IL NUOVO VOLTO DEL SARTORIALE MASCHILE

Per chi, invece, predilige la comodità della propria casa e un servizio, sì su misura, ma a domicilio, c’è Knot Standard, un portale fondato nel 2010 da John Ballay e da Matt Mueller. L’idea è risultata talmente convincente da essersi assicurata, da subito, un nutrito pool di investitori internazionali. Knotstandard.com riunisce in un unico format, l’esperienza di maestri artigiani dell’ago e filo, la fantasia di stilisti accreditati e l’innovazione tecnologica. Sì, perché alla base di questa piattaforma c’è un sofisticato algoritmo che garantisce l’esatto calcolo delle misure dei clienti, così, con pochi passaggi sul sito, ci si può assicurare un abito di categoria premium, combinando tagli e tessuti a piacimento. Di fatto, è l’evoluzione avveniristica del made to measure, che parte dal capo pre-confezionato e lo adatta al fisico del cliente. La scelta delle stoffe raggruppa i più bei nomi del tessile worldwide, come Vitale Barberis Canonico, Reda, Loro Piana, Ermenegildo Zegna e Holland & Sherry, giusto per citare i soliti noti, catalogando più di mille tessuti disponibili. Ballay e Mueller si sono lanciati in quest’avventura per esigenze personali, con la volontà di rinnovare il proprio guardaroba guardando alle esigenze della vita moderna, ma senza tralasciare l’appeal sartoriale. In buona sostanza, come specifica Mueller, “il livello di personalizzazione che la nostra tecnologia consente è, esponenzialmente, più preciso del fatto a mano su misura. Inoltre, dalla scelta della fodera al colore del filo per rifinire le asole, per la prima volta, il nostro cliente diventa designer, con un controllo creativo pari al 100%”. Da questa primavera, Knot Standard ha introdotto anche il segmento Casual Luxury, per ampliare l’offerta e coprire tutte le occasioni d’uso dei propri utenti. Per chi proprio non sa rinunciare al contatto diretto con il sarto, ci sono anche delle showroom dove rivolgersi, da New York a Chicago, da Houston a San Francisco, passando per Dallas e Washington DC e oltre, fino a Dubai. Rimanendo a “stelle e strisce”, alla fine del 2015 è nato zTailor, un servizio on demand di sartoria maschile, ideato dal fondatore di Men’s Wharehouse, George Zimmer. Tramite l’app è possibile chiamare un sarto a domicilio e farsi prendere le misure; dopo un appuntamento supplementare, l’abito viene consegnato nel giro di una settimana. Zimmer garantisce un team di artigiani con almeno cinque anni di esperienza nel bespoke. Già 600 sarti fanno parte di questo network, ma il manager conta di arrivare ad averne più di 1.000 e di offrire una copertura in tutti i 50 gli Stati Uniti d’America. In fin dei conti il web serve proprio a questo, ad annullare le distanze, non solo virtualmente, ma anche fisicamente. Perciò, se un sarto di Lecce o di Napoli ha clienti a Tokyo o in Australia, e viceversa, non ci si deve stupire più di tanto.

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