescatore, Paura e delirio a Las Vegas) e la direttrice artistica Vanessa Strizzi.

Umbria film festival 2022

Terry Gilliam oggi
Il regista e presidente del festival Terry Gilliam

Il programma della kermesse

Umbria film festival 2021
Un talk della 25edima edizione dell’Umbria Film Festival

A corollario della rassegna, una serie di appuntamenti tra mostre, concerti e tavole rotonde; e ancora, la seconda edizione di ‘Amarcorti’ e la cerimonia di consegna della chiavi di Montone a Stanley Tucci, nome di spicco della scena hollywoodiana, conosciuto – e amato – dal pubblico per le sue interpretazioni in pellicole quali The Devil wears Prada, Harry a pezzi e The Terminal.

Montone borgo
Il borgo di Montone, sede della rassegna

Le serate dell’UFF si apriranno con la proiezione di una selezione di corti, per concludersi con  i cinque lungometraggi selezionati  dalla  direzione: La  Mif (Frédéric Baillif), My Sunny Maad (Michaela Pavlátová), Toubab (Florian Dietrich), Supernova (Harry Macqueen), Hit the Road (Panah Panahi). Il festival non trascura i più piccoli, col ritorno, in piazza San Francesco, di ‘Corti per Bambini’, competizione che promuove e diffonde la cultura cinematografica presso i giovanissimi, coinvolgendoli attivamente.

Stanley Tucci Supernova
Stanley Tucci e Colin Firth in una scena di Supernova

La mostra celebrativa e i titoli del concorso ‘Corti per Bambini’

La Mif film
La locandina de La Mif di Frédéric Baillif

A dare il via alla cinque giorni, mercoledì 6, l’inaugurazione della mostra celebrativa dei 25 anni della kermesse, che ne ripercorre i momenti più significativi, tra ospiti di rilievo e parterre d’eccezione, che l’hanno resa un’occasione d’incontro e discussione sull’arte filmica. La serata omaggerà Frédéric Baillif proiettando il suo La Mif, vincitore del Best Film Generation alla Berlinale 2021.

Mercoledì 6 verranno proiettati i 15 cortometraggi di ’Corti per Bambini’. Spiccano tra di essi, per importanza e attualità dei temi affrontati, unitamente alla tecnica di realizzazione, Roberto di Carmen Córdoba González, che tratta il tema della body positivity e del body shaming raccontando l’amore del protagonista omonimo per la sua vicina di casa, chiusa in sé stessa a causa del sovrappeso; Dans la Nature (Marcel Barelli), che insegna come l’omosessualità non sia solo una storia umana, ma anche animale; Haut les coeurs di Adrian Moyse Dullin, storia dei fratelli Kenza e Mahdi, abituati a prendersi in giro regolarmente sui social, con la prima che metterà alla prova il secondo spingendolo a confessare il suo amore per Jada.

Tavole rotonde, proiezioni, musica: gli appuntamenti del 26esimo UFF

Il 7 è il turno della round table Dall’Umbria del Grand Tour all’Umbria Film Festival bene comune; momento di riflessione sull’evento come attrattore territoriale e opportunità di sviluppo. Nel corso della serata sarà presentato My Sunny Maad, film d’animazione candidato ai Golden Globe, vincitore del premio della Giuria al Festival del cinema d’animazione di Annecy del 2021.

L’8 e 9 luglio, presso il Teatro San Fedele, è prevista la proiezione – e premiazione – del miglior cortometraggio di ‘Amarcorti’. Il cineasta vincitore potrà collaborare con Produzione Straordinaria S.r.l. per la realizzazione di una nuova opera, partecipando in concorso all’Italian London Short Film Festival londinese; in più, una menzione che garantisce libero accesso all’archivio Augustus Color. A seguire, l’esibizione del duo di Ginger Bender Alessandra Di Toma e Jeanne Hadley, che si produrranno in sonorità evocative delle vecchie ballad jazz, cantate su un ritmo reggae sincopato.

Ospite d’onore della serata dell’8 è Florian Dietrich, di cui verrà proiettato Toubab, pellicola vincitrice del premio del pubblico al Warsaw International Film Festival. Sabato l’appuntamento è per la visione di Supernova alla presenza del protagonista Stanley Tucci, cui come detto verranno consegnate le chiavi cittadine.

Solis string quartet
Peppe Servillo e i Solis String Quartet (ph. Mimmo Attademo)

Nella stessa piazza, Peppe Servillo e i Solis String Quartet si esibiranno domenica con Carosonamente, spettacolo dedicato a Carosone. Il festival si chiuderà con Hit The Road di Panah Panahi, presentato a Cannes nel 2021, vincitore come miglior film del London Film Festival.

Il commento di Vanessa Strizzi, direttrice artistica del festival

Commentando il programma della rassegna, Vanessa Strizzi segnala, nella competizione riservata ai bambini, «The Sausage Run di Thomas Stellmach, regista vincitore dell’Oscar nel 1997, un corto che rivisita la favola di Cappuccetto rosso; Haut les coeurs di Adrian Moyse Dullin, che racconta come cambiano i rapporti sentimentali nell’era dei social; Günter Falls in Love, animazione divertentissima su un cane che si innamora di un pupazzo».

«L’edizione di quest’anno – prosegue la direttrice artistica – ha un particolare riguardo nei confronti dei giovani. Sono tutte anteprime, dei colpi di fulmine per noi. Da La Mif, racconto in stile documentaristico della vita in una casa famiglia che accoglie adolescenti in difficoltà, a My Sunny Maad, sulla vita di una donna che sposa un afgano, decidendo di rinunciare alle sue radici culturali per trasferirsi con lui a Kabul; da Toubab, divertentissima commedia tedesca che parla di immigrazione, a Hit the Road, on the road iraniano con una sottotraccia di suspense». E chiosa: «un’edizione frizzante. La cosa bella del nostro festival è proprio l’atmosfera rilassata che si respira. Per gli ospiti e per il pubblico. La possibilità di scoprire universi altri rispetto al nostro».

Hit the road film Cannes
Hit the Road

Nell’immagine in apertura, un momento della 25 edizione del festival, nel 2021

Oliver Peoples, l’ADV Water Break per l’estate 2022

Los Angeles, CA – Una scena sorprendente vede sei personaggi e le loro scelte sartoriali libere dalle aspettative. Lo sciabordio delle onde e le spiagge dorate creano un’ambientazione insolita per lo stile da ufficio, mentre tra sabbia e tavole da surf emergono look che ricordano il power dressing degli anni ‘80 e ‘90. Questo ricercato accostamento di opposti è il cuore della campagna Oliver Peoples Estate 2022, in cui i protagonisti si dedicano al surf in abiti sartoriali raffinati, incanalando l’estetica vintage ma moderna del brand ispirato alla California del Sud.

La collezione P/E 22

Oliver Peoples, anima audace


Come direbbe l’elegante e sovversivo protagonista di American Psycho, Patrick Bateman, non c’è niente di meglio dell’abbinamento tra abiti Valentino e occhiali Oliver Peoples. L’immagine audace a cui Bateman allude è fatta di spalline pronunciate, revers stirati, colletti inamidati e una cravatta di grande effetto, il tutto meticolosamente ordinato. E una montatura ben abbinata a completare il tutto.
Il pensiero di Bateman è valido anche tra le onde, dove questo curioso cast si ritrova a indossare i best seller e gli occhiali iconici del repertorio Oliver Peoples. Questi surfisti entrano in scena leggeri come la brezza, con in mano valigette, cellulari anacronistici e grossi computer vintage.

Una collezione audace

Occhiali da vista per donna

Il mood della campagna pubblicitaria “Pausa in acqua”

Dal loro arrivo seducente agli inaspettati impegni di lavoro e alle attività divertenti in acqua; la giornata passa tra una scrivania in riva al mare e un hang ten sulla cresta dell’onda.
Un’atmosfera paradossale e affascinante caratterizza questo scenario surreale, evocando la realizzazione di un desiderio: se non si può fuggire dalla scrivania, tanto vale portarla con sé. Nelle varie immagini, tutti lavorano sulla sabbia e a riva, rispondendo alle chiamate e comunicando con chi non ha la fortuna di trovarsi nella stessa eccentrica situazione.
Proprio come la marea, il cast si allontana con stupore quando arriva il momento di timbrare il cartellino.
L’intera serie fotografica è permeata dal concetto di un’estate infinita con una lunghezza d’onda tutta sua. È anche la prima campagna di Oliver Peoples che vede come protagonista il surf e, come ci si aspetta da questo brand pionieristico, riesce a distinguersi da qualunque altra. Anche se la campagna è d’ispirazione rétro, ha un che di contemporaneo che la rende ancora più straordinaria.

MMU S/S 2023: Manintown presenta il magazine Youth Babilonia al Circolo Marras

Durante la cinque giorni della fashion week maschile che, dal 17 al 21 giugno, ha portato nella metropoli lombarda le collezioni maschili per la prossima S/S 2023, MANINTOWN ha svelato il magazine Youth Babilonia con un evento ad hoc presso il Circolo Marras, spazio sui generis concepito dallo stilista sardo come un manifesto concreto della propria eclettica, fantasiosa cifra creativa.

Spazio Marras Milano

Protagonista della serata, la performance artistica di Cristian Cucco, una serie di videoproiezioni per raccontare sia l’ultima collezione del marchio, Narciso, che due copertine dell’issue Hot child in the City, con Francesco Gheghi ed Ema Stokholma.

performance danza arte
La performance di Cristian Cucco
Thomas Costantin dj
Thomas Costantin alla consolle durante la serata

A seguire, il cocktail party con il dj set di Thomas Costantin, ad animare e chiudere in bellezza un appuntamento che ha visto la partecipazione di numerose personalità di spicco del mondo della moda, cinematografico, musicale e artistico in generale, dagli attori Lorenzo Richelmy (nome in rapida ascesa del nostro cinema – ha recitato, tra gli altri, in Una questione privata, Il talento del calabrone e nella serie Marco Polo – nonché cover star di Youth Babilonia) e Simone di Scioscio a Carmen Ferreri, dal modello Michael Terlizzi alla content creator Eleonora Cixi Bosio.

Lorenzo Richelmy
Carmen Ferreri
Eleonora Cixi Bosio

Lorenzo Richelmy, Carmen Ferreri, Eleonora Cixi Bosio

Un evento che celebra il nuovo sviluppo, digitale e cartaceo, di MANINTOWN, che grazie alla partnership con MI HUB e SUPERNOVA HUB implementa ulteriormente le proprie piattaforme, in un’ottica sempre più cross-channel e internazionale.

Nell’immagine in apertura, Eleonora Cixi Bosio (al centro), Leonardo Marras (a destra) e alcuni ospiti dell’evento di MANINTOWN al Circolo Marras

NH Collection Milano Porta Nuova, place to be dell’hotellerie milanese

NH Collection Milano Porta Nuova, il nuovo indirizzo milanese della catena

La vivace scena dell’hotellerie milanese si arricchisce di una new entry, che si candida a diventare la meta elettiva cui rivolgersi per scoprire le mille sfaccettature del capoluogo lombardo, metropoli cosmopolita e camaleontica, costantemente in fieri, da vivere – e apprezzare – in ogni suo angolo. Il risultato della trasformazione dell’hotel 4 stelle NH Milano Grand Hotel Verdi è, infatti, il NH Collection Porta Nuova, nel cuore dell’omonimo quartiere, cuore finanziario della città. Nell’ultimo arrivato della prestigiosa catena alberghiera, sofisticatezza ed esclusività della location si fondono armoniosamente, esaltandone il carattere urban-chic.

NH hotel Collection Milano Porta Nuova
La facciata dell’hotel

Tra i punti di forza dell’hotel c’è sicuramente la posizione privilegiata, attigua ai numerosi ristoranti e locali à la page della zona. Gli ospiti possono raggiungere comodamente Brera (fiore all’occhiello meneghino, con le sue viette acciottolate e l’atmosfera bohémien ) e Corso Como. La vista su piazza Gae Aulenti, emblema della Milano contemporanea, di cui rappresenta plasticamente lo slancio, la proiezione al futuro, è a dir poco suggestiva, permettendo di abbracciare con lo sguardo lo skyline dominato dai grattacieli, tra cui svetta, coi suoi 231 metri, l’Unicredit Tower.

Comfort e cura meticolosa dei dettagli nelle 100 camere dell’hotel

La succitata visione panoramica sulla città è possibile grazie a una struttura sviluppata su otto piani. Le 100 camere totali dell’hotel si distinguono per ariosità e ampiezza degli spazi, le cui dimensioni variano dai 36 mq delle superior agli oltre 70 delle magnifiche suite, in cui un’inconfondibile tonalità di rosso (firma visiva del brand NH Collection) si amalgama con le nuance grigie, verdi e oro degli arredi, creando un’atmosfera unica, raffinata.
Oltre al Wi-Fi e alle amenities in ogni stanza, gli ospiti hanno a disposizione un fitness corner perfetto per ritemprare corpo e spirito.

NH Collection Milano Porta Nuova novità
NH Collection Milano Porta Nuova

NH Collection Milano Porta Nuova camere
Una camera dell’albergo

Le proposte gourmet del NH Collection Milano Porta Nuova

La nuova proposta ristorativa dell’albergo è targata Artusia, divisione del Gruppo Elior specializzata nella gestione del food & beverage per l’hotellerie, che ha inaugurato Timo Bistrot. Si tratta di un ristorante la cui offerta è incardinata sulle erbe aromatiche, filo conduttore di piatti che rimandano immediatamente alla migliore tradizione italiana e mediterranea.
Il bistrot è stato concepito per soddisfare il palato con portate di qualità, in ogni momento, dalla pausa pranzo all’aperitivo post lavoro, accompagnato dagli esclusivi Timo Cocktails, alle cene all’insegna del benessere.

Timo Bistrot, cucina centrata sulle erbe aromatiche

Il menù del pranzo offre quattro combinazioni, si può inoltre ordinare alla carta, naturalmente, scegliendo tra una ricca varietà di insalate, tra cui la rivisitazione della classica Caesar salad con dressing al parmigiano ed erbe aromatiche, ribattezzata Caesar del Timo. A disposizione della clientela, poi, aggiunte di proteine animali (ad esempio mozzarella di bufala o salmone) e dressing e condimenti a scelta nel buffet.

Timo Bistrot
Timo Bistrot

Nella carta spiccano i burger in versione vegan, a base di spinaci e verdure, alternativa ai classici di fassona. E ancora, un’ampia scelta di primi e secondi della tradizione: si può spaziare tra bigoli con ragù estemporaneo (ragù di funghi, mandorle e maggiorana), calamarata alla sorrentina, tagliata di pollo con erbe mediterranee, salmone in crosta di pane, la caprese del Timo (a base di mozzarella di bufala, ciuffi di pomodoro cuore di bue e olio al timo). In chiusura i dessert, golosità assortite che comprendono la tagliata di frutta e sciroppo al basilico, il fondente al cioccolato con crema di fragole al Campari e noci sablé, la tropicale con ananas marinato alle spezie e timo, l’immancabile tiramisù, con salsa in estrazione di caffè.

NH Collection Milano Porta Nuova camere
Gli ambienti del NH Collection Milano Porta Nuova

NH Collection Milano Porta Nuova

Via Melchiorre Gioia, 6 20124 Milano – Italia

T: +39 02 62371

Manintown lancia la nuova fashion issue a Pitti Uomo

In occasione della 102esima edizione di Pitti Uomo e di Milano Moda Uomo S/S 2023, MANINTOWN – magazine che è ormai un punto di riferimento delle new generation musicale e cinematografica – presenta Youth Babilonia, nuova Fashion Issue in uscita due volte l’anno, che sarà presentata con due eventi speciali a Firenze e Milano. Nato da un’idea di Davide Musto, quest’inedito supplemento moda print e digital intende raccontare differenti culture, fenomeni, volti e linguaggi di stile. Sono quattro le cover del primo numero, che vede tra i protagonisti l’attore Lorenzo Richelmy e il content creator Matthew Zorpas, che festeggia i dieci anni del The Gentleman Blogger. Un nuovo sviluppo sia digitale che cartaceo per MANINTOWN, dunque, che grazie alla partnership con MI HUB e SUPERNOVA HUB, implementa ulteriormente le proprie piattaforme in un’ottica sempre più cross-channel e internazionale.

Manintown eventi
Moodboard della nuova fashion issue Youth Babilonia all’evento MANINTOWN presso Palazzo San Niccolò
Palazzo San Niccolò Firenze eventi
Un momento della mostra-evento nei giardini del palazzo

La mostra-evento di Firenze a Palazzo San Niccolò

Lo scorso 16 giugno, durante Pitti Immagine Uomo, una speciale mostra-evento presso Palazzo San Niccolò, nel cuore del quartiere fiorentino di San Niccolò. On show un percorso di brand artigianali e sostenibili, a partire dalla collezione genderfluid di Tiziano Guardini, cappotti d’impronta artsy in edizione limitata. Commentando concept, ispirazioni e obiettivi della linea, il designer sostiene: “Si parla spesso di genderless, come a dover racchiudere in una parola una tendenza momentanea. Per me il termine individua il coraggio di “aprire”, esercitando una libera espressione, abbandonando concetti che appartengono a una società ormai passata. Vuol dire altresì riconoscersi come esseri viventi liberi. I capi esposti raccontano di fiabe che incoraggiano ad aprire i nostri sentimenti, a essere determinati nel creare una società migliore, connessa con il nostro essere più puro e onesto, ovvero con la Vita e, di conseguenza, col nostro pianeta. Gli abiti che disegno sono da sempre uno strumento per vivere questa consapevolezza, un elemento di riconnessione, un abbraccio per ritrovarsi, un emblema del cambiamento”.

Segue precetti eco-responsabili anche la griffe Ten Minutes to Moon, che fonde animo streetwear e made in Italy in capi timeless arricchiti da grafiche originali. Si muovono tra arte e moda le sculture indossabili di Maurizio Tomasello, da portare con le cravatte. E ancora, Palladium, maison calzaturiera francese conosciuta ovunque per il modello Pallabrousse, studiato nel 1947 per l’esercito; Vagabond, brand svedese che si focalizza sulle scarpe, tra le più amate dalle shoes addicted di tutto il mondo, conquistate dallo stile elegante delle proposte, attento ai dettagli e sostenibile. Infine, le calzature firmate Bruno Bordese, must have per trend setter, artisti e creativi; i suoi sono pezzi unici e riconoscibili, grazie al mix di stilemi classici e trendy.

Design e profumi protagonisti negli spazi del palazzo

Il percorso continua col design di Situér Milano, che progetta arredi eco-friendly dalle linee minimali e ricercate partendo dal metallo, lavorato in Italia con maestria artigianale e sapientemente tradotto in un perfetto equilibrio di estetica e funzione.

Situer Milano mobili
Tavolo per esterni Situér Milano (sulla destra) e alcune proposte della collezione Marcantonio x Slide

Marcantonio x Slide, invece, propone complementi di arredo per interni e outdoor, lasciandosi ispirare dalla natura con un approccio sospeso tra onirico e fanciullesco, alla scoperta del mondo che lo circonda; pezzi che esprimono al meglio la filosofia  del designer romagnolo, nelle sue parole, “una commistione tra arte e design, porto nel secondo la prima, nello specifico la scultura, con soggetti illustrativi, che raccontano una storia”. Sono inoltre protagonisti, negli spazi del Palazzo, Millefiori e Yankee Candles, che guidano gli ospiti in un tour olfattivo e sensoriale attraverso le loro fragranze. Millefiori presenta la fragranza estiva Lime & Vetiver, invece la collezione di candele da esterno di Yankee Candles si compone di quattro nuove profumazioni, miscelate con citronella e oli essenziali noti per allontanare gli insetti e creare un’atmosfera rilassante nell’ambiente outdoor.

Marcantonio Slide
Marcantonio con i nuovi pezzi della linea firmata per Slide
Millefiori Milano diffusore
L’allestimento all’interno di Palazzo San Niccolò (sul tavolo al centro, un diffusore Millefiori)

Dopo la mostra si è tenuto un cocktail party con dj set curato dallo stesso Bordese.

Nell’immagine in apertura, il dj set di Bruno Bordese (ritratto tra due creazioni della linea Marcantonio x Slide) all’evento di MANINTOWN a Palazzo San Niccolò

Champagne: un tour alla scoperta del suo terroir

In una riunione di sommelier è comune parlare di corpo, densità, e molte altre, ma la parola più comune e su cui tutti concordano è terroir.

È una parola che definisce un insieme di caratteristiche che trascende una semplice definizione sensoriale, come quelle che definiscono lo champagne Veuve Clicquot. È come se fosse stato evocato uno spirito che si impadronisce del vino e gli conferisce il suo carattere e la struttura particolare. Il significato della parola terroir potrebbe essere associato a “territorio”, ma in realtà, quando il termino è legato alla produzione di vino, assume concetti che vanno ben oltre la semplice nozione di “terra”.

Ma che cos’è il terroir?

Il vocabolo terroir è una parola francese che indica un territorio specifico. Una volta associato ai due concetti di enologia e gastronomia, il suo significato diviene più ampio. Si riferisce in questo caso a una combinazione di elementi eterogenei, quasi alchemici, che conferiscono alla produzione un carattere del tutto particolare. Il terroir nel vino non si riferisce solo alla location del vigneto o dei suoi vitigni tipici, ma anche alla cultura e ai metodi tradizionali di produzione di un determinato vino. Nel caso della produzione di champagne, il suo terroir si trova nel nordest della Francia; il clima rigoroso, il particolare tipo di terreno, i vigneti piantati in collina, con una pendenza media di 12º e un’insolazione ottimale, nonché le tecniche di produzione, conferiscono delle caratteristiche uniche al vino. Geograficamente, la regione è esposta alle influenze dell’Oceano Atlantico e al clima continentale. Dal primo provengono abbondanti precipitazioni e poche variazioni di temperatura; dal secondo, la possibilità di gelate. Lo scenario circostante è quello di una modesta catena di montagne che si innalza da una valle divisa dal fiume Marne. Il suolo è particolare come il vino che produce. Per quanto detto, solo il vino spumante prodotto in tale regione è l’unico al mondo che può essere denominato champagne. In altre regioni, i vini spumanti possono essere prodotti con varietà di uve originarie della regione, ma non possono essere mai chiamati champagne.

La regione dello Champagne è composta da cinque circoscrizioni: Marne, Haute-Marne, L’Aisne e L’Aube. Tali reparti sono organizzati in quattro aree viticole che sono le uniche al mondo a produrre Champagne con una denominazione di origine controllata. Essi sono

  • Montagne de Reims. È coltivato esclusivamente a Pinot Nero e produce un vino con bouquet e robustezza
  • Côte des Blancs. Si tratta di vigneti che producono Chardonnay e il risultato è uno champagne aromatico e rinfrescante
  • Vallée de la Marne. È orientato verso sud e sudest. I suoi vini sono maturi e profumati. I vitigni prodotti sono Pinot Nero e Pinot Meunier
  • Côte des Bar. Le sue falde hanno orientamenti diversi e conferiscono una certa particolarità ai suoi prodotti. La sua produzione è di Pinot Nero con diversi assemblaggi tra loro

A tutto questo si aggiunge una caratteristica esclusiva della produzione: in tutta quella zona ci sono solo tre vitigni autorizzati

  1. Pinot nero. Vitigno a bacca rossa prodotto nelle Montagne de Reims e nella Côte des Bar.
  2. Pinot Meunier. Prodotto nella Vallée de la Marne. Proviene da uve rosse.
  3. Chardonnay. È una varietà bianca prodotta nella Côte des Blancs.

Le categoria di champagne

Sebbene la piantagione di vigneti nella regione dello Champagne risale a epoche lontane e che la produzione di champagne esistesse già dalla metà del 1600, è stato nel 1927 la fissazione dei confini viticoli della regione. Secondo la legge, la qualità dei vigneti viene classificata sulla base della produzione vitivinicola di ciascun villaggio secondo una scala. Inoltre è stato creato il CIVC (Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne) per difendere l’intero settore dei produttori e delle aziende vinicole. Il comitato esamina la qualità del terroir e della produzione. Questa certificazione determina il prezzo (cru) di ogni varietà d’uva e si determina la classificazione in Grand Cru, Premier Cru e Cru. La classificazione Grand Cru su di una bottiglia di champagne non è molto frequente, in quanto viene impiegata solo per la produzione proveniente esclusivamente da zone con tale denominazione. Lo stesso discorso vale per i Premier Cru. La maggior parte dei mixer provengono da diversi Cru. In questo caso, i blender sono classificati a seconda della percentuale di un determinato Cru.

Ci sono più di 20.000 produttori con la denominazione d’origine controllata, di cui circa 2.000 producono il loro prodotto con il proprio marchio. Di conseguenza, la maggior parte dei produttori vende la propria produzione ai grandi marchi, con i quali si producono diversi tipi di champagne a partire da un’unica base.

Conclusione

Lo champagne viene prodotto solo nell’omonima regione nel nordest della Francia. È proprio in questo luogo che si verificano le condizioni ottimali, che provengono da un terroir perfetto. Le condizioni atmosferiche, la cultura locale e le tecniche produttive favoriscono questo eccellente e unico prodotto.

Oh so pretty

Il modello Luigi Bruno, davanti all’obiettivo di Davide Musto, gioca con i pezzi cult della nuova stagione e sfodera un’attitudine naturalmente fluida, facendo propri con disinvoltura micro top in pizzo trasparente, bluse plissé smanicate, blazer tempestati di borchie e accessori in pelle dal retrogusto bondage.

fashion editorial fluidity
Shirt Youwei, pants Roberto Cavalli
Luigi Bruno modello
Shirt Youwei, pants Roberto Cavalli
Manintown fashion
Total look and shoes John Richmond, choker Vanesi, socks stylist’s archive

Credits

Talent Luigi Bruno @Elite Milano, CmodelsCrew

Editor in Chief Federico Poletti

Photographer Davide Musto

Stylist Alessandra Gubinelli

Photographer assistant Valentina Ciampaglia

Stylist assistant Federica Mele

Make-up Alessandro Joubert @simonebelliagency

Hair Sara Petrucci @makingbeautymanagement

A Milano, la premiazione per il miglior Art Work realizzato per Don Papa Rum

La Milano Design Week si è colorata dei toni di Don Papa grazie agli studenti del Triennio in Graphic Design e Art Direction di NABA. Mercoledì 8 giugno la sede milanese della scuola ha accolto la finale di un contest finalizzato a realizzare il nuovo pack del premium rum Don Papa Rum, originario delle Filippine. 

È stato selezionato il vincitore che, grazie al proprio estro creativo, potrebbe vedere suo art work nel pack del Rum Don Papa 2023. Il podio è stato annunciato da Gabriele Rondani, PR & Marketing Director di Rinaldi 1957, società bolognese che rappresenta in Italia il marchio.

A seguire, i partecipanti hanno preso parte a un intrigante aperitivo a tema, ispirato alla flora e fauna tropicali dell’isola d’origine del brand, con cibo filippino e il cocktail iconico Darker Don, preparato da Walter Gosso, Ambassador Don Papa in Italia e Advocacy Manager per Rinaldi 1957.

La serata è stata introdotta da Patrizia Moschella, Communication and Graphic Design Area Leader di NABA e dai docenti del triennio in Graphic Design e Art Direction di Milano e Roma, Stefano Comensoli e Daniele Marrone, che hanno seguito e indirizzato il lavoro degli studenti.

Primo posto

In prima posizione, Sugarlandia Life Circle di Gloria Ricciardi. È stato premiato per coerenza col brief e circolarità dell’opera ispirata agli ecosistemi, in cui ogni elemento è fondamentale per la sopravvivenza degli altri, compreso il vulcano Kanlaon centrale.

Don Papa Rum
Sugarlandia Life Circle, di Gloria Ricciardi

Secondo posto

Colorful mess, di Marco Graziaplena: per freschezza del tratto e sintesi compositiva, immediatezza visiva, coerenza col brief per la presenza colorata di flora e fauna.

Don Papa Rum
Colorful mess, di Marco Graziaplena

Terzi posto pari merito

Sugarlandias Frames, di Carlotta Nardi e Silvia Onesti: per una sintesi iconica più vicina alla cultura locale dell’isola.  

Metamorphosis, di Giorgio De Leo: per l’originalità tecnica e narrativa.

Sugarlandias Frames, di Carlotta Nardi e Silvia Onesti
Metamorphosis, di Giorgio De Leo

Sugarlandia

“Sugarlandia, un luogo magico dove tutto ciò che accade non è esattamente quello che sembra”.

Il motivo del soprannome dell’isola non è difficile da intuire; dotata di un terreno ideale per la coltivazione della canna da zucchero, Negros garantisce più della metà della produzione di zucchero dell’intero arcipelago filippino, oltre a dare lavoro alla maggior parte degli abitanti.

Un vero paradiso terrestre, circondato da acque cristalline che pullulano di vita marina e incantevoli barriere coralline. I colori sono sgargianti grazie alla giungla dell’entroterra, ricca di animali e piante, nonché di un imponente vulcano attivo – dal quale, peraltro, dipende largamente la fecondità del terreno.

Nel complesso, l’iniziativa si inserisce nella campagna digitale “Secrets of Sugarlandia”, lanciata per sensibilizzare sulla salvaguardia dell’ecosistema dell’isola, che ne è la culla. Tra le specie più a rischio, la colomba di Luzon, il maiale filippino, il cervo maculato delle Visayas, il Bucero delle Visayas e di Walden.

Parte delle vendite estive di Don Papa supporterà organizzazioni ambientali come la Talarak Foundation, attiva nella protezione e ripopolamento delle specie locali in pericolo. Altra associazione supportata è Philippine Reef and Rainforest Conservation Foundation, che guida i programmi di conservazione e sostenibilità sull’isola di Negros e in altri luoghi delle Filippine.  

Spirito punk e ispirazioni artsy nella F/W 2022 di John Richmond

Rock Royalty, Punk Couture, Sophistication: sono queste le parole chiave della proposta Fall/Winter 2022 di John Richmond, Lead me to temptation. Una tentazione, quella cui allude il titolo, squisitamente fashion; la collezione è stata infatti concepita come un viaggio stilistico, che attinge a pieni mani ad immaginari musicali e artistici, cari da sempre alla maison.

Uno stile timeless, in equilibrio tra tailoring e casual

Tanto nel menswear quanto nel womenswear, Il designer riversa un métissage di concetti e riferimenti, forgiando uno stile unico nel suo genere, che gli appassionati possono far proprio e adattare a qualunque occasione d’uso. Un mix and match che fonde armoniosamente un lato tailoring, sempre presente nelle collezioni della griffe, ed uno più basic, centrato su must dell’estetica urban (felpe, maglieria, t-shirt, pants cinquetasche, anfibi, leather jacket…) arricchiti da applicazioni e disegni sui generis. Sugli outfit si stagliano infatti grafismi, stampe particolareggiate, i simboli del brand (Snake e teschio JR in primis) rielaborati; una profusione di borchie e catenelle di metallo, poi, si impossessa di pezzi d’impronta casual e capi in denim.

Il gioco degli opposti caratterizza in egual misura i look uomo e donna: convivono micro e macro, lungo e corto, vestibilità aderenti e ampie. Per lei, una serie di minidress e abiti che segnano la silhouette, esaltando le forme attraverso lunghezze studiate al millimetro, trasparenze e spacchi, accostati a capisaldi del guardaroba femminile quali blazer, cappotti, longuette e pullover, impreziositi da dettagli strong (qui le iniziali ricamate del marchio, là texture cosparse di strass, zip e punti luce, o ancora scritte a mo’ di graffito e lucentezze metalliche). Per lui, un compendio di evergreen del menswear (dal perfecto al bomber) nobilitati da decorazioni in puro stile Richmond, tra loghi, scritte e motivi tattoo.

La palette cromatica alterna l’immancabile combo black & white alle sfumature del rosso, che contrastano con nuance più accese come verde acido e rosa. Un’allure 80s permea mise che vedono protagonista la pelle, emblema di quella sensualità ribelle che Richmond maneggia alla perfezione, fedele al motto per cui è tutta questione di attitudine, più che di moda in quanto tale.

Patatas Nana, l’artigianalità della patatina

Nel fashion system artigianalità e numero contenuto di “ingredienti” (cioè tessuti) rappresentano una conditio sine qua non per ottenere capi irreprensibili, sotto ogni aspetto. La combo craftsmanship e pochi, selezionati materiali si rivela un atout anche se applicata a prodotti talmente diffusi, radicati nell’immaginario collettivo, che si finisce col darli per scontati, ignorandone qualità intrinseche che, invece, fanno la differenza.

Ne è consapevole Patatas Nana, azienda che ha pensato bene di rivoluzionare lo snack per eccellenza dell’aperitivo italiano, tramutandolo in un alimento per intenditori ma a portata di mano, letteralmente. Le sue patatine in busta, infatti, uniscono alla lavorazione artigianale l’uso di soli tre ingredienti, senza alcun conservante o aroma. Un’idea tanto semplice quanto (felicemente) radicale, che sublima il concetto di sottrazione, rifiutandosi di aggiungere dubbi orpelli per puntare sull’essenza della patata nella sua purezza e integrità gustativa, lasciando al consumatore la possibilità di arricchirla secondo il proprio estro, sperimentando magari abbinamenti o ricette consigliate dagli chef.

Pochi, selezionati ingredienti e una lavorazione articolata in step precisi

La breve scadenza (non oltre cinque mesi) costituisce un primo indicatore di qualità, requisito imprescindibile per gustare la patatina come appena fritta. E poi ci sono materie prime comme il faut: nello specifico, esclusivamente patate della varietà Agria, coltivate in Spagna secondo la tradizione della vega granadina, irrigate dall’acqua incontaminata del rio Dúrcal; specificità che conferiscono loro un sapore unico.
Le patate vengono raccolte e conservate sotto terra al buio, così da mantenerne intatte le proprietà organolettiche. Quindi sono lavate, leggermente pelate, tagliate a fettine, fritte in olio di girasole puro – il migliore perché insapore – a 155 gradi. Vengono scolate, asciugate, lasciate raffreddare a temperatura ambiente e salate a mano con sale fino marino. Infine, l’imbustamento tramite macchinari di ultima generazione, in grado di preservare l’originale sapidità.

Patatas Nana
Patatas Nana

Le patatine artigianali in busta alla conquista del Belpaese

Dalla Spagna all’Italia il passo è più breve di quanto si possa pensare, nel 2016 la rivoluzione targata Patatas Nana sbarca nel Belpaese, accompagnata dai versi di Nana de Sevilla di Federico García Lorca – da cui il nome Nana, ossia ”ninna nanna”. Ora i punti vendita sono 3.500, sparsi su tutto il territorio nazionale; trattandosi di una specialità gourmet non si trova nei supermercati, ma nei migliori bar e cocktail bar, nelle enoteche, nelle drogherie contemporanee, nei bistrot. E ancora, in tutti quei negozi e luoghi selezionati che fanno della ricerca dei sapori genuini, tradizionali, il fiore all’occhiello della propria offerta gastronomica. È comunque possibile acquistarla nell’e-store ufficiale (www.patatasnana.com/negozio).

Patatas Nana patatine

Il marchio si propone, inoltre, di elevare il concetto del classico aperitivo, accompagnandolo con patatine da degustare semplicemente aprendo il sacchetto, oppure seguendo il consiglio dello chef Michele Gilebbi, riscaldandole in forno a 180° per riportarle alla temperatura di servizio ideale. Le Patatas Nana possono sposare le ricette più disparate (con alici del Mar Cantabrico, polpo e rosmarino, marinate in aceto, servite con lime e pepe…).

I Fiammiferi, lo snack retrò rivisitato

Patatas Nana patatine

Gli ultimi arrivati – nel 2020, sull’onda del claim “il futuro è solo un ricordo” – sono i Fiammiferi. Rievocano lo snack simbolo degli anni 70/80, arricchendolo però di un tocco contemporaneo, perfetto per i nostalgici che non disdegnano sapori inediti. I Fiammiferi sono anche sinonimo di sostenibilità grazie al packaging riciclabile, 100% plastic free, essenziale ed elegante, in pieno stile Patatas Nana.

Nove25 X Mace, i gioielli nati dalla collaborazione col producer dei record

Il brand di gioielleria urban Nove25 svela la sua ultima, esclusiva collab, che ha coinvolto un nome di spicco della scena musicale nazionale, il producer Mace. Data la caratura del personaggio, la collezione non poteva che attingere all’immaginario della musica elettronica, terreno d’elezione di uno tra i più riconosciuti e visionari musicisti italiani, capace di raccontare la contemporaneità con un tocco unico. Il suo album doppio disco di platino OBE, uscito nel 2021, ha visto la partecipazione di assi musicali come Blanco, Salmo, GemitaizGué Pequeno e Madame.

Mace producer moda
La campagna della collezione, con protagonista lo stesso Mace (ph. courtesy of Nove25)

Nove25 X Mace riprende valori e narrazioni di Oltre, disco pubblicato quest’anno dall’artista, in cui il concept del viaggio è da intendersi nel suo côté trasformativo, come un superamento dei confini territoriali, fisici e sensoriali; è un invito ad andare oltre le proprie percezioni, paure, limiti, oltre il proprio corpo e l’idea che abbiamo di noi stessi.
Pendenti e orecchini in argento e oro giallo della linea s’ispirano perciò all’universo psichedelico delineato da Mace, non senza ironia e sense of style, adottando emblemi quali il funghetto magico (sviluppato in verticale nel Pendente Fungo, e in versione più ridotta, circolare, nell’Orecchino Fungo) e il simbolo del Mercurio, considerati una chiave necessaria per esplorare gli stati “altri” dell’inconscio.
La capsule è in vendita esclusivamente negli store del marchio e su www.nove25.net

Nell’immagine in apertura, uno scatto della campagna della collezione Nove25 x Mace, che vede protagonista lo stesso producer e musicista

Fashion editorial: summer hits

Cromie brillanti, effetti shiny e linee sinuose connotano gli accessori “hot” della stagione calda, dai bracciali multicolor ai sandali, agli occhiali da sole, fotografati sulla sabbia (elemento estivo par excellence) in esclusiva per Manintown da Ivan Genasi.

