Incuriositi da un incontro

“Design Language è un incrocio tra un trade show e una mostra, in cui il leitmotiv è la diversità dell’approccio e della forma”. Così David Heldt, co-fondatore del progetto, definisce quanto accadrà durante la design week di Aprile presso la Civica Scuola Interpreti e Traduttori “Altiero Spinelli”. Un evento unico dal 4 al 9 Aprile, che sceglie come sede d’eccezione un luogo simbolo dell’incontro tra le culture: una scuola in cui giovani interpreti e traduttori imparano i valori della diversità e del reciproco arricchimento.
L’intera svolta del progetto, nonché il suo valore più intrinseco, sta proprio nell’unione di due realtà apparentemente distanti: il design e il linguaggio. Entrambi modalità di espressione umana, entrambi sistemi comunicativi complessi, che tratteggiano i lineamenti della cultura a cui appartengono. In virtù di questa assonanza più che mai azzeccata, nasce Design Language, che definisce la propria forma esecutiva grazie all’incessante confronto tra CARA/DAVIDE Studio, Connecting the Dots e l’istituto “Altiero Spinelli”.
Durante l’esposizione saranno 50 tra designer e aziende internazionali, provenienti da tutto il mondo, ad esporre i propri lavori in un geniale melting pot di voci, stili, linguaggi e forme differenti. Giovani talenti accanto a maestri del design, Giappone accanto a Francia, Danimarca insieme a Turchia e Sud Africa sono solo alcuni degli inediti accordi di questa melodia fresca e stimolante, che offrirà al fruitore un punto di vista nuovo.
Multi-culturalità e scambio sono la cifra stilistica di questa manifestazione che si arricchisce della preziosa cornice dell’istituto che la ospita, mettendo a calendario incontri e conferenze sul linguaggio del design, raccontato da ospiti illustri e mediato dagli stessi studenti dei corsi di traduzione e mediazione. Un messaggio di tolleranza e convivenza che si coglie se si è curiosi, inserito nel contesto del fuori salone, che della curiosità ha fatto la propria raison d’étre.

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