Ricordando Senna, Alonso: “Grazie ad Ayrton abbiamo imparato a correre sul bagnato”

Credits: (AP Photo/Universal Pictures)


Il 1 maggio di 25 anni fa accadde qualcosa di terribile, ad Imola perse la vita il campione brasiliano, aveva 34 anni. Nacque il mito. Ayrton Senna è nel cuore di tutti. L’asfalto era bollente, i tifosi erano pronti ad assistere ad un grande Gran Premio di San Marino. Quell’anno Michael Schumacher dominava da inizio stagione. Il giorno prima , il 30 aprile, durante le qualifiche ufficiali di quello stesso GP aveva perso la vita per un terribile incidente l’austriaco Roland Ratzenberger. Senna non aveva gran voglia di correre ma scese in pista a bordo della sua Williams, si era unito alla scuderia britannica proprio quell’anno lasciando la McLaren da Campione del Mondo. Alle 14.17 le lancette degli orologi si fermarono ed il mondo non poté fare altro che restare a guardare: il piantone dello sterzo della Williams di Ayrton Senna si rompe e il brasiliano si schianta contro un muretto della curva Tamburello.

Fernando Alonso aveva 12 anni e correva in Go-kart. Il pilota spagnolo ha posato per noi per un servizio esclusivo che sarà in edicola sul magazine “Manintown” di Giugno. Ha parlato di sé, del suo amore per Linda, della sua carriera, dei rimpianti, del mondo della F1, dell’Indycar, di quello che lo lega alla Ferrari, alla McLaren e delle sfide future. Con lui abbiamo ricordato anche Ayrton Senna: “Ho in mente quel momento, il giorno preciso, ero molto affezionato ad Ayrton come tutti i giovani che come me correvamo in go-kart – racconta Alonso – è stato un colpo grande allo sport in generale e soprattutto a tutta la mia generazione, io l’ho vissuto, chi corre oggi in F1 non era forse ancora nato. I più giovani sanno chi era Ayrton certo, per il ricordo e per il nome, ma lui per la mia generazione era un riferimento, ha cambiato lo sport. Con la sua grinta, la sua passione, la sua preparazione. Ayrton è stato forse il primo pilota a prepararsi fisicamente , più degli altri. La sua bravura sul bagnato è nota, prima di lui correre sulla pista bagnata è sempre stato un mezzo tabù, i piloti erano allenati per l’asciutto e quando si ritrovavano su asfalto umido o zuppo contava solo cercare di arrivare al meglio al traguardo. Poi Senna ha iniziato ad andare forte, a vincere gareggiando sul bagnato e si è capito che aveva un metodo di allenamento, che c’era una strategia diversa da seguire quando pioveva. “Anche per questo Ayrton è stato un pilota importantissimo per tutti”.

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