Rivendicare la libertà con la musica, perché la musica rende liberi: Ellen Allien

Ellen Allien

Ellen Allien è un pilastro della techno e della scena rave internazionale. Ha fondato la sua etichetta discografica BPitch Control nel 1999, che negli anni è diventata un punto di riferimento per l’elettronica di avanguardia, contribuendo a lanciare le carriere di numerosi artisti emergenti. Più tardi, nel 2018, ha presentato al mondo una seconda etichetta: UFO Inc., focalizzata sulla techno grezza e pura. Come produttrice ha pubblicato una serie di album e singoli che spaziano dal genere techno al minimal, incorporando elementi di acid house (eredità della scena di Soho a Londra che ha sperimentato negli anni ’90), electro e ambient.

Icona della club culture, Ellen è anche una figura influente nella moda, grazie a quell’estetica distintiva e avanguardista che riflette il suo spirito creativo. Nella sua carriera ha lavorato infatti anche come modella e stilista, ma anche come curatrice di eventi culturali, contribuendo a plasmare l’immagine di Berlino come capitale mondiale della musica elettronica. I suoi progetti fondono musica, moda, arte, fotografia e editoria, dando vita a un universo unico, speciale e specifico.

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Ellen non solo domina i dancefloor dei principali club di tutto il mondo come DJ, ma contribuisce anche alla scena underground con i suoi rave We Are Not Alone. Si tratta di una serie di party lanciata dall’artista nel 2016, che prevede la formazione di veri e propri collettivi composti dai migliori talenti della techno berlinese. Dal 2020 a tali eventi corrispondono delle compilation suddivise in 3 parti, da circa 12 pezzi ciascuna.  Tra le sue ultime imprese ci sono proprio l’ultima edizione di We Are Not Alone Pt. 7-9 (la cui release giungerà nell’estate) e l’EP Rave LUV presentato a marzo. Entrambi sono stati prodotti da BPitch. L’anno scorso, infine, Ellen ha festeggiato il 20º anniversario del suo album seminale Stadt Kind, l’opera con cui l’artista ha iniziato a ridefinire il panorama della musica elettronica nel mondo.

La libertà rivendicata dalla musica di Ellen Allien

Nata a Tempelhof, la berlinese Ellen Allien ha vissuto la Second Summer of Love di Londra nel 1988, anno in cui è entrata a contatto con la musica elettronica. Tornata a Berlino, ha poi vissuto quell’incredibile momento storico che è stato la caduta del muro. Non stupisce, dunque, che termini quali rivoluzione, libertà, unione e connessione siano spesso associati tanto alla sua produzione musicale, quanto alla sua personalità.
Si approccia alla musica come a un qualcosa di spirituale. Per lei si tratta di un impulso imprescindibile, che le permette di entrare in contatto con le persone, oltre che con il suo Io più intimo. Con questa sensibilità, dà vita a musicalità uniche che colpiscono, accarezzano e curano l’anima di chi l’ascolta e si scatena ai suoi set. Focalizzarsi sulla forza liberatoria che la musica esercita sul corpo umano è ciò che le ha permesso di dar vita a una carriera versatile e sempre innovativa, con cui continua a ispirare e influenzare generazioni di artisti e appassionati di musica.

«Credo di aver imparato molto immergendomi profondamente nel mio universo musicale, concentrandomi sul raccogliere e analizzare la musica che più mi attira»

Ci ha scritto poco prima che partisse in aereo per un fine settimana a Bogotá e poi Detroit, dove ha suonato ai rispettivi eventi Baum Festival e Detroit’s Movement Festival. In occasione di quest’ultimo poi, ha portato l’evento “We Are Not Alone” all’afterparty ufficiale presso il Russell Center. «Ho ascoltato un brano che ho realizzato per la compilation “We Are Not Alone”… è stato appena masterizzato, suona così bene ora e non vedo l’ora di suonarlo questo fine settimana su un grande palco!».

Sei una vera icona nella comunità della musica elettronica, e anche una mentore per molti artisti del settore. Dal momento che sei riuscita a sostenere una carriera di successo per così tanto tempo, vorrei chiederti: quali credi siano stati i fattori principali, in termini di tratti personali o abilità, che hai imparato lungo il cammino e che si sono rivelati fondamentali per il tuo percorso?

Oh, la lista è lunga! Penso che sia importante non chiedere alle persone cosa pensano, ma fare per conto proprio. Credo di aver imparato molto immergendomi profondamente nel mio universo musicale, concentrandomi sul raccogliere e analizzare la musica che più mi attira, fino quando non mi rende felice. È in quel momento che, di conseguenza, sento il desiderio di condividerla con il resto del mondo. Pensare alla creazione artistica, dunque, e non agli affari, al business. Fare la DJ ti insegna come creare e veicolare energie, ed è ciò che amo fare di più.

