Art City Bologna 2024 presenta la mostra “TEMPI NUOVI”, la doppia personale di Stefano Non

Stefano Non debutta ad Art City Bologna 2024 con la mostra Tempi Nuovi. Un progetto articolato in due importanti personali site specific pensate per CUBO, il Museo d’impresa del Gruppo Unipol, visitabili fino all’11 maggio 2024.

In mostra a Tempi Nuovi un dialogo tra arte, storia e tecnologia

La mostra Menopermenougualepiù (Costruire sull’assenza del referente), allestita nella Torre Unipol, propone scenari futuribili attraverso la creazione di storie e personaggi, sfruttando oggetti plastici e ready-made, azioni dal vivo e performance. L’opera video DADA 3000 I.E. è un punto focale, in cui figure illustri del XX secolo si ritrovano in paesaggi videoludici, unendo discipline scientifiche e umanistiche in una realtà alternativa. DADA 3000 I.E. emerge come un’opera d’arte videoludica, una commedia dell’arte dove figure iconiche come Marie Curie, Maria Lai e Ursula K. Le Guin si ritrovano su divani ispirati al gruppo Memphis, mentre Nam June Paik manovra tubi catodici.

Mostra Tempi Nuovi
DADA 3000 I.E.

L’estetica poligonale di videogiochi famosi, come SimCity e Minecraft, contribuisce a instaurare un dialogo aperto con la storia dell’arte e della cultura novecentesca. La scelta di utilizzare il mattoncino come elemento modulare rivela la volontà di creare un mondo digitale, un mosaico di pixel che ricorda la costruzione delle piramidi. Tuttavia, questo processo creativo, se da un lato impone regole e vincoli, dall’altro permette una libertà immaginativa senza limiti, creando un ponte tra mondi apparentemente distinti e aprendo a connessioni interdisciplinari.

L’opera esplora le ricorrenti immagini di crollo e decadenza presenti nelle narrazioni cyberpunk, collegandole a eventi storici e opere culturali come l’11 settembre e I figli degli uomini. Si discute della città come simbolo della società postindustriale, evidenziando la tensione del progresso modernista che sostituisce i desideri individuali alle necessità di massa.

Mostra Tempi Nuovi
Installazioni presso la mostra Menopermenougualepiù, ph. Vincenzo Ruocco

Evoluzione e futuro, museo e memoria: la mostra Giraffa con giraffine cosmiche al Museo terrestre

La seconda mostra, Giraffa con giraffine cosmiche al Museo terrestre presso CUBO in Porta Europa, offre una riflessione sulla musealizzazione postumana. Qui, Stefano Non manipola documentari scientifici sulla vita delle giraffe per creare un’opera video e ricrea un branco con lamine metalliche. Le giraffe spigolose, come creature in visita a un museo, rappresentano una ricerca delle proprie radici culturali, ispirate alle teorie evoluzionistiche di Charles Darwin.

Questa scelta simbolica, associata al rischio di estinzione delle giraffe, collega evoluzione e futuro, museo e memoria secondo la visione dell’artista. Un futuro postumano, dove una famiglia di mammiferi cerca le radici culturali sulla Terra trasformata. La riflessione sul futuro dei musei, come residui di un grande crollo, porta a considerare il museo come ultima fortezza della conservazione della memoria in un mondo in evoluzione. La giraffa, simbolo di evoluzione secondo Darwin, diventa incarnazione di luce e energia, esemplificando la connessione tra evoluzione, futuro, museo e memoria. La sfida finale è trovare un modo di bilanciare e coniugare questi elementi complessi in un unico piano armonico.

Mostra Tempi Nuovi
Installazione presso la mostra Giraffa con giraffine cosmiche al Museo terrestre, ph. Vincenzo Ruocco

Entrambe le mostre, parte della rassegna das – dialoghi artistici sperimentali, non solo esplorano temi attuali come la gamification, il postumano e la transcodifica, ma offrono anche un’esperienza multisensoriale che coinvolge il pubblico in un dialogo profondo tra arte e estetica tecnologica.

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