La favola illustrata di MMA Projects, lo studio della Brianza che ha portato l’architettura italiana nel mondo

Siamo nel 1999 e l’Architetto Marco Mangili apre, in quello che lui stesso definisce “un piccolo scantinato in Brianza”, la realtà che diventerà molto presto MMA Projects. Studio riconosciuto a livello internazionale per la particolare sinergia progettuale che unisce interior design a architettura, ingegneria e urbanistica, cui ben presto si uniranno i soci Alessandro Vaghi e Dorotea De Simone. Dal piccolo al grande, dal “cucchiaio alla città”: la filosofia dello studio si inserisce in un’ottica profondamente italiana che ne fa ben presto un indirizzo ricercato nel mondo, in particolare da un nutrito gruppo di clienti luxury a Dubai e sul mercato cinese. 

Sono entrato nell’atelier nella cittadina briantea di Barlassina per incontrare il team di giovani ed entusiasti progettisti di cui si compone MMA Projects. Oggi è un “meltin’ pot” di menti creative che condividono la stessa visione: un gruppo multiculturale composto da diversi professionisti per fornire soluzioni complete, integrate e innovative ai clienti di tutto il mondo. Ho ascoltato la storia di questa realtà italiana per dare vita a un racconto illustrato dei progetti che più mi hanno colpito.

Lo studio MMA Projects e i partners, artwork by Jacopo Ascari
Lo studio MMA Projects e i partner: artwork by Jacopo Ascari

Come si struttura oggi MMA Projects?

Lo studio è una realtà in forte e rapida espansione. Oggi conta circa 40 professionisti, divisi in due team progettuali, l’uno dedicato a Dubai e l’altro ai progetti cinesi. Tra il Medio e l’Estremo Oriente, ad oggi MMA è attivo su circa 35 progetti ongoing. Nonostante tutto naturalmente passi sotto la supervisione dei tre soci fondatori (Marco Mangili è attivo sui progetti a Dubai mentre Alessandro supervisiona i numerosi cantieri attivi in Cina), è possibile descrivere il processo creativo di MMA Projects come una tavola aperta al continuo confronto tra i giovani architetti. La voce di ognuno è valorizzata e le tecniche progettuali favorite dai singoli trovano ampio margine per esprimersi.

AXIOM Telecom HQ, Dubai, artwork by Jacopo Ascari
AXIOM Telecom HQ, Dubai: artwork by Jacopo Ascari

AXIOM Telecom HQ, Dubai

Axiom Telecom HQ Dubai è il primo grande progetto negli emirati di MMA Projects. Nonostante le gigantesche dimensioni dell’area di progetto, di oltre 35.000 mq nella sua interezza, al centro della proposta vi è la volontà di presentare un luogo “dove vivere”, una “cittadina interna” che presenti tutte le diverse funzioni. La struttura si configura come una serie di edifici in vetro coperti da una shell, una conchiglia dalla forma decostruita capace di disegnare un vero e proprio paesaggio, costituita di pannelli in cemento armato con scheletro di ferro.

Grand Hotel Campione, artwork by Jacopo Ascari
Grand Hotel Campione: artwork by Jacopo Ascari

Grand Hotel Campione d’Italia

Nel 2012 MMA Projects affronta la sua prima grande prova nell’hotellerie di lusso con il prestigioso boutique hotel sul Lago di Lugano composto di 40 camere. Campione costituisce il primo episodio della particolare attenzione alla costumizzazione degli interni di MMA Projects, in cui tutto diviene elemento d’arredo, dalla reception alla boiserie

Ville a Dubai, MMA Projects, artwork by Jacopo Ascari
Ville a Dubai: artwork by Jacopo Ascari

Ville a Dubai

MMA Projects è attivo a Dubai fin dal 2000, quando Marco Mangili firma la sua prima Villa negli Emirati. Le Ville, divenute ben presto uno degli elementi che più identificano il lavoro dello studio, si distinguono per la particolare attenzione al dettaglio, utilizzando soltanto preziosi materiali italiani, come ad esempio il travertino, trattato come un vero e proprio tessuto dalla fine trama.

MMA ha firmato Ville di migliaia e migliaia di mq, tutte riconoscibili ma al tempo stesso sobrie nelle forme e nei volumi. Capaci di divenire esse stesse elementi nel paesaggio, insieme fresche, luminose e sempre a scala “umana”. 

Ritz Carlton Residence, artwork by Jacopo Ascari
Ritz Carlton Residence: artwork by Jacopo Ascari

Ongoing projects: Dubai Ritz Carlton

Tra i tanti progetti ongoing, uno dei più ambiziosi ed interessanti è il Ritz Carlton Residence di Dubai. La torre di 21 piani di residenze di lusso. Se gli ultimi due piani sono dedicati a penthouse, il resto della torre accoglie 57 residenze di diverse dimensioni. La facciata si compone di scaglie bianche, un colore “senza tempo” per svettare e distinguersi nel cielo di Dubai. La torre presenta inoltre un podium per le facilities, compresa una magnifica piscina e Spa. 

Dingke Hotel Shangai, MMA Projects, artwork by Jacopo Ascari
Dingke Hotel Shangai: artwork by Jacopo Ascari

Il Dingke Hotel a Shangai

Primo grande progetto realizzato in Cina, Dingke Hotel si compone di due torri e un grande centro congressi. Anche in questo caso, nonostante le enormi dimensioni in oggetto, lo studio parte dall’idea di “umanizzarne” gli ambienti, progettando in travertino qualsiasi dettaglio. Il centro congressi, esteso su oltre 4600 mq, alterna ambienti capaci di ricreare diverse esperienze “palpabili” da un punto di vista quasi urbano. 

I progetti in Cina di MMA Projects, artwork by Jacopo Ascari
I progetti in Cina di MMA Projects: artwork by Jacopo Ascari

I progetti di MMA in Cina

Ad oggi MMA Projects ha circa 15 cantieri aperti in Cina. Tra le torri, particolare attenzione è da sempre rivolta alle facciate. La 100M Tower a Shangai si rifà all’arpa ed in particolare al “The flow of music” del vibrare delle corde, fino a creare un vero e proprio “concerto di facciate” ed “un rincorrersi di vuoti”. Ancora più alta la 105M Tower, parte di un ambizioso masterplan in cui i landmark sono affidati a MMA Projects appunto e Daniel Libeskind si eleva dalla pianta fino a “deformare” parametricamente la facciata, così da presentare curvature continuamente dinamiche. 

In Cina, MMA Projects affronta inoltre grandi progetti urbanistici, come il Pujang 03compound polifunzionale di 170mila mq, strutturato intorno a un centro congressi che affaccia su un grande lago a forma d’ala di farfalla: il disegno del paesaggio diviene la chiave di lettura per reinterpretare il progetto della città nuova. 

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