Velocità, potenza e coraggio: la Superbike è ripartita alla grande

Per la prima volta dal 2004, complice anche la situazione emergenziale globale, il Campionato Mondiale MOTUL FIM Superbike è iniziato in Europa, con due tappe iberiche che hanno confermato l’essenza di questa competizione: velocità, potenza dei motori, capacità del pilota di leggere la gara e azzardare con tattiche al limite dell’incoscienza, affidandosi alla moto e agli pneumatici.

Lo show in Aragona

Prendiamo ad esempio quanto avvenuto nella prima gara dell’anno, il Pirelli Aragón Round sul circuito della Ciudad del Motor de Aragón, nella classe regina: il campione in carica Jonathan Rea, a caccia del settimo titolo consecutivo, ha conquistato al sabato pole position e Gara 1, festeggiando nell’occasione le cento vittorie in carriera in WorldSBK, primo pilota a raggiungere questo traguardo. Il giorno successivo, però, il meteo ci ha messo lo zampino e stravolto le cose.

La giornata di gare domenicali è stata infatti caratterizzata dal tempo incerto e, sia nella classe WorldSBK che WorldSSP, la griglia di partenza si è divisa sulla scelta degli pneumatici, che ha definito strategie di gara vincenti. E così, dopo l’ennesima vittoria di Rea nella Superpole Race, nella WorldSBK Gara 2 ha trionfato l’azzardo di Scott Redding, che è partito con pneumatici slick e, approfittando di una pista che andava asciugandosi, ha tagliato il traguardo con buon margine sul resto dei piloti.

Il ruolo delle gomme Pirelli

In tutte le situazioni, comunque, sono stati proprio gli pneumatici Pirelli ad assicurare buone performance, come rimarcato anche dallo stesso Rea – che ha lodato, in particolare, le performance degli intermedi nella Superpole di domenica. Per questa stagione, l’azienda milanese ha puntato sullo sviluppo del Diablo Superbike, gomma ufficiale del campionato destinata esclusivamente all’attività sportiva e, quindi, non utilizzabile su strade pubbliche.

In rispetto della filosofia della Superbike – che, ricordiamo, è il principale campionato per moto derivate dalla produzione di serie, vale a dire moto normalmente realizzate per la circolazione stradale – anche Pirelli declina molte delle soluzioni sperimentate in pista nella produzione regolare. L’ultimo esempio è quello del Diablo Rosso IV, in vendita da alcune settimane anche sui siti online come Euroimport Pneumatici, che presenta una innovativa carcassa in fibra Lyocell che offre una resistenza maggiore allo stress degli inserimenti in curva o delle accelerazioni più aggressive, ma anche tanti altri pneumatici moto della Pirelli beneficiano di tutto il know-how acquisito nel massimo campionato delle derivate di serie e applicano le tecnologie così studiate e testate.

Stracciato il record della pista

Guardando ai risultati in pista si notano subito i progressi compiuti dai prodotti della P Lunga e, più in generale, dalle moto: in WorldSBK, il nuovo pneumatico posteriore da qualifica Y0449, che era stato utilizzato solamente a Laguna Seca nella stagione 2019, ha permesso a Jonathan Rea e a Scott Redding di scendere al di sotto del record assoluto del circuito, con il tempo migliore di 1’48.458 segnato dal sei volte Campione del mondo Rea, che ha abbattuto il muro del 1’49 e ha superato di oltre mezzo secondo il precedente primato (1’49″049 di Alvaro Bautista, segnato nel 2019).

Ovviamente meno elevate le velocità nella giornata successiva, caratterizzata da maltempo, che però ha comunque fornito indicazioni importanti ai piloti e alla stessa Pirelli per le buone performance di tutte le tipologie di pneumatici, con slick, intermedi e da bagnato che sono stati tutti utilizzati in gara. 

Pirelli e Superbike, 17 anni e milioni di chilometri insieme

In diciassette anni di partecipazione in qualità di Fornitore Ufficiale di Pneumatici, il Campionato Mondiale MOTUL FIM Superbike ha permesso a Pirelli di sviluppare prodotti altamente apprezzati dai piloti e motociclisti di tutto il mondo, che si sono imposti fin da subito come leader indiscussi di mercato. Il lavoro di sviluppo realizzato da Pirelli insieme ai piloti del Campionato delle derivate di serie non ha eguali, e un numero lo racconta: gli pneumatici della gamma racing di Pirelli hanno percorso complessivamente oltre 2 milioni di chilometri di gare, correndo anche con temperature estreme, dai memorabili 0°C di Assen 2019 ai 60°C in molteplici occasioni.

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