Quinto appuntamento con la rubrica a cura del beauty editor Claudio Furini.
#1 Beauty editorial: Viviana Vizzini
È radiosa in queste immagini Viviana Vizzini, interprete d’eccezione dell’editoriale beauty, esclusiva di Manintown, in cui sfoggia abiti bodycon, gioielli one of a kind che ne incorniciano lo sguardo (magnetico) e scollature audaci.










Credits
Talent Viviana Vizzini (agency M&M consulting)
Photographer Anthony Favazza
Stylist Lucia Capelli
Stylist assistant Fabio Valtolina
Beauty Editor and Hair Stylist Claudio Furini
Make-up Lorena Leonardis
Nail artist Le Unghie Di Giò
Videomaker & backstage Jessica Casella
Photo Studio BraveModels
#2 Viviana Vizzini, un ritratto e le sue scelte in tema beauty
Viviana Vizzini è una showgirl davvero a tutto tondo, che ha saputo coltivare non soltanto la sua bellezza ma anche la sua personalità e il suo talento. Un mix tanto raro quanto esplosivo, che le ha permesso di approdare alla trasmissione di Canale 5 Avanti un altro!, il celebre quiz condotto da Paolo Bonolis dove ha il ruolo di supplente. D’altronde, Viviana ha tutte le carte in regole per sostenere questo ruolo: Miss Universo Italia 2020, a soli 18 anni ha lasciato la sua Caltanissetta e si è trasferita a Londra per imparare l’inglese: qui ha mosso i primi passi nella moda. Il suo viaggio è proseguito poi in Spagna e anche qui ha perfezionato la lingua. Una volta tornata in Italia ha continuato il suo lavoro di modella e iniziato quello di influencer, in parallelo agli studi universitari e alle partecipazioni televisive, infatti è stata anche corteggiatrice a Uomini e Donne.

Un personaggio molto sfaccettato, che porta avanti anche diversi progetti, compresi quelli umanitari: sostiene l’iniziativa Adotta un angelo così come la raccolta fondi della Croce Rossa a sostegno del popolo ucraino. Viviana dunque non è solo bellissima ragazza ma ha anche contenuti interessanti e in continua evoluzione. Quale sarà il prossimo step?
Il beauty look di Viviana Vizzini
Un beauty look da principessa, così potremmo definire quello di Viviana Vizzini, che vanta lunghissimi capelli biondi, ottenuti con schiariture in nuance con la sua base naturale leggermente più scura. Una scelta colore molto di tendenza, infatti, il balayage cremoso è una delle tecniche più richieste e viste questa primavera: dona istantaneamente luce al viso ed è facilissimo da portare. Per questo riguarda lo styling, opta sia per un liscio naturale non troppo impostato, che per il mosso, con onde morbide e vaporose che danno molto movimento. È in quest’ultima versione che il suo look è più interessante, dando molto risalto ai suoi lineamenti. Ogni tanto però c’è posto anche per un raccolto, come per esempio le trecce: avendo una massa molto corposa, qualsiasi acconciatura risulta su di lei ben riuscita.

Per quanto riguarda il makeup, ai look acqua e sapone alterna cat eye che puntano tutta l’attenzione sullo sguardo. Una scelta vincente e in linea con i trend, che vogliono una o più codine di eyeliner: avendo la forma dell’occhio allungata, in questo modo riesce a enfatizzare al massimo questo suo dettaglio, il tutto mantenendosi sempre sui toni del nude e del nero, molto chic. Quando punta sulle labbra, Viviana sceglie i classici rossi e le sfumature corallo, perfette per il suo incarnato dorato. Insomma, sa esattamente cosa esalta la sua bellezza: un vera e propria ispirazione beauty.

Testo Carlotta Tosoni
#3 Step by step
Nelle immagini e video backstage seguenti, i passaggi necessari per acconciatura, unghie e make-up dello shooting.









