Lady Gucci: la storia di Patrizia Reggiani

Lady Gucci – La storia di Patrizia Reggiani, il docu-film disponibile ora sulla nuova piattaforma Discovery Plus, che anticipa il film sulla storia dell’omicidio di Maurizio Gucci che sarà diretto da Ridley Scott ed interpretato nientemeno che da Lady Gaga.

L’idea nasce da due intraprendenti autrici Marina Loi e Flavia Triggiani, che si mettono in testa e portano a termine in un’avventura quasi tutta al femminile una lunga intervista proprio con lei, la signora Reggiani, che tutt’ora si definisce Patrizia Gucci.

Una storia che per dettagli e glamour anche sulla carta sembrerebbe la sceneggiatura di un film.

Per capire meglio chi è Patrizia Reggiani ecco cosa mi ha raccontato Marina Loi.



È stato facile convincere la signora Reggiani nel progetto.

Nonostante come si evinca dal docu-film, Patrizia sia molto a suo agio, o come magari si possa pensare sia effettivamente una persona dalla spiccata personalità narcisistica, non è stato assolutamente facile convincerla, anzi è stato un lavoro complesso.

Devo fare un passo indietro ed ammettere che la mia amica e collega Flavia Triggiani è stata come un ariete nel perseguire questa esclusiva, in quanto aveva magari rilasciato interviste anni addietro ma mai come questa volta.



Guardando il film salta all’occhio come non provi senso di rimorso nel raccontare la storia.

Bisogna precisare per chi non conoscesse la storia che la signora Reggiani è stata la moglie del terzo discendente della storica casa di moda Gucci, per cui secondo la legge italiana è stata condannata come mandante.

Lei ha una versione differente, nel senso che è cosciente di avere scatenato i fatti che si sono succeduti di cui poi è anche stata ricattata, ma si ferma li.

Sembra quasi fanciullesca nel ripetere che l’unico uomo che ha amato è Maurizio Gucci.

Posso confermarti di avere trascorso più giorni con Patrizia per quella che è stata molto più che un’intervista, ed anche al di fuori del set lo ripete molto spesso. Credo che sia legato al fatto che lei è rimasta la bambina che sognava di sposare un principe azzurro ed è riuscita nel suo intento.



Quale legame c’era sinceramente con Pina Auriemma, due donne così differenti diventate confidenti.

Nella New York degli anni 80’ i Gucci venivano definiti la coppia più bella del mondo, frequentavano Trump e tutta l’alta società frequentava il loro Penthouse sulla Fifth Avenue, forse proprio l’essere eclettica e la voglia di normalità l’ha avvicinata a Pina.

Nel film non si parla del rapporto con le figlie che abbiamo visto essere al suo fianco al funerale.

Non ha più nessun rapporto con le figlie, dal punto di vista consanguineo, Patrizia è completamente sola, quella di non parlarne è stata più una nostra scelta in quanto vi è una causa in corso.

Ovvero Maurizio Gucci in fase di divorzio aveva concesso un vitalizio pari ad un milione di euro l’anno, vi è stata la cassazione e parrebbe che le figlie debbano riconoscerlo con tutti gli arretrati, il che è davvero una contraddizione.



È stata bravissima a ricevere regali però.

Essi, anche la penthouse glielo ha regalato il padre di Maurizio in un secondo tempo, quando lei ha conosciuto il suo futuro marito era solo un rampollo della famiglia Gucci, ma è stata lei ad accogliere lui nella casa di famiglia in quanto lei era di per sé benestante ed allo stesso tempo lungimirante nella sua voglia di crescere nella scala sociale.

Così come le era stato regalato lo yacht più bello e maledetto al mondo ovvero il Creole, però erano tutti regali senza documenti e firme e così nel divorzio lei rimase senza nulla.


Teaser del docu-film LADY GUCCI

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