I migliori contorno occhi uomo per l’inverno

Borse, occhiaie e segni di stanchezza sono causati dal poco riposo, stress, e agenti atmosferici. Questi fattori intaccano la salute della nostra pelle e si posizionano proprio sotto il nostro sguardo. Il risultato sono i fastidiosi inestetismi che tutti ben conosciamo. Come combatterli? Nella gallery i prodotti da utilizzare questo inverno.

Olehenriksen Banana Bright Eye Crème

Crema illuminante che tonifica il contorno occhi a base di collagene, dona elasticità e combatte immediatamente le linee sottili del viso. La sua formula potenziata con vitamina C illumina e ravviva diminuendo le occhiaie.

Dolomia Mineral Detox Contorno Occhi Anti-fatica

Un gel fresco multifunzione per risvegliare la giovinezza dello sguardo. Grazie agli attivi decongestionanti, antiossidanti e idratanti, aiuta a ridurre borse occhiaie e micro-rughe, attenuando la sensazione di stanchezza. 

Nuxe Men Contorno Occhi Multi Funzione

Ideale per combattere borse e occhiaie e diminuire i segni del tempo grazie alla caffeina vegetale e all’associazione di acido Ialuronico di origine naturale, estratto d’Araucaria e Vitamina E.

La Mer The Eye Concentrate

Una nuova formulazione dell’esclusivo Miracle Broth™ di La Mer, questo eccellente trattamento concentrato tonifica, leviga e idrata in profondità il contorno occhi donando energie vitali alla pelle delicata.

Estee Lauder Advanced Night Repair Eye Supercharged Complex Synchronized Recovery

Favorisce la riparazione e la prevenzione degli effetti visibili di ogni importante aggressione ambientale nociva per la pelle, fra cui carenza di sonno, azione dei raggi UV, inquinamento e anche esposizione notturna alla luce blu. Ripara attivamente il contorno occhi.

Chanel Hydra beauty micro gel yeaux

Primo trattamento idratante con microsfere di camelia specificamente formulato per la fragile zona del contorno occhi. Grazie alla tecnologia microfluidica, agisce in modo mirato sulle rughette causate dalla disidratazione e su borse e occhiaie.

Clarins Men Sérum defatigant yeux 

Un siero contorno occhi antifatica con un complesso energizzante rinforzato da potenti attivi antinvecchiamento, per una risposta antietà preventiva e di correzione allo stesso tempo.

Dior Homme Dermo System

Siero occhi tensore defaticante, regala immediatamente luminosità alla pelle. I tessuti sono rafforzati, le palpebre distese, l’esterno occhi risollevato.

Sisley Baume Efficace 

Trattamento levigante e idratante per contorno occhi e labbra. E’ un gel fresco e trasparente che penetra rapidamente con la sua formula, a base di estratti di origine naturale. Decongestiona, drena, idrata.

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H20: come idratare la pelle in primavera

Lo sappiamo bene, la chiave della giovinezza della pelle risiede nell’idratazione, che deve essere un appuntamento fisso e da ripetere più volte nell’arco della giornata. Le texture dei sieri, creme viso o corpo sono inevitabilmente fresche e piacevoli, ma soprattutto ricche di acqua.

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BEAUTY ALERT: BOY DE CHANEL

Se già qualche tempo fa, il designer Marc Jacobs aveva lanciato il trend dello smalto, bisogna sottolineare che attualmente sono molti i marchi beauty di ogni fascia di prezzo che si stanno inserendo in questo segmento emergente. Da questo mese arriva sull’e-commerce italiano  e da Gennaio nelle Fragrance & Beauty Boutique della maison BOY DE CHANEL, una collezione di “soft make up” che accompagna gli uomini nella loro routine quotidiana per un’immagine più curata ed una maggiore fiducia in se stessi.

Con un packaging blu notte dal design essenziale la linea racchiude tre prodotti: il fondotinta Le Teint, il balsamo labbra Le Baume Lèvres e la matita per le sopracciglia Le Stylo Sourcils (utile anche per riempire i difetti della barba). Il fluido colorato (disponibile in 8 tonalità), invisibile all’occhio e al tatto, è pensato per rivitalizzare il colorito del viso e correggere le imperfezioni, oltre che idratare la pelle con una formula a base di estratto di kalanchoe antiossidante e un fattore di protezione solare Spf 25. Il balsamo labbra in stick, invece, idrata e ammorbidisce le labbra con olio di jojoba e burro di karité garantendo un effetto opaco che lo rende invisibile.

La collezione ha già spopolato in  Corea del Sud, paese pioniere in questo frangente dove il make-up maschile è ormai pienamente accettato. Ulteriore conferma che la bellezza non è una questione di genere, ma di stile.

 

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L’EVENTO COCO CLUB CHANEL A SOHO, NEW YORK

