A Natale, ma non solo: tutti i segreti del Pampepato, il dolce dell’inverno

Ma perché solo a Natale? A Terni, in Umbria, si è svolto Sweet Pampepato: un evento interamente dedicato al dolce della tradizione dove si incontrano le migliori realtà produttive, per far scoprire e degustare tutto il meglio della produzione di pampepato di Terni IGP. L’evento (in programma dal 22 al 24 Novembre 2024) è stato l’occasione per scoprire la ricchissima varietà di dolci della tradizione Umbra.

Showcooking, degustazioni guidate, disfide gastronomiche: tante opportunità per scoprire il pampepato di Terni IGP e gli altri dolci della tradizione in modo innovativo, divertente e inaspettato, con grandi cuochi e importanti nomi della pasticceria nazionale che prepareranno per il pubblico presente le loro creazioni e le loro interpretazioni del dolce tipico di Natale.

Il pampepato
Il pampepato

Pampepato, il dolce che racconta la tradizione umbra

È così che Terni condividerà con tutti gli ospiti che arriveranno una delle sue più antiche tradizioni: quella del pampepato. L’antico dolce, perfetto equilibrio tra dolce e amaro, che la leggenda vuole fosse diffuso già in pieno Rinascimento. Nato come Panpepato, ha ceduto alle regole grammaticali della nuova lingua perdendo la n. Si tratta infatti di un pane speziato, fatto con frutta secca, canditi, cacao e spezie, che veniva preparato nelle case dei contadini della zona di Terni.

Il pampepato è un dolce antico e profumato, che racconta di luoghi e tradizioni diverse. Un dolce che si offre ad amici e parenti, come segno di affetto e di buon augurio; che, grazie alle spezie, si conserva a lungo, come un tesoro da custodire e da assaporare nei momenti speciali.

Le origini del pampepato

L’antico “pan pepato” veniva regalato a Natale, nel periodo del solstizio d’inverno. Ed è il valore simbolico degli ingredienti che lega il dolce natalizio alle tradizioni dell’impero romano. Le noci dei Saturnalia, le feste dedicate a Saturno che cadevano a dicembre. Le nocciole che, come le noci, avevano il potere di proteggere dai veleni. Dal medioevo si aggiungeranno spezie, come il pepe, che, provenienti dai mercati orientali, profumavano le feste. Dal tardo rinascimento, dopo la scoperta del nuovo mondo, il cacao. Ma fino al XVIII secolo, zucchero, cacao e spezie saranno solo nei pani speziati dei ricchi e dei prelati.

Fu la pregevolezza degli ingredienti a caratterizzare il pampepato come un dolce delle feste ed è a Terni che si trova la sua prima ricetta. Porta la data del 1851 e contiene “méle, zuccaro e amandole, nocchiole e noci, fior di farina e candito d’arancio, cannella, pepe nero e pepe garofonato”.

Nei secoli il pampepato diventa il dolce principe della tradizione natalizia delle famiglie di Terni e della sua provincia. Le ricette, familiari e, come tali, segrete, venivano gelosamente trasmesse da una generazione all’altra.

La preparazione del pampepato
La preparazione del pampepato

Il dolce delle feste natalizie umbre

Durante le feste natalizie non c’è famiglia o forno che non prepari il pampepato. In resoconti tardo ottocenteschi si legge che l’8 dicembre è il giorno dedicato alla sua preparazione. Alla ricetta originaria, Nel frattempo si erano aggiunti altri ingredienti: pinoli, mosto cotto, uva passa, cioccolato, noce moscata, cannella, caffè, a seconda dell’economia familiare.

Nel 1939 a Spartaco Pazzaglia, fondatore dell’omonima pasticceria, verrà addirittura concesso lo Stemma Reale per il suo pampepato, con la dicitura “Brevetto della Real Casa”.
Nel 2020 il pampepato di Terni ha ottenuto la denominazione IGP come riconoscimento della sua qualità e tradizione.

Ma perché solo a Natale?

Il pampepato è una coccola che scalda l’inverno. È un equilibrio di contrasti. Con la morbidezza del cioccolato fondente sciolto nel miele, dei canditi e dell’uvetta, e la croccantezza della frutta secca, che deve rigorosamente restare intera. Un perfetto bilanciamento tra dolce e amaro, con note piccanti di fondo.

Un dolce dall’aromaticità complessa. Il carattere del cacao: intenso e amaro. Il gusto del cioccolato: cremoso e vellutato. Le note del pepe: piccante, pungente, esotico. Ogni morso è un’esplosione di sapori e una sinfonia di sensazioni. Una mescolanza equilibrata di forza, carattere e passione.

Un dolce per chiudere un pasto o uno sfizio da gustare sul divano, avvolti da una calda coperta durante un pomeriggio invernale. Magari accompagnandolo con un passito o con distillati che possano bilanciarne la dolcezza e la piccantezza esaltandone le sfumature: una grappa, un rum o un whisky, Irish o Single Malt.

La preparazione del pampepato
La preparazione del pampepato

«Sweet Pampepato è un evento culturale e di valorizzazione del territorio, che vuole trasmettere il forte valore sociale che da sempre sta dietro alla preparazione collettiva di questo dolce familiare»

Come ha ricordato Stefano Pelliciardi di Sgp Grandi Eventi, tra gli organizzatori di Sweet Pampepato, «Terni è una città conosciuta per l’acciaio, ma anche per le chiese, le opere d’arte e le cascate delle Marmore. Con questa manifestazione vogliamo sottolineare come Terni sia una delle sole sei città italiane che vanta un dolce IGP. Con Sweet Pampepato – conclude Stefano Pelliciardi – il pampepato verrà celebrato nelle strade della città con un grande evento di marketing territoriale, per promuovere questo antico tesoro cittadino e per far emergere Terni come una delle capitali della pasticceria nazionale.
Sweet Pampepato è un evento culturale e di valorizzazione del territorio, che vuole trasmettere il forte valore sociale che da sempre sta dietro alla preparazione collettiva di questo dolce familiare. Tra le attività più divertenti e coinvolgenti previste nei giorni di Sweet Pampepato, il pubblico processo al Pampepato come dolce: scopriremo se sarà assolto o condannato, anche confrontandolo con altri prodotti simili italiani».

La preparazione del pampepato
La preparazione del pampepato
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