Stranizza d’Amuri: l’inno alla vita di Giuseppe Fiorello

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Golden Goose si fa promotore del film poetico del neoregista, celebrando l’universalità dell’amore

Il delitto di Giarre è un fatto di cronaca che ha segnato l’Italia negli anni Ottanta: era il 31 ottobre del 1980 quando, in un paese in provincia di Catania, Giorgio e Antonio furono uccisi. La loro unica colpa era quella di amarsi. Questo terribile episodio, rimasto impunito, è diventato fondamentale nella storia del movimento di liberazione omosessuale italiano, portando alla fondazione del primo circolo Arcigay. Da questa vicenda trae ispirazione Stranizza d’Amuri, film intenso e autentico che celebra l’esordio alla regia di Giuseppe Fiorello. A supportare la realizzazione del lungometraggio, il brand Golden Goose che si fa promotore dei valori di libertà e universalità dell’amore.

Locandina di Stranizza d’Amuri di Giuseppe Fiorello

Vero e proprio inno alla vita, per rendere memoria alle due vittime indimenticate, Beppe Fiorello pesca tanto dalla cronaca, quanto dalla memoria, quella della sua giovinezza in Sicilia, e riadatta la narrazione trasportandola nel 1982, durante la celebre estate dei mondiali della nazionale di Bearzot.

Stranizza d’Amuri di Giuseppe Fiorello: una narrazione genuina e autentica

Sullo sfondo del racconto spiccano gli scenari tipici isolani, caratterizzati da forti e talvolta violenti contrasti paesaggistici e cromatici che fanno da contrappunto a quelli culturali. Da una parte il mare cristallino, con i suoi infiniti colori, e la campagna, nella quale si svolgono scene quotidiane di vita caratterizzate da convivialità e condivisione; dall’altra le ciminiere, le cave e i luoghi chiusi e claustrofobici che vanno a braccetto con la mentalità ottusa e patriarcale, maschilista e omofobica che caratterizza tradizioni e modi di pensare dominanti in queste aree. La storia – di amicizia e amore – si snoda lentamente nel mezzo di questi estremi. Protagonisti del legame forte e intenso e, al contempo, puro e innocente, sono Gianni e Nino, interpretati da Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto (volto noto di Amici di Maria de Filippi).

I due protagonisti Gianni e Nino (interpretati da Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto) in una scena del film

Non un semplice film LGBTQ+ di denuncia, ma un messaggio potente, poetico e genuino, delicato e travolgente, duro e drammatico. Una storia multidimensionale raccontata senza filtri o retorica mettendo in luce al di là del pregiudizio, un sistema di valori violenti e discriminatori che rappresentano un’intera società.

Giuseppe Fiorello e Samuele Segreto sul set di Stranizza D’Amuri

Stranizza d’Amuri “storia di un’amicizia e di un amore senza tempo” e il supporto di Golden Goose

Golden Goose, la cui filosofia aziendale condivide i valori di rispetto e inclusività, nonché dell’universalità dell’amore, ha supportato la pellicola, contribuendo alla realizzazione di questo progetto.

In Golden Goose crediamo che ogni piccola azione, fatta assieme, possa rendere il mondo migliore. Insieme, fieri di chi siamo e orgogliosi della nostra autenticità”, afferma il CEO, Silvio Campara – “Quella intrapresa dal nostro brand è per definizione una ‘storia d’amore’ in ogni sua dimensione: da tutti gli artigiani che creano il nostro prodotto fino a tutte le persone che ogni giorno lo vivono e lo raccontano in modo unico nel mondo”. 

Il titolo Stanizza d’Amuri è preso in prestito da un brano di Franco Battiato, cantautore siciliano di cui Fiorello è grandissimo fan. “Stranizza d’Amuri è la storia di un’amicizia e di un amore senza tempo, mai consumato e per sempre ricordato ma è anche titolo di una canzone di Franco Battiato – autore alle cui canzoni sono legati miei personali ricordi ed emozioni di una adolescenza trascorsa tra i quartieri e le strade della mia Sicilia”, commenta il regista. “I due giovanissimi attori protagonisti e tutto il cast hanno saputo dare grandissima profondità e umanità ai personaggi. Sono ancora molto emozionato, soprattutto per la storia che ho deciso di raccontare, un fatto di cronaca che non ho mai dimenticato.”

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