Le cravatte di Nicky Milano: storie antiche di eleganza moderna

Per parlare del cravattificio Nicky Milano, bisognare fare un passo indietro di quasi un secolo. Tutto iniziò nel 1920, grazie all’estro creativo e imprenditoriale di John Nicky Chini. Arrivato in Italia dall’Egitto, diventò presto una voce fuori dal coro con le sue cravatte declinate in eleganti fantasie e dai tessuti colorati, rompendo gli schemi di un periodo in cui l’austerità del nero e del grigio adornavano i colletti inamidati dei gentiluomini del tempo. Ben presto, le sue, diventarono lezioni di stile, ispirando gli uomini eleganti dell’epoca. Persino Gabriele D’Annunzio amava indossarle, le considerava eleganti e magnifiche e ne scrisse le lodi in una lettera autografa, che oggi è in bella mostra nella sede di via Pietrasanta, a Milano. Tanto è cambiato da allora, ma non nei laboratori di Nicky, dove il tempo sembra essersi fermato. L’arredamento è rimasto quello d’epoca, così come invariata è rimasta la lavorazione delle cravatte, confezionate rigorosamente a mano seguendo alla lettera le antiche regole di taglio. Oggi come allora prosegue incessante la ricerca estetica, dove tradizione e innovazione si fondono per offrire un prodotto dal sapore d’antan, ma assolutamente moderno. Il suggestivo archivio storico rappresenta il punto di forza dal quale le menti creative, guidate dall’art director Alberto Benigni, traggono ispirazione. Antichi libri, meticolosamente conservati, sono un inestimabile tesoro e custodiscono l’identità e una memoria storica di cui pochi possono vantarsi. Sete jacquard, lane e lini, così come cashmere e cotoni vengono meticolosamente selezionati nei migliori setifici e drapperie italiani e britannici, o anche riesumati da vecchi fondi. Il taglio a 3 pieghe e l’utilizzo di mezzi toni e colori tenui dal gusto vagamente anglosassone, identificano Nicky come la “cravatta milanese”, amatissima dai mercati giapponesi e nord americani. Indossarne una significa portare al collo un pezzo di storia meneghina e un’eccellenza italiana.

www.nickymilano.it

Photo credit: Fabrizio Di Paolo

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