Francesco di Raimondo, prendere la recitazione con filosofia

Il ruolo dell’artista estroverso che, nella seconda stagione di Volevo fare la rockstar, vive una liaison con l’Eros di Riccardo Maria Manera, ha permesso a Francesco di Raimondo di imporsi all’attenzione del grande pubblico. Nello specifico, quello televisivo di un serial riuscito nell’impresa di portare nel prime time italiano (certamente non uso a narrazioni amorose che si discostino da quelle “canoniche”, per così dire) una relazione omosessuale raccontata senza manierismi o infingimenti, anzi, col tono leggero, fresco che le appartiene.

Prima degli schermi Rai, l’attore romano (29 anni, parlantina sciolta, una laurea in filosofia utile, sostiene, anche sul set) si era fatto le ossa a teatro, partecipando poi a film (Belli di papà, Tutti i soldi del mondo) e serie come Romanzo famigliare, Provaci ancora Prof! 5, Made in Italy, oltre alla mega-produzione internazionale I Medici. Adesso, dopo gli ottimi riscontri ottenuti dal suo Fabio, arriveranno con ogni probabilità nuove parti, che lui spera siano di quelle che «si allontanano dalle mie corde, dal mio carattere. Pongono sfide interessanti».

Francesco Di Raimondo serie tv
Suit MSGM

Si è da poco conclusa Volevo fare la rockstar 2, dove il tuo personaggio intreccia una relazione col protagonista Eros. Le storie d’amore omosessuale, purtroppo, sono ancora una rarità nella tv italiana, qual è stata la sfida maggiore nell’impersonare Fabio?

Conferire credibilità alla storia, senz’altro. Mi è stato spiegato subito che, se nella prima stagione Eros aveva problemi nell’accettare la propria sessualità, con la seconda si voleva restituire la normalità, la verità di una storia tra due ragazzi, e la sfida stava appunto in questo.
Con Riccardo (Maria Manera, ndr) ora siamo ottimi amici, ma prima di girare non ci conoscevamo, perciò il difficile era far sì che risultassero credibili non tanto (o non solo) le scene d’amore tra loro, quanto il rapporto in generale. Per fortuna ha funzionato, in tanti si sono chiesti perfino se stessimo insieme anche nella vita reale, domanda che ci ha fatto capire di essere andati nella direzione giusta.

Sembra che gli spettatori siano rimasti favorevolmente colpiti dalla tua interpretazione, è così? E perché, secondo te?

È andata così in effetti, con mia grande sorpresa, perché ritrovarsi in un progetto avviato è complicato per definizione. Essere una new entry comporta sempre una responsabilità.
In questo caso, il riscontro è stato più che positivo e Fabio, lo noto – ripeto – con un certo stupore e felicità, è diventato uno dei personaggi più apprezzati. Il motivo credo sia il modo in cui si è scelto di raccontare il legame con Eros, riconducibile a un punto di forza di Volevo fare la rockstar nel suo complesso, al di là dell’omosessualità.
Concordo sul fatto che, come dicevi, in televisione sfortunatamente i temi Lgbtq+ faticano a emergere, sono spesso stereotipati, ridotti a macchiette, tutte cose che nella serie si è cercato di evitare, sia sul piano della scrittura che su quello dell’interpretazione. Volevamo fosse una storia d’amore, senza etichette o specificazioni, e penso che gli spettatori l’abbiano recepito, accogliendo positivamente la sincerità con cui vengono mostrati i personaggi, senza filtri, come persone che chiunque potrebbe incontrare nella quotidianità. Questo contribuisce a far appassionare chi guarda, l’ho constatato pure nei feedback ricevuti nei mesi scorsi; la spontaneità è tra gli elementi che più sono piaciuti, da parte mia sono contento di essere riuscito a farla arrivare.

Francesco di Raimondo Volevo fare la rockstar
Total look Sandro Paris
Francesco di Raimondo Fabio
Total look Salvatore Ferragamo

Hai rivisto gli episodi quando sono andati in onda? Tornando indietro, faresti qualcosa diversamente?

Li ho rivisti, mi piace vedere in compagnia film o serie fatte, quasi dimenticandomi dell’esperienza sul set, come fossi un semplice spettatore.
Non so se cambierei qualcosa, magari andando nel dettaglio delle scene qualche battuta o sguardo, nell’insieme, però, mi sembra che il ruolo abbia funzionato. Mi sono affidato a Matteo Oleotto, persona squisita oltre che ottimo regista; se è venuto fuori un buon lavoro è merito anche suo e del resto del team, il nostro è un lavoro di squadra.

