5 mostre d’arte irrinunciabili da visitare ora

In questo periodo dell’anno, il mondo dell’arte si anima con una vasta gamma di installazioni che offrono un’esperienza culturale coinvolgente per gli appassionati e non. Da opere contemporanee a capolavori storici, dalle espressioni più audaci alle raffinatezze più classiche, le mostre d’arte inaugurate tra il mese di maggio e giugno promettono di soddisfare ogni gusto e interesse. Che si tratti di indagare le profondità dell’animo umano o ammirare le bellezze senza tempo, i nuovi spazi espositivi si presentano come autentiche esperienze culturali da non perdere.

Tra le mostre d’arte imperdibili, Le diable au corps di Daniele Capra e Massimo Mattioli

Le diable au corps: un nome autoesplicativo e sufficientemente provocante da suscitare un vivido interesse anche solo nella sua lettura. BonelliLAB a Canneto sull’Oglio invita il pubblico a salpare la nave della libido in una mostra a cura di Daniele Capra e Massimo Mattioli. Dall’intimità più segreta alle manifestazioni più viscerali, l’installazione sonda diversi aspetti di un corpo alla ricerca e alla scoperta del desiderio. A completare il cerchio, una dark room ospita una selezione di lavori su carta, caratterizzati da una maggiore libertà espressiva e che scavano nelle profondità di una relazione passionale.

Il progetto si ispira al romanzo Il diavolo in corpo di Raymond Radiguet, la cui trama ruota attorno a una relazione amorosa e tormentata tra il giovane studente François e Marthe, una donna sposata. La trasgressione delle convenzioni sociali e gli ostacoli che si frappongono al loro amore diventano il cuore di una storia carica di immagini evocative ed esplicite.

Dal 26 maggio al 28 luglio, Le diable au corps riunisce oltre cinquanta opere su tela e su carta di Sabrina Annaloro, Romina Bassu, Nicolò Bruno, Chiara Calore, Giulio Catelli, Nebojša Despotović, Olga Lepri, Paolo Pretolani, Adelisa Selimbašić, Davide Serpetti, Flaminia Veronesi e Maria Giovanna Zanella.

Visioni tutte al femminile in Eccentriche nature

Natura. s. f. [lat. natūra, der. di natus, part. pass. di nasci «nascere»]. L’etimologia parla chiaro: femminilità e natura non sono mai stati due concetti così vicini come ora e a darne conferma è la mostra Eccentriche nature a cura di Pasquale Fameli. Presentata al CUBO Unipol di Bologna dal 5 giugno al 5 ottobre, l’installazione riunisce dieci artiste donne scelte per il legame speciale che hanno instaurato negli anni con le varie forme della natura. Tra formalismo e concettualismo, le venticinque opere d’arte si trasformano in uno scrigno di visioni originali dell’arte contemporanea.

Sculture, fotografie, installazioni, disegni: tutto mette al centro non solo il rapporto tra gli esseri umani e la natura, ma anche la comprensione dei confini tra la dimensione nativa e quella artificiale.
Prospettive raccontate attraverso diversi occhi che, proprio per questa ragione, si manifestano con disparate tecniche artistiche, dalle più tradizionali alle più innovative. Pastelli, matite carboncino, penne, collage e blow-up fotografici: ogni strumento utilizzato diventa mezzo d’espressione di un puzzle celebrativo, a tratti poetico.

Le artiste coinvolte nella mostra sono Sergia Avveduti, Pinuccia Bernardoni, Mirta Carroli, Valentina D’Accardi, Giulia Dall’Olio, Sabrina Mezzaqui, Sabrina Muzi, Francesca Pasquali, Greta Schödl e Sissi.

Per gli appassionati di mostre d’arte tra concreto e astratto, Uplift di Kelly Robert

Kelly Robert mette a nudo la sua visione creativa per la prima volta all’Accesso Galleria di Pietrasanta con la mostra Uplift, visitabile dal 23 giugno al 4 agosto.
Le sculture presentate spaziano da materiali della tradizione classica sapientemente lavorati, come marmo e bronzo, a grezzi come la terracotta, tipica della produzione dell’artista.

