i magnifici 7: il food per una design week d’autore

Come ogni anno la design week milanese è cominciata tra i fasti di inaugurazioni e cerimonie, lasciando liberi gli storici quartieri-simbolo di questa istituzione cittadina di rubare la scena per una settimana all’insegna di cultura, ricerca e sperimentazione artistica. Un’esperienza a tutto tondo, che non può tralasciare le mete gastronomiche da godersi durante il tempo libero. Indispensabile dunque questa breve guida ai quartieri di punta e ai loro “food d’autore”.

Porta Venezia, conserva un allure signorile tra palazzi d’epoca e androni che rivelano interni Deco della Milano anni 20. Qui la design week assume i tratti patinati delle collaborazioni d’autore, con progetti innovativi che invadono le vetrine degli show-room.
Per gustarsi una cena perfetta c’è “Dim Sum”. Qui la tradizione cinese si spoglia di reminiscenze antiquate e abbraccia il suo lato più chic. Ravioli di carne e pesce diventano piccole gemme racchiuse in uno scrigno di bambù e la tazza di tè per accompagnare le portate lascia il posto ad un calice di champagne.

Non si può dire Milano senza dire Navigli e la Darsena è diventata indiscutibilmente il centro nevralgico da cui si diramano flussi di curiosi e turisti.
Adiacente a Piazza 24 Maggio, il rinnovato complesso del mercato coperto, offre una pausa disimpegnata dal caos del via vai. “Vista Darsena” è un piccolo corner bar che si cela dietro le sue tende parasole bianche e verdi. Dalle sedute in posizione privilegiata, godersi il placido flusso del naviglio sarà la cornice perfetta per un aperitivo al tramonto.

Uno dei design district più blasonati è lo storico quartiere di Brera. Crogiolo della tradizione artigiana meneghina sfoggia il suo eterno fascino radical chic attraverso le vetrine che affacciano sugli stretti corsi lastricati.
Perfetta incarnazione del mood del quartiere, “Il fioraio Bianchi”, una perla d’eccezione lucidata a dovere da Raimondo Bianchi che l’ha regala alla città quarant’anni fa. Fioraio, café e ristorante dal sapore parigino, accontenta chiunque sia alla ricerca di un rifugio dalla frenesia milanese.

Tortona è senza dubbio un concentrato di avanguardia e tendenze e non solo durante la design week: gli head quartiers dei brand più conosciuti hanno guadagnato il proprio spazio nelle vie di questo quartiere. Per un pranzo “on the go” da accompagnare ad un cocktail preparato a regola d’arte c’è “Botanical Club”. Un locale che veste perfettamente il total black e si colora dei sapori del buon cibo servito con creatività dallo staff.

Essere a Milano ed evitare Piazza Duomo è presso che impossibile, tutti vogliono dare almeno un rapido sguardo al simbolo della città ed immergersi nell’atmosfera urbana delle vie del centro.
Il “Piccolo Peck” è senza dubbio la scelta migliore per evitare trappole per turisti che inevitabilmente assiepano il centro storico. Questo café dallo stile viennese anni ’30, propone in chiave rielaborata, eccellenze gastronomiche targate Peck, dal 1883 un sinonimo di lusso e benessere nella cultura meneghina.

La Triennale di Milano rimane forse il simbolo più orgoglioso della storia del design italiano. Ospitata all’interno del Palazzo dell’Arte dal 1933 è ad oggi un punto di riferimento internazionale in ambito artistico, facendosi pregio di collezionare anno dopo anno mostre ed eventi tra i più salienti della design week milanese.
Salendo sulla Terrazza Panoramica del Palazzo dell’Arte, si scopre un vero e proprio gioiello: l’ “Osteria con vista”. Da qui si può godere di una delle viste più belle della città sorseggiando un cocktail a regola d’arte o gustando piatti stellati.

Isola è l’esempio di riqualificazione urbana più brillante di Milano. Un quartiere a misura d’uomo, radicato alle proprie origini artigiane che oggi vede la propria rivoluzione in un assetto mondano e modaiolo, tuttavia rispetto di un patrimonio culturale ricchissimo.
Cavalcando l’onda innovativa del quartiere che la ospita “Casa Ramen Super” offre una cucina giapponese decisamente pop. Dopo il successo isolano di Via Lambertenghi, lo chef Luca Catalfamo propone questo gustosissimo bis in via Ugo Bassi, dove a farla da padrone rimane il suo amato ramen.

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