CAMPIONI OLTRE LE DIFFICOLTA’: GREGORIO PALTRINIERI

Lo sport è passione. È un sogno, raggiungibile solo se si ha la capacità di saper volare, oltre i sacrifici e gli ostacoli che inevitabilmente si incontrano lungo la strada. Gregorio Paltrinieri, classe 1994, record mondiale nei 1500 stile libero in vasca corta e primatista europeo in vasca lunga, è stato selezionato da Bridgestone come brand ambassador insieme ad altri due atleti, perché l’azienda numero uno al mondo nella produzione di pneumatici, e Partner Mondiale dei Giochi Olimpici fino al 2024, ha dato via a una campagna motivazionale, con il motto Insegui il tuo sogno, non fermarti mai. L’obiettivo è di ispirare tutte le persone a credere in se stesse e a raggiungere i propri traguardi, consapevoli che lo sport contribuisca allo sviluppo armonioso dell’umanità. E Paltrinieri ne è un limpido esempio, in quanto la sua storia personale dimostra la grinta e il coraggio di lottare contro ogni difficoltà. A soli 17 anni, nel 2012, infatti, mentre era in Ungheria per i Campionati europei, la sua città natale, Carpi, è stata colpita da un terribile terremoto che ha distrutto la sua casa e quella dei suoi amici. Tuttavia la voglia di lanciare un segnale di speranza e di rinascita è stata più forte della preoccupazione e gli ha fatto vincere la medaglia d’oro nei 1500 che lo ha incoronato campione europeo. In occasione dell’annuncio della Partnership Olimpica Mondiale, MANINTOWN ha incontrato il nuotatore olimpionico per voi.

Com’è la tua settimana tipo, sia dal punto di vista dell’alimentazione, sia del tuo training?
Mi alleno sei giorni su sette, esclusa la domenica. Ho due allenamenti al giorno, entrambi da due ore ciascuno. Il lunedì, mercoledì e venerdì ho anche palestra in più. Mi aggiro intorno ai 16-18 km al giorno di nuoto, più o meno tutto l’anno, tranne pochi giorni per le feste. Per quanto riguarda la routine alimentare, mangio tantissimo a colazione, perché poi ho tutta la giornata davanti. Durante l’allenamento, invece, bevo molta acqua e sali minerali. A pranzo mangio sempre la pasta e di secondo bresaola o prosciutto. A cena sempre pasta, a cui aggiungo un secondo più sostanzioso di carne o pesce con verdure e poi frutta. Vado a letto presto, di solito alle 23-23,30.

Ora hai l’obiettivo del nuoto in acque libere. È una sfida con te stesso o la consideri una preparazione in vista di Tokyo?
Entrambe le cose. Sicuramente la faccio per divertirmi rispetto al nuoto in piscina. Ormai sto facendo sempre quello, con buoni risultati, però sta diventando ripetitivo e vorrei provare nuove emozioni. Fare una gara in mare ci sta e, più o meno, la preparazione è la stessa. In più c’è un fine: se la prova dovesse riuscire, mi piacerebbe partecipare agli Europei, ai Mondiali, alle Olimpiadi anche in questa disciplina. Se riuscissi ad arrivare a Tokyo 2020, avendo portato i 1500 sempre ad alto livello e avendo una 10 km forte per poter competere, sarebbe il massimo.

Prima di una gara ti prepari mentalmente o studi la situazione sul momento?
La mia strategia di base è sempre la stessa, anche se credo che la grandezza di uno sportivo risieda nella sua capacità di saper leggere la situazione che gli si presenta. L’aspetto mentale è importantissimo, sono molto maniacale e prima delle gare cerco di studiare tutto, di sapere quante bracciate devo fare, come voglio trovarmi a certe distanze. Le gare, però, non vanno quasi mai come le hai preparate, quindi bisogna essere pronti, svegli, concentrati. Se si parte troppo forte o troppo piano o il ritmo si sballa, devi essere in grado di cambiare sul momento ed è questa la vera forza di uno sportivo.

Parliamo di stile. Un capo che non può mai mancare nel tuo guardaroba?
Ho sempre la cuffia addosso, quindi anche fuori dall’acqua mi piace portare tanti cappelli e cappellini. Se è inverno anche di lana. L’accessorio principale però sono le scarpe, ne ho un’infinità e mi piacciono davvero molto.

Come definiresti il tuo stile fuori dall’acqua?
Dipende dai giorni. In generale mi piace la moda e ci sto attento; seguo le tendenze del momento, però poi sono anche casual. Mi piace sempre avere i jeans, mentre sopra indossare capi larghi, come maglioni e maglie oversize. Se ho un’occasione importante preferisco indossare un abito.

Hai un rito scaramantico prima delle gare?
No, non ne ho. Ci sono movimenti che compio ripetutamente, ma senza farlo appositamente.

®Riproduzione Riservata

FacebookLinkedInTwitterPinterest

© Riproduzione riservata