Credits

Photographer Ivan Genasi 

Production Fashionart_3.0 

Nell’immagine in apertura, occhiali da sole Balenciaga

La Moda di OFF-WHITE 

Dalla fondazione del marchio di abbigliamento casual nel 2012, Off-White ha dimostrato un innegabile talento nell’ideare modelli maschili e semplici che hanno conquistato il cuore del mondo. L’azienda milanese è stata fondata da Virgil Abloh, il direttore creativo ha creato collezioni di grande richiamo che sono state molto attese stagione dopo stagione. Materiali lussuosi come il cotone vengono acquistati con la massima cura per soddisfare i vostri standard. 

L’abbigliamento di Off-White offre innumerevoli opportunità di styling, anche un solo accessorio può mettere in risalto un semplice outfit con t-shirt, sneakers classiche, una felpa Off-White e una borsa a tracolla. Fate di questo look il vostro punto di riferimento per il fine settimana. 

Streetwear con un nuovo significato

L’esclusivo marchio di moda è stato creato dall’americano Virgil Abloh ed è una sorta di collezione streetwear di lusso, che crea provocazione con contrasti quasi estremi. L’azienda dal carattere casual punta su materiali naturali di alta qualità e tessuti pregiati. Silhouette sportive, stampe di graffiti, motivi e tagli degli anni ’60 e ’70 compongono le creazioni del giovane marchio esordiente e creano un look urbano. La produzione ha sede a Milano e riprende il “qui e ora” in modo innovativo e raffinato.

Il successo del marchio è arrivato con la Street-Style-Fashion-Week. Durante la Settimana della Moda, persone dell’industria della moda, come modelle, stilisti, blogger e fotografi, vengono fotografate tra una sfilata e l’altra. Queste immagini vengono poi pubblicate su blog, riviste online e cartacee come look street-style attualmente indossati. Poiché questi look vengono effettivamente indossati nelle strade delle grandi metropoli della settimana della moda, sono spesso l’innesco di nuove tendenze e ispirano nuovi abbinamenti. Lo stilista non solo ha creato il suo marchio, “Off-White”, ma è stato anche il direttore creativo del marchio di lusso Louis Vuitton.

I 3 modi migliori per indossare una cintura firmata Off-White

Grande accessorio di punta della collezione è la cintura Off-White Industrial, la quale può essere in diversi modi, anche inusuali. Il primo è quello classico, ovvero alla vita. Essendo relativamente lunga può essere annodata più volte intorno al fianco o, come spesso accade, lasciata semplicemente pendere all’estremità della cintura. In questo modo, l’iconico look della cintura sembra super casual!

Il secondo utilizzo di questo accessorio è come cintura in vita per dare forma a cappotti e giacche. Infatti è possibile sostituire la semplice cintura in dotazione con il soprabito, con la quella urban Off-White e dare ancora più risalto al punto vita. 

Una terza variante per sfruttare al massimo l’accessorio è come tracolla. Basta sostituire la cinghia di trasporto della borsa con la cintura firmata. Questo non solo garantisce stabilita alla borsa, ma conferisce anche un aspetto particolare al look!

Dsquared2 Wallpaper, intervista con Dean e Dan Caten

Dean Dan Caten Dsquared2
Dean e Dan Caten di Dsquared2

Manintown torna sulla collezione Dsquared2 Wallpaper, in partnership con LONDONART, che sancisce l’ingresso del marchio canadese nell’home décor, segmento che i creative director Dean & Dan Caten considerano una naturale estensione dell’universo griffato D2. Nella conversazione che segue, i gemelli canadesi si soffermano su ispirazioni, sinergie, sfide e obiettivi della collaborazione con il brand specializzato in carte da parati, tornano su alcuni elementi che hanno segnato, e continuano a farlo, il loro percorso di stile (dalla musica al rapporto con le celebrity) e si spingono a fare qualche ipotesi sul Metaverso…

La vostra storia è la dimostrazione che i sogni possono diventare realtà, in 27 anni avete creato un vero impero, qual è il segreto del vostro successo?

Dean & Dan: Credere in noi stessi e in quello che facciamo; con l’esperienza abbiamo compreso che bisogna fare sempre quello che sentiamo e che è giusto per noi. Amiamo profondamente il nostro lavoro, non ci pesa perché è una passione.

Un mix perfetto tra moda canadese e tradizione italiana, con un occhio di riguardo ai dettagli. Come definireste il vostro stile in tre parole?

D&D: Il nostro stile è easy, cool, informale.

Il brand ha un forte legame con il mondo della musica che sembra fa parte del vostro background, da dove arriva?

D&D: La musica è molto importante anche nel nostro modo di lavorare. Questo legame esiste da sempre, siamo cresciuti ascoltando Frank Sinatra con nostro padre. La nostra cultura musicale comprende tutti i generi, ogni canzone ha il potere di emozionarci e darci la carica.

Il periodo storico che stiamo vivendo ci ha fatto comprendere ed apprezzare un nuovo senso del tempo, è stato così per voi?

D&D: Non ci siamo rilassati in realtà, abbiamo lavorato anche più di prima ma con tempi diversi. Nonostante alcuni alti e bassi, abbiamo imparato a fare le cose diversamente e ci siamo resi conto dell’importanza di ciò che forse prima davamo per scontato. In questo momento stiamo provando a tornare alla normalità perché la moda, che è energia pura e sinergia, ha risentito molto di questa mancanza di presenza fisica.

Che messaggio si cela nelle vostre creazioni? Credete molto nelle collaborazioni e sinergie tra brand diversi, lo considerate uno spunto per arricchirsi?

D&D: È davvero stimolante lavorare con altri creativi e marchi. Crediamo sia importante perché attraverso la loro esperienza, contribuiscono alla nostra storia, e viceversa, noi alla loro. È un arricchirsi a vicenda, lo troviamo estremamente interessante.

Avete vestito moltissime popstar, a chi siete particolarmente legati e perché?

D&D: Siamo molto fortunati ad aver collaborato con diversi artisti; sono stati loro a cercarci e questo fa la differenza, perché dimostra che a loro piace ciò che facciamo. È stato fantastico trovarsi da subito sulla stessa lunghezza d’onda. Lavorare con persone che apprezzi ed avere il privilegio di vestirle interpretando il loro gusto è una cosa meravigliosa!
Madonna è stata la prima a rivolgere l’attenzione al brand e ha un posto speciale nel nostro cuore; ma anche Beyoncé, per la quale abbiamo disegnato alcuni abiti del suo The Formation World Tour e Ibrahimović, con cui abbiamo avviato una collaborazione.

Dsquared Beyonce
Beyoncé sul palco durante il The Formation World Tour con un look custom made Dsquared2 (ph. Kevin Mazur/WireImage)
Dsquared 25 sfilata
Dean e Dan Caten con le Sister Sledge al termine del défilé per il 25esimo anniversario del marchio (ph. AFP/Miguel Medina)

Com’è nata la collaborazione con LONDONART?

D&D: È la prima volta che ci avviciniamo al mondo del design ed eravamo molto curiosi. La collaborazione è nata grazie ad una sinergia immediata tra noi e LONDONART, siamo davvero felici del risultato.

Il design vi appassiona? Cosa vi piace di questo mondo?

D&D: Il design parla con altri materiali; con la moda abbiamo a che fare perlopiù con tessuti, nel design invece i supporti sono tanti, c’è un approccio completamente diverso ed intrigante, che ci permette di esplorare altri mondi.

A cosa si ispira la collezione?

D&D: Questa collezione di wallpaper per LONDONART integra e amplia il nostro progetto di lifestyle. Dsquared2 non è solo moda ma anche un’esperienza e, in questo caso, abbiamo avvicinato il nostro mondo a quello degli interni con alcune stampe rappresentative per noi e il nostro brand.

Come sarà il futuro della moda? Nel Metaverso?

D&D: Probabilmente.

Dsquared2 Wallpaper
Dsquared2 Wallpaper Cement Horizon (ph. courtesy Dsquared2)
Dsquared2 Wallpaper
Dsquared2 Wallpaper Monogram (ph. courtesy Dsquared2)

Vi state preparando?

D&D: Può sembrare una follia, ma forse esisterà un nuovo mondo parallelo, nonostante siamo convinti che resterà tutto anche in questo universo. È decisamente interessante e ci piace pensare che esisterà un luogo virtuale dove potersi trasformare in qualcosa di diverso.

Intervista courtesy of LONDONART Magazine
www.londonart.it

ItalianCreationGroup protagonista alla Milano Design Week con FontanaArte, Driade e Valcucine

La Milano Design Week torna ad animare il capoluogo lombardo e lo fa in grande stile, provando a lasciarsi alle spalle un biennio tormentato. Non è da meno ItalianCreationGroup, presente al Salone del Mobile (nonché all’appendice imprescindibile del Fuorisalone) con tre dei suoi quattro brand d’eccellenza, FontanaArte, Driade, Valcucine. Il primo, d’altronde, celebra quest’anno il 90° anniversario ed entra a far parte del registro speciale dei marchi storici di interesse nazionale, istituito dal Mise.

Fontanaarte light art
Una vista della mostra FontanaArte, 90 Years of Light and Art, fino al 12 giugno nello spazio di via San Marco 26
Fontanaarte mostre
L’allestimento della mostra (sulla destra, lampade FRENESI, disegnate da Studiolucaguadagnino)

FontanaArte in mostra, tra pezzi d’archivio e un’exhibition fotografica

Nata a Milano nel 1932 da un’idea di Gio Ponti, FontanaArte è divenuta nel tempo un’autentica istituzione dell’illuminazione decorativa italiana, potendo vantare oggetti assurti al rango di icone del miglior design tricolore. Per l’occasione, si regala FontanaArte, 90 Years of Light and Art, realizzata dal direttore artistico Francesco Librizzi col contributo di Pupilla Grafik, esposta nello spazio di via San Marco 26, che consta di diversi progetti speciali. In primis, l’exhibition fotografica di Roselena Ramistella che, in tandem con Zero, dà la propria interpretazione del concetto di luce, cuore pulsante dell’azienda, che non è questione solo di lumen, bensì di capacità e appeal; da qui i ritratti di personalità di spicco, capaci di far brillare concetti e storie (Stefano Boeri, Nina Yashar, Edoardo Tresoldi, Venerus per citarne alcune). Ci si ricollega così idealmente alla storia aziendale, intrecciata da sempre con quella di figure del calibro di Gae Aulenti, Max Ingrand, lo stesso Ponti.

FontanaArte, 90 Years of Light and Art svela inoltre un’anticipazione dell’archivio storico del marchio, rimasto finora “sommerso”; un corpus eccezionale di immagini, progetti, miniature, registri e documenti, riportati alle luce grazie a un certosino lavoro di recupero, catalogazione e valorizzazione dei materiali. Si tratta di un primo nucleo di 580 oggetti, un compendio dell’attività dei maestri del design che hanno reso la maison l’icona che è oggi. L’archivio, in formato digitale, è supportato dalla presenza di alcune storiche proposte FontanaArte fornite dalla Casa d’Aste Cambi, “meravigliosi pezzi originali degli anni ‘30 e ‘50” – li definisce Librizzi – posti in continuità con le novità presentate alla MDW.

Le nuove proposte di FontanaArte

Fontanaarte lampada novità
FRENESI, design by Studiolucaguadagnino (ph. Giulio Ghilardi)

Il quadro si completa, infatti, con quattro new entry: la lampada da parete FRENESI, disegnata da Studiolucaguadagnino (fondato dal regista già candidato all’Oscar nel 2017), rivisitazione in chiave contemporanea degli stilemi art déco, caratterizzata da morbide increspature in vetro, che emanano una luce morbida all’interno della struttura angolare; OORT di Jacopo Roda, linee luminose posizionate in cilindri, combinabili a piacimento in un sistema pressoché infinito di forme e posizioni; THEA (design by Gabriele e Oscar Buratti), famiglia di lampade con doppia calotta, trasversale alle tipologie di applicazione; TUTTI, chandelier-installazione di Matilde Cassani Studio, un trionfo degli opposti risultante dalla serie di sagome appese dell’opera, a simboleggiare un mondo di contraddizioni e contrapposizioni.

Fontanaarte nuove lampade
TUTTI, design by Matilde Cassani Studio

Le collaborazioni “pop” di Driade

Alla Triennale va invece in scena o meglio, On Stage (come da titolo dell’ultima collezione) Driade, con un’operazione che mescola progettazione, intrattenimento e arte, in linea col carattere di laboratorio estetico votato al bello della griffe, che trascende i confini canonici di architettura e design e persegue il dialogo, la contaminazione tra differenti linguaggi creativi, accomunati dalla ricerca continua dei più alti valori estetici.

Il brand volge dunque lo sguardo ai fenomeni pop emergenti, chiamando a collaborare quattro nomi provenienti da ambiti eterogenei, ossia Marcelo Burlon, Sfera Ebbasta, Omar Hassan e il gamer e content creator Pow3r, autori di altrettanti progetti inediti, sotto la guida dell’art director della label Fabio Novembre. Nello specifico, lo stilista firma Edaird, specchio d’ispirazione tribale, un anello di congiunzione fra terra e cielo dell’Argentina, patria di Burlon. Il rapper da milioni di ascolti, invece, personalizza la chaise longue Cocky, seduta decisamente sopra le righe, che rispecchia appieno lo stile del personaggio. Hassan realizza l’arazzo PiùDiUno, sintesi perfetta di ricerca e azione che omaggia l’arte contemporanea, mentre Giorgio Calandrelli (meglio conosciuto come Pow3r, pro player in forza al team di e-sports Fnatic) condensa nel pouf Arcad3 la sua passione per il gaming, concepito come un’evoluzione nell’ambiente domestico delle sale giochi di un tempo. Novembre parla a riguardo di “collaborazione di quattro amici che […] danno forma ai loro pensieri”, certificando come “la creatività nasca dall’interazione tra discipline diverse”.

Sfera Ebbasta design
Cocky di Sfera Ebbasta (ph. Iacopo Barattieri)
Driade milano design week 2022
PiùDiUno, Omar Hassan (ph. Iacopo Barattieri)

Le novità di Valcucine, all’insegna della sostenibilità

La partecipazione di Valcucine, infine, è all’insegna della sostenibilità con Sustainability beyond Space and Time, che ribadisce l’impegno della casa verso una produzione green. Si spiega così anzitutto il Percorso Fuorisalone: LEED Buildings in Milan_ che tocca (pregevoli) edifici LEED progettati da GBPA Architects, Tectoo, One Works e altri. Quindi la mostra LE3DERS nel rinnovato showroom Valcucine a Brera, con modelli architettonici di noti studi internazionali in versione 3D, visualizzati attraverso un’esperienza AR. Nella stessa sede viene presentato anche il nuovo percorso espositivo e le novità di prodotto coi relativi crediti LEED v4.1.

Valcucine Artematica
Artematica Soft Outfline

Innovative soluzioni estetiche e funzionali sono poi state applicate ai modelli di punta del marchio. Fanno il loro debutto Artematica Soft Outline, un blocco unico che coniuga linee soft e volumi puri, mantenuti elegantemente in equilibrio; e Riciclantica Outline, sintesi estrema di dematerializzazione che tiene insieme armonia formale e cura dei particolari; una cucina simbolo dell’evoluzione tecnica dell’azienda, progettata per avere il minimo impatto ambientale.

Valcucine cucine 2022
Riciclantica Outline

Tutte le immagini courtesy of ItalianCreationGroup

Nell’immagine in apertura, uno scatto della mostra FontanaArte, 90 Years of Light and Art 

‘Sottacqua’, un assaggio di estate nel nuovo singolo di chiamamifaro e rovere

È uscito venerdì 3 giugno per Columbia Records/Nigiri il nuovo singolo di chiamamifaro e rovere, sottacqua, un vero e proprio condensato dell’agognata, imminente atmosfera estiva che contraddistingue la stagione estiva.

Dalla collaborazione tra la cantautrice Angelica Gori, capace in tandem col chitarrista Alessandro Belotti di far breccia nel pubblico brani da diversi milioni di stream, e la band che racconta i vent’anni negli anni ’20 del millennio come nessun altro, nasce infatti una canzone che distilla efficacemente il mood delle calde serate d’estate, tra feste e falò sulla spiaggia.

Angelica Gori rovere
Angelica Gori (chiamamifaro), Nelson Venceslai (rovere)

Non solo spensieratezza e summer vibes però, visto che il singolo tocca anche argomenti di grande impatto sociale quali l’inquinamento (serate in spiaggia che sono tra la plastica e le birre ghiacciate, petrolio e margarita sulle labbra salate) e guerra (“feste al mare con la fine del mondo sullo sfondo mentre si cantano canzoni sperando di salvarlo).

i rovere Nelson
Nelson Venceslai e Angelica Gori

Le parole di Angelica Gori, in questo senso, esprimono al meglio l’essenza del progetto, a cominciare dal titolo: «Sottacqua ci si nasconde dal mondo, dai problemi, e da laggiù anche le scuse hanno il sapore del sale e la forma delle bolle. A volte pensare a quel che sarà di noi ci fa sentire come se fossimo giù, sottacqua. Non c’è fiato che tenga, i movimenti sono morbidi e rallentati, la vista annebbiata. Ma per uscire da questa bolla bastano poche bracciate, ed è subito spiaggia, sole, ombrelloni, calore sulla pelle, sale sulle braccia. Fino a quando è sera, e tutto è vento e profumo di domani. Giorni di sguardi, libertà, complicità, di vista al cielo, con qualcuno che, quando siamo sottacqua, ci prenda la mano per non perdersi nel blu».

Nell’immagine in apertura, Angelica Gori (chiamamifaro) e Nelson Venceslai de i rovere

Valentino lancia il nuovo hub conscious-driven ‘Creating Shared Value’

È attiva dallo scorso 31 maggio la nuova area conscious-driven del sito di Valentino, Creating Shared Value. Si tratta di una sezione interna e integrata al portale online della maison capitolina, un autentico universo digitale che dà forma alla volontà del marchio di passare dal me al noi, dal mitico atelier romano della label (luogo delle meraviglie dove si creano sogni e costruiscono visioni di stile) alle strade dove quei sogni e quelle visioni prendono vita.

La piattaforma si pone l’obiettivo di svelare al pubblico ciò che si cela dietro l’operato del brand guidato da Pierpaolo Piccioli, sempre più impegnato in un processo di green transition tramite progetti ad hoc, in ambito sia sociale che ambientale; un percorso del tutto naturale e coerente con i principi fondanti della griffe, intrapreso da tempi non sospetti e ora raccontato, con dovizia di particolari, agli utenti e in generale al mondo esterno col quale Valentino ha avviato un dialogo continuo, con l’obiettivo di restituirgli ciò che gli spetta di diritto.

Valentino sostenibilità
Image courtesy Valentino

I tre cardini della piattaforma: People, Planet, Product

Creating Shared Value si configura come una finestra in costante aggiornamento che invita l’utente ad immergersi nel mondo interattivo pensato dalla maison, in cui i valori aziendali, raccontati attraverso un’inedita interfaccia grafica, risultano articolati in tre sezioni, People, Planet, Product. Per quanto riguarda la prima, è il riflesso del modus operandi di un brand che ha sempre messo al centro del proprio operato l’elemento umano, poiché l’eccellenza artigianale che lo contraddistingue fin dalla nascita negli anni ‘60 è frutto (anche e soprattutto) delle qualità, del talento dei singoli dipendenti, che si adoperano per tramutarla in realtà. La company culture di Valentino, dunque, non può che essere inclusiva, e passa – tra le altre cose – da collaborazioni con enti culturali, scholarship, attività di mentorship, progetti che danno il via a conversazioni tra artisti e giovani, permettendogli di essere agenti di un cambiamento sociale positivo.

Valentino moda consciousness
Image courtesy Valentino

Planet si focalizza invece sul senso di responsabilità ambientale del marchio, oggi più forte che mai, vale a dire la capacità di rispondere del proprio operato e delle proprie azioni. Consapevole della drammatica situazione in cui versa il pianeta, la maison adotta pertanto pratiche trasparenti, adeguando il business model a un mondo in continua evoluzione ed esplorando le infinite possibilità offerte da studi e analisi dell’impatto ambientale.

Product, infine, si concentra sul connubio (ormai imprescindibile) tra eccellenza artigiana e tecnologia, che consente di immaginare nuovi metodi produttivi; l’identità odierna di Valentino si fonda proprio su questo, sulla necessità cioè di preservare lo straordinario heritage dell’etichetta adeguandolo alle necessità della società contemporanea, per continuare a realizzare capi e accessori di squisita fattura ma dall’animo “eco”, ponendo così le basi per una ri-significazione del lusso in ottica green.

Valentino creating shared value
Image courtesy Valentino

Il video di Ainslie Henderson che racconta l’universo di Creating Shared Value

Per presentare Creating Shared Value, la griffe ha scelto di affidarsi alla visione immaginifica di Ainslie Henderson, scrittore, regista e animatore, autore di numerosi corti e clip musicali da milioni di riproduzioni (come Moving On dei James), già vincitore di un BAFTA nel 2012 per The Making of Longbird. L’artista scozzese firma un video in stop motion che vede protagoniste le consistenze tessili nelle quali si costruisce il filo verde, sinonimo dell’approccio conscious-driven di Valentino.

Quali elettrodomestici possono migliorare lo stile di vita casalingo?

Il progressivo miglioramento del tenore di vita ha portato la gente a perseguire e realizzare strumenti per delle comodità che venti anni fa non potevamo nemmeno immaginare.

Molte di queste comodità sono realizzate attraverso dei veri e propri elettrodomestici, strumenti a base elettronica che possono servire per gli scopi più disparati.
Andiamo a scoprirne insieme alcuni in grado di fare la differenza tra belle e brutte giornate.

Tenere il vino in fresco

Se si è appassionati di vino non c’è strumento migliore su cui puntare di una cantinetta bottiglie, in grado di mantenere tali bevande alla giusta temperatura.
I vini, infatti, danno il meglio di sé quando vengono bevuti ad una determinata temperatura e, per mantenere intatti gusto ed odore nel tempo, hanno bisogno di essere mantenuti ad una specifica temperatura.

Una cantinetta classe a serve esattamente a questo genere di scopi: grazie alla somma di diverse tecnologie questo genere di strumenti è in grado di mantenere un vino al fresco e al riparo dagli elementi che solitamente possono causa un deterioramento delle sue qualità organolettiche come raggi UV o vibrazioni.

Sfrutta al massimo frutta e verdura con un estrattore

Da diversi anni riceviamo continuamente input per vivere una vita più sana, una vita all’insegna della bontà di diversi ingredienti naturali che devono far parte della propria dieta. Un buon modo per sfruttare frutta e verdura in maniera originale e, sopratutto, gustosissima, è quello di acquistare un estrattore.

Questo genere di elettrodomestico infatti è in grado di trasformare frutta e verdura in succhi molto gustosi.

Questi succhi hanno anche un grande vantaggio: quello di essere altamente digeribili; gli estrattori infatti possono aiutare bambini ed anziani a raggiungere l’apporto giornaliero di vitamine senza procurare problemi legati alle difficoltà di digestione di fibre.

Essiccato è meglio

Sempre avendo in mente come obbiettivo uno stile di vita salutare è difficile ottenere grandi risultati considerando il quantitativo enorme di conservanti e elementi chimici presenti nel cibo che si può acquistare al supermercato.

In questi casi è meglio fare come si faceva una volta e seccare il cibo, così da disidratarlo e conservarlo più a lungo. In questo caso ci possiamo far aiutare da un essiccatore, ovvero un elettrodomestico che ha uno scopo ben preciso: ridurre al minimo la quantità di acqua presente all’interno di un dato alimento. Acquistando un essiccatore, inoltre, ci si apre alla possibilità di realizzare cibi gustosissimi come pomodori essiccati, carne secca, frutta essiccata e molto altro ancora.

Diffusore di oli essenziali

Che fare se si ha bisogno di rilassare il proprio corpo ed il proprio animo? Poiché non è possibile ogni volta pagarsi l’entrata in una SPA o in un centro benessere, per cercare di mantenere bassi i costi e massimizzare la sensazione di relax è possibile acquistare un diffusore di oli essenziali.

Questi strumenti funzionano attraverso una combinazione di tre elementi: energia elettrica, acqua e aromi. Acqua e aromi vengono mescolati all’interno del diffusore e poi l’energia elettrica trasforma la miscela in un vapore che viene continuamente emesso nell’aria.

Il risultato finale è super gradevole: attraverso il vapore profumato le stanze possono acquisire un gusto nuovo; respirare tale vapore, per di più, può anche far bene in caso di congestione nasale e raffreddore.

Stop all’inquinamento domestico

L’inquinamento è uno dei temi caldi dei giorni nostri ed è anche naturale che sia così; fortunatamente la tecnologia ci sta venendo incontro con strumenti creati appositamente per combattere questo genere di problematiche.

Uno di questi strumenti è un purificatore d’aria, ovvero un elettrodomestico in grado di filtrare l’aria presente all’interno di una stanza al fine di migliorarne la qualità.

I migliori purificatori d’aria possono gestire l’umidità, il livello di microparticelle ed il micro inquinamento domestico con un po’ di lavoro continuato, migliorando il livello di qualità dell’aria e offrendo un miglior livello di salute a chi utilizza questo genere di strumenti.

Il bello di un purificatore d’aria è il loro essere oggetti intrinsecamente tecnologici; spesso e volentieri un purificatore d’aria è in grado di connettersi alla rete wireless ed è anche controllabile da remoto; in questa maniera è possibile farlo funzionare anche quando si è fuori casa per la massima comodità possibile.

Napapijri x Moreno Ferrari, outerwear d’autore sostenibile

La capsule collection Napapijri x Moreno Ferrari nasce dalla collaborazione tra il brand outerwear e il celebre designer e artista italiano. L’ispirazione arriva dal “NO” project, installazione realizzata da Ferrari nel 2018, quando rivisitò l’iconica giacca del marchio Skidoo, trasformandola in un’opera d’arte, e riflettendo così sul confine tra impegno e responsabilità verso l’ambiente, che la moda – tra le industrie più inquinanti in assoluto – non può più permettersi di eludere.

Alan Cappelli sostenibilità
Alan Cappelli Goetz indossa la T-shirt della capsule Napapijri x Moreno Ferrari

Design, sostenibilità e innovazione in una capsule collection unica

La volontà di sviluppare progetti che abbraccino questa filosofia, in cui il negativo diventa positivo, si traduce ora in una collezione circolare che coniuga design, sostenibilità e un approccio innovativo ed etico alle tematiche ambientali.

Napapijri x Moreno Ferrari presenta una serie di look urban interamente riciclabili, declinati in cinque stili che rimandano ad elementi del paesaggio urbano (come pluriball e reti di sicurezza in plastica), evidenziando la necessità di riutilizzare e riciclare il più possibile. Trasformati in stampe all-over e grafismi, questi dettagli creano una connessione con il “NO” project, concretizzando l’impegno di dare nuova vita e scopo a tessuti di scarto e oggetti ordinari, comune sia alla griffe che al designer vincitore del Compasso d’Oro.

La collab include due giacche Northfarer, due felpe (con cappuccio o collo a imbuto) e una T-shirt; capi interamente riciclabili confezionati in ECONYL®, nylon rigenerato di ultima generazione, realizzato a partire da materiali di recupero quali reti da pesca, scampoli, moquette… Tutti i pezzi possono essere resi dopo due anni dall’acquisto e trasformati in nuovi filati e prodotti. 

Durante la design week, la capsule collection verrà esposta presso la galleria Rossana Orlandi: l’appuntamento è per martedì 7 giugno, dalle ore 18. A “interpretare” questa partnership d’eccezione, che fonde mirabilmente ricercatezza stilistica e principi green, è stato chiamato l’attore Alan Cappelli Goetz. Di origine belga, si divide tra recitazione (ha preso parte a numerosi film e serie di successo, in Italia e all’estero, da I Medici a The Poison Rose passando per Carla, La fuggitiva, Provaci ancora prof!…) e attivismo ambientale, spendendosi in prima persona per cause e progetti che sposano le istanze (fondamentali) della sostenibilità nel senso più ampio del termine, parlandone anche sui social (su Instagram conta oltre 91 mila follower), nonché sul sito di Style Magazine, dove cura una rubrica ad hoc.
Abbiamo colto l’occasione per rivolgergli qualche domanda sulla collezione e, più in generale, su alcuni punti chiave della moda “eco”.

Alan Cappelli Goetz ci parla della collab e della moda sostenibile

Napapijri Moreno Ferrari
Alan Cappelli Goetz indossa la felpa Napapijri x Moreno Ferrari

Da “ambassador” della collab Napapijri x Moreno Ferrari, cosa ti ha più colpito di questa collezione?

Oltre ad essere esteticamente accattivante, rappresenta un passo avanti nella giusta direzione, quella verso cui dovrebbe dirigersi l’intera industria; se il sistema della moda prendesse realmente in considerazione la sostenibilità oltre che il design, avremmo un enorme problema in meno cui badare nel nostro tentativo di risolvere i disastri combinati finora con un modello di consumo – e produzione – completamente sbagliato.

Quello della sostenibilità è un argomento cruciale per il fashion system come mai prima d’ora, il rischio è che si risolva tutto in mera comunicazione. Secondo te come può orientarsi il cliente nel mare magnum odierno di iniziative, formule, termini più o meno accattivanti…?

Il rischio del greenwashing c’è, inutile negarlo. Va intanto precisato che la moda, in quanto parzialmente superflua, ha responsabilità ancora maggiori di altri settori, ad esempio quello alimentare.
Per rispondere alla domanda, se si vuole visitare il Machu Picchu non basta prendere l’aereo, bisogna chiedere a una guida, capire come arrivarci, organizzarsi… Idem se si vuole mangiare un piatto sano, è necessario andare al mercato, scegliere gli ingredienti, cucinarli, dedicarci insomma tempo, fare una ricerca. Allo stesso modo, nel momento in cui si acquista un capo bisognerebbe avere un minimo di cognizione di causa, orientandosi verso oggetti dall’iter produttivo sostenibile.
Il fattore principale è l’educazione. In linea di massima, il fast fashion è sempre sbagliato perché imperniato su modelli errati, per il resto dobbiamo verificare l’approccio dei brand alla questione: alcuni puntano sul riuso dei filati, altri sull’economia circolare, altri ancora (come Napapijri) consentono di recuperare i materiali recycled dopo due anni. Non possiamo permetterci scelte comode o pigre, per questo è consigliabile anche leggere i giornali “giusti” e seguire determinati influencer. Vale, inoltre, il principio del consumare meno ma meglio; pensiamo magari di non avere abbastanza tempo da dedicare alla ricerca, tuttavia se si comprano meno abiti, pagandoli di più, sicuramente avranno una qualità maggiore e dureranno anni, e si evitano così nuovi giri di shopping. In alternativa, si può optare per il vintage, la scelta migliore in assoluto.

Napapijri maglie sostenibili
T-shirt della capsule Napapijri x Moreno Ferrari

Su cosa dovrebbero puntare i brand per rendere realmente sostenibili le collezioni? E sotto il profilo comunicativo, quali pensi siano le modalità migliori per informare i consumatori sul tema? 

Per un marchio è sicuramente complicato, in termini economici, creare collezioni sostenibili e ricercate esteticamente a un prezzo accessibile. Per muoversi nella giusta direzione, però, si potrebbe intanto guardare ai competitor in questo senso più bravi, tenendo poi a mente i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU, siglare partnership, selezionare materie prime di un certo tipo, far confezionare i prodotti in paesi dove la manodopera sia tutelata (non può esistere una vera sostenibilità ambientale senza quella sociale).
Un discorso tanto ovvio, banale quanto complesso da tradurre in realtà. In fondo è comodo lasciare le cose come stanno perché – per adesso – le conseguenze ricadono sui paesi più sfortunati, che subiscono per primi gli effetti del cambiamento climatico. Viviamo in un pianeta ormai globalizzato, qualsiasi cosa succeda in altre nazioni finirà con l’avere un impatto anche su di noi; non possiamo prescindere dal benessere altrui, ogni fabbrica che inquina in Cina danneggia il mondo in cui viviamo tutti.
Penso – e spero – che a un certo punto interverranno sul tema stati e governi, la responsabilità è infatti anche delle istituzioni; gli attori privati non faranno mai tutto il possibile finché non ci saranno leggi che li obblighino a farlo. Se i consumatori scelgono determinati prodotti e le aziende li seguono, indirizzando il mercato, le istituzioni agiscono di conseguenza.
Credo sia importante pure individuare i testimonial giusti, come dicevo. Non a caso le Nazioni Unite hanno chiamato DiCaprio, che oltre a dare un contributo estremamente importante, si distingue comunicando in modo incisivo sull’argomento.
Infine, un punto che rimarco sempre: noi consumatori possiamo votare sia con le elezioni sia col portafoglio, compiendo cioè scelte che abbiano un risvolto politico, ricordandoci che ogni volta i nostri acquisti “sbagliati” danneggiano l’ambiente, dunque la nostra stessa salute. La responsabilità non è solo nostra, ma è anche nostra.

Alan Cappelli Goetz
Anorak Napapijri x Moreno Ferrari
Napapijri green
La T-shirt della collezione indossata da Alan Cappelli Goetz

Credits

Talent Alan Cappelli Goetz

Photographer Filippo Thiella

Ph. assistant Davide Simonelli

Stylist Alessandra Gubinelli

Grooming Claudia Blengio @simonebelliagency

Nell’immagine in apertura, Alan Cappelli Goetz indossa Napapijri x Moreno Ferrari

Dsquared2 & LONDONART: nasce la collezione Wallpaper

Torna il Salone del Mobile con un programma ricco di eventi dopo lo stop degli ultimi due anni legati alla pandemia; il risultato è un calendario ricchissimo di iniziative e nuovi progetti, segnale di un mercato in forte crescita. Sempre più spesso, poi, i brand moda sviluppano linee di complementi per la casa, non fa eccezione quest’edizione che segna, in particolare, il debutto della collezione di carta da parati firmata da Dsquared2 in collaborazione con LONDONART, azienda nota a livello internazionale nel segmento wallpaper.

Dsquared2 Wallpaper: Dean e Dan Caten lanciano la carta da parati del brand in tandem con LONDONART

Dsquared2 home
Un wallpaper della linea Vandalized Granny’s Flowers

Dsquared2 per LONDONART è infatti un progetto di co-design che ha coinvolto due realtà leader dei rispettivi settori in un’unione armonica. Il punto di partenza è un dialogo libero tra moda e design, con grande attenzione al Dna del marchio; ne risulta un viaggio attraverso motivi iconici e best-seller, selezionati tra i più significativi nella storia ultraventennale della label di Dean e Dan Caten, con un approccio all’home decor che privilegia il classicismo senza tempo, sviluppato su concetti quali simmetria e pulizia delle forme. Da questa visione nasce una collezione in cui ogni pattern è pensato come identificativo di un aspetto caratterizzante del brand: dalla suggestiva foresta canadese, che insieme al legno e alle illustrazioni caratterizza sin dagli esordi Dsquared2, come pure l’iconico D2 Jack (ovvero il motivo a quadri check rosso e nero), fino al denim camouflage, altro trademark dei gemelli.
Dalla moda al design insomma, con elementi grafici e pop che tornano protagonisti anche nella stampa Vandalized Granny’s Flowers, dove la base floreale è sporcata da scritte e messaggi, mentre Ceresio 7 ci riporta agli ambienti raffinati di Milano e Mykonos griffati D2. In definitiva, un caleidoscopio di decori, print, intrecci, sensazioni e visioni, che incontrano stili, gusti ed esigenze diverse, al punto che ogni pattern convive egregiamente con gli altri pur nella riconoscibilità di ciascuno.

dsquared2 Ceresio 7
Collezione Ceresio 7
Dsquared2 icon
Collezione Icon

Un mix & march di decori che integra e amplia il progetto lifestyle del marchio

Il risultato finale comprende rivestimenti che sanno essere casual ed eleganti in ugual misura, col loro mix & match di decori tra il check, il monogram, l’animalier, i graffiti, i riferimenti al Canada e al quartier generale del marchio Ceresio 7, in una fusione di passato e presente.

Concludono a riguardo Dean e Dan Caten: “La collezione di wallpaper per LONDONART integra ed amplia il nostro progetto di lifestyle. Dsquared2 non è solo moda, ma anche un’esperienza e in questo caso abbiamo avvicinato il nostro mondo a quello degli interni con alcune stampe rappresentative. Oggi più che mai abbiamo capito l’importanza della casa e il desiderio di costruirla in modo originale e accogliente, aprendola a nuove scenografie e orizzonti. Questa prima collezione di wallpaper racconta il nostro mondo e le nostre passioni, sviluppando ulteriormente la nostra visione lifestyle iniziata con il progetto Ceresio 7”.

Dsquared home decor
Collezione Cement Horizon
Dsquared design
Collezione Pop Art
Dsquared design
Collezione Monogram

Nell’immagine in apertura, una proposta della linea Canadian Forest di Dsquared2

A Taranto la seconda edizione del MAP Festival, rassegna che unisce musica e architettura

Dal 7 al 18 giugno Taranto accoglierà, o meglio, si lascerà travolgere dal mix di musica, architettura e parallelismi tra le due discipline della seconda edizione di MAP Festival, progetto innovativo all’insegna della transmedialità culturale, pensato per avvicinare i visitatori al patrimonio musicale, artistico e paesaggistico nelle sue declinazioni più varie.

festival musica Puglia

Ideata dall’Istituzione Concertistica Orchestrale Magna Grecia in collaborazione col Comune e l’Ordine degli architetti, la kermesse intende rivoluzionare i concetti di comunità, città, scenografie urbane; non solo, dunque, un’analisi dei rapporti che intercorrono tra le due arti (musica e architettura), ma anche il loro apporto alle infinite espressioni della creatività attraverso i parallelismi, capaci di tessere fili tra voci ed espressioni differenti, tra realtà (teoricamente) agli antipodi.

festival musicale Taranto
Il programma di MAP Festival

“È un festival che va oltre ogni limite – spiega Piero Romano, direttore artistico dell’Orchestra della Magna Grecia – creando connessioni eccezionali tra arti diverse. Musica, architettura e parallelismi avranno una capitale, Taranto, grazie anche al supporto ricevuto da tante realtà cittadine, sensibili a iniziative culturali come il MAP. Vogliamo davvero che la cultura diventi un bene comune”.

