Talent meets fashion: Guglielmo Poggi

I giovani talent del cinemitaliano interpretano una selezione di marchi emergenti e non.

Photographer Davide Musto

Grooming Davide Carlucci using Kemon

Backstage photo ITM srl

Special thanks to NH Collection Roma Palazzo Cinquecento

Dolce Green

Roma, NH Collection Roma Palazzo Cinquecento. Pochi giorni dopo che la settimana della moda has been gone ON DIGITAL, Manintown incontra i giovani interpreti più promettenti del panorama nazionale per dar vita a un contenuto il cui focus sono le anteprime del prossimo AI 21-22. Li riconoscerete mentre indossano l’esclusivo guardaroba, che non vede solo la presenza dei brand mainstream ma anche quella dei designer emergenti. Dedicato a coloro che, nonostante tutto, continuano ad alimentare di nuove visioni e di nuovi stimoli il Belpaese nell’ambito della creatività a 360 gradi.



Figlio d’arte e polistrumentista con un mentore come Gigi Proietti. Ha esordito ancora in fasce come doppiatore, e si è fatto conoscere per aver preso parte a film di successo come “Smetto quando voglio”, “Beata ignoranza”, “Bentornato Presidente!”, sequel di “Benvenuto Presidente!”, per il quale riceve una candidatura al Nastro d’Argento come “migliore attore di commedia”, e “Cops”. Lo ritroviamo, inoltre, ne “Il Tuttofare” al fianco di Sergio Castellitto e Elena Sofia Ricci. 



Lockdown e semi lockdown, a cosa ti stai dedicando in questo particolare momento storico in cui tutta la collettività è particolarmente colpita?

Nel primo lockdown mi sono dedicato alla cucina, specializzandomi nella risottatura della pasta, e agli strumenti musicali. Attività che nella frenesia quotidiana non riesci a fare come vorresti. Nel pieno della seconda ondata, invece, ho avuto la fortuna di non fermarmi e di essere, nonostante tutto, sul set.

La moda e il costume. Un frangente creativo al servizio del mondo dello spettacolo dalla notte dei tempi. Come ti approcci agli abiti/outfit e come scegli di dargli vita nei personaggi che interpreti?

Sono la gioia di molte costumiste e, venendo da esperienze teatrali, vivo il costume in tutti i sensi essendo un oggetto di scena. Avendo fatto epoca, sia al teatro che al cinema, ho imparato che la divisa di scena si deve vivere appena possibile per impostare la gestualità e l’attitude del personaggio.



nella vita privata sei un fashion addicted focalizzato sull’outfit più instagrammabile oppure un cultore della nicchia, alle prese con il vintage e la sartorialità?

Nella vita quotidiana non presto particolare attenzione a cosa indosso ma sono un grandissimo fan del tailor made. Amo i tagli perfetti e i tessuti di qualità, però mi diverto a cercare anche nei mercatini. Nelle occasioni speciali, invece, mi piace scegliere il look perfetto.

Il contenuto editoriale che stiamo scattando da voce ai BIG ma anche agli EMERGING della moda che, come il settore dello spettacolo è stato particolarmente penalizzato negli eventi fisici per dar vita alle forme di interazione digitale. Lo stesso nasce proprio con la necessità di comunicare in mancanza degli happening e dell’esperienza tattile. Cosa sta avvenendo, invece, nel tuo mondo?

Manca tutto il live, la promozione di un film in conferenza stampa o l’esibizione in teatro davanti ad un pubblico vero. L’attore deve stregare il pubblico in platea o la troupe e se ciò viene a mancare a tratti risulta demotivante. 



La riapertura dei luoghi della cultura e il ritorno ad una normalità che non sarà mai più la stessa, cosa è previsto nella tua carriera per i prossimi mesi? 

Incrociando le dita a breve sarò alle prese con la seconda stagione di “Cops”. Inoltre usciranno “School of Mafia” e una nuova serie top secret. Ciò che mi sento di dire è che appena possibile bisognerà intervenire sulla cultura, sul teatro e sulle performance live. Sarà un impegno comune farli rivivere e finanziarli per sopperire a tutto ciò che è stato perso.

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