PERDERSI E RITROVARSI: I LABIRINTI DI LEGO IN MOSTRA A ROMA

Bivi, innumerevoli vie percorribili, vicoli ciechi. Divertimento, ingegno, disorientamento. Il labirinto, struttura architettonica dalla storia antichissima, intricato e tortuoso sin dall’epoca di Dedalo, il geniale architetto della mitologia greca. Un’ambientazione ludica per certi aspetti, per altri un rompicapo senza fine da cui è praticamente impossibile uscire. E proprio questo groviglio di corridoi, affascinante e oscuro al tempo stesso, è protagonista di un evento organizzato a Roma presso lo showroom Irsap: la mostra Labirinti.

I Labirinti di Lego per giocare con le opere d’arte

Curata dall’artista e architetto romano Fabrizio Campaiola, l’esposizione si è tenuta venerdì 20 ottobre, dalle 18 alle 21, all’interno della rassegna InOltre, dedicata a design, arte e architettura. Venti opere, realizzate dal 2019 a oggi, interamente con mattoncini Lego, raccontano una necessità insorta nella vita del loro autore: rappresentare l’idea di città come un labirinto. Uno scenario intricato, capace di interrogare il fruitore, evocare sensazioni, temi di importanza sociale e una immancabile nostalgia ludica. Il visitatore è quindi invitato a giocare con le opere d’arte, tele colorate dallo spirito squisitamente pop, lasciando emergere le proprie emozioni.

Esempio di labirinto firmato Fabrizio Campaiola esposto alla mostra Labirinti.
Esempio di labirinto firmato Fabrizio Campaiola esposto alla mostra Labirinti

«Mi piace pensare non sia un caso che il personaggio mitologico greco Dedalo fosse un grande architetto, oltre che scultore e inventore. Perché secondo me il legame tra l’arte, la suggestione del labirinto e l’architettura in senso lato – dal design all’urbanistica – è indissolubile, si perde nella notte dei tempi, nel mito appunto». Così ha dichiarato Fabrizio Campaiola a proposito della sua mostra.

Le opere della mostra Labirinti

L’esposizione si sviluppa a partire da un’opera zero, intitolata Trova la via d’uscita (2019), quasi un manifesto dell’intero progetto. Arte urbana (2020) concentra la vera essenza della street art; Purple brain (2022) è un inno allo scenario della musica funk. Ricordiamo poi Ritorno alla fioritura (2020), realizzato per celebrare la fine del lockdown 2020, e I can’t breath (2020), che rimanda al movimento Black Lives Matter.

La caratteristica senza dubbio più suggestiva in tutte le opere esposte è l’utilizzo degli iconici mattoncini Lego. Nettezza dei colori e geometria perfetta sono gli ingredienti alla base di una narrazione pulita e immediata, apparentemente di facile lettura, ma con molteplici livelli di interpretazione nascosti.

La mostra Labirinti di Fabrizio Campaiola costituisce il primo evento della rassegna InOltre, una serie di appuntamenti in programma fino alla primavera 2024. L’iniziativa si propone di indagare la stretta correlazione tra design, arte e architettura, tre forme espressive legate in modo indissolubile fin dalla loro origine.

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