THE INSIDERS @SIMONEDECHECCO ISTANBUL

Istanbul, Üsküdar

Istanbul è l’unica città al mondo a sorgere su due continenti: qui passato e presente guardando al futuro attraverso il Bosforo che divide ed unisce Oriente ed Occidente in una commistione che affascina e disorienta.
Profumo di spezie e colori caldi accolgono chiunque in un concerto di differenze e tipicità. Indimenticabili il richiamo dei muezzin e il suono delle campane, gli sguardi malinconici, le danze popolari e il sapore acre della boza, capaci di rendere la vecchia Bisanzio un luogo incantato. Nel pianificare una lista delle cose da vedere nella capitale turca sono da includere la Moschea Blu, Aya Sofya e il Gran Bazar mercato delle Spezie. La cisterna Basilisca, Yerebatan Sarniçi e Palazzo Topkapi completano l’elenco dei siti indispensabili da visitare. Tuttavia, se si volesse conoscere un’insolita Istanbul è possibile dedicarsi maggiormente al versante asiatico. Üsküdar è uno dei più antichi quartieri della città ottomana. Mihrimah, Yeni, Şemsi Paşa, e Kaptan Paşa sono alcune delle quasi 200 moschee che si affacciano sulle vie e le piazze di questo angolo di medio oriente. Da Kız Kulesi, la torre leggendaria che sorge su una delle numerose isole del Bosforo, è possibile ammirare un tramonto speciale.

Poco distante sorge Kuzguncuk, quartiere ebraico che oggi accoglie greci e armeni in un ensemble multietnico affascinante e surreale all’insegna della tolleranza e dell’armonia. Tipiche le case in legno immerse nel verde che ricordano l’atmosfera da villaggio di pescatori: un luogo di ispirazione per artisti, poeti, registi, architetti e sognatori. Büyükada è l’isola preferita dagli Istanbullers, l’Isola del Tempo Perduto, meta e rifugio di scrittori ed expatriates, attratti dalle bougainville e da un’imprendibile vita sul mare. Come un gioiello antico conserva intatta la bellezza e il fascino della belle époque, insieme a elementi di folklore turco d’antan. Rientrando nel versante occidentale bisognerebbe dedicarsi all’esperienza degli hammam, complessi termali nati dalla ritualità mussulmana della purificazione ma anche luoghi con una precisa funzione sociale.

L’hammam di Palazzo di Ciragan voluto dal sultano Abdulaziz, oggi Kempinski Hotel, è realizzato in marmo finemente cesellato unendo sapientemente lo stile ottomano al moresco.

I viveaur si ritrovano da Mikla, ristorante con un’incantevole vista sulla nuova skyline della città. Il menú, proiettato al futuro e alla sperimentazione scandy, ha un concetto inedito che vede coinvolto anche un antropologo alla continua ricerca di ingredienti rari a sostegno di numerosi piccoli produttori indipendenti. Tipicamente tradizionalista, il che significa luogo riservato esclusivamente ad un pubblico maschile, il Caffè di Kadirga è l’ultimo tra i cafè frequentati e gestiti dai pompieri, le cui origini risalgono ai giannizzeri.

Per soggiornare in città, l’hotel da segnalare è il nuovo The House Hotel Bomonti, un concept hotel dal design touch ricercato per un soggiorno all’insegna del lusso contemporaneo. Dettagli industriali, layout sintetici, pavimenti in cemento, pietra naturale con eleganti tocchi in marmo e opere d’arte accuratamente selezionate, si combinano armoniosamente per creare un look sofisticato e moderno.

I globetrotter internazionali frequentano la Soho House Istanbul, club privato inaccessibile ai non soci, circondato dall’hotel omonimo e dal ristorante italiano Cecconi, da frequentare per il brunch domenicale.

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