VALENTINO LE PROGRES PARIS 3ème ARRONDISSEMENT

Le Progrès cattura lo spirito della risignificazione dei codici Valentino nella visione del Direttore Creativo Pierpaolo Piccioli

Le Progrès è un caffè parigino nel Marais, all’intersezione di vie che brulicano di vita e attività in un quartiere da sempre particolarmente vivace. Sopravvissuto a gentrification e ondate di restyling à la page, ancora oggi luogo di incontro, riunione e scambio di idee popolato da una varia umanità. L’idea che guida questo percorso in costante divenire è portare la moda per strada, fuori dall’Atelier pur conservando il saper fare dell’Atelier, per farla incontrare con l’identità sempre unica, sempre diversa di chi la indossa. È un modo per radicare Valentino nel tempo presente, nella convinzione che l’identità personale crei l’estetica, e non viceversa.



La collezione asseconda questo movimento con modulare naturalezza. È infatti concepita come una serie di pezzi: item senza tempo, valido ciascuno on its own, che ognuno potrà poi interpretare e mescolare come preferisce, senza imposizioni, regole o protocolli di sorta. Lo slittamento di codici nell’uso è già insito nel progetto del singolo capo, nella fluidità che accomuna il maschile e il femminile. Il tailoring, omaggio al sartoriale classico, è riletto nei colori vividi e acrilici, nelle linee nette e precise. Le piume si moltiplicano sugli abiti corti o lunghi, sempre scintillanti, così come sulla felpa con il cappuccio. Il denim si mescola al pizzo o al San Gallo usato per piccoli abiti e camicie maschili, oppure diventa una cappa corta, da uomo. I segni del vestire borghese – giacche-cardigan, gonne a pieghe, lunghi abiti a tunica, tuniche su pantaloni, suit – si mescolano ai modi della strada: tracksuit trattati con piglio sartoriale, giocati nella contrapposizione dei colori; bermuda da ciclista portati con i blazer. I ricami, non più simbolo di preziosismo notturno, caratterizzano i cappotti fluidi, i peacoat e gli anorak dal gusto marziale. Asciuttezza e romanticismo convivono; i tacchi alti con il plateau si alternano a scarpe piatte. Le borchie si moltiplicano su borse a mano e sandali, come sulla suola delle stringate maschili, mentre il logo viene esploso, miniaturizzato, esplorato come segno grafico, pattern aggregatore, su abiti e borse.


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