Talenti italiani nel mondo: Sebastiano Pigazzi

Una formazione internazionale, classe 1996, Sebastiano Pigazzi è un volto che sta diventando sempre più noto grazie alla serie And just like that 2 con Sarah Jessica Parker dove interpreta il ruolo di Giuseppi, fidanzato di Anthony Marentino (Mario Cantone). Dopo esperienze importanti con registi come Luca Guadagnino, Sebastiano ha in uscita altre produzioni come la  quarta stagione di For All Mankind, serie di Apple TV+, in cui è presente in due episodi, e il primo film da protagonista dove interpreta il braccio destro di Al Capone nella Chicago degli anni Venti. Un talento con una carriera in ascesa da seguire, che abbiamo deciso di premiare con il NEXT GENERATION AWARD a Venezia. 

Partiamo dal momento in cui hai capito che, un po’ seguendo le orme del nonno Bud Spencer e del bisnonno, questo sarebbe diventato un lavoro, oltre che una passione. 

Forse lo sto ancora un po’ capendo, però direi al liceo quando ho recitato in una commedia di Shakespeare, Molto rumore per nulla. Da lì ho ricevuto molti complimenti; per un ragazzo così piccolo e insicuro è stata quella spinta per dire “ok forse potrei farcela”. E da lì purtroppo è iniziata questa lotta.

Ho letto che la tua famiglia ti dissuadeva…

Beh giustamente. Nessuna famiglia secondo me dovrebbe spingere il proprio figlio a fare l’attore. I miei genitori erano preoccupati per i no che avrei potuto ricevere… 

Dove hai studiato recitazione?

Un po’ al liceo e un po’ a New York, dove ho seguito diversi corsi e ho incontrato la mia maestra del cuore. Poi ho frequentato la Beverly Hills Playhouse a Los Angeles, un teatro e scuola di recitazione dove si sono formati numerosi attori. 

Quale è stato il tuo primo vero ruolo?

Il mio battesimo del fuoco è stato con Luca Guadagnino nella serie We Are Who We Are e poi un anno dopo è arrivato il film Time is up di Elisa Amoruso con Bella Thorne e Benjamin Mascolo. 

Sebastiano Pigazzi
Total look Emporio Armani

«Mi piace quando posso lavorare con questo mix di personaggi un po’ diversi l’uno dall’altro»

Nella serie di Guadagnino hai un ruolo non facilissimo con scene di nudo…

Sì, diciamo che è una di quelle esperienze che ti fanno capire quanto ami questo lavoro. Fai di tutto per ottenere un risultato, anche sacrificando le tue esigenze o il tuo modo di essere. Quindi è stato da una parte molto difficile, dall’altra parte si apre una porta per poterti liberare di tante paure.

Prima di And Just Like That ci sono state produzioni per te importanti?

Ho interpretato una parte in una serie Paramount, The Offer, che essenzialmente descrive come è stato girato Il Padrino. Poi ho fatto un mio cortometraggio, da regista e da attore. Ho poi girato altre cose che dovrebbero uscire tra poco, ma che sono state registrate prima di And Just Like That. Tra queste un film indipendente con un buon cast, anche lì con un ruolo da protagonista. 

Sei passato da ruoli drammatici a quelli più istrionici, come in And Just Like That.

Sì, è bello interpretare diversi ruoli. Non ho una preferenza, mi piace quando posso lavorare con questo mix di personaggi un po’ diversi l’uno dall’altro. 

C’è un personaggio in particolare non ancora sperimentato che ti piacerebbe interpretare?

Tanti, tantissimi. Forse mi piacerebbe molto interpretare Biff in Morte di un commesso viaggiatore. Oppure qualsiasi personaggio diverso da come sono io sarebbe sicuramente ben gradito. 

Come sei arrivato a And Just Like That

Nel modo più classico e semplice possibile, perché a volte capita così, con un self tape. É stata la prima volta in vita mia in cui ne è bastato solo uno. 

Total look Louis Vuitton, socks Intimissimi Uomo
Total look Louis Vuitton, socks Intimissimi Uomo

Nella serie il tuo personaggio è un poeta, quindi in un certo senso anche vicino a te e a un tuo lato un po’ nostalgico.

Sì, quando ero più piccolo scrivevo più poesie, perché ero un po’ melanconico. Oltre a questo, però, devo dire che tra me e il personaggio non ci sono tantissime somiglianze. È vero che lo si vede spesso per le strade di Roma, tuttavia non siamo simili sotto tanti punti di vista. 

