Uomini e media: il caso di FourTwoNine

In un momento in cui le dinamiche del web stanno cambiando anche le logiche dell’editoria, al contrario di ogni previsione stanno nascendo e affermandosi nuovi magazine indipendenti, a cavallo tra onpaper e digital. Il fascino della carta resiste alla velocità del consumo web. Lo dimostrano le diverse pubblicazioni di lifestyle ad alto tasso creativo in cui la fotografia e la direzione artistica sono assoluti protagonisti. E proprio nel supporto cartaceo trovano una piena espressione. La sfida più grande sia per le nuove piattaforme editoriali, sia per quelle già consolidate, sempre più ricche di contenuti e interattive, è proprio ritrovare il legame diretto con la loro audience. Di questi temi ne abbiamo parlato con Richard Klein, fondatore di Surface Magazine e ora publisher di FourTwoNine, e con Maer Roshan, giornalista tra i più affermati, chiamato a dirigere il magazine lanciato nel 2013. Un progetto nato in modo indipendente e che è partito proprio come aggregatore di un pubblico attraverso talk e incontri per diventare poi un magazine cartaceo patinato che riunisce alcuni degli scrittori più importanti, editori, artisti e fotografi. Ogni numero di FourTwoNine mette in evidenza le ultime novità di cultura, stile, sport, tecnologia, affari e politica, puntando un riflettore su leader e innovatori che stanno guidando e influenzando la contemporanea cultura.

Come ha iniziato la sua esperienza nel campo dell’editoria? E il lancio di Surface?

Richard Klein: Ho un background in design e art direction. Ho dato inizio a Surface a San Francisco mentre ero ancora un giovane ventenne. Surface è stato lanciato originariamente come una galleria. Uno spazio sociale nel distretto SOMA di San Francisco, che punta i riflettori sui giovani artisti e crea uno spazio in cui persone creative si sarebbero radunate per socializzare e scambiarsi idee creative. Non è molto diverso da come abbiamo lanciato FourTwoNine, utilizzando però come elemento aggregatore la tecnologia e i social network. Produciamo una serie di eventi con conversazioni che però comprendono dei leader mentre parlano di un soggetto particolare sul palco e cocktail party ed happening in tutti gli stati. Abbiamo fatto crescere Maer Roshan per creare un nuovo sviluppo di FourTwoNine. Maer ha un ampio background nell’editoria, dal New York Magazine, details, Radar, Talk e l’ Hollywood Reporter.

Come è nata l’idea di FourTwoNine?

Richard Klein – Maer Roshan: FourTwoNine è partito quattro anni fa come magazine e social network che era indirizzato direttamente a uomini gay, influencer e leader creativi che erano concentrati nei più importanti centri urbani dell’America. La nostra attuale incarnazione riconosce quel pubblico importante, ma lo espande anche. L’orientamento sessuale è cambiato molto nel corso degli ultimi dieci anni, le barriere tra i gay e gli eterosessuali sono molto più allentate, soprattutto tra le generazioni più giovani. La sensibilità gay – irriverente, creativa, che supera i limiti – è condivisa da molti uomini di città che non si identificano come gay. Abbiamo notato che molti eterosessuali e persino alcune donne erano fan entusiasti del magazine. Così mentre il sito e la rivista continueranno a includere alcuni contenuti gay, la maggior parte delle nostre storie, delle ricerche e dei servizi di stile saranno sufficientemente generali da attrarre un’audience più vasta.

Come vede l’evoluzione dei magazine in relazione al web?

Maer Roshan: Le pubblicazioni stampate e quelle online hanno diversi punti di forza e metabolismi, così abbiamo messo a fuoco FourTwoNine di conseguenza. Il web è ideale per mantenere i lettori il più aggiornati possibile con notizie dell’ultima ora e informazioni d’attualità, e il nostro sito web riflette questo. Cerchiamo di tenere il passo con l’attualità e la politica, così come con i trend nell’arte, musica e moda. La sfida per le riviste nell’età del digital è quella di produrre qualcosa che non può essere replicato sul web. Per me si tratta essenzialmente dell’estetica e dei sensi. Attribuiamo grande importanza alla fotografia e alla direzione artistica: la nostra testata include alcuni dei migliori fotografi sul mercato così come alcuni dei più talentuosi fotografi emergenti. Non c’è niente di meglio che sedersi con una rivista stupenda e sfogliarla. Una fotografia a colori su carta speciale non ha lo stesso impatto sul web. Inoltre, c’è qualcosa di più duraturo e speciale in un magazine che puoi tenere tra le mani. È un ricordo, mentre molti contenuti web sembrano così effimeri. Sto addirittura programmando un’edizione profumata, che permetterà ai lettori di annusare certe fragranze, che accompagnano le storie contenute nella rivista. Questo non si può fare su Internet.

Da San Francesco a Los Angeles, mi racconti la nuova direzione del magazine

Maer Roshan: FourTwoNine è una rivista nazionale, ma a differenza di altre pubblicazioni, che sono concentrate a New York, la nostra base a Los Angeles ci dà una prospettiva fresca e unica. Negli anni recenti il pendolo della cultura è oscillato drammaticamente da Est a Ovest. Ovviamente Hollywood è lì e la Silicon Valley a San Francisco e la scena musicale di Seattle. Ma città come Portland e San Diego stanno anche stabilendo dei trend in politica, musica, arte, moda e cibo. Poiché questo sta accadendo proprio qui  vicino, daremo a queste storie l’attenzione che sfugge a molti magazine, pur continuando a parlare ad un pubblico nazionale.

Come pensa di evitare stereotipi gay e cliché, offrendo un punto di vista più stimolante?

Maer Roshan: Sono allergico ai cliché e agli stereotipi e credo che il magazine rifletta questo. La nostra ultima edizione comprende quattro copertine, Trevor Noah protagonista del Daily Show, Ashton Sanders, la star di Moonlight, l’iconico regista John Waters e Brian Anderson, la prima superstar omosessuale al mondo. Tra di loro essi riflettono la diversità dei nostri interessi e mostrano che non esiste un solo modo di essere gay. Non sento che abbiamo bisogno di focalizzarci ossessivamente solo su tematiche gay. Le persone omosessuali vivono in un mondo molto più vasto e i lori interessi sono vari. Invece di un magazine che si concentra solo su contenuti gay, abbiamo una rivista che è costruita sulla sensibilità gay, creativa, che si spinge al limite in ogni modo, che è irriverente e alla moda.

Quali i progetti per il futuro?

Maer Roshan: Speriamo di far crescere il magazine e di rendere il nostro sito web ancora più dinamico e reattivo con notizie sempre più aggiornate e trend. La nostra serie di eventi e conferenze attraverso l’America han riscosso molto successo, per questo ne faremo molte altre.
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