Il programma di MAP Festival, tra musica, architettura ed eventi speciali

Più di dieci gli appuntamenti in calendario, centrati ovviamente su musica e architettura (di cui sono espressione le installazioni on site sparse in città), fino alla lectio magistralis dell’archistar Franco Purini, fra i principali esponenti del neorazionalismo italiano e della cosiddetta architettura disegnata.

Map festival Taranto
Andrés Gabetta, Mario Stefano Pietrodarchi

Ad aprire la kermesse, sulla scalinata della concattedrale tarantina (progettata da Gio Ponti), martedì 7, sarà il concerto Le 8 stagioni – Vivaldi & Piazzolla, in cui saranno protagonisti il violino del franco-argentino Andrés Gabetta e il bandoneon di Mario Stefano Pietrodarchi, accompagnati dall’Orchestra della Magna Grecia; un incontro tra barocco e nuevo tango reso possibile dai virtuosismi di uno dei massimi esponenti dell’archetto e del nostro talentuoso connazionale, sullo sfondo di scenografie digitali d’impronta architettonica, nonché della musica curata da Luigi Console, multimedia designer.

Gloria Campaner
Johannes Moser, Gloria Campaner

Mercoledì 8 sarà la volta di Electric Nature, esibizione all’aperto con il duo Gloria Campaner e Johannes Moser, rispettivamente una pianista di enorme talento, che le ha permesso di suonare nelle sale da concerto più prestigiose, come la Carnegie Hall newyorkese; e un violoncellista nominato due volte “strumentista dell’Anno” agli ECHO Klassik, che ha suonato con le migliori orchestre internazionali, compresa la Filarmonica di Berlino. La serata scorrerà tra musica e le Pietre Sonore di Pinuccio Sciola, artista di fama che ha dato vita alle sculture attraverso un’incessante ricerca. Secondo Gloria Campaner “sarà un’esperienza per tutti i gusti, quasi un viaggio musicale, sono felice e onorata di proporre questa esibizione a Taranto”.
La (splendida) cornice sarà quella del convento dei Battendieri, perfetto connubio tra natura e storia; al termine del concerto si potrà gustare un aperitivo, continuando a godere dell’atmosfera suggestiva del luogo, perseguendo quel senso di comunità ritrovata caro al festival.

convento Taranto
Un evento al convento dei Battendieri di Taranto

Sabato 11 ecco poi Drum Circle, evento ritmico ad accesso gratuito in cui cento non professionisti creeranno musica dal vivo insieme all’Orchestra della Magna Grecia. Scenografia della session (unico evento  trasmesso in streaming sui social) sarà l’isola di San Pietro, che ospiterà un concerto per la prima volta. Lunedì 13, al Museo Archeologico Nazionale, si svolgerà la lezione di Purini, che esporrà idee e soluzioni urbanistiche innovative confrontandosi con l’arte millenaria del MArTA

isola San Pietro Taranto spiaggia
L’isola di San Pietro, a Taranto

Il progetto dei Deproducers, il dj set di Ultra Naté, il concerto di John Rutter

Mercoledì 15, nel capannone di Five Motors – esempio da manuale di architettura industriale – sarà il turno dei Deproducers, progetto nato dall’estro di Vittorio Cosma (ex membro della Premiata Forneria Marconi e vincitore di numerosi dischi d’oro in collaborazione con – tra gli altri – Fabrizio De André e Pino Daniele), Gianni Maroccolo (in passato bassista dei Litfiba e dei CCCP – Fedeli alla linea), Roberto Angelini (chitarrista che vanta collaborazioni con Niccolò Fabi e Pino Marino) e Riccardo Sinigallia, cantautore e produttore di canzoni come La descrizione di un attimo dei Tiromancino o Non erano fiori di Coez. Il gruppo musicherà DNA: brani inediti, immagini suggestive e una scenografia ad hoc per rendere spettacolare la conferenza del filosofo, romanziere ed evoluzionista Telmo Pievani, che ripercorrerà la storia del genere umano, dall’Homo Sapiens alle conquiste più recenti della genetica. 

Deproducers project
Il team dietro al progetto DNA

Giovedì 16 è previsto un flash mob sulle note del dj set di Ultra Naté, regina dell’house anni ’90, autrice della hit dance Free. A conclusione del festival, sabato 18, il concerto Look at the world di John Rutter, compositore e direttore d’orchestra tra i più noti e apprezzati. L’evento, all’interno della concattedrale, vedrà la partecipazione di 130 coristi e 70 professori d’orchestra; saranno presenti ARCoPu, l’Associazione Regionale dei Cori Pugliesi, L.A Chorus e i maestri del coro Andrea Crastolla, Annarita Di Giovine Ardito e Agostino Ruscillo. Lo stesso Rutter si lascerà ispirare dalla cattedrale di San Cataldo per comporne il quadro sonoro, opera multisensoriale che diventerà un appuntamento fisso della manifestazione.

John Rutter concerti
John Rutter

Per tutta la durata della rassegna piazza Garibaldi verrà animata dall’installazione/mostra a cielo aperto di Francesco Di Dio alias Effe; con #leragazze l’artista, ricorrendo a un linguaggio pop, restituirà l’incisività delle donne che hanno fatto e fanno la differenza. La città, inoltre, sarà “colonizzata” da installazioni firmate, in esclusiva per il festival, dallo studio New Fundamentals Research Group di Giuseppe Fallacara e Ubaldo Occhinegro.

Nell’immagine in apertura, un concerto sulla scalinata della concattedrale di Taranto, progettata dal grande architetto Gio Ponti

TENCEL X COREVA: il progetto sostenibile nato dalla collaborazione di Lenzing e Candiani Denim

Da sempre, la visione di Candiani per il denim del presente e del futuro è un prodotto che sia rigenerato e sia rigenerativo e proprio oggi, con la tecnologia COREVA ha realizzato il primo denim stretch compostabile al 100% della storia, con un impatto positivo in ogni fase del suo ciclo di vita. L’azienda ha sede a Robecchetto con Induno dove si trovano le due manifatture e possiede un Development Center a Los Angeles. In Piazza Mentana 3 a Milano ha aperto il Candiani Denim Store, dove vengono proposte le esclusive capsule collection nate con jeanswear brand internazionali e di ricerca, e il Candiani Custom, una vera e propria fabbrica urbana del jeans personalizzato.

Il progetto TENCEL Limited Edition x COREVA è l’ultima novità del periodo e prende vita grazie ad un nuovo tessuto, figlio di due grandi innovazioni sostenibili nate dalla ricerca di Lenzing e Candiani Denim, ancora insieme per una nuova esclusiva collaborazione internazionale.

Le due più innovative aziende europee del settore tessile hanno unito le loro due più grandi e nuove tecnologie sostenibili, TENCEL Limited Edition con canapa e COREVA. La prima è una nuova fibra cellulosica per la quale è stata usata una quantità significativa di polpa di canapa, una soluzione tree-free alternativa alla polpa di legno utilizzata tradizionalmente per TENCELTM Lyocell. La seconda rappresenta il primo denim stretch biodegradabile della storia.

TENCEL Limited Edition con canapa è stata sviluppata per promuovere innovazioni sostenibili nella filiera dell’industria tessile. La canapa è riconosciuta per essere una fibra altamente sostenibile e alternativa a molte tra le classiche fibre utilizzate nei tessuti ma purtroppo è altrettanto rinomata per la sua ruvidità. Applicando il processo di produzione a ciclo chiuso di Lenzing, ambientalmente responsabile, oggi la canapa, in aggiunta alla polpa di legno, viene trasformata per la prima volta in una fibra morbida e confortevole.

Noi abbiamo incontrato Simon Giuliani, Direttore marketing di Candiani Denim che ci racconta i focus del nuovo progetto: aumentare il ciclo di vita del prodotto, la personalizzazione ( già punto cardine della filosofia Candiani) e il riuso.

“Nel nuovo spazio, Lenzing e Candiani Denim condividono la stessa visione, quella migliorare la sostenibilità nel comparto del tessile e della moda. L’obiettivo comune è quello di creare una consapevolezza diffusa, dall’utilizzo delle risorse alla riduzione delle emissioni di carbonio, con un’attenzione particolare al “fine vita” dei capi che, se non biodegradabili, restano nell’ambiente per secoli. Nel nuovo store c’è anche un’installazione che spiega l’innovativo processo di produzione”.

“Sempre in questo punto vendita abbiamo modo di interfacciarci inoltre con un pubblico giovane (la gen Z) raccontare il nuovo materiale e sensibilizzare sempre di più verso un approccio al consumo alternativo”.

Questo tessuto unico al mondo, raffinato, morbido, performante e green, sarà disponibile solo
a Milano presso lo store Coreva Design in Porta Ticinese 22 che proporrà ai suoi appassionati una camicia di jeans oversize da donna in tiratura limitata di 50 pezzi numerati a mano. Il tessuto in edizione limitata sarà anche disponibile presso la Microfactory Candiani Custom in Piazza Mentana 3 per chi desidera un jeans personalizzato.

David LaChapelle, I believe in Miracles

La grande mostra personale David LaChapelle. I Believe in Miracles, al MUDEC di Milano (sino all’11 settembre 2022) prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura, è il risultato di un percorso di ricerca artistica che dura da una vita e che racconta un David LaChapelle inedito e, per certi versi, inaspettato.

La fotografia artistica di David LaChapelle


Dalla sua formazione con Andy Warhol – nella New York degli anni ’80 – e dalla cultura pop, lo sfaccettato vissuto artistico di David LaChapelle è approdato alle gallerie, per culminare poi in una fotografia artistica unica nel suo genere, caratterizzata da un’acuta consapevolezza del tempo in cui viviamo. Partendo dai primi lavori, si apre agli occhi del pubblico in anteprima assoluta per il Museo delle Culture una serie inedita di opere che fanno parte della nuova e visionaria fase di produzione – l’ultima, datata 2022 – risultato della potente eredità della sua lunga esperienza artistica e umana.

Heliconia

Con questo nuovo progetto, curato da Reiner Opoku e Denis Curti, insieme allo studio LaChapelle, il Museo delle Culture ospita un percorso espositivo che mette infatti al centro uno sguardo critico sull’animo umano, indagato nelle sue pieghe fatte di gioie, dolori, solitudini, passioni, insicurezze e ideali.

Il rapporto uomo/ambiente

L’uomo e il rapporto con sé stesso, l’uomo nell’ambiente circostante e nella società umana, l’uomo nella Natura. Una visione personalissima che il Mudec ha scelto di presentare attraverso l’allestimento di questa retrospettiva dell’artista, portando uno strumento ulteriore di riflessione antropologica sul presente.

David LaChapelle
Holy Family


In mostra oltre 90 opere – tra grandi formati, scatti site-specific, nuove produzioni e una video installazione – che si dipanano in un racconto fluido e ricchissimo di suggestioni, attraverso la personalissima visione dell’artista di una fotografia ‘gestuale’, che è strappo sul presente e ‘alert’ per il futuro a venire.
Citando le parole dei curatori nel testo del catalogo che accompagna la mostra, “David LaChapelle intraprende questo viaggio verso una dimensione più profonda e spirituale già a partire dagli anni ’80 e, nel corso della sua carriera, ha sempre saputo rinnovarsi attraverso linguaggi e liturgie figlie del nostro tempo, mantenendo uno stile riconoscibile.

Kings Dominion

Un marchio di fabbrica che ha a che fare con una dimensione onirica e surreale. (…) Il percorso espositivo non ha, volutamente, un andamento lineare, perché il display si riferisce a un continuo e coerente intreccio di tematiche tra loro correlate. È un continuo entrare e uscire dalle contraddizioni della nostra esistenza: dal miracolo desiderato all’inferno della contemporaneità.”


Perché credere nei miracoli?


“LaChapelle – spiegano i due curatori in relazione al titolo della mostra – ci invita a creare nuove relazioni con le persone, con la natura, con il consumo, con la spiritualità. Un altro mondo è possibile. David LaChapelle crede nei miracoli”.

David LaChapelle
Lil Kim

Partendo da opere che denunciano la vulnerabilità del pianeta e la fragilità dell’uomo, insieme a un repertorio che guarda alla pop culture e lo star system del cinema, della musica, dell’arte, la mostra si snoda attraverso immagini rivelatrici della visione dell’artista verso un mondo nuovo, che cerca una natura incontaminata e lussureggiante dove possono convivere spiritualità, amore e bellezza e dove uomini e donne possono vivere finalmente liberati dall’alienazione e in connubio con il contesto naturale.

David LaChapelle - Revelation
Revelation
Statue


Il percorso espositivo è un viaggio personale intriso di memoria e sentimenti, che mischia volutamente l’andamento non cronologico con le esperienze di una vita professionale e privata che alla fine, si trovano sullo stesso piano. Molte tra le opere presenti in mostra rimandano alle serie più famose dell’artista, come i famosissimi scatti che hanno reso David LaChapelle un’icona vivente della cultura pop. Con lui hanno collaborato superstar come Madonna, Britney Spears, Michael Jackson, Kim Kardashian, David Hockney, Angelina Jolie, Elizabeth Taylor, Hillary Clinton, Muhammad Ali, Jeff Koons, Uma Thurman, David Bowie, e LaChapelle si porta dietro questa eredità, parte integrante del suo mondo artistico.

Spree cruise ship dark


Dai soggetti classici della storia dell’arte rivisitati con le caratteristiche estetiche proprie della sua visione nasce Deluge (2006) e la serie successiva After the Deluge (2006-2009), ispirate entrambe al Diluvio Universale della Cappella Sistina.

La serie Land Scape

Nella serie Land Scape (2013) LaChapelle invita all’uso critico e consapevole delle risorse fossili, rigetta l’antropocentrismo, ricordandoci che la sopravvivenza umana non può prescindere da quella della natura. Nella stessa direzione è l’opera Spree (2019-2020) una produzione legata al tema conflittuale tra natura, civilizzazione e ostentata opulenza. David LaChapelle ha costruito il modellino di 35 centimetri di una nave da crociera incagliata in un mare di ghiaccio, a voler rappresentare lo schianto inesorabile del mondo contemporaneo e del futuro ‘scioccante’ che stiamo vivendo.

Virgin Mary Flowers - David LaChapelle
Virgin Mary Flowers

Revelations (2020)


Revelations (2020), una delle ultime serie dell’artista, è invece il racconto di una società contemporanea angosciata dall’incertezza e dall’instabilità, in uno scenario dove l’Apocalisse si manifesta fino a scatenare panico e disperazione, ma dove rimane comunque un piccolo spiraglio di luce e speranza.
In New World (2007-2017) è evidente il desiderio di pace e di purezza che si tramuta in immagine: tutti i protagonisti sono immortalati nella foresta pluviale incantata e sembrano alla ricerca di nuove possibilità di interazione nei confronti della natura e del mondo circostante: un nuovo modo per connettersi profondamente con lo spirito della natura e gli esseri umani appare adesso come una reale possibilità.
In questo nuovissimo e originale progetto espositivo molti lavori assumono una luce nuova, una maggiore consapevolezza, quasi fossero osservati retrospettivamente dall’artista stesso secondo un rinnovato punto di osservazione.
È il caso della serie di nuovi scatti per la prima volta esposti in una mostra, dopo l’esperienza “forte” del biennio pandemico e concepiti nel contesto naturale delle foreste hawaiane, dove LaChapelle ha fissato la sua residenza.
Gli scatti interpretano alcuni passaggi della Bibbia e sembrano dichiarare un ‘cambio di passo’. Il suo stile si fa piano piano più intimo e riflessivo. Le ambientazioni rinunciano, almeno parzialmente, alla dimensione surreale per calarsi in un’atmosfera più realista. I colori, meno saturi rispetto alle opere precedenti, ci invitano a tornare indietro nel tempo per riflettere sui nostri valori e sul bisogno di riconoscersi anche in un nuovo mondo, frutto del ‘miracolo’.
All’interno del bookshop della mostra, nelle librerie e online è disponibile il catalogo della mostra David LaChapelle. I Believe in Miracles, edito da 24 ORE Cultura.

Urban jewellery made in Milano: Nove25

Laboratorio creativo, retailer e innovatore, Nove25 si differenzia da qualsiasi altra proposta della gioielleria tradizionale per l’uso esclusivo di argento e pietre dure, la creatività legata alla cultura urban e la personalizzazione. Un concept che favorisce la proposta di pezzi esclusivi a un prezzo corretto per un target eterogeneo di appassionati.

Nove25 campaign
La nuova campagna Never. Stop. Shining. di Nove25

Oggi il brand lancia il suo manifesto Never. Stop. Shining attraverso una campagna ad hoc, che descrive i valori e la mission che ne rendono autentico e unico il messaggio. Una consapevolezza nata in diciassette anni di lavoro ed ha preso forza nell’ultimo biennio di investimenti, anche emotivi, in termini di fiducia, lealtà, intuizioni e nuova energia.
Il marchio milanese ci invita a non smettere mai di brillare. Ci sprona a tenere accesa la nostra scintilla, a restare vivi nell’ascolto, nell’espressione della propria unicità e creatività. Ci indica una via luminosa, della speranza e della giovinezza, della solidarietà comune e di un’umanità che non intende restare nell’ombra.

Manintown intervista Roberto Dibenedetto, fondatore e Ceo di Nove25

Nove25 ha dimostrato di essere una realtà consolidata tra i suoi appassionati, come si resiste alle mode?

Come abbiamo sempre fatto, ossia cercando di sviluppare prodotti e collezioni sempre più ricercate e curate in ogni dettaglio. Proposte che mixano presente e passato, nate con l’obiettivo di durare nel tempo e resistere alle mode.

Nove25 jewellery

Il brand è antesignano del mondo della personalizzazione, è stato tra i primi a fornire un servizio di alto livello sul custom online. Quali sono, su questo fronte, le prossime frontiere?

Il nostro configuratore è sempre in fase di evoluzione, nei prossimi mesi presenteremo nuovi modelli di anelli, bracciali e collane che vedranno abbinati argento e zirconi. Entro la fine dell’anno, poi, sarà la volta della nuova linea custom di gioielli in oro 18k e diamanti, un progetto molto importante, a cui stiamo lavorando da diversi mesi.

Nove25 bracciali uomo
Nove25 anelli argento

Avete abituato il vostro pubblico a collaborazioni altisonanti, ci può dare un’anteprima delle prossime?

A giugno usciranno due collaborazioni, una con un grande sportivo italiano, Marvin Vettori, che combatte per la federazione UFC nella categoria dei pesi medi; l’altra è una capsule con l’artista italiano Mace, in concomitanza con l’uscita del suo nuovo disco.

Tra le ultime collaborazioni spicca quella con Levante, la ritiene un’esperienza di successo? Dobbiamo aspettarci un bis?

La collaborazione con Claudia è stata in assoluto una delle più riuscite per Nove25, sia dal punto di vista del prodotto sia per gli ottimi risultati nelle vendite.
È stato davvero stimolante cercare di interpretare la sua sensibilità artistica e la sua passione per la letteratura epica, riuscendo a creare una collezione elegante e delicata. La partnership si concluderà a dicembre, ma in futuro potrebbero esserci delle bellissime sorprese…

Nove25 anelli

Ci può descrivere la nuova collezione?

La nuova collezione, Opulence, si diversifica da quelle proposte in questi anni, ed è un perfetto incastro di gioielli brillanti e componibili. Gli anelli e le fedine si incastrano tra loro come tessere di un mosaico luccicante, sempre diverso. Insieme agli orecchini e agli earcuff, tutti i gioielli si compongono per fondersi in forme personali e varie. Le numerose combinazioni lasciano ogni volta la libertà di raccontarsi e reinventarsi, giocando sul sottile confine tra discrezione e prorompente eleganza, in pieno stile Nove25.

Il segreto della musica per d.whale: una punta di inquietudine

Scrivo canzoni da una vita, da quando sono bambino. È sempre stato l’unico modo per capire me stesso e per esorcizzare il male.

Sono nato  come autore di canzoni e solo in un secondo momento sono diventato produttore. Produco da sempre i brani che scrivo, per questo il passaggio è stato molto naturale. Il mio approccio parte sempre dalla canzone, difficilmente lavoro su cose che non scrivo direttamente.

Va così: ci si trova in studio, si beve un caffè, ci si racconta e si inizia a scrivere. Ma solo se ritengo che una canzone sia forte passo al secondo step, che è l’arrangiamento.

Ho ancora una sorta di rispetto antico per la musica. Non mi prendo mai gioco di lei e non faccio mai una cosa solo perché si tratta di lavoro.

La musica mi ha letteralmente salvato la vita, e ogni volta che entro in studio è come se entrassi in un tempio.

Davide Simonetta d whale

Lì ho il mio team di lavoro, è lo stesso da una vita. C’è Paolo Antonacci, autore con me di molti successi in radio negli ultimi anni, e c’è Stefano Clessi, l’amico di sempre. Con lui abbiamo iniziato in una realtà indipendente, inventandoci ogni giorno. È stato lui a introdurmi al mestiere dell’autore, perché fino a dieci anni fa per me era impensabile che un’artista cantasse le canzoni di un altro. Ora invece mi trovo a lavorare con tanti artisti diversi tra loro, che spaziano tra differenti generi e mondi musicali.

Ciò che accomuna i miei lavori è sicuramente uno strato di malinconia ed emotività, che mi porto dentro da sempre. Non ho mai creduto alla musica impacchettata, quella “di plastica”, per intenderci.

Per toccarmi le corde più profonde un pezzo deve conservare una sorta di inquietudine.

Allo stesso modo, in ogni produzione inserisco quelli che sono i miei ascolti e la mia formazione. Dall’hip hop della golden age a Berlino, all’elettronica figlia degli anni ‘80. Sono davvero innamorato del pop e di tutto ciò che ti fa canticchiare il pezzo dopo il primo ascolto.

La scena musicale in Italia cambia di mese in mese e ora la trovo assai stimolante. Non ci sono più distinzioni nette. Le regole sono saltate completamente. E questo mi tiene sveglio e mi stimola moltissimo. Pensiamo a Mahmood e Blanco: due artisti che solo un anno fa sarebbero stati definiti “urban”, ora vincono Sanremo con un pezzo squisitamente pop, con una bella melodia nella migliore tradizione italiana. È il trionfo del pop. Cambiano un po’ le metriche, certo, ma l’urban si mischia al pop e non ci sono più regole.

Siamo il paese che esalta la melodia, e una bella melodia  vince sempre su tutto. Vince  sui tentativi di essere sempre e solo super cool a discapito della canzone, e vince anche sui tentativi inutili di rendere una produzione forzatamente sfarzosa, impoverendo la scrittura.

Alla fine vincono solo le canzoni. Un concetto così semplice che è capito solo da pochi.

NAPAPIJRI per l’artista italiano MORENO FERRARI

LA COLLAB ICONICA CHE UNISCE DESIGN, ARTE E SOSTENIBILITÀ

Napapijri x Moreno Ferrari è la capsule collection nata dalla collaborazione tra il brand outerwear Napapijri e il celebre designer e artista italiano Moreno Ferrari. 

L’ispirazione per il concept nasce dal “NO” project, un’installazione realizzata dall’artista nel 2018, quando rivisitò una delle icone di Napapijri, la giacca Skidoo, trasformandola in un’opera d’arte. La visione di Ferrari ha reso lo Skidoo un’armatura realizzata con tracce di materiale urbano in contrasto con la natura. Un incontro simbolico tra l’artista e il brand per riflettere sul confine tra impegno e responsabilità civica verso l’ambiente, soprattutto per la moda. 

La volontà di sviluppare progetti con questa filosofia, dove il negativo diventa positivo, si traduce in una Capsule Collection Circolare che unisce design, sostenibilità e un approccio innovativo ed etico verso l’ambiente. 

La capsule presenta una serie di look urban sostenibili e interamente riciclabili. I cinque stili richiamano elementi presi in prestito dal paesaggio urbano – come pluriball e reti di sicurezza in plastica – puntando i riflettori sulla necessità di riutilizzare e riciclare il più possibile. Trasformati in stampe all over ed elementi visivi, questi dettagli creano una connessione con il “NO” project e trasmettono l’impegno di dare nuova vita e scopo a materiali di scarto e oggetti ordinari.

La capsule include due giacche Northfarer, una felpa con cappuccio, una con collo a imbuto, e una t-shirt.
Ogni capo è 100% riciclabile, realizzato in ECONYL® nylon rigenerato: una fibra innovativa creata da rifiuti di plastica come vecchie reti da pesca, tappeti e scarti industriali. Ha la stessa qualità del nylon vergine ma, a differenza di quest’ultimo, è riciclabile all’infinito. 

Commenta Moreno Ferrari: “Il mio approccio design e a questo lavoro in particolare tiene sempre conto della società, è una dichiarazione di coraggio. Ci ho lavorato per 4 anni e mezzo, partendo dal concetto dell’oltre, superando quella soglia ideale oltre la quale non si può andare. Utilizzare le materie di riciclo crea dei prodotti infiniti e il risultato sono oggetti che hanno un cuore, un’etica. Non c’è estetica senza etica al giorno d’oggi”.

A rafforzare l’impegno di Napapijri nel disegnare un futuro circolare per la moda, grazie al programma recupero online del brand, tutti i prodotti della capsule possono essere resi dopo due anni dall’acquisto e trasformati in nuovo filato e nuovi prodotti. 

Anche Martino Scabbia Guerrini, executive vice president & group president di Vf Emea commenta: ” Questo lavoro è una perfetta sintesi di quello che oggi è il mercato, i consumatori sono consci della sostenibilità ma attenti al design. Lato azienda dobbiamo guardare ai punti di incontro tra le comunità, cultura e la nostra visione di design ed estetica, sempre mantenendo il forte impegno sulla sostenibilità che ci contraddistingue da tanti anni”.

La collab Napapijri x Moreno Ferrari sarà disponibile dal 24 maggio in esclusiva per il design store Antonia di Milano, su antonia.it, e dal 7 giugno su napapijri.com e Orefici11, flagship store del brand a Milano. Parte della capsule sarà inoltre esposta presso la galleria d’arte Rossana Orlandi a partire dal 7 giugno, in occasione della Design Week. 

Estate 2022: una guida su cosa vedere a Pantelleria

L’estate è ormai dietro l’angolo e facendo gli scongiuri del caso le nostre vacanze si prospettano con meno restrizioni delle precedenti. Se per la stagione estiva avete deciso di restare in Italia e in cima alle vostre preferenze c’è l’immancabile vacanza al mare, ecco un suggerimento che potrebbe fare al caso vostro. Prendete quindi nota e aggiungete alla vostra lista Pantelleria, la Perla Nera del Mediterraneo; la più grande delle isole satellite della Sicilia ma quella ancora oggi meno nota rispetto alle più famose Favignana, Panarea, Stromboli o Lampedusa. In questo articolo vi consigliamo cosa vedere a Pantelleria.

E per semplificarvi le cose, a voi una breve guida con le principali informazioni utili e qualche suggerimento per pianificare e vivere al meglio la vostra vacanza sull’isola.

Cosa vedere a Pantelleria. Tipiche costruzioni dell'isola.
Le tipiche costruzioni di Pantelleria.

Cosa vedere a Pantelleria: il mare

Cosa vedere a Pantelleria? Chiariamo subito una cosa: se siete alla ricerca di confort di ogni genere, siete sull’isola sbagliata. Dimenticatevi spiagge attrezzate e lettini perché Pantelleria non è Formentera né tanto meno Mykonos; qui troverete soltanto scogli, rocce nere di origine lavica sulle quali trascorrerete le vostre giornate di mare ingegnandovi a trovare una posizione il più possibile comoda, isolati (è proprio il caso di dirlo) dal resto del mondo. Il gioco vale la candela: di fronte a voi scoprirete il mare più blu che abbiate mai visto, nuotando tra banchi di pesci neri come l’ossidiana e del tutto indifferenti alla vostra presenza.

Inoltre, resterete a bocca aperta alla vista di fondali semplicemente meravigliosi: enormi massi franati dal costone come a Cala Cinque Denti, giganteschi blocchi di colata lavica ricoperti da una fitta vegetazione marina che dalla scogliera degradano lentamente nelle profondissime acque blu che circondano l’isola come a Martingana e ancora strapiombi mozzafiato che nascondono grotte che potrete ammirare durante il giro dell’isola.

Tra le cose da vedere a Pantelleria, Arco dell’Elefante

Pantelleria on the road

A Pantelleria il vostro unico mezzo di locomozione sarà una Panda anni 90 o se siete fortunati una vecchia Mehari. In alternativa, potrete girare sull’isola con uno scooter, ma se è la vostra prima volta a Pantelleria meglio munirsi di un’auto. Sull’isola avrete a disposizione diversi noleggi che è preferibile contattare con un certo anticipo rispetto al vostro arrivo.

In ogni caso il vostro mezzo vi servirà per macinare ogni giorno chilometri su chilometri per i vostri spostamenti casa-mare-centro di Pantelleria o Scauri (i due principali centri abitati), percorrendo la strettissima strada perimetrale a doppio senso che costeggia l’isola: 51 km di curve, discese e salite ripidissime da cui si diramano strade sterrate per raggiungere le numerose discese a mare, alcune agevoli e raggiungibili con il vostro mezzo come Bue Marino o l’Arco dell’Elefante, altre decisamente meno come Cala Cinque DentiMartinganaPunta li Marsi Nikà: in questi casi dovrete parcheggiare sulla strada principale e raggiungere a piedi la discesa a mare destreggiandovi tra diversi sentieri che faranno di voi dei veri Indiana Jones. In compenso però, vi ritroverete letteralmente immersi nella natura. 

Vi basterà fare il giro dell’isola sulla perimetrale per raggiungere alcune delle più belle discese a mare come Balata dei Turchi o la stessa Martingana e Nikà, e rendervi conto che ancora oggi queste parti di Pantelleria sono rimaste incontaminate e lontane anni luce da ogni forma di modernizzazione: una folta vegetazione che si alterna ad un paesaggio roccioso con qualche dammuso abbandonato sparso qua e là a testimoniare la presenza dell’uomo e tutto attorno un’infinita distesa blu del Mediterraneo.

Cosa vedere a Pantelleria. L’isola del vento

Uno dei nomi con cui in passato era conosciuta Pantelleria durante la presenza degli arabi è Bent-el-Rhia, cioè figlia del vento: qui infatti il vento non manca (quasi) mai e spesso manderà all’aria il vostro giro dell’isola in barca o in gommone. Ma non temete perché, anche nelle giornate di vento più intenso, troverete sempre un posto al riparo “dietro l’isola” dove trascorrere una tranquilla giornata di mare (per esempio, i giorni di tramontana sono l’ideale per raggiungere via terra Balata dei Turchi o Martingana).

Non solo mare

A Pantelleria non ci si annoia mai grazie alle numerose alternative che l’isola offre al mare. Potrete decidere così di trascorre una giornata all’insegna del benessere in una delle numerose sorgenti di acque termali che testimoniano ancora oggi l’origine vulcanica dell’isola. Le trovate a Cala Gadir (le più frequentate, soprattutto per la loro facilità di accesso); al lago Specchio di Venere, noto anche per i suoi fanghi dalle proprietà terapeutiche e tappa obbligatoria per chi visita Pantelleria per la prima volta; e ancora alle Grotte di Sataria e a Nikà. Qui le sorgenti termali si mischiano direttamente con il mare e per questo raggiungibili solo a nuoto durante il vostro giro in barca.

Gli amanti della natura potranno invece andare alla scoperta della Pantelleria più nascosta attraverso i numerosi sentieri un tempo utilizzati dai panteschi per gli spostamenti all’interno dell’isola. In questo caso, attrezzatevi di scarpe da trekking e ovviamente di una guida locale per evitare di perdervi.

Imperdibile anche il giro delle varie contrade alla scoperta delle tantissime chiese di Pantelleria. Incontrerete prospetti bianchi, che ricordano molto le chiese delle isole greche; questi si scontrano con il colore nero dell’ossidiana impiegata per i muretti a secco; il verde della vegetazione e il blu del mare e del cielo.

Nessun segnale

Se siete dei social addicted o degli incalliti workaholic e pensate di lavorare in modalità smart working, sappiate che vi ritroverete nel luogo meno adatto. Infatti, se escludete la rete wi-fi della struttura in cui soggiornerete, sul resto dell’isola, la vostra connessione sarà spesso fuori uso. Approfittatene per staccare la spina e godervi la quiete che questa isola ancora oggi riesce ad offrire. A Pantelleria avrete la sensazione, vi assicuro favolosa, di essere anni luce lontani dalla terra ferma.

Cosa vedere a Pantelelria.  Le case bianche
I frutti della natura in esibizione

Aperitivi, cena e vita notturna

Nonostante Pantelleria non sia Ibiza, anche sulla Perla Nera l’aperitivo è l’appuntamento irrinunciabile dopo una lunga giornata al mare o in barca. Fermatevi quindi alla Dispensa Pantesca (a pochi metri dal piccolo centro di Scauri). È un antico dammuso restaurato, ideale per un aperitivo al tramonto con vista sul golfo di Scauri. Qui troverete tutti i migliori vini zibibbo e passiti dell’isola; e ancora al Kaya Kaya a pochi metri dal porticciolo di Scauri per una atmosfera più anni 80 e una selezione musicale sempre impeccabile.

I dammusi di Pantelleria diventano locali chic vista mare

Il Sesiventi (in contrada Mursia, a metà strada tra Pantelleria centro e Scauri, aperto anche a cena) e il Sikelia (in contrada Monastero, sopra il paese di Scauri) sono invece le location ideali per vivere l’esperienza dell’aperitivo sui caratteristici tetti bianchi dei dammusi; di fronte ad uno dei tramonti più belli dell’isola. E se siete fortunati, avrete la possibilità di vedere in lontananza le coste della Tunisia. Vi assicuro che sarete testimoni di uno spettacolo della natura unico nel suo genere che ricorderete a lungo.

Anche per la cena, avrete l’imbarazzo della scelta tra numerosi ristoranti pronti a soddisfare ogni vostra esigenza e palato. Punto di riferimento sull’isola ormai da anni è certamente la Nicchia (@lanicchiaristorantepantelleria). Il locale è noto per i suoi piatti che riflettono la cultura culinaria e il patrimonio enogastronomico unico di Pantelleria (imperdibile a fine cena il gelato alla vaniglia con elisir di uva zibibbo); ma anche l’Altamarea (@altamareapantelleria) per una cena a base di pesce con vista sul porticciolo di Scauri. E ancora, il Tramonto in Contrada Penna e la Favarotta a Kamma Fuori, immersa nella campagna isolana, dove potrete gustare oltra alla tipica cucina pantesca anche il famoso coniglio.

Per un’atmosfera più ricercata potrete invece prenotare un tavolo a L’Officina, ristorante all’interno della Tenuta Coste Ghirlanda, situata a Piana della Ghirlanda, nel cuore dell’isola, che offre la possibilità di cenare a lume di candela sotto il cielo stellato immersi tra i vigneti della Tenuta, al Thema (all’interno del Sikelia) e ai Giardini di Rodo.

Ricordatevi in ogni caso di concludere la vostra cena con due prelibatezze isolane. I baci panteschi, tipico dolce di Pantelleria composto da due cialde croccanti rigorosamente fritte farcite con ricotta fresca e scaglie di cioccolato. Abbinateli all’immancabile passito: vero e proprio marchio di fabbrica dell’isola famoso in tutto il mondo.

E se non siete ancora stanchi e avete voglia di un po’ di vita notturna, potrete fare un salto al Kaya Kaya o al Tanit Lounge Bar (a pochi metri di distanza l’uno dall’altro). In alternativa  al Sesiventi, che anche questa estate in tarda serata si trasforma in discoteca.

Pantelleria e il suo cielo

C’è un altro spettacolo unico che la Perla Nera vi regalerà è il suo cielo stellato. La sera, al ritorno dalle vostre cene o da una passeggiata sul lungomare di Pantelleria centro, fermatevi sulla veranda del vostro dammuso; sdraiatevi sulla ducchena (la tipica seduta in pietra o muratura che delimita la terrazza del dammuso, spesso trasformata in divano esterno ricoperto da cuscini) e alzate lo guardo. Verrete letteralmente rapiti dal cielo stellato più bello che abbiate mai visto, grazie ad un inquinamento luminoso praticamente inesistente sull’isola.

Cosa vedere a Pantelleria. Uno dei tramonti più affascinanti d'Italia
I tramonti di Pantelleria

Dove dormire

A Pantelleria potrete scegliere tra numerosi hotel, appartamenti e ville private. Ma a rendere speciale la vostra vacanza sarà un soggiorno nei Dammusi; sono le tipiche abitazioni dell’isola retaggio della dominazione araba, che con le loro mura in pietra lavica e i tetti bianchi a cupola rendono unico e inconfondibile il paesaggio della Perla Nera. 

Come unica sarà la vostra esperienza ad Almofeem (@almofeempantelleria). È una tenuta situata in Contrada Rekhale (in una posizione strategica per raggiungere le più belle discese a mare e vicina al centro di Scauri), recentemente ristrutturata e composta da tre Dammusi indipendenti all’interno dei quali sarete rapiti dal loro stile elegante, un mix di tradizione siciliana ed elementi arabeggianti. Inoltre, il solarium e la piscina esterna a sfioro sono l’ideale per vivere appieno la quiete di fine giornata; davanti a tramonti con vista mare che difficilmente scorderete. 