Passando a un titolo completamente differente, eri il cardinale Riario ne I Medici, impressioni e ricordi di una serie kolossal come quella?

Ho dovuto dire una messa in latino, tra l’altro avendo studiato al classico e con una madre insegnante di greco e latino, la responsabilità era doppia! Ricordo che ripetevo di continuo le preghiere con un amico, è stata una prova infinita, sicuramente tra le più divertenti.
Ad impressionarmi, de I Medici, sono stati soprattutto gli abiti che ho avuto la fortuna di indossare; i costumisti hanno fatto un lavoro fantastico, giravo con indosso vesti magnifiche, pesanti e preziosissime.
Essere proiettati indietro di secoli, poi, è stato incredibile, film e spettacoli in costume hanno un fascino ineguagliabile, ti danno l’opportunità di vivere contesti che, per quanto di finzione, sono lontanissimi da ciò cui sei abituato.

Francesco di Raimondo film
Total look Dsquared2

Hai studiato teatro a Roma e Parigi, recitando in tante pièce, cosa ti porti dietro della tua formazione teatrale?

Ha rappresentato la miglior formazione possibile, a 360 gradi; la considero una palestra per la recitazione, fermo restando che ci sono differenze fra cinema e teatro, le emozioni vanno veicolate in maniera diversa. Di sicuro il palco ha una magia del tutto peculiare, non ne faccio una questione di migliore o peggiore, sono due mondi al tempo stesso simili (si tratta comunque di recitare) e distanti, l’ho esperito nettamente nelle prime esperienze sul set, ritrovandomi un po’ spaesato. Capire quale sia la chiave per gestire entrambi è essenziale.

Francesco di Raimondo Instagram
Total look Salvatore Ferragamo
Francesco di Raimondo filmografia
Suit MSGM

Sei laureato in filosofia, stai anche conseguendo un dottorato in materia, trovi sia utile nel tuo lavoro?

Direi di sì, per come l’ho vissuta io la filosofia consiste, tra le altre cose, nell’imparare a pensare come pensava qualcun altro prima di te, un’attitudine estremamente utile per chi, come me, ha una sua rigidità mentale. Può aiutare parecchio, quindi, nel capire come vive, cosa prova un’altra persona; forzando un po’ il meccanismo è lo stesso: nella filosofia lo si utilizza sotto il profilo intellettivo, nella recitazione coinvolgendo anche l’emotività.

Nella tua bio su Instagram compare la celebre “provocazione” di Magritte, Ceci n’est pas une pipe

Ne Il tradimento delle immagini lui, com’è noto, disegna una pipa, negandone contemporaneamente l’entità con la scritta riportata sotto, un’azione paradossale. Sul mio profilo ho voluto fare un’operazione simile, in modo un po’ “piacione”, lo ammetto, segnalando come le foto non rappresentino necessariamente Francesco, è una parte di me che non per forza mi corrisponde appieno.

Francesco di Raimondo serie
Pull Dsquared2

Ci sono ruoli o generi con cui sogni di cimentarti?

Forse un grande cattivo, i villain sono sempre divertenti, in linea di massima, però, i ruoli cui aspiro sono quelli che si allontanano dalle mie corde, dal mio carattere. Pongono sfide interessanti, alla fine con i personaggi simili al proprio io l’interpretazione può arrivare fino a un certo punto.

Su quali progetti stai lavorando al momento? Puoi anticiparci qualcosa di quelli futuri?

Sarò in scena da questa settimana con uno spettacolo cui tengo molto, Scomodi e sconvenienti, sulla storia dell’attore Ermanno Randi, vittima negli anni ‘50 di un tragico caso di cronaca, collegato alle difficoltà di vivere col suo compagno una relazione segreta, in un contesto che non permetteva agli omosessuali di vivere serenamente, alla luce del sole, le loro relazioni. Una vicenda che non conoscevo, il testo è inedito, scritto da Emiliano Metalli. Dei progetti futuri, invece, posso anticipare solo che si parla di film.

Francesco di Raimondo wikipedia
Total look Missoni
Francesco di Raimondo intervista
Jacket Valentino

Credits

Talent Francesco di Raimondo

Photographer Davide Musto

Ph. Assistant Valentina Ciampaglia

Stylist Andrea Mennella

Grooming Alessandro Joubert @simonebellimakeup

Location Villa Spalletti Trivelli

In apertura, Francesco indossa total look Valentino

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