Stella Egitto, dalla Sicilia a Roma per amore della recitazione

Stella Egitto, attrice bellissima (anche se non se ne rende conto) è l’incarnazione della sicilianità: messinese di origine, gli studi di recitazione l’hanno portata nella città eterna, di cui ama tutto tranne la carbonara.
La sua vera passione è la drammaturgia, ma ovviamente al grande pubblico è arrivata con i suoi ruoli in serie tv di successo e film indipendenti, sempre scelti con attenzione.
Per il 2022 ha diversi progetti in uscita tra cinema, tv e teatro, quindi bisogna tenerla d’occhio.



Hai un nome bellissimo, c’è dietro un significato particolare?

È il nome della nonna paterna, prima di me erano arrivati due figli maschi e in famiglia si erano ripromessi che, se fosse nata una femmina, l’avrebbero chiamata con il suo nome.
Però anche mia mamma ha voluto metterci del suo, così lei mi ha dato Aurora, in pratica ho due nomi, due passaggi del sole.
Visto così potrebbe sembrare impegnativo, ma credo nei percorsi più che nelle destinazioni.

Vivi a Roma da molti anni, quanto c’è ancora della tua terra d’origine, la Sicilia, in te?

Tantissimo, assolutamente, la Sicilia ti marchia nel Dna, è un terra piena di contraddizioni e, un po’, è questa la sua bellezza: ci sono il mare e la montagna, i paesaggi dolci e quelli forti, con il mio quid di follia credo di comprenderli tutti.
Vivere con una temperatura costante di venti gradi ti fa diventare tendenzialmente espansiva e accogliente, io mi sento così. Semplicemente, non sarei come sono se non fossi nata dove sono nata.


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La passione per recitazione, invece, come ti è venuta?

Dal mio innamoramento per la drammaturgia, in realtà al liceo ho avuto la fortuna di avere un insegnante che mi ha fatto incontrare la lettura di testi drammaturgici, ho subito capito quanto mi piacesse. Man mano che leggevo, immaginavo e disegnavo, poi ho capito che la forma più adatta per dar vita a tutto questo era proprio l’azione, quindi la recitazione.

In che modo hai iniziato?

Ho fatto teatro a Messina ed in Sicilia in tutti i modi possibili, a scuola e non solo, una volta diplomata ho deciso che, se ne avessi avuto la possibilità, se insomma avessi avuto la mia buona stella, avrei trasformato questa passione in un mestiere. Così ho fatto il provino alla Silvio d’Amico a Roma e al Piccolo Teatro di Milano, incredibilmente sono andati bene entrambi, al Piccolo non mi sono nemmeno presentata per la seconda fase, la mia scelta era Roma.



E quando hai detto a casa di voler fare l’attrice?

Non ho più mio padre, mia madre mi disse che non voleva che andassi allo sbaraglio ma, se avessi individuato una scuola di formazione che non costasse uno sproposito (non avremmo potuto permettercelo), mi avrebbe permesso di farlo; è stata la mia spalla per tutto il percorso in Accademia.
Sono entrata alla Silvio D’Amico portando un monologo dell’Otello, dove io interpretavo Otello e mia madre Desdemona. È stata una scelta istintiva, senza troppe sovrastrutture, ne sono rimasti folgorati, soprattutto il direttore che era in commissione.
Ora forse sceglierei qualcosa di più comodo e adatto a me, ma l’audacia e l’incoscienza premiano sempre.


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Sei oggettivamente bellissima, te lo hanno mai fatto pesare?

Credo che sia sicuramente successo, ma non nel teatro, perché l’età scenica è importante e non si va nel dettaglio, cinema e televisione sono decisamente diversi, sono come una lente d’ingrandimento, ed a volte è proprio una questione di equilibri.
Magari, in alcuni cast con attrici molto belle, non c’è stata la possibilità di essere inserita, a parte questo però non credo di essere mai stata penalizzata.



So che hai diversi progetti in uscita, cosa puoi dirci in proposito?

Ho da poco finito di girare un film in uscita nel 2022, davvero ambizioso e in cui credo molto, girato non a caso in Sicilia: interpreto una donna rivoluzionaria nel contesto di quel periodo, perché sceglie l’amore anziché la comodità, e siamo negli anni 50’, insomma era tutto diverso.
Poi ci sarà la seconda stagione di Buongiorno, mamma! dove interpreto Maurizia Scalzi, è stata la mia prima esperienza con la serialità, in un progetto lungo e con un ruolo di grande respiro.
Infine, la ripresa di uno spettacolo teatrale interrotto a causa del Covid, con il quale non abbiamo mai debuttato perché siamo stati sorpresi a metà delle prove; è una fusione di due testi di Shakespeare, diretto da Max Mazzotta, in cui reciterò insieme a Lorenzo Richelmy.



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Credits:
Photographer Davide Musto
Producer Sonia Rondini
Photographer assistant Valentina Ciampaglia
Stylist Federica Pennetti, Sara Rhodio
Fashion editor Federica Mele
Hair Federica Recchia @Simone Belli Make up
Make up Asalaya Pazzaglia @Simone Belli Make up
Location Wisdomless Club Roma

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