IL NUOVO VOLTO DEL SARTORIALE MASCHILE

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Cosa succede se un blasonato segmento di moda e Made in Italy, di stampo prettamente tradizionale, come la sartoria maschile si confronta con il web? Come si possono conciliare ago, filo e passione per il su misura con la velocità d’intenti della rete e con la sua globalità? Se da un lato l’online è un puro strumento di comunicazione e di diffusione worldwide, dall’altro sorgono nuove opportunità di sviluppo, anche per i mestieri più artigianali e personalizzati, come la sartoria hand made. Del resto, oggi, per vellicare la vanità maschile ci vuole solo il meglio, sia in fatto di tessuti, sia in fatto di maestria sartoriale. E, allora, ecco che la rete si usa non solo per far conoscere le realtà artigianali che costellano tutto il Bel Paese, ma anche per diffonderne la perizia di taglio e cucito. Come?
Uno degli strumenti più interessanti attualmente online, perché di questo di tratta anche se è puramente virtuale, è Aplomb, una piattaforma, nata dalla passione e dalla fantasia di tre giovanissimi imprenditori, Federico Grasso, Luigi Ugge e Massimiliano Invernici, a riprova che il su misura non è solo “un affare per vecchi”. In una manciata di mesi, o poco più, questo “salotto virtuale del bel vestire”, è diventato una realtà in rapido sviluppo, con l’obiettivo di creare un network sartoriale a misura di gentleman. Lo scopo è chiaro: e non è quello di portare la sartoria a casa dell’utente, bensì di avvicinare il cliente al sarto, attraverso un nucleo di selezionatissime botteghe artigianali sparse in tutta Italia, cosicché il nuovo dandy possa recarsi in quella a lui più congeniale, per sintonia stilistica e per vicinanza geografica, senza correre il pericolo di imbattersi in un falso d’autore. A oggi, fanno parte di questo portale una quindicina di sartorie, tra Lombardia, Veneto, Piemonte, Lazio, Puglia, Campania Sicilia e Basilicata, ma l’intento dei tre imprenditori è di raddoppiarne il numero in brevissimo tempo. Non male come risultato, se si considera che, anagraficamente, Grasso, Ugge e Invernici, insieme, non sfiorano il secolo, anzi, ne sono bel lontani. La pre-selezione per le botteghe sartoriali all’interno del network avviene tramite advisor, poi si passa all’incontro ad personam. I criteri, così rigorosi, garantiscono all’utente di trovare su Aplomb solo il non plus ultra, con info pratiche su chi garantisce il bespoke e su coloro che, invece, offrono il made to measure. Dal sito si può prenotare una visita in sartoria, ma, a breve si potrà anche usufruire di un servizio di style advisor, per avvalersi di suggerimenti preziosi (servizio attualmente in via di sperimentazione). Aplomb non è solo al servizio dell’intenditore, ma anche della sartoria, infatti la piattaforma permette di raccontarsi tramite articoli, foto e video, affinché ogni bottega artigiana possa presentarsi al meglio. Insomma, una gran passione per la cultura sartoriale, raccontata al meglio. In più, Aplomb è altrettanto attivo anche sui social, usati come strumento di diffusione (alla stregua di un passaparola 2.0), di raccolta (degli appassionati) e di condivisione (di idee e passioni). La community su Facebook, ora, conta circa 2mila iscritti, ma cresce del 10% a settimana, idem dicasi per il profilo Instagram, attualmente a quota 8k. Il network è stato prescelto per far parte della Start Up School/Y Combinator e inserito nel programma Founder Track, un acceleratore worldwide per l’internazionalizzazione di siti e start up online. I tre manager guardano oltre, sia attraverso le linee temporali, sia tra meridiani e paralleli; lo step successivo sarà quello di inserirsi sul mercato inglese: per unire virtualmente le due piazze principali del su misura, Italia e Inghilterra. Altro che tunnel della Manica, qui si oltrepassa la Francia con un click.

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