Rimini oltre la movida, tra cinema, street art e sperimentazione

Lunghe distese di spiagge disegnate da file infinite di ombrelloni e sdraio colorati: Rimini è solitamente associata nell’immaginario collettivo all’idea di villeggiatura estiva. Meta della vacanza all’italiana per eccellenza, proprio qui, a metà dell’Ottocento, fu inaugurato il primo lido attrezzato d’Italia, Il Grandioso stabilimento balneare. Simbolo della Dolce Vita della riviera romagnola, il nome stesso rimanda inoltre, irrimediabilmente, al concetto di movida, tra locali e discoteche storiche diventate oggi dei luoghi cult. Ma non solo mare e vita notturna, Rimini, al di qua del bagnasciuga, nasconde sorprendentemente un lato artistico e culturale di grande rilievo. Monumenti, cinema e teatri storici, street art, musei interattivi e strutture ricettive innovative e sperimentali: la capitale della “piada” merita di essere osservata con attenzione da un punto di vista inedito, alla scoperta di angoli inaspettati.

Rimini spiagge 2022
Vista aerea di una spiaggia riminese

La città di Amarcord : il Fellini Museum e il Cinema Fulgor a Rimini

Federico Fellini nasce a Rimini il 20 gennaio 1920, un mese dopo che la sua famiglia vi si trasferisce. “Rimini è una dimensione della memoria“, così il regista parla della sua città natale, un luogo per lui a metà tra sogno e realtà. Con il suo Grand Hotel, elegante edificio in stile liberty inaugurato nel 1908, reso celebre dal grande maestro nel film Amarcord del 1973, la città di Rimini ricorda tutt’oggi l’artista, dedicandogli numerose vie, strade e luoghi iconici. E per celebrare il grande lascito del genio del cinema, nel 1921 è stato inaugurato il Fellini Museum.

Fellini set Amarcord
Fellini sul set di Amarcord

Museo Fellini 2022
Il Fellini Museum (ph. ©Riccardo Gallini/GRPhoto)

Tappa obbligata se ci si trova a Rimini, il museo si sviluppa tra tre spazi: Castel Sismondo, Palazzo del Fulgor e Piazza Malatesta. Vero e proprio polo creativo che non intende interpretare il cinema del regista riminese come opera in sé conclusa, ma tende piuttosto a esaltare l’eredità culturale di uno dei più illustri film-maker della storia. Questo hub culturale, riunendo in un unicum concettuale e spaziale più luoghi del cuore cittadino, dà vita a un percorso di narrazioni che rendono il visitatore protagonista di una esperienza immersiva. Partendo da Castel Sismondo, la rocca malatestiana del Quattrocento al cui progetto contribuì Filippo Brunelleschi, si passa per il Palazzo del Fulgor, edificio di origine settecentesca.

Cnema Fulgor Fellini
Il Cinema Fulgor, autentica istituzione riminese

Al piano terra del Palazzo ha sede il Cinema Fulgor, divenuto leggendario grazie alla pellicola Amarcord – e dove un Fellini bambino guarda il suo primo film, Maciste all’Inferno. Il Fellini Museum si esaurisce in piazza Malatesta, una vasta area urbana pedonale. Con aree verdi, arene per spettacoli, installazioni artistiche, un immenso specchio d’acqua, a rievocare l’antico fossato del castello, e una grande panca circolare, la piazza rappresenta un inno alla vita, alla solidarietà e alla voglia di stare assieme.

Il Teatro Amintore Galli, il tempio della musica di Rimini

Come un grande luogo dei sogni, piazza Malatesta abbraccia in un anello il polo culturale che ha al suo centro il Fellini Museum, ma che comprende anche il Teatro Galli e il PART – Palazzo dell’Arte Rimini, centro d’arte contemporanea che trova spazio all’interno di due palazzi del Trecento.

Il Teatro Amintore Galli è il teatro comunale di Rimini, un gioiello architettonico inaugurato il 16 agosto 1857 con l’Aroldo di Giuseppe Verdi. Il progetto originario porta la firma di Luigi Poletti, architetto e ingegnere dello Stato Pontificio, legato alla scuola neoclassica purista romana. Poletti concepisce il Galli come tempio della musica ispirandosi alla solennità e alla sontuosità dei templi romani. Inizialmente chiamato Teatro Nuovo, poi dal 1859 Teatro Vittorio Emanuele II e solo nel 1947 intitolato al compositore Amintore Galli, si impone subito come uno dei teatri più grandi d’Italia: la sala con i palchi e i loggioni contiene oltre mille posti a sedere. La sua ultima stagione risale alla primavera del 1943, poiché l’edificio è in gran parte distrutto durante la seconda guerra mondiale, nel corso di un bombardamento aereo. Nel dopoguerra poi il teatro è occupato dai militari e successivamente, dai riminesi stessi, saccheggiato di arredamenti, mobili e lampadari al fine di utilizzare i materiali per ricostruire le abitazioni distrutte dalla guerra.

Teatro Galli Rimini
Il Teatro Galli a Rimini

Nel 2010, dopo un lungo dibattito culturale, è finalmente approvato il progetto di ricostruzione di uno dei luoghi simbolo di Rimini. Il 28 ottobre 2018 dunque, il Teatro Amintore Galli torna a splendere grazie ai lavori voluti dalla Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività Culturali dell’Emilia Romagna, che restituisce alla città di Rimini uno dei suoi pilastri della cultura. Ricostruito nel solco del teatro neoclassico, rispettando i disegni originali sia degli spazi che dell’apparato decorativo, il Galli nasconde un cuore modernissimo, in grado di coniugare alla bellezza e all’eleganza del teatro storico all’italiana, l’efficienza che le più recenti strumentazioni tecnologiche possono offrire.

