Alberta Antonucci, l’avvocato degli influencer

In un mondo in costante evoluzione digitale il nuovo orizzonte della comunicazione permette a molti individui, perlopiù giovani, di ritagliarsi uno spazio. I protagonisti del web come influencer, youtuber e tiktoker, grazie alle recenti piattaforme social  hanno potuto creare delle vere e proprie professioni, riuscendo a coinvolgere famosi brand in svariate forme di collaborazioni lavorative. Se da un lato questa realtà di entusiasmo e scoperta apre porte e speranze, dall’altro nasce il bisogno di trovare una forma di regolamentazione a queste nuove figure, spesso inconsce ed inconsapevoli fino in fondo del loro potenziale potere comunicativo, nonché delle stesse piattaforme social. Abbiamo incontrato Alberta Antonucci, avvocato esperta del settore, fondatrice dell’azienda legale “On the Web Side”, che da anni fornisce assistenza e consulenza legale alle Imprese per le attività sul web ed il digital marketing.


Lei è l’avvocata delle influencer (si definisce così). Che cosa significa? Quando e perché ha scelto questa specializzazione? 

Io tutelo sia gli imprenditori digitali che i brand che lavorano nell’influencer marketing. Diversi  anni fa ho intuito che ci fosse un nuovo spazio professionale per fornire assistenza a queste nuove professionalità ed alle aziende che intendano utilizzare l’influencer marketing per la commercializzazione dei propri prodotti e servizi. Mi sono quindi dedicata in modo esclusivo al diritto del web ed alle questioni connesse all’utilizzo dei social. Mi ha appassionato la sfida di percorrere un settore del diritto ancora inesplorato, privo di regolamentazione specifica e che quindi rappresenta il miglior banco di prova per creare una nuova pratica operativa.

Fare l’influencer è diventato un lavoro a tutti gli effetti. Cosa ne pensa?

Essere un imprenditore digitale è, e sicuramente lo è stato sin dall’inizio, un lavoro vero e proprio anche se su questo va aumentata la consapevolezza non solo sui possibili guadagni ma anche sulle responsabilità ed i rischi a cui l’influencer si espone. Il posizionamento dell’imprenditore digitale nel mercato di riferimento dipende:

-dalla verticalità della figura nel singolo settore merceologico;

-dal numero di follower (effettivi);

-ma soprattutto dall’efficienza, ossia dalla capacità di penetrazione del suo messaggio e dalla sua capacità di determinare un aumento effettivo delle vendite (redemption).

Si tratta comunque di un mercato non ancora maturo dove non vi sono ancora strumenti davvero in grado di misurare in modo efficiente questi criteri. C’è ancora molto da fare e io mi sto impegnando professionalmente su questo.



Si fanno corsi per diventare influencer. Dunque, attorno al mondo delle influencer c’è un indotto economico sia nel pubblico che nel privato

Sicuramente è un mondo che deve essere conosciuto e studiato. Come per tutti i lavori non ci si improvvisa influencer. La formazione professionale è importante perché è un mestiere estremamente volatile e può esporre a seri rischi considerata la straordinaria potenza dei media. Naturalmente nei casi di successo può creare un notevole indotto economico e di immagine sia nel pubblico che nel privato: si pensi all’impiego degli influencer per favorire il piano vaccinale contro il Covid19.

Gli sponsor in base a quali criteri scelgono le influencer? 

Quelli della professionalità, credibilità, affidabilità, capacità di gestire il commento, reattività, ma soprattutto sulla loro capacità di performare.

Gli imprenditori digitali, quando pubblicizzano dei prodotti, non producono contenuti che una volta trasmessi nell’etere svaniscono. Loro lasciano una finestra aperta con i loro followers attraverso i commenti od i DM (direct message) e si espongono al giudizio dei follower senza filtri.

C’è anche pubblicità occulta sui social?

Anche sui social vige il principio della trasparenza della pubblicità. Il consumatore deve essere sempre informato se sta guardando dei contenuti che veicolano messaggi pubblicitari e quindi il contenuto pubblicitario del messaggio deve essere comunicato. Uno strumento efficace in tal senso è l’impiego del famosissimo e conosciutissimo # “adv” che sta appunto per advertisement .

Sebbene l’uso dell’#adv sia cresciuto, l’ottica dell’imprenditore digitale è quella di essere sempre sincero con i propri follower, purtroppo però qualcuno è ancora restio ad usarlo.



Social: potenziale o arma? Quanto credi siano pericolosi, soprattutto per i più giovani? 

Come per tutti gli strumenti, i social non sono di per sé né buoni né cattivi. Se usati bene non sono pericolosi, anzi. Basti immaginare come ci hanno tenuto compagnia durante il lockdown, hanno accorciato le distanze e ci hanno fatto sentire uniti. Naturalmente esistono pericoli e rischi a cui stare molto attenti. Proprio per questo ho cercato di analizzarli e di approfondire nel mio libro sulla educazione digitale che uscirà a brevissimo.

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