Come raggiungerla

Grazie al suo piccolo aeroporto, potrete raggiungere Pantelleria da Trapani, Palermo e Catania con i collegamenti aerei della compagnia olandese Dat; nel periodo estivo è anche raggiungibile con voli di linea dalle principali città italiane come Milano, Bergamo e Roma.

In alternativa, e sempre che le condizioni meteo lo permettano, potrete raggiungerla via mare in traghetto o aliscafo grazie ai collegamenti giornalieri dal porto di Trapani.

Scrive Jean-Claude Izzo nel suo “Chourmo. Il cuore di Marsiglia” che di fronte al mare la felicità è un’idea semplice. Nulla di più vero nella celebre frase dello scrittore francese. E personalmente, dopo oltre 20 estati trascorse sulla Perla Nera del Mediterraneo mi piace aggiungere che a Pantelleria questa idea di felicità diventa realtà.

Testo e Credits foto: Luca Giambalvo

Stravaganze imperiali: l’arte contemporanea approda sul lago di Garda

Dopo il grande successo di IN WONDER(IS)LAND a Isola del Garda e per il secondo anno consecutivo, approda sul Lago di Garda e presso le magiche rive di Sirmione la mostra-evento Stravaganze Imperiali”, un progetto artistico multimediale immersivo dell’artista e curatrice Vera Uberti proposto da MAI MUSEUM, con il supporto della Direzione Regionale Musei della Lombardia e del Comune di Sirmione. Otto maxi-installazioni luminose multimediali, in dialogo con il paesaggio circostante, accenderanno e faranno emergere l’energia monumentale delle Grotte di Catullo, che ospiteranno la mostra dal 2 giugno fino al 30 luglio 2022.

MAI MUSEUM accompagna anche quest’anno il pubblico alla ri-scoperta di un nuovo posto segreto sul Lago di Garda, facendone respirare la magia della sua particolare bellezza in una cornice storica unica come le Grotte di Catullo ma da una prospettiva totalmente inedita e fortemente emozionale; un’esperienza di rivitalizzazione del territorio del lago attraverso un’operazione di valore culturale e artistico.

MAI MUSEUM infatti è un open-air museum che combina arte contemporanea tecnologia multimediale, reinterpretando luoghi pieni di significato sul Lago del Garda e in tutto il mondo. La mostra “Stravaganze Imperiali” non è dunque solo un progetto artistico, ma si presenta come un’iniziativa dai risvolti culturali importanti.

Con l’obiettivo, infatti, di valorizzare le bellezze italiane tramite l’arte contemporanea, MAI Museum prende parte all’iniziativa Art Bonus, in cui le società del privato possono concorrere a implementazione e miglioria di enti pubblici legati alla fruizione dello spettacolo.

“Stravaganze imperiali” contribuirà ad aiutare l’area archeologica delle Grotte di Catullo a essere conservata e valorizzata attraverso la progettazione di un nuovo impianto luminoso. Per la realizzazione dell’evento, MAI Museum si avvale delle competenze, dell’operatività e dell’esperienza dalla Fondazione Francesco Soldano, motore da più di vent’anni di importanti iniziative culturali sul territorio, che hanno visto la presenza di numerosi ospiti di caratura nazionale e internazionale.

L’area archeologica delle Grotte di Catullo è il più importante esempio archeologico di villa romana della prima età imperiale presente nell’Italia settentrionale; conserva infatti al suo interno due ettari dei resti di Villa Catullo, una delle maggiori ville residenziali romane del Nord Italia, circondata da uno storico uliveto che conta più di 1.500 alberi. Collocata su uno sperone roccioso, in una posizione eccezionale sulla punta della penisola di Sirmione, dalla Villa è possibile godere di una vista mozzafiato.

Per la prima volta, grazie alla mostra “Stravaganze Imperiali” le Grotte di Catullo ospiteranno installazioni multimediali e opere d’arte contemporanea dell’artista Vera Uberti, e un trittico digitale dell’artista David LaChapelle, e saranno visitabili durante la sera, dalle ore 20:45 alla mezzanotte, in un’atmosfera unica e irripetibile che permetterà di ammirarle illuminate come mai viste prima.

La bellezza dell’antico e del contemporaneo, illuminati insieme in un’esperienza visiva ed emotiva unica.
La mostra sarà inoltre l’occasione per un’esperienza immersiva a 360 gradi che oltre a far vivere l’arte in modo del tutto nuovo e coinvolgente, sveglierà in profondità tutti i sensi: luce, suoni, ma anche gusto e profumi.

‘Hot child in the City’, la serata-evento di MANINTOWN al MAXXI

MANINTOWN e Mediterraneo al MAXXI, un binomio d’eccezione nel segno del talento e della ricerca musicale, celebrato mercoledì 18 maggio con un appuntamento ad hoc. Si è svolto infatti nella cornice – a dir poco suggestiva – del locale lo speciale summer party Hot child in the City; una serata-evento per festeggiare il lancio del nuovo numero della testata, che dà particolare spazio alle voci più promettenti del panorama musicale italiano. Un lavoro di attenzione e scouting di new names che prende ora nuova forma sia nel formato print che in quello digitale.

Mediterraneo Maxxi events
Ph. Michele Provera

L’ispirazione dell’issue in questione, in particolare, viene dal brano eponimo di Nick Gilder, hit di culto già negli anni Settanta, le cui note e parole (“Hot child in the city | Runnin’ wild and lookin’ pretty”) sono rimaste scolpite nella mente di moltissimi appassionati.
Partendo da questo mix all’insegna del wild & pretty, la rivista riserva sei copertine ad altrettante personalità di spicco della scena artistica nazionale, tre provenienti dal settore musicale, tre da quello cinematografico.

I protagonisti delle sei cover di MANINTOWN Hot child in the City issue

Sulla prima cover campeggia il ritratto a tinte pop del fenomeno musicale del momento, Tananai, fotografato da Leandro Emede e vestito dallo stylist Nick Cerioni. Poi è la volta del cantautore Fulminacci (al secolo Filippo Uttinacci), raccontato nell’editoriale di Maddalena Petrosino e Simone Folli.
Infine il mix di arte, cultura, musica che caratterizza Ema Stokholma, figura eclettica, carismatica, tanto più nelle immagini evocative di Davide Musto e Alfredo Fabrizio.

Mediterraneo Maxxi events
Ph. Michele Provera
Mediterraneo Maxxi events
Ph. Michele Provera

Non è stato trascurato il cinema, con la cover story di Matilde GioliMaria Chiara Giannetta, attrici affermate oltreché bellissimi esempi di empowerment femminile. La loro verve viene colta al meglio dall’obiettivo di Davide Musto e, a livello di outfit, dallo styling di Valentina Serra. E ancora, Giacomo Ferrara, pronto a raccogliere sfide inedite dopo il successo di Suburra. Last but not least, il giovanissimo (è nato nel 2002) Francesco Gheghi, un’autentica promessa su cui scommettere; dopo l’eccellente prova fornita ne Il filo invisibile, lo potremo vedere presto in Piove, pellicola di Paolo Strippoli.

Le due performance live che hanno scandito la serata del Mediterraneo al MAXXI

Les Cactus
L’esibizione dei Les Cactus durante la serata Hot child in the City (ph. Michele Provera)
Gianmarco Amicarelli
Gianmarco Amicarelli canta con i Les Cactus (ph. Michele Provera)

La serata è stata animata da due performance live: a salire sul palco per primi sono i Les Cactus, cioè Gianmarco Amicarelli (chitarra/voce), Bea Sunjust (chitarra/voce), Alessandro Giovannini (basso/voce) e Lucio Castagna (cajón/percussioni), collettivo nell’orbita della factory White Rock Studio. Sebbene i componenti del gruppo siano attivi da tempo con i rispettivi progetti musicali (Amicarelli, ad esempio, è membro della band The Lira e della label MKS, e in passato ha pubblicato vari album con i San La Muerte e Vatycans, Sanjust affianca alla carriera di solista le collaborazioni con cinema e tv, Lucio Castagna suona con Carl Brave…), l’unione sotto l’etichetta Les Cactus gli permette di spaziare tra generi, sonorità e influenze, dal rock all’indie al pop, senza tralasciare suggestioni glam e riferimenti alla Nouvelle Vague, così da infondere un’eleganza e un gusto prettamente cinematografici alle loro cover rivisitate, muovendosi con disinvoltura tra pezzi dall’energia intensa, quasi tarantiniana (come Sugar Man o These boots are made for walkin’) e brani più soft.

Rbsn
Il concerto di Rbsn sul palco del Mediterraneo al MAXXI (ph. Michele Provera)

Si alternano sul palco con Rbsn, musicista diviso tra Roma e Usa, che nel suo lavoro fonde jazz, sensibilità cantautoriali, elementi folk, psichedelici ed electro. Ha presentato in anteprima il singolo Stranger Days (tratto dall’omonimo album, in uscita il 20 maggio), che marca l’inizio di un capitolo per lui inedito, concentrandosi – ci spiega – «sulla vita individuale e lo scorrere del tempo, che risulta alterato. The stranger days are gone for me significa centrarsi e riallinearsi, tornare all’essenza di se stessi dopo una lunga dissociazione». Ad accompagnarlo, una proiezione live realizzata da Brando Pacitto, con cui Rbsn sta stringendo un sodalizio creativo sempre più stretto, tanto che l’attore e regista romano, oltre a dirigere tutti i suoi video, cura interamente l’aspetto visivo del progetto, dalle fotografie ai visual dei concerti.

Gli ospiti dell’evento organizzato da MANINTOWN

Non sono mancati, all’evento ospitato dal Mediterraneo al MAXXI, i numerosi talent del cinema diventati ormai parte della community di MANINTOWN. Erano presenti i protagonisti delle cover stories Giacomo Ferrara, Ema Stokholma e Francesco Gheghi come pure volti noti quali Andrea Delogu, Giancarlo Commare, Brando Pacitto. Ancora, Claudia Gusmano, Riccardo Maria Manera, Joseph Altamura, Filippo Contri, Guglielmo Poggi, Giacomo Giorgio, Filippo De Carli, Ludovica e Ginevra Francesconi.

Il founder di MANINTOWN Federico Poletti e Davide Musto, head of scouting, commentano: «Con questo numero continua il supporto alle nuove generazioni, con particolare attenzione alla musica nel suo rapporto con la moda e l’immagine dell’artista. MANINTOWN è la piattaforma di riferimento per il panorama di talent che si sta consolidando e definendo. Siamo un ponte tra Milano e Roma, capitale del cinema che con la sua Bellezza nutre queste nuove generazioni, fonte d’ispirazione per il nostro lavoro».

Di seguito, il video del summer party Hot child in the City

Video by Federico Cianferoni

In apertura, foto di Jacopo Lupinella

Fun: la prima mostra personale a Milano di Rosana Margarita Auquè

Rosana Margarita Auquè è una giovane artista di origine colombiana che scopre la passione per l’arte sin da bambina, avvicinandosi alla pittura all’età di 11 anni per poi proseguire gli studi d’arte al liceo e all’università, tra Cambridge, Colombia e l’Italia. Dopo il diploma, si trasferisce in Inghilterra, per iniziare a studiare arte e pittura all’università di Cambridge per poi ritornare in Colombia e concludere la laurea in arte a Bogotá, all’Università De Los Andes. 

Crepuscolo – Il giardino del camine – Zinia – El jardin de los milagros – Amuleto

Il percorso professionale porta Rosana in Italia a Milano, dove la sua esperienza si arricchisce nel mondo del design fino a farla diventare Vice Presidente della storica azienda comasca  di design e arte Bonacina 1889, che è in tutto il mondo sinonimo di artigianalità Made in Italy, altissima qualità formale ed estetica.

Rosana riesce così a conciliare la sua carriera nel design con la passione per l’arte, iniziando a creare e vendere i suoi primi dipinti. Il risultato di questa formazione emerge nelle sue opere che risentono fortemente delle ispirazioni della sua terra di origini, la Colombia, e l’Italia, due culture che continuano ad avere un grandissimo influsso sulla sua creatività, abbinate poi all’ispirazione dei maestri del Rinascimento e dell’arte moderna, come Monet e Klimt. Su questa contaminazione culturale commenta Rosana:  “Entrambe le culture, sia quella colombiana sia quella italiana, hanno un grandissimo influsso sulla creatività. Il mio più grande interesse, che si evidenzia in ogni creazione, è quello di trovare l’equilibrio tra il colore e la forma.  L’attrazione per il colore viene senz’altro dalle mie radici colombiane. La felicità che ti fa sentire il colore è unica! E questa gioia e libertà cromatica sono caratteristiche del folklore colombiano, così come l’accoglienza e la libertà in senso generale, tutti valori con cui sono cresciuta. Dell’Italia ho colto sicuramente la forma: l’interesse concettuale per quello che sto dipingendo, il fatto di approfondire l’argomento di mio interesse e creare una forma sistematica e disciplinata”. 

Per la prima volta Rosana espone le sue nuove opere a Milano, all’interno dello spazio di design P’n’P Communication (Corso di Porta Nuova 32) in un evento tenutosi ieri sera, 19 Maggio dove ha mostrato una parte inedita del suo lavoro nel suo dialogo continuo con la Natura. Su questa nuova fase creativa dichiara la stessa artista: “Non sottovalutare mai il potere del divertimento. La vita è fatta anche per condividere gioia, energia e consapevolezza. Questa personale costituisce l’evoluzione del mio lavoro degli ultimi 4 anni. La parola F U N “divertimento/gioia” è il collante che unisce questo viaggio di creazione e ispirazione, dove mi sono aperta a scoprire la bellezza, dalle cose ordinarie a quelle più straordinarie, sperimentando la vita senza paura e limiti“.

Allestimento nello spazio P’n’P Communication

Partner speciale della serata è stata la cantina Fasol Menin, etichetta wine con uno spirito giovane e dinamico. La cantina sorge tra i vigneti in piena terra di elezione della riserva garantita: le colline di Valdobbiadene dichiarate sito patrimonio dell’UNESCO. Immersa nel cuore storico e produttivo dell’omonimo Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, la cantina coniuga l’antica tradizione vinicola con una costante ricerca artistica, mantenendo un profondo legame con il territorio circostante.

Un luogo in cui arte, musica e vino si incontrano creando un’atmosfera magica. Definita zona di Arte Collinare la cantina collabora con numerosi artisti e musicisti nazionali, troverete quindi numerose opere esposte sia all’interno che all’esterno dell’edificio mentre nel portico adiacente al vigneto vengono organizzati concerti di musica Jazz e aperitivi in musica. Le etichette dei vini sono state disegnate da artisti locali e sono proprio uno dei fili conduttori tra l’arte e il vino.

La mostra resterà aperta dal 20 al 25 maggio su appuntamento presso Pnp Communication, Corso di porta nuova 32, Milano.

Hu, artista sui generis dalle molteplici sfaccettature

Hu (all’anagrafe Federica Ferracuti, marchigiana di Fermo) nasce nel 1994. Artista poliedrica – cantautrice, polistrumentista e tecnico del suono – si appassiona alla musica fin da giovane, conseguendo poi una laurea al Conservatorio Rossini di Pesaro. Con uno stile personale fluido e libero da schemi o confini, il suo nome d’arte si ispira a una divinità egizia, né uomo né donna. Attraverso la sua voce melodiosa, arricchisce i suoi brani urban di contaminazioni elettroniche e pop.

È salita alla ribalta per la prima volta nel 2020 partecipando ad AmaSanremo, dove si è esibita – e distinta – con Occhi Niagara. Dopo aver intrapreso una direzione artistica sempre più sperimentale, ha pubblicato i singoli End e Millemila.
Ha partecipato, in tandem con Highsnob, all’edizione 2022 del Festival di Sanremo col brano Abbi cura di te, che fonde sonorità rock, electro e musica ambient. Il suo primo album – per cui ha collaborato col rapper spezzino e Francesca Michielin – Numeri primi è uscito a marzo.

Hu Sanremo 2022
Jacket and pants Fendi, sunglasses Tom Ford, brogues Marsèll, shirt and tie vintage

A Manintown, Hu confida: «Ho perso il conto di tutte le volte che ho camminato per le strade di Milano. Mi sono trasferita qui nel 2017, non so quanto tempo ci abbia messo a capire come funzionassero le direzioni della metropolitana. Ora viaggio spesso e, ogni volta che leggo i cartelloni delle fermate, sorrido e ripenso a come mi sentivo: senza direzione né una ragione. È nelle strade di questa città che ho cominciato a raccogliere i frammenti, per poi rimetterli tutti insieme nella mia anima. Non ho mai capito quale fosse la strada giusta, ma sapevo dove volevo arrivare. Ho scoperto chi sono e, di me, ho amato anche le paure».

Hu cantante capelli
Jacket and pants Alexander McQueen, shirt and tie vintage
Hu cantante foto
Jacket, dress and pants Thom Browne, rings Nove25

Credits

Talent Hu

Editor in Chief Federico Poletti

Photographer Antonino Cafiero

Stylist Sabrina Mellace

Photographer assistant Filippo Ragone

Stylist assistant Elisabetta Catalano

Make-up Greta Agazzi

Special thanks to Patrizia Ferro

Nell’immagine in apertura, Hu indossa giacca e pantaloni Emporio Armani, camicia e cravatta vintage

Il successo di Highsnob, immerso nella scena rap

Michele Matera, in arte Highsnob, 37 anni, originario di Avellino ma spezzino d’adozione, è tra gli artisti più affermati sulla scena rap italiana. Con alle spalle un passato turbolento, nel 2013, assieme al rapper Samuel Heron, fonda il duo Bushwaka; dal sodalizio nasce Pandamonium, disco pubblicato dall’etichetta Newtopia.
Dopo questo esperimento, l’artista intraprende la carriera da solista e a giugno 2015 pubblica il suo primo singolo, Harley Quinn (disco d’oro), in cui fonde la trap con le sonorità del rap classico. Anticipato dal singolo Wannabe, che vede la partecipazione di Junior Cally, il  primo album in studio Bipopular arriva nell’estate 2018. Nel 2019, 23 coltellate viene certificato disco d’oro dalla FIMI, nel 2020 è invece l’ora dei singoli Wannabe vol. 3 e Per odiarti non ho tempo. Nel 2022, Highsnob debutta al Festival di Sanremo in coppia con la cantautrice Hu, con Abbi cura di te, brano dedicato alla fine di un amore, in cui si mescolano pop, rap ed elettronica.

Highsnob discografia
Total look Hermès
Highsnob rap
Jacket Diesel, T-shirt Kangra

Credits

Talent Highsnob

Editor in Chief Federico Poletti

Photographer Filippo Thiella

Stylist Davide Pizzotti

Photographer assistant Andrea Lenzi

Stylist assistant Gianluca Sacchetti

Grooming: Ricky Morandin/W-MManagement

Nell’immagine in apertura, Highsnob indossa suit Vivienne Westwood, T-shirt Kangra, shoes Salvatore Ferragamo, sunglasses Tom Ford

I diversi volti di Gianluca Ginoble

Enfant prodige di origini abruzzesi, Gianluca Ginoble è noto soprattutto come uno dei tre cantanti lirici de Il Volo. Ha iniziato a cantare ad appena tre anni, a 14 ha partecipato a un talent show dove ha incontrato Piero Barone e Ignazio Boschetto, con cui ha fondato di lì a breve il suddetto trio musicale.

Il Volo Gianluca Ginoble baritono
Jacket The Nick, pants FBMT, hat Lorenzo Seghezzi, jewelry Vitaly

Baritono, la voce profonda, delicata ha subito permesso a Gianluca di distinguersi, facendogli guadagnare un grande seguito sui social media, dove condivide con i fan momenti della propria vita quotidiana.
Fa parte tuttora del gruppo, che si sta preparando per un tour mondiale fra Stati Uniti e Canada.

Il Volo Gianluca
Shirt Saint Laurent from Antonioli.eu, jewelry Vitaly
Gianluca Ginoble lirica
Gianluca Ginoble moda
Total look Saint Laurent from Antonioli.eu, jewelry Vitaly, shoes Sonora
Gianluca Ginoble social
Jacket Alessandro Vigilante, jewelry Vitaly
Gianluca Ginoble songs
Vintage suit, stylist’s archive
Ganluca Ginoble cantante del Volo
Total look Ardusse
Gianluca Ginoble del Volo
Shirt Saint Laurent from Antonioli.eu, jewelry Vitaly

Credits

Talent Gianluca Ginoble

Photographer Leandro Manuel Emede

Styling Nick Cerioni

Stylist assistants Michele Potenza, Salvatore Pezzella, Noemi Managò

Make-up & hair Mara De Marco

AVASIM E SLOW FLOW INSIEME PER LA VALORIZZAZIONE DELLE ANTICHE CULTURE ITALIANE

Due pomeriggi di eventi, tra incontri, conversazioni, cooking show e degustazioni, dedicati agli antichi semi italiani, per riscoprire e valorizzare un patrimonio unico, materiale e immateriale. 

AVASIM, l’Alleanza per la Valorizzazione delle Antiche Sementi Italiane e del Mediterraneo, –consorzio internazionale che accoglie e aggrega tutti gli attori delle filiere agroalimentari delle antiche sementi italiane, dalla cerealicola a quella orto-frutticola, dalla vitivinicola alle erbe aromatiche, dalle oleose alle officinali-  in collaborazione con Slow Flow srl (società di comunicazione attiva nel settore culturale e della sostenibilità) promuove domenica 15 e lunedì 16 maggio al The Box, dell’Excellence Academy di Roma, il Salotto MAMA.SEEDS degli antichi Semi, Colture e Culture Italiane e del Mediterraneo. 

Non una tradizionale fiera del prodotto tipico di qualità- anche se non mancherà una selezione di prodotti d’eccellenza- ma un evento multidisciplinare gratuito e aperto alla partecipazione del pubblico, che vuole essere un’occasione di incontro e scambio tra docenti universitari, esponenti della business e della legal community, intellettuali, artisti, produttori “eroici” e contadini custodi, in un clima di grande informalità. L’obiettivo è quello accendere i riflettori su un settore di importanza cruciale per il Paese, quello delle antiche sementi autoctone italiane e dimostrare come l’arte, il design e la moda, eccellenze italiane nel mondo, siano legate a doppio filo con la memoria storica delle antiche colture e culture.

Basti pensare infatti che il 25% della biodiversità agraria presente in Europa è costituita dall’agrobiodiversità di una sola regione italiana, la Sicilia, per comprendere quanto innumerevoli siano le potenzialità, non soltanto per il comparto dell’agroalimentare, ma per il rilancio dell’economia del Paese.

Sulla base di queste considerazioni e nella convinzione che “l’heritage seeds economy abbia il potenziale, a oggi in larga parte ancora inespresso, attraverso AVASIM, “stiamo promuovendo una proposta di legge con l’obiettivo di riconoscere e qualificare la natura originaria ed autoctona delle antiche sementi, il cd. MADE IN ITALY DEI SEMI, proteggerle da fenomeni di “italianità” fittizia e, in quanto patrimonio della collettività, dalla possibilità di brevettazione. Una norma che protegga non solo il processo di trasformazione enogastronomico italiano, ma ciò che vi è alla base, i nostri semi autoctoni. La tutela legislativa comprenderà un quadro normativo d’insieme che permetta (oltre che di qualificare l’originarietà del seme antico e proteggerlo) l’ingresso dei semi antichi all’interno del patrimonio culturale nazionale nell’accezione di beni culturali, fondamentali della tradizione agroalimentare italiana», spiega Alessia Montani, presidente del Consorzio.

Sul versante della cultura, l’antropologo Paolo Uccello parlerà del suo libro Majaria, in cui le antiche piante sono poste in relazione con la medicina popolare e la magia, il  Comune di Piazza Armerina presenterà l’anteprima del Palio dei Normanni-Edizione 2022, manifestazione medievale in costume, tra le più antiche del meridione d’Italia. 

L’arte contemporanea sarà rappresentata inoltre dagli artisti Solveig Cogliani, Chicco Margaroli, TozioAngelica Romeo, Irem Incedayi, Quirino Cipolla, Giusy Lauriola, e Maria Granzia Pontorno, presenti in fiera con alcune delle loro opere che indagano sugli stretti legami tra l’uomo, la natura e la necessità di recuperare e valorizzare le radici e l’identità nazionale. Per la moda, invece, ci saranno gli outfit del fashion designer Gilberto Calzolari, vincitore del green carpet award, chepongono l’accento sull’importanza della sostenibilità nella moda, a partire dalla materia prima italiana. Calzolari è tra i primi a credere in una moda sostenibile, ma allo stesso tempo glamour. E su questo filone evolutivo di nuova couture è anche Tiziano Guardini, che mixa sapientemente sartorialità̀, innovazione, sperimentazione e ricerca di materiali speciali fortemente sostenibili e cruelty free, lavorazioni speciali, dove etica ed estetica rappresentano il binomio imprescindibile. Per entrambi i designer la Natura è un punto di partenza e di arrivo, trasformandosi in un prodotto sofisticato e contemporaneo. 

Inoltre nei due giorni di evento si potranno conoscere le storie e i prodotti dei produttori “eroici”, che custodiscono e tramandano saperi e i sapori a rischio d’estinzione, come i fratelli Aurelia e Luigi Tonti che continuano l’attività dell’azienda di famiglia dove producono le pregiatissime “OliveDamare”, antiche varietà oleose, raccolte rigorosamente a mano e con il sentore del mare di Puglia; o i fratelli Mazza, che con la l’azienda Vinanti producono il “Singolare” e il “Cerasuolo di Vittoria”, recuperando vitigni reliquia, varietà dismesse che andrebbero altrimenti perdute; l’associazione  “Vigna di Mattia”, che ha prodotto uno spumante Metodo Classico da uve di Nerello Mascalese; il “Ginacria”, nato dagli studi dell’agronomo, Dario Rinaldi che ha selezionate accuratamente le antiche erbe botaniche provenienti da varie zone della Sicilia – foglie di falso pepe, il ginepro dell’Etna la liquirizia, le scorze di arancio e limone e la mandorla. E ancora il “Miele Polara”, azienda nata a Modica nel 1920 dall’apicoltore Giorgio Polara, che ancora oggi produce Miele di Carrubo, antica semenza tipica del Mediterraneo; oppure la birra “Stupor Mundi”, del produttore Michele Solimando, con la linea Costanza d’Altavilla e Enrico VI, realizzata con grani antichi e segale iurmana, varietà vegetale introdotta in Puglia al tempo delle dominazioni normanne. 

Tutti i prodotti saranno alla base delle preparazioni di Paola Bartolucci chef resident all’Excellence Academy, che offrirà due show cooking ispirati all’alimurgia e al foraging.

ARIA Retreat  & SPA: un nuovo concetto di lusso sul lago di Lugano

Una sensazione di libertà, di protezione e di benessere: ecco cosa aspetta chi varcherà la soglia del nuovo progetto hotellerie di lusso ARIA Retreat & SPA. Affacciato sulle acque smeraldine del Lago di Lugano, a Cima di Porlezza, Como, sul versante sud del Monte Bronzone, immerso in un parco subtropicale di 35.000 mq ed un bosco di oltre 200.000 mq, ARIA Retreat & SPA è destinato ai veri amanti della natura e della bellezza. 
Un progetto architettonico a basso impatto ambientale che ben si integra con il territorio in un armonico abbraccio con il lago. La struttura è stata costruita in classe energetica A grazie all’applicazione dei migliori materiali e di soluzioni tecnologiche impiantistiche di altissimo livello. 

Vista Lago da una terrazza dell’Hotel

Al cuore di questo progetto, il Benessere a 360° del cliente che si costruisce attraverso un servizio tailor made ed una proposta personalizzata di servizi e di facilities. 
ARIA Retreat & SPA lavora sul concetto di “emotional experience” per i suoi ospiti: la SPA CEò con centro benessere, il Lounge Bar “La Dolce Vita Lounge & Terrace”, il ristorante fine dining La Musa Restaurant & Rooftop Terrace contribuiscono a rendere l’offerta di questo luxury hotel veramente esperienziale. 

Lounge Bar “La Dolce Vita”

Un progetto interamente curato dal noto studio di architettura di Milano, R4M Engineering, che ha sviluppato ARIA Retreat & SPA in 2000 mq di superficie residenziale, su tre piani, che sono stati destinati interamente per la realizzazione di 15 suite. Un progetto architettonico unico e veramente tailor made. 
Il primo “terrazzamento” ospita la piscina interna riscaldata di 130 mq con una importante zona relax; le ampie vetrate conferiscono a questo ambiente una grande luminosità oltre ad una splendida vista lago. 
Dallo stesso piano, attraverso un “passaggio” in acqua, si raggiunge la piscina esterna salata e riscaldata; una “infinity pool” dove godersi, in totale relax, la bellezza di un luogo ricco di fascino. 

Il piano successivo ospita la SPA CEò, un’importante zona benessere con saune panoramiche, bagno turco, private-SPA, jacuzzi esterna, locali per trattamenti. Sempre sullo stesso piano si trova il Lounge Bar “La Dolce Vita” con la sua suggestiva terrazza e la reception.

Sauna con vista lago

Sopra le piscine e la SPA, ma arretrati, sorgono i 3 blocchi distinti a destinazione residenziale composti da LOGGIA SUITE, GRAND LOGGIA SUITE e PENTHOUSE SUITE. Le GARDEN SUITE hanno un loro appezzamento di giardino in proprietà esclusiva. Ogni singola suite ha una loggia importante con vista lago che funge da soggiorno molto protetto persino nelle ore solari durante l’inverno e si offre come home-office molto motivante.

Loggia Suite

Un interior design elegante, raffinato e confortevole studiato in ogni dettaglio. Ambienti luminosi con arredi di lusso, materiali esclusivi e tessuti pregiati caratterizzano ogni interno delle suite, tutte anallergiche. 

Bagno en-suite con materiali pregiati


Tutte le unità abitative hanno un ingresso indipendente dall’esterno, sono raggiungibili con ascensore e sono direttamente collegate con il Ristorante gourmet La Musa e anche con il Resort Parco San Marco tramite un tunnel misticamente illuminato. Un vero percorso esperienziale, tra luci e suoni, che conduce l’ospite in un viaggio sensoriale tra interno ed esterno.

Ristorante “La Musa”

La Musa Restaurant & Rooftop Terrace è un viaggio emozionale attraverso la cucina contemporanea dello chef Michele Pili.

Il ristorante affacciato sul suggestivo Lago di Lugano, a Cima di Porlezza, è la cornice perfetta per un viaggio nel gusto. Un design senza tempo, dallo stile elegante e ricercato definiscono lo spazio e il tempo del ristorante La Musa attraverso un concetto nuovo di ristorazione, mai banale ma sorprendente. Il ristorante fine dining si racconta tra arte ed opere di design, tessuti pregiati dai colori intensi ed arredi dallo stile minimal ed essenziale. Lo chef, sardo di origini, conduce gli ospiti in un percorso sensoriale tra le tradizioni della bella Sardegna e le eccellenze dell’Italia, contaminando sapori e prodotti di grande eccellenza con equilibrio ed armonia.

Piatto gourmet del ristornate “La Musa”





IN&AUT, a Milano il primo festival su autismo e inclusione

Dal 13 al 15 maggio, alla Fabbrica del Vapore di via Procaccini 4 (Milano), si svolgerà IN&AUT Festival, kermesse dedicata all’inclusione sociale e al lavoro delle persone con autismo, la prima nel suo genere in Italia. A tenerla a battesimo una “madrina” d’eccezione, la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, che aprirà venerdì alle 12 la tre giorni di talk, incontri, appuntamenti culturali. Saranno presenti, inoltre, diverse altre cariche istituzionali, dal sindaco Beppe Sala alla vicepresidente della Regione Lombardia Letizia Moratti, oltre a numerosi parlamentari e figure politiche e istituzionali.

Il programma del festival

Il programma di IN&AUT prevede dibattiti scientifici e confronti tra addetti ai lavori, che vedranno confrontarsi realtà sociosanitarie e aziendali che si occupano di  autismo, disabilità, inclusione nell’ambito lavorativo. Vi prenderanno parte neuropsichiatri ed esperti di fama come Maurizio Arduino, Luigi Mazzone, Roberto Keller, Maria Luisa Scattoni, fondazioni quali Don Gnocchi, Fondazione Bracco, Fondazione Adecco, Fondazione Italiana Autismo, Aut Academy, Rai per il Sociale, Auticon, Angsa Umbria, Fondazione un futuro per l’Asperger, Cometa; e ancora, imprenditori e aziende che hanno deciso da tempo di investire nell’inclusione delle persone  autistiche, oltre a realtà lavorative italiane impegnate sul tema, da PizzAut a Il Tortellante passando per Equo Food, Cascina Blu, Duepuntiacapo, InChiostro.

Festival autismo

Ospiti e conduttori di IN&AUT Festival

Non mancheranno neppure momenti conviviali, tra proiezioni di film, presentazioni di libri e performance teatrali sull’argomento. La direzione artistica dell’evento è affidata all’attrice Giorgia Cardaci, tra gli artisti che hanno confermato la loro presenza, mettendosi volentieri al servizio della causa, ci sono invece Vinicio Marchioni, Elio, Paolo Ruffini, Milena Mancini, Valeria Solarino, Francesco Foti, Arduino Speranza, Fausto Sciarappa, Eleonora Daniele, Camilla Filippi, la Banda Rulli Frulli, Sabrina Paravicini, Giulio Pranno e Giulia Bevilacqua.
Parteciperanno al festival, alternandosi alle conduzioni degli appuntamenti, anche i giornalisti Safiria Leccese, Paola Severini Melograni, Elisabetta Soglio, Riccardo Bonacina, Eugenio Fatigante, Mimmo Pesce.

Promosso dalla Fondazione InOltre, dal giornalista (e papà di un bambino autistico) Francesco Condoluci e dal senatore Eugenio Comincini (promotore della legge sugli sgravi fiscali per le startup che assumono lavoratori con autismo), IN&AUT Festival è patrocinato dal Comune di Milano e dalla Regione Lombardia. Tra i partner istituzionali troviamo Saint-Gobain, Fondazione Bracco, Fondazione Cariplo, Istituto Buddista Italiano Otto per Mille Sokka Gakkai, come main partner BCC Milano, Autostrade per l’Italia, Tecne e Fondazione di Comunità Milano.

Altre informazioni sono disponibili sul sito del festival.

Cruna: il nuovo standard del menswear italiano

Il brand di menswear Cruna nasce a Vicenza nel 2013 da Alessandro Fasolo e Tommaso Pinotti, giovani imprenditori che fondano una realtà il cui Dna è composto da valori chiari, che le consentono una crescita rapida e virtuosa. I pilastri alla base del suo successo sono estremamente attuali: la filiera, corta e rigorosamente made in Italy, imperniata sulla collaborazione con laboratori manifatturieri veneti; i design, innovativi ma rispettosi dei codici stilistici italiani; l’utilizzo esclusivo di materiali pregevoli.

Cruna inizia il suo percorso come label specializzata nei pantaloni da uomo. Nelle sue proposte il racconto scorre tra artigianalità, tessuti performanti di eccelsa qualità, cura maniacale dei dettagli, una ricerca continua su modellistica e fit. L’obiettivo, compreso presto dal mercato italiano e internazionale, è stato creare un range di pants autentico, “definitivo”. L’innovazione tecnica e stilistica del brand, unitamente ai suoi valori, gli hanno consentito di emergere come uno dei migliori specialisti della categoria. Tra i principali fattori di fidelizzazione della clientela, le vestibilità impeccabili e la capacità di precorrere i trend.

Quello di Cruna è un progetto “from bottom to up”, che parte dal pantalone, cardine del menswear, e si sviluppa su una collezione total look che ruota intorno a capispalla e maglieria, per comporre l’anima di una griffe dalla fortissima identità, che ha il raro pregio di rompere gli schemi e guardare al futuro senza frenesia, come racconta Tommaso Pinotti, Co-Founder & Commercial Director.

Intervista con Tommaso Pinotti di Cruna

Il vostro brand nasce inizialmente con un focus sul pantalone, come mai?

È dal desiderio di rinnovamento del classico guardaroba maschile che nasce Cruna nel 2013, quando io e Alessandro abbiamo deciso di produrre il primo pantalone. Unendo infatti le diverse estrazioni professionali – io ero appena rientrato dall’America, lui era attivo in una società di consulenza, abbiamo percepito la necessità di un modello che mediasse tra stile classico e casual, per rispondere alle esigenze dell’uomo dinamico e contemporaneo.
Prende vita così l’Elevated Casual del marchio, un look contemporaneo, sofisticato, di qualità, che può rispondere alle esigenze dei consumatori che desiderano un look aggiornato e ricercato, senza scendere a compromessi con stile e qualità dei capi indossati.

Quale punto di forza vi differenzia dai vostri competitor?

La capacità di unire l’alta qualità delle proposte a un gusto fresco e contemporaneo. La produzione, con una filiera corta italiana, dall’idea alla realizzazione del singolo pezzo, ci consente un vantaggio competitivo rispetto ai brand che producono in made-out.
La partnership stretta con Marzotto per sviluppare insieme tessuti esclusivi, certifica il nostro continuo impegno nell’innovazione, nell’attivazione e valorizzazione di sinergie tra eccellenze del Veneto.

Quali sono i pezzi chiave del guardaroba maschile per questa S/S 22?

Per la collezione ci siamo ispirati al design e alla contaminazione tra materiali, reinterpretando modelli di ispirazione Heritage secondo codici contemporanei, elevandone lo spirito casual. Proposte decostruite e raffinate danno vita a un gioco di contrasti: tra queste il set-up che vede protagoniste la giacca Soho e l’iconico pantalone Mitte. La prima è la nostra giacca a due bottoni dal fit urbano, senza spacchi, interamente decostruita; la linea fluida e il singolo bottone sulla manica le donano un look contemporaneo e rilassato. Per il Mitte abbiamo invece reinterpretato un classico fit carotato con una pince, inserendo elementi activewear come l’elastico sulla cintura e la coulisse a scomparsa.
La declinazione del modello in un’ampia selezione di tessuti ne eleva il valore intrinseco, rendendolo un passe-partout da portare in ogni occasione. Dai cotoni versatili ai blend lana-cashmere o seta-lino, passando per i migliori filati tecnici, il Mitte si riconferma ad ogni stagione la proposta più apprezzata.

