Luciano De Crescenzo visto dal nipote Michelangelo: una fondazione in sua memoria

Non è da tutti crescere con un grande scrittore in casa, capace di spiegarti la mitologia greca o la visione filosofica di Socrate tra una partita di pallone e un gelato al parco. Michelangelo Porzio De Crescenzo, unico nipote del filosofo e saggista Luciano De Crescenzo, ha sempre avuto un rapporto speciale con suo nonno.

L’amore per la cultura ha spinto Michelangelo e i suoi genitori – Paola De Crescenzo e Raffaele Porzio – a fondare l’Associazione Culturale Luciano De Crescenzo. Un modo per onorare l’eredità intellettuale del nonno, ma anche per sostenere giovani scrittori. MANINTOWN ha intervistato Michelangelo Porzio, che ci ha regalato un ricordo personale e affettuoso del grande saggista.

Luciano De Crescenzo con il suo libro Così Parlò Bellavista
Luciano De Crescenzo con il suo libro Così Parlò Bellavista

«La cultura, l’amicizia e gli affetti erano per lui i beni primari e da essi, secondo lui, dipendono la nostra felicità e libertà»

Tuo nonno era un talento poliedrico (filosofo, scrittore, regista, attore): quale è stato il suo più grande insegnamento?

Insegnamenti ne ho ricevuti tantissimi, e ne continuo a ricevere altrettanti tramite la sua eredità intellettuale. La cultura, l’amicizia e gli affetti erano per lui i beni primari e da essi, secondo lui, dipendono la nostra felicità e libertà. Mi diceva sempre “Lo studio è la forma più gloriosa di gioco” , frase che da piccolo non capivo, infatti gli rispondevo: “Nonno veramente io preferisco giocare a pallone!”. In realtà per lui la cultura non era solo quello che si studia, ma l’osservazione di tutto ciò che ci circonda.

Tra i tanti ricordi e momenti passati insieme a lui, vuoi condividerne qualcuno? Un aneddoto cui sei particolarmente legato?

Se una coincidenza può essere considerata un aneddoto, direi Parigi. Vent’anni fa mio nonno mi portò in questa splendida città per presentare il suo libro Così parlò Bellavista tradotto in francese. Il caso ha voluto che, proprio recentemente, sono tornato a Parigi e precisamente al museo del Louvre, per la proiezione del film Così parlò Bellavista, certo ero senza di lui, ma mai lo sentito cosi vicino. Ricordare un aneddoto in particolare non è semplice perché anche stare in sua compagnia era sempre divertente e surreale, ne avrei talmente tanti da poter raccontare che potrei scriverci un libro.

Luciano De Crescenzo con il nipote Michelangelo

De Crescenzo era amato e seguito da tantissimi personaggi dello spettacolo. Saranno coinvolti nell’Associazione?

Assolutamente sì, ricordo i tanti natali festeggiati a casa di Marisa Laurito a Roma insieme a tutti i suoi amici storici con cui ha condiviso le sue più grandi passioni: una vera e propria famiglia. Sicuramente molti di loro faranno parte di questo progetto come Marisa Laurito, Renzo Arbore, Isabella Rossellini, Benedetto Casillo e tanti altri.

Luciano De Crescenzo in una foto d’epoca

Quale sarà la missione dell’Associazione Luciano De Crescenzo e quali saranno i primi progetti?

Mio nonno ha sempre avuto a cuore i ragazzi, ed un suo desiderio era quello di creare un premio per giovani scrittori. L’Associazione quindi ha tra i suoi primi progetti la messa in opera di questo suo sogno.

Il primo evento per il 2024 si realizzerà all’interno della nuova Mondadori nella galleria Umberto di Napoli il 18 Gennaio alle ore 18:00, dove verranno ricordati insieme a Marisa Laurito, Benedetto Casillo e tanti altri i 40 anni di Bellavista e coglieremo l’occasione per presentare pubblicamente il sito dedicato a Luciano uscito il 18 dicembre 2023.

Nel tempo sono previste altre iniziative tra cui la casa museo nella sua abitazione di Roma, la pubblicazione di alcuni testi inediti di Luciano, guide turistiche per le strade della Napoli di Bellavista ed eventi culturali legati in qualche modo al mondo di nonno.

Quale la particolarità del sito che state per lanciare?

Il nostro intento insieme all’agenzia di comunicazione Goodea di Josè Compagnone è stato quello rappresentare un viaggio nel suo mondo attraverso la selezione di materiali fotografici, video e testi originali. Un archivio e uno sguardo al futuro tra memorie, raccolte, spunti attuali e tanto altro.

Luciano De Crescenzo e Michelangelo De Crescenzo con i libri nello studio
Luciano De Crescenzo nel suo studio con Michelangelo

«Diceva che abitava a Napoli, in provincia di Roma: per lui Napoli non era una città ma uno stato d’animo»

Luciano De Crescenzo era fortemente legato a Napoli e Napoli a lui. Tu che rapporto hai con questa città? Cosa ti ispira e come la vedi evolvere? 

Quando chiedevano a mio nonno in che città abitasse, rispondeva: “Abito a Roma, in provincia di Napoli”. Un amore incondizionato che provava nei confronti della propria città e dei napoletani. Per lui Napoli non era una città ma uno stato d’animo. Ho un bellissimo rapporto con la mia città, come tante persone sono innamorato del suo fascino e anche della sua “lentezza” che apparentemente potrebbe sembrare un difetto, ma non lo è.

Anche se negli ultimi anni Napoli è migliorata tantissimo, mi sono accorto che nessuno riesce a cambiare la sua meravigliosa anima, perché è una città che sembra che la conosci, che l’hai capita, ma invece non è vero, e questo stimola un rapporto molto vivo tra me e la città.

Luciano De Crescenzo

Tra i suoi aforismi e frasi quale hai fatto tua e che ti descrive meglio?

“Tutti studiano come allungare la vita mentre invece bisognerebbe allargarla”, questa è la mia frase preferita a cui aggiungerei il concetto di “sospensione del giudizio”. Grazie a lui ho imparato a limitare il mio giudizio sulle persone e sulle cose, un giudizio frettoloso limita la conoscenza, la sospensione del giudizio allarga la vita!

Isabella Rossellini e Michelangelo De Crescenzi
Isabella Rossellini e Michelangelo De Crescenzo
Luciano e Michelangelo De Crescenzo
Luciano De Crescenzo con il nipote Michelangelo

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