La silhouette femminile, sua musa ispiratrice, si tinge di un colore diverso a seconda della posizione assunta. Partendo da studi anatomici, la Robert comprende come la legge gravitazionale svolga un ruolo centrale nel movimento del corpo. Eppure solamente uno sguardo attento coglierebbe l’inaspettata astrattezza nelle figure da lei realizzate. Nella sua singolarità, il busto gioca un ruolo chiave a livello comunicativo, quasi a esprimere una forza che non ha bisogno di volto, di mani o di gambe.

Kelly Robert, che descrive le sue opere come “una rappresentazione di momenti d’intensa illuminazione”, mira a incarnare l’essenza del concetto contemporaneo di girl power nella sua forma più spirituale. Le sculture sono, per l’artista, testimonianze potenti della capacità dell’arte di catturare la natura della condizione umana, nello specifico della donna. A omaggiare questa visione il titolo Uplift, che rappresenta il perfetto incastro tra la dimensione emotiva e quella materica.

Fotografie inedite by Gianni Berengo Gardin

Le Sale d’Arte in via Machiavelli 13, ad Alessandria, ospitano Gianni Berengo Gardin – Cose mai viste. Un unposted archive in cui il celebre fotografo italiano veste i panni del testimone e non di autore. Conosciuto per l’umiltà, il rispetto e l’empatia verso chi sta oltre l’obiettivo, Gianni Berengo Gardin propone una selezione di fotografie dedicata agli uomini e alle donne che ha incontrato nel corso della sua carriera. La spontaneità dietro agli scatti coglie attimi di vita quotidiana visti dai suoi occhi sempre vigili e aperti.
Il viaggio temporale e geografico nel suo archivio inizia nel 1954 e termina nel 2023, ripercorrendo tappe come Francia, Ungheria, Spagna, Norvegia, Cina e Giappone. Un cittadino di mondo che punta i riflettori su chi fotografa e, di conseguenza, sulla storia che i suoi soggetti velatamente raccontano, mettendo in secondo piano il come.
La mostra a cura di Giovanna Calvenzi e Susanna Berengo Gardi si conclude con una sezione di immagini che rievocano la Battaglia di Marengo a Villa Delavo.

Ultima, ma non per importanza, Gae Aulenti (1927-2012)

L’architetta italiana Gaetana Emilia Aulenti e la sua prolifica carriera diventano protagoniste della mostra Gae Aulenti (1927-2012) alla Triennale di Milano. L’esposizione, curata da Giovanni Agosti, Nina Artioli e Nina Bassoli, ripercorre le tappe più rappresentative della designer del secondo Novecento e dei primi anni Duemila.

Vincitrice della Medaglia d’Oro, Gae Aulenti ha saputo farsi strada in un mondo dominato prevalentemente dagli uomini. Da sempre affascinata dal connubio tra architettura e politica, la mostra a lei dedicata vuole essere una ricostruzione in grandezza 1:1 di alcuni dei suoi lavori più importanti. Case private, showroom, stazioni di metropolitana, scene di teatro: l’assortimento eterogeneo è appositamente studiato per presentare una sequenza di ambienti diversi tra di loro. Questi spazi espositivi sono progettati per restituire al visitatore il senso di una vita vissuta, che si manifesta attraverso un equilibrio tra costanza e fedeltà, momenti di deviazione e abbandono.

L’installazione è accompagnata da una guida che illustra i progetti dell’esposizione, un mazzo di carte concepito come mappa figurata delle relazioni intrattenute da Gae Aulenti e un catalogo che ricostruisce la vita e la carriera della designer italiana. Visitabile dal 22 maggio al 12 gennaio 2025, la mostra si manifesta come un continuum ricostruttivo dell’allestimento Arrivo al mare, presentato in Triennale e premiato nel 1964.

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