Tra le new entry la giacca Operà, ispirata alle Chore Jacket francese, ne eleva i tipici elementi workwear attraverso tessuti ricercati e una confezione artigianale. La proposta primavera/estate 2022 si completa con una selezione di t-shirt realizzate in maglieria 18 gauge e set-up di morbido cotone bouclé. La Nizza è realizzata in crêpe di cotone Pima organico, tinto filo, di altissima qualità, mentre le maglie Bandol e Downtown, insieme al bermuda Saint-Tropez, sono declinate in freschissimo tessuto bouclé effetto spugna.

Avete già una distribuzione presso retailer di lusso, quali sono le prospettive per il futuro?

Lo sviluppo dell’estero è tra i principali obiettivi, il focus è ora su Danimarca, Olanda e Scandinavia, per incrementare gli oltre 250 multimarca dove siamo presenti.
Per il futuro abbiamo grandi ambizioni: diventare un marchio di riferimento nel settore, rappresentando l’Elevated Casual tipicamente italiano all’estero. Questo significherà continuare il nostro percorso nello sviluppo di prodotto e dei nostri codici stilistici, oltre alla diversificazione dei canali distributivi.
Tra i progetti in stadio di sviluppo avanzato c’è il lancio della prima collezione donna, con la Primavera/Estate 2023. Infine, lo sviluppo della nostra rete di flagship store che prevede, per l’estate, l’apertura del primo negozio Cruna a San Pantaleo, in Sardegna.

Manintown beauty issue: The feel of your skin

Pulizia, idratazione e protezione: sono i tradizionali gesti beauty che, soprattutto in primavera, aiutano la pelle a ritrovare luminosità. Ecco la nostra selezione per questo periodo, fra texture sontuose, fragranze sensoriali e pack preziosi di alcuni must-have beauty assoluti.

Credits:

Text: Massimiliano Benetazzo

Photographer: Umberto Gorra

Creative director and set designer: Gianmarco Chianese

Production: Fashion Art 3.0

David di Donatello: Eduardo Scarpetta è il miglior attore non protagonista

Eduardo Scarpetta è il pronipote del celebre autore e commediografo napoletano, capostipite di una dinastia che ha fatto la storia del teatro italiano.
La scorsa notte, in lacrime ed emozionato, l’attore 29enne ha vinto il David di Donatello come migliore attore non protagonista per il film Qui rido io di Mario Martone, dedicato proprio al suo celebre omonimo.

Eduardo Scarpetta Donatello
Eduardo Scarpetta ritira il premio durante la cerimonia dei David di Donatello (ph. Ansa)

«Dedico questo premio a Mario (Martone, ndr) e mio padre Mario, che ho perso quando avevo undici anni» ha dichiarato nel discorso di ringraziamento.

Eduardo Scarpetta attore film
Ph. Davide Musto

In Qui rido io, con protagonista Toni Servillo, il regista racconta la vicenda della paternità, biologica e artistica, del grande autore partenopeo, che negò il suo cognome ai De Filippo. Questi ultimi presero poi la loro strada, affermandosi ai massimi livelli col cognome della madre. Contestualmente viene raccontato il modo di lavorare di Scarpetta, i rapporti coi suoi familiari e colleghi, le diatribe con D’Annunzio.

Eduardo Scarpetta attore contemporaneo
Ph. Davide Musto

Avevamo già raccontato Eduardo, attraverso un’intervista e l’obiettivo di Davide Musto. Scopri l’editoriale completo in questo articolo su Eduardo Scarpetta .

Eduardo Scarpetta attore intervista
Ph. Davide Musto
Eduardo Scarpetta attore intervista
Ph. Davide Musto

L’evento di Fondazione Italiana Linfomi al St. Regis fa il pieno di celebs

Un evento suggestivo ed emozionante a sostegno della Fondazione Italiana Linfomi si è svolto ieri nella suggestiva cornice del St. Regis Roma. Ideata da Carlotta Lo Greco e Donatella Columpsi (Armoniae Luxury Event) e realizzata col supporto dell’event manager Ezia Modafferi, la raccolta fondi è stata sostenuta da numerosi imprenditori e personalità dello showbiz.
La Fondazione Italiana Linfomi opera attraverso apposite commissioni scientifiche, composte da esperti provenienti da vari centri. Si occupano di valutare proposte di studi e fornire indicazioni su terapie o tecniche diagnostiche per i diversi linfomi, oggetto dell’attività di ricerca. Presente per la Fondazione Maurizio Martelli, professore ordinario di ematologia della Sapienza e responsabile UOC di ematologia del Policlinico Umberto I.

fondazione italiana linfomi eventi
Donatella Columpsi, Maurizio Martelli, Roberta Caruso, Carlotta Lo Greco
Matilde Brandi Roma
Donatella Columpsi, Matilde Brandi, Carlotta Lo Greco, Milena Miconi

L’esperienza di Carlotta Lo Greco e l’idea di un evento ad hoc

Racconta Carlotta Lo Greco: “L’idea di organizzare un evento per la FIL mi è venuta cinque anni fa quando, dopo che mi avevano diagnosticato un linfoma non Hodgkin, feci a me stessa la promessa che, nel momento in cui fossi guarita, avrei organizzato una serata a supporto della Fondazione, perché so quanta anima e professionalità ci sia nei medici che mi hanno curata. Sono passati cinque anni, sono guarita molto tempo fa, ma ci si considera fuori pericolo solo dopo un lustro… Ecco il perché di questo evento, oggi. Posso affermare con assoluta certezza che la sanità pubblica italiana resta ad oggi la migliore realtà dove trovare competenza, umanità e grande preparazione. Visto che i linfomi sono spesso tumori silenti, non possiamo far altro che imparare ad ascoltare il nostro corpo”.

Carolina Marconi
Carolina Marconi all’evento al St. Regis Roma
Rita Dalla Chiesa oggi
Donatella Columpsi, Rita Dalla Chiesa, Carlotta Lo Greco

Gli ospiti della serata all’hotel romano St. Regis

L’evento è stato presentato dalla giornalista sportiva e conduttrice Francesca Brienza, affiancata dal duo di comici Pablo e Pedro, che hanno divertito il pubblico nella sala Ritz Ballroom dell’hotel, battendo all’asta anche le maglie autografate da Manuel Locatelli (Juventus) e Ciro Immobile (Lazio).
Durante il gala dinner è stato proiettato il cortometraggio di Christian Marazziti Amici di sempre. Realizzato dalla MG production, casa di produzione di Morena Gentile, narra del coraggio di una donna nell’annunciare ai suoi amici di dover combattere una battaglia da cui potrebbe uscire sconfitta. 

Tra gli ospiti intervenuti le attrici Tosca D’Aquino, Anna Safroncik, Milena Miconi, Miriam Galanti, Anna Kanakis col marito, il finanziere Marco Merati Foscarini; gli attori Luca Capuano, Francesco Ferdinandi, Jacopo Rampini; la giornalista e presentatrice Rita Dalla Chiesa; le showgirl Flora Canto, Carolina Marconi, Ariadna Romero, Ema Kovac, Giovanna Abate. E ancora, volti noti della tv come l’inviato di Striscia la notizia Jimmy Ghione, Stefania Orlando e Matilde Brandi, l’allenatore ed ex campione di calcio Roberto Baronio, il banchiere Beppe Ghisolfi, le coppie Jane Alexander-Gianmarco Amicarelli e Filippo Bisciglia-Pamela Camassa, l’avvocato Felice Massa, il mentalist coach Gianluca Liguori.

Francesca Brienza Roma
La conduttrice della serata Francesca Brienza
Tosca attrice oggi
Tosca D’Aquino, Donatella Columpsi, Flora Canto
Jimmy Ghione Striscia la notizia
Roberto Baronio, Ezia Modafferi, Jimmy Ghione

Nell’immagine in apertura, l’attrice Anna Safroncik con Donatella Columpsi e Carlotta Lo Greco

Il “nuovo” Grand Hotel et Des Palmes

Il primo giugno 2021 il Grand Hotel et Des Palmes di Palermo, dopo un incredibile restauro a 360 gradi, ha riaperto le sue porte ai clienti.

Storia dell’hotel e primi interventi

Fondato nel 1874 da Enrico Ragusa, figlio dell’imprenditore alberghiero Salvatore, è uno degli hotel palermitani più importanti della città. Enrico acquista nel 1874 la storica residenza di Benjamin Ingham dalla vedova Emily; un palazzo ubicato presso gli Orti Carella, che trasforma in quello che diventa il “Grande Albergo di Palermo“, inaugurato il primo ottobre 1877. Considerato già fra gli alberghi di lusso del capoluogo siciliano, nel 1881 ospita anche l’illustre compositore Richard Wagner e la moglie, offrendo loro la suite presidenziale al primo piano, che ora è così nominata in onore del musicista.

Grand Hotel Palermo suites
La Suite Wagner dell’hotel

Tra il 1907 e gli anni Venti, l’edificio subisce una grande ristrutturazione affidata a Ernesto Basile, figlio dell’architetto Giovan Battista Filippo, due figure che hanno dato vita al Teatro Massimo, l’opera più importante della Palermo ottocentesca. Il lavoro di Basile è stato quello di rimodernare il vecchio hotel seguendo i nuovi canoni dell’architettura alberghiera internazionale, portandolo a rinascere come simbolo della Belle Époque.
Con il tempo, la struttura è stata sottoposta ad altri cambiamenti, tra cui la rimozione del famoso “giardino d’inverno”. I lavori ricominciarono dopo la Seconda guerra mondiale con le rimodernazioni dei saloni storici al primo e secondo piano.

grand hotel Palermo storia
I saloni del Grand Hotel et Des Palmes

L’ultimo rinnovamento

Con lo scoppio della pandemia, sono stati avviati gli ultimi restauri, durati due anni e basati sulla visione di Ernesto Basile di integrare il palazzo originario senza perdere di vista l’essenza degli spazi. Il restauro ha riproposto il carattere domestico della residenza Ingham tramite i vari progetti di recupero delle decorazioni e dei materiali originali.

grand hotel Palermo Gregorietti
La hall con gli affreschi di Salvatore Gregorietti

I lavori hanno compreso la ricostruzione dello storico “giardino d’inverno”, la rivitalizzazione delle superfici decorative e la lucidazione della pavimentazione originale in marmo, inoltre saloni e lounge comuni sono state arredate con i mobili storici della residenza.

grand hotel Palermo bistrot
Il NeoBistrot del Grand Hotel

Nuovi servizi

Sono stati aggiunti nuovi servizi tra cui una suggestiva SPA, completa di piscina e percorso rigenerante, e un ristorante e sushi bar nella storica terrazza al quinto piano, mentre in quello che un tempo era il Salone delle Feste sorge oggi il NeoBistrot con all’interno un imponente bar, sontuoso e suggestivo, aperto sia agli ospiti dell’hotel che agli esterni.
Il Grand Hotel et Des Palmes rappresenta un emblema di equilibrio fra estetica e funzionalità, in dialogo con la storia, il design e l’innovazione.

Nell’immagine in apertura, la facciata del Grand Hotel et Des Palmes di Palermo

Camicie di lino per uomo: un must per l’estate

Camicie di lino ed estate: un binomio perfetto che si ripropone ogni volta che si presenta la bella stagione, il clima si fa più caldo e il tuo outfit ha bisogno di uno switch verso la freschezza e la leggerezza.

Il lino, infatti, è il grande protagonista della moda uomo estiva, un tessuto ricavato da una fibra naturale, che è un vero e proprio must have per chi non rinuncia mai a stile ed eleganza, sia nel tempo libero che a lavoro.

Bianche, di colori diversi, abbinate a giacche o indossate in modo più casual in compagnia di jeans o pantaloncini: le camicie di lino sono ottime per ogni ambiente, dalla spiaggia, all’ufficio, a un appuntamento mondano.

Ma come fare per orientarsi al meglio nella scelta?

Hockerty ha selezionato per te cinque modelli immancabili nel tuo guardaroba, camicie di lino fatte a mano una per una, personalizzate e su misura per le tue esigenze.

Una dopo l’altra, scoprile tutte e lasciati ispirare da questa fresca collezione per dare un mood tutto nuovo alla tua estate.

Camicia di lino beige

Uno dei più grandi pregi del beige è il suo carattere sobrio ma non anonimo, una qualità importante che lo rende uno dei colori più versatili e adatti ad ogni tipo di occasione. È fondamentale, però, che sia abbinato con le giuste tonalità, in modo da creare un mix armonico, curato ed esteticamente d’impatto.

Questa camicia dal taglio sagomato e al contempo morbido e mai fasciante, regala un mood rilassato ma elegante: ideale sia per valorizzare il tuo outfit professionale, magari con pantaloni sartoriali e stringate, sia per un aperitivo in relax con gli amici, con comodi pantaloni cargo e scarpe sportive per godersi in totale comfort ogni istante di spensieratezza.

Camicia di lino bianco

Uno dei classici intramontabili da indossare durante l’estate: la camicia di lino bianco ha sempre il suo perché e riesce a sprigionare un fascino fresco e chic. Il modello di Hockerty rivela un taglio pulito ed essenziale che la rende ideale in abbinamento a un completo dai toni chiari e non solo, per un look ancora più ricercato senza perdere la naturalezza della propria personalità.

Camicia di lino colorato

È stato uno dei trend più in voga dell’anno, lo abbiamo visto indossato su tutte le passerelle di moda: l’estate 2022 è il momento giusto per sfoggiare tutto il tuo stile ed osare con i colori accesi. Fra le cose da portare in valigia prima di partire verso mete vacanziere, quest’anno non può proprio mancare una camicia di lino colorata. Tra le nuance più apprezzate possiamo citare quelle tendenti al rosso, all’arancione e al rosa, dalle tonalità più accese e vitaminiche fino al rilassante e sfumato pastello.

Per chi desidera uno stile bohémien senza dover necessariamente rinunciare all’eleganza, la camicia di lino colorato potrebbe essere un interessante summer essential, capace di adattarsi ad ogni tipo di situazione. Un abbinamento perfetto con jeans scuri e mocassini, per un outfit naturale e che non lascia indifferenti.

Criptovalute: cosa riserverà il futuro?

In che modo la crescente popolarità delle criptovalute si è tradotta in un vero successo e quali sono le implicazioni per il futuro della criptovaluta? Dopotutto, solo perché qualcosa è popolare non significa che sia finanziariamente redditizio o di successo. I primi appassionati di criptovalute furono attratti da queste valute digitali e dalla tecnologia blockchain per una serie di motivi, tra cui l’indipendenza dal sistema bancario internazionale, un maggiore anonimato e una maggiore redditività. Nel tempo le criptovalute sono diventate un fenomeno globale. E con i trader e le istituzioni tradizionali che guardano sempre più alle risorse digitali, non ci possono essere dubbi sul fatto che le criptovalute si siano dimostrate sia popolari che di successo. 

Ma cosa riserva il futuro delle criptovalute? Vediamolo in questo articolo.

Criptovalute: decentramento, facilità d’uso e costi ridotti

Avendo festeggiato di recente dodici anni di esistenza, Bitcoin ha dimostrato la sua capacità di resistenza. Indipendenti dall’attività bancaria centralizzata, quindi né soggette alle loro normative né ai problemi derivanti dalla deregolamentazione, le criptovalute hanno offerto un’alternativa interessante alle carenze del sistema finanziario esistente. Grazie alla tecnologia blockchain, le monete digitali come il bitcoin possono essere scambiate in modo sicuro, spesso senza l’onere di costose commissioni di transazione. Inoltre, il decentramento significa che le criptovalute sono autoregolate e autogovernate. Combinando finanza e tecnologia, le criptovalute hanno avuto un impatto dirompente, sconvolgendo il vecchio modo di fare le cose. E i vantaggi che rappresentano  sono numerosi: affidabilità e affidabilità, maggiore velocità, costi ridotti e scartoffie ridotte.

Il futuro delle criptovalute: alcune sfide

Percezione

Esiste un significativo divario generazionale quando si tratta di accettazione delle criptovalute. Le generazioni più anziane sono in genere più scettiche sulla fattibilità a lungo termine, esprimendo timori per le bolle finanziarie volatili e incertezza su come funzionano effettivamente le criptovalute. Al contrario, molto millennials credono che le criptovalute sostituiranno presto contanti e carte di credito. 

Volatilità

Le criptovalute possono essere molto volatili. Rispetto all’oro e alle valute tradizionali, questa volatilità è stata più di sei volte superiore. Quando è stato introdotto nel 2009, il valore di Bitcoin era equivalente a zero. Poco più di dodici anni dopo, il prezzo del Bitcoin ha superato i 50.000 dollari, segnando un aumento da del 74%. Di conseguenza, in molti ora parlano di Bitcoin come copertura contro l’inflazione. Se questa volatilità possa essere domata rimane una questione aperta.

Regolamentazioni

La regolamentazione delle criptovalute varia da paese a paese. In alcuni come Bolivia, Marocco e Nepal il Bitcoin è bandito, mentre altrove non ci sono limiti al suo utilizzo. Ci sono anche implicazioni fiscali da non dimenticare.

Il futuro delle criptovalute: un sostituto al denaro?

Nell’ottobre 2013 è stato installato a Vancouver, in Canada, il primo ATM bitcoin al mondo. E ora, l’elenco delle cose che si possono comprare e vendere con le criptovalute aumenta di anno in anno: ristoranti, biglietti per concerti, orologi di lusso, caffè, taxi, biglietti aerei e, sì, anche immobili. Stiamo quindi assistendo alla scomparsa del denaro tradizionale? 

Nel rapporto “Imagine 2030“, la Deutsche Bank identifica le criptovalute come risorsa aggiuntiva piuttosto che come sostitute del denaro così come lo conosciamo. Tuttavia, ritiene che questo potrebbe cambiare entro la fine del decennio. Un’indagina ha rivleato che quasi due terzi dei consumatori preferiscono i pagamenti in contanti dematerializzati e un terzo è preoccupato per l’anonimato. Queste sono fra le due cose che le criptovalute sanno fare meglio. Guardando al decennio a venire, non sarebbe sorprendente se una nuova e tradizionale criptovaluta dovesse emergere inaspettatamente.

Guardando ai diversi settori, in futuro, si prevede che i segmenti del commercio, dell’e-commerce e della vendita al dettaglio detengono una quota di mercato importante quando si tratta di criptovalute. Si prevede che la penetrazione delle valute digitali nei pagamenti digitali influirà sui trasferimenti transfrontalieri. Ciò renderà i servizi di pagamento digitale, alimentati dalla tecnologia blockchain, la prossima grande innovazione. 

Sebbene sia impossibile prevedere qualcosa con certezza, pochi possono negare che le criptovalute stanno via via rafforzandosi. Data la loro crescente scalabilità, l’aumento della redditività e l’attrattiva per trader grandi e piccoli, le criptovalute sono qui per restare. A questo punto, non è più una questione se iniziare ad investire, ma quali piattaforme per criptovalute nel 2022 sono le migliori da utilizzare.

Flores Cócteles Milano, il nuovo place to be delle serate meneghine

Si chiama Flores Cócteles, ed è un giardino confortevole ed elegante dove sentirsi a proprio agio e rendere omaggio ai principali cocktails classici internazionali. L’ultima suggestione visionaria di Sebastian Bernardez, porteño di origine ma milanese d’adozione, che nel giro di pochi anni da bartender è diventato imprenditore di successo nel campo della nightlife e della ristorazione, ma che quegli anni dietro al bancone non li ha mai dimenticati.

Flores Cócteles

Flores Cócteles un nuovo a place to be che per anni è stato il sogno personale di Sebastian e che dal 21 aprile è diventato realtà trasformandosi in un progetto a più mani con la collaborazione del fratello Alejandro Bernardez e Fabio Acampora, tutti e tre soci di Dorrego Company, holding nata nel 1995 che immagina, progetta e gestisce lounge bar e ristoranti innovativi e di successo.


Il cocktail bar prende anima all’interno de El Porteño Prohibido, location eventi e ristorante in via Macedonio Melloni 9 a Milano, e sarà aperto dal martedì alla domenica dalle 19:00 fino alle 02:00. 

L’ambientazione è caratterizzata da un’area intima e allo stesso tempo sorprendente in cui l’accoglienza avviene attraverso una scenografica zona lounge, in cui emerge un grande bancone bar illuminato da due imponenti lampadari di cristallo, per poi svilupparsi in un dehor con comode sedute, dotato di tetto mobile apribile nella bella stagione e protetto da imponenti vetrate che affacciano su un tipico cortile milanese. 

Lo stile d’arredo è studiato nei minimi dettagli, gli elementi si incastrano alla perfezione gli uni con gli altri, dai complementi d’arredo come le flower cloque sparse ovunque, – quasi con l’intento di creare un giardino incantato sospeso nel tempo che si riflette all’infinito tra i giochi degli specchi alle pareti e sui tavolini – ai punti luce tra applique e piantane retrò. Il tutto per generare la condizione mentale perfetta di sentirsi lontani dalla frenesia della città e avvolti dai colori e dai profumi di piante e fiori che faranno da fil rouge con l’evoluzione della carta dei cocktail, per un’esperienza multisensoriale spiazzante e avvincente, che regala la curiosità di saperne di più e soprattuttocome sottolinea Sebastian Bernardez “per cogliere il meglio di una drink list che stiamo appositamente ideando attraverso un’attenta ricerca e sperimentazione su come poter utilizzare i fiori e le loro essenze nella preparazione dei grandi cocktail classici con un touch in più per renderli moderni e seduttivi quel tanto che basta senza snaturarli”.

Dal martedì al giovedì El Porteño Prohibido si trasforma in una “Casa de Tango”, l’unica in Europa a programmare tango show in modo continuativo e costante con 3 appuntamenti alla settimana che rinnovano i contenuti di mese in mese. In scena la magia seduttiva del tango argentino con “Yo soy Porteño”, il nuovo spettacolo firmato da Miguel Angel Zotto, il coreografo e ballerino più noto e riconosciuto in ambito tanguero, che porta in scena con artisti internazionali il meglio del Tango, l’espressione più indecifrabile, poetica e ammaliante dei balli di coppia.

Venerdì, sabato e domenica, invece, il locale mostra la sua identità di location moderna e trasversale, capace di proporre soluzioni innovative come il visual dinner show “Malabares”, che coinvolge artisti internazionali per trasportare il pubblico in una dimensione altrettanto suggestiva, visionaria ed eccitante. Grazie ad un’attenta selezione artistica e ad un approccio caratterizzato dalla continua ricerca e attenzione ai nuovi linguaggi, gli appuntamenti con le “giocolerie” di Malabares sono pensati per suscitare sempre una grande esperienza emozionale anche grazie ai suoni tipici delle musiche latino-americane, dal tango, passando per la conga fino a salsa e cumbia. Da provare assolutamente!

Alan Gelati: My lights & Shadows

Una mostra fotografica che segna un nuovo inizio per l’hotel della Lungarno Collection che torna ad ammaliare il suo elegante pubblico dopo due anni di chiusura. Valentina Ciarallo, storica dell’arte e curatrice indipendente, specializzata in linguaggi del contemporaneo, regala alla città di Firenze un piccolo gioiello estetico che vede protagonisti gli scatti di Alan Gelati in “My lights & Shadows” esposti negli spazi del Gallery Hotel Art di Vicolo dell’Oro.

“La mia fotografia, il mio passaggio su questo pianeta è un frammento di infinito” dichiara il celebre fotografo dei personaggi dello star system tra cui Nicole Kidman, Sean Penn, Francis Ford Coppola ed Eva Herzigova. Effettivamente è così. Nella sua arte si viene rapiti da un qualcosa che, una volta visto, rimane in memoria per molto tempo regalando la sensazione di aver visto un qualcosa di unico e bello che resta.

Nella selezione di scatti in bianco e nero, presentati per la prima volta in Italia e già diventati emblematici, emerge “Plastic”, dal nome dello storico locale notturno milanese, un preludio dell’identità mutevole, avanguardia creativa in un presente aperto ai cambiamenti e alla fluidità di genere. Conquistano i nudi che richiamano alla mente le statue dell’antica Grecia e  poi le mani,potentemente  comunicative  e  simbolo  di  legami  forti,  sia  che  siano  ritratte  in  primo  piano o in un abbraccio complice.

Alan, gioca sui close up: ogni scatto è frutto di un’empatia che viene a crearsi tra lui e il soggetto che si pone di fronte all’obiettivo. Ritratti sofisticati, elegantemente attraenti ma colmi di sincerità. “Lui sa cogliere la bellezza assoluta in ogni sguardo sia che si tratti di un’espressione, un sorriso o di un gesto ironico” dichiara Valentina Ciarallo che è riuscita con questa mostra a fare una cosa rara: emozionare.

Junk Kouture presenta i giurati italiani, guardando ai new talents della moda green

Fondato in Irlanda 12 anni fa, il concorso di moda green Junk Kouture è ormai un progetto di caratura globale, il più grande al mondo, e ha finora coinvolto, attraverso il Junk Kouture Wolrd Tour (che tocca città del calibro di New York, Londra, Parigi, Milano e Abu Dhabi), oltre 100.000 partecipanti, autori di 15.000 design presentati nel corso di 60 spettacoli sold out. In vista della finale italiana, la piattaforma annuncia ora i componenti della giuria nostrana, accomunati, com’è ovvio, dall’interesse nei confronti delle nuove generazioni di designer e di un’industria fashion (finalmente) responsabile, conscia del valore imprescindibile della sostenibilità. Ne faranno parte Sara Sozzani Maino, Worldwide Creative Talent Curator (ruolo con cui sostiene e scopre i nuovi talenti a livello internazionale), il Direttore del Master of Arts in Moda alla prestigiosa scuola Central Saint Martins di Londra, Fabio Piras, e Matteo Ward, Ceo  e Co-Founder di WRAD, studio di design e impresa innovativa creata per generare valore sociale, chiamati a giudicare i finalisti durante l’evento che si terrà, il prossimo 23 maggio, al Talent Garden Calabiana, a Milano.

Matteo Ward, Sara Sozzani Maino

Junk Kouture, quest’anno, ha lavorato con scuole sparse in tutto il paese, sfidando gli studenti a realizzare capi con quei materiali riciclabili bollati spesso come “scarti”, così da promuovere l’espressione creativa tra i più giovani, incoraggiandoli al tempo stesso a diventare gli artefici di un modello di sviluppo imperniato sulla circolarità.
I membri della giuria, pur uniti nei valori e nel messaggio alla base dell’iniziativa, vantano specializzazioni in ambiti diversi dell’industria. Sara Sozzani Maino, per esempio, si interessa da tempi non sospetti dei new talents della moda, che ha seguito da vicino in svariati progetti di ricerca e supporto degli stilisti emergenti; riguardo la missione di Junk Couture, sostiene che «mai come in questo periodo storico è importante sostenere la nuova generazione di talenti che si impegna a lavorare in modo più responsabile. Progetti del genere sono fondamentali per il sistema e per dare visibilità alla nuova generazione».

Fabio Piras (ph. by Antony Jones)

Parole cui fanno eco quelle di Fabio Piras, insegnante in uno dei college di moda più influenti, una risorsa inestimabile di conoscenze, consigli e informazioni per i partecipanti: «in qualità di direttore di un corso presso la Central St. Martins», afferma, «il mio obiettivo è dare forma a una nuova era per l’educazione alla moda, incoraggiando l’espressione creativa individuale di ogni studente. Sono entusiasta di essere stato invitato a far parte della giuria, di aiutare a guidare e incoraggiare i finalisti a trovare la propria originalità e voce creativa attraverso creazioni sostenibili».
Di tenore simile le dichiarazioni di Matteo Ward, che dopo una carriera nel settore passata attraverso i ruoli di Senior Manager e co-amministratore del Diversity and Inclusion Council, sette anni fa ha fondato Wrad, spinto dal desiderio di catalizzare un cambiamento positivo nel campo dell’innovazione sostenibile e sociale; considera infatti Junk Kouture un «manifesto del senso di responsabilità che una giovanissima generazione di ragazze e ragazzi sente nei confronti del complesso presente nel quale viviamo. Dà voce alla creatività oggi necessaria per ridisegnare obsoleti e non-sostenibili modelli di business che la moda contemporanea non ha ancora trovato la forza di abbandonare. Sono entusiasta di farne parte».

Il moodboard del progetto Candy

I 40 finalisti presenteranno alla giuria le rispettive proposte (fra le tante, dress a tutto colore confezionati usando gli involucri delle caramelle, abiti composti da ritagli di giornale frammisti a reti e tulle, capi a mo’ di origami di carta, giacche e gonne assemblate ricorrendo a vecchi fili elettrici…), come detto, nella serata-evento che si svolgerà a maggio al Talent Garden Calabiana milanese; i biglietti saranno in vendita dal 22 aprile su eventbrite.it.
I primi 10 classificati avranno la possibilità di partecipare alla finale mondiale del concorso, in programma a fine anno in una località ancora da scoprire, dove si confronteranno con studenti provenienti da New York, Londra, Abu Dhabi, Milano e Parigi.

Giacca e gonna del progetto Jazz

Intimo maschile: una guida alla scelta migliore

La scelta dell’intimo uomo è una delle decisioni più private e personali nell’abbigliamento maschile perché solo pochissime persone lo vedranno, eppure è indossato tutti i giorni, tutto il giorno, proprio sopra alla pelle. In quanto tale, il comfort è fondamentale e mentre molti uomini preferiscono un tipo di intimo peculiare per tutti i giorni, avrebbe più senso scegliere lo stile in base all’attività della giornata.

Quando si tratta di scegliere biancheria intima e materiali, oggi sul mercato ci sono una miriade di opzioni, il che rende difficile trovare quella perfetta senza acquistarne una di ogni tipo. 

In questa guida presenteremo i migliori modelli di biancheria intima per diverse attività, colori, materiali e modelli che funzionano meglio in diverse situazioni, rispetto ad altre.

Tipi e stili di intimo

La biancheria intima è disponibile in molti stili diversi e la maggior parte degli uomini di solito si accontenta di un unico stile di biancheria intima e continua a indossare lo stesso stile per tutta la vita, indipendentemente dall’attività. Alcuni apprezzano il comfort e la sicurezza degli slip, altri preferiscono la libertà dei boxer e molti optano per le culottes. Circa il 90% di tutta la biancheria intima venduta oggi sono slip e boxer. Tuttavia, poiché ogni uomo ha bisogno di biancheria intima, anche il restante 10% rappresenta un mercato enorme.

A parte questo, invece di indossare lo stesso stile di biancheria intima tutto il giorno tutti i giorni, non avrebbe più senso indossare uno stile diverso quando si viaggia, ci si allena in palestra o quando si indossano jeans o pantaloni bordati? Assolutamente!

Boxer: modello perfetto per ogni fisicità

I boxer sono la scelta preferenziale per una persona che di solito non indossa pantaloni formali o jeans slim. Non solo offrono traspirabilità, ma sono anche molto meno rivelatori di qualsiasi altro stile. 

Tuttavia, tutto quello spazio in più ha un prezzo, perché anche i migliori boxer da uomo hanno la tendenza a raggrupparsi o a cavalcare in modo fastidioso. 

Il tipo di corporatura gioca un ruolo cruciale nel decidere il miglior stile di biancheria intima, motivo per cui i boxer slip sono una scelta così praticata. I migliori boxer da uomo sono un’ottima scelta per gli uomini che vogliono sfoggiare le gambe ben toniche, mentre chi vuole nascondere il proprio peso in eccesso può anche sfruttare l’effetto snellente fornito dai boxer dai colori scuri.

Slip: l’alternativa perfetta per l’uomo trendy

Gli slip forniscono un supporto eccellente e sono meno inclini a raggomitolarsi e alzarsi rispetto ad altri stili. Sono una scelta eccellente per gli uomini che scelgono di indossare pantaloni più attillati o pantaloni a vita bassa. 

Sono perfetti per gli uomini che lavorano tutto il giorno alla scrivania, perché terminano nella piega naturale tra il corpo e la gamba. Con lo sviluppo di pantaloni a vita bassa come i jeans che stanno diventando più popolari tra gli uomini, ci sono anche slip a vita media e bassa che si trovano all’ombelico o diversi centimetri sotto la vita.

Alla fine della giornata, il comfort è relativo, così come i materiali che ci piacciono, e si può scegliere tra centinaia di marchi di intimo sul mercato. Non importa se si ha un budget piccolo, medio o alto, si può sempre trovare un buon rapporto qualità-prezzo in ogni fascia di prezzo.

Donnafugata Music & Wine

Donnafugata nasce in Sicilia dall’iniziativa di una famiglia che ha saputo innovare lo stile e la percezione del vino siciliano nel mondo. La Sicilia, isola al centro del Mediterraneo, è un territorio vitivinicolo dalle straordinarie potenzialità su cui l’azienda basa le proprie produzioni e i propri ideali.

La tenuta di Contessa Entellina (ph. A. Pakula)

L’azienda nasce a Contessa Entellina, nella Sicilia occidentale. Fondata da Giacomo Rallo e Gabriella Rallo, è guidata ora dai figli Josè e Antonio Rallo, che continuano la tradizione orientati all’eccellenza, con un patrimonio di quattro ulteriori tenute a Pantelleria, Vittoria (Acate), Marsala e sull’Etna.

La tenuta di Pantelleria

Il nome e il logo rimandano al romanzo Il Gattopardo e alla storia della regina in fuga, che trovò rifugio laddove oggi si trovano i vigneti aziendali. La cura dei dettagli e la passione per la Sicilia uniscono anche Dolce&Gabbana e Donnafugata in una collaborazione in cui si incontrano creatività e artigianalità. Nasce così una collezione di vini straordinari, ambasciatori dei colori, dei profumi e della cultura siciliana nel mondo: il seducente rosato Rosa, l’avvolgente Bianco Isolano, l’elegante Rosso Cuordilava e il prestigioso rosso Tancredi.

Cantina Marsala (ph. Fabio Gambina)

Inoltre l’azienda si è legata anche al mondo della musica con il progetto di “degustazioni musicali” Donnafugata Music & Wine, in cui è possibile incontrare José Rallo che canta i suoi vini in location uniche.
Dal 1993 uno dei valori del family business è quello di trasmettere l’amore e la cultura del vino aprendo le porte delle proprie cantine al pubblico. Tramite un’ospitalità diversa, piacevole a coinvolgente, l’azienda crede nello studio delle varietà autoctone e nella loro capacità di esprimere una Sicilia autentica e innovativa. Inoltre grande importanza è data alla formazione continua delle risorse umane con aggiornamenti professionali mirati alle esigenze di ciascun ambito lavorativo. Donnafugata è una squadra di persone, uomini e donne, orientata all’eccellenza. Nel dialogo con l’arte, trova un modo di essere che la rende speciale.

La tenuta di Vittoria

Dal 2012 sono innumerevoli gli artisti ospitati sul palco, che hanno presentato opere dedicate al rapporto fra l’uomo e la natura e al magico abbinamento fra il vino e l’arte, spaziando tra musica, danza, opera dei pupi.

Donnafugata Music & Wine è un progetto che nasce nel 2002 da un’idea di José Rallo e del marito Vincenzo Favara. Josè, voce solista del gruppo, propone dal palco un’esperienza live multisensoriale e racconta i suoi vini attraverso la musica; ad ogni vino è infatti abbinato un brano il cui andamento ritmico accompagna le sensazioni della degustazione.

Il progetto Donnafugata Music&Wine vanta una serie di concerti-evento in luoghi evocativi quali il Blue Note di New York e il Museo dell’Acropoli di Atene e la produzione di tre album. Un’esperienza replicabile da ogni wine lover attraverso l’ascolto dei tre CD nati all’interno del progetto, ora disponibili anche su Spotify e sulle principali piattaforme streaming. Il 1° aprile è stato lanciato il terzo album: “Con Rebirth proponiamo un repertorio di 11 brani che spaziano dal jazz alla musica brasiliana con un omaggio alla Sicilia, al vino e alla letteratura”, afferma José. I proventi dello streaming saranno donati alla Fondazione per borse di studio in favore di giovani musicisti siciliani.

Tenuta Etna (ph. Fabio Gambina)

Nell’immagine in apertura, la tenuta di Contessa Entellina, ph. Fabio Gambina

Oscar 2022: da Jessica Chastain a Will Smith, tra look e momenti indimenticabili

La 94esima edizione degli Academy Awards si è conclusa in qualche ora, ma non senza lasciare il segno. La notte degli Oscar 2022 è stata caratterizzata da tantissimi colpi di scena: dal primo premio Oscar come migliore attore vinto da Will Smith – protagonista della serata – allo schiaffo sferrato dall’attore al presentatore Chris Rock, fino a Sorrentino uscito a mani vuote dal Dolby Theatre di Los Angeles. 

Non sono mancati momenti indimenticabili e look imperdibili che hanno illuminato le passerelle: Jessica Chastain, per esempio, ha sfoggiato un abito plissettato accompagnato da un trucco semplice e un’acconciatura ad effetto, che ha incantato il red carpet e attirato l’attenzione di tutti i fotografi e i giornalisti. Quali sono stati i momenti indimenticabili, i look più apprezzati e i colpi di scena degli Oscar 2022? Da Jessica Chastain a Will Smith, ripercorriamo una piccola parte della lunga notte al Dolby Theatre.

 

Oscar 2022: Jessica Chastain, la regina del tappeto rosso

Incoronata come miglior attrice protagonista per il film “Gli occhi di Tammy Faye”, Jessica Chastain ha sfoggiato anche un look pazzesco agli Oscar 2022, attirando l’attenzione di tutte le fotocamere. Il vestito scelto dall’attrice è sicuramente finito al centro di tutti gli sguardi e ha illuminato la serata con i suoi molteplici brillantini. La scelta è ricaduta su un abito Gucci personalizzato con degradé di paillettes, in una tonalità di rosa che è perfettamente in palette per tutte le donne con un colore di capelli tendente al rosso. Ma anche il trucco e l’acconciatura hanno colpito nel segno: i capelli raccolti in una coda di cavallo sono risultati eleganti quanto uno chignon.