Non è un normale venerdì sera a New York quando Chanel trasforma uno spazio di co-working esclusivamente femminile (il The Wing) a Soho in un favoloso e coinvolgente Coco Club, un esclusivo club per sole donne, inspirato ai tradizionali club per soli uomini. Seguendo l’idea che “ciò che è buono per un uomo è meglio per una donna”, la maison Chanel ha ideato un club pop up che prende come ispirazione il meglio dello stile di vita maschile e lo rende ancora migliore per la donna. Il concept, preso in prestito dal lifestyle maschile, è diventato un evento di lancio nella Grande Mela davvero vincente e pieno di star. Tutto questo per celebrare l’orologio Boyfriend, un favoloso ed elegante orologio disegnato da Chanel con uno stile maschile.
Con le C intrecciate a ogni angolo e frasi motivazionali ispirate dalla leggendaria Gabrielle “Coco” Chanel, il club consiste in un’autentica esperienza full immersion nel mondo Chanel, uno Shangri-La e un angolo di paradiso per gli amanti della moda di lusso del brand iconico, sia uomini che donne.
All’entrata lo staff del check-in ha accolto ogni singolo ospite con una tessera dorata personalizzata da completare con una propria foto scattata in uno spazio squisitamente decorato e una divertente cabina per foto tessere.
Ispirato alla celebre linea Boyfriend di Chanel, l’intero concept dello spazio è un vero tributo allo stile distintivo della leggendaria Coco. Una stanza beauty piena di meravigliosi trucchi Chanel e vaporosi sgabelli di piume su cui essere coccolati, una sala biblioteca riempita di cancelleria decorata con le iniziali di Coco, tavoli da biliardo, da ping pong, un caffè che serve piatti in tema come il club sandwich da ragazze, uno spogliatoio, in cui persino gli asciugamani sono stati specificatamente realizzati nell’intramontabile fantasia in bianco e nero, e un numerologo: sapevate che Coco era affascinata dalla numerologia?
Il piano ovviamente è situato all’iconico numero 5 in un ascensore su Mercer Street.
In sostanza è stato un meraviglioso successo per il lancio e un piacevole ricordo di come la moda e lo stile maschile può ispirare la moda e lo stile femminile, proprio come Coco abbandonerebbe il lungo abito da sera e le piume, retaggio della moda del vecchio secolo, per outfit moderni più comodi, ispirati all’uomo e disegnati in virtù di un’elegante praticità. La creatività al suo punto più alto è una cosa straordinaria da condividere e

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Sorprese sotto l’albero, i consigli per farla felice

Arriva Natale e la domanda sorge spontanea. Cosa le regalo quest’anno?
Ecco che allora noi di MANINTOWN corriamo subito in soccorso con rossetti, borse, scarpe e profumi. Accessori che, se agli occhi di un uomo possono risultare incomprensibili, faranno sicuramente brillare gli occhi della vostra “lei”.
La caccia al regalo è appena cominciata e voi ragazzi non fatevi cogliere impreparati, sorprendetela!

Photos: Giorgia Fanizza
Stylist: Orsola Amadeo

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La passerella a Silicon Valley

Durante la fine degli anni ‘90 il grande pubblico ha scoperto il cyberpunk, fenomeno letterario nato a metà del decennio precedente e considerato un sottogenere della fantascienza. Pochi ricorderanno l’intricata storia del film Matrix (con gli outfit dei protagonisti Keanu Reeves e Carrie-Ann Moss, che quasi alludevano a una capsule di Gareth Pugh), mentre sono molto conosciute le importanti opere di scrittori illustri come William Gibson e Bruce Sterling (è anche grazie a loro se oggi esistono serie Tv come Black Mirror e Westworld). Il mondo del cyberpunk era inquadrato, perlopiù, in un futuro prossimo in cui la tecnologia entrava, anche letteralmente, nella mente delle persone. Tutto sembrava ancora lontano, anche perché una vera connessione con la moda sembrava fantascienza. Chi poteva davvero pensare che a breve ci saremmo vestiti come un Otaku?
L’ultima fashion week ha dato il via a qualcosa di più concreto. La collezione S/S 2017 di Chanel, ideata dal multitasking hero Karl Lagerfeld, ha installato il virus. La sfilata intitolata “Data Center” ha rappresentato in modo emblematico il connubio futuribile tra maestria artigianale e tecnologia. Di certo non è stato il primo, ma che un brand globale sia uscito con uno statement del genere ha implicato aprire un nuovo capitolo. Quello della wearable technology.
Nell’analizzare questo fenomeno si deve fare un passo indietro, precisamente nel 2015 nasce a San Francisco la Silicon Valley Fashion Week. Il format è unico, tre giorni di spettacolo ibrido tra sfilate, trade show e puro entertainment. Un calderone di contaminazioni semantiche. Così superando le reazioni incredule del pubblico, sono apparsi sulle passerelle della Silicon Valley capi interamente stampati in 3D, capispalla come se Balmain avesse creato i costumi per Star Wars, fino ad accessori per metà reali e per metà in realtà aumentata. Quest’anno si è svolta la seconda edizione e, tra le tante impressioni, era fortemente percepibile un diverso approccio creativo rispetto al lavoro degli stilisti di moda: gli abiti non sono un layer identificativo, ma plasmano il proprio significato per assecondare necessità tecnologiche e funzionali di cui non potremo più fare a meno. E’ come se prima del nostro corpo decidessimo di vestire la nostra identità. O la sua alterazione digitale.
Il design di una “smarthole hoodie” potrebbe aiutarci a non dover sollevare continuamente le maniche per interagire con il nostro smartwatch. O una biker jacket a led potrebbe visualizzare sul nostro corpo l’ultimo status di Facebook. Ecco, forse questo magari no, ma è interessante immaginare sino a dove un connubio design-tecnologia si possa spingere. E siamo appena agli inizi.
La Silicon Valley Fashion Week è comunque una visione postmoderna e stimolante che tanto strana non sembra più. Potrebbe diventare, a breve, una nuova fonte d’ispirazione molto fertile. I magazine di moda stanno iniziando a parlarne, e io mi chiedo già: a quando i primi hashtag #svfw tra i post di Brian Boy?

Photos – Courtesy of Betabrand’s Silicon Valley Fashion Week?!

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