Intervista a Marco Ferrero-ICONIZE

Marco Ferrero, alias ICONIZE, è uno degli influencer e Tik-Toker Italiani più famosi al mondo. Nato a Biella ma adottato da Milano sin da quando aveva diciotto anni. Giugno è il mese dell’orgoglio omosessuale, e proprio lui del suo coming-out ne ha fatto un video virale che è passato alla storia, gioca e scherza sull’argomento con contenuti esilaranti. Segni particolari: bello e pazzo da far innamorare.



Come hai iniziato a fare i tuoi video?

Sin da piccolo ho sempre avuto questa passione per la fotografia che mi ha trasmesso mio nonno, che era un appassionato d’arte lavorando nel tessile, e così ho iniziato a scattare foto ai miei amici per poi postarle su facebook.

Praticamente loro erano i miei modelli, e poi un po’ per caso e un po’ per fortuna i miei video hanno iniziato a diventare virali, ma non era assolutamente quella la mia intenzione.

Alla fine, la mia creatività è stata premiata, quindi mi reputo anche fortunato.

Questi video li fai tutti da solo o hai un team che ti aiuta?

Credo che sia proprio la mia caratteristica, non ho persone che lavorano per me, anzi faccio tutto da solo dal montaggio alla regia.

Poi a volte quando lavoro per un brand importante mi appoggio a qualcuno, ma penso sempre che sia l’idea quella importante e non la tecnica.



A proposito dei tuoi video, voglio sapere tutto su quello del “pene saltellante”.

In quel periodo ero a Miami, e una mia a mica ha pensato ovviamente di regalarmi questo costume di carnevale a forma di pene con dimensioni umane, era sicura che qualcosa avrei combinato di certo.

Infatti, ho iniziato ad andare in giro per la città, con la gente che nel frattempo scattava foto e faceva video, in quanto capisci bene che non è da tutti i giorni vedere un pene che saltella in giro!

Come lo hai vissuto il periodo del lockdown?

Chiaramente è stata una tragedia un po’ per tutti, però io dai momenti no riesco sempre a trarne qualcosa di buono, ed infatti mi son messo a creare contenuti che magari rimandavo da tempo, ed invece avendone molto a disposizione ho messi a frutto le idee.

Ho sfruttato anche il momento visto che non ero solo io ad avere troppo tempo a disposizione, tutti quanti erano sui social molto più del solito.



Ho visto che ti sei cimentato anche nella conduzione, vorresti diventare un Mike Bongiorno? 

Mi vedrei a condurre qualcosa tipo “Total request Live” come quello che facevano da piazza Duomo a Milano, e poi mi son divertito a condurre “Mai dire quarantena”, idea che mi era venuta appunto stando a casa.

Come ti è venuto in mente il tuo nome d’arte ovvero ICONIZE.

Sinceramente non lo so nemmeno io, però mi ricordo che era di notte, sempre dal fatto che fotografavo i miei amici, ed alla fine li volevo iconizzare, e tutt’ora sono convinto che sia stata la scelta giusta, mi ci rispecchio.



Raccontaci del tuo coming-out.

Normalmente quando le persone scelgono di fare questo passo, iniziano dagli amici più stretti, hanno sempre un po’ di timori nei confronti della famiglia, io invece nel 2011 ho scelto di farlo nel modo più plateale possibile, ho fatto un video e l’ho messo in rete. Sono felice di averlo fatto perché in quel momento c’erano veramente pochi personaggi pubblici che sceglievano di farlo e questo mi ha dato una grande forza.

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