L’attrice ha decisamente fatto colpo, non soltanto per la sua bella presenza, ma anche per il discorso che ha tenuto al Dolby Theatre. Le sue parole sulla solitudine e sulla particolare condizione di isolamento che abbiamo vissuto negli ultimi mesi a causa della pandemia hanno commosso i presenti, e al tempo stesso hanno fatto riflettere tutti su temi delicati come il suicidio o la violenza. Jessica Chastain ha parlato anche di discriminazioni e di divisioni, arrivando a sferrare un ideale pugno allo stomaco agli spettatori, non senza consapevolezza.

 

Oscar 2022: “Gli occhi di Tammy Faye” vince il premio trucco e acconciatura

Il film che ha permesso a Jessica Chastain di ottenere il suo primo Oscar è “Gli occhi di Tammy Faye”, basato sulla storia vera dell’omonima protagonista. La pellicola ha ottenuto anche il premio per il miglior trucco e acconciatura. 

Uscito nel 2021 e diretto da Michael Showalter“Gli occhi di Tammy Faye” vede come attori protagonisti Jessica Chastain, appunto, al fianco di Andrew Garfield, che vestono i panni rispettivamente di Tammy Faye e Jim Bakker, due predicatori televisivi americani che tra gli anni Settanta e Ottanta hanno raggiunto l’apice del loro successo. 

Una trama del tutto diversa rispetto a un altro dei film più importanti di Jessica Chastain, quello che l’ha consacrata al successo internazionale, “Molly’s Game”, dove si parlava invece di gioco d’azzardo e basato su una storia vera. Molly, la protagonista, aveva dovuto lasciare lo sci a causa di un rovinoso infortunio ed era riuscita a organizzare un giro di poker per personaggi abbienti. Alla fine, a Molly vengono confiscati tutti i proventi della sua attività, fino a quando viene arrestata dall’FBI. Anche nel nostro Paese, trovare delle sale gioco e soprattutto dei casino online italiani autorizzati non è semplice: per non incorrere in truffe o brutte sorprese, infatti, è sempre buona regola controllare che il sito abbia la licenza AAMS/ADM, unica garanzia di sicurezza e affidabilità al 100%. Giocare in modo legale è l’unico modo per evitare raggiri.

 

Oscar 2022: Will Smith, dal premio al colpo di scena

Torniamo alla notte degli Oscar 2022: un altro protagonista indiscusso della serata è stato Will Smith. Non solo l’attore ha ottenuto il suo primo Oscar, ma ha dovuto anche affrontare una delle serate più difficili e memorabili della sua vita.

Mentre attendeva di ritirare il suo premio, Will Smith ha infatti sferrato uno schiaffo al presentatore sul palco del Dolby Theatre, Chris Rock. La reazione dell’attore è scattata a causa di una battuta del presentatore sul taglio di capelli di Jada Pinkett Smith, la moglie di Will Smith. La donna aveva già parlato del suo problema di perdita dei capelli, l’alopecia, e non appena ricevuta la battuta non ha potuto che alzare gli occhi al cielo e fare finta di nulla. Ma Will Smith non ce l’ha fatta. Circa quaranta minuti dopo lo schiaffo, l’attore è tornato sul palco per ritirare il suo primo premio Oscar come migliore attore protagonista nel film “Una famiglia vincente – King Richard”. 

Questo riconoscimento arriva in un momento difficile per Will Smith: raccontando la trama della storia, l’attore si è commosso, non tanto per la vittoria del premio, quanto per la particolare situazione che si trova a vivere in questo momento. “L’arte imita la vita e io forse mi sto comportando come un papà pazzo, ma l’amore ti fa fare delle cose folli”, ha detto Smith durante il discorso di premiazione

Insomma, dimenticare questa edizione degli Oscar sarà veramente molto difficile e chissà se sia vero, come in molti sostengono, che per risollevare le sorti del premio e della diretta televisiva, che da diverso tempo ormai risulta essere eccessivamente lunga e piuttosto noiosa – da qui anche la tanto criticata decisione dell’Academy di premiare otto categorie durante il red carpet, oltre al tentativo precedentemente testato con successo di far condurre la serata a comici di importanza internazionale – alcune cose siano state in realtà preparate a tavolino. Considerando, però, le conseguenze, sembra veramente molto difficile credere che non si sia svolto tutto in modo spontaneo e assolutamente imprevedibile.

#Seguimi: presenta Gabriele Vagnato al fianco di Andrea Delogu

Per il giovane digital creator Gabriele Vagnato, seguitissimo dai giovani italiani, il 2022 è un anno importante. A febbraio è stato l’inviato speciale per TikTok durante il Festival di Sanremo, inoltre è diventato ospite fisso del programma Tonica di Andrea Delogu, collega e amica conosciuta proprio durante il festival. È stato anche ospite di So Wine so Food Uomo delle stelle su Sky Uno.
Ma la sua carriera e fama lo precedono, la sua comicità tagliente ed esilarante, infatti, gli ha fatto raggiungere livelli altissimi sui social, raggiungendo numeri record, 3,7 milioni di follower su TikTok, 1,1 milioni su Instagram, 750.000 iscritti su YouTube.

Il 18 aprile 2022, lunedì dell’Angelo, Gabriele parteciperà ad un evento molto importante, che vede il primo incontro – dopo la pausa per la pandemia – di Papa Francesco con 57.000 adolescenti in Piazza San Pietro, a Roma.
Accompagnato da Andrea Delogu, il giovane creator intratterrà i giovani nell’attesa del pontefice, in uno spettacolo che ospiterà anche altri talenti d’eccezione quali gli amatissimi Matteo Romano e Blanco, che hanno sconvolto (positivamente il pubblico), giovane e non, del Festival.
L’evento sarà carico di significato e un momento speciale per tutti.

Vorresti uscire con qualcuno, ma nessuna app ti convince? Te ne mostriamo una fatta apposta per chi prende il dating sul serio

Conosciamo fin troppo bene le conversazioni su Tinder fatte di messaggi infiniti che non sfociano in nessun incontro. Dopo aver staccato dal lavoro, nessuno ha molto tempo da dedicare alle chat. Quello che farebbe al caso tuo è incontrare una persona con il tuo stesso lifestyle e che prenda seriamente la vita amorosa, proprio come te. Hai scaricato una dating app e ti stai chiedendo se potrà soddisfare le tue aspettative? Per scoprirlo, ti basterà dare un’occhiata al suo bacino di utenza e ai requisiti di accesso.

Ti presentiamo Inner Circle. Questa app di dating offre profili di alto livello e un team dedicato che li verifica uno a uno, mettendo al bando i selfie malriusciti e le bio scontate. Perché? Perché proprio le persone che si sono impegnate abbastanza per superare il processo di selezione sono quelle che non vorranno sprecare tempo (e farlo sprecare a te). Questo è lo spirito con cui nasce la app, e funziona!

Ora, vediamo se hai tutte le carte in regola per accedere.

Prima di tutto, ti serviranno delle foto di buona qualità. Niente selfie, foto di gruppo, cappelli, occhiali da sole o filtri esagerati. Come mai? Perché nascondono chi sei veramente. Secondo i single, le foto con una buona risoluzione, luce naturale e che hanno te come unico soggetto sono quelle che più catturano l’attenzione. Non solo la loro, ma anche quella del team che verifica i profili di Inner Circle! Quindi, se vuoi che il team approvi il tuo account, dovrai accertarti che le tue immagini siano di ottima qualità.

Per il resto, si parla di te. Di cose importanti come: i posti in cui ti piace uscire, quelli che sceglieresti per un primo appuntamento, ciò che vuoi fare nella vita e quali sono i tuoi interessi. Praticamente, quello che ti rende speciale. Inner Circle ha progettato i profili in modo da permetterti di inserire tutte queste informazioni, e il team che si occupa della selezione non approverà il tuo profilo se è incompleto. Il punto è farti ottenere match di qualità proprio sulla base dei dettagli che hai fornito.

Hai due amiche o amici che vorrebbero unirsi? Perfetto! Invitali ad entrare in Inner Circle: quando passeranno la selezione, la app ti premierà regalandoti l’accesso gratuito ai messaggi. Più si è meglio è, e ti promettiamo che la ricompensa varrà tutto l’investimento iniziale.

Pensi che faccia al caso tuo? Dimostralo. Effettua ora l’accesso gratuito a Inner Circle qui.

Arriva su Disney+ ‘Le fate ignoranti’, serie tratta dal film cult di Ozpetek

Sono disponibili da oggi, su Disney+, gli 8 episodi de Le fate ignoranti (il titolo internazionale scelto è The Ignorant Angels), l’atteso adattamento televisivo della pellicola eponima di Ferzan Özpetek, cult assoluto che, 21 anni fa, fece conoscere al grande pubblico il cineasta di origine turca. Prima serie originale italiana della piattaforma di streaming, è stata pensata, scritta e diretta dallo stesso Özpetek (insieme a Gianni Romoli, Carlotta Corradi, Massimo Bacchini per quanto riguarda soggetto e sceneggiatura, e al collaboratore di lungo corso Gianluca Mazzella, con cui ha condiviso la regia).

La trama ruota intorno alle vicende “incrociate” di due coppie, legate da dinamiche sentimentali in parte nascoste, sicuramente complesse ma, proprio per questo, uniche e coinvolgenti. Vediamo infatti Antonia (Cristiana Capotondi), vedova di Massimo (Luca Argentero), rimasto ucciso in un incidente, scoprire che suo marito aveva una relazione con Michele (Eduardo Scarpetta). Sconvolta dalla notizia, comincia a indagare sulla vita segreta di Massimo, stringendo contro ogni previsione una forte amicizia con Michele e la sua cerchia di eccentrici amici, quasi una seconda famiglia per il marito; Antonia riuscirà così a cambiare il proprio punto di vista sulla vita e, forse, ad amare, di nuovo.

I protagonisti della serie: Cristiana Capotondi, Luca Argentero, Eduardo Scarpetta
Luca Argentero ed Eduardo Scarpetta in una scena di Le fate ignoranti
Eduardo Scarpetta e Cristiana Capotondi in una scena

Il cast comprende un nutrito numero di big e talenti emergenti dello showbiz nostrano, dai già citati protagonisti, Argentero, Capotondi e Scarpetta, ad Ambra Angiolini, passando per Anna Ferzetti, Paola Minaccioni, Serra Yilmaz, Filippo Scicchitano, Edoardo Purgatori, Elena Sofia Ricci e Milena Vukotic (queste ultime in qualità di guest star del romantic drama tratto dall’originale, campione d’incassi e autentico fenomeno culturale).
Tra le chicche si segnala l’interpretazione, eseguita da Mina, del brano originale (nonché sigla del titolo) Buttare l’amore.

ll cast in posa con Ferzan Özpetek (al centro)
Il cast della serie

Hanno preso parte al serial, come detto, Eduardo Scarpetta ed Edoardo Purgatori, protagonisti in passato di due editoriali in esclusiva per Manintown, in cui ci avevano raccontato, rispettivamente, dell’onere/onore di portare un cognome che rimanda alla storia dello spettacolo nostrano (è infatti pronipote e omonimo dell’immenso Eduardo Scarpetta, mostro sacro del teatro napoletano a cavallo del XIX e XX secolo), un’eredità complessa che lui gestisce impegnandosi ad «affrontare il mio mestiere col massimo dell’impegno e del rispetto»; e di come pensare al fatto che il suo nome sia legato a Özpetek (che lo ha voluto anche in La dea fortuna e nella pièce tratta da Mine vaganti) lo faccia «commuovere dalla gioia; posso dire che mi dò quasi i pizzicotti per capire se è reale quello mi sta succedendo, professionalmente, con lui».

‘I’m looking through you. There is more, more than us’ – I must-have della S/S 2022  

Nello still life firmato Umberto Gorra che vedete in questa pagina, a prendersi la scena sono borse, calzature e accessori di marchi del livello di Prada, Gucci, Balenciaga, Versace, Salvatore Ferragamo, Dolce&Gabbana, affiancati da proposte di new names come Maryling, Skin of Nature, YEZAEL o Ahirain; in breve, i key pieces della Primavera/Estate 2022, raccolti in una “intimate must-have selection”, come la definisce l’autore.

A story by:

Photographer Umberto Gorra

Digital & post-production Martina Rossi

Creative director Gianmarco Chianese

Stylist Angelina Lepper

Stylist assistants Marialucia Matera, Katerina Tymoshchuk

Fashion editor Rosamaria Coniglio

Make-up Cristina Bonetti @julianwatsonagency , Alessandro Pepe

Hair Domenico Papa @theagencyaldocoppola

Nail Simone Marino @thegreenappleitalia

Production Fashionart 3.0

Models Sela Baratti @BADD mgmt, Gao Qi @BADD mgmt, Angelina Radzkova @WW MGMT, Edoardo Gabbrielli @WW MGMT, Cal Foster @URBN

Outlet online, una nuova virtuosa tendenza d’acquisto che spopola: l’esempio di Off-Market

I negozi outlet sono arrivati ​​in Italia negli anni 90. Si è poi parlato di factory outlet per evocare questo nuovo concetto. Se questo è leggermente cambiato negli anni, anche grazie all’ausilio di Internet, rimane un caposaldo nella sua ragione di essere: l’effettiva convenienza per tutti gli acquirenti

Ricorrere agli outlet è un’opportunità per acquistare i capi preferiti con uno sconto medio del 30% e fare così dei buoni affari… e non solo durante i saldi! 

Perché funzionano gli outlet e sono la risposta ai bilanci famigliari 

Gli outlet hanno molti vantaggi sia per i clienti che per i marchi. Così, gli acquirenti possono fare buoni affari pagando per i loro acquisti almeno il 30% in meno e i marchi come liu jo outlet trovano un circuito privilegiato e di qualità per vendere i loro prodotti allargando la platea dei propri clienti.

Tutti i grandi marchi sono presenti in circuiti di outlet online come Off-Market e nei loro negozi offline e (quasi) non trovi mai qualità bassa, così come collezioni superate, anzi troverai anche nuove capsule collection come rebel queen di Liu Jo.

Prezzi d’occasione tutto l’anno

Durante tutto l’anno, gli outlet di fabbrica mostrano prezzi molto interessanti per la vendita dei principali marchi di prêt-à-porter con riduzioni dal 30% al 50%. Tuttavia, l’abbigliamento di fine serie e gli articoli di moda, durante i saldi, vedono i loro prezzi diventare ancora più sbalorditivi con sconti fino al 70%.

È quindi del tutto possibile fare buoni affari negli outlet selezionati, soprattutto se non stai cercando qualcosa di specifico (e non solo durante i saldi!). I clienti sono sicuri di ottenere prodotti di qualità e di fascia alta a prezzi bassi.

In sintesi, gli outlet sono un ottimo modo per trovare vestiti di qualità a prezzi più bassi, anche se il posizionamento di fascia relativamente alta della maggior parte di questi centri richiede un certo budget per fare buoni affari.

I principali vantaggi dell’acquisto degli outlet online

I vantaggi della vendita al dettaglio online includono:

  • Spese generali ridotte. La vendita online può eliminare la necessità di raggiungere le sedi dei negozi della vendita al dettaglio, risparmiando tempo, carburante e notevole stress;
  • Più vendite e promozioni. In generale, gli outlet hanno molte più promozioni e offerte. Ad esempio, avranno saldi stagionali, come saldi estivi, saldi di Capodanno e simili. A parte questo, potrebbe essere in corso una promozione compra uno prendi uno gratis;
  • Disponibilità dei prodotti.  I
    produttori spesso mostrano tutti i loro prodotti disponibili presso i loro punti vendita, il che significa che avrai accesso a una gamma più ampia di prodotti delle stagioni precedenti. Di solito, ci sarà una palette più ampia di colori, forme e dimensioni disponibili. I punti vendita tendono ad essere molto più grandi dei normali negozi e avrai la libertà di andare in giro da solo e dare un’occhiata in un ambiente più informale o comodamente dal tuo divano di casa, online. 

Nugnes e Burberry, un’amicizia cinquantennale nel segno dell’amore per il bello, lo scambio creativo e la sostenibilità

La collaborazione tra Burberry e Nugnes 1920, due realtà d’eccellenza nei rispettivi ambiti (ossia ready-to-wear e retail haut de gamme), prosegue ininterrotta da ben 50 anni: un traguardo festeggiato a dovere, lo scorso 7 aprile, nella cornice di Palazzo Pugliese, casa dello storico multibrand di Trani, punto di riferimento assoluto per la moda high-end in Puglia (e non solo). Tra l’altro l’azienda guidata da Beppe Nugnes, solo pochi mesi fa, per celebrare il secolo di attività dello store, aveva regalato una nuova, sontuosa veste alla propria sede, un palazzo nobiliare nel cuore della città, immaginato come uno scrigno prezioso in cui custodire le creazioni di oltre 250 griffe, italiane e internazionali.

Tra il marchio britannico e la boutique tranese c’è un filo diretto capace di collegare il cosiddetto tacco d’Italia al Regno Unito, teso già negli anni Sessanta, quando i rinomati impermeabili Burberry arrivavano in negozio ripiegati nelle bustine. La fascinazione della clientela per il british style di cui è espressione il brand, nato a Basingstoke nel 1856, è stata subito forte, tanto da permeare senza alcuno sforzo usi e costumi pugliesi; negli anni Ottanta, ad esempio, le sciarpe con il mitico check rappresentavano il regalo più ambito dai 18enni, un autentico amuleto, da indossare per affrontare col giusto equipaggiamento vestimentario le sfide dell’età adulta.

Ad unire Burberry e Nugnes in un rapporto basato su stima, affetto e propensione alla contaminazione culturale sono, oggi come ieri, valori condivisi da entrambi: in primis il rispetto delle origini che, però, sa cogliere lo spirito dei tempi, adeguandosi di conseguenza alle inclinazioni del pubblico (e se Beppe Nugnes ha saputo trasformare la sartoria del nonno in un multimarca dall’allure di un moderno, raffinato caffè letterario, dov’è possibile instaurare un rapporto di complicità con ciascun cliente, tagliato su misura sui suoi gusti ed esigenze, proprio come un completo tailor made, il direttore creativo Riccardo Tisci ha trasportato nella modernità una maison con alle spalle 166 anni di – gloriosa – storia, rielaborandone in chiave contemporanea i capisaldi, a cominciare dall’iconico trench in tela di gabardine); poi uno sguardo abituato al bello, allenato a trovarlo nei contrasti e nelle mescolanze, così da definire un eclettismo costantemente in fieri, eppure fedele ai rispettivi heritage; infine, l’attenzione al tema, ormai irrinunciabile, della sostenibilità.
Il retailer pugliese, infatti, si è mosso in questa direzione con la sezione Sustainable is fashionable, in evidenza sull’e-store nugnes1920.com, così da dare il giusto risalto a label e prodotti dall’anima eco presenti nel suo portfolio, mentre le vetrine fisiche “circular economy” premiano i designer che hanno messo la protezione dell’ambiente al centro del loro operato. Un gruppo di cui è parte lo stesso Burberry, avendo adottato da tempo procedure alternative nella produzione di capi e accessori, dalle conciature “green”, per trattare la pelle attraverso un mix di minerali e agenti vegetali, al sostegno ad associazioni che impiegano materiali di scarto per creare limited edition, come nel caso di Quid.

A ribadire il legame inossidabile tra questi due nomi di spicco dell’industria fashion, arriva adesso un’iniziativa ad hoc che coinvolge due delle 18 vetrine affacciate su corso Vittorio Emanuele, pensate da sempre come un sunto visivo dell’eleganza delle collezioni disponibili in store: i capi della Spring/Summer 2022 di Burberry saranno dunque protagonisti del nuovo window display di Palazzo Pugliese, con una sala dedicata alle novità di stagione e un’installazione site specific, concepita per esaltare il savoir-faire del brand.
L’evento di presentazione ha chiamato a raccolta quella vibrante e affezionata community che, nel corso dei decenni, si è abituata a considerare Burberry come un alleato imprescindibile del proprio guardaroba, deliziati per l’occasione con gli amuse-gueules ideati da un’altra eccellenza del territorio, lo chef stellato Felice Sgarra, e accompagnati dai vini pugliesi San Marzano.

Le Cravatte di E.MARINELLA omaggiano Procida Capitale della cultura 2022

Il blu E.MARINELLA tinge le sue cravatte blu con tocchi di rosa Procida, capitale della Cultura 2022, con una Limited Edition “Expressly for Procida 2022”.

Motivo all over è il logo intrecciato, simbolo di questo evento, del fluire continuo del rapporto tra l’isola ed il suo “arcipelago” geografico, storico e culturale, della relazione ininterrotta tra vite, esperienze, ed arti.

Un segno antico, semplice e complesso allo stesso tempo, che nelle forme esprime il continuo processo di rigenerazione, di scambio e contaminazione, alla base di qualunque evoluzione e progresso.

Il rosa dominante le mille sfumature del tramonto mozzafiato della piccola isola, prezioso scrigno di storia e di passaggi, dona un carattere vibrante a questa fantasia unica, ed importante.

La cravatta E.Marinella dedicata a Procida, capitale della cultura 2022

Le cravatte E.Marinella per “Expressly for Procida 2022”

Il 9 aprile 2022, in occasione della cerimonia dei Miti del Mare per l’apertura dell’anno della cultura, E.Marinella omaggerà la sua cravatta “Expressly for Procida 2022” dinanzi al Presidente Mattarella ed i vari leader del progetto, trovandosi, come sempre è stato, partecipe in prima linea agli eventi cruciali della sua terra.

“Siamo orgogliosi che attorno a Procida, Capitale Italiana della Cultura 2022, confluiscano alcune tra le più chiare e rinomate eccellenze della Campania – sottolinea il Sindaco Dino Ambrosino – contribuendo a diffondere il nome della nostra isola in Italia e nel Mondo”

“Sono felice di aver realizzato le cravatte ufficiali per Procida Capitale Italiana della Cultura 2022, isola con cui ho un legame molto forte, e che considero uno dei posti della vita dove si sta sempre bene – dice Maurizio Marinella – Sono inoltre stato Presidente del Comitato di Gestione dell’isolotto di Vivara, dove sono stato tante volte, ho vissuto Procida sia d’estate che d’inverno. Quando parlo e penso a quest’isola i miei occhi si illuminano dei suoi riflessi. Auguro a Procida di ripartire con più entusiasmo ed emozione attraendo il giusto numero di turisti che possano dare ancora più risalto a questo luogo incantevole.”

‘My Havana’ di Enrico Costantini, un reportage fotografico da Cuba

My Havana è un progetto realizzato nel 2018, nasce dalla volontà di osservare e cercare di capire una realtà estremamente complessa come quella di Cuba, tentando, appunto, di andare oltre quelli che sono i commenti e i giudizi, spesso contrastanti, che ci giungono da questo paese. Provando, attraverso la fotografia, a documentare, indagare, scoprire quanti più ambiti possibili della vita di questa gente e di questo stato senza, ovviamente, pretendere di rappresentarne la straordinaria eterogeneità, osservando più attentamente la vita comune della stragrande maggioranza dei cubani: gli ambienti, i gesti di una quotidianità che sfugge ai più.

Un ritratto del fotografo Enrico Costantini

Per realizzarlo ho deciso di usare il linguaggio del colore, perché credo che l’aspetto cromatico di questa parte di mondo sia estremamente caratterizzante e faccia parte, ormai, dell’immaginario collettivo. Le figure e le forme, nei loro forti contrasti, diventano visivamente quasi un tutt’uno con il contesto nel quale sono inserite.

Tutte le foto sono di Enrico Costantini

‘Les Nuits Fauves’ di Carolina Lopez nella lettura di Angela Madesani

Se ha sempre avuto poco senso creare delle categorie, nel nostro periodo storico lo ha ancor meno. Per avvicinarsi a Les nuits fauves di Carolina Lopez, infatti, bisogna spogliarsi di qualsiasi pregiudizio artistico e sociale.

“Questo libro si propone di esplorare le frontiere sociali in diversi contesti in Europa e in America, da una prospettiva che prende in considerazione i sentieri in cui si producono dinamiche incentrate su esperienze corporee. Cioè, una serie di esperienze che sono pensate in modo riflessivo a partire da dialoghi, percorsi e incontri con diverse persone, soggettività e corporeità all’interno dell’esperienza di vita nelle città, da processi come la migrazione, la produzione di soggettività, il genere e la sesso-dissidenza, l’esperienza dei corpi femminilizzati e loro relazioni con i sistemi sociali.
La proposta di lavoro di ‘Les Nuits Fauves’ prende vita da città come Milano, Parigi, Londra, Las Vegas e altre: qui ho percorso le strade e con il mio obiettivo ho catturato immagini di donne che occupano la vita pubblica, la strada e la città, da un altro punto di vista rispetto alla costruzione sociale normativa e ampliata dalla globalizzazione, che ha dato limiti e censure a quei tipi di corpi e soggettività. Il mio lavoro esplora le relazioni di potere, i movimenti, le variabili e le dinamiche illuminate dalla luce artificiale della notte, rese possibili da quell’altro lato della città, dello spazio pubblico e della vita sociale”
– Carolina Lopez.

Il lavoro dell’artista di origini colombiane richiede un’immersione totale in un mondo che per me costituisce una scoperta.
Le immagini non sono accompagnate da didascalie, non è così importante collocarle geograficamente. Ogni foto ha preso il via da un’attrazione più o meno fatale. Carolina partecipa a parecchie feste, la invitano, si fa invitare. Arriva con le sue macchine fotografiche, si insinua in quei tessuti umani che le piacciono, dove si sente perfettamente a suo agio. Burlesque, spogliarello, allegria forse simulata, tristezza presunta. Ognuna delle sue immagini emana una dimensione esasperata, grottesca, chiassosa. È come se quelle foto piene di dettagli, di stimoli, riuscissero a comunicarci anche il rumore assordante dei luoghi. 

Sarebbe un errore pensarla come una semplice osservatrice, Carolina fotografa da pari a pari, da protagonista di quelle feste. In tal senso il suo lavoro è peculiare, straniante.
Il suo atteggiamento rimanda più a quello di Nan Goldin che a Martin Parr. Le sue notti sono fauves, selvagge. È uno sguardo dall’interno, profondamente coinvolto, da “anti-reporter”, proprio come quando a Istanbul fotografava le donne da dietro. Certo, non apparteneva a quel mondo, ma il suo non era certo un interesse documentario, come non lo era a Berlino, dove vive per un anno e mezzo, frequentando con passione la vita notturna.
In ogni luogo è diversa e per certi versi riconoscibile. Più raffinata a Parigi, “greve” nei paesi dell’Est Europa, “modaiola” a Milano, dove Carolina si introduce nelle diverse feste del mondo fashion.

La sua è la testimonianza di una società senza dolore apparente, parafrasando il filosofo Byung-Chul Han. Di un mondo in cui il dolore viene assopito, anestetizzato per fingere che non esista. Un mondo narcisista di persone rifatte, mascherate, che non accettano la morte, dove tuttavia essa è dominante, in una dimensione di erotismo egotico. “Osservo ambiti molto superficiali, dominati dal consumismo, che, però, poi vado a scardinare proprio con il mio modo personale di vedere. Creo visioni frammentate e molto ravvicinate”.  

Alcune immagini sono in esterno, realizzate perlopiù a Las Vegas, dove le persone, soprattutto le donne, camminano quasi nude per strada, con i corpi completamente glabri. Nessuno si volta a guardarle, c’è la stessa naturalezza che troviamo nello sguardo di Carolina, che a quei mondi è abituata.
Il suo lavoro risente fortemente della sua formazione. Già in Colombia, suo paese d’origine, studia pittura, poi arriva in Italia, a Firenze, dove continua a farlo all’Accademia di Belle Arti. Lavora con e sui colori forti, che la riportano alla cultura primigenia, realizzando ritratti e paesaggi. Inizia quindi a studiare fotografia alla Santa Reparata International School of Art.

Il mezzo è secondario rispetto al fine, ma è come se Lopez avesse metabolizzato tutte le sue esperienze del passato per giungere a questa serie di lavori così forti e, per certi versi, coraggiosi, che in talune immagini la vedono anche protagonista.
In ognuna delle sue foto si ritrova la sua cultura latino-americana, la sua personalità spiccata, che la rendono diversa dall’ambiente in cui si trova a operare. In tal senso il suo lavoro è unico nel suo genere, perché è il punto di vista a essere differente. Carolina è un’osservatrice di immagini, una donna curiosa che si inserisce negli ambienti. 

Le protagoniste di quasi tutte le sue foto sono donne, delle quali in molti casi non è rappresentato il volto, oppure lo è ma in maniera irriconoscibile. Le sue sono evasioni nella notte, esistenziali.
È interessante ascoltare il racconto della sua modalità operativa: ”Se vengo a sapere che c’è un evento che mi interessa, cerco di rapportarmi con chi lo organizza chiedendo di essere lasciata libera di scattare. Non mi hanno mai detto di no. In genere in quel mondo sono tutti felici di esibirsi, di farsi riprendere. Al massimo te lo dicono se dà loro fastidio e io non scatto. Molti dei partecipanti sono amici oppure lo diventano con il tempo, altri sono professionisti della notte. Le donne amano essere fotografate da me perché gli piace come guardo il femminile e come lo traduco in immagine, dò loro sicurezza, non sono una voyeuse. Alcune si offrono persino al mio obiettivo”. Il dialogo, la chiacchiera precede ogni scatto. Carolina non vuole rubare nulla.

È colpita dalle mise, dalle tute, dai guanti, dalle calze, che la riportano a dimensioni altre, talvolta pittoriche, talvolta all’estetica sadomaso di Robert Mapplethorpe, artista amatissimo, ma anche all’arte antica giapponese, a un certo erotismo del mondo fluttuante. Anche qui i corpi fluttuano senza per forza trovare un senso alle loro azioni.
Spesso, come già scritto, il richiamo è alle dimensioni grottesche del burlesque, pratica che trova le sue origini nell’Inghilterra dell’800 e che ora ha preso piede nella nostra società fatta di eccessi, di selfie, di narcisismi di sorta. È la voglia di stupire e Lopez ama farsi stupire.
È affascinante la naturalezza con la quale l’artista colombiana affronta le situazioni, in lei non c’è mai alcun giudizio di natura morale, neppure in quelle più pesanti, né alcun intento caricaturale.

In una foto è ritratto un culo degno della pubblicità degli slip anni Ottanta: nessun intervento con Photoshop, è tutto naturale, anche perché il soggetto è una minorenne che, per lavoro, passa serate intere su un quadrato a farsi ammirare, e fotografare. È una coniglietta. A me vengono le lacrime. Quanta malinconia.
E ancora il locale milanese omosex dove lesbiche e gay sono più belli che mai. Stiamo uscendo dagli stereotipi odiosi di solo pochi anni fa. La sessualità è liquida, anch’essa fluttuante. Allora che bisogno c’è, proprio come nell’arte, di definire i generi?

Dieci fotografie del photobook Les Nuits Fauves saranno esposte nella mostra collettiva Il Corpo non mente, al PHOS Centro Fotografia Torino, in calendario dal 19 aprile al 30 maggio.

PHOS Centro Fotografia Torino, via Giambattista Vico 1, 10128 Torino (TO)

Per tutte le immagini, credits: Carolina Lopez

Johnnie Walker arriva in Italia con ‘Keep Walking Together’

Il premium whisky Johnnie Walker si affaccia alla scena italiana con l’iniziativa Keep Walking Together, che celebra il ritorno della musica dal vivo con una serie di concerti itineranti che si terranno tra aprile e maggio in alcune delle città più emblematiche per la canzone italiana.
Tre serate in puro stile Spaghetti Unplugged, durante le quali artisti emergenti si confronteranno con star della musica, dando vita a una festa ancor prima che un concerto: l’occasione perfetta per rendere omaggio alla musica che ci ha sempre accompagnato, seppur a distanza, negli ultimi anni.

Ad inaugurare la manifestazione il 6 aprile, all’Apollo di Milano, sarà Tananai, volto milanese sulla cresta dell’onda dopo l’esperienza sul palco dello scorso Sanremo (con Sesso occasionale). E non sarà solo. Dopo Milano, il testimone passerà quindi a Roma, il 4 maggio all’Alcazar, ed infine a Bologna il 18 maggio al Locomotiv Club, con altri due ospiti e “padroni di casa” d’eccezione.

Il percorso di Keep Walking Together prende vita due anni fa in altri paesi con una serie di concerti, volti a dare visibilità a band e talenti emergenti e a coinvolgere addetti ai lavori e club in un momento particolarmente delicato per l’industria musicale. La piattaforma è stata promossa da alcuni dei principali esponenti della musica internazionale, come i cantanti Dani Martín in Spagna e Konstantinos Argiros in Grecia. Il whisky numero 1 al mondo, dal sapore inconfondibile, promuoverà l’iniziativa ed offrirà agli ospiti la possibilità di brindare durante la rassegna di eventi con alcuni dei suoi signature drink, vivendo l’emozione dei concerti in prima fila.

Ora più che mai Johnnie Walker invita a sposare la filosofia del Keep Walking, festeggiando il presente con al proprio fianco le persone che ci hanno fatto compagnia e supportato per arrivarci, brindando al futuro perché questo cammino di sentimenti, gioia e convivialità prosegua ulteriormente.

Il metodo Lanserhof, una storia di benessere a 360 gradi

La storia di Lanserhof inizia nel 1984 con l’apertura del suo primo heart resort e da allora, è diventato un punto di riferimento in Europa grazie al suo approccio tra i più innovativi e avanzati. L’idea vincente, denominata LANS Med Concept, si basa sui concetti di medicina olistica, rigenerazione e prevenzione e rappresenta il frutto della simbiosi tra naturopatia e avanguardia medica.

Il concept rappresenta una perfetta sinergia tra naturopatia tradizionale e avanguardia medica, al fine di perseguire una cura ottimale di mente e corpo, concepito per supportare il naturale processo rigenerativo dell’organismo, il programma Lanserhof si fonda sui principi del metodo Mayr, che promuovono il benessere psico-fisico e l’equilibrio interiore attraverso un efficace focus sulla rigenerazione personale. Ciascun piano di trattamento è personalizzato in funzione alle esigenze degli ospiti, che vengono supportati nello scoprire quanto le loro vite possano essere più attive, felici e produttive.

Ad oggi, sono quattro le location in cui è possibile vivere l’esperienza Lanserhof: Lanserhof Lans, un’istituzione dal 1984, Lanserhof Tegernsee, inaugurata nel 2014 e nominata per cinque anni consecutivi miglior spa medica del mondo, LANS Medicum, situata ad Amburgo, è una struttura dedicata allo sport, Lanserhof at The Arts Club (nel cuore di Mayfair a Londra) nata in collaborazione con l’iconico club The Arts Club, e concepita per essere la palestra medica più innovativa al mondo.


L’apertura a Sylt come primo health resort in riva al mare, segna un traguardo eccellente in termini di capillarità ma anche in termini di sostenibilità.

Architettura naturale, utilizzo di detergenti biologici, prodotti dalla lunga durata, puntano ancora di più verso scelte consapevoli, prestando maggiore attenzione alla protezione del territorio e alla compatibilità ambientale. Una delle principali intuizioni è che non sempre la sostenibilità richiede grandi compromessi o dure rinunce: a Lanserhof viene vissuta e ripensata per offrire una migliore esperienza agli ospiti, al personale e a maggiore attenzione all’ambiente.

Ultime, ma non per importanza le novità skincare del brand, con una nuova collezione di trattamenti dedicati alla bellezza della pelle. I primi ad essere introdotti sul mercato sono due prodotti fondamentali per la beauty routine: Serum e Face Cream. Il primo un siero attivo antietà e altamente concentrato capace di aumentare il turnover cellulare e ridurre le rughe profonde. La seconda è un trattamento antietà dalla texture vellutata capace di attivare le funzioni delle cellule dermiche senza irritare la pelle più sensibile.

L’astro coach di Massimo Giannone – Aprile 2022

Durante il mese di aprile, Mercurio transiterà dal segno dell’Ariete al segno del Toro, Venere dal segno dell’Acquario al segno dei Pesci, Marte dal segno dell’Acquario al segno dei Pesci, Giove sarà in Pesci, Saturno in Acquario, Urano in Toro, Nettuno in Pesci e Plutone in Capricorno.

Tutti gli stimoli precedentemente impulsivi ed intraprendenti si avvieranno verso una maggiore concretezza nel fare: una rivoluzione culturale attraverso Saturno in Acquario, che stimolerà nuove visioni mediante una grande profondità e un ritorno ai valori.
Urano in Toro vibrerà energie che porteranno ad affrontare i temi come l’uguaglianza e l’ambiente, con una grande innovazione ed un’elevata inventiva.
Ma andiamo a vedere i dodici segni in questo mese!

Ariete

Amore

Questo vostro ambito si colorerà di un arcobaleno meraviglioso: molte tensioni saranno dimenticate e si raggiungeranno degli equilibri e delle armonie ricercate da tempo. Tante saranno le occasioni intense nell’ambito familiare e nelle coppie consolidate. I giovani del segno avranno tante occasioni per conquistare le nuove conoscenze.

Lavoro

Energie, brio e grinta vi faranno percorrere sentieri nuovi e gratificanti. Troverete il modo di risolvere delle questioni che vi stanno a cuore e di crescere professionalmente attraverso una visione intuitiva e ricca di aspettative. Approfittate delle energie di questo mese.

