A Emilia il memorandum d’amore di Federico Cina

Special content direction and interview Alessia Caliendo

Photographer Matteo Galvanone

MFW goes on digital ma la mancanza dell’emozionalità è l’ultimo dei problemi. Ce lo spiega Federico Cina che con il suo fashion movie, lanciato per presentare la Fall Winter 21-22, racconta una vita di provincia intrisa di fluide emozioni, tra pranzi domenicali e passeggiate in bicicletta.

Federico Cina è il brand omonimo fondato nel 2019 con l’ambizione di raccontare al mondo l’essenza più autentica della Romagna. Tra paesaggi ghirriani e tecniche di stampa del passato si fonda sulla cultura sartoriale con un tocco di romanticismo rurale.



Melanconia e verismo, Federico Cina ci proietta nel cuore della Romagna, tra campi e balere, e nel cuore di Sarsina, il paesino che ti ha dato i natali in provincia di Forlì-Cesena. Un approccio che mira alla sostenibilità valorizzando la terra d’origine e creando opportunità a livello local.

Raccontaci della tua ambiziosa scelta e di come sei supportato da chi ti circonda.

Ho all’attivo molte esperienze lavorative all’estero ma ad un certo punto ho sentito la necessità di riavvicinarmi alla terra e ai valori romagnoli, mosso soprattutto dalla nostalgia. Ho deciso di iniziare a parlarne per dar voce all’artigianalità locale. Tutta la campionatura, infatti, è prodotta tra Cesena e Rimini, praticamente a km zero.

Romagna, terra e primo amore di fotografi che hanno condiviso i suoi landscape in giro per il mondo, Luigi Ghirri, Claude Nori e non ultimo Guido Guidi, da cui prende il nome il protagonista del corto di presentazione della tua ultima collezione. Quanto è importante la tua terra a livello visivo e quanto ha influito la figura di quest’ultimo nella fase di ideazione. 

Guido è stata la mia principale ispirazione. Tutto è partito grazie ad un attento approfondimento della sua fotografia per poi approdare tra le sue mura domestiche. First reaction: shock. Vale a dire la copertina di Per strada di cui abbiamo chiesto i diritti per la stampa sui tessuti della collezione. Tramite un gallerista siamo arrivati alla sua assistente ed il resto è un racconto emozionante: condividere la sua quotidianità e i suoi spazi analizzandone ogni angolo e scansionando la cover per la nostra collezione.

La divisa quotidiana e il suo studio. Chiamiamola con il suo nome e illustraci il memorandum di come la fludità e il normcore si sposano con le forme e la palette cromatica della collezione.

Nella collezione si racconta la vita reale esulandosi da strutture irreali e poco fruibili. La normalità e il gender fluid fanno percepire il prodotto moda come un oggetto mirato al comfort e al benessere. Il nostro e-commerce offre una totale apertura sulle taglie che vanno dalla 36 alla 54, approccio quasi inedito al giorno d’oggi.

Umanità, artigianalità e sostenibilità. Federico Cina si può definire un collettivo aperto alle collaborazioni con altri designer ai quali trasmettere il DNA romagnolo. Parlaci delle sinergie individuate per fondere insieme gli elementi di “A Emilia”.

Vantiamo una collaborazione con la designer Camilla Marchi che, grazie alla sua manualità, è riuscita a ricreare una borsa in pelle con la shape del grappolo d’uva, icona ciniana Al team si è aggiunto Alex Anderson, shoes designer, che ha fornito il suo know-how per la realizzazione della nostra prima scarpa.

Romagnola print. Una stampa che originariamente veniva utilizzata per le tovaglie ad uso esclusivo dei pranzi domenicali. Una tradizione ripresa da Federico Cina che, grazie alla collaborazione con lo storico stampificio Marchi, la rende fruibile anche per la creazione di capi d’abbigliamento.  Se dovessi proiettarla in un futuro prossimo dove vorresti collocarla?

Il mio sogno è vederla sui red carpet e indossata dalle celeb internazionali per renderla mainstream raccontandone la storia e laversatilità.

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