Il progetto di wayfinding di Apir: funzionalità ed estetica

Il restauro di questo tesoro per tanti anni nascosto e oggi finalmente visitabile a Rimini, è stato possibile anche grazie al contributo di Apir. Azienda artigiana con sede nella vicina Repubblica di San Marino, Apir disegna e realizza segnaletica da interno e da esterno. E ancora: complementi d’arredo, accessori ed interruttori elettrici per hotel, appartamenti, ville ed uffici di lusso in Italia e in tutta Europa. Per il Teatro Amintore Galli, l’azienda sammarinese, in occasione del suo centenario, è stata sponsor ufficiale. Apir ha realizzato gratuitamente un’opera di wayfinding, fortemente voluta dal proprietario Pietro Angelini, attraverso la quale ha prodotto e installato la segnaletica per la valorizzazione dei percorsi del nuovo teatro. Appositamente studiata nei materiali e nei caratteri, la segnaletica – fondamentale per indirizzare il pubblico ai vari piani e orientarlo per individuare aree, palchi, posti, servizi e percorsi di sicurezza –, ha anche un un importante valore estetico, integrandosi e armonizzandosi perfettamente nell’ambito dell’intero design.

Teatro Galli Rimini storia
La segnaletica del teatro, prodotta e installata da Apir

Rimini e la street art: il Borgo San Giuliano e il Ponte di Tiberio

Borgo San Giuliano arte
Un murales a Borgo San Giuliano

Piccole vie lastricate di pietra che si intrecciano tra loro, case colorate e piazzette nascoste dentro il centro storico di Rimini: il Borgo San Giuliano è uno dei luoghi più caratteristici della città romagnola. Un tempo borgo di pescatori e oggi chiuso al traffico cittadino, questo angolo urbano è diventato, a partire dal 1980, l’area della street art riminese. È possibile ammirare qui infatti i variopinti murales eseguiti da pittori riminesi e non solo, che parlano del borgo stesso e dei suoi abitanti, oltre a celebrare i film e la vita del maestro Fellini. I disegni rappresentano personaggi che hanno fatto la storia dei vicoli, antichi mestieri e paesaggi di mare. Non solo artisti locali, ma anche i più celebri street artist rinomati a livello internazionale hanno scelto i muri di Borgo San Giuliano come tele per le loro opere, dislocate un po’ ovunque qui. Tra questi: Ericailcane, Bastardilla e il riminese Eron. Quest’ultimo, uno dei writers riminesi maggiormente riconosciuto nel mondo, ha regalato a Rimini una delle sue opere più suggestive, Soul of the wall, posta sulla facciata della casa in via Marecchia 1, affianco al Ponte di Tiberio.

Ponte Tiberio Rimini 2022
Il Ponte di Tiberio

Costruito circa duemila anni fa, il ponte romano collega il centro storico della città all’antico borgo di pescatori. A monte di questo attraversamento è stata costruita la Piazza sull’Acqua, un’opera di legno e acciaio. Polmone verde di Rimini, offre uno scorcio incantevole sul ponte, sulle acque – sempre illuminate la notte  –, e sulla città. Dall’altra parte del Ponte di Tiberio, sono state poste due passerelle galleggianti che permettono rispettivamente di camminare sull’acqua e di passeggiare lungo un fianco del canale.

Ponte Tiberio Rimini
Un’altra veduta del Ponte di Tiberio (ph. Alessandro Moresco on Unsplash)

Dove alloggiare a Rimini: il DEMO Hotel, tra design e sperimentazione

Tra le tante pensioni tipiche romagnole e il Grand Hotel si fa spazio il DEMO Design Emotion, più che un hotel, un’idea visionaria trapiantata nel contesto del litorale romagnolo. Partendo dal recupero di una pensione locale in disuso, il progetto ha previsto il coinvolgimento di quattordici studi di architettura chiamati a ripensare gli spazi per dare vita a un hub di sperimentazione dell’hospitality. Diventato oggi un punto di riferimento nel settore dell’hotellerie, DEMO nasce da un’intuizione di Mauro Santinato. Il Presidente di Teamwork Hospitality ha affidato la progettazione e la realizzazione delle camere ognuna a un differente architetto che ha dato voce alla sua personale idea di ospitalità. L’hotel si compone di nove suite dal carattere onirico, fantasioso e surreale, e poi una lobby, un’area co-working, una lavanderia e servizi al piano terra. Ogni spazio ha una propria identità e permette di vivere un’esperienza immersiva, unica e creativa.

Demo Hotel Rimini 2022
L’area Cerco l’estate tutto l’anno del DEMO Hotel, progettata dallo studio CaberlonCaroppi (ph. Flavio Ricci)

Il concept di questo laboratorio artistico però non si esaurisce nel design innovativo e provocatorio. Concepita come una struttura smart, è completamente non gestita, affidandosi a tecnologie che coniugano massimi livelli di funzionalità alla semplicità d’uso.

E anche in questa occasione Apir ha dato il suo contributo per definire e dare vita alla segnaletica che ricopre all’interno di questo hub un ruolo essenziale, puntando sulla luce, spesso a neon, e sui colori accesi. Toni vividi e scritte lucenti sono quindi i tratti distintivi in questo contenitore di idee, diventando un vero linguaggio che sottolinea e definisce l’identità all’avanguardia del DEMO Design Emotion.

Demo hotel suite
La suite Tropicana Club, ideata da Rizoma Architettura (ph. Francesca Pagliai)

Demo Hotel Design Emotion
Tropicana Club (ph. Francesca Pagliai)

Nell’immagine in apertura, file di ombrelloni sulla spiaggia riminese nel 1997, in uno scatto d’autore di Massimo Vitali

FacebookLinkedInTwitterPinterest

© Riproduzione riservata