#4 I migliori (beauty) look degli Oscar
L’edizione 2022 degli Oscar è stata molto particolare sotto diversi punti di vista. Lo schiaffo che Will Smith ha dato a Chris Rock dopo una battuta infelice su Jada Pinkett coniugata Smith (che indossava un favoloso abito verde smeraldo di Jean Paul Gaultier) si è preso la scena con un inevitabile strascico di polemiche, ma a dire il vero sono successe e si sono viste molte altre cose, altrettanto importanti, alcune del tutto inattese. I premi principali sono andati al suddetto Will Smith, come migliore attore protagonista per il film Una famiglia vincente e a Jessica Chastain, migliore attrice per Gli occhi di Tammy Faye, mentre il miglior film se l’è aggiudicato CODA – I segni del cuore, remake americano della commedia francese La famiglia Bélier, commedia che racconta di una famiglia sordi. Ed è proprio uno degli attori del film ad essersi aggiudicato il premio come miglior attore non protagonista: Troy Kotsur è stato il primo artista sordo a vincere un Oscar. Un segnale di inclusività e cambiamento che è stato confermato anche dalla statuetta data ad Ariana DeBose come migliore attrice non protagonista per West Side Story di Steven Spielberg: è la prima attrice afro-latina queer ad aggiudicarsi il premio e ha tenuto un bellissimo discorso rivolgendosi a tutti coloro che si sono sempre sentiti diversi ed esclusi. Prime volte che riflettono i cambiamenti sociali e la nuova sensibilità, che hanno decisamente cozzato con l’ormai famoso schiaffo. Ma questa è stata un’edizione anche gravata dal peso della guerra in Ucraina: solo il giorno prima Sean Penn invitava tutti a boicottare il gli Oscar se non fosse stata data a Zelensky la possibilità di intervenire. Il collegamento non c’è stato, ma è stato rispettato un minuto di silenzio.

Gli Oscar 2022 all’insegna del glamour classico
Dal punto di vista del glamour, per fortuna a farla da padrona è stata l’eleganza e anche una certa sobrietà, quasi a voler rispettare un momento così particolare e delicato. Si sono sfidati a colpi di strascichi, paillette, tessuti preziosissimi e silhouette originali le più importanti maison, che hanno vestito dive e divi. Jessica Chastain si è affidata a Gucci: per la premiazione ha indossato un abito tempestato di paillettes rame e lilla degradé per poi passare a uno dal taglio a sirena con corpino rigido realizzato in tessuto verde cangiante drappeggiato, un sogno.


Con abiti così importanti il beauty look non poteva che essere molto semplice: prima una coda poi il capello sciolto spostato lateralmente in puro stile Jessica Rabbit, mentre per quanto riguarda il makeup il focus erano gli occhi, con un look glam luminoso con eyeliner da gatta. L’altra vincitrice Ariana DeBose ha invece indossato un meraviglioso completo con pantaloni a palazzo, top e mantella in uno sfavillante rosso Valentino, perfetto per la sua personalità. Non è stata l’unica a indossare i pantaloni: Kristen Stewart ha scelto per la cerimonia un completo shorts e giacca su una camicia bianca quasi completamente sbottonata e ai piedi calzini bianchi e mocassini. Un look Chanel decisamente originale per un red carpet. Originale anche l’attesissima Zendaya, che si è truccata da sola, puntando tutto il focus del makeup sugli occhi: per la cerimonia ha creato un trucco intenso e metallico, per l’after party ha aggiungo alcuni dettagli creando un halo smokey eyes allungato eseguito alla perfezione (che abbia rubato i segreti della make-up artist di Euphoria Doniella Davy?). Anche lei per la cerimonia ha scelto Valentino Haute Couture, con una camicia in seta bianca corta e una gonna lunga con strascico tempestata di paillettes argento.




