Aspettare la luna piena, conoscere gli alberi alla perfezione, sapere distinguere odori e colori: andare per funghi non è una semplice avventura, ma un’arte che richiede dedizione, pazienza, e soprattutto esperienza e passione. Sempre più numerosi sono i turisti che si spingono verso la Val Rendena con la speranza di riempire il cestino: diversi sono i funghi che si possono raccogliere in Trentino nei prati, in montagna e in prossimità dei ruscelli nel bosco. Di seguito alcuni consigli e alcune raccomandazioni per i più appassionati.
È fondamentale essere a conoscenza delle regole che vigono sul territorio, che possono cambiare da zona a zona: il mancato rispetto comporta infatti multe salate e spiacevoli sorprese. La raccolta di funghi è ammessa tutti i giorni dalle 7 alle 19 e in quantità non superiore ai 2 chilogrammi per persona e i non residenti devono versare 8 euro al giorno a favore del comune. È fatto obbligo ai raccoglitori di pulire sommariamente il raccolto sul posto e di trasportarlo solo a mezzo di contenitori forati e rigidi. Infine, è vietato danneggiare o distruggere i funghi sul terreno e usare nella raccolta rastrelli.

Importante è saper distinguere i “buoni dai cattivi”: anche il più ambito, il porcino, appartenente alla famiglia dei Boletus, si confonde facilmente con altri esemplari, in grado di arrecare notevoli danni a chi li mangia. Il Porcino, dal sapore unico e da un profumo indistinguibile, è un ottimo contorno, ideale da servire con cervo e polenta o con i canederli. Si differenzia per il gambo bianco e la cappella dal color marrognolo, a seconda del terreno dove cresce. La caratteristica principale è la mancanza di lamelle sotto la cappella, presenti invece in altri funghi mortali, come l’amanita.

Di porcini ce ne sono diversi ma la forma è abbastanza ricorrente: il gambo basso e piuttosto tozzo e una cappella larga, come un ombrello. Solitamente crescono negli aghi, ai piedi di abeti e ginepri, o in prossimità di terreni fogliosi, alle basi dei larici e castagni. Simili al porcino, ma non commestibili, troviamo il porcino malefico ed il boletus regius: la forma è la stessa dei boletus, ma hanno colore molto più saturo, spesso rosso e giallastro. Infine, quasi uguale al re dei funghi ma fortemente velenoso, è il cortinario, che cresce spesso vicino alle famiglie dei porcini. Spesso questo è confuso con i commestibili: soprattutto quando di piccole dimensioni, risultano difficili notare le lamelle sotto la cappella, che lo contraddistinguono.

Molto interessante è la presenza della Amanita muscaria: la regina del bosco, tossica e a volte mortale, è una spia della presenza del porcino. Infatti, come il Boletus edulis ama il terreno fresco e bagnato ed è quindi facile trovarla vicino o poco distante da quest’ultimo. Nonostante non sia per niente commestibile, il fungo colorato sarà un ottimo segnale per confermare che siete a cercare sul sentiero giusto.
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