Cinecult: Sully di Clint Eastwood

In America, qualche anno dopo la tragedia dell’11 settembre i media e l’opinione pubblica definirono ‘miracolo’ l’ammaraggio nelle acque del fiume Hudson di un aeroplano pilotato dal capitano Chesley ‘Sully’ Sullenberger che il 15 gennaio del 2009 salvò da morte certa 155 persone compreso l’equipaggio di un aereo infortunato a causa dell’impatto di uno storno di uccelli nei motori. Da questa storia il 4 volte premio Oscar Clint Eastwood ha tratto ‘Sully’ un film distribuito dalla Warner Bros. Pictures drammatico, intenso e ricco di risvolti sociologici e privati molto interessanti anche per capire i meccanismi del consenso e la formazione della pubblica opinione in America. A interpretare il ruolo dell’eroe ‘Sully’ artefice del miracolo è Tom Hanks vincitore di 2 premi Oscar affiancato nel cast da Laura Linney che interpreta la moglie Lorraine e da Aaron Eckhart nel ruolo del co-pilota di Sully Jeff Skiles. Tom Hanks con la sua capacità di penetrazione psicologica del personaggio riesce magistralmente grazie anche alla formidabile regia di Clint Eastwood, che affronta la vicenda con realismo e obbiettività, a cogliere le sfumature e le evoluzioni di un uomo che dopo l’accaduto fu sopraffatto da mille dubbi e incertezze. Dopo l’evento infatti Sully venne messo sotto inchiesta da una commissione ministeriale dell’aviazione civile per capire se il suo operato corrispondeva agli standard ufficiali di un pilota esperto e responsabile. La commissione gli dette ragione alla fine. Il film evidenzia la discrasia palese fra il giudizio della gente e della stampa che non tarda a definire Sully un eroe(anche se Sully si definisce solo “un uomo che ha fatto il suo lavoro al meglio”) e il processo del sistema rigido e diffidente, troppo ancorato a regole procedurali divenute ancora più pressanti per la salvaguardia della sicurezza nazionale dopo il disastro delle Torri Gemelle. Aldilà delle simulazioni digitali con cui vengono ricostruite le dinamiche della situazione Tom Hanks fa dire a Sully davanti alla commissione:“Vi siete dimenticati il fattore umano”, un fattore che è l’unica incognita in grado di rimescolare le carte quando bisogna gestire al meglio una situazione critica. Clint Eastwood ha analizzato in modo decisamente interessante e con grande asciuttezza espressiva il contesto emotivo che circonda Sully dopo l’evento dell’ammaraggio e l’atteggiamento di chi mette in discussione le decisioni di un uomo intuitivo e intraprendente che dopo tutto ha salvato delle vite. Una bella prova d’autore.

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