Ferragamo annuncia un 2021 in sinergia con gli artisti del panorama contemporaneo internazionale

(Digital art in cover di Ruth van Beek)

Moda e avanguardie artistiche s’incontrano attraverso la nuova vision creativa di Salvatore Ferragamo. L’occasione è duplice, tanto per iniziare, con delle capsule che celebrano il San Valentino e il Capodanno Cinese, ma fanno da apripista a un susseguirsi di progetti speciali che scandiranno questo 2021, attraverso l’innovazione e il talento di artisti internazionali, in uno slancio positivo che viaggia sui binari dei nuovi codici contemporanei, mixati a linguaggi multimediali.

Il Chinese New Year celebra l’anno del Bue ed è l’illustratrice Charlotte Mei che ha il ruolo di dare la sua interpretazione attraverso il suo audace uso del colore, che ben s’inserisce in un immaginario astratto fatto di giocose figure tattili e creatività digitale, per raccontare “What makes you Niu?”  
La parola Niu è al centro di questa briosa campagna, nella sua duplice accezione: la traduzione bue dal cinese e il neologismo chinglish per indicare una forte personalità, tenace e audace. Le preziose cravatte in seta, borse e cinture prendono vita, tra elementi pop che ricordano i soggetti fumettistici di Roy Lichtenstein, ricontestualizzando completamente icone di alta pelletteria della maison fiorentina in un universo fantastico e inconsueto, per dar loro un valore rinnovato e senza tempo.

Per San Valentino, sono stati coinvolti lo scultore italiano Davide Ronco, Charlotte Mei, la collage artist
americana Johanna Goodman, il digital artist con sede a Instanbul Mert Keskin e l’olandese Ruth van Beek (in copertina), per realizzare una serie di artwork multimediali, protagonisti della campagna Patchwork of Love.
Un concetto di amore che vuole manifestarsi al di là della coppia, che si estende al mondo come un messaggio di speranza, alimentato dalla passione del marchio verso un sogno destinato a durare nel tempo, e da un profondo sentimento di fiducia verso il futuro.

Patchwork Of Love trova la sua massima espressione nell’elemento di contrasto nei colori, nelle forme e nel logo dello stesso brand, rappresentati attraverso le forti personalità degli artisti. Dalla solidità materica delle sculture di Davide Ronco che fa emergere il logo Gancini dalla roccia come un elemento primordiale che esiste da sempre, ai collage dal sapore surrealista di Johanna Goodman e Ruth Van Beek, ai patchwork giocosi di Charlotte Mei che prendono vita con gif animate in un ritmato sbattito di tacco che ricorda il movimento di Dorothy nel Mago di Oz; fino alla digitalizzazione estrema dell’immagine che prende le sembianze di un videogioco anni 90, nella visione dell’artista Mert Keskin la cui opera è stata esposta anche al Whitney Museum of American Art a New York.




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