Cinecult: T2 Trainspotting di Danny Boyle

L’epopea cinematografica Trash di Trainspotting tratta dalle pagine di Irvine Welsh e affidata alla magistrale regia di Danny Boyle che così tanto con il suo cinema dalle tinte forti e psichedeliche ha connotato la stagione degli anni’90 torna con il sequel del cult movie di 20 anni fa ‘T2 Trainspotting’, distribuito in Italia da Warner Bros. Pictures. Più che una classica reunion una vera e propria palingenesi del cast originale comprendente Ewan McGregor nel ruolo di Mark Renton ma anche il formidabile Robert Carlyle nei panni dello scatenato e irascibile Francis-Franco Begbie (alle prese con una dipendenza da viagra) affiancati dal cocainomane Simon Sick Boy interpretato dallo scanzonato Jonny Lee Miller e il bravissimo Ewen Bremner nel ruolo non facile di Daniel ‘Spud’ Murphy che si è rovinato la vita con le droghe. Dopo ventun anni a parte qualche chilo in più i ragazzi non sono cambiati granché e in definitiva non hanno perso smalto: lungo la strada hanno perso il compagno di bravate Tommy e ora emergono antichi rancori e nuove passioni e idee su come sbarcare il lunario. Vent’anni prima Renton si era defilato dai suoi amici a Londra dopo una rapina portando con sé la refurtiva di 16.000 sterline di cui aveva lasciato una quota di 4.000 a Spud, il più debole e indifeso del gruppo lasciando tutti gli altri però con un pugno di mosche in mano. Oggi Mark, che in questi anni ha vissuto ad Amsterdam con una donna che non lo ama più e non gli ha dato figli, torna a Edimburgo dove tutto ha avuto inizio. Qui, constatata la perdita della madre prova a riannodare i rapporti con Sick Boy e Spud, ancora schiavo delle sue dipendenze, alla ricerca della via migliore con cui incanalarle. La novità è Veronika (una spassosa e assertiva Anyela Nedyalkova), donna di piacere della Bulgaria che la sa lunga e collabora alle truffe e ai ricatti organizzati a tavolino da Sick Boy. Nel frattempo Begbie riesce a evadere dal carcere dove è stato confinato per omicidio per la rabbia di essere stato raggirato dal suo miglior amico Mark Renton e organizza piccoli furti nelle case con il figlio che invece ambisce a frequentare il college. Il film, molto ricco per la capacità del regista di gestire un’immagine doviziosa scandita da luci forti e belle inquadrature nonché dotato di un potente e inconfondibile soundtrack dove non manca Iggy Pop, affronta tematiche spesso non facili come i rimpianti, il fluire del tempo, la memoria, l’amore. Ma soprattutto questo secondo capitolo umanizza i protagonisti del primo film che ora condividono l’aspirazione alla stabilità, ad avere una famiglia e perfino dei figli, un bel voltafaccia rispetto al nichilismo eidetico e a tratti alienante del primo film, frivolo e spensierato, che a sua volta aveva rappresentato una scossa adrenalinica rispetto al compassato cinema british dei favolosi nineties. La presenza di Veronika, ispiratrice di un nuovo progetto di vita ‘ricreativo’ al quale si dedicano Mark, Sick Boy e Spud che intanto scrive dei racconti sulla sua vita e quella dei suoi amici, imprimerà una svolta al film che nel finale a sorpresa lascia presagire un sequel ulteriore. Perché come sanno i 4 ragazzi, non c’è mai occasione senza tradimento.

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