Ellen Allien
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«We Are Not Alone esiste per condividere musica e dare spazio alla nostra comunità»

Lavorando con così tanti artisti all’interno del tuo progetto We Are Not Alone, sicuramente hai sviluppato un’abilità particolare nel riconoscere il talento. Secondo te, quanto è difficile distinguersi come artista nel panorama EDM di oggi?

We Are Not Alone esiste per condividere musica e dare spazio alla nostra comunità. Siamo amanti della musica e abbiamo bisogno di spazio per socializzare e sognare. Lavoriamo con molti DJ molto talentuosi – artisti che creano il proprio stile musicale e con un’energia esplosiva dietro la console. Ne abbiamo ancora più bisogno ora perché sembra che il mondo sia al contrario. Perciò, non vediamo l’ora di andare avanti e guardare al futuro! Mi sembra che abbiamo bisogno di una rivoluzione.

Stiamo organizzando tanti eventi speciali quest’anno – il festival Wall To Wall dove abbiamo curato un palco, Nitsa a Barcellona e NEXUS a Parigi. Poi con RSO, la nostra casa a Berlino, faremo un “weekender” in ottobre e un evento da 2500 persone nello spazio The Valley. Ancora, faremo un’altra festa lì alla fine di dicembre per chiudere l’anno. Facciamo anche il nostro evento “Vinylism” all’ADE di Amsterdam ogni anno.

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«La combinazione del fare DJ e produzione musicale mi ha aiutato a trovare il mio modo di mixare o costruire il viaggio musicale in un modo unico per me e il mio sound»

Qual è la cosa che ti emoziona di più quando ti approcci a un nuovo palco o set?

Amo sempre vedere il locale e le persone. Dopodiché devo cercare di entrare in contatto con quel determinato spazio, in modo da poter costruire un viaggio musicale, qualcosa che valga la pena di essere ricordare. Ascoltare su un buon sistema audio la musica che amo e mixare musica in una storia per me è spesso molto spirituale. A volte mi sembra una forma di rivoluzione, una protesta, altre invece la vivo come una storia d’amore. Mescolare diverse parti insieme, mixare un’altra traccia nella pausa, e così via… non mi annoio mai, perché lo percepisco come un hobby molto creativo, anche se poi è il mio lavoro. La combinazione del fare DJ e produzione musicale mi ha aiutato a trovare il mio modo di mixare o costruire il viaggio musicale in un modo unico per me e il mio sound.

Come percepisci l’attuale scena techno e quanto pensi sia cambiata rispetto a quando l’hai scoperta a Londra negli anni ’90?

Ora i club techno sono ovunque. Adesso le community sono ancora più importanti per poter dare e ricevere supporto, in modo che la parte commerciale dell’ambito non uccida la scena musicale. La scena ha davvero sofferto in Europa per il coronavirus e le guerre che hanno colpito profondamente la nostra società. Quindi queste piattaforme e luoghi sono importanti per poterci sentire vivi. Abbiamo bisogno di spazi per noi e non solo di roba commerciale venduta.

Ellen Allien
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«Berlino è stata in grado di evolvere la techno quando era in declino e spingerla di nuovo in alto. Il potere della musica e le idee della comunità hanno formato la città»

Secondo te, qual è la caratteristica principale che distingue Berlino come capitale globale del techno?

Berlino è stata in grado di evolvere la techno quando era in declino e spingerla di nuovo in alto. Il potere della musica e le idee della comunità hanno formato la città – senza di noi nella scena techno, Berlino sarebbe una città completamente diversa. Molte persone si sono trasferite qui per lavorare nell’industria musicale. La scena dei club e degli eventi di Berlino non ha venduto il posto agli investitori – la città ha venduto la città agli investitori. Ora ci sono molti investitori senza anima che calcolano solo i soldi, ma è la nostra anima, la musica, che rende la città ciò che è.

Ci sono suoni o generi a cui ti senti particolarmente legato e che tendi a usare più spesso nei tuoi pezzi? Se sì, quali sono e perché?

Amo le band cold wave perché usano i miei sintetizzatori preferiti. Mescolare queste canzoni nei miei set techno mi sfida e mi sembra concettualmente più radicale che suonare tech house a 150 bpm!

Ellen Allien
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Credits

Photographer Alessandro Fabi

Stylist Stefania Sciortino

Hair Stylist Eleni Charismoglou Bantoula

Make Up Revlon

Photographer Assistant Alex Emma & Giordano Balletti

Stylist Assistant Chiara Carrubba

Location Studiophotografia 

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