Ok Boomer cosa significa questo modo di dire

I modi di dire, si sa, non passano mai di moda ed esistono fin dalla notte dei tempi e col passare degli anni e delle generazioni ne vengono coniati sempre di nuovi.

Uno di questi è OK BOOMER, utilizzato dai giovani negli ultimi mesi ed esploso nel web grazie a Twitter e al nuovo social network TikTok in particolare negli Stati Uniti.

Sapete di cosa si tratta e cosa significa questo strano modo dire?! Scopriamolo insieme

OK Boomer cosa significa

Questo meme è utilizzato dalla “Generazione Z” –  nati tra la seconda metà degli anni Novanta e la fine dei Duemila – per dare una risposta polemica ai “Baby Boomer” – nati tra la metà degli anni quaranta e sessanta. I Baby Boomer sono i figli del boom economico avvenuto dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Ma cosa vogliono dire con questa espressione OK BOOMER i giovani di oggi?

Semplicemente la usano per prendere in giro ciò che percepiscono come lamentele a parte delle generazioni degli anni cinquanta, sessanta e settanta.

Perché Ok Boomer è rivolta a queste generazioni?

Se ve lo state chiedendo la risposta è che a queste generazioni è stata attribuita la responsabilità della crisi finanziaria e climatica dei disastri di oggi. Quei disastri che le nuove generazioni vivono sulla loro pelle e spesso a discapito anche della loro salute.

Questo modo di dire sta portando con sé uno scontro generazionale che non è legato solo al mondo del web e ai canali social. E’ stato utilizzato anche dalla deputata neozelandese Chlöe Swarbrick che ha risposto con Ok Boomer ad una collega, quando quest’ultima ha provato ad interromperla mentre stata esponendo il suo pensiero su una questione ambientale.

La deputata che ha usato il meme, ha solo 25 anni, ha vissuto la crisi economica e vive in pieno la crisi climatica, questo a dimostrazione del fatto che il modo di dire è legato proprio alla fascia di età dei giovani nati tra la fine degli anni Novante e la fine dei Duemila.

Inoltre lo ha reso noto in modo particolare il New York Times con un articolo della giornalista Taylor Lorenz, portandolo così al di fuori di internet.

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