Come riconoscere lo stile beat?

La storia della beat generation nasce negli Stati Uniti agli inizi degli anni ‘50 per poi approdare in Europa. Alcuni membri di spicco, come Ginsberg, Corso e Burroughs, giungono a Parigi ed eleggono l’Hotel Rachou il “Beat Hotel” e successivamente si spostano a Milano.

Lo stile di vita della beat generation è fondato sulla rivendicazione della libertà personale contro i valori condizionanti e autodistruttivi della società consumistica. Tanti giovani portano i capelli lunghi (in italiano saranno chiamati “capelloni”) come segno di profondo dissenso nei confronti della società borghese e anticonformista.

Decidono di condurre una vita on the road, libera e senza agi. Libertà sessuale, uso di droghe psichedeliche ed esplorazione di religioni alternative sono le basi della beat generation. Bob Dylan, i Beatles e i Rolling Stones sono i loro miti.

Stile della beat generation

Lo stile dei ragazzi della beat generation ha segnato un’epoca. Zaini in spalle, camicie ariose, occhiali tondi e giacche corte: ecco alcuni tratti distintivi dello stile beat, proprio come li indossava il fondatore del movimento Allen Ginsberg.

Cosa rendeva così affascinanti questi giovani ribelli e anticonformisti negli anni Cinquanta? Oltre agli ideali e alla propaganda, un guardaroba distintivo, che era parte del loro manifesto che rifiutava i canoni classici dello stile dell’epoca. Sicuramente era un abbigliamento composto da capi pratici e comodi, adatti a una vita in movimento, in viaggio, on the road, dall’Oregon a San Francisco e caratterizzato dai colori della terra, beige, sabbia, rossi desaturati, grigi dalle sfumature dorate, che ricordavano le route americane lambite dal deserto.

I pantaloni morbidi, le pinces, i blazer senza struttura, e i materiali lino e cotone. Lo stile beat è solo apparentemente casual, ma ha una sua anima profonda e una sua identità. Le camicie sono caratterizzate da stampe vivaci, gli zaini in spalla hanno pattern floreali su fondi neutri.

Alla fine degli anni ‘50, il San Francisco Chronicle definisce questi giovani con il termine dispregiativo “beatnik”. Il look diventa total black e le scarpe bicolore.

Oggi molti ragazzi sono affascinati dallo stile beat e da quello che rappresentava un tempo e cercano di vestirsi e vivere come fu a quei tempo, purtroppo i tempi sono cambiati e anche questo stile ha segnato un periodo che nessuno dimenticherà in particolare chi lo ha vissuto davvero vivendo on the road.

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