Alle radici del talent factor: il successo globale di Luca Tommassini

«Ho sempre creduto nei sogni, e ho sempre creduto che per raggiungerli bisogna coltivarli costantemente, pensarci quasi in modo ossessivo»: è questo il mantra di sempre di Luca Tommassini. Ballerino e coreografo, attore, regista e direttore artistico, un artista a 360 gradi. Sopra le righe, dalla personalità travolgente, ha saputo conquistarsi uno spazio di primo piano attraverso creatività e grandissimo talento.

Il debutto avviene da giovanissimo nel 1987 in Festival di Pippo Baudo, poi il lavoro in moltissimi spettacoli, ballando con Lorella CuccariniHeather Parisi. Nel 1993 decide di trasferirsi in America, e la sua carriera ha una svolta clamorosa. Madonna lo sceglie come primo ballerino per il suo tour mondiale The Girlie Show, partecipa anche al video di Human Nature e al musical Evita. Da quel momento, tutte le star statunitensi lo cercano per i loro spettacoli. Balla con Diana Ross, PrinceWhitney Houston, Kylie Minogue e Janet Jackson. E riesce a realizzare un altro suo grande sogno: quello di ballare con colui che, sin da bambino, è stato il suo mito, il suo idolo, Michael Jackson, che nel 1997 lo chiama a ballare nel video di Blood on the Dance Floor.  Come coreografo ha collaborato inoltre con Geri Halliwell nel celebre video It’s Raining Men e in quello di Mi Chico Latino, curando poi la regia del videoclip di Ride it.

Nei primi anni Duemila rientra in Italia e lavora con Paola e Chiara, con Giorgia (della quale cura il restyling dell’immagine), torna a lavorare con l’amica Lorella Cuccarini e con Ambra Angiolini, Elisa, Marco Mengoni, Anna Tatangelo. Per dieci anni è coreografo dell’edizione italiana di X Factor, e nel 2018 è direttore artistico del serale di Amici.
La fine del 2020 segna l’inizio della collaborazione di Luca con Tim per la realizzazione del mega spot istituzionale, il più lungo della storia, in onda il 31 dicembre con l’inconfondibile voce di Mina, realizzando così uno dei sogni di sempre di Luca, collaborare con la più grande artista italiana di tutti i tempi.

A maggio 2021, cura la direzione artistica della performance della rappresentante di San Marino, Senhit, con il brano Adrenalina all’Eurovision Song Contest, di cui ha firmato anche la regia del video featuring Flo Rida, uno dei più grandi rapper americani. A giugno Luca firma la collezione We Are Dreamers in collaborazione con Dream Project Spa, con un progetto speciale a favore di Pangea ONLUS per supportare i sogni di mamme e bambini con la creazione di un laboratorio ludico pedagogico.

Manintown intervista Luca Tommassini

Nella tua lunga carriera hai lavorato con i pesi massimi dello star system internazionale (tra gli altri Michael Jackson, Prince, Madonna, Diana Ross) e nostrano, dalla Carrà a Claudio Baglioni, fra tutte c’è un’esperienza che ritieni particolarmente significativa, cui sei più legato perché ha rappresentato un punto di svolta?

Difficile dire quale esperienza sia stata la più significativa, ho avuto tanti punti di svolta: iniziare a lavorare in America, diventare il primo ballerino di Madonna, e ancora quando mi chiamò Michael Jackson. Se parliamo di danza, ognuno di questi eventi ha dato una spinta al mio successo e, nel tempo, il mio lavoro si è evoluto. Sono stato regista della pubblicità di Coca-Cola, ho lavorato in televisione dietro le quinte, come giudice in programmi televisivi italiani e stranieri. Tanti punti di svolta in diversi ambiti della mia carriera.

Si diceva delle numerose star con cui hai avuto occasione di collaborare, guardando invece al panorama odierno, chi pensi abbia le potenzialità per affermarsi ai massimi livelli, in Italia e non?

In ambito musicale certamente i Måneskin hanno aperto ancora di più la scena italiana al mercato internazionale, rendendola più interessante. Ancora, Mahmood, Madame, Blanco. Penso che in Italia si tende a essere critici verso i nuovi artisti, quelli che conquistano subito il successo ci rendono meno “stronzi” nel giudicarli.
In ambito cinema invece siamo sempre stati conosciuti e apprezzati e ora sempre di più, anche con le nuove generazioni di attori. Mi piace molto Luca Marinelli che sta avendo un grande successo mentre, tra i giovanissimi, Filippo Scotti nel film di Sorrentino.

Nel 2015 usciva per Mondadori il tuo libro – in parte autobiografico – Fattore T, in cui partivi dalla domanda su cosa sia il talento; la riproponiamo, cos’è secondo te il talento?

Il talento è un valore molto sfaccettato e ha diverse chiavi di lettura. C’è un talento naturale, innato, che riguarda l’arte (un dono di natura), però c’è anche un talento “imprenditoriale” che può compensare quello artistico. Essere famosi, quindi, non significa avere talento, oggi spesso è sufficiente vendersi bene per avere successo e costruire un personaggio su altre basi. I social, in particolare, contribuiscono a questo processo. Il talento è arte, diversamente sei solo una persona famosa.

Quali qualità deve possedere oggi un ballerino/a  e, in generale, un new talent della scena artistica musicale per emergere e affermarsi, professionalmente parlando?

Quando sono stato in America non c’erano ballerini italiani, oggi Los Angeles ne è piena. Questo significa che il livello tecnico si è globalizzato ed è diventato molto più alto, e anche che gli italiani hanno una marcia in più, pensiamo tra gli altri alle nostre eccellenze come Jacopo Tisci, che è stato primo ballerino del Bol’šoj di Mosca.
Se parliamo di un ballerino commerciale, invece, è importante che questo tipo di profilo conosca tantissimi stili e abbia alla base tanti anni di studio. Certo, non basta solo la tecnica, personalmente scelgo persone che si sentano libere mentre ballano, sappiano giocare, essere buffe senza paura di risultare ridicole. Bisogna essere un po’ attori a livello di struttura, non mi interessa il ballerino perfetto. Devi essere sveglio e calarti nella parte, altrimenti diventi poco interessante per il pubblico ma anche per te stesso.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Al momento i progetti più recenti sono lo show di Enrico Papi in cui ho il ruolo di direttore artistico, poi ho in corso anche la serie Le fate ignoranti di cui ho curato le coreografie. Ho appena finito di girare con i Manetti Bros. Diabolik 2, inoltre sto lavorando a tanti video musicali e numerosi progetti, al momento top secret. Saranno mesi intensi!

Nell’immagine in apertura, Luca Tommassini tra Álvaro Soler e Fedez

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