EATALY PRESENTA IL SUO PRIMO WHISKY (100% ITALIANO)

Italia e cibo. Una storia d’amore secolare, nota in tutto il mondo e vero vanto nazionale. Parlando di cibo, tra le numerose realtà presenti sul territorio che testimoniano l’eccellenza del Made in Italy non si può non citare Eataly, un’eccellenza nella distribuzione di generi alimentari italiani. La catena di punti vendita esprime nel suo stesso nome la passione del nostro Paese per la cucina, fondendo il verbo inglese “eat” (mangiare) e, ovviamente, la parola Italy.

Sempre pronto a celebrare i prodotti e i piatti tipici della tradizione del Bel Paese, il marchio ha annunciato la sua prima linea di whisky di montagna, realizzata nella rinomata distilleria trentina Villa de Varda. Un prodotto tipico della tradizione anglosassone, ma 100% Made in Italy. Non una, ma due linee di whisky per la precisione: la limited edition Villa de Varda per Eataly e In Quota.

La nuova linea di whisky firmata Eataly, prodotta in collaborazione con la distilleria trentina Villa de Varda.
La nuova linea di whisky firmata Eataly, prodotta in collaborazione con la distilleria trentina Villa de Varda

Eataly collabora con Villa De Varda proponendo un whisky di montagna tutto italiano

Il whisky italiano, quindi, non è più una novità. Impegnata da oltre 170 anni nella produzione di grappa, la distilleria trentina mette ora a disposizione l’antica esperienza familiare per la realizzazione di pregiate bottiglie di whisky. Per l’esattezza, la linea Villa de Varda per Eataly ne conta 432 di single malt, ottenute dal malto d’orzo e 432 di rye, ricavate dalla segale. In Quota, invece, si diversifica in 4 varietà: Dolomiti, Amarone, Passito di Pantelleria e Mountain Rye. Il distillato firmato Eataly è in vendita in tutte le enoteche del Gruppo, in Italia e in Europa.

Villa de Varda per Eataly e In Quota.
Le linee di whisky Villa de Varda per Eataly e In Quota

«Un whisky di montagna che testimonia una volta di più l’interesse di Eataly nei confronti della filiera di produzione degli alimenti; strumento indispensabile per assicurare cura in tutti i processi produttivi». Così spiega Enrico Panero, responsabile di sviluppo prodotto e innovazione Eataly. «La collaborazione con Villa de Varda ci ha consentito di veder nascere un prodotto potendone seguire tutte le fasi di lavorazione; dalla semina dei cereali alla distillazione, dalla scelta delle botti all’invecchiamento».

Conciliare passato e futuro: la sfida dei fratelli Dolzan

Valorizzazione del territorio e delle materie prime: questo è il motore alla base del progetto avviato da Eataly in collaborazione con la nota distilleria. Cereali completamente locali e acqua delle sorgenti della Paganella, in provincia di Trento, sono gli ingredienti chiave per proporre un prodotto autentico, strettamente ancorato alle antiche tradizioni cerealicole trentine. Il risultato è un whisky dallo stile tipicamente italiano, realizzato grazie alla passione e esperienza dei fratelli Dolzan, titolari di Villa de Varda. Per affinare il suo whisky, la distilleria cerca di conciliare passato e futuro. La tostatura delle botti, ad esempio, avviene utilizzando vapore anziché fuoco, permettendo così al whisky di assorbire intense note olfattive e balsamiche.  

L'azienda Villa de Varda tosta le sue botti con il vapore, non con il fuoco, per proporre un whisky dalle intense note olfattive.
L’azienda Villa de Varda tosta le sue botti con il vapore, non con il fuoco, per proporre un whisky dalle intense note olfattive

Le bottiglie in edizione limitata sono custodite in eleganti cofanetti in legno di pino fatti a mano. Al loro interno, oltre al pregiato whisky, spighe di orzo e segale rappresentano il carattere locale del prodotto e il legame con il territorio.

«Siamo molto orgogliosi di essere stati scelti da una realtà come Eataly, dedicata alla promozione delle eccellenze italiane. È un onore aver collaborato prima per la grappa e ora per questo progetto pionieristico che porta nel mondo del whisky un autentico stile italiano». Così hanno affermato i fratelli Mauro e Michele Dolzan.

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