Conclusa la Milano Design Week della ripartenza, è tempo di tirare le somme e il bilancio, stando ai numeri (limitandosi alla piattaforma Fuorisalone.it, 900 designer, 600 eventi, oltre due milioni di pagine viste), alla qualità dei progetti, alle questioni affrontate (sostenibilità, inclusione e creatività consapevole, per citarne solo tre) è assolutamente positivo. Tra incursioni nel settore di eminenti marchi fashion e collaborazioni di rango, ecco un best of della kermesse.
Gucci Cartoleria
Da segnalare anzitutto l’ennesimo coup de théâtre orchestrato dall’ineffabile direttore creativo di Gucci, Alessandro Michele, stavolta in forma di temporary store riservato alla collezione lifestyle, che lui spiega così: «Quand’ero bambino, andare in cartoleria e trovare matite, penne, quaderni, giochi, equivaleva a far entrare il sogno nella routine giornaliera. Ho immaginato una […] Wunderkammer che potesse accogliere questi elementi del quotidiano e li restituisse a una dimensione fiabesca». In via Manzoni 19 è stato dunque allestito un antro delle meraviglie colmo di chicche in puro Gucci style, dai ninnoli stregati agli scacchi zoomorfi. La parte del leone la fanno però taccuini, astucci, pastelli & Co., su cui si intrufolano i codici emblematici della maison (dalle doppie G al nastro Web), tutti disponibili nel negozio (aperto fino al 17 settembre) oltre che in boutique selezionate e su gucci.com.
Pyrite di Francesco Maria Messina alla Galleria Rossana Orlandi
Per l’esposizione Collectible Design ospitata dalla Galleria Rossana Orlandi, Francesco Maria Messina ha presentato Pyrite, cabinet composto da cinque moduli di diverse dimensioni assemblati tra loro, che come suggerisce il nome assume le linee irregolari del cristallo di pirite. Un oggetto scultoreo in equilibrio tra funzionalità e decoro, caratterizzato dall’alternanza ritmica di elementi cubici, la cui struttura in legno è rivestita da vernici lavorate per assumere il colore tipico del cristallo.
Il mobile risulta sospeso, come fosse un’escrescenza metallica del blocco di marmo portoro grezzo su cui poggia, che può essere anche rimosso, conferendogli così l’appeal di un’installazione d’arte. Con questo progetto Messina (30enne già annoverato tra i top designer contemporanei) firma un tributo alla sorprendente varietà di forme, volumi e proporzioni della natura, per lui inesauribile fonte d’ispirazione.
La collaborazione tra Zegna e Riva 1920
Definire eccellenze Zegna e Riva 1920 è persino banale, lo è assai meno che i due marchi uniscano le forze per un’iniziativa all’insegna di sostenibilità e artigianalità. Il Salone del Mobile ha rappresentato l’occasione ideale per condividere la filosofia green che accomuna il progetto #UseTheExisting della griffe biellese al concetto di eco-natural living dell’azienda brianzola. Il flagship store Zegna di via Montenapoleone è stato pertanto la cornice di uno speciale allestimento in cui i capi della linea #UseTheExisting (che persegue l’obiettivo di una moda zero waste, riutilizzando tessuti usati o creandone di nuovi dalle eccedenze) venivano affiancati a complementi d’arredo in legno Kauri. Quest’ultimo, un legno millenario di origine neozelandese, viene plasmato dagli artigiani di Riva 1920 in autentici capolavori di design, nello specifico due tavoli e un tavolino, esposti insieme alla libreria in legno massello di Briccole.
La collezione Mesa da Amleto Missaglia
Visitando lo store di Amleto Missaglia durante la Design Week, era possibile ammirare le novità silverware di Mesa, realtà artigianale guidata da Giuliano Malimpensa, allievo di Lino Sabattini e già collaboratore di figure apicali del design tricolore quali Gio Ponti o Bruno Munari. Proposte che, pur attenendosi alla migliore tradizione argentiera italiana, appaiono assolutamente contemporanee nelle loro forme stilizzate, lavorate manualmente dagli artigiani nell’atelier di Como. La novità più impattante, per il 2021, sta nell’uso dei colori per gli articoli in argento e lega antiossidante, dipinti manualmente all’interno di ciascun pezzo.
In edizione limitata, la collezione ruota intorno a tre cardini: il colore, appunto (decisivo soprattutto per reiventare i vasi d’archivio), le finiture fresate a mano e l’ottone brunito.
La creatività di Chiara Bernardini in mostra da Pomandère
Pomandère ha aperto le porte del proprio showroom alla creatività di Chiara Bernardini, celebrando così la sinergia tra moda e arte in un’inedita contaminazione, basata sulla condivisione di principi ispiratori e forme espressive.
Bernardini si è concentrata sul piatto, oggetto di uso quotidiano che, nella semplicità delle sue linee, si presta ad accogliere, enfatizzandola, l’inventiva dell’artista romagnola, intervenuta sulle superfici intonse con tocchi di nero, dalle sembianze astratte o naturali. Il tratto grafico dell’autrice viene esaltato dall’unicità dei singoli pezzi e dalle dimensioni degli stessi.
La forte identità e la pulizia concettuale delle opere di Bernardini si possono ritrovare negli abiti Pomandère, capi dal gusto contemporaneo, nobilitati da finiture e dettagli sartoriali timeless. Denominatore comune del progetto è, nemmeno a dirlo, la qualità eccelsa del Made in Italy.
La poltrona MASS PRESSURE by Dror per Horm + Novacolor allo Spazio Neven
Horm ha preso parte al Salone con la seduta MASS PRESSURE ideata dal pluripremiato designer Dror Benshetrit, dimostrazione plastica di come sia possibile trasformare la gommapiuma in un elemento d’arredo funzionale e innovativo a un tempo, visivamente accattivante, risultato della compressione di tre strati di gomma espansa all’interno della struttura in metallo. La colorazione, unica nel suo genere e perciò di volta in volta diversa, ricorda il cemento o una lastra metallica ossidata, ed è frutto di un procedimento messo a punto con Novacolor, al 100% manuale, che ha reso possibile verniciare la gommapiuma preservandone la morbidezza, per un oggetto di sicuro impatto che, durante la serata svoltasi nella Sala Sironi del Palazzo dell’Informazione, ha preso vita grazie alle tecnologie immersive di Neven.
MP Massimo Piombo X Understatement Milano da Masterly for 10 Corso Como
C’è chi ha approfittato della ribalta garantita dalla Design Week per lanciare una linea d’abbigliamento votata alla perfezione sartoriale: è il caso della collab tra Understatement Milano e MP Massimo Piombo per la stagione A/I 2021, presentata ufficialmente nel pop-up Masterly for 10 Corso Como, in cui l’urban style del marchio fondato da Paolo Salluzzi e Matthias Tarozzo incontra la ricercatezza tailored della griffe dell’omonimo stilista. Protagonisti della capsule collection cappotti e maglieria per lei e lui in filati preziosi par définition – dalla baby alpaca al mohair, dal cachemire alla lana, che aggiungono un twist ai dettami della sartoria tradizionale, ora con accenti di colore inaspettato come rosa o corallo, ora attraverso la tridimensionalità di pattern elaborati; se i tagli basic e puliti degli overcoat lasciano parlare la qualità delle texture, particolarmente corpose, le trame a nido d’ape dei maglioni donano profondità al lambswool. Capi che, nelle parole degli ideatori della collezione, racchiudono «l’idea di moda, ovvero eccellenza, tessuti esclusivi e couture squisitamente italiana».
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