Altri look interessanti avvistati sono stati quello di Timothée Chalamet, super sexy nel suo completo firmato Louis Vuitton con giacca tempestata di paillettes portata sul petto nudo, oppure l’abito rosa confetto di Saint Laurent con tanto di fiocco romantico indossato da Zoë Kravitz, in esatta contrapposizione con la sua allure decisa e misteriosa, con un tocco dark, confermata dalla frangetta corta e dal make-up occhi intenso. E ancora, favoloso l’abito Prada di Lupita Nyong’o, una pura cascata di luce tra paillettes dorate, applicazioni e frange, abbinata a un’acconciatura altissima e intricata, mentre Nicole Kidman in un Giorgio Armani Privé azzurro polvere chiaro, un raccolto basso e il rossetto rosso ha incarnato al meglio lo stile classico hollywoodiano da red carpet. Interessante anche Billie Eilish in total black, dall’abito maxi con balze di Gucci fino ai capelli, coi quali non smette di sperimentare: lei e il fratello Finneas O’Connell hanno vinto l’Oscar come la migliore canzone per No Time to Die.



Il sostegno all’Ucraina: moda è politica
Se parliamo di glamour però non possiamo non citare Luisa Ranieri, presente agli Oscar poiché parte del casti di È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, candidato nella categoria miglior film straniero, premio purtroppo non vinto. Per l’occasione l’attrice ha indossato un abito drappeggiato Versace, che come ha spiegato la stessa maison, ha richiesto 450 ore di lavoro del laboratorio per creare la meravigliosa silhouette, palesemente ispirata agli anni ‘50: le spalle sono scoperte e l’abito segue il seno, la vita e i fianchi dell’attrice, per poi aprirsi con un profondissimo spacco che rivelava dei sandali molto sexy. Un vera e propria diva che ha letteralmente incantato tutti. Sul colore scarlatto dell’abito si stagliava però un fiocco azzurro indossato anche degli altri membri del cast del film a simboleggiare la vicinanza con i rifugiati ucraini e sul quale era possibile leggere #westandwithukraine. Sono state infatti diverse le dimostrazioni di partecipazione da parte dei degli invitati agli Oscar: a indossare la medesima spilla sono stati anche Jamie Lee Curtis e Samuel L Jackson, Benedict Cumberbatch e Francis Ford Coppola ne hanno invece portata una con la bandiera del paese, i cui colori son stati richiamati dalla pochette di Jason Momoa.

Mila Kunis seppur non abbia indossato nessun simbolo ma un meraviglioso abito di Zuhair Murad rosa, ha tenuto un discorso proprio sul conflitto che si sta consumando in Ucraina, terra che le ha dato i natali e che ha abbandonato con la sua famiglia da adolescente. Insieme al marito Ashton Kutcher hanno avviato una raccolta fondi che ha già raccolto 30 milioni di dollari.
Ma chi con il proprio abito avrebbe davvero celebrato il popolo ucraino secondo alcuni esperti sarebbe Kim Kardashian, mezzo attraverso il quale lo stilista georgiano Demna Gvasalia, direttore artistico di Balenciaga, prosegue con il suo importante messaggio di pace. Durante l’ultima Paris Fashion Week a inizio marzo, con la guerra scoppiata da pochissimi giorni, la sua sfilata nella neve, che mostrava le modelle arrancare controvento al gelo, è passata dall’essere un’aspra critica contro il cambiamento climatico, come era in origine, alla narrazione drammatica di colore che sono costretti a scappare. Un racconto teatrale, che ha molto di autobiografico: a causa della guerra civile di inizio anni ’90, Demna ha dovuto lasciare la Georgia con la propria famiglia, stabilendosi in Germania. Uno sradicamento traumatico causato da guerre e scontri che le popolazioni subiscono costantemente. Perciò, se Kim allo show parigino indossava un look giallo realizzato con del nastro adesivo con ovviamente la scritta Balenciaga, per il party di Vanity Fair post-Oscar la musa di Balenciaga era fasciata in un abito celeste squillante, come a chiudere un cerchio simbolico attraverso i colori della bandiera di un paese martoriato. Il vestito non poteva che essere aderentissimo in pieno stile Kardashian e, ovviamente, impossibile da non notare. Come non è possibile che moda e showbiz ignorino la guerra che si sta consumando alle porte dell’Occidente.

Testo Carlotta Tosoni
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