Lo shopping online sta uccidendo i negozi fisici: una piattaforma digitale può venire in soccorso?

Dai paesi più piccoli ai grandi centri urbani e ai grandi centri commerciali fuori città, la storia è più o meno la stessa. Afflitti da una tempesta perfetta di affitti elevati, aumento delle tasse alle imprese locali e concorrenza online, i rivenditori abbassando le saracinesche definitivamente. 

Negli ultimi due anni, abbiamo visto le grandi catene tagliare i costi riducendo le loro operazioni nei negozi fisici, switchando la maggior parte della loro attività sull’online. 

Ma allora davvero l’online e gli e-commerce stanno uccidendo i negozi fisici? È una questione a cui GoDaddy prova a dar risposta schierando in campo dei veri e propri fuoriclasse di questo tema, nel prossimo appuntamento della GoDaddy School of Digital in programma lunedì 18 ottobre alle ore 17.00 sulla pagina Facebook della società.

Ospiti di questo incontro a focus “E-commerce e Retail” saranno Silvia Signoretti, consulente specializzata in strategie di marketing con un focus su strutture in rete e attività locali correlate, e Orazio Spoto, co-fondatore del gruppo italiano di instagramers e CEO e fondatore di Newmi, Società Benefit tra le prime in Italia che proveranno ad analizzare le cause e le conseguenze di questo fenomeno. 

Tendenze di acquisto generali

Quando si tratta di acquistare effettivamente beni, le vendite online rappresentano ancora solo una frazione degli acquisti complessivi. Solo il 12% circa delle vendite globali viene effettuato online, quindi perché le persone pensano che i negozi fisici siano in declino?

Uno dei motivi è la velocità con cui sta aumentando lo shopping online.

Gli acquisti online stanno crescendo tre volte più velocemente rispetto allo shopping fisico e questa tendenza fa pensare alle persone che presto Internet prenderà il sopravvento.

In realtà, però, sebbene lo shopping online sia in crescita, ha ancora molta strada da fare. Le stime più ottimistiche suggeriscono che ci vorranno altri cinque anni prima che lo shopping online e quello al dettaglio siano equamente abbinati quando si tratta di spesa dei consumatori.

Cosa significa questo per il futuro del business?

Lo shopping online è in circolazione da un paio di decenni, ma rappresenta ancora solo una frazione delle vendite complessive. Se continuiamo con questa proiezione di crescita, ci vorranno ancora anni prima che superi la vendita al dettaglio fisica, e questo presuppone che non si stabilizza.

Per i grandi marchi al dettaglio, avere un negozio fisico in cui le persone possono entrare sarà sempre redditizio, soprattutto per i negozi di abbigliamento. E non si tratta soltanto di scegliere tra vendita al dettaglio e online.

Gli studi hanno dimostrato che entro sei settimane dall’apertura di una nuova sede, un rivenditore vedrà aumentare di oltre la metà il traffico online dei residenti locali.

Ciò suggerisce che le persone entrano in negozio, vedono qualcosa che gli piace, magari provano, e poi tornano a casa e lo acquistano, o perché vogliono tempo per pensarci, vogliono una taglia diversa o è più economico online.

La combinazione di negozi fisici e vendite online, cioè l’omnicanalità, potrebbe essere solo il futuro del commercio, in particolare per l’industria della moda.

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