In quel set, qual è stata la cosa più difficile che hai dovuto superare?

La cosa più difficile è stata non dirsi “oddio sono sul set con Sarah Jessica Parker e tutti gli altri”. Devi cercare di minimizzare un po’ il contesto. Se mi fermo a pensarci, ho sulle spalle una piccola parte di 25 anni di storia della televisione. 

Sarai presente anche nella nuova serie?

Non lo so ancora, ma ci spero.

Vivendo a Los Angeles hai vissuto in prima persona questo sciopero epocale, cosa ne pensi?

Sicuramente è una questione che va risolta, l’intelligenza artificiale è un problema grande. I soldi che prima arrivavano agli attori in America, ora sono molti meno a causa dello streaming. Quando cambia la tecnologia dovrebbe anche cambiare il contratto con cui si pagano gli attori e non solo. Lì si sente forse un po’ meno grazie a quei contratti stipulati con le produzioni più indipendenti.

Lo sciopero di attori e sceneggiatori di Hollywood dura è durato molti mesi, forse è il più lungo mai organizzato.

Sì, è iniziato intorno al 10 luglio. Anche gli scrittori hanno scioperato, circa da aprile/maggio. Questa situazione ha inoltre distrutto l’industria intorno agli Studios, basti pensare anche ai vari bar, ristoranti ecc. In un certo senso stiamo vivendo la stessa situazione di 10 anni fa quando c’era stato lo sciopero per i diritti sui DVD. Oggi la questione riguarda i diritti sullo streaming. 

Sebastiano Pigazzi
Total look Moncler X Pharrel Williams, shoes Hogan

In questi ultimi anni, grazie alle piattaforme di streaming, ci sono però state più produzioni e molte possibilità per voi giovani…

Sì, le piattaforme hanno dato tante possibilità ai giovani. Sicuramente, disponendo di molte possibilità economiche sono anche nella condizione di sperimentare e fare cose più interessanti. 

Quali serie e film ti hanno ispirato ed emozionato?

Non vedo moltissime serie, devo essere onesto, però anni fa ho seguito Black Mirror e mi è piaciuto moltissimo. L’ho trovato interessante. Per quanto riguarda i film, invece, ti direi Animali Notturni di Tom Ford, anche se è molto sottovalutato e nessuno ne parla mai, e Il Padre con Anthony Hopkins.

A proposito di moda, so che realizzi e customizzi giacche.

E’ un hobby per trascorrere il tempo. Cercavo una giacca classica, ma non noiosa, con un tocco un po’ più eccentrico. Non l’ho trovata e quindi me la sono fatta io; poi ne ho fatta un’altra, poi ne ho fatte venti. 

Quindi hai anche una certa manualità?

Purtroppo no, ma ho tre sarti qui a Roma che stanno lavorando giorno e notte.

Esiste un sito dove vendi queste giacche?

Ho un sito, ma non l’ho mai attivato. Ho anche pronte le foto, però non ho ancora mai messo in vendita nulla (ride).

Come si chiama questo sito, se si può svelare?

SEPUU. Ad un certo punto credo faremo un’asta con altri brand. In famiglia mi chiamano Sepuu, praticamente da quando sono nato, penso per lo scrittore cileno Luis Sepúlveda. È una sorta di ricordo d’infanzia.

Total look Alexander McQueen
Total look Alexander McQueen

 Diciamo che non sei ancora pronto per questo “coming-out modaiolo”.

 Esatto esatto…resto un timido in molte situazioni (ride).

Quali sono invece le passioni che coltivi tra l’Italia e Los Angeles?

Pratico tanto sport, il tennis, la pallacanestro, il nuoto (non a livello agonistico). Poi mi piace la cucina, scrivere e dirigere, quando ne ho l’opportunità. Ora dovrei dirigere un lavoro a teatro a Los Angeles. È uno spettacolo scritto da me per un brand di abbigliamento, che mi ha chiesto di realizzare un’opera breve di circa 25 minuti. Uscirà verso fine ottobre. 

Sei molto prolifico quindi, scrivi tanto…

Sì sono sempre in movimento anche con la testa, scrivo tanto ed è bellissimo quando tutti i progetti prendono forma. Se capitasse più spesso sarebbe ancora meglio.

Sebastiano Pigazzi
Total look Dolce & Gabbana

Credits

Editor in chief Federico Poletti

Photographer Davide Musto

Stylist Martina Antinori

Grooming Marta Ricci– Simone Belli Agency

Photographer assistant Cristina Proietti Panatta

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