Barbera Sandro & Figli: calzature d’eccellenza da oltre 50 anni

Il laboratorio Barbera Sandro & Figli nasce 53 anni fa a Biella, comune dalla lunga e gloriosa tradizione nel settore tessile, dove Sandro Barbera, con il supporto cruciale della moglie Luciana, apre un’omonima “bottega”, passando ben presto dalla riparazione alla produzione in proprio di scarpe.
L’obiettivo è chiaro e ambizioso: proporre a una platea di intenditori calzature in pelle della miglior qualità possibile, realizzate rigorosamente a mano, impiegando pellami di pregio e seguendo alla lettera i dettami della tradizione artigianale locale.

Queste peculiarità sono state mantenute dai figli del fondatore Stefano e Andrea, subentrati al padre e decisi a perpetuarne il lavoro, scrivendo nuovi capitoli di una storia pluridecennale che, proprio in occasione del 50esimo anniversario, si è arricchita del riconoscimento di Eccellenza Artigiana, conferito dalla regione Piemonte, al quale sono seguiti il premio Eccellenze Italiane e quello di Artigiano del Cuore.



Ogni modello dell’azienda è totalmente – e orgogliosamente – made in Italy, unico e personalizzabile su richiesta del cliente, al quale Barbera si impegna a consegnare una scarpa pensata per durare, in equilibrio tra raffinatezza timeless e stile contemporaneo, dai materiali preziosi (anch’essi di provenienza 100% italiana), nobilitata da colorazioni e procedimenti ad hoc come la tintura a mano o la lavorazione stone wax.
L’offerta è ampia sia per l’uomo che per la donna, e comprende i classici intramontabili (derby, francesine, mocassini, ecc.) affiancati da modelli più moderni e attenti al gusto odierno.

Abbiamo parlato di tutto ciò, ripercorrendo il percorso del laboratorio di famiglia, con Andrea Barbera.

Può raccontarci com’è nata l’azienda Barbera Sandro & Figli e il suo percorso fino ad oggi?

«Barbera Sandro & Figli è una bottega artigianale che, da oltre mezzo secolo, realizza calzature di qualità, lavorandole rigorosamente a mano e utilizzando solo i migliori materiali italiani.
Il laboratorio è stato avviato nel 1968 dai nostri genitori Sandro e Luciana, cui nel tempo siamo subentrati io e mio fratello Stefano. Proseguire l’attività di famiglia è stato per entrambi un percorso spontaneo, che ha iniziato a delinearsi apprendendo i segreti del mestiere da nostro padre e, più di tutto, lasciandoci contagiare dalla sua passione nel creare con le proprie mani accessori unici, in grado di esprimere tutta la qualità e bellezza del fatto a mano italiano».



Com’è possibile proseguire una tradizione pur restando al passo con i tempi?

«Per quanto ci riguarda, fare scarpe a mano va oltre la “semplice” creazione di calzature eleganti, significa infatti anche ricercare di continuo lavorazioni e materiali innovativi, che garantiscano sempre il massimo comfort. Per raggiungere questo traguardo sono stati necessari anni di studio, esperienza sul campo e un costante aggiornamento a livello di ultime novità del mercato.
Non abbiamo trascurato neppure l’aspetto green, ad esempio ricorrendo per le nostre iconiche Wooly alla lana Merino, sostenibile per definizione, oppure alla gomma eco-friendly per le suole.



È stato poi fondamentale il settore digitale, su cui abbiamo puntato molto, per farci conoscere di più e mantenere un canale diretto con i clienti, vicini o lontani che fossero. Siamo presenti sui social con i nostri account su Facebook, YouTube e Instagram, e abbiamo naturalmente un sito web completo di e-store, così da essere sempre raggiungibili e avere l’opportunità di raccontarci a un pubblico online».


Quali sono i modelli iconici del brand?

«Uno dei modelli più apprezzati è senz’altro la sneaker unisex Wooly, sviluppata insieme al team di Reda Active: è un omaggio al nostro territorio (il biellese, ndr) celebre per i tessuti pregevoli, perciò abbiamo scelto una lana Merino neozelandese – un filato dalle eccezionali proprietà termiche, indossabile dunque in ogni stagione; è una scarpa adatta a uno stile casual come all’abbinamento con il completo spezzato.



Per celebrare il 50esimo anniversario abbiamo lanciato invece le Barberine, belgian loafers esclusive declinate in vitello, suede e altri tessuti; presentano una costruzione Flex, perciò uniscono il massimo della comodità a uno stile raffinato, di gran tendenza.

Da ultime, certamente non per importanza, le Multicolor: sono le calzature con cui ci siamo fatti conoscere ovunque, una gamma di stringate maschili interamente rifinite e tinte a mano; offrono un’ampia possibilità di personalizzazione, perché ciascun cliente può scegliere la sfumatura di ogni elemento che compone la tomaia».



Quali sono le tecniche artigianali che definiscono il vostro heritage e vengono tuttora utilizzate?

«Facciamo ampio ricorso alla tecnica Black Flex cui si accennava prima: si tratta di una lavorazione esclusiva che accentua la morbidezza della calzatura, donandole così un aspetto peculiare e, soprattutto, un’elevata flessibilità.

Un’altra tecnica che è parte integrante del nostro heritage, utilizzata tuttora in alcuni modelli, è quella della tintura a mano, capace di arricchire la scarpa con sfumature di colore irripetibili.



Va menzionata, infine, la procedura stone washed che, come suggerito dal nome, prevede il “lavaggio” con pietre delle calzature, per conferirgli una patina vintage e ammorbidirne la pelle, ottenendo così una texture unica, attuale e dagli accenti grintosi».

Quali sono i progetti per il futuro e quali, invece, le strategie che state mettendo in atto per superare questa fase di difficoltà?

«In questo periodo puntiamo molto sull’online e continuiamo a investire nella comunicazione digitale, implementando inoltre servizi innovativi per soddisfare le richieste ed esigenze della nostra clientela, ad esempio il Virtual Shop, ossia la possibilità, attraverso la prenotazione di una videochiamata su WhatsApp, di entrare virtualmente nel laboratorio ed essere consigliati riguardo numeri e stili delle calzature.



Il rapporto diretto con le persone è certamente uno degli aspetti che amiamo maggiormente del nostro lavoro, crediamo però che, anche a distanza e con tutte le difficoltà del caso, relazionarsi con gli altri sia più importante che mai, sia per noi che per i nostri clienti».

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