Il personaggio

Elena Sofia Ricci, 29 marzo 1962, attrice

Con Venere Natale in Ariete, Marte in Pesci, Saturno in Acquario, Elena ha la tendenza a innamorarsi con grandi passioni e con un’energia molto forte. Marte in Pesci le conferisce un animo forte e scaltro ma anche molto generoso. Saturno in Acquario: Saturno rappresenta la nostra coscienza, le ambizioni e le limitazioni, che sia nel segno dell’Acquario conduce ad una necessità di cambiare, di rivoluzionare l’ambiente che ci circonda.
Esordisce molto giovane nel teatro. Con Pupi Avati si fa notare con il film Impiegati, che le vale il Globo d’oro come miglior attrice rivelazione. Tante le interpretazioni televisive, tra cui Orgoglio, trasmessa da Rai1 e I Cesaroni su Canale 5. Grande l’interpretazione nel film Mine vaganti di Ferzan Özpetek, con cui vince il Ciak d’oro. Nel 2018 partecipa al film su Silvio Berlusconi di Paolo Sorrentino, con cui vince il Nastro d’argento e il David di Donatello come miglior attrice protagonista. Una grande attrice italiana, l’adoro.

Ph. by Daniele Venturelli/Getty Images

Toro

Amore

Marte e Saturno non vi inviano belle energie: dovete tenere a bada le tensioni ed essere profondi nei confronti di chi vi ama, che necessita di chiarezza e condivisione. Evitate posizioni intransigenti e cercate di adottare un atteggiamento malleabile e dolce per attenuare il malessere del partner. I single dovranno essere cauti con le nuove conoscenze.

Lavoro

Durante questa fase dovrete affrontare dei problemi di ordine pratico: sarà necessaria una grande lucidità ed una visione chiara per gestire al meglio le varie difficoltà. Saprete comunque trovare valide soluzioni e, con un buon fiuto, farete le scelte giuste.

Il personaggio

Luciano Benetton, 13 maggio 1935, imprenditore

Con Marte Natale in Bilancia, Giove in Scorpione e Saturno in Pesci Luciano, grazie a Marte in Bilancia, risulta essere dotato di grandi capacità artistiche ed è portato anche al comando. Giove in Scorpione lo predispone a grandi missioni ed è in grado di incoraggiare gli altri a raggiungere i propri obiettivi. Saturno in Pesci gli conferisce grandi ideali, tendenza alla solitudine ed al sacrificio con una grande pazienza nel raggiungere i propri obiettivi. Tutti questi aspetti indicano un personaggio capace di sacrificarsi pur di raggiungere il proprio sogno. Nel 1965, insieme ai fratelli Giuliano, Gilberto e Carlo, inizia l’attività di Benetton Group, una società ancora presente in tutti i mercati del mondo con 6000 punti vendita. È stato senatore della Repubblica dal 1992 al 1994; con il suo estro e le sue capacità imprenditoriali ha creato un impero economico. Negli ultimi anni la fortuna però sembra averlo abbandonato, vedi il caso del Ponte Morandi, crollato il 14 agosto 2018.
Una vita di alti e bassi ma con un carisma unico.

Ph. Giuseppe Pino

Gemelli

Amore

Con Marte e Saturno in aspetto positivo, vivrete un mese all’insegna dell’equilibrio e della sintonia di coppia, ogni tanto qualche piccola tensione potrà capitare, ma nulla di rilevante. Cercate di comunicare con un atteggiamento sempre sorridente e disponibile, in tal modo migliorerete gli equilibri ed avrete tante attenzioni.

Lavoro

Giove non sarà tanto favorevole ma con l’appoggio di Saturno e Marte avrete modo di trovare le soluzioni ai vari ostacoli. Qualche piccola noia ma nulla che possa mettere agitazione al vostro animo. Anche i giovani del segno dovranno stare attenti alla fretta e alla velocità nel portare avanti le loro mansioni.

Il personaggio

Alanis Morissette, 1 giugno 1974, musicista e attrice canadese

Con Venere Natale in Toro, Marte in Cancro, Giove in Pesci e Urano in Bilancia, Alanis vive intense emozioni, i rapporti sono profondi e non ama la superficialità. Marte in Cancro denota un atteggiamento lunatico e facilmente vulnerabile: gli altri possono dettare una certa condizione, soprattutto se i legami sono forti. Giove in Pesci esprime compassione, mentre Urano in Bilancia le dona consapevolezza sul senso della libertà e una visione umanitaria profonda.
Già da piccola è predisposta alla canzone, partecipa a uno show televisivo canadese e viene notata da Stevan Klovan nel 1988, che gli fa cantare l’inno nazionale all’inaugurazione dei campionati mondiali di pattinaggio. Nel 1990 firma il contratto con la MCA Records, nel 1991 pubblica il suo primo album, che vince un disco di platino in Canada. Le sue canzoni prendono ispirazione da esperienze personali. Ho amato You Oughta Know.

Ph. Matthew Welch

Cancro

Amore

Con Venere in aspetto di trigono vivrete una fase fantastica e stimolante: nulla offuscherà il vostro rapporto, tra magici momenti di condivisione ed emozionanti attenzioni da parte di chi vi ama. Lasciatevi andare alla vostra carica vitale e coinvolgete con passione e tenerezza il vostro partner. Bellissime novità per i single.

Lavoro

Sorprese e soddisfazioni in arrivo grazie ad un grande creativo che vi farà raggiungere delle vette di successo e di gratifica. Adottate un atteggiamento leggero e simpatico ed evitate le lune se qualcosa non procede come vorreste. Date consigli ai colleghi su come fronteggiare le problematiche.

Il personaggio

Pierre Cardin, 7 luglio 1922, stilista

Con Marte Natale in Sagittario, Giove in Bilancia e Saturno in Bilancia, Pierre ha enormi energie che ogni tanto potrebbero andare fuori controllo, grande entusiasmo nel fare, ma dovrà stare attento agli inganni. Bilancia conferma la sua riuscita nella vita e lo predispone ai contatti con il pubblico e le persone influenti. Saturno in Bilancia gli dona lealtà e senso di giustizia. Vibrazioni astrali di un grandissimo personaggio.
Appena quattordicenne inizia a lavorare presso un sarto e nel tempo diventa il primo sarto di Christian Dior. Nel 1950 fonda la sua casa di moda e diviene noto per il suo stile d’avanguardia ispirato all’era spaziale: ecco le sue forme geometriche, unisex e il suo famoso Bubble Dress, un vestito a bolle.
Oltre che stilista, è anche un grande imprenditore, apre una catena di ristoranti chiamati Maxim’s e una catena di hotel con lo stesso nome, brevettando anche tanti prodotti alimentari. Che dire, chapeau Pierre!

Ph. Getty Images

Leone

Amore

Con un animo tenero e rilassato, vivrete una fase davvero bella con le persone che amate. I rapporti consolidati avranno la possibilità di fare scelte importanti come l’acquisto di una casa o un sogno da realizzare. Liete sorprese per i giovani del segno, che conquisteranno una nuova conoscenza con originalità e simpatia.

Lavoro

Le energie astrali vi daranno notevole capacità di valutare ogni singola situazione da dover affrontare, saprete gestire in anticipo le problematiche e sarete anche in grado di andare in aiuto alle persone che ne hanno bisogno.

Il personaggio

Andy Warhol, 6 agosto 1928, artista

Con Venere Natale in Leone, che gli dona capacità artistiche elevate ed un senso di generosità unico, Giove in Toro e Saturno in Sagittario, Andy ha tutte le caratteristiche vibrazionali di un personaggio al di sopra della norma. Giove in Toro lo predispone al bisogno di tranquillità e sicurezza per raggiungere i propri obiettivi e un grande benessere. Saturno in Sagittario gli conferisce però uno spirito contraddittorio.
Il suo trasferimento a New York gli consente di affermarsi nel mondo della pubblicità grazie a riviste come Vogue e Glamour. Il 3 giugno 1968 una femminista radicale spara a Warhol e al suo compagno di allora Mario Amaya, ma malgrado le gravi ferite ne escono indenni. Tantissime le sue opere, quella che mi ha colpito di più è Last Supper. Dopo la sua morte, i suoi disegni sono diventati molto famosi e quotati, al punto da risultare il secondo artista più comprato e venduto al mondo dopo Picasso.

Ph. Getty Images

Vergine

Amore

Siate cauti nel manifestare il vostro dissenso: rischiate inutili tensioni quando sarebbe bene affrontare queste situazioni con un atteggiamento chiaro e preciso. La malinconia e la tristezza potrebbero essere il deterrente di questa fase; cercate di trovare nuovi stimoli e di non obbligare la persona cara a fare cose che non ama.

Lavoro

Le energie non sono delle migliori; evitate qualsiasi tipo di forzatura ed attendete tempi più opportuni per prendere decisioni. Giove non vi è molto amico, la pazienza sarà la strada da seguire onde evitare inutili problematiche o disaccordi con i vostri colleghi.

Il personaggio

Carmelo Bene, 3 settembre 1937, drammaturgo e attore

Con Marte Natale in Sagittario, Giove in Capricorno e Saturno in Ariete, Carmelo ha enormi energie, nonostante siano a volte fuori controllo; ha entusiasmo da vendere ma alle volte anche agitazione d’animo. Giove in Capricorno gli conferisce tanta cautela ma anche una visione di vita al di fuori dei canoni normali. Saturno in Ariete lo rende testardo, è un po’ duro con le persone che lo circondano, autoritarietà e risolutezza sono le sue caratteristiche principali.
Nel 1957 si scrive all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico, frequenta i corsi per un solo anno ritenendoli inutili. Si trasferisce a Roma, dove vive una fase di grande instabilità, beve e fuma tanto e finisce spesso per essere arrestato. All’età di 22 anni esordisce in teatro con Caligola di Albert Camus. Nel 1967 Pierpaolo Pasolini lo invita a partecipare al suo film Edipo re. Nello stesso anno inizia la sua esperienza da regista cinematografico e vince il Leone d’argento al Festival di Venezia con il suo capolavoro Nostra Signora dei Turchi. Un grandissimo personaggio del teatro e del cinema italiano.

Ph. LaPresse

Bilancia

Amore

Con Marte e Venere in aspetto positivo, le energie saranno fantastiche: vi dedicherete anima e corpo alla persona amata e donerete il meglio di voi. Fate qualcosa per farvi perdonare un atteggiamento ingiusto nei suoi confronti. I single vivranno un’intensa emozione grazie a una conoscenza davvero intrigante.

Lavoro

La fase risulta essere molto fruttuosa e ricca di novità piacevoli, ma bisognerà stare attenti ad evitare la fretta nel prendere le decisioni. Siate comunicativi e spiegate con precisione ai colleghi le vostre iniziative, onde evitare inutili critiche o atteggiamenti di incomprensione.

Il personaggio

Ray Charles, 23 settembre 1939, musicista e cantante

Con Marte Natale in Cancro, Giove in Cancro e Saturno in Capricorno, Ray ha una personalità lunatica e molto sensibile. Ogni argomento o evento quotidiano può toccarlo più del dovuto grazie ad una sorta di vulnerabilità; gli stati d’animo fragili possono fargli commettere degli errori. Giove in Cancro favorisce onori, ricchezza ed eventi fortunati. Saturno in Capricorno gli dona cautela e prudenza ma anche ambizioni a costo di grandi sacrifici. Pioniere della musica soul, perse la vista all’età di sei anni a causa di un glaucoma. Ho amato tantissimo Georgia on my Mind, che è anche stato il suo più grande successo. Ha anche partecipato al Festival di Sanremo arrivando secondo con la canzone di Toto Cutugno Gli amori. È considerato tra i 100 cantanti più grandi di tutti i tempi.

Ph. by Norman Seeff

Scorpione

Amore

Marte, il pianeta della guerra e dell’aggressività ma anche del contadino, si trova in aspetto negativo: si prevedono tensioni nel rapporto di coppia a causa di un ego “esaltato”, che non vi permetterà di comprendere le necessità degli altri. Cercate di vincere queste energie negative e siate comprensivi.

Lavoro

Fase di lotta per il vostro ambito professionale, siate cauti nell’emanare giudizi e soprattutto cercate di non farvi vincere da un malessere inutile, dettato da una paura di non farcela. Saprete trovare il modo di risolvere una questione molto complessa.

Il personaggio

Katy Perry, 25 ottobre 1984, cantante

Con Venere Natale in Sagittario, Giove in Capricorno e Saturno in Scorpione, Katy ha necessità di esprimere profondamente la sua energia per andare oltre, per raggiungere le sue mete e la sua visione: ogni sfida è buona per mettersi alla prova. Giove in Capricorno raffredda i suoi entusiasmi a causa di una grande cautela. Saturno in Scorpione le conferisce coraggio e perseveranza e una forza di volontà al di sopra della media, con un fiuto elevato per gli affari e la gestione delle questioni economiche.
Ha iniziato cantando in chiesa musica gospel. Verso i 15 anni viene notata da alcuni musicisti rock, a 17 si trasferisce a Los Angeles e inizia a lavorare con il produttore Glen Ballard, per la casa discografica Island Records. A settembre del 2007 esce il suo singolo Ur So Gay, che attira l’attenzione di Madonna. Il suo successo inizia con l’album I Kissed A Girl nel 2008. Vince il premio come miglior artista emergente agli MTV Awards Europe. Ho amato Hot N Cold, canzone che ha vinto anche 3 dischi di platino.

Sagittario

Amore

Venere è il pianeta dell’amore e della bellezza, si trova in aspetto di quadratura al vostro segno e si prevedono delle incomprensioni che porteranno una sorta di tristezza e di amarezza al vostro rapporto. Gli astri vi consigliano di essere più disponibili e meno critici.

Lavoro

Le energie astrali sono favorevoli ma le contraddizioni potrebbero caratterizzare questa vostra fase, cercate di trovare il meglio di ogni cosa evitando di prendervela, se le situazioni non prendono la via di cui necessitate. Piacevoli novità per chi sta cercando lavoro.

Il personaggio

Fiona May, 12 dicembre 1969, atleta

Con Marte Natale in Acquario, Giove in Bilancia e Saturno in Toro, Fiona è orientata verso realizzazioni ed obiettivi concreti che si allargano anche al sociale. Giove in Bilancia le conferisce energie che la conducono al successo e, nella personalità, a un carattere estroverso, portato alle relazioni con persone influenti. Saturno in Toro alimenta le opportunità di intraprendere una carriera e di raggiungere obiettivi ambiziosi.
Nata nel Regno Unito da una famiglia di origine giamaicana dedita allo sport, ha acquisito la cittadinanza italiana dopo il matrimonio con Gianni Iapichino. Nel 1994 esordisce nella nazionale azzurra agli europei di Helsinki: la sua carriera è ricca di successi, tra cui una medaglia europea d’argento a Budapest nel 1998, due medaglie d’oro mondiali a Goterborg e tanto altro. Un grande personaggio sportivo italiano che, conclusa la sua carriera sportiva, ha partecipato anche a Ballando con le stelle. La figlia Larissa ha seguito le sue orme sportive.

Fiona May nella campagna Yves Rocher

Capricorno

Amore

Le energie astrali sono meravigliose nei vostri confronti e vi regaleranno momenti magici, indimenticabili con la persona amata. Evitate di frenarvi, manifestate le vostre emozioni e cercate di non accontentarvi della solita routine, donate il meglio.

Lavoro

Non sottovalutate le ipocrisie di chi vi circonda; le energie sono davvero bellissime per realizzare gli obiettivi di cui avete bisogno, ma dovrete stare attenti alle invidie e agli atteggiamenti invasivi di colleghi insoddisfatti.

Il personaggio

Edwige Fenech, 24 dicembre 1948, attrice e produttrice

Con Marte e Giove Natale in Capricorno e Saturno in Vergine, Edwige riuscirà sempre a centrare i suoi obiettivi attraverso un grande impegno e una notevolissima determinazione. Giove in Capricorno suggerisce una grande cautela e raffredda gli entusiasmi. Saturno in Vergine alimenta una sorta di senso di ordine molto profondo, un bisogno di curare i dettagli e la precisione, nel tempo tutto ciò stimola la saggezza.
Di origine algerine e di madre italiana, si trasferisce con la madre a Nizza, dove studierà danza e medicina. Nel 1967 partecipa al concorso di bellezza Lady France, che vince. Un talent scout gli propone di girare il film Samoa, regina della giungla. Con Lo strano vizio della signora Wardh diventa un’icona del giallo erotico. Nel 1972 è protagonista della pellicola Quel gran pezzo dell’Ubalda, tutta nuda e tutta calda di Mariano Laurenti, che la consacra come una star. Ho amato tantissimo questo personaggio che ha fatto sognare milioni di uomini italiani.

Ph. IPA

Acquario

Amore

Energie frizzanti, gioie, emozioni e sentimenti: state per vivere uno dei momenti migliori dell’anno ma, per coglierne i frutti, dovrete fare in modo di divertirvi ed essere leggeri. Evitate soprattutto di pensare al passato.

Lavoro

Con un cielo così favorevole, i traguardi saranno particolarmente facili da raggiungere; cercate la profondità, l’essenza delle cose per realizzare le mete che vi siete prefissati. I giovani del segno dovranno stare attenti a non perdere le occasioni che si presenteranno.

Il personaggio

Vasco Rossi, 7 febbraio 1952, cantautore

Con Venere Natale in Capricorno, Marte in Scorpione e Saturno in Bilancia, Vasco risulta essere molto cauto nei sentimenti, padrone di sé e con una grande ragionevolezza e lucidità nei rapporti emozionali. Marte in Scorpione gli dona un magnetismo ed una volontà ferrea: tutto viene svolto con una strategia, è paziente e al momento opportuno pronto ad affrontare qualsiasi tipo di argomento. Saturno in Bilancia gli conferisce un bisogno di giustizia per sé e per gli altri, attirandosi in tal modo la simpatia del pubblico. È considerato uno dei massimi esponenti della musica rock italiana. Inizia la sua carriera nel 1977, pubblicando 34 album e scrivendo oltre 191 canzoni. La rivista Rolling Stones considera il suo album Bollicine e il suo brano Siamo solo noi i dischi italiani migliori di sempre, mentre Albachiara è stata votata come la canzone italiana più amata dal 1975 al 2020.
Nella sua carriera si è esibito in più di 800 concerti ed è stato protagonista di una vera rivoluzione musicale, perché i suoi brani parlano di tematiche sociologiche ed esistenzialiste. Molto amato dal suo pubblico ed anche da me, ha influenzato anche il modo di esprimersi delle persone.

Pesci

Amore

Con l’ingresso di Venere nel vostro segno, vivrete uno dei momenti più magici per quanto riguarda l’ambito affettivo. Le tensioni saranno dimenticate e saranno sostituite da un’emozionante condivisione, fatta di romanticismo e tante piccole attenzioni.

Lavoro

Le vibrazioni astrali indicano concretezza e stabilità: la fase risulta essere molto positiva e ricca di iniziative energetiche favorevoli nei vostri confronti. Molte problematiche si risolveranno e troverete il modo di raggiungere gli obiettivi che vi sarete prefissati.

Il personaggio

Emily Blunt, 23 febbraio 1983, attrice

Con Giove Natale in Sagittario, Saturno in Scorpione e Urano in Sagittario, Emily ha molto entusiasmo e spiccate capacità filosofiche, oltre a un grande senso di umanità che la fa amare dalle persone che la circondano. Saturno in Scorpione le conferisce grande perseveranza e una resistenza al di sopra della norma, accompagnata da una forza di volontà più unica che rara. Urano in Sagittario la predispone ad un bisogno di innovazione e di progresso.
Proveniente da una famiglia dell’alta borghesia britannica, è la seconda di quattro figli. Verso i 16 anni entra in un college privato noto per il suo programma di arte dello spettacolo. Nel 2000 partecipa al festival del teatro di Edimburgo ed è scoperta da un famoso agente. Inizia così la sua carriera, debuttando nel piccolo schermo nel 2003 con il film Boudica diretto da Bill Anderson. Il primo ruolo importante arriva nel 2004 in My Summer of love. Nel 2006 recita a fianco di Susan Sarandon in Le verità negate. Il successo arriva con l’interpretazione del personaggio di Emily ne Il diavolo veste Prada, insieme a Meryl Streep (Miranda) e Anne Hathaway (Andrea). Nel 2011 viene scelta da Yves Saint Laurent come testimonial del profumo Opium. Nel 2021 è stata protagonista del film Jungle Cruise, dall’enorme successo. Complimenti Emily!

Ph. Getty Images

Monte-Carlo Beach si aggiudica il 1° premio speciale Hotel & Lodge Awards 2022 nella categoria Green

Giovedì 24 marzo, al Pavillon Cambon, il Monte-Carlo Beach ha ricevuto il Premio Speciale Green durante la cerimonia di premiazione della terza edizione degli Hotel & Lodge Awards, promossa dalla rivista turistica leader in Francia. La redazione e la giuria, composta da professionisti del turismo, sono rimaste incantate dai valori della responsabilità ambientale e dello sviluppo sostenibile: i veri protagonisti del Monte-Carlo Beach Club.

L’ennesimo riconoscimento per il famoso hotel, che ha ottenuto la certificazione Green Globe nel 2014 (con status Green Gold dal 2018). Si afferma di nuovo così un’identità fortemente voluta dalla Direttrice Generale della struttura, Daniele Garcelon, da anni impegnata sul fronte della politica zero plastica, del riciclo dei rifiuti e del risparmio energetico e idrico. La struttura ha attuato una politica proattiva volta alla salvaguardia della biodiversità, in particolare con la creazione di una diga sottomarina nell’estate del 2021. La barriera, situata a 100 metri dalla riva, è progettata per proteggere la  spiaggia e favorire lo sviluppo della fauna marina, mettendola al riparo dalle mareggiate.

Nell’ottica di preservare l’ecosistema circostante, il Monte-Carlo Beach e il ristorante Elsa lavorano fianco a fianco con gli agricoltori del territorio, privilegiando i prodotti di stagione giunti a piena maturazione e gli orti e le tenute del posto, come il Jardin des Antipodes di Mentone per le erbe aromatiche e la frutta, o il Domaine d’Agerbol sulle alture di Roquebrune-Cap-Martin per gli ortaggi biologici a chilometro 0, dalla terra alla tavola.

“Ricevo questo premio con gioia e umiltà a nome di tutti i miei collaboratori, come riconoscimento e forte  incoraggiamento per il perseguimento del nostro impegno quotidiano”, dichiara Daniele Garcelon.

Fondazione Marcelo Burlon per il progetto ‘OutPut’

Durante la Milano Art Week 2022, Fondazione Marcelo Burlon presenta in collaborazione con Miart Milano OutPut, progetto curato da Davide Giannella, con le performance di Riccardo Benassi e Michele Rizzo. L’evento si terrà l’1 aprile in piazza Sempione a Milano, dalle 19:00 alle 21:00.
In un periodo storico in cui l’arte e la cultura sono state istituzioni fortemente colpite e sacrificate – con la chiusura di festival, musei e mostre – OutPut nasce come “nuovo inizio” in cui vengono aperte le “frontiere” di questi luoghi e spazi, per portare le discussioni in essi contenute in un contesto ampio e libero.

Attraverso le esibizioni di Riccardo Benassi e Michele Rizzo, OutPut cerca di provocare delle relazioni all’interno di una audience differenziata, così da enfatizzare l’importanza dello spettatore, sollecitando la partecipazione live. Il progetto cerca di unire l’arte contemporanea al territorio urbano e le amministrazioni della città con una ricerca tra luoghi, persone e la rappresentazione del nostro periodo storico.

I protagonisti della serata:

Riccardo Benassi

Vive e lavora a Berlino, il suo lavoro si è distinto per un approccio multidisciplinare che si focalizza sull’impatto tecnologico della nostra relazione con il mondo, riferendosi ai nostri device tecnologici. La sua esibizione intitolata Dancefloorensick – parola formata da dancefloor (pista da ballo), forensic (legale) e sick (malato); consiste in una serie di contenuti video divisi in capitoli, che uniti creano un flusso continuo di testo, immagini e suono.

Michele Rizzo

Artista trasferitosi ad Amsterdam nel 2007, ha prodotto una serie di spettacoli e spazi espositivi integrando l’estetica della club culture e del raving. Dal 2020 interagisce con il mondo del fashion collaborando con brand quali Off-White, Marni e Magliano.
Rizzo occuperà due momenti durante la serata: il primo per l’esibizione REST, ideata nel 2020 e legata al blocco sociale e fisico dovuto alla pandemia. REST sancisce il risveglio da un’età d’innocenza e la riattivazione di un corpo collettivo, sottolineando l’imperativo di prendere posizione nel proteggere altri individui.
Il secondo spazio sarà riservato a HIGHER xt: presentata per la prima volta nel 2018 ad Amsterdam, è un’analisi dell’artista su come la danza possa facilitare stati di transizione ed enfatizzare la connessione con pratiche para-religiose. In questa performance, i ballerini negoziano le loro barriere con se stessi e il collettivo.

Fondazione Marcello Burlon

È una fondazione senza fini di lucro che opera in Italia e all’estero portando avanti attività culturali, benefiche e sociali, con l’obiettivo di promuovere l’integrazione sociale e il miglioramento della qualità della vita, la conservazione di opere d‘arte, l’organizzazione di eventi, la diffusione di monografie per esaltare la diversità e la ricchezza dei linguaggi espressivi.
Si impegna nella lotta per i diritti umani, civili e politici di persone e minoranze culturali e di genere, focalizzandosi sulla sensibilizzazione e la conoscenza.

RIAPRE IL METROPOLE DI TAORMINA: UNA STAGIONE DI RINASCITA

Sarà una primavera di rinascita quella del 2022 a Taormina e il Metropole Maison d’Hôtes vuole esserne protagonista, confermando il valore iconico di una struttura ricettiva tra le più esclusive e ricercate della cittadina medievale. Nel cuore del centro storico, affacciato su una falesia prospicente le acque blu della baia di Naxos, Il Metropole Maison d’Hôtes riapre per la stagione primaverile ed estiva, con un sentiment generalizzato di ottimismo e di fiducia sul ritorno in grande stile di questa intramontabile destinazione. Una rinascita che già nella precedente stagione aveva dato segnali incoraggianti e che ha trovato conferme nell’arrivo, costante, di prenotazioni sino all’autunno da una clientela internazionale, oltre agli italiani.

Taormina. Hotel Metropole

Taormina è un unicum assoluto. La nostra Maison d’hotes è posta nel punto dove si gode l’incanto di un paesaggio straordinario. Vivere un’esperienza da noi, significa immergersi in questa cartolina dal fascino intramontabile, realizzando il sogno di un soggiorno indimenticabile”. Così Giuseppina Costantino – direttrice del Metropole da oltre due lustri – spiega l’essenza di un hotel senza tempo, autentico e dal fascino contemporaneo.

Il gusto raffinato di una tradizione attenta a ogni singolo dettaglio, la ricercatezza di una cucina gourmet in grado di allietare i palati internazionali più esigenti, un’idea di benessere che, oltre al corpo, accarezza lo spirito e la mente. E poi la cultura, il cinema, la musica, l’arte, che trovano nel Metropole di Taormina una casa accogliente e distintiva. Il Festival del Cinema ha sempre scelto il Metropole per gli appuntamenti più prestigiosi: dalle conferenze stampa affollate di giornalisti di tutto il mondo, al soggiorno di registi e interpreti dello star system hollywoodiano. Il Metropole è anche questo: con iniziative, incontri ma anche concerti jazz ed eventi dedicati. Questa è la formula che connota il senso dell’ospitalità del Metropole.

Charme e storia si fondono con il mood contemporaneo degli interni donando uno stile ricercato e unico alla struttura; all’esterno, l’atmosfera avvolgente dei luoghi naturali che circondano l’hotel delizia gli occhi di chi fa il suo ingresso nell’albergo. Così, le tre terrazze, in piena continuità visiva con l’ambiente circostante, offrono ai visitatori uno dei panorami più suggestivi e iconici della Sicilia.

La Terrazza Bellevue, al pianterreno, ospita il ristorante NeoBistrot Bellevue, dove è possibile degustare i piatti del Menu gourmetconcepiti e curati dallo chef Antonio Puglisi, e proposti rispettando la tradizione del luogo e l’unicità degli ingredienti mediterranei.

Il Sensus Bar, adiacente al ristorante, è noto per accogliere gli ospiti durante gli aperitivi all’ora del tramonto, momento in cui la terrazza a picco sul mare svela tutto il suo splendore; qui è possibile sorseggiare una tra le 130 etichette di gin, provenienti da tutto il mondo, appositamente selezionate dal residente bartender, accompagnando il momento dell’aperitivo con una proposta di finger food preparati secondo la stagionalità dei prodotti.

La Terrazza Metropole, al piano inferiore, è destinata ad accogliere i visitatori durante la bella stagione con il ristorante en plain air o per cene e party esclusivi. Attraversando l’antico corridoio in pietra risalente al XIV secolo, si accede al belvedere al piano -2 che accoglie uno dei fiori all’occhiello della struttura, ovvero la piscina a sfioro, sospesa tra cielo e mare. Idealmente concepita come proiezione prospettica della linea dell’orizzonte, la piscina offre uno scenario perfetto per i momenti di ristoro tra un bagno e un cocktail nella zona solarium.

Alle spalle dei terrazzamenti si erge la struttura del Metropole che, nei suoi 3 piani, ospita i clienti dell’albergo con 25 camere (tra cui 14 suite), con affaccio sul golfo o sul centralissimo Corso Umberto, storica via dello shopping e del passeggio di Taormina.

Nella parte più antica della Maison d’Hôtes, si sviluppa l’esclusiva Metropole SPA che offre un’esperienza di benessere interamente ispirata all’approccio olistico di Maria Galland: i trattamenti, basati sul concetto di bellezza soggettiva e dipendente dalle caratteristiche particolari di ciascun individuo, sono personalizzati per ogni cliente e guidati da otto rituali di benessere tra cui il Mosaique – dove il trattamento di ogni zona del viso è differenziato – o il Sublime Jeunesse – dedicato alla riattivazione delle funzioni fondamentali della pelle.

4 outfit per abbinare le sneakers  

Al giorno d’oggi le sneakers sono un accessorio di tendenza che completa ogni tipo di look in modo semplice e veloce. Se solo pochi anni fa le sneakers erano considerate semplici scarpe da ginnastica da abbinare esclusivamente ad outfit sportivi o comunque casual, oggi rappresentano un accessorio versatile in grado di accostarsi alla perfezione a tantissimi diversi stili di abbigliamento. Questa nuova tendenza, oltre a dare un tono più comodo e rilassato anche ai look più formali, rappresenta il modo migliore per sfoggiare un abbigliamento sempre diverso utilizzando le scarpe preferite. I migliori brand di calzature mettono a disposizione dei propri clienti una grandissima varietà di modelli di sneakers di tantissime tipologie. Le scarpe da ginnastica, infatti, non sono più l’unica calzatura comoda da tutti i giorni, ma sono state reinventate per sposarsi alla perfezione con una grande varietà di stili. Uno dei modelli più in voga è quello delle vintage sneakers, ovvero scarpe comode con un gusto retrò perfette per completare il tuo outfit urban chic. Molto amate dagli uomini di tutte le età sono ad esempio le Diadora vintage sneakers Heritage, perfette sia per l’abbigliamento sportivo che elegante. Perché le sneakers possano abbinarsi facilmente anche agli outfit più formali, è necessario che siano realizzate con materiali pregiati e con una lavorazione artigianale di alta qualità. Se sei alla ricerca di nuovi abbinamenti con le tue sneakers, continua a leggere: nei prossimi paragrafi ti daremo quattro idee da cui prendere spunto.

Outfit basic 

Jeans e maglietta sono da sempre l’abbinamento perfetto per le sneakers. Lo puoi adottare in moltissime occasioni e in contesti differenti: all’università, per fare aperitivo con gli amici, per un appuntamento informale e tanto altro ancora. Si tratta di un outfit che si sposa particolarmente bene con qualsiasi tipologia di sneakers, hai davvero l’imbarazzo della scelta. Puoi scegliere tra sneakers sportive, in tinta unita o a fantasia, oppure, se vuoi andare sul sicuro, punta sulle classiche scarpe da ginnastica bianche, perfette per tutte le occasioni. Questo tipo di scarpe si adatta perfettamente anche a un outfit casual molto di tendenza, ovvero t-shirt e pantaloni chino all-black. 

Outfit sportivo 

In origine le sneakers sono nate per essere abbinate esclusivamente all’outfit sportivo, che rimane comunque uno dei più azzeccati nonostante la grandissima varietà di stili con cui queste scarpe si sposano molto bene. Se la tua priorità è la comodità, ma non vuoi rinunciare all’eleganza, una buona idea per te potrebbe essere quella di abbinare una felpa con cappuccio e pantaloni cargo con colori che riprendono quelli delle tue sneakers. Oppure, per un look ancora più comodo potrai indossare tranquillamente i pantaloni della tuta.

Outfit elegante 

Se invece vuoi creare un contrasto elegante tra le tue vintage sneakers e il resto dell’outfit, puoi indossarle abbinate a un trench o a un blazer dal taglio raffinato e un paio di pantaloni chino dai colori neutri. Si tratta di uno stile di tendenza e adatto a una grande varietà di occasioni, come per esempio un appuntamento romantico, una cena di lavoro, un aperitivo coi colleghi e altro ancora.

Outfit formale 

Se qualche tempo fa le sneakers erano considerate adatte solamente a un abbigliamento sportivo o casual, negli ultimi anni sono state accettate anche come complemento di abiti più formali ed eleganti. L’unica regola da seguire in questo caso è prediligere abiti di taglio slim con pantaloni appena sopra la caviglia. Secondo le ultime tendenze, potrai sfoggiare le tue comodissime sneakers anche a un matrimonio, a un battesimo o in occasione di altri eventi che generalmente richiedono un abbigliamento formale.

MANINTOWN BEAUTY ISSUE: FRAGRANZE PER LA PRIMAVERA

ART HAS NO RULES!

Le regole sono necessarie? Il modo in cui vediamo il mondo, ci interessiamo l’uno all’altro esprimendo le nostre idee, il modo in cui amiamo non hanno regole.
Linea, forma, colore, valore, struttura, texture, spazio: l’arte è una creazione dell’uomo o della natura, un atto evolutivo.
Non ci sono regole al suo interno.

In esclusiva per MANINTOWN, una selezione delle migliori fragranze per lui e per lei ispirate alla primavera, che ci raccontano i sentori di questa stagione.

Credits:

Photographer: Umberto Gorra

Creative director & set designer: Gianmarco Chianese

Production: Fashion art 3.0

Thanks to Massimiliano Benetazzo

Alcantara, “Customization is the key”

Protagonista indiscussa dell’evento Alcantara in collaborazione con Lamborghini è l’estrema customizzazione degli interni delle auto Aventador Ultimae e Huracán STO.
Gli ospiti sul black carpet di Spazio Manin Milano hanno vissuto un’esperienza immersiva avvolti dalle macro installazioni delle due iconiche Lamborghini.

Ad incorniciare i masterpiece da sogno esposti sono le riproduzioni in versione maxi di cruscotto, portiere ad apertura verticale e sedili, tutti ricoperti in Alcantara, impreziositi dall’iconico pattern Lamborghini.

Nell’universo automotive, le caratteristiche tecniche dell’esclusivo materiale, come la leggerezza, la traspirabilità e il grip estremo, si rivelano più che mai straordinarie, e si coniugano con l’emozione estetica data dal soft touch e dall’eleganza. In particolare, per il modello di Lamborghini Aventador Ultimae, realizzato in circa 500 esemplari, è stata utilizzata Alcantara laserata con motivo a Y e backing a contrasto, donando al lussuoso abitacolo un tocco di ricercatezza assoluta.

«Siamo molto felici di poter collaborare con brand del calibro di Lamborghini che come Alcantara coniuga tecnologia e artigianalità, emozione e performance», ha detto Andrea Boragno, Chairman & CEO di Alcantara. «Grazie alla sua qualità cento per cento Made in Italy e alla sua esperienza nella customizzazione, Alcantara è la scelta dei marchi più ammirati al mondo».

Andrea Boragno con Mariano Di Vaio

UNCENSORED // BODIES #4: LUCA MARCHESI BY DAVIDE MUSTO

Earrings Luca Cantarelli, necklace and rings stylist’s archive

È il corpo maschile, poderoso, statuario, esibito e osservato, il protagonista assoluto della serie fotografica UNCENSORED // BODIES, realizzata dal fotografo e art director di Manintown Davide Musto, in esclusiva per il magazine.

Davanti all’obiettivo, stavolta, c’è Luca Marchesi, modello molto seguito sui social (128.000 follower su Instagram, oltre 700.000 like su TikTok), segni di riconoscimento: occhi azzurrissimi, mascella volitiva, il physique du rôle del “fitness freak”, come si può constatare dagli scatti in bianco e nero dell’editoriale.

Earrings Luca Cantarelli, denim overalls Studio Pretzel

Credits

Talent Luca Marchesi

Photographer & art director Davide Musto

Ph. assistant Riccardo Albanese

Stylist Alfredo Fabrizio

Stylist assistant Federica Mele

Hair and make-up Eleonora Bianucci, Giacomo Marazzi

Location Sheraton Milan San Siro

Nell’immagine in apertura, Luca indossa tank top, collane e anelli dall’archivio dello stylist, orecchini Luca Cantarelli

ARGENTO E- MOBILITY: l’hub Platum presenta i primi monopattini super-performanti

ARGENTO E- MOBILITY il primo marchio di proprietà di PLATUM, l’hub italiano di ricerca e sviluppo, ingegneria e distribuzione che lavora per plasmare il futuro della mobilità elettrica, presenta due monopattini elettrici super-performanti, Active Bike e Active Sport per gestire con potenza e autonomia gli spostamenti in citta.

ARGENTO E- MOBILITY, è un progetto il cui obiettivo è incoraggiare uno stile di vita più attivo e un nuovo modo di vivere la città, fornendo al pubblico alternative di trasporto smart, green e salutari per la vita di tutti i giorni.

Active Bike e Active Sport sono due monopattini che esprimono personalità nel movimento e si distinguono per lo spirito sportivo, affermandosi come protagonisti grazie ai motori e alle batterie più potenti.

