Roma a modo mio

Fin da bambina, probabilmente discendente dai nomadi delle steppe, ho sempre amato viaggiare. Fino ad una certa età lo potevo fare solamente nei miei sogni con la mia mente, perché sono nata e cresciuta in Unione Sovietica, un paese quasi chiuso al turismo internazionale. Il primo viaggio immaginario è stato a Roma, grazie al libro fotografico di Gina Lollobrigida “Italia mia”. Mi piacerebbe farvi vedere Roma a modo mio, la Roma che si sta risvegliando dopo il lungo e faticoso lockdown.



Strette stradine che scorrono una dietro l’altra, vicoli, le mitiche cinquecento, le vespine, la Via delle Paste, la Via del Melone ed eccoci in Piazza Navona; proseguendo per la Via del Governo Vecchio, il maestoso Ponte Vittorio Emanuele, prendemmo al volo un panino divino e ci siamo trovati puntuali all’ingresso dei Musei Vaticani. Non c’erano le chilometriche file, personale gentile e preparato, su la mascherina, un po’ di gel sulle mani, il controllo della temperatura e partiamo per ammirare le bellezze papali … Solo la lunga scalinata ci divideva dall’arte pura. Un’astinenza lunga quattro mesi mi fece quasi svenire dalla tanta bellezza che vedevo attorno: la Galleria Lapidaria, la Sala delle Carte Geografiche, le Stanze di Raffaello, quasi sette chilometri e undicimila stanze piene di  statue greche e romane, meravigliose collezioni etrusche ed egizie, Giotto, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Tiziano, Beato Angelico, Veronese, Perugino, Caravaggio, Crespi e poi, che bella sorpresa, una collezione pazzesca di arte moderna: Gauguin, Chagall, Klee, Kandinskij, stavo sognando. Mi risvegliò un caffè al volo alla caffetteria “Le Carrozze” con una fantastica vista sul verdeggiante cortile quadrato, immaginando quali altre sorprese mi riservava la città eterna … Il venerdì, il sabato e la domenica i Musei Vaticani sono aperti fino alle ore 22, ottimo, finalmente avrei visto San Pietro di notte, semplicemente magico …



All’ultimo prenotai una visita alla Mostra di Raffaello, l’unico posto disponibile per il mio gruppo famigliare numeroso: era alle 8 del mattino, le mie ragazze mi odiavano … Svegli all’alba con il profumo dei cornetti appena sfornati e di nuovo correvamo sulle strette stradine, sentendo il rumore dell’acqua che scorre. Eccoci qua davanti alla Fontana di Trevi quasi deserta, ragazze, una foto ricordo al volo, non ci ricapiterà mai di vederla così.



Quasi puntuali all’ingresso delle Scuderie del Quirinale. Il solito rituale: su la mascherina, il gel, la febbre, un’altra scalinata che ci divide da Raffaello. Whoops, mi sono dimenticata di prendere il caffè …



Mostra meravigliosa che ci ha raccontato la magnificenza dell’Antica Roma con gli occhi di Raffaello. Visitandola, arriva qualche ragione in più per amare gli sguardi, i gesti, i raffinati costumi delle sue dame e la straordinaria bellezza che vive negli occhi di chi la guarda. 

Sul sito delle Scuderia del Quirinale ci sono dei contenuti video “Raffaello oltre la mostra” che raccontano la vita di Raffaello, le sue abitudini, le amicizie, gli amori, i progetti e i sogni nel cassetto.

Usciti dalla mostra ci indirizzammo verso l’oasi di pace e tranquillità, verso la musa ispiratrice per tanti film, libri e canzoni – l’incantevole Via Margutta. L’edera e diverse piante rampicanti decoravano in maniera naturale le facciate delle antiche palazzine e il rumore “dell’acqua che fresca nasce” dalla Fontana degli Artisti fa riposare il corpo e la mente. Sbirciammo dentro e cosa vidimo:  antichi soffitti alti, grandi finestre, deliziosi balconcini adornati da profumatissimi fiori. Nei diversi anni qui vissero Federico Fellini, Giorgio de Chirico, Anna Magnani e Pablo Picasso. Passate in via Margutta per ricrearvi lo spirito, è la prima a destra se dalla Piazza di Spagna vi infilate in Via del Babbuino.



Nel nostro percorso non poteva assolutamente mancare una passeggiata nel magico cuore di Roma: Trastevere. Tra le meraviglie nascoste nelle sue piazze, la bellezza dei monumenti dove l’antico e il moderno si uniscono in un gioco di infinito romanticismo, si sentiva lo spirito del popolo romano. Fin dall’antichità i trasteverini si distinguevano dalla nobiltà per il loro carattere fiero e genuino e per la bellezza delle loro donne. Non per caso la musa ispiratrice di Raffaello – Margherita Luti, sopranominata “La Fornarina” – fu la figlia di un fornaio di Trastevere. Assetati dal caldo ci sedemmo per un aperitivo allo storico bar San Callisto, era come vivere una scena di vita al bar della “Grande Bellezza” di Sorrentino, come essere in un teatro a cielo aperto. Scatti rubati, sorrisi e … canzoni.



Mi fermo qua, Roma vi aspetta, amici miei: magica, meravigliosa e a modo vostro.


Foto: Pietro Pensa (Leica M10) e Elena Mihailo Pensa (Iphone 11 pro max)

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