CARTA BIANCA A OLIVIER SAILLARD ALLA TRIENNALE DI MILANO

Triennale Milano e Fondation Cartier, in occasione della mostra di Ron Mueck, hanno organizzato 3 performance esclusive con Olivier Saillard, storico della moda e curatore prima del Palais Galliera, il museo della moda di Parigi, e attualmente alla guida della Fondazione Azzedine Alaïa e direttore artistico del brand J.M. Weston, che è stato invitato a immaginare una nuova edizione del format Soirées Nomades nell’ambito del partenariato culturale tra Triennale Milano e Fondation Cartier, avviato nel 2020. 

Olivier Saillard Triennale Milano
Olivier Saillard, ph. Ruediger Glatz

Moda Povera VI: Les vêtements des autres – Milan

Olivier Saillard presenterà a Milano la prima mondiale, il 2 febbraio, di Moda Povera VI: Les vêtements des autres – Milan, un nuovo capitolo della sua ricerca ispirato all’Arte Povera, movimento d’avanguardia italiano nato negli anni Sessanta che predilige l’utilizzo di materiali semplici, spesso naturali o di recupero. Concepita appositamente per gli spazi di Triennale Milano nell’ambito delle Soirées Nomades, Moda Povera VI: les vêtements des autres – Milan è una performance inedita, che segue un protocollo tanto semplice quanto fragile. Ogni visitatore viene invitato a offrire in prestito un indumento a cui tiene, ma solo per la durata della performance: una camicia cara, la giacca della persona amata, un vestito, un pantalone ricordo di un parente, il cappotto di un’amica preziosa. Lo scopo è di consegnare un indumento scelto per il ricordo e l’affetto che rappresenta agli occhi di chi lo presta. Dieci modelle (scelte perché rappresentano la storia della moda e il suo patrimonio culturale) avranno il compito di indossare questi abiti, reliquie di momenti comuni o eccezionali del passato. Portare piuttosto che indossare, presentare invece di infilare, animare anziché vestire. Questa è la sfida: restituire l’intimità e il valore affettivo che si nascondono dietro a ciascun indumento. Il messaggio viene veicolato dalle modelle-performer attraverso l’insieme di gesti e movimenti che caratterizzano l’arte dello sfilare. Indumenti usati o da lavoro, della vita quotidiana, rovinati, banali o normali, indumenti da cerimonia, d’eccezione o antiquati, tutti questi “vestiti degli altri” sfilano senza distinzioni dopo che Olivier Saillard li ha rielaborati con il suo tocco. 

Olivier Saillard Triennale Milano
Olivier Saillard, ph. Ruediger Glatz

Salon de Couture & Moda Povera V: les vêtements de Renée

Il giorno successivo, sabato 3 febbraio, il pubblico potrà scoprire altre due opere fondamentali dal repertorio di Olivier Saillard: Salon de Couture, la prima sfilata della storia della moda a non contemplare i vestiti, è la prima creazione di Olivier Saillard. Ideata nel 2006, e mai più riproposta da allora, porta in scena Violeta Sanchez, musa e modella di Yves Saint Laurent e Helmut Newton, nell’esercizio di una sfilata fantasma. Se il protocollo di scena dell’alta moda è rispettato (sedie per gli spettatori, passerella, fiori), dei vestiti non restano che le descrizioni che Violeta, nel ruolo di direttrice dello show, pronuncia con cura, come era abitudine fare nelle maison di moda fino agli anni Cinquanta. I ricordi dei tessuti, delle forme e dei materiali dei vestiti, sciolti come neve al sole, vengono ricuciti insieme nella memoria e sfilano al suono della sua voce. 

La seconda opera che viene presentata il 3 febbraio è Moda Povera V: les vêtements de Renée, che ha debuttato lo scorso giugno alla Fondation Cartier. Questa performance, la più recente del repertorio di Olivier Saillard, si svolge presso il teatro di Triennale Milano. Saillard utilizza le tecniche dell’alta moda per scucire e trasformare i vestiti appartenuti alla madre, venuta a mancare due anni fa. Semplici camicie diventano vestiti d’eccezione attraverso le conoscenze della storia della moda e del suo savoir faire. Gli indumenti conservano tuttavia la vulnerabilità di colei che li ha fatti vivere. La modella Axelle Doué, attraverso un sottile e raffinato esercizio dove svestirsi diventa una coreografia dell’intimità, rappresenta con grazia questo guardaroba infinitamente personale. 

Olivier Saillard, « Moda Povera V, Les vêtements de Renée »
Olivier Saillard, «Moda Povera V, Les vêtements de Renée», ph. Edouard Caupeil

Le performance permetteranno di approfondire la ricerca di Olivier Saillard e amplificheranno il progetto artistico e pedagogico della serie Moda Povera, portando a Milano un artista che si è distinto per mostre, installazioni e performance che indagano la moda da un punto di vista poetico, come l’azione recentemente presentata a Palazzo Pitti di Firenze. 

Olivier Saillard sostiene «alle fashion week che si susseguono con frenesia, ho preferito contrapporre due giornate. Qualche ora di performance dove verrà celebrato l’indumento – e non la moda – emancipato da qualsiasi carattere commerciale e consumista, libero da ogni prospettiva economica. Le tre azioni che andranno in scena a Milano sono da osservare solo da un punto di vista poetico e performativo».

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