Active Bike_Overview 10

Active Bike è l’innovativo monopattino firmato Argento, sintesi ideale fra la comodità di utilizzo del monopattino elettrico e la stabilità dell’e-bike. Le grandi ruote (20” anteriore e 16” posteriore) e il doppio freno a disco garantiscono fluidità e comfort di guida, e fanno di Active Bike un mezzo di trasporto alternativo, perfetto per muoversi in città e percorrere comodamente lunghi tragitti giornalieri come gli spostamenti casa-lavoro. L’autonomia è garantita fino a 35 km. Ancora più sicurezza e controllo del proprio mezzo grazie all’accensione tramite chiave che consente l’utilizzo del mezzo al solo possessore della personal key. Active bike è spinto da un motore brushless da 350 W che richiede una manutenzione minima e che permette un basso livello di usura.

Monopattini super-performanti ARGENTO E- MOBILITY
ACTIVE Sport Overview_12

Active Sport è il monopattino elettrico che riscrive gli spostamenti in città. Le elevate performance di autonomia sono garantite dalla capienza potenziata della batteria, che rende possibile percorrere fino a 80 Km con una sola carica. L’autonomia, coniugata con la doppia sospensione anteriore e posteriore, permettono al conducente di raggiungere e affrontare percorsi più lunghi attenuando gli ostacoli stradali. Le luci led posizionate nella parte laterale della pedana si attivano automaticamente al semplice cambio di direzione del conducente segnalando la svolta verso destra o sinistra e conferendo, così, massima visibilità anche in notturna.  Active Sport ha un motore brushless da 500 W che garantisce elevate performance.

Active Bike e Active Sport sono già disponibili nei grandi negozi di elettronica di consumo e nei principali store online.

Active Bike è venduto al prezzo consigliato di 699 Euro, mentre Active Sport avrà il prezzo consigliato di 999 Euro. Per informazioni commerciali e sulla reperibilità dei prodotti, visitare il sito www.argentobike.it o

inviare una mail all’indirizzo [email protected]

Quali scarpe da sposo scegliere per un matrimonio?

Non commettere errori, le scarpe da uomo per un matrimonio sono importanti quanto qualsiasi altra cosa. Sposo o ospite, dovrai trovarne un paio chic ed elegante per la cerimonia. Una volta scelto il tuo paio di pantaloni, camicia, cravatta o papillon e giacca, sarai pronto per trovare il paio di scarpe uomo matrimonio che completeranno il tuo look. 

Colori, forme, materiali… sono tantissime le scarpe eleganti da uomo adatte ad una cerimonia. Che tu preferisca un modello classico o casual, troverai sicuramente quello che cerchi. Come fare la giusta scelta? Quali paia di scarpe da uomo scegliere per un matrimonio? Ti sveliamo tutto!

Scarpe da uomo per lo sposo

Mentre la sposa perlustra i negozi di abiti da sposa per trovare ogni dettaglio perfetto per il grande giorno, l’uomo, futuro sposo, intanto cerca l’abito dei suoi sogni e un paio di scarpe da abbinare. È possibile recarsi in negozi specializzati come Hockerty, per scoprire abiti da uomo su misura per la propria taglia. Pantaloni, camicia, cravatta, papillon, giacca, calzini… nulla è lasciato al caso, nemmeno le scarpe.

Non lesinare sulla scelta delle scarpe pensando che a nessuno importerà. Al contrario, le scarpe sono una parte molto importante del tuo outfit e non dovrebbero essere scelte alla leggera.

Il primo modello che viene in mente quando si parla di scarpe da sposa sono le francesine. Sono caratterizzati da uno stile intriso di eleganza che si presta prontamente a matrimoni formali. Potete però rivolgervi ad altri modelli, più originali o di tendenza, a seconda del tipo di matrimonio e dell’abito che avete scelto.

Un paio di scarpe che si adattano al tema del matrimonio

Se stai organizzando un matrimonio “classico”, prediligi scarpe formali come le Oxford, il paio di scarpe da uomo più fini ed eleganti.

Se invece hai optato per un matrimonio country, puoi permetterti modelli più casual come i modelli Derby ad esempio. Per quanto riguarda il materiale, puoi scegliere tra pelle liscia o pelle nabuk.

Per un matrimonio più casual o originale, puoi optare per un modello che rispecchi il tuo stile e la tua personalità, senza perdere l’eleganza. Ci sono scarpe classiche che vengono rivisitate con inserti bimaterici o bicolore, per esempio.

I colori degli abiti da sposo e delle scarpe

Potrai trovare un paio di scarpe solo se sai con quale abito le indosserai. In effetti, è più facile abbinare il colore delle tue scarpe ai tuoi vestiti che il contrario. La tua scarpa da sposo dovrà quindi adattarsi al colore dell’abito per non creare stranezze e fashion fake. I colori più comuni delle scarpe da sposa da uomo sono il nero e il marrone.

Tieni presente che per un abito nero è consigliabile scommettere anche su scarpe nere. Per un abito blu o grigio, allora puoi optare per scarpe da sposo marroni che creeranno il contrasto.

Scarpe da uomo per gli ospiti

Se sei invitato a un matrimonio, allora puoi regalarti un look più stravagante e casual, ma non per questo meno chic ed elegante. L’ospite può, infatti, adottare un outfit meno convenzionale e tradizionale rispetto ai protagonisti della giornata. Troverai tanti costumi fuori dal comune o che adottano un tocco di originalità. Divertiti anche con accessori trendy che ti permetteranno di distinguerti senza mettere in secondo piano lo sposo, come un originale papillon o un paio di calzini colorati.

Scarpe formali casual

Se il matrimonio si svolge in giornate di sole, in primavera o in estate, hai la possibilità di scegliere i mocassini, in pelle o in camoscio. Comodo ed elegante, il mocassino da uomo è un paio alla moda che darà un po’ di brio al tuo outfit.

In autunno o in inverno, gli stivaletti da uomo in stile Chelsea Boots possono anche fare il trucco con un abito formale. Assumono uno stile rock e maschile più rilassato delle scarpe brogue.

Qualunque sia la scelta del tuo paio di scarpe: stringate, derby, mocassini, stivali… non temere, puoi sempre indossarle con i tuoi abiti di tutti i giorni o per un evento che richiede un outfit elegante.

Milano Graphic Festival

Il 25 Marzo si apriranno le porte del primo festival dedicato al graphic design, all’illustrazione e alle culture visive. Con sede Milano, il festival durerà tre giorni fino al 27 marzo e conterà 80 appuntamenti tra cui mostre, workshop, talk e tanto altro.

I principali hub saranno BASE MILANO e Certosa Graphic Village, ma gli eventi si svolgeranno in tutta la città coinvolgendo strutture quali ADI Design Museum, MUDEC, Castello Sforzesco.

La particolarità del festival è l’essere aperto a tutti per far conoscere il mondo del graphic design a chiunque ne fosse interessato, ha infatti riscosso grande attenzione e interesse da parte del comune di Milano e dei principali interlocutori del mondo culturale.

“[…] Un progetto cresciuto giorno dopo giorno grazie al contributo e alla generosità di tutti coloro che, gia in occasione di questa prima edizione, hanno deciso di sostenerlo e di partecipare attivamente alla sua costruzione. Un’iniziativa condivisa che ha come missione quella di portare il pubblico ad acquistare sempre più consapevolezza del valore e dell’efficacia del linguaggio visivo che, attraverso il progetto grafico e l’immagine, parla al cuore delle persone in maniera immediata e si fa strumento di riflessione […]” Francesco Fontina – curatore del Milano Graphic Festival.

Foto Silvia Galliani

L’aspetto visivo è da sempre, ma ora ancora di più, uno dei pilastri che fondano l’efficacia e le potenzialità della comunicazione. È importante essere consapevoli di cio che fa parte delle nostre vite in maniera cosi attiva e che ci influenza profondamente; infatti l’obiettivo di Milano Graphic Festival è portare all’attenzione del grande pubblico il mondo delle comunicazioni visive optando per un approccio inclusivo.

Tra le mostre principali che il pubblico avrà la possibilità di visitare c’è SIGNS. Grafica Italiana Contemporanea a cura di Francesco Dondina – che intende offrire uno spaccato sullo stato della grafica e del design della comunicazione italiana. Al Certosa Graphic Village sarà invece possibile visitare, tra le tante, la mostra Generazione YZ con tema la grafica urbana.

Alcuni degli argomenti di cui tratterrà il festival sono: il rapporto tra design e social media, il city branding, la rigenerazione urbana, la sostenibilità, l’identità di genere nell’ambito del visual design, le discriminazioni e i privilegi all’interno del graphic design e il femminismo, con la mostra Volti, Voci, Mani e il talk Uncover.

Milano, dopo la lunga pausa per il Covid sta lentamente riacquistando la frenesia e l’amore per la cultura a cui ha dovuto rinunciare per molto tempo. Il festival, come primo evento pubblico di grande portata, sarà sicuramente simbolo della ripartenza per la città e rappresenta la speranza che si possa ritornare presto a vivere presto di arte e cultura, lasciando questo periodo come lontano ricordo.

L’iscrizione al festival e il programma completo sono disponibili sul sito www.milanographicfestival.com.

Filippo De Carli in ‘Guida astrologica per cuori infranti’

Dopo le tragicomiche vicende d’amore della prima stagione, Guida astrologica per cuori infranti torna a raccontare le vicende di Alice (Claudia Gusmano), con la seconda stagione uscita l’8 marzo su Netflix con 6 nuovissimi episodi a tema segni zodiacali.

Durante la prima stagione vediamo Alice in crisi per l’ex fidanzato Carlo (Alberto Paradossi), in procinto di sposarsi e di avere un figlio, che incontra Davide (Michele Rosiello), collega e presto fiamma della protagonista. Quando però, con l’aiuto dell’amico astrologo Tio (Lorenzo Adorni), le cose sembrano andare per il verso giusto, Alice scopre Davide mentre bacia un’altra, lasciandoci con un finale che mette in dubbio cio che sarà della loro relazione.

Guida astrologica per cuori infranti, credits Netflix
Guida astrologica per cuori infranti, credits Netflix

Durante la seconda stagione, Alice ritorna più confusa di prima fino a quando non incontra Giorgio (Filippo De Carli), personaggio di cui si innamorerà e che porterà non poche complicazioni alle dinamiche già esistenti tra i protagonisti della serie.

Ph. by Davide Musto

De Carli, come ci ha raccontato l’anno scorso in un’intervista, in realtà è approdato sullo schermo per casualità nel 2015, con il suo esordio cinematografico nel film La felicità è un sistema complesso.

Dopo questo primo progetto, però, ha deciso di seguire professionalmente la strada della recitazione iniziando dei corsi a Roma, fino a partecipare a progetti importanti come House of Gucci di Ridley Scott e la sesta stagione della fiction Rai di successo Un passo dal cielo.

Approdato quest’anno anche su Netflix, l’attore dimostra – coerentemente con la serie in questione – che il caso e la “fortuna” non bastano, e per ottenere dei risultati la determinazione e l’impegno sono fondamentali.

Per l’immagine in apertura, ph. by Davide Musto

Stock Italia presenta Mijenta e la campagna #JOINYOURRABBIT

Dopo il lancio ufficiale di Mijenta presso La Punta de Agave di Roma, Stock Spirits Italia ha selezionato in tutta Italia 100 tra i più esclusivi bar manager, bartender ed esperti di settore ai quali è stato inviato uno speciale gift pack con all’interno una bottiglia di tequila Mijenta Blanco e una teca contenente un coniglio di origami numerato, creato appositamente per il progetto dall’origamista Federica Salvatori.



Tra questi Bruno Vanzan, Fabio Bacchi, Giorgio Fadda, Max La Rosa (Divan Japonais Frascati), Lucio D’Orsi (Dry Martini Sorrento), Manfredi Samperi (Al Settantasette Viterbo), Alex Frezza (L’Antiquario Napoli), Alberto Corvi
(The Doping club).
Ad ispirare il progetto #JOINYOURRABBIT è stata la famosa leggenda azteca di Mayahuel, dea della procreazione, e Patecatl, dio dell’agave, la cui unione produsse quattrocento conigli, amanti della buona compagnia e del buon bere.



Il commento di Armando Vernazza

Ci siamo innamorati subito di Mijenta – racconta il Direttore Marketing & Commerciale di Stock Spirits Italia, Armando Vernazza – un brand di cui subito abbiamo riconosciuto il grande potenziale grazie all’altissima qualità del distillato, alla professionalità della Maestra Tequilera e alle nobilissime caratteristiche valoriali alla base: minimizzazione dell’impatto ambientale e sostegno per le piccole realtà artigianali locali. L’idea dei conigli è ispirata dai valori su cui si basa l’azienda: sostenibilità, comunità, artigianalità e autenticità. Siamo felici dunque di ampliare il nostro portfolio dedicato al mondo dei cocktail bar esplorando per la prima volta i distillati d’agave e focalizzandoci sul tequila premium, che registra performance di crescita a doppia cifra”.
Numerosi i riconoscimenti ottenuti a livello internazionale. Al concorso “The Spirits Business Tequila Mezcal Masters 2022” di Londra, Mijenta Reposado ha vinto la medaglia “MASTER” concorrendo nel segmento ultra premium, insieme ai marchi più prestigiosi a livello internazionale, premiata da un panel tra i più prestigiosi barman ed esperti di settore.



È un’ulteriore conferma della qualità artigianale e del profilo inconfondibile che la Maestra Tequilera del Messico, Ana Maria Romero, è riuscita a conferire a Mijenta. Mijenta Reposado è invecchiata da sei a otto mesi in una miscela di botti di quercia bianca americana, quercia francese e di acacia.

Fashion editorial: Calidoscope

Riflessioni multiple su una moda di nuova generazione che ispira una rinnovata produttività e dinamicità: è il lusso minimal e consapevole dei nativi digitali, fatto di forme asimmetriche e knitwear cozy chic dai tagli super croppati.


Total look Dolce&Gabbana

Left: décolleté Steve Madden, bag Versace; right: sunglasses Versace

Left: dress Roberto Cavalli, boots Giuseppe Zanotti; right: shirt Balenciaga

Left: top and pants, Versace; right: total look Dsquared2

Credits

Photographer Ilaria Boncompagni

Fashion editor Rosamaria Coniglio

Stylist Federico Toretti

MUA & hair Agata Branchina – The Agency Aldo Coppola

Model Malvina @urbanmodels

Producer Fashion Art 3.0 @fashionart_3.0


Brand alert: Mary Katrantzou e The Rug Company

Intitolata A Life in Pattern, la una collezione che segue il grande successo della loro prima collaborazione, Fantastical Florals, nel 2019. La nuova colab presenta due disegni in doppia variante di colore e mette in evidenza l’apprezzamento della bellezza, dell’artigianato e dei modelli audaci che entrambi i marchi condividono.

A Life in Patterns attinge a motivi potenti, per creare ipnotici pezzi d’arte per il pavimento utilizzando componenti dai movimenti artistici agli elementi naturali.

Ispirata alla collezione AW19 di Mary Katrantzou, che ha esaminato i quattro elementi classici della filosofia ionica, “FEATHER MARBLE” ricorda l’elemento dell’aria. Presentato nelle varianti di colore Maroon e Midnight, dove la raffinatezza incontra la psichedelia, con strisce di tonalità ombreggiate che si muovono ritmicamente sulla superficie del tappeto. “FEATHER MARBLE” è realizzata in un equilibrio di lana e seta, e cattura la delicatezza e l’agilità dell’elemento aria, presentando anche una ricchezza cromatica.

Matrimonio in vista? I colori da indossare nel 2022

Gli abiti da uomo in colori vivaci sono una tendenza che non puoi lasciarti sfuggire, sia se sei lo sposo, il testimone o l’invitato.

La scelta dell’abito giusto deve tener conto di diverse variabili: la location, la stagione, il momento della giornata, il dress code. Non sai da dove iniziare? Ecco alcuni consigli di Hockerty per non sbagliare!

Matrimonio di giorno o di sera?

La cerimonia è prevista in mattinata o primo pomeriggio? I toni dell’azzurro sono perfetti. Sono colorazioni classiche e senza tempo, perfetti per i matrimoni più eleganti, ma si prestano bene anche per chi preferisce uno stile più rilassato.

Per lo sposo, il tight è la soluzione da preferire se la cerimonia è formale, ma comunque entro le ore diciotto. Il galateo impone che se lo sposo opta per il tight dovranno farlo anche i fratelli, il padre dello sposo e i testimoni di entrambi. In questo caso, il dress prevede giacca a coda di colore grigio scuro o nero, abbinata a pantaloni dello stesso tono, gilet a cinque bottoni monopetto.

Per una cerimonia serale, meglio preferire le tonalità di blu o del grigio e tessuti in lana e seta nelle tonalità. Per lo sposo è sempre bene indossare il gilet e, ricordate, il numero dei bottoni aumenta in base al grado di serietà della cerimonia. Per gli ospiti, invece, via libera anche allo smoking a patto che il ricevimento si svolga dopo il tramonto in poi e venga abbinato a papillon e scarpe in vernice.

Location

La cerimonia sarà all’aria aperta con uno stile boho o il pranzo si celebrerà in un ristorante di classe? Questo non solo serve come linea guida per il modello, ma anche per i colori. In linea di massima, anche nelle location più eleganti, per gli invitati è sempre meglio evitare il gilet, tipicamente un accessorio riservato allo sposo.

Un matrimonio in spiaggia, lo sposo ha la possibilità di optare per abiti stile vintage meno importanti: un tre pezzi in lino o in lino misto cotone è la soluzione migliore. Gli invitati, invece, hanno a disposizione una vasta gamma di tonalità pastello e fibre naturali.

Per le location più eleganti, invece, la scelta migliore è un completo a tre bottoni, doppio spacco posteriore, tre bottoni sui polsini e tasche a filetto. Via libera al classico smoking per gli invitati o a completi monocolore, come verdone, borgogna, bordeaux.

Il tema

La celebrazione ha un tema particolare? Se sì, è bene seguirlo.

Negli ultimi anni un trend sono i matrimoni “green”, attenti per l’ambiente. Oltre a decorazioni, bomboniere, menu a km zero, un matrimonio totalmente eco-friendly si rispecchia anche in abiti da sposo sartoriali e in fibre naturali. Al contrario, le cerimonie dal fascino hollywoodiano saranno ricche di colori accesi e vibranti. L’argento a tutte le sfumature del rosso (comprese le varianti più calde del prugna e del porpora) sono perfette per festeggiamenti glamour.

Stranger Things 4 è in uscita in 2 volumi

Netflix annuncia l’uscita dell’attesissima quarta stagione di Stranger Things, che sarà rilasciata in due parti in uscita nel 2022: il volume 1 debutterà il 27 maggio, mentre il volume 2 il 1° luglio. Inoltre, confermate le voci che ci sarà una quinta e ultima stagioneatto conclusivo della serie.  

Per l’occasione i Duffer Brothers, creatori della serie, hanno scritto una speciale lettera aperta ai fan, in cui hanno annunciato la data di debutto dei nuovi episodi e condiviso altre informazioni sul futuro della serie. Svelati anche la locandina e quattro poster, uno per ogni location in cui è ambientata la quarta stagione: Russia, California, laboratorio e Creel House.



Sono passati sei mesi dalla battaglia di Starcourt, che ha portato terrore e distruzione a Hawkins. Mentre affrontano le conseguenze di quanto successo i nostri amici si separano per la prima volta, e le difficoltà del liceo non facilitano le cose. In questo periodo particolarmente vulnerabile arriva una nuova e orribile minaccia soprannaturale assieme a un mistero cruento che, una volta risolto, potrebbe mettere fine agli orrori del Sottosopra.



Dal suo debutto nel 2016, il fenomeno globale di Stranger Things ha ottenuto oltre 65 riconoscimenti e 175 candidature a premi tra cui Emmy, Golden Globe, Grammy, SAG, DGA, PGA, WGA, BAFTA, un Peabody Award, AFI Program of the Year, People’s Choice Awards, MTV Movie & TV Awards, Teen Choice Awards e molti altri. Lo show candidato per tre volte come Miglior serie drammatica agli Emmy è uno dei titoli più guardati su Netflix: la terza stagione ha totalizzato 582 milioni di ore di visione, classificandosi al secondo posto nella Top 10 delle serie in lingua inglese, mentre la seconda stagione si trova al decimo posto con 427 milioni di ore di visione. La serie Stranger Things è stata ideata dai Duffer Brothers ed è prodotta da Monkey Massacre Productions e 21 Laps Entertainment. I Duffer Brothers sono i produttori esecutivi, affiancati da Shawn Levy e Dan Cohen di 21 Laps Entertainment, e Iain Paterson.

 

Dalla Gioconda apre un pop up restaurant a Cortina da Franz Kraler

Allegra Tirotti RomanoffStefano Bizzarri, lo chef Davide Di Fabio, grazie alla famiglia Kraler hanno voluto portare un po’ di loro e del loro mondo a Cortina, creando un pop up restaurant dall’immagine fresca e contemporanea, una vetrina sul mare nella stupenda località di montagna.

Avrà luogo tutte le sere dal 21.02.22 al 27.02.22, nella boutique di Franz Kraler in corso Italia 119. Sarà un lampo o meglio uno scorcio sui primi raggi di sole della riviera, una cena riservata, pochi intimi, un menu unico, un buon sound e la voglia di accogliere gli ospiti come a casa, tra gli splendidi vestiti della boutique, i libri, i fiori e il buon vino.

Dalla Gioconda nasce negli anni 50 come dancing pizzeria a Gabicce Monte, provincia di Pesaro Urbino, chiamata un tempo “la Capri dell’Adriatico”.

Patria della musica e del divertimento di quel mood il ristorante Dalla Gioconda mantiene ancora oggi la leggerezza impressa in quel nome e nel suo juke box, conservato anche dopo la profonda ristrutturazione, guidata da Stefano Bizzarri e Allegra Tirotti Romanoff.

I principi di sostenibilità e tutela della terra sono valorizzati sotto tutti gli aspetti: è il primo ristorante certificato plastic free in Italia, la struttura è certificata leed gold e vanta materiali scelti al minor impatto possibile ed è riscaldata attraverso la geotermia. Lo spreco è ridotto al minimo grazie al recupero delle acque piovane. Le pareti di librerie, una in ogni spazio, danno la sensazione di entrare a casa.

La cucina è nelle mani dello chef Davide Di Fabio (16 anni in Osteria Francescana) che nella sua vita ha viaggiato in alcuni dei paesi più interessanti del mondo. Amante dei sapori veri e diretti, appassionato di arte pop e colori, è patito di musica e qui gioca anche a fare il dj.
Il suo menù prevede ingredienti della zona che seguono rigorosamente la stagionalità dei prodotti.
Adiacente al ristorante è stato creato un bellissimo orto naturale. Nella cantina oltre 500 diverse etichette e più di 2000 diverse bottiglie. Il ristorante è novità dell’anno 2022 per Gambero Rosso ed è nella 50 Top Italy.

The Waiting

Archetipi del guardaroba maschile (gessati, soprabiti e stringate) vs pezzi dal sapore workwear, velature, un clash tra forme ridottissime e linee over, sex appeal e rigore sartoriale. Sono queste le keyword dell’editoriale realizzato per Manintown dal fotografo Filippo Thiella: protagonista il modello Giove Taioli, che indossa bluse e maglioni cropped Christian Pellizzari, cappotti e pantaloni Gaëlle Paris, tute one-piece in denim Weili Zheng e altri capi selezionati dallo stylist Paolo Sbaraglia, in un gioco di contrasti esaltato dal nitore del black & white.


Shirt Alberto Zambelli

Shirt Alberto Zambelli, pants Christian Pellizzari, shoes stylist’s archive

Coat and pants Gaëlle Paris, shirt Christian Pellizzari, shoes stylist’s archive

Crop sweater Christian Pellizzari

Coat YouWei, pants Christian Pellizzari

Romper Weili Zheng

Coat and pants Gaëlle Paris, shirt Christian Pellizzari, shoes stylist’s archive

Total look Gaëlle Paris

Shirt Christian Pellizzari, pants Gaëlle Paris, shoes stylist’s archive

Credits

Photographer Filippo Thiella
Stylist Paolo Sbaraglia
Grooming Cecilia Olmedi
Model Giove Taioli @M.O.M. Agency

Nell’immagine in apertura, Giove indossa romper Weili Zheng

Lo shopping ibrido è il futuro del retail: il caso di Il Faro Uomo

Negli ultimi due anni sono radicalmente cambiate le abitudini commerciali degli italiani, specialmente nel settore fashion. I dati hanno dimostrato che il maggior successo è stato riscosso da chi ha saputo integrare diversi canali di vendita. Il caso della boutique Il Faro Uomo è molto interessante grazie al suo shopping ibrido.

Stabilizzata la fase pandemica è possibile analizzare con tranquillità i dati che provengono dal mondo del retail. Se in un primo periodo è stato registrato un vero e proprio boom degli e-commerce, oggi la situazione sembra cambiata. Secondo una recente ricerca di OnePoll per Ds Smith, la metà dei consumatori italiani preferisce ancora la tradizionale esperienza d’acquisto in negozio. Chi invece non è ancora tornato in boutique rimpiange lo shop fisico. 

È comunque difficile tornare indietro, e quindi basare una strategia di vendita unicamente sull’acquisto in presenza. Ecco perché il modello ibrido sembra il più adeguato per affrontare i prossimi anni. Da un certo punto di vista sono molto più avvantaggiati i piccoli brand presenti nelle vie commerciali di quartiere: questi ultimi hanno subito molto meno la crisi rispetto ai grandi gruppi.

Il Faro Uomo: una boutique uomo che da Avellino si rivolge al pubblico nazionale grazie al suo shopping ibrido

Fra le boutique di alta moda che si rifanno il look sul web in questo inizio 2022 segnaliamo Il Faro Uomo. Il negozio, nato nel 1980 da un’intuizione di Vincenzo Cecala durante il periodo universitario, è situato in una zona residenziale di Avellino, il capoluogo campano ricco di store e boutique. Lo spazio per sperimentare e offrire nuove proposte in fatto di moda non manca: lo store fisico si sviluppa su oltre 400 mq e ha ben undici vetrine. 

L’e-commerce sarà, invece, il volano per allargarsi e raggiungere uomini appassionati di moda anche fuori città. Il sito, che presenta attualmente tre categorie, propone una selezione dei migliori brand italiani e internazionali, fra cui Ami Paris, Brunello Cucinelli, Corneliani, Dolce & Gabbana, Dsquared2, Fay, Kenzo, Moncler, Moschino, Woolrich, Polo Ralph Loren.

Uno store fisico è garanzia di affidabilità per i consumatori

Se si vende online, avere uno store fisico è di fondamentale importanza per i consumatori. Chi approda sul sito di una nuova boutique è comprensibilmente avvolto dal dubbio in merito all’attendibilità del venditore. La presenza di uno store reale e di grandi dimensione è garanzia di affidabilità e invoglia all’acquisto. 

Un punto vendita fisico permette anche di proporre la strategia Click&Collect, ovvero la scelta di capi online nella massima tranquillità e il ritiro in negozio. Chi vive nei paraggi della boutique, quindi, non dovrà aspettare i tempi della spedizione e organizzare l’arrivo del corriere: basterà recarsi in store e ritirare il proprio acquisto. 

Il Click&Collect è un metodo d’acquisto molto interessante che permette di valutare attentamente quali capi acquistare, magari chiedendo consiglio via chat agli esperti del negozio o ad amici/parenti. È una modalità di shopping interattiva che sarà molto praticata nei prossimi anni: basti pensare che giganti della moda stanno aprendo piccoli store in città per offrire ai propri clienti tale servizio. Non resta quindi che sedersi sul divano e scegliere il capo più adatto!

Arte in movimento: Andrea Carrucciu

Italiano con un percorso tutto internazionale, Andrea Carrucciu si forma tra l’Italia e la CODARTS a Rotterdam. Ha ballato per il Ballet Junior de Genève, Svizzera, per poi trasferirsi a Londra per unirsi alla compagnia di fama  internazionale BalletBoyz, eseguendo brani di Iván Pérez, Russell Maliphant, Liam Scarlett, Christopher Wheeldon e Javier de Frutos.





Recentemente ha lavorato con la compagnia Punchdrunk, sempre di Londra, nello show Sleep No More, dove ha interpretato il ruolo principale di Macbeth. Non solo un ballerino, ma anche un performer e coreografo che ha realizzato diversi video per la piattaforma NOWNESS.

Leggings Alessandro Vigilante




Manintown ha fotografato Andrea a Firenze, immerso nella natura del Giardino dei Semplici, all’interno del progetto-mostra Creative by Nature.


Sweater and leggings Alessandro Vigilante




Shirt Mani del Sud, trousers CHB Christian Boaro

Lace shirt and trousers CHB Christian Boaro

Credits:

Talent Andrea Carrucciu
Photographer Davide Musto
Stylist Alfredo Fabrizio
Make-up/grooming Romina Pashollari

In the thumbnail image, knitted sleeves and leggings Alessandro Vigilante, bow tie Mani del Sud

Da ‘Ghiaccio’ a ‘Suburra’, i mille volti di Giacomo Ferrara

La notorietà è arrivata grazie a Spadino, boss della malavita romana cui ha prestato corpo e voce nel film Suburra e, soprattutto, nelle tre stagioni del serial eponimo targato Netflix, personaggio cult per varie ragioni e amatissimo dai fan della serie, ma adesso Giacomo Ferrara, attore 31enne tra i più carismatici e talentuosi della scena italiana, è pronto a raccogliere nuove sfide.



Mosso, oggi come ieri, dalla volontà di contribuire, con le sue interpretazioni, alla costruzione di storie che, come dice lui, abbiano «un motivo per essere raccontate» e «arrivino dritte al cuore»; era il caso delle esistenze maledette, violente e irredimibili, di Suburra come di Guarda in alto, Il permesso – 48 ore fuori, Alfredino – Una storia italiana (in cui impersonava, rispettivamente, un fornaio che vive avventure “sopraterrene” sui tetti di Roma, un detenuto alle prese col reinserimento nella società, lo speleologo che provò a salvare il bambino della tragica vicenda di Vermicino) e, da ultimo, di Ghiaccio, pellicola nei cinema da oggi a mercoledì 9 febbraio, per cui si è calato nei panni di un ragazzo di borgata che, nella boxe, cerca il riscatto da una vita a dir poco travagliata, sostenuto in tutto e per tutto dall’allenatore-mentore Massimo (Vinicio Marchioni), dove la nobile arte è un “pretesto” per parlare di «amore, amicizia e rapporti umani»; sono, ancora, parole di Giacomo, che nella videointervista in esclusiva per Manintown che trovate qui, condivide le sue riflessioni sul film scritto e diretto da Fabrizio Moro e Alessio De Leonardis, su com’è stato dar vita al protagonista, Giorgio, sui rapporti creatisi su questo e altri set, sugli obiettivi di un ragazzo che, un passo alla volta, sta riuscendo a realizzare i propri sogni.




Credits:

Production Manintown
Editor in chief Federico Poletti
Art director & photographer Davide Musto
Video director Federico Cianferoni
Stylist Alfredo Fabrizio
Interview Marco Marini
Photographer assistant Valentina Ciampaglia
Stylist assistant Chiara Polci
Make-up/hair Charlotte Hardy, Alessandro Rocchi @Simone Belli Make-up
Music Endgame
Location Coho Loft

Nelle foto, Giacomo Ferrara indossa 424

NFT e cryptoarte sbarcano a Sanremo

La mania dilagante degli NFT (Non-Fungible Token, i certificati di autenticità digitale creati tramite la tecnologia blockchain) investe ormai gli ambiti più disparati e, grazie a Highsnob, ha raggiunto anche Sanremo. Infatti Michele Matera – questo il vero nome del rapper originario di Avellino, che alla 72esima edizione del Festival ha portato il brano Abbi cura di te, in coppia con Hu, uno dei nomi più quotati della scena rap contemporanea, autore di due album e più di trenta titoli (comprese hit da milioni di ascolti come Harley Quinn, La tocco piano e Wannabe), è attivo anche nel campo della cosiddetta cryptoarte, sotto lo pseudonimo di Eskalator, ed ha già esposto le proprie opere nella mostra di riferimento per questa particolare branca artistica, in rapidissima ascesa, ossia 2121 Crypto Art is Now, ospitata fino a pochi giorni fa dal Museo della Permanente di Milano.

Highsnob indossa il medaglione con l’opera XXX

Oltre a distinguersi sul palco dell’Ariston per la ricercatezza degli outfit dal gusto sartoriale firmati Zegna (ha vestito capi della collezione Winter 22 del marchio per tutte le cinque serate della kermesse, con uno styling ad hoc curato da Michele Previsani), Highsnob ha unito le forze con Mirai Labs, prima piattaforma marketplace green al mondo, arricchendo i suoi look con una vera e propria opera d’arte NFT da lui appositamente creata, inserita in un medaglione dorato. Un pezzo il cui valore va oltre il contenuto artistico in senso stretto, perché XXX (questo il titolo dell’artwork) attiverà la community internazionale di Mirai attraverso una serie di azioni green collegate, che mirano alla salvaguardia dell’ambiente naturale.




Con questa inedita collab, dunque, Highsnob non solo è il primo cantante a portare al Festival la cryptoarte degli NFT, ma partecipa anche direttamente al progetto ecologico di Mirai per la creazione di un marketplace capace di sostenere aziende e iniziative green, utilizzando una parte dei ricavi per piantare foreste, pulire i mari e permettere alla flora e alla fauna del pianeta di rigenerarsi, utilizzando la potentissima leva delle cryptovalute (maggiori informazioni su XXX sono disponibili qui).

Del resto, le nuove generazioni di musicisti e artisti in generale sembrano decisamente sensibili al fascino delle sperimentazioni artsy che mixano creatività e tecnologia, basti pensare al trionfatore (in tandem con Blanco) di Sanremo 2022 Mahmood, che qualche mese fa aveva deciso di declinare in versione digitale i personaggi del suo secondo disco Ghettolimpo, rivolgendosi alla Lettergram (società che ha curato la grafica dell’album) e poi ad Art Rights e AmaZix per trasformare Inuyasha, Rapide, Dorado, Klan e altri alter ego immaginari ch comparivano nei video dei brani in vere e proprie opere formato NFT, ovviamente in serie limitata, vendute su un sito dedicato.


NFT della cover di Ghettolimpo di Mahmood

NFT di uno degli avatar di Ghettolimpo di Mahmood

Il 72esimo Festival della canzone italiana, oltre che per il record di ascolti, il Fantasanremo e il connubio tra moda e musica, sarà dunque ricordato anche per il debutto, sul palcoscenico nazionalpopolare par excellence, di una nuova forma d’arte al confine tra reale e virtuale, destinata a ritagliarsi spazi sempre maggiori nell’odierna società iperdigitalizzata.

Show, documentari, libri: Dimitri Cocciuti ci racconta il suo percorso tra tv e romanzi

Il percorso professionale di Dimitri Cocciuti, capoprogetto di Drag Race Italia (qui i suoi aneddoti, ricordi e “highlight” personali della prima stagione) è tanto ricco e prolifico quanto sfaccettato. Responsabile del dipartimento format e sviluppo della Ballandi Multimedia, ha cominciato a lavorare come autore televisivo nel 2006, quasi per caso, arrivando poi a collaborare con mostri sacri dello showbiz italiano, da Raffaella Carrà a Fiorello, passando per Piero Chiambretti, Enrica Bonaccorti, Paola Cortellesi, nonché a supervisionare progetti documentaristici di notevole successo, su tutti Artists in Love per Sky Arts, trasmesso in diversi paesi, dal Regno Unito all’Australia, oltre ovviamente all’Italia, dieci episodi che raccontano il rapporto tra giganti dell’arte del livello di Picasso, Modigliani, Fellini o Nureyev e le loro muse o compagne/i.



Da ultimo, è anche scrittore: il suo primo romanzo, Ogni cosa al suo posto, racconta delle difficoltà nel riconoscere e vivere appieno la propria omosessualità da parte del protagonista Giovanni; uscito nel 2017, ha scalato le classifiche di piattaforme come Kindle e Kobo, ed è stato seguito tre anni dopo da Vai quando vuoi.

Di tutto questo, e altro ancora, ci ha parlato direttamente Dimitri nella videointervista che trovate in questa pagina, concessa in esclusiva a Manintown, in cui ricorda momenti per lui particolarmente significativi e prova a tracciare le fila di una carriera divisa tra tv, documentari e scrittura, confidandoci gli obiettivi professionali non ancora realizzati.

Credits

Director – Federico Cianferoni

Production – ManInTown

Editor in Chief – Federico Poletti

Art Direction & Photography – Davide Musto

Interview by – Marco Marini

Special Thanks – Hotel Valadier Roma

Il debutto della collezione Act N.1 Uomo

Con la FW 22/23, Luca Lin e Galib Gassanoff presentano ACT N.1 UOMO: la prima capsule interamente maschile di camicie in seta stampata, che sta già avendo dei feedback molto positivi da parte dei buyer.



La collezione di debutto si ispira ai dipinti cinesi ad acquerello di paesaggi e nelle nuove stampe, diventate ormai una signature, appaiono divinità e creature mitologiche accanto a grafiche di manifesti d’epoca, stampate su un unico modello di camicia dal taglio dritto, realizzata in twill di seta da una storica stamperia di Como.

La capsule è nata in modo molto naturale, mettendo già nelle sfilate i look unisex/uomo – commentano i designer. I clienti finali hanno iniziato ad approcciarci chiedendoci dove potevano comprare l’uomo di Act N°1. Un anno e mezzo fa, abbiamo lanciato l’e-commerce, dove abbiamo creato anche la sezione Uomo che sta avendo un importante successo. Dopo tutte questi analisi, abbiamo preso la decisione di lanciare Act N°1 Uomo, come la linea ufficiale uomo del brand. Il 95% della collezione Uomo è unisex ed al momento si concentra maggiormente sulle camicie con le stampate iconiche di Act N°1. L’Uomo di Act N°1 è una celebrazione per esprimere l’individualità di ogni persona, i look sono stati ispirati a varie personalità, ed i capi all’heritage/cultura del popolo cinese.”