GenovaJeans inaugura l’evento dedicato al Jeans, la sua storia e l’innovazione per il futuro

Volge al termine GenovaJeans, evento annuale del Comune di Genova in partnership con Diesel, Candiani e ArteJeans, con il supporto di Eco Age, che ha dato via alla prima edizione con 5 giornate che uniranno la storia e il futuro del jeans, nato nel capoluogo ligure e amato in tutto il mondo, all’insegna della sostenibilità.

In queste giornate molti hanno preso parte all’iniziativa tra influencer e giornalisti nazionali e internazionali, accompagnati in un percorso guidato per visitare le principali mostre dell’evento. Il percorso è iniziato negli spazi della Biblioteca Universitaria, dopo la Conferenza, con la visita alla mostra “Jeans. Dalle origini al mito” che ospita il racconto delle origini genovesi del jeans e la loro evoluzione nei secoli attraverso reperti storici, installazioni multimediali, video inediti, documentari e approfondimenti didattici. 

La seconda tappa del tour è stata la mostra “Behind the Seams. Quanto credi di sapere del tuo jeans?” realizzata in collaborazione con Candiani Denim. Un’esibizione interattiva, allestita nel Mercato Comunale in Piazza dello Statuto, che racconta l’impatto che la produzione del jeans ha sull’ambiente e le nuove soluzioni sostenibili. 

Successivamente si arriva alla mostra “DIESEL’s denim heritage. A walk in its archive” allestita presso il Sottoporticato del Palazzo Ducale e dedicata ai pezzi leggendari ed iconici dell’archivio privato del marchio, che hanno varcato per la prima volta i cancelli dell’azienda. Accompagnati da Renzo Rosso lungo la Via del Jeans, gli ospiti hanno potuto visitare “Diesel for responsible living | A Journey towards a sustainable future”, dedicata al jeans sostenibile del futuro, “Diesel for successful living | The history of advertising” un’esposizione per far riflettere su come i jeans siano stati utilizzati per trasformare il mondo dell’advertising e “Diesel’s replica of the first jeans ever” dove hanno avuto l’opportunità di ammirare una riproduzione del primo jeans mai documentato nella storia, una replica del capo di una statuetta di presepe ricreata utilizzando tessuti e lavorazioni fatte a mano e totalmente Made in Italy.

Lungo il percorso della Via del Jeans, che tocca botteghe storiche e showroom di vari operatori locali che hanno deciso di partecipare al grande evento, i visitatori hanno apprezzato le famose Pigotte in jeans di Unicef, le postazioni di upcycling per la raccolta di capi jeans usati organizzate in collaborazione con Green Chic e l’omaggio del CIV di Luccoli alla Via del Jeans, un allestimento con due manichini interamente vestiti di piante per rappresentare la sostenibilità dell’evento. 

In occasione di GenovaJeans, la Lanterna – monumento simbolo della città – si illuminerà al tramonto in blu per sottolineare il valore sociale e identitario del patrimonio culturale di Genova.

Negli spazi del Museo del Risorgimento dove, accanto alle Camicie Rosse e ai Jeans dei Garibaldini, è esposta l’opera donata dal famoso artista inglese del jeans Ian Berry, “Ritratto di Giuseppe Garibaldi” che rende omaggio all’eroe dei due mondi.  

A concludere il tour, la mostra “ArteJeans, un mito nelle trame dell’Arte contemporanea”, un’esclusiva raccolta di 35 opere realizzate appositamente da artisti contemporanei con il jeans fornito dall’azienda Candiani Denim e donati alla Città di Genova su invito dell’Associazione ArteJeans, fondata da Ursula Casamonti e Francesca Centurione Scotto. L’esibizione, realizzata nel cantiere di quella che sarà la sezione Arte Contemporanea del futuro Museo del Jeans all’edificio Metelino, vuole sottolineare l’appartenenza di questo straordinario, versatile tessuto alla Città marinara, dalla quale nei secoli si è diffuso in tutto il mondo, eccellenza del Made in Italy e laboratorio di creatività e ingegno. 

Il tour ha toccato anche l’interno del Museo Diocesano, dove si può ammirare la straordinaria collezione chiamata Blu di Genova costituita da teli considerati a pieno titolo gli antenati del jeans, i Teli della Passione. Si tratta infatti di quattordici teli di lino, tinti con indaco e dipinti a biacca che raccontano le varie tappe della Passione di Cristo realizzati tra il 1538 e la fine del XVII secolo da Teramo Piaggio e suoi collaboratori e ispirati dalle incisioni di Dürer e da Raffaello.

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