Un ghiacciaio che si scioglie, ma fatto d’alabastro. Un’eruzione vulcanica in miniatura, ma è una sofisticata lampada in pietra basaltica. Le geometrie dei marmi del Palazzo Ducale di Venezia che rivelano una credenza. Nel mondo del designer Francesco Maria Messina, forma e funzione trovano un inedito equilibrio. Sarebbe riduttivo definire le sue creazioni mobili di design: ogni pezzo è capace di stupire, ma con eleganza. Per questo si parla di functional art – arte funzionale – o collectible design: pezzi da collezione, unici, preziosi.
Dalla Toscana, cuore e sede della sua attività, il suo lavoro ha fatto il giro del mondo. La prossima tappa è Dubai, dove in occasione della Design Week (7-12 novembre) verrà esposta l’opera Plinio, realizzata in pietra lavica, che rappresenta in modo vivido l’eruzione del Vesuvio del 1944. Prima di partire per la Dubai Design Week, Francesco Maria Messina racconta a MANINTOWN come nascono le sue opere e a cosa si ispira per il suo lavoro.
![Un'opera di Francesco Maria Messina (courtesy of the designer)](https://manintowncom.ams3.digitaloceanspaces.com/2023/11/image00019-733x1024.jpg)
Chi è il designer Francesco Maria Messina
Nato a Pisa e trapiantato a Parigi, Francesco Maria Massina ha completato gli studi tra l’École Spéciale d’Architecture e il Confluence Institute di Lione, fondato da Odile Decq e Matteo Cainer, dove ha conseguito un master. La sua carriera lo ha portato in tutto il mondo, da New Orleans, USA, fino al Camerun. Ma è solo alle Mauritius che ha scoperto la vocazione per il design: «Lì mi si è accesa la lampadina – racconta – ho capito che potevo sfruttare lo stesso approccio dell’architettura, ma con una nuova libertà e una velocità che non ti offre».
![Francesco Maria Messina architetto e designer](https://manintowncom.ams3.digitaloceanspaces.com/2023/11/image00001-682x1024.jpg)
Da allora ha disegnato cinque linee di design ispirate alla perfezione naturale di fossili e minerali, o dedicate al recupero della plastica come materiale dalle nuove potenzialità creative. Ora Francesco Maria Messina è tornato in Toscana, la sua terra d’origine, dove vive e lavora. Un luogo simbolico, ma anche ricco di una grande tradizione di scultori e artigiani. Tavolini, specchi e console infatti sono materiale da gallerie d’arte, per collezionisti o per committenze private.
Tre dei suoi lavori – Lunae, Scortea e Refloatable – sono stati esposti a Pietrasanta all’interno di “Demøcratica – Collectible Design Group Show”, un progetto di Sølo Creative Room dedicato al design da collezione. La produzione ospitava anche il lavoro dei designer Arlo Haisek, Ccontinua+Mamt, Daniele Giannetti, Duccio Maria Gambi, Iammi, Jonathan Bocca, Sasha Ribera e Tipstudio.
![Strata, un'opera della collezione Mineralia (courtesy of the designer)](https://manintowncom.ams3.digitaloceanspaces.com/2023/11/image00088-1024x683.jpg)
Tra arte e funzionalità: il collectible design di Francesco Maria Messina
Legno fossile e pietra lavica che si trasforma in tavolini, specchi che sembrano ‘emergere’ dall’onice, console e librerie che sembrano fluttuare in aria. Opere d’arte, ma con una loro funzione. Oppure, al contrario: oggetti di design così preziosi e particolari che sono di fatto, in tutto e per tutto, rarità da collezione. Questa è l’essenza del collectible design, un approccio che fonde arte, architettura e design.
![Il tavolino in legno fossile Scortea di Francesco Maria Messina (courtesy of the designer)](https://manintowncom.ams3.digitaloceanspaces.com/2023/11/image00056-1024x683.jpg)
«Per me il collectible design è un ritorno a una sorta di Umanesimo – spiega Francesco Maria Messina – in cui l’arte, l’architettura e il design rientrano all’interno di un’unica disciplina. Nel Rinascimento l’architetto era anche ingegnere e pittore: il design da collezione ne è una rivisitazione moderna, in cui si disegnano dei pezzi unici, o in serie limitata, per trovare una nuova originalità attraverso materiali preziosi o poco utilizzati».
![Lunae, un'opera del designer Francesco Maria Messina](https://manintowncom.ams3.digitaloceanspaces.com/2023/11/image00116-683x1024.jpg)
Nelle creazioni di Messina c’è sempre un incontro di anime e consistenze opposto, un equilibrio formale impeccabile tra linee e materiali. L’uso degli specchi, poi, sembra fondere le opere con il contesto circostante, facendole diventare parte dell’ambiente.
Spesso, spiega, l’ispirazione parte proprio dai materiali rari con cui si trova a lavorare, dalla pirite al marmo, passando per i fossili. «Io lavoro sempre per collezioni: o ho già un concetto in mente e scelgo i materiali più adatti per realizzarlo, oppure, al contrario c’è un materiale che mi affascina e, osservandolo, mi viene in mente un’idea».
![Scortea, un'opera di Francesco Maria Messina](https://manintowncom.ams3.digitaloceanspaces.com/2023/11/image00044-683x1024.jpg)
L’impegno verso la sostenibilità ambientale
L’ispirazione, spiega il designer, arriva spesso dal mondo della natura. Molti lavori, in particolare, accendono i riflettori sulla crisi climatica. Refloatable, ad esempio, denuncia l’inquinamento da plastica nei nostri mari. La collezione Glacies, invece, è un grido di aiuto contro lo scioglimento dei ghiacciai, evocati da vetro e alabastro.
![](https://manintowncom.ams3.digitaloceanspaces.com/2023/11/refloatable.jpeg)
«Sì, il clima è un tema che mi sta molto a cuore – dichiara il designer – ma è molto difficile, vorrei essere ancora più coerente su questo. È un processo in corso ma il mio obiettivo, per me, è riuscire a essere il più sostenibile possibile anche nei dettagli di imballaggio, per esempio, o riducendo al minimo l’uso di resine e materiali sintetici».
Negli ultimi 3 anni il focus del suo lavoro è stato sulla natura, ma l’ultima collezione (De-architectura) lo riporta alla sua formazione di architetto. «Vorrei fare un pezzo dedicato a Pisa: sono anni che sto cercando il concetto giusto per rappresentare la Torre e forse